Differenze tra le versioni di "Comunicati stampa/Angelucci-WMI"
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| − | Milano, 24 luglio - Nel settembre 2009 Antonio e Giampaolo Angelucci citarono a giudizio Wikimedia Foundation e Wikimedia Italia, affermando che su Wikipedia erano presenti alcune voci contenenti affermazioni false e lesive del loro onore e della loro reputazione, chiedendo un risarcimento danni di 20 milioni di euro. Con la sentenza di primo grado appena emessa, Wikimedia Italia è stata riconosciuta completamente estranea ai fatti: il giudice ha infatti accolto l'eccezione presentata dai legali dell'associazione. Secondo il suo statuto e l'accordo stipulato tra essa e Wikimedia Foundation, infatti, l'associazione non fornisce alcun ruolo di rappresentanza legale ma si limita a fornire «attività a carattere esecutivo e meramente di supporto, risultando "affiliata" alla Wikimedia Foundation, Inc. senza assunzione di alcuna gestione diretta e senza attribuzione della proprietà del sito che ospita Wikipedia, che rimae della Wikimedia Foundation, Inc.». Gli Angelucci sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali. | + | Milano, 24 luglio - Nel settembre 2009 Antonio e Giampaolo Angelucci citarono a giudizio Wikimedia Foundation e Wikimedia Italia, affermando che su Wikipedia erano presenti alcune voci contenenti affermazioni false e lesive del loro onore e della loro reputazione, chiedendo un risarcimento danni di 20 milioni di euro. Con la sentenza di primo grado appena emessa, Wikimedia Italia è stata riconosciuta completamente estranea ai fatti: il giudice ha infatti accolto l'eccezione presentata dai legali dell'associazione. Secondo il suo statuto e l'accordo stipulato tra essa e Wikimedia Foundation, infatti, l'associazione non fornisce alcun ruolo di rappresentanza legale ma si limita a fornire «attività a carattere esecutivo e meramente di supporto, risultando "affiliata" alla Wikimedia Foundation, Inc. senza assunzione di alcuna gestione diretta e senza attribuzione della proprietà del sito che ospita Wikipedia, che rimae della Wikimedia Foundation, Inc.». Gli Angelucci sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali. Frieda Brioschi, presidente dell'associazione al momento della citazione a giudizio e pertanto citata quale responsabile, commenta: «Sono naturalmente molto lieta di questa sentenza, anche perché riconosce che Wikimedia Italia non sarebbe neppure dovuta essere citata a giudizio, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse. Noi raccontiamo Wikipedia, la promuoviamo, ma non potremmo gestirla nemmeno se lo volessimo: il nostro accordo con Wikimedia Foundation parla chiaro.» |
| − | + | In un procedimento parallelo il giudice ha anche assolto Wikimedia Foundation dalle accuse imputatele, riconoscendo alla fondazione il semplice ruolo di "hosting provider" per Wikipedia senza nessun controllo preventivo su quanto pubblicato; nel caso in questione, inoltre, gli Angelucci non hanno tentato di modificare le frasi ritenute lesive né hanno contattato preventivamente la fondazione, che d'altra parte ha oscurato le voci oggetto della disputa non appena le è stata comunicata la citazione a giudizio, senza neppure attendere un'eventuale richiesta dell'autorità giudiziaria. Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, rimarca: «È molto importante notare come nella sentenza a favore di Wikimedia Foundation non si è entrati nel merito della falsità o meno delle frasi presenti in Wikipedia, ma si è scelto di affermare il principio di non punibilità del provider. Questo non significa certo che nell'enciclopedia si possa scrivere quello che si vuole: ma viene ribadito che la responsabilità è di chi apporta tali modifiche, che Wikimedia Foundation può intervenire solo quando viene a sapere di voci problematiche, e soprattutto che scopo di Wikimedia Italia è diffondere la conoscenza, non fare lo sceriffo di Wikipedia.» | |
== Associazione Wikimedia Italia == | == Associazione Wikimedia Italia == | ||
Versione delle 00:13, 24 lug 2014
Wikimedia Italia assolta in primo grado nella causa Angelucci
Il giudice ha riconosciuto che l'associazione non ha alcuna gestione diretta su Wikipedia
Milano, 24 luglio - Nel settembre 2009 Antonio e Giampaolo Angelucci citarono a giudizio Wikimedia Foundation e Wikimedia Italia, affermando che su Wikipedia erano presenti alcune voci contenenti affermazioni false e lesive del loro onore e della loro reputazione, chiedendo un risarcimento danni di 20 milioni di euro. Con la sentenza di primo grado appena emessa, Wikimedia Italia è stata riconosciuta completamente estranea ai fatti: il giudice ha infatti accolto l'eccezione presentata dai legali dell'associazione. Secondo il suo statuto e l'accordo stipulato tra essa e Wikimedia Foundation, infatti, l'associazione non fornisce alcun ruolo di rappresentanza legale ma si limita a fornire «attività a carattere esecutivo e meramente di supporto, risultando "affiliata" alla Wikimedia Foundation, Inc. senza assunzione di alcuna gestione diretta e senza attribuzione della proprietà del sito che ospita Wikipedia, che rimae della Wikimedia Foundation, Inc.». Gli Angelucci sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali. Frieda Brioschi, presidente dell'associazione al momento della citazione a giudizio e pertanto citata quale responsabile, commenta: «Sono naturalmente molto lieta di questa sentenza, anche perché riconosce che Wikimedia Italia non sarebbe neppure dovuta essere citata a giudizio, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse. Noi raccontiamo Wikipedia, la promuoviamo, ma non potremmo gestirla nemmeno se lo volessimo: il nostro accordo con Wikimedia Foundation parla chiaro.»
In un procedimento parallelo il giudice ha anche assolto Wikimedia Foundation dalle accuse imputatele, riconoscendo alla fondazione il semplice ruolo di "hosting provider" per Wikipedia senza nessun controllo preventivo su quanto pubblicato; nel caso in questione, inoltre, gli Angelucci non hanno tentato di modificare le frasi ritenute lesive né hanno contattato preventivamente la fondazione, che d'altra parte ha oscurato le voci oggetto della disputa non appena le è stata comunicata la citazione a giudizio, senza neppure attendere un'eventuale richiesta dell'autorità giudiziaria. Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, rimarca: «È molto importante notare come nella sentenza a favore di Wikimedia Foundation non si è entrati nel merito della falsità o meno delle frasi presenti in Wikipedia, ma si è scelto di affermare il principio di non punibilità del provider. Questo non significa certo che nell'enciclopedia si possa scrivere quello che si vuole: ma viene ribadito che la responsabilità è di chi apporta tali modifiche, che Wikimedia Foundation può intervenire solo quando viene a sapere di voci problematiche, e soprattutto che scopo di Wikimedia Italia è diffondere la conoscenza, non fare lo sceriffo di Wikipedia.»
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