Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale 2022-2023/Versione in consultazione - comunicato

Da Wikimedia Italia.
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Piano comunicazione

Wikimedia Italia partecipa alla consultazione sul Piano Nazionale Digitalizzazione del Patrimonio Culturale (PND) e vuole condividere alcune osservazioni pubblicamente.

Obiettivi

  • richiamare l'attenzione su punti critici di PND per i progetti Wikimedia --> modificare le linee guida del PND
  • collaborare con altre realtà associative, istituzioni e società civile nel contribuire alla consultazione

Destinatari comunicazione

  • Ministro della Cultura (ruolo politico)
  • Ministero della Cultura (funzionari)
  • Parlamentari e governo (legislatore)
  • Istituzioni Culturali
  • Organizzazioni affini a Wikimedia Italia toccate dal PND (Icom Italia, Creative Commons, AIB...)
  • utenti e volontari dei progetti Wikimedia

Canali di comunicazione

  • sito e social di Wikimedia Italia
  • contributo a firma su quotidiano nazionale e/o comunicato stampa nazionale
  • testo congiunto con Creative Commons Italia, ICOM Italia e associazioni biblioteche e archivi

Tempi

  • la consultazione termina il 15 giugno 2022
  • 6 giugno incontro con varie associazioni alle 17.00
  • opportuno uscire con la propria posizione entro il 12 giugno

Tono di voce

  • Mantenere aperto il dialogo con ministero e istituzioni
  • Riconoscere lo sforzo per andare verso apertura dei contenuti (impianto teorico del PND)
  • Sottolineare punti di contatto tra PND e progetti Wikimedia (su impianto teorico)
  • Evidenziare le contraddizioni tra impianto teorico e linee guida e danni per la valorizzazione del patrimonio italiano sui progetti Wikimedia

Contributo a firma di Iolanda Pensa: appunti, bozza

Punti chiave:

  • Il PND per come è implementato nelle linee guida danneggia Wikipedia e i progetti Wikimedia
  • Bisogna riconoscere gli aspetti positivi del PND:
    • un piano di digitalizzazione
    • Premesse condivisibili e in linea con i progetti Wikimedia: costruire l'open access, insistere sui dati pubblici/open data, direttiva europea, FAIR data, collaborazione, riuso, co-creazione, crowdsourcing, pubblico non solo passivo, archiviazione dei dati sul lungo periodo, metadati, data management plan delle istituzioni (DMP)…
    • Positiva l'apertura di un processo di consultazione con le parti interessate dal piano
  • Mettere in luce le contraddizioni

Il piano nazionale per la digitalizzazione danneggia Wikipedia e i progetti Wikimedia, non permette la collaborazione con le nostre comunità di volontari (che sono le comunità di volontari più grandi e attive al mondo) e fornisce linee guida che ostacolano la collaborazione tra noi e le istituzioni culturali per la valorizzazione del patrimonio italiano sui nostri progetti.

Le linee guida per la digitalizzazione italiana del patrimonio culturale sono in conflitto con l’open access, l’open data government, i principi dei FAIR data e le buone pratiche ampiamente usate a livello internazionale, nonostante tutti questi elementi siano citati come punto di partenza della strategia.

L’open access e l’open data government nascano per facilitare l’accesso e tutti i tipi di riuso, permettendo a chiunque anche l’uso commerciale in un’ottica di sviluppo economico decentralizzato.

In conflitto con questi principi (seppur citandoli), il piano nazionale per la digitalizzazione concentra la sua attenzione sul canone: rende accessibile il patrimonio culturale solo per scopi non commerciali e ribadisce il monopolio delle istituzioni culturali sui beni in pubblico dominio.

L’autorizzazione all’uso commerciale a canone zero è una condizione necessaria affinché le istituzioni culturali possano collaborare con Wikipedia e i progetti Wikimedia che producono solo contenuti aperti a tutti i successivi scopi.

È inaccettabile che il Ministero della Cultura consideri che ci si possa rivalere sui successivi riutilizzatori delle immagini di Wikipedia e dei progetti Wikimedia, di fatto trasformando le immagini del patrimonio culturale italiano di Wikipedia e dei progetti Wikimedia in immagini libere solo per usi non commerciali. Questo è un uso improprio dei nostri progetti e ne danneggia lo scopo e lo spirito libero e collaborativo con cui nascono. I volontari che contribuiscono a Wikipedia e i progetti Wikimedia partecipano con il loro lavoro a documentare il patrimonio culturale italiano per produrre documentazione al servizio di tutti e per tutti i tipi di usi. Lo Stato italiano si arrocca il diritto di farsi corrispondere un canone su opere in pubblico dominio realizzate da volontari per il più grande progetto di crowdsourcing nella storia dell’umanità creato per produrre conoscenza libera a vantaggio di tutti.

Affinché sia possibile un uso commerciale è necessario pagare il canone o essere autorizzati a non pagare il canone. Di fatto la richiesta di un canone sulle riproduzioni digitali è il centro di tutta la strategia di digitalizzazione. Ma la strategia di far pagare un canone sull'utilizzo commerciale di riproduzioni digitali ha già ampiamente dimostrato negli anni di essere fallimentare sia in Italia che a livello internazionale e di non portare benefici alla maggioranza delle istituzioni culturali, ai cittadini e al paese. Il sistema del canone crea un sistema chiuso by default, che non limita tutti gli usi.

Il sistema del canone è un modo efficace per il Ministero della Cultura e per alcune istituzioni culturali di concedere tutti i diritti commerciali esclusivi a società esterne che centralizzano digitalizzazione e vendita. Le gestione di NFT Non-fungible token potrebbe invece essere gestita separatamente rispetto agli altri usi commerciali, proprio per la titolarietà delle istituzioni culturali nell'emettere queste certificazioni.

Punti chiave della presentazione del punto di vista di Wikimedia Italia (bozza)

  • Nel PND si sottolinea più volte che quante più persone devono poter accedere al patrimonio, usufruirne e collaborare alla creazione di nuovi contenuti
  • possiamo considerarlo un obiettivo in comune con Wikimedia Italia e i progetti Wikimedia
  • per favorire questo obiettivo, per la nostra esperienza (basata su un movimento internazionale attivo da oltre 20 anni, coinvolgendo milioni di persone) CC BY SA, CC0 e Public Domain Mark sono gli strumenti più efficace per ottenere lo scopo
  • non prevedere la possibilità di usare questo tipo di strumenti va contro le premesse individuate dal piano
  • la questione è sostanziale e non marginale
  • volere la partecipazione dei cittadini, l'open access al patrimonio culturale e la creazione di nuova cultura (conservazione, trasmissione, invenzione di nuovi significati), ma non autorizzare l'uso di strumenti che permettano l'effettiva realizzazione di questi obiettivi ambiziosi rischia di invalidare tutto l'impianto strategico del piano
  • chiediamo al ministro della cultura, al governo e a tutti i parlamentari di riconoscere la contraddizione così come è descritta nel PND e di intervenire per risolverla
  • è opportuno esplicitare che le istituzioni culturali pubbliche possono autorizzare la riproduzione di immagini di opere d'arte in pubblico dominio a canone zero

Inserire altre richieste Importante riferimento anche a Risoluzione sulla riproduzione digitale dei beni culturali: un importante passo avanti e alla legislazione europea