Differenze tra le versioni di "Comunicati stampa/Blocco Progetto Gutenberg"
(Creata pagina con "<div style="text-align:center;margin-left:0cm;margin-right:0cm;"><span style="color:#000000;">'''Sequestro del sito gutenberg.org: una svista che si spera sia rapidamente corr...") |
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Wikimedia Italia è stupita dal vedere Project Gutenberg accomunato a questi siti. Il ben noto progetto, citato anche [https://www.britannica.com/topic/Project-Gutenberg dall’Encyclopaedia Britannica], da quasi cinquant’anni mette gratuitamente a disposizione del pubblico opere che sono nel pubblico dominio, trascritte dagli utenti e rese pubbliche dopo che lo staff del progetto verifica la non presenza di vincoli di copyright.<br> | Wikimedia Italia è stupita dal vedere Project Gutenberg accomunato a questi siti. Il ben noto progetto, citato anche [https://www.britannica.com/topic/Project-Gutenberg dall’Encyclopaedia Britannica], da quasi cinquant’anni mette gratuitamente a disposizione del pubblico opere che sono nel pubblico dominio, trascritte dagli utenti e rese pubbliche dopo che lo staff del progetto verifica la non presenza di vincoli di copyright.<br> | ||
A partire dai dati conosciuti, l’ipotesi più probabile è che nel quadro dell’indagine si sia scaricato un certo numero di ebook dal sito, e per una svista non sia stato fatto un controllo sull’effettivo status dei testi in questione. Purtroppo non è possibile verificare la correttezza o meno di tale ipotesi: Project Gutenberg non ha infatti alcun intermediario italiano che possa presentare un’istanza di dissequestro, e con ogni probabilità non ha alcun interesse a imbarcarsi in una vertenza legale al di fuori del suo campo principale di attività, gli Stati Uniti d’America.<br> | A partire dai dati conosciuti, l’ipotesi più probabile è che nel quadro dell’indagine si sia scaricato un certo numero di ebook dal sito, e per una svista non sia stato fatto un controllo sull’effettivo status dei testi in questione. Purtroppo non è possibile verificare la correttezza o meno di tale ipotesi: Project Gutenberg non ha infatti alcun intermediario italiano che possa presentare un’istanza di dissequestro, e con ogni probabilità non ha alcun interesse a imbarcarsi in una vertenza legale al di fuori del suo campo principale di attività, gli Stati Uniti d’America.<br> | ||
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Wikimedia Italia continuerà a monitorare la situazione e a cercare una soluzione; invitiamo tutti i sostenitori della cultura libera a sostenere il Progetto.<br> | Wikimedia Italia continuerà a monitorare la situazione e a cercare una soluzione; invitiamo tutti i sostenitori della cultura libera a sostenere il Progetto.<br> | ||
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Versione attuale delle 14:36, 9 feb 2022
Domenica scorsa, Project Gutenberg ha postato un tweet che segnalava come parecchi utenti italiani lamentassero l’impossibilità di raggiungere il sito del progetto: appariva invece un messaggio che indicava che il sito era sotto sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanza su richiesta dell’autorità giudiziaria italiana.
Da ulteriori ricerche, si è scoperto che il sequestro è avvenuto nell’ambito di una vasta operazione partita dai siti Telegram che distribuivano illegalmente quotidiani e riviste sotto copyright e che si è ampliata anche ai siti web e indirizzandosi anche a chi metteva a disposizione libri violando la legge sul copyright.
Wikimedia Italia è stupita dal vedere Project Gutenberg accomunato a questi siti. Il ben noto progetto, citato anche dall’Encyclopaedia Britannica, da quasi cinquant’anni mette gratuitamente a disposizione del pubblico opere che sono nel pubblico dominio, trascritte dagli utenti e rese pubbliche dopo che lo staff del progetto verifica la non presenza di vincoli di copyright.
A partire dai dati conosciuti, l’ipotesi più probabile è che nel quadro dell’indagine si sia scaricato un certo numero di ebook dal sito, e per una svista non sia stato fatto un controllo sull’effettivo status dei testi in questione. Purtroppo non è possibile verificare la correttezza o meno di tale ipotesi: Project Gutenberg non ha infatti alcun intermediario italiano che possa presentare un’istanza di dissequestro, e con ogni probabilità non ha alcun interesse a imbarcarsi in una vertenza legale al di fuori del suo campo principale di attività, gli Stati Uniti d’America.
«Temiamo si voglia buttare il bambino con l’acqua sporca», commenta il portavoce di Wikimedia Italia Maurizio Codogno. «Non vorremmo che la lotta contro la distribuzione illegale di materiale sotto copyright abbia come effetto collaterale la chiusura di risorse che contribuiscono legalmente alla diffusione della conoscenza libera. Speriamo che la situazione si risolva al meglio nel più breve tempo possibile.»
Wikimedia Italia continuerà a monitorare la situazione e a cercare una soluzione; invitiamo tutti i sostenitori della cultura libera a sostenere il Progetto.
Contatti:
Francesca Ussani
Communication Manager
francesca.ussani@wikimedia.it | +39 3398021236
Wikimedia Italia
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