Differenze tra le versioni di "Linee guida Open Data AGID 2022/Consultazione Wikimedia Italia"
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# reale applicazione delle linee guida a tutti i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale sono detenuti da biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, i musei e gli archivi (con eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea); | # reale applicazione delle linee guida a tutti i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale sono detenuti da biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, i musei e gli archivi (con eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea); | ||
# rispetto del pubblico dominio senza aggiunta di restrizioni; | # rispetto del pubblico dominio senza aggiunta di restrizioni; | ||
− | # rispetto della gratuità di tutti i dati. I costi marginali e un utile ragionevole possono essere richiesti per eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea. La tariffazione deve essere prevista per facilitare l'apertura dei dati ove strettamente necessario o per non ostacolare il normale funzionamento degli enti; non è invece compatibile con la direttiva una tariffazione ripetuta, che si applica ad ogni uso di riproduzione (e che comprende anche le riproduzioni non effettuate dagli enti stessi) e che viene applicata ad un nuovo sistema di | + | # rispetto della gratuità di tutti i dati. I costi marginali e un utile ragionevole possono essere richiesti per eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea. La tariffazione deve essere prevista per facilitare l'apertura dei dati ove strettamente necessario o per non ostacolare il normale funzionamento degli enti; non è invece compatibile con la direttiva una tariffazione ripetuta, che si applica ad ogni uso di riproduzione (e che comprende anche le riproduzioni non effettuate dagli enti stessi) e che viene applicata ad un nuovo sistema di funzionamento degli enti; |
# evitare accordi di esclusiva tra enti pubblici e partner privati. La direttiva fa riferimento agli accordi esistenti di cooperazione tra biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, musei, archivi e soggetti privati che prevedono la digitalizzazione di risorse culturali garantendo diritti di esclusiva a partner privati; la direttiva dice che è opportuno tenere conto di questi accordi e delle attuali differenze tra gli Stati membri: non promuove nuovi accordi di esclusiva come sembra voler fare il Ministero della Cultura, limitando il riuso commerciale delle riproduzioni digitali di beni in pubblico dominio e la loro ampia visibilità su Wikipedia, i progetti Wikimedia. | # evitare accordi di esclusiva tra enti pubblici e partner privati. La direttiva fa riferimento agli accordi esistenti di cooperazione tra biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, musei, archivi e soggetti privati che prevedono la digitalizzazione di risorse culturali garantendo diritti di esclusiva a partner privati; la direttiva dice che è opportuno tenere conto di questi accordi e delle attuali differenze tra gli Stati membri: non promuove nuovi accordi di esclusiva come sembra voler fare il Ministero della Cultura, limitando il riuso commerciale delle riproduzioni digitali di beni in pubblico dominio e la loro ampia visibilità su Wikipedia, i progetti Wikimedia. | ||
Confidiamo nell’importante ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale nel garantire che i dati del settore pubblico – compresi quelli di biblioteche, musei e archivi – possano circolare a beneficio di tutti, imprese, ricercatori, amministrazioni pubbliche e cittadini anche per usi commerciali, a vantaggio delle sviluppo di prodotti e servizi a contenuto digitale e di settori quali la formazione, il turismo e l'industria creativa. | Confidiamo nell’importante ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale nel garantire che i dati del settore pubblico – compresi quelli di biblioteche, musei e archivi – possano circolare a beneficio di tutti, imprese, ricercatori, amministrazioni pubbliche e cittadini anche per usi commerciali, a vantaggio delle sviluppo di prodotti e servizi a contenuto digitale e di settori quali la formazione, il turismo e l'industria creativa. |
Versione delle 17:53, 15 lug 2022
Oggetto: Lettera aperta – Partecipazione di Wikimedia Italia e del capitolo italiano di Creative Commons alla consultazione sulle Linee Guida relative alle regole tecniche sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico. Facilitare l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap
Wikipedia, i progetti Wikimedia quali Wikidata e Wikimedia Commons e OpenStreetMap sono siti e banche dati libere e collaborative che producono, usano e valorizzano gli Open Data, promuovendone la visibilità e il riuso. Tra i dati del settore pubblico vi è anche la documentazione prodotta da biblioteche, musei e archivi con le riproduzioni digitali del patrimonio culturale in pubblico dominio, che sono particolarmente rilevanti per Wikipedia e i progetti Wikimedia.
Wikimedia Italia, Wikipedia, i progetti Wikimedia, OpenStreetMap e Creative Commons
Wikimedia Italia è l'associazione riconosciuta ufficialmente da Wikimedia Foundation e OpenStreetMap Foundation e che sostene in Italia Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Da oltre sedici anni, Wikimedia Italia si impegna per la diffusione e la produzione di conoscenza libera, collaborando con individui, istituzioni e pubbliche amministrazioni a sostegno degli Open Data.
Il Capitolo italiano di Creative Commons è parte del Creative Commons Global Network e collabora con volontari e con i suo membro istituzionale, l’Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari (IGSG) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Creative Commons (CC) fornisce agli utenti gli strumenti per condividere legalmente la propria conoscenza e creatività, contribuendo a costruire un mondo più accessibile e innovativo.
Wikimedia Italia e il capitolo italiano di Creative Commons partecipano alla consultazione sulle Linee guida Open Data dell'AGID per farsi portavoce della prospettiva e dei bisogni delle comunità di volontari ed utenti dei progetti collaborativi. In particolare Wikimedia Italia e il capitolo italiano di Creative Commons sostengono l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap, affinché sia possibile il caricamento di dati aperti su questi siti e sia facilitato il loro riuso da parte di tutti.
La posizione di Wikimedia Italia e del capitolo italiano di Creative Commons sulle Linee guida Open Data AGID 2022
Utenti generici e cittadini sono tra i destinatari delle azioni di implementazione delle Linee Guida Open Data e sono anche i contributori e i principali utilizzatori di Wikipedia, dei progetti Wikimedia e di OpenStreetMap, in modo diretto e indiretto. Questi progetti collaborativi online sono capaci di facilitare e potenziare il riutilizzo dei dati con i migliori standard di livello cinque stelle (linked open data, infrastruttura libera, metadati, API, licenze e strumenti liberi Creative Commons); inoltre contribuiscono alla crescita e al monitoraggio dei dati con software e lavoro volontario.
A vantaggio di tutti, va facilitata l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Questo richiede:
- uso dello strumento libero CC0 sui dati (necessario per essere pienamente interoperabili con Wikidata). Si noti che lo strumento CC0 è già utilizzato per esempio sui metadati della piattaforma Europeana;
- reale applicazione delle linee guida a tutti i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale sono detenuti da biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, i musei e gli archivi (con eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea);
- rispetto del pubblico dominio senza aggiunta di restrizioni;
- rispetto della gratuità di tutti i dati. I costi marginali e un utile ragionevole possono essere richiesti per eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea. La tariffazione deve essere prevista per facilitare l'apertura dei dati ove strettamente necessario o per non ostacolare il normale funzionamento degli enti; non è invece compatibile con la direttiva una tariffazione ripetuta, che si applica ad ogni uso di riproduzione (e che comprende anche le riproduzioni non effettuate dagli enti stessi) e che viene applicata ad un nuovo sistema di funzionamento degli enti;
- evitare accordi di esclusiva tra enti pubblici e partner privati. La direttiva fa riferimento agli accordi esistenti di cooperazione tra biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, musei, archivi e soggetti privati che prevedono la digitalizzazione di risorse culturali garantendo diritti di esclusiva a partner privati; la direttiva dice che è opportuno tenere conto di questi accordi e delle attuali differenze tra gli Stati membri: non promuove nuovi accordi di esclusiva come sembra voler fare il Ministero della Cultura, limitando il riuso commerciale delle riproduzioni digitali di beni in pubblico dominio e la loro ampia visibilità su Wikipedia, i progetti Wikimedia.
Confidiamo nell’importante ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale nel garantire che i dati del settore pubblico – compresi quelli di biblioteche, musei e archivi – possano circolare a beneficio di tutti, imprese, ricercatori, amministrazioni pubbliche e cittadini anche per usi commerciali, a vantaggio delle sviluppo di prodotti e servizi a contenuto digitale e di settori quali la formazione, il turismo e l'industria creativa.