Differenze tra le versioni di "Comunicati stampa/AGCOM"

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L'Associazione Wikimedia Italia si unisce alle voci critiche sulla possibile prossima delibera dell'Autorità Garante per le Comunicazioni riguardo all'attività di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica.
 
L'Associazione Wikimedia Italia si unisce alle voci critiche sulla possibile prossima delibera dell'Autorità Garante per le Comunicazioni riguardo all'attività di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica.
  
Wikimedia Italia è sempre stata a favore della tutela della proprietà intellettuale: il motto "liberare la conoscenza" non implica affatto un diritto di riuso di quanto prodotto da altri, quanto la creazione ex novo di documenti liberamente disponibili a chiunque. Però la volontà dell'AGCom, come si può evincere leggendo il testo dell'Allegato B alla Delibera n 668/10/CONS del 17 dicembre 2010, non è semplicemente quella di segnalare all'Autorità Giudiziaria eventuali illeciti relativi al diritto d'autore e al copyright, ma quella di sostituirsi ad essa, come si può leggere nella sezione 3.5.1 del succitato documento («Affinché la funzione di garanzia dell’Autorità sia realmente efficace è necessario che essa si snodi attraverso una procedura estremamente semplice nei modi e celere e certa nei tempi. Solo in tal modo si riuscirebbe a garantire ai titolari dei diritti una forma di protezione alternativa (e non sostitutiva) rispetto a quella già offerta dall’Autorità giudiziaria»). L'articolo 3.5.2, punto 5, esplicita ancora di più tale usurpazione: «Se l’Autorità, all’esito delle verifiche in contraddittorio, ritiene violata la normativa in tema di diritto d’autore, ordina senza ritardo al gestore del sito  o al fornitore del servizio di media audiovisivo, anche per via telematica, l’immediata rimozione del materiale
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Wikimedia Italia è sempre stata a favore della tutela della proprietà intellettuale: il motto "liberare la conoscenza" non implica affatto il riuso di quanto prodotto da altri incuranti dei dirtti altrui, quanto la creazione ex novo di documenti liberamente disponibili a chiunque. Però la volontà dell'AGCom, come si può evincere leggendo il testo dell'Allegato B alla Delibera n 668/10/CONS del 17 dicembre 2010, non è semplicemente quella di segnalare all'Autorità Giudiziaria eventuali illeciti relativi al diritto d'autore e al copyright, ma quella di sostituirsi ad essa, come si può leggere nella sezione 3.5.1 del succitato documento e ripetuto nell'articolo 3.5.2, punto 5, dove è l’Autorità stessa che «ordina senza ritardo al gestore del sito  o al fornitore del servizio di media audiovisivo, anche per via telematica, l’immediata rimozione del materiale trasmesso in violazione.»  
trasmesso in violazione.»  
 
  
 
Non v'è insomma possibilità di appello e tanto meno di giudizio: citando ancora dall'articolo 3.5.4, la procedura è «fondata su un accertamento della violazione della normativa a protezione del diritto d’autore di tipo puramente oggettivo». Sembra assai improbabile ottenere un accertamento oggettivo solo su una dichiarazione di parte sulla violazione delle norme del copyright. Inoltre il già pessimo principio secondo il quale i provider e i gestori del sito devono fare da poliziotti viene ancora esteso, con un obbligo di ottemperare a richieste di una parte terza, senza contare che, pur accettando la buona fede dell'AGCom, tale normativa può essere usata per zittire voci scomode.
 
Non v'è insomma possibilità di appello e tanto meno di giudizio: citando ancora dall'articolo 3.5.4, la procedura è «fondata su un accertamento della violazione della normativa a protezione del diritto d’autore di tipo puramente oggettivo». Sembra assai improbabile ottenere un accertamento oggettivo solo su una dichiarazione di parte sulla violazione delle norme del copyright. Inoltre il già pessimo principio secondo il quale i provider e i gestori del sito devono fare da poliziotti viene ancora esteso, con un obbligo di ottemperare a richieste di una parte terza, senza contare che, pur accettando la buona fede dell'AGCom, tale normativa può essere usata per zittire voci scomode.

Versione delle 18:09, 5 lug 2011

Milano, 5 luglio 2011

AGCOM E DIRITTO D'AUTORE: NON È QUESTA LA STRADA CORRETTA

L'Associazione Wikimedia Italia si unisce alle voci critiche sulla possibile prossima delibera dell'Autorità Garante per le Comunicazioni riguardo all'attività di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica.

Wikimedia Italia è sempre stata a favore della tutela della proprietà intellettuale: il motto "liberare la conoscenza" non implica affatto il riuso di quanto prodotto da altri incuranti dei dirtti altrui, quanto la creazione ex novo di documenti liberamente disponibili a chiunque. Però la volontà dell'AGCom, come si può evincere leggendo il testo dell'Allegato B alla Delibera n 668/10/CONS del 17 dicembre 2010, non è semplicemente quella di segnalare all'Autorità Giudiziaria eventuali illeciti relativi al diritto d'autore e al copyright, ma quella di sostituirsi ad essa, come si può leggere nella sezione 3.5.1 del succitato documento e ripetuto nell'articolo 3.5.2, punto 5, dove è l’Autorità stessa che «ordina senza ritardo al gestore del sito o al fornitore del servizio di media audiovisivo, anche per via telematica, l’immediata rimozione del materiale trasmesso in violazione.»

Non v'è insomma possibilità di appello e tanto meno di giudizio: citando ancora dall'articolo 3.5.4, la procedura è «fondata su un accertamento della violazione della normativa a protezione del diritto d’autore di tipo puramente oggettivo». Sembra assai improbabile ottenere un accertamento oggettivo solo su una dichiarazione di parte sulla violazione delle norme del copyright. Inoltre il già pessimo principio secondo il quale i provider e i gestori del sito devono fare da poliziotti viene ancora esteso, con un obbligo di ottemperare a richieste di una parte terza, senza contare che, pur accettando la buona fede dell'AGCom, tale normativa può essere usata per zittire voci scomode.

In definitiva, l'Associazione Wikimedia Italia invita a una moratoria sulla delibera, chiedendo nel contempo al Parlamento di riesaminare tutta la normativa sul diritto d'autore, per giungere a una nuova formulazione che tuteli la libertà di informazione e di opinione pur riconoscendo i diritti altrui.

Ulteriori informazioni

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