Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale 2022-2023/Consultazione Wikimedia Italia

Da Wikimedia Italia.
Jump to navigation Jump to search

Partecipazione alla consultazione da parte di Wikipedia Italia sul Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale PND

Premessa: Wikimedia Italia, Wikipedia e i progetti Wikimedia

Wikimedia Italia è l'associazione che in Italia sostiene Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap, organizza il concorso fotografico Wiki Loves Monuments e lavora con le istituzioni culturali (MAB/GLAM) nella collaborazione con Wikimedia e il caricamento di contenuti e dati. Wikipedia e i progetti Wikimedia sono usati da tutti (anche dal Ministero della cultura e dagli enti culturali) e coinvolgono la più grande comunità di co-creazione esistente al mondo. Hanno oltre 20 miliardi di accessi al mese, sono disponibili in oltre 300 versioni linguistiche, sono la fonte di informazione più consultata al mondo sia attraverso l'accesso diretto che fornendo su Wikidata i dati aperti e strutturati utilizzati per numerosissimi servizi di terzi. Coinvolgono la più estesa comunità di volontari attivi al mondo.

Wikimedia Italia partecipa alla consultazione perché i progetti Wikimedia sono esplicitamente citati nel PND, perché i progetti Wikimedia coinvolgono, in Italia come nel resto del mondo, la più grande comunità di volontari che gratuitamente si dedicano alla documentazione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale, perché il PND fa riferimento ai vantaggi della collaborazione con i progetti Wikimedia ed è centrale che il PND produca contenuti che permettano l'interoperabilità con Wikipedia e i progetti Wikimedia.

Lodiamo il Piano nazionale per la digitalizzazione per lo spirito di servizio, l'adesione ai principi dell'Open Access, dell'Open Government, dei FAIR data e della Convenzione di Faro, con la volontà di coinvolgere e attivare le comunità, l'esplicito riferimento al riuso anche commerciale di contenuti e dati e l'istituzione di un processo di consultazione. Questi principi sono gli stessi alla base di Wikipedia e dei progetti Wikimedia, che li applica rigorosamente nelle sue infrastrutture, nelle licenze e negli strumenti liberi che utilizza sui suoi contenuti, nei formati e metadati e nelle modalità di collaborazione con gli individui e le istituzioni (tra le quali numerosissime istituzioni MAB/GLAM).

L'attuale strategia del PND danneggia Wikipedia e i progetti Wikimedia. È necessario rispettare le licenze e gli strumenti liberi di Wikipedia e dei progetti Wikimedia, senza che siano aggiunte restrizioni quali il canone o l'autorizzazione preventiva ai riusi commerciali del patrimonio culturale italiano. È nell'interesse dell'Italia che il nostro patrimonio culturale sia su Wikipedia e sui progetti Wikimedia, che le istituzioni culturali possano collaborare con i nostri progetti e che i volontari possano facilmente contribuire a documentare il patrimonio italiano rendendolo disponibile a tutti.

La posizione di Wikimedia Italia sul Piano nazionale di digitalizzazione

Le richieste puntuali di Wikimedia Italia entro il perimetro normativo del Codice dei beni culturali e del paesaggio (artt. 107-108) e basate sui principi di Open Access e FAIR data inclusi nel PND sono:

  • Escludere automaticamente dal canone senza richiesta di autorizzazione tutte le pubblicazioni cartacee, senza eccezioni. Come già previsto dal PND, si chiede che non vi siano eccezioni
  • Escludere automaticamente dal canone senza richiesta di autorizzazione tutti i riusi commerciali di individui, società individuali e società con un fatturato annuo inferiore a XXX. Includendo in questo modo app a pagamento, servizi e prodotti commerciali realizzati da start-up.
  • Escludere automaticamente dal canone senza richiesta di autorizzazione tutti i riusi commerciali che adottano licenze Share-Alike / condividi allo stesso modo. Queste licenze garantiscono che i contenuti usati anche per scopi commerciali restino liberi e sempre a disposizione di tutti, escludendo quindi cessioni esclusive.
  • Escludere dal canone senza richiesta di autorizzazione tutti i riutilizzi dei contenuti prodotti all'interno di siti collaborativi con licenze libere. I nostri siti sono piattaforme libere, create e sostenute da comunità di volontari e gestite da enti senza scopo di lucro. I contenuti caricati sui nostri progetti devono avere licenze libere che autorizzano tutti i riusi anche commerciali. Richiedere un canone sui riusi commerciali è in conflitto con le licenze e gli strumenti liberi usati dai nostri siti ed è in conflitto con lo spirito con cui operano questi siti e le nostre comunità di volontari.
  • Limitare l'autorizzazione preventiva ad una lista di casi eccezionali, quali NFT, riusi di grandi società, usi che limitano la funzione dei beni culturali.
  • Escludere la cessione esclusiva dell'uso commerciale dei beni culturali italiani in pubblico dominio a società terze.
  • Adottare lo strumento CC0 sui dati e sui dataset culturali.
  • Richiedere la citazione della fonte e la provenienza nel riuso di dati e di contenuti culturali senza usare licenze e strumenti che impongano l'attribuzione.
  • Esplicitare la possibilità per le autorità che hanno in consegna i beni di azzerare il canone; chiarire e facilitare la procedura per tutti i musei e le istituzioni culturali.

Più in generale sosteniamo insieme alle associazioni di settore la necessità di

  • Associazioni. Garantire che la consultazione non si fermi a questa fase ma che le associazioni di settore partecipino a tutte le fasi preparatorie, esecutive e di monitoraggio del PND.
  • Professionalità e professionalizzazioni. Considerare l'importanza di distribuire il lavoro del PND tra un vasto numero di istituzioni, evitando di commissionare il lavoro a poche grandi società.
  • Sostenibilità. Prevedere la sostenibilità economica del PND, considerando il ruolo delle grandissime comunità internazionali dei volontari attivi di Wikipedia e dei progetti Wikimedia come parte di una strategia sostenibile
  • Accessibilità. Focalizzare l'attenzione sull'accessibilità, quale principio cardine che permette di portare benefici per l'apertura di dati e contenuti, l'uso di formati e lo sviluppo di software libero.
  • Licenze e riuso.