Bando musei archivi biblioteche 2024/Relazioni finali

Da Wikimedia Italia.
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Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani

ITET Aldo Capitini Perugia

Anacardiaceae Rhus cotinus Lin. - Erbario Frizzi n. 3373.jpg

Il progetto "L'erbario storico di Giuseppe Frizzi: un patrimonio floristico umbro e nazionale da preservare" promosso dall'Istituto Tecnico Economico Tecnologico (ITET) "Aldo Capitini" di Perugia ha prodotto un catalogo scientifico digitale di una parte consistente dell'Erbario Frizzi. Valida testimonianza di Hortus siccus (raccolta di piante pressate, seccate e fissate su fogli di carta), l'Erbario Frizzi risale alla fine del XIX secolo. E stato costruito dal Prof. Giuseppe Frizzi, appassionato botanico e preside dell'Istituto Tecnico Commerciale (ITC) "Vittorio Emanuele II" di Perugia dal 1881 al 1897, con lo scopo di collezionare e catalogare campioni vegetali del territorio umbro, nazionale e internazionale secondo criteri scientifici. La porzione perugina dell'Erbario Frizzi è attualmente conservata presso la Biblioteca dell'ITET "Aldo Capitini". Si compone di oltre 3.000 esemplari suddivisi in 663 specie e 37 famiglie. I campioni vegetali sono confinati in un locale protetto dell'Istituto dotato di impianto di climatizzazione. La temperatura ambientale è mantenuta costante a 16 °C per conservare l'integrità dei campioni ed evitarne il deterioramento.

Il progetto si è articolato in nove azioni: (1) spacchettamento e verifica dei campioni vegetali; (2) identificazione dei campioni vegetali; (3) sterilizzazione con il freddo; (4) fotografia; (5) produzione; (6) post-produzione; (7) indicizzazione; (8) disseminazione dei risultati del progetto; (9) comunicazione degli interventi progettuali.

Le azioni di spacchettamento, verifica e identificazione sono state svolte dalla Dott.ssa Silvia Marrapodi sotto la supervisione scientifica della Prof.ssa Daniela Gigante del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia. Alla Dott.ssa Martina Properzi, ricercatrice accademica e professionista nella tutela e valorizzazione dei beni culturali, è stata affidata la realizzazione delle azioni di sterilizzazione, fotografia, produzione, post-produzione, indicizzazione, disseminazione e comunicazione.

Segnatamente, nel presente ambito progettuale, la Dott.ssa Marrapodi si è occupata de - lo spacchettamento delle cartelle in ambiente confinato; - il controllo di eventuali problematiche di conservazione e isolamento dei campioni vegetali che presentano delle problematiche da esaminare; - l'identificazione dei campione vegetale con l'ausilio di guide botaniche e interpretazione della metodica adottata per la suddetta identificazione; - la revisione critica dei campioni identificati con l'ausilio di recenti studi botanici (aggiornamento della nomenclatura secondo le vigenti norme); - l'interpretazione di eventuali note presenti (altitudine, esposizione, substrato geologico, tipo di vegetazione circostante, caratteri ambientali generali, livello di antropizzazione, ecc.) per mappare i luoghi di raccolta e testimoniare l'esistenza di tali piante nelle località di raccolta.

La Dott.ssa Properzi ha effettuato - la sterilizzazione con il freddo dei campioni vegetali (— 2/3 °C per 7 giorni/6 mesi); - l'allestimento del set fotografico e preparazione della tecnologia; tests su colore, luce e nitidezza della fotografia con profilazione di ripresa; — primi scatti e la verifica preliminare dei risultati della fotografia; - la riproduzione dei campioni vegetali in formato ad alta definizione Raw;- aggiustamenti di luce, colore e nitidezza delle immagini; - l'apertura dei files Raw e generazione files in formato TIFF senza compressione (70mb circa), JPEG compresso; - la creazione di una base dati mediante tecnologia MySql; l'associazione di dati alfanumerici relativi all'unità archivistica/campione/specie/famiglia e alla sequenzialità dei files; - la creazione di cartelle; - la redazione di liriee guida per un'archiviazione idonea dei contenuti prodotti (schede scientifiche e immagini); - il caricamento su Wikimedia Commons degli oggetti digitali; - la comunicazioni degli interventi progettuali (networking, preparazione del materiale divulgativo e del materiale di presentazione dei risultati progettuali); l'organizzazione dell'evento di presentazione pubblica dei risultati del progetto; — relazioni esterne (contatti con l'ente finanziatore e con gli enti collaboratori).

Per rappresentare la più ampia varietà vegetale possibile, si è scelto di selezionare le cartelle con il minor numero di esemplari. E stato raggiunto il numero di 103 campioni. Sono stati scelti per la classificazione i campioni vegetali in migliore stato conservativo. Durante il controllo visivo, è stato riscontrato un ottimo stato conservativo della maggior parte dei campioni. Il riconoscimento dei suddetti si è basato su targhette identificative poste nell'angolo inferiore destro oppure al centro del taglio inferiore di ogni foglio, indicanti importanti informazioni botaniche. L'identificazione è stata effettuata attraverso l'uso di uno stereoscopio LEICA EZ4HD, un microscopio dotato di coppie di obiettivi e oculari che lavorano simultaneamente creando una visione 3D, la quale consente di ottenere una visione ingrandita del campione, quindi di osservarne le principali caratteristiche. Oltre allo stereoscopio, il progetto ha previsto l'adozione di guide botaniche aggiornate (Pignatti 1982; Portale Flora d'Italia (https://dryades.units.it/floritaly/index.php)).

Su un file Excel sono state riportate tutte le informazioni di rilievo tratte dalle targhette delle specie identificate. Per evitare l'insorgenza di attacchi parassitari di origine animale e vegetale, ogni sei mesi i campioni vegetali sono a rotazione trasferiti in una cella freezer alla temperatura di —2/3 °C per un periodo di circa 7/8 giorni.

La fotografia dei campioni selezionati è stata effettuata all'incirca in concomitanza con l'azione di spacchettamento e verifica (maggio-settembre 2024). Ci si è avvalsi di un dispositivo di ultima generazione (Samsung Galaxy Tab S5e, Display 10.5, Wi-Fi, Posteriore Webcam Risoluzione 13MP) e di un Ring Light, un anello luminoso a LED con treppiede e supporto per il dispositivo. Per la produzione e la post-produzione del materiale fotografico è stato adottato il programma GIMP 2.10. I campioni vegetali sono stati digitalizzati con il software DigitArch realizzato con tecnologia Open Source PHP MySql. Il sistema informatico è composto da una Web Application, una Progressive Web App e un sistema di REST API. La componente Web Application imposta autonomamente criteri di classificazione e risposte per ogni criterio, censisce le schede tramite l'inserimento di contenuti scientifici e delle immagini digitalizzate ed effettua ricerche attraverso filtri dinamici impostati in base ai criteri di classificazione. La componente Progressive Web App acquisisce e ottimizza le immagini da associare alle schede della collezione. La componente REST API consente di fruire su richiesta l'informazione digitalizzata, abilitando l'utilizzatore con specifiche di accesso. La suddetta componente fornisce anche il manuale peri metodi REST utilizzabili.

I risultati progettuali (103 schede digitali con associate ad ogni scheda dati scientifici e 2 fotografie, una generale e una di dettaglio) sono stati disseminati tramite contatti diretti stabiliti con i gruppi di ricerca del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell'Università degli Studi di Perugia e dell'Orto Botanico e Herbarium dell'Università di Catania. Il direttore del gruppo di ricerca catanese, Prof. Gianpietro Giusso del Caldo, parteciperà insieme a rappresentati delle istituzioni culturali cittadine, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia e del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell'Università degli Studi di Perugia all'evento di presentazione pubblica dei risultati progettuali.

L'evento si terrà il 25 novembre presso la Sala Auditorium della Fondazione "Istituto di Formazione Culturale S. Anna" di Perugia (Viale Roma 15 - 06121 Perugia).

commons:Category:Media from ITET Aldo Capitini Perugia

Biblioteche di ateneo UniUrb

Biblioteca arcivescovile Annibale De Leo

Codice pergamenaceo restaurato di Raymondus Penyafort. De Summa de Casibus Poenitentiae, 1221. Biblioteca Pubblica Arcivescovile "Annibale De Leo" - A8.pdf

Il progetto portato avanti dalla biblioteca pubblica arcivescovile "A. De Leo" ha previsto la schedatura e digitalizzazione di due fondi rari e importanti che fanno parte il primo della pregevole raccolta di manoscritti (400) e il secondo del patrimonio dei libri antichi, tutti custoditi nella Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile "Annibale De Leo".

Il primo riguarda i codici miniati pergamenacei e ne raccoglie 8 dal XIII al XV secolo. Si tratta di codici restaurati, scritti in carattere gotico italiano, di circa 600 carte l'uno e di contenuto vario: dall'agiografico al geografico, dal letterario al giuridico. Particolari sono le piccole mani disegnate, dette "maniculae", risalenti al XVI secolo, lungo i margini del testo con funzione di Nota Bene per evidenziare una parola o una frase. Splendide sono poi le miniature prodotte da più mani, che per la loro diversa tipologia artistica sono attribuibili a uno stile sia bizantino che giottesco. Fra gli altri codici pergamenacei paiono di rilevante interesse il Decretum Gratiani, redatto fra XIII e XIV secolo, il codice più antico conosciuto al mondo che presenta le mappe mentali, e le Postillae super Ysaiam di Alessandro di Hales, attribuibile al XIV secolo, opera mai stampata di cui esistono due soli altri esemplari conservati all'Ambrosiana di Milano e ad Oxford.

Il secondo fondo che è stato interessato dal progetto presentato dalla biblioteca è quello degli incunaboli (testi a stampa della metà del XV secolo): la biblioteca ne conserva 18, tra i quali il libro di maggior pregio secondo Dennis E. Rhodes, direttore della British Library di Londra, alla cui ricchissima raccolta mancano 4 dei testi conservati a Brindisi, è il Confessionale Defecerunt, di Sant'Antonino arcivescovo di Firenze, stampato in Italia, in un luogo e in una tipografia non precisati, nel 1472 di cui si conoscono solo altri 15 esemplari. Raro è anche il De Situ Orbis di Zacharias Lilius stampato a Napoli nel 1496, le Quaestiones de potentia Dei di San Tommaso d'Aquino che presentano a margine postille a mano di San Lorenzo da Brindisi e il De re militari del Vegetius che contiene un ritratto di Leone X e disegni su Alessandro VI ed il duca Valentino. Le S. Epistolae di Hieronymus a cura di Joannes Andreae, vescovo di Aleria (Roma, 1470) è il più antico posseduto dalla biblioteca e proviene dal convento dei cappuccini di Brindisi come da nota di possesso su pagina iniziale.

Il progetto prevedeva 17 incunaboli, ma nel frattempo la biblioteca è venuta in possesso di un diciottesimo testo il Plutarco, Vitae illustrium virorum, (Venezia: Giovanni Ragazzo, a spese di Lucantonio Giunta, 7 dicembre 1491). L'edizione ha 290 carte. Il testo di Plutarco fu tradotto dal greco il latino da varie mani. Giovanni Ragazzo stampò cinque libri con la sua firma (forse qualche libro in più stampato senza nome del tipografo) fra l'ottobre 1490 e il luglio 1492. A piede della carta a 2, intorno allo scudo vuoto che fa parte alla cornice, si vedono scritte a mano le parole "Gualteria insignia" e qualcuno ha cominciato a disegnare le armi.

Anche questo testo, fuori progetto è stato digitalizzato, schedato e messo a completa disposizione dei progetti Wikimedia come scheda e digitalizzazione. Gli otto codici miniati e diciotto rari incunaboli di proprietà dell'ente fino ad oggi non erano stati mai digitalizzati e per tali testi era possibile solo la consultazione in loco.

Biblioteca di economia e management UniTo

Chiesa - Istituto di riposo per la vecchiaia.jpg

Il progetto della BEM ha previsto l’impiego di tre piattaforme dell’ecosistema Wikimedia (Wikipedia, Wikimedia Commons e Wikisource) e si è sviluppato lungo due linee progettuali. 1. Documentazione e valorizzazione dell’edificio storico dell'ex Istituto Regio per la Vecchiaia (IRV), a Torino conosciuto come "Poveri Vecchi". 2. Valorizzazione di figure accademiche di economisti del primo Novecento che hanno rivestito un ruolo importante per la ex Facoltà di Economia della città.

LINEA PROGETTUALE 1

Wikipedia
  • Creazione ex novo della voce Wikipedia dedicata al Complesso ex IRV attraverso la raccolta di documentazione e riferimenti bibliografici: w:it:Regio_Istituto_di_Riposo_per_la_Vecchiaia ;
  • Revisione e validazione del contenuto della sottovoce, già esistente, relativa al Complesso ex IRV, all’interno della voce Wikipedia dedicata al quartiere Santa Rita di Torino: w:it:Santa_Rita_(Torino)
Wikimedia Commons

Caricamento su wikimedia commons di immagini storiche e contemporanee del complesso IRV commons:Category:Palazzo_dei_Poveri_Vecchi_di_Torino

Per le immagini storiche reperite da archivi e istituzioni terze, è stata condotta una verifica dello stato dei diritti per assicurare la loro idoneità alla pubblicazione su Wikimedia Commons. In un caso è stato stipulato un accordo specifico, in virtù del quale è stato possibile pubblicare i disegni originali dell'edificio, di Crescentino Caselli, custoditi all’Archivio di Stato Sezioni riunite di via Piave presso il Fondo Franco Rosso, insieme a una serie di fotografie d’epoca: Stipula di un Accordo Quadro per lo svolgimento di attività di ricerca su progetti di rilevanza scientifica tra l’Archivio di Stato di Torino e i dipartimenti Esomas e Management “Valter Cantino” dell’Università di Torino.

Affidamento di un Servizio fotografico e riprese video dell’edificio ex IRV Sono stati affidati al fotografo professionista Paolo Formica un servizio fotografico e riprese video, finalizzati a documentare e valorizzare le aree interne ed esterne dell’edificio storico ex IRV. I materiali prodotti sono stati rilasciati con licenza CC-BY-SA 4.0, favorendo così la massima diffusione e utilizzo pubblico. La consegna ha incluso:

  • Circa 500 fotografie in alta risoluzione, adatte per stampe di qualità, e in bassa risoluzione, ottimizzate per l'uso su web e social media. Di queste, 150 fotografie in alta risoluzione, sono state caricate su Wikimedia Commons.
  • Un video di 2 minuti e 28 secondi, in formato orizzontale 16:9, che include riprese aeree con drone e scene girate sia all'interno che all'esterno dell'edificio. Su Wikimedia Commons sono stati caricati, sia il video, sia le riprese aeree con il drone, relative sia agli spazi interni che esterni, utilizzate nella produzione del video, per un totale di 70 minuti di materiale video (1 h e 10 minuti).

LINEA PROGETTUALE 2

Digitalizzazione e pubblicazione su Wikisource

Opere digitalizzate e rese disponibili su Wikisource: 11 volumi dello storico ed economista Giuseppe Prato, appartenenti al "Fondo Prato" della Biblioteca di Economia e Management. Le opere digitalizzate sono in pubblico dominio e accessibili online.

Realizzazione di voci su Wikipedia

Grazie alla collaborazione delle operatrici del Servizio Civile Universale e degli studenti e studentesse del Liceo D’Azeglio di Torino e del Liceo Economico Sociale di Pinerolo, coinvolti nel PCTO "Scrittura collaborativa, cultura digitale e educazione alla cittadinanza", sono state individuate figure accademiche dell'Università di Torino, le cui voci su Wikipedia erano inesistenti o solo abbozzate. Le voci arricchite o create ex novo riguardano le figure di:

  • w:it:Piero Gribaudi: docente di Geografia Economica dal 1907 al 1949. La voce, che era solo abbozzata, è stata arricchita.

Voci create ex novo:

La voce su w:it:Giuseppe Prato, già redatta in un precedente PCTO, è stata ulteriormente arricchita con collegamenti alle sue opere digitalizzate, ora disponibili su Wikisource.

Evento conclusivo

Titolo evento: “I poveri vecchi. Viaggio nel tempo” L'evento conclusivo, che si è svolto il 12 settembre ed è stato aperto alla cittadinanza, è stata l’occasione per presentare i risultati del progetto, aumentare la consapevolezza sul valore storico e simbolico di uno spazio urbano importante ma poco conosciuto, e far conoscere i progetti Wikimedia, sottolineando l'importanza di rendere accessibile e diffondere in rete il patrimonio culturale.

Settore biblioteche e welfare culturale Comune di Bologna

Perrault - Il libro delle fate, Longanesi, Milano, 1891.pdf

Il progetto aveva come protagonista la Biblioteca dei Ragazzi dei Giardini Margherita a Bologna, una delle prime biblioteche pubbliche per ragazzi in Italia (ad esclusione delle scolastiche), inaugurata nel 1954 e chiusa nel 1980.

Obiettivi iniziali

L’obiettivo iniziale che ci eravamo posti ruotava attorno ad alcuni registri cartacei che appartenevano alla biblioteca dei ragazzi, ai volumi della biblioteca ora conservati in Salaborsa Ragazzi e alle personalità (autori e autrici, illustratrici e illustratori e case editrici) a collegate alla collezione. Per la biblioteca e le persone succitate abbiamo lavorato alla creazione o all’integrazione delle pagine Wikipedia e degli elementi Wikidata; per i volumi e l’altra documentazione abbiamo fatto la digitalizzazione e l’upload su Commons. Il progetto prevedeva inoltre due momenti di presentazione e restituzione alla cittadinanza.

Prima analisi del fondo

Abbiamo iniziato il lavoro con un’approfondita analisi del fondo per capire quali autori fossero in pubblico dominio e quali no: questo ci ha permesso di fare una prima distinzione tra materiale digitalizzabile e uploadabile su Commons e persone delle quali potevamo invece solo curare l’aspetto delle voci Wikipedia ed elementi Wikidata.

Ricerca storica sulla biblioteca

La prima pagina redatta è stata quella della biblioteca dei ragazzi ai Giardini Margherita per la quale abbiamo raccolto prima il materiale disponibile online (la piattaforma Bologna Online del sito di Salaborsa e la mostra “Da cento anni per tutti” dell’Archiginnasio), siamo poi passati ai volumi del sistema bibliotecario che trattavano la storia delle biblioteche cittadine e dei Giardini Margherita, infine siamo andati in Archivio Storico e in Sala Manoscritti e Rari dell’Archiginnasio, dove abbiamo recuperato la documentazione di archivio e amministrativa. La ricostruzione storica ci ha permesso di inserire note puntuali nella pagina Wikipedia e dati strutturati negli elementi Wikidata creati, delle biblioteche e delle sedi del sistema bibliotecario di pubblica lettura nel periodo interessato. (Es. visualizzazione dati su Entitree usando la proprietà sostituito da a questo link)

Abbiamo quindi integrato le pagine collegate alla biblioteca: la pagina dei giardini Margherita, quella del sistema bibliotecario e di Villa Mazzacorati, dove viene ospitato il materiale della biblioteca dei ragazzi dopo la chiusura ai Giardini Margherita e prima del trasferimento in Salaborsa Ragazzi.

Voci di donne su Wikipedia / items su Wikidata

Consci dell’ancora scarsa rappresentazione delle figure femminili ci siamo focalizzati su autrici e illustratrici legate al fondo storico della biblioteca, creando le voci da zero o arricchendole: Per Wikipedia Carolina Isolani (1875-1945), Adele Cremonini Ongaro (1908-1969) e Leonella Nasi (1889-1975) (Arricchita). Per Wikidata Adele Cremonini Ongaro (1908-1969) e Luisa Fantini (1907-1984) e le seguenti voci arricchite grazie a volumi sulla storia dell'illustrazione e dell’editoria reperiti nel sistema bibliotecario: Edina Altara (1898-1983), Lina Buffolente (1924-2007), Grazia Nidasio (1931–2018), Marina Battigelli (1896-1979), Colette Rosselli (1911-1996), Maria Pia (1907-1978), Felicita Frai (1909-2010), Fabio Fabbi (1861-1945), Leonella Nasi (1889-1975), Carla Ruffinelli (1922-1998), Paola Bologna (1898-1960). Sempre seguendo il tema di autori e illustratori legati alla raccolta storica della biblioteca dei ragazzi, abbiamo creato anche le voci Wikipedia di Alberto Cioci (1867-1925) e Alfredo Pitta (1875-1952) e arricchito quella di Fabio Fabbi (1861-1945).

Caricamenti su Commons

Come detto sopra è stata fatta una cernita del materiale in pubblico dominio e sono stati identificati quei volumi che avevano una particolare rilevanza per l’autore o il tema trattato. Fin dalla prima costruzione della raccolta delle biblioteca era stato dato discreto rilievo alla divulgazione scientifica per ragazzi, per questo la scelta è caduta su: Italo Ghersi - 500 giochi semplici, dilettevoli, di fisica, chimica pazienza e abilità, 1900 e Arthur Good - La science amusante, Vol. 3, 1906.

Di narrativa abbiamo digitalizzato invece Alberto Cioci - Lucignolo, l'amico di Pinocchio, 1948, Charles Perrault - Il libro delle fate, 1891 e due volumi di Yambo di cui, nel 2024, cade il 150esimo anniversario della nascita: Yambo - Le avventure di Ciuffettino, 1964 e Yambo - Viaggi e avventure attraverso il tempo e lo spazio, 1944 (quest’ultimo volume ricade anch’esso parzialmente nel tema della divulgazione scientifica).

Per quanto riguarda la documentazione amministrativa è stato rinvenuto in Salaborsa un Inventario dei mobili esistenti nella Biblioteca per i Ragazzi del 1959, mentre in Archivio Storico del Comune di Bologna la documentazione riguardante i molteplici traslochi del fondo della biblioteca dei ragazzi. I caricamenti sono stati riuniti nella commons:Category:Biblioteca dei ragazzi ai Giardini Margherita, con l’intento poi di trovare un modo adeguato di dettagliare maggiormente la categorizzazione.

Alla biblioteca dell’Archiginnasio sono stati ritrovati anche due registri, uno cronologico e uno topografico, dei primi 2.348 volumi messi sugli scaffali all'inaugurazione della biblioteca nel 1954. Non ci è stata data l’autorizzazione alla pubblicazione ma verrà digitalizzato per essere inserito nel progetto, in una delle linee di continuazione che ci preme perseguire.

Eventi di presentazione al pubblico

Per presentare il progetto e i suoi risultati abbiamo organizzato, in Biblioteca Salaborsa, due momenti, il 2 ottobre e il 16 novembre, nei quali abbiamo parlato di Wikimedia, dei progetti GLAM e del lavoro di arricchimento svolto sui progetti Wikimedia.

Museo di storia naturale UniPi

Nell’ambito del bando Musei Archivi Biblioteche 2024, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha ricevuto un finanziamento dal Consiglio Direttivo di Wikimedia Italia pari a 7560€ per la digitalizzazione e la condivisione in open access di una parte del proprio patrimonio museale.

Il progetto di digitalizzazione delle collezioni è iniziato nel 2022 con l’apertura un profilo Sketchfab (https://sketchfab.com/MuseoStoriaNaturaleUnipi), in cui il Museo ha messo a disposizione di studenti, ricercatori e pubblico in generale, alcuni modelli 3D dei propri reperti, scaricabili gratuitamente su richiesta. Il notevole interesse suscitato dai modelli 3D, in particolar modo da studiosi e ricercatori, ha spinto il Museo a proseguire nella campagna di digitalizzazione delle collezioni, sia attraverso l’acquisizione di strumentazione e formazione del personale, che attraverso la ricerca di collaborazioni.

Grazie al finanziamento di Wikimedia Italia è stato possibile acquistare ulteriore strumentazione per incrementare il numero di reperti digitalizzati, rendere disponibili i modelli 3D con licenza libera e promuoverne la diffusione sul web.

Il personale del Museo coinvolto nel progetto ha seguito il corso “Wikimedia community per le istituzioni culturali” grazie al quale ha preso consapevolezza delle funzionalità e delle potenzialità dei progetti Wikimedia.

Come previsto dal progetto sono stati digitalizzati e caricati su Wikimedia Commons 100 modelli con licenza CC BY-SA, alcuni dei quali sono stati anche collegati alle rispettive pagine Wikipedia.

Il progetto è stato organizzato nelle seguenti fasi:

  1. digitalizzazione dei reperti con l’utilizzo di uno scanner a luce strutturata in dotazione al Museo e di una fotocamera per la realizzazione dei modelli con la tecnica della fotogrammetria;
  2. realizzazione dei modelli attraverso l’utilizzo dei programmi Artec Studio 18 Professional e Agisoft metashape;
  3. conversione dei modelli da file .OBJ a file .STL attraverso l’utilizzo del programma Meshlab;
  4. ottimizzazione delle dimensioni del modello e della visualizzazione per il caricamento sulle piattaforme Wikimedia attraverso l’utilizzo del programma Blender;
  5. caricamento sulla piattaforma Wikimedia Commons di 100 modelli che è possibile consultare a questo link:commons:Category:STL files from Museo di storia naturale dell'Università di Pisa
  6. inserimento di alcuni modelli sulle pagine Wikipedia corrispondenti.

Il progetto ha consentito di incrementare il numero di reperti digitalizzati, che ad oggi ammontano a oltre 200. Questo permetterà nel prossimo futuro di mettere a disposizione ulteriori modelli 3D sul profilo Sketchfab del Museo e su Wikimedia Commons.

Il processo di digitalizzazione delle collezioni e la diffusione in open access sono stati presentati al pubblico sia tramite il web che in occasione di eventi in presenza sia all’interno del Museo che in manifestazioni sul territorio. In particolare, durante “Bright – la notte delle ricercatrici e dei ricercatori” è stata allestita una postazione informativa sui risultati ottenuti che è stata particolarmente apprezzata. Le sponsorizzazioni sui social avverranno in tutto il mese di novembre 2024.

Musei di strada nuova

Gerard David Madonna della pappa PB179 Musei di Strada Nuova.jpg

Attività svolte e obiettivi raggiunti Pagina del progetto GLAM su Wikipedia aggiornata:w:it:Progetto:GLAM/Progetti/Musei_di_strada_nuova

Le attività svolte dai Musei di Strada Nuova nell'ambito del bando Wikimedia "Musei, Archivi e Biblioteche 2024" si sono concentrate principalmente sulla diffusione aperta e accessibile del patrimonio culturale genovese. Il progetto, iniziato ad aprile 2024 e conclusosi a ottobre dello stesso anno, è stato concepito con l’obiettivo di rendere le collezioni e le conoscenze conservate nei Musei di Strada Nuova (Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Doria-Tursi) fruibili non solo a livello locale, ma anche a un pubblico globale. La collaborazione tra il personale dei musei e professionisti esterni, insieme all’utilizzo di piattaforme digitali come Wikipedia e Wikimedia Commons, ha rappresentato un passo decisivo verso una maggiore accessibilità del sapere. Grazie a questa iniziativa, si è contribuito a rendere Wikipedia una piattaforma sempre più completa, attendibile e verificata. Sono state create e implementate numerose voci, integrando fonti accademiche e dati provenienti direttamente dai musei, perseguendo l’obiettivo di arricchire la piattaforma con contenuti di qualità. Un altro risultato importante è stato l’inserimento di immagini delle opere d’arte, degli edifici e di foto storiche che documentano il patrimonio visivo della città. Questi materiali, caricati su Wikimedia Commons, rendono il patrimonio artistico e storico di Genova accessibile a un pubblico internazionale, ampliando le possibilità di studio e fruizione. L'accessibilità delle informazioni e delle immagini digitalizzate ha fornito una base documentale solida e verificata, a cui studiosi di tutto il mondo possono attingere per sviluppare nuove ricerche e approfondimenti sul patrimonio culturale genovese. Oltre alla valorizzazione delle collezioni museali, il progetto ha avuto un impatto significativo sulla promozione della città, contribuendo a valorizzarne la storia, l'architettura e la tradizione rappresentando anche un potenziale incentivo per il turismo culturale.

Uno dei primi passi per assicurare il buon esito del progetto è stato investire nella formazione del personale coinvolto. Hanno partecipato attivamente sia Martina Panizzutt, conservatrice dei Musei di Strada Nuova, ed Elisa Occella, professionista selezionata e incaricata dall’ente. Entrambe hanno frequentato il corso di 16 ore sulla piattaforma EduOpen, ottenendo l’attestato finale. Questo percorso formativo ha fornito le competenze necessarie per creare voci e caricare immagini correttamente rispettando le linee guida e collaborando con la community. Le competenze assimilate permetteranno anche in futuro l'aggiornamento e la creazione di nuovi contributi.

Ricerca bibliografica

La ricerca di fonti storiche attendibili è stato uno dei cardini del progetto. La professionista incaricata ha svolto, a partire da aprile 2024, approfondite ricerche sulle collezioni e sul sistema museale lavorando a stretto contatto con la conservatrice. Il materiale testuale e fotografico è stato reperito presso la Biblioteca di Storia dell’Arte (compresa nel Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova), presso l'archivio cartaceo con schede scientifiche O/A e attraverso il catalogo digitale dell'ente. Questo ha permesso di raccogliere materiali di alta qualità, fondamentali per la stesura delle voci garantendone la veridicità delle informazioni a livello schedografico, iconografico e fotografico

Wikipedia

Sono state revisionate e implementate le 3 voci Wikipedia dedicate ai tre diversi edifici storici che compongono il polo museale, oltre a quella relativa al museo stesso, sia a livello testuale che bibliografico con aggiunta di immagini formato JPG e/o TIF

  1. w:it:Musei di Strada Nuova
  2. w:it:Palazzo Rosso (Genova)
  3. w:it:Palazzo Bianco (Genova)
  4. w:it:Palazzo Doria-Tursi

Sono state implementate 10 voci Wikipedia relative ad alcune opere delle collezioni e argomenti connessi

Sono state create 5 nuove voci Wikipedia dedicate alle diverse sezioni di Palazzo Rosso corredate da immagini formato JPG e/o TIF caricate su Wikimedia Commons. Per una consultazione più agevole e organica, in accordo con il tutor, si è in seguito deciso di aggiungerle come sezioni alla macro-voce già esistente di Palazzo Rosso

Sono state create 42 voci Wikipedia inerenti a opere delle collezioni e argomenti annessi

Voci implementate: 14 Voci create: 47 In totale sono state create/implementate 61 voci Wikipedia

Wikimedia Commons

Sono state caricate 72 immagini con licenza CC BY-SA 4.0, di cui 48 opere (dipinti, affreschi, sculture, disegni) e 24 di ambienti (allestimenti, elementi architettonici, giardini, allestimenti storici) commons:Category:Media files provided by Musei di Strada Nuova

Digitalizzazione

Grazie al supporto tecnico del DocSAI (Centro di Documentazione per la Storia, l'Arte e l'Immagine di Genova) che ha messo a disposizione spazi e strumenti, sono state selezionate scannerizzate e digitalizzate 70 foto (su 40 previste) storiche d'archivio relative alle varie fasi strutturali di Palazzo Bianco e Palazzo Rosso a partire dalla loro musealizzazione. Le campagne fotografiche vennero commissionate dal Comune Di Genova per documentare i progressi architettonici e decorativi e l'avanzamento delle ristrutturazioni apportate negli anni fino all'allestimento albiniano del dopoguerra e tutt'ora presente. Le foto sono state selezionate con la collaborazione delle conservatrici del Museo e verranno utilizzate nella mostra incentrata sugli allestimenti museali che si svolgerà a Palazzo Rosso nel 2025 (inizialmente prevista nel 2024). Durante lo svolgimento del bando si è deciso di commissionare al professionista incaricato alcuni scatti ambientali appositamente realizzati per rendere completo e aggiornato l’excursus storico, dal momento che i Palazzi hanno subito importanti interventi di restauro nel 2022 e nel 2024.

Comunicazione

Per promuovere il progetto e incentivare la partecipazione di altre istituzioni al bando si è deciso di realizzare una campagna ad hoc sulle piattaforme Instagram e Facebook attraverso i canali ufficiali dei Musei di Strada Nuova iniziata il 16 settembre 2024 e che terminerà il 12 novembre, con una frequenza di due post settimanali. I contenuti della campagna sono stati creati utilizzando informazioni tratte dalle voci sviluppate per Wikipedia all'interno del progetto e arricchiti dalle immagini rilasciate con licenza CC BY-SA 4.0 e caricate su Wikimedia Commons. Questa strategia ha permesso di valorizzare il patrimonio culturale e di promuovere la conoscenza libera e accessibile a tutti.

Dipartimento di storia culture religioni arte spettacolo de La Sapienza

L’archivio al centro di questo progetto è un insieme di fotografie originariamente di proprietà di Luigi Maria Ugolini, la gran parte delle quali da lui scattate. Luigi Maria Ugolini è stato un celebre archeologo italiano del periodo fascista, scomparso nel 1936, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Inviato dal governo fascista in Albania e a Malta, con un’agenda politica importante, riuscì con il suo appassionato lavoro a imprimere una svolta positiva all’archeologia dei due paesi, nonostante lo sfondo politico che il governo italiano voleva per la sua attività. In Albania il suo nome è indissolubilmente legato al centro di Butrinto, la città di virgiliana memoria che contribuì a scoprire e scavare in modo estensivo, e che è oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Il fondo privato raccoglie molti documenti fotografici dei suoi viaggi e soggiorni di studio e formazione, da Roma, Venezia, a Colonia, Bruxelles, Atene, Micene, Rodi e altre isole dell’Egee, alcune fotografie di famiglie nonché un piccolo insieme di fotografie di reperti provenienti dal santuario preistorico della Panighina, un sito archeologico importante presso la natìa Bertinoro divenuto oggetto della sua tesi di laurea. Il sito era stato indagato da Gherado Ghirardini, il quale diresse, fino alla propria morte nel 1920, il lavoro di Ugolini (poi laureatosi don Pericle Ducati). Il fondo, acquistato privatamente dal prof. Julian Bogdani, è stato donato al Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Sapienza Università di Roma.

Digitalizzazione del Fondo Ugolini Sapienza

Il fondo è stato digitalizzato ad alta risoluzione (600x600 dpi, formato TIFF non compresso) presso i laboratori del Centro di Interdipartimentale Ricerca DigiLab della Sapienza Università di Roma (https://digilab.uniroma1.it/). Dalle immagini originarie (archiviate per la conservazione a lungo tempo in dispositivi di rete e in dispositivi di cold storage) sono poi state ricavate delle copie in formato compresso (JPG), che sono state ritagliate per rimuovere cornici dovute alla digitalizzazione e quindi sono state lavorate in ambito digitale (con software GIMP) per il bilanciamento del contrasti e dei bianchi, in maniera di aumentarne la leggibilità senza cambiare in maniera radicale il cromatismo originario (si tratta esclusivamente di positivi in bianco e nero, ma che riportano stati diversi di ingiallimento).

Metadatazione del Fondo Ugolini Sapienza

Uno dei processi più lunghi riguarda la metadatazione del fondo, le cui foto solo in rari casi riportano sul retro annotazioni utili alla localizzazione degli oggetti e siti ripresi e quasi mai indicazione dei personaggi che vi compaiono. È stato quindi necessario un lunghissimo lavoro riconoscimento per cercare di riconoscere date, luoghi, eventi, persone riprese che non sempre ha avuto esito positivo. In particolare, è stato abbastanza facile riconoscere foto pertinenti al periodo di studi dello studioso a Roma, nonché foto eseguite durante un viaggio di Ugolini in alcune città europee (vi si riconoscono Colonia, Bruxelles ed Atene) grazie ad una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri Italiano. Infine, vi si riconoscono diversi siti archeologici di primo piano (il Partenone di Atene, l’Acrocorinto, Micene, Rodi, Selinunte, ecc.) e altri (Sifnos e altre isole del Dodecanneso). Interessante, riconoscere una scena di distruzione di un altare anonimo, di una chiesa anonima di Ravenna in seguito — la didascalia riporta — degli eventi della Settimana Rossa del 1914 (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Settimana_Rossa,_1914._Ravenna_- _Archivio_Ugolini_Sapienza.jpg).

Molte foto rimangono ancora anonime, il che spinge a continuare il lavoro sulla metadatazione e pubblicazione nel futuro prossimo (v. infra).

Pubblicazione del Fondo Ugolini Sapienza

Come da accordi, le foto sono state pubblicate presso Wikimedia Commons, nella [[commons:Category:Sapienza_University_of_Rome_- _Department_of_History,_Anthropology,_Religions,_Arts_and_Entertainment]], corredate da un ragionevole set di metadati che è stati possibile ricostruire con certezza (v. paragrafo precedente). Le foto sono state rilasciate nel Pubblico Dominio, considerata la scomparsa da più di 75 anni del loro autore (1936) con licenza CC 0. Il loro caricamento ha seguito le istruzioni ricevute dai corsi di formazione online offerti da Wikimedia Italia e in line a quelle che sono le pratiche informatiche e di strutturazione di dati richiesti.

È importante sottolineare che questa pubblicazione non deve ritenersi definitiva, in quanto aperta a correzione di informazioni e metadati collaborative, nel pieno spirito della piattaforma, e con il fine di migliorare l’accessibilità, la consultazione e la riusabilità del data set.

Ulteriori forme di pubblicazione sono previste per il futuro. Nello specifico, è previsto la creazione di un’apposita sezione del sito del LAD: Laboratorio di Archeologia Digitale alla Sapienza (purl.org/lad), che faccia da punto di accesso alle relative pagine su Wikimedia Commons.

Valorizzazione del Fondo Ugolini Sapienza e dell’azione di Wikimedia Italia

Diverse azioni sono attualmente in atto per la valorizzazione del fondo e del contributo di Wikimedia Italia alla sua digitalizzazione e pubblicazione. Nello specifico è in fase finale la preparazione di una mostra per pannelli che a partire proprio dal fondo fotografico racconta la persona e l’archeologo Luigi Maria Ugolini e la storia della sua discussa missione e dei suoi indiscussi risultati, nonché delle attività più recenti che équipe di ricerca italiane — in particolare della Sapienza — stanno svolgendo in Albania, in parte sugli stessi luoghi scoperti, scavati e indagati da Ugolini.

Il valore scientifico e culturale della mostra ha già avuto un riconoscimento scientifico da parte dell’Ambasciata della Repubblica di Albania a Roma, che proprio in occasione delle celebrazioni del Giorno dell'indipendenza dell'Albania ospiterà la mostra presso i propri eventi culturali. Inoltre, la mostra verrà presentata ed esposta nel mese di dicembre presso la Sapienza Università di Roma e verrà introdotta da un evento che prevede la partecipazione della suddetta Ambasciata, della Direzione del Dipartimento SARAS e di studiosi e storici che si occupano dell’archeologia e storia antica e recente del paese. In queste occasioni verrà ribadito il ruolo centrale di Wikimedia Italia per la valorizzazione del fondo.