Linee guida Open Data AGID 2022/Consultazione Wikimedia Italia

Da Wikimedia Italia.
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Oggetto: Lettera aperta – Partecipazione di Wikimedia Italia alla consultazione sulle Linee Guida relative alle regole tecniche sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico. Facilitare l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap

Wikipedia, i progetti Wikimedia quali Wikidata e Wikimedia Commons e OpenStreetMap sono siti e banche dati libere e collaborative che producono, usano e valorizzano gli Open Data, facilitandone la visibilità e il riuso. Tra i dati delle pubbliche amministrazioni vi è anche la documentazione prodotta dalle istituzioni culturali e le riproduzioni digitali del patrimonio culturale in pubblico dominio, che sono particolarmente rilevanti per Wikipedia e i progetti Wikimedia.

Wikimedia Italia, Wikipedia, i progetti Wikimedia, OpenStreetMap e Creative Commons

Wikimedia Italia è l'associazione riconosciuta ufficialmente da Wikimedia Foundation e OpenStreetMap Foundation e che sostene in Italia Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Da oltre sedici anni, Wikimedia Italia si impegna per la diffusione e la produzione di conoscenza libera, collaborando con individui, istituzioni e pubbliche amministrazioni a sostegno degli Open Data.

Creative Commons Italia è il gruppo di Creative Commons

Wikimedia Italia e Creative Commons Italia partecipano alla consultazione sulle Linee guida Open Data dell'AGID per farsi portavoce della prospettiva e dei bisogni delle comunità di volontari ed utenti dei progetti collaborativi. In particolare Wikimedia Italia e Creative Commons Italia sostengono l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap, affinché sia possibile il caricamento di dati aperti su questi siti e sia facilitato il loro riuso da parte di tutti.

La posizione di Wikimedia Italia e Creative Commons Italia sulle Linee guida Open Data AGID 2022

Utenti generici e cittadini sono tra i destinatari delle azioni di implementazione delle Linee Guida Open Data e sono anche i contributori e i principali utilizzatori di Wikipedia, dei progetti Wikimedia e di OpenStreetMap, in modo diretto e indiretto.

Questi progetti collaborativi online sono capaci di facilitare e potenziare il riutilizzo dei dati con i migliori standard di livello cinque stelle (linked open data, infrastruttura libera, metadati, API, licenze e strumenti liberi Creative Commons...); inoltre contribuiscono alla crescita e al monitoraggio dei dati con software e lavoro volontario.

Va facilitata l'interoperabilità tra l'informazione del settore pubblico e Wikipedia, i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Questo richiede:

  1. uso dello strumento libero CC0 sui dati (necessario per essere pienamente interoperabili con Wikidata e usato per esempio dalla piattaforma Europeana);
  2. attenzione a tutta la documentazione del settore pubblico (inclusi per esempio testi e immagini pubblicati sui siti dei comuni resi disponibili in CC0 per documenti e informazioni generali o in CC BY in caso di documentazione "autoriale”);
  3. reale applicazione delle linee guida a tutti documenti i cui diritti di proprietà intellettuale sono detenuti da biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, i musei e gli archivi (con eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea), proprio perché - come dice la direttiva -
  4. rispetto del pubblico dominio senza aggiunta di restrizioni;
  5. rispetto della gratuità, o di costi marginali in via eccezionale e per eventuali, pochissime e giustificate eccezioni, come previsto dalla direttiva europea). Va fatto riferimento ad una tariffazione che deve facilitare l'apertura dei dati, attraverso l’eventuale copertura dei costi ove strettamente necessario; non di una tariffazione correlata ad un canone arbitrario che si applica ad ogni uso di riproduzione (e che comprende anche le riproduzioni non effettuate dagli enti stessi). Le biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, i musei e gli archivi dovrebbero poter imporre corrispettivi superiori ai costi marginali per non ostacolare il proprio normale funzionamento (dice la direttiva europea), ma la nuova strategia del Piano nazionale di digitalizzazione dei beni culturali sta prevedendo una nuova infrastruttura per imporre corrispettivi superiori ai costi marginali su tutti i beni culturali inseriti, creando un nuovo funzionamento, non per evitare di ostacolare il funzionamento degli enti;
  6. evitare accordi di esclusiva tra enti pubblici e partner privati. La direttiva fa riferimento agli accordi esistenti di cooperazione tra biblioteche, comprese le biblioteche universitarie, musei, archivi e soggetti privati che prevedono la digitalizzazione di risorse culturali garantendo diritti di esclusiva a partner privati; la direttiva dice che è opportuno tenere conto di questi accordi e delle attuali differenze tra gli Stati membri: non promuove nuovi accordi di esclusiva come sembra voler fare il Ministero della Cultura e che limiterebbero il riuso commerciale delle riproduzioni digitali di beni in pubblico dominio e la loro ampia visibilità su Wikipedia, i progetti Wikimedia a vantaggio delle sviluppo di prodotti e servizi a contenuto digitale e di settori quali la formazione e il turismo.

Confidiamo nell’importante ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale nel garantire che i dati del settore pubblico – compresi quelli di biblioteche, musei e archivi – possano circolare a beneficio di tutti, imprese, ricercatori, amministrazioni pubbliche e cittadini.