Wikimania 2017/Relazione Giuseppe Profiti
Ciao a tutti, sono andato a Wikimania come componente del Direttivo di Wikimedia Italia. Il mio scopo principale era trovare buone pratiche e idee da applicare in associazione, per evitare di dover ripetere gli errori fatti da altri, e stabilire qualche connessione che non fosse solo formale. Prima Wikimania per me.
I costi per l'associazione sono relativi solo al viaggio, in quanto ho trovato modo di evitare le spese di alloggio.
Gli organizzatori avevano invitato i partecipanti a prendere appunti in modo condiviso tramite etherpad, ho personalmente preso appunti per 3 sessioni, per cui in alcuni punti di questa relazione rimando a quelle pagine.
Giorno 1: preconferenza, "Learning days"
Campaigning for new Editors
Wikimedia Germania ha presentato un progetto per coinvolgere nuovi contributori su Wikipedia. Alcune strategie che hanno provato non hanno funzionato bene: messaggi diversi erano dispersivi, il tour guidato dopo la registrazione non ha portato a differenze. I lor suggerimenti sono stati di utilizzare un solo messaggio per campagna, di usare immagini e di preparare dei compiti iniziali per i nuovi contributori che siano molto facili. Cose che invece non sono facili da gestire sono il tracciamento dei nuovi utenti e la scarsità di informazioni sul comportamento della comunità nei confronti dei nuovi utenti.
In coda a questo intervento, Alex Stinson ha presentato 1lib1ref, l'iniziativa per il coinvolgimento dei bibliotecari. Su questo segnalava che le cose sono andate bene per vari motivi: il pubblico di riferimento era molto specifico (bibliotecari a cui importa di iniziative digitali), il fatto che si siano usati social media e l'utilizzo di hashtag non vincolati a una specifica piattaforma (quindi utilizzabile sia su social network, sia nell'oggetto della modifica su wikipedia ecc). I social media sfruttano in pare un meccanismo psicologico di pressione tra pari, inoltre l'hashtag è tracciabile negli anni, dato che non è limitato nel tempo.
Una nota personale: il fatto che le guide (sia come testo, sia come spazi per ricevere aiuto) sui progetti Wikimedia siano all'interno della piattaforma potrebbe rendere complicato per un nuovo utente chiedere aiuto (se devo fare una cosa complicata per risolvere un altro problema, lascio perdere).
How to plan a pilot
Sati Houston della WMF si occupa, tra l'altro, dell'assegnazione dei fondi (grant) ai volontari che ne facciano richiesta. Nel suo workshop ha spiegato come preparare un pilot, cioé un mini progetto iniziale che verifichi le potenzialità di un eventuale progetto più esteso.
Il pilot deve essere piccolo e semplice, ad esempio un editathon con meno di 20 partecipanti, o una attività che richieda meno di 3 eventi.
Le idee migliori sono complesse e difficili da implementare, mentre un pilot deve essere molto semplice e deve protare a risultati incrementali o a un piccolo impatto.
Per preparare un pilot, sono necessarie delle competenze, ad esempio come fare un bilancio, capacità tecniche ecc. Queste vano identificate per poter capire quanto il pilot sia fattibile e quali risorse aggiuntive siano necessarie.
Quindi i punti principali del pilot sono:
- verificare la fattibilità dell'idea
- capire l'impatto
- minimizzare rischi futuri
Molto importante è mostrare come si progredisce nel progetto, partendo dal pilot e muovendosi verso progetti più complessi. In questo modo si giustifica anche il pilot.
Il pilot è utile anche per chi eroga fondi o contribuisce: permette di mostrare le difficoltà di un pezzo del progetto, in modo che il proponente si possa rendere conto della complessità dell'idea più grande che aveva proposto.
Avendo un risultato, c'è una gratificazione per chi ha portato avanti il piccolo progetto. L'effetto è maggiore quando si sa su chi beneficerà dei risultati.
Come creare un pilot
- definire il problema
- definire la soluzione, elencare le assunzioni/presupposti fatte in merito (cercando di esplicitarle, perché potrebbero essere non palesi)
- elencare i vincoli e le risorse
- definire un piano di monitoraggio (opzionale, dipende dalla complessità del pilot)
- definire un piano di valutazione (questo invece è critico)
- Definire il problema
Il problema deve essere piccolo. Questo perché deve poter essere svolto con le risorse disponibili e deve essere chiaro se ha funzionato o no.
Per rendere un problema piccolo, si può restringere un problema, in passaggi successivi. Ad esempio, mancano voci su donne scienziato. Restringiamo alle ingegnere afroamericane, poi a quelle specializzare in ingegneria elettronica, poi a quelle nate dopo il 1950.
Bisognerà tenere in considerazione anche le risorse necessarie nei passaggi successivi (quando si espanderà il pilot).
- testare una soluzione semplice
- trovare uno scettico o una persona che ha idee diverse per verificare le assunzioni fatte
- considerando le skill disponibili, bisogna verificare solo una cosa alla volta
- capire chi parteciperà, per rendere le cose semplici anche a loro
- capire chi subirà l'effetto, in modo da coinvolgerli dall'inizio
- verificare i vincoli e le risorse
Tutto deve essere considerato una risorsa, perché bisogna mettere in conto la possibilità che sia sprecata (es. partecipazione, buona fede ecc)
Nei vincoli possono rientrare anche questioni culturali specifiche.
- creare un piano di monitoraggio (opzionale)
Se c'è una sola persona che porta avanti il progetto, non serve. Più grande il progetto, più "disaggregato" sarà il monitoraggio.
- creare un piano di valutazione
Raccogliere informazioni "facili" non va bene.
In generale: con un pilot si impara qualcosa che aiuta anche altri se condiviso; se ci si blocca in un pilot, è un progetto piccolo quindi non si rischia molto; anche se va male, si può riutilizzare in seguito "resuscitando" il progetto.
Lighting talks
Sono state presentate molte attività diverse, con presentazioni da 3 minuti + 2 di domande.
Tra le cose interessanti:
- Daria Cybulska di Wikimedia UK ha preparato un questionario per i partner istituzionali, mirato a valutare come la presenza di un Wikipediano in residenza abbia cambiato il modo di lavorare dell'istituzione. Va somministrato a distanza di tempo, per esempio per un WiR di un anno andrebbe proposto dopo 6 mesi/un anno
- Wikimedia Ucraina ha un programma di formazione per i candidati al direttivo, in cui presenta questioni legali, formali ecc che possono essere utili a un futuro cosigliere. La cosa è utile a vari livelli (persone che si ricandidano, persone che capiscono quali siano le difficoltà del compito ecc).
Io ho presentato le attività di formazione che abbiamo svolto dal 2015 in poi: le giornata di formazione a Bologna (quella interna e quella su Wiki Loves Monuments con i fotografi), la formazione dei coordinatori, la formazione "peer to peer" e i possibili scenari futuri.
Community health
La sessione non è stata informativa come mi sarebbe piaciuto. Comunque, il risultato è stato che fondamentalmente tutti ritengono che le attività offline siano quelle che migliorano i rapporti nella comunità o aiutano a risolvere i problemi.
Giorno 2: hackaton
Non avevo mai partecipato a un hackaton, volevo farmi un'idea soprattutto nell'ottica di eventi simili che sono stati proposti da soci. Mi sono unito al gruppo di Aaron Halfaker, dato che si occupa di cose più vicine a quelle che tratto per lavoro e quindi sarebbe stato, nella mia ipotesi, meno complicato da seguire.
Le mie impressioni sono le seguenti:
- chi va a un hackaton, sa già molto bene su cosa vuole lavorare
- persone che, come me, arrivino per dare una mano senza avere un obiettivo (personale) specifico, hanno difficoltà a inserirsi
- i problemi principali sono dovuti alla curva di apprendimento sul progetto a cui si vuole collaborare
- l'hackaton era previsto per 2 giorni, avendo partecipato solo al secondo ho avuto l'impressione che molte cose fossero già state decise/impostate
Giorno 3, primo giorno della conferenza
Comunicazione
Melody Kramer del team di comunicazione della WMF [ha presentato https://wikimania2017.wikimedia.org/wiki/Submissions/How_good_communication_can_help_you_talk_to_reporters,_rule_the_world,_and_do_other_cool_stuff:_An_introductory_guide_to_public_relations] un po' di spunti. Trovate i miei appunti qui (in inglese).
Supporto ai volontari
Questa attività era inserita all'interno del programma della conferenza Wikimedia del nord America. Sostanzialmente, erano presenti molte persone di Wikimedia Germania, una dell'Austria, il presidente di Wikimedia Norvegia, un ungherese e un componente di Wikimedia Repubblica Ceca.
Da un giro di tavolo sono saltate fuori pratiche comuni di supporto ai volontari: microgrant, programmi di mentoring, fondi per viaggi o per biglietti di ingresso a musei e mostre, premi per competizioni di scrittura o di fotografia. Altri esempi erano, invece di premi "verticali", chiedere ai volontari di mettere loro in palio qualcosa. Un sopporto legale veloce (domande su copyright o altro) e indirizzi del tipo @wikipedia.de sono stati menzionati.
Si è discusso su cosa motiva i volontari, su come i motivi non possano essere cambiati mentre l'ambiente in cui i volontari si muovono possa influire sulla motivazione: il motivo resta, ma la spinta ad agire cambia. I valori, i benefici emotivi o sociali, lo sviluppo personale sono tutti "motivi", mentre l'ambiente di lavoro, la possibilità di utilizzare strumenti comodi, autonomia, cose interessanti da fare e costi bassi sono elementi su cui si può agire per aumentare la motivazione, la spinta a fare.
I tedeschi una volta all'anno fanno anche un sondaggio anonimo, senza usare centralnotice, per ottenere liste di desideri e richieste dai volontari.
C'è una brochure su come modificare wikipedia, in fase di traduzione in inglese, che potrebbe poi essere localizzata in altre lingue.
Inoltre, dal 10 al 12 novembre a Berlino si terrà il Volunteer Supporters Meeting. Si è parlato di condivisione di soluzioni tra i capitoli, tramite mailing list, facebook ed eventualmente videoconferenze ogni due mesi.
Il Wikimedia Resource Center su meta dovrebbe essere il posto in cui riversare quanto appreso.
Strategie per incrementare la partecipazione di scienziati e accademici
Helixitta, utente dell'Ucraina, [ha presentato https://wikimania2017.wikimedia.org/wiki/Submissions/Possible_strategies_of_increasing_involvement_of_scientists_and_academics_in_Wikimedia_projects] la propria esperienza nel cercare di coinvolgere maggiormente scienziati e accademici. I miei appunti (in inglese) sono qui. In generale, il suo approccio era molto ottimistico, ci son state parecchie domande dal pubblico relativamente a diverse esperienze con l'ambiente accademico (ad esempio da parte di una bibliotecaria di un'università).
Student learning outcomes using Wikipedia based assignments
I "compiti su Wikipedia" sono usati anche da noi, in alcuni progetti che abbiamo seguito. In questa presentazione, Zachary ha presentato i risultati del suo lavoro con la Wii Education Foundation.
La pagina con le slide e informazioni è questa, i miei appunti sono qui.
La cosa più importante emersa è che questo tipo di lavoro funziona solo se il progetto ha una durata lunga (un semestre o più), ed è utile al miglioramento delle voci ma non ad attrarre nuovi utenti.
Introduzione a SPARQL
[Pagina della sessione https://wikimania2017.wikimedia.org/wiki/Submissions/SPARQL_%E2%80%93_a_gentle_introduction_to_the_Wikidata_Query_Service].
Questa sessione è stata utile per vedere come non si debba presentare un argomento simile a una platea di persone che non siano avvezze allo strumento. Chi ha presentato ha violato praticamente tutte le buone pratiche dell'insegnamento, comprese quelle da usare anche se si vuole che le persone imparino a eseguire dei task ripetitivi.
Poster
A parte essere inseriti nello stesso spazio della mostra di Connected Open Heritage, i poster non erano relativi a qualcosa che mi sia sembrato molto utile per noi. A parte quelli dei volontari, c'erano un paio di poster della WMF su strumenti utili per i capitoli e i volontari, come ad esempio il Wikimedia Resource Center.
Giorno 4, secondo giorno di conferenza
Ho perso la prima parte del keynote di Susan Herman a causa di problemi con gli ascensori. Questo però ha protato al risultato positivo di fare due parole con una delle persone che si occupavano dell'editathon su Bassel. Gli ho parlato delle attività di Marina con DecArch, cosa di cui non erano a conoscenza (nonostante fosse menzionata nel pannello informativo della mostra Connected Open Heritage). Sono riuscito a mettere in contatto questa persona e chi si occupa di New Palmira con Lucia Marsicano, archeologa della nostra delegazione che si occupa proprio di ricostruzione 3D (come il progetto New Palmira).
Il keynote sembrava molto incentrato sul primo emendamento americano (Susan Herman è a capo dell'ACLU) e ha suscitato malumore sia per il taglio "statunitense-centrico", sia perché ACLU si sta occupano di difendere il diritto di espressione anche di organizzazioni dell'estrema destra.
Intervista a Alexandra Elbakian, fondatrice di SciHub
SciHub ha raggiunto gli onori della cronaca negli ultimi anni, è un sito che da una parte supera i limiti del sistema attuale di pubblicazione scientifica (mette a disposizione articoli che normalmente sarebbero a pagamento); favorendo quindi studiosi di istituzioni o aree non particolarmente ricche, ma d'altra parte è in contrasto con quello che è lo spirito del movimento wikimedia (la conoscenza dovrebbe essere libera, gli autori dovrebbero essere invogliati a pubblicare con licenze libere e in modo aperto, mentre scihub permette di poter pubblicare su riviste chiuse e a pagamento pulendosi la coscienza "tanto chi non può pagare scarica da scihub").
Questo era l'argomento principale che le persone in sala avrebbero voluto discutere con Alexandra, ma tra la connessione non ottimale e probabilmente dei problemi linguistici, il tutto è stato un dilungarsi di "non ho capito" "potete ripetere" e risposte a domande non fatte.
Per questi problemi, la prima parte della sessione è stata occupata da un filmato registrato, mentre la seconda parte è stata sostanzialmente inutile, per cui ho lasciato la sala per andare a sentire altro.
Wikipedia parlata
Il progetto, portato avanti dagli svedesi, prevede un software automatico di lettura delle voci di Wikipedia. Al momento funziona in inglese, svedese e arabo. Ci sono ancora molti problemi da risolvere, ad esempio gli accenti sulle parole (che ne cambiano il senso). Invitavano a partecipare registrando fonemi e parole nella propria lingua, in modo che il software possa utilizzarle.
Esperienza nel caricare file audio su Commons
Speravo che questa sessione fosse relativa al titolo, dato che mentre siamo molto forti sul caricamento di immagini, a livello di progetti del capitolo ancora non abbiamo fatto molto sul lato audio. La sessione invece è stata occupata per buona parte da una lezione sull storia del suono, del remix e altro. Alla fine lo speaker ha fatto sentire un proprio file audio, una combinazione di suoni naturali e altri suoni combinati insieme.
Metriche per i GLAM
Questa è una presentazione di Iolanda su nuove metriche che possano essere interessanti per i partner istituzionali. Anche in questo caso ho preso appunti, anche se le slide di Iolanda sono decisamente più chiare.
WiiFactMine
Nella sessione è stato presentato un sistema che estrae affermazioni da articoli open access, per poi inserire queste affermazioni in Wikidata.
Questa pratica è utilizzata in vari ambiti, ed è interessante come sia applciabile anche a Wikidata.
Ho sucessivamente preso contatto con Tom Arrow, che comunque è già noto alla nostra comunità (a vienna ha conosciuto Andrea Zanni ed altri).
Keynote di Esra'a Al-Shafei
Per motivi di sicurezza, durante questa presentazione non era possibile effettuare video, scattare foto e prendere appunti. Quindi l'unica cosa che posso riportare è che, nonostante condizioni sociali avverse, sono stati sviluppati dei progetti online per supportare musicisti underground che scrivono canzoni contro i regimi e per mettere in contatto persone appartenenti a gruppi LGBT in uno spazio virtuale.
Molto bello vedere che con le tecnologie sia ancora possibile cambiare effettivamente la vita delle persone in paesi non proprio amichevoli con alcune idee.
Giorno 5, ultimo giorno di conferenza
Il ruolo di Wiimedia nella risposta alle emergenze
Le attività di OpenStreetMap in risposta alle emergenze sono ben note. Nella presentazione sono state evidenziate alcune possibilità simili per i progetti wikimedia.
Ad esempio, avere informazioni mediche accurate durante una epidemia, informazioni su come agire in caso di catastrofi ecc.
Su meta è stato creato un gruppo di interesse.
Sono intervenuto per segnalare il progetto della regione Emilia Romagna sul patrimonio culturale danneggiato dal terremoto, e su come ci sia un forte interesse su questo tipo di questioni.
In seguito a questo, ho parlato un po' con Mikel Maron di Mapbox.
Coolest projects
I "progetti più belli a basso costo" sono stati proposti da diversi capitoli. Wikimedia Italia ha partecipato con il progetto in BEIC per l'archivio Paolo Monti. Nessuno degli altri progetti era particolarmente innovativo: editathon, traduzioni di argomenti di medicina essenziali, attività con GLAM, attività per colmare il gender gap, concorsi fotografici.
Pagina della sessione, con tanto di video
L'effetto Keilana
Aaron Halfaker ha presentaato uno studio in cui analizza come evolvano nel tempo alcune categorie di voci. Nello specifico caso delle voci biografiche sulle scienziate, ha evidenziato come l'attività di Emily Temple Wood (utente Keilana) sia stata particolarmente efficace.
Questo tipo di analisi, insieme alla visualizzazione presentata da Iolanda, mi sono sembrati degli ottimi modi per poter invogliare dei partner istituzionali a portare avanti dei progetti.
Altro
Ho saltato alcune sessioni per partecipare a incontri con rappresentati di altri capitoli (ad esempio, si è fatta una lunga riunione per Iberocoop).
Tra i contatti che ho preso, c'è stato Mark Graham della Wayback Machine dell'Internet Archive, che è interessato ad avere qualche informazione sul workflow che utilizziamo per la digitalizzazione dei testi per Wikisource.
Ho poi parlato con alcune persone dell'"associazione francofona per il sapere", una associazione che si rivolge principalmente a ricercatori universitari, organizzando concorsi fotografici scientifici e svolgendo workshop per aiutare chi è nel mondo accademico a essere più comprensibile e raggiungere meglio il grande pubblico.