Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale 2022-2023/Formati standard e software libero

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Alcune modifiche suggerite nel documento "Linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale pdf 1.48 MB".

In ordine di occorrenza:

  1. Sostituire ogni occorrenza di "standards" con "standard" - soprattutto sezione D.3.A. (in lingua italiana solitamente non si riporta la "s" finale nelle parole provenienti dalla lingua inglese al plurale) [1]
  2. Aggiungere "adottando formati standard internazionali e aperti" in fondo al paragrafo "I formati dei file prodotti in un progetto di digitalizzazione vanno scelti tra quelli che possono maggiormente garantire l’interoperabilità tra i sistemi e la conservazione digitale"
  3. Sostituire "Adobe RGB 1998 o scala di grigi" con semplicemente "sRGB o scala di grigi"
    Motivazione: sRGB è il nome standard dello spazio colore universalmente riconosciuto nel formato JPEG, non "Adobe RGB 1998" [2][3]
  4. Sostituire il paragrafo "Il file master che deve essere richiesto consiste in un file AVI 2160p 4K" con "Il file master che deve essere richiesto consiste in un file 2160p 4K"
    Motivazione: non c'è nessun documento allegato che attesti che AVI sia un formato standard, quando invece è globalmente riconosciuto come un formato gratuito ma proprietario della Microsoft.[4] Fra i formati consigliati elencare quelli supportati liberi e senza royalties ovvero WebM (AV1, VP9 and VP8 codecs), Ogg Theora, MPEG-1 e MPEG-2, evitando MP4 con codecs H.264 and H.265 perché questi codecs potrebbero contenere royalties [5]
  5. Si segnala che nel paragrafo "Il formato audio deve essere o .WAV o. BWF. Si segnala che il formato. BWF ha il" e paragrafi similari, il punto va attaccato al formato, non alla parola precedente
  6. Rimuovere i riferimenti al formato proprietario "FBX ( Unity e Unreal Engine 4)" incoraggiato nella sezione "D. File 3D" in quanto l'FBX è un popolare formato dichiaratamente proprietario e non ufficialmente documentato [6][7], incoraggiare invece l'uso del formato STL [8] molto noti nella stampa 3D, o altri formati che siano standard internazionali e aperti.
  7. Rimuovere i riferimenti che incoraggiano Unity (popolare software proprietario realizzato da società con sede negli Stati Uniti) [9] e invitare invece alla formazione e adozione di software libero, come Blender e Godot Engine etc. o qualsiasi altro software in licenza libera, in rispetto di tutte le premesse del documento sui formati standard e delle linee guida AgID e del Codice dell'Amministrazione Digitale in materia