Bando musei archivi biblioteche 2023/Progetti non approvati

Da Wikimedia Italia.
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Grazie per la proposta. Ci spiace che Wikimedia Italia non abbia potuto finanziarla

Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord

"La memoria del futuro: archivi digitali per il nord Milano" è il progetto che Eumm sottopone a Wikimedia, nell’ambito del bando BAM 2023. EUMM per questo bando propone un metodo di lavoro già rodato, ma aprendosi alla sperimentazione di percorsi e strumenti tecnologici innovativi di condivisione del patrimonio culturale e di trasmissione delle informazioni attraverso la partecipazione dei cittadini. Il percorso proposto affianca attività di ricerca sul materiale che è stato raccolto nel corso degli anni, a momenti di approfondimento e di divulgazione degli stessi documenti, video, fotografici, audio, con la partecipazione attiva della cittadinanza, facilitata dalla realizzazione o perfezionamento di strumenti e percorsi digitali e multimediali tematici. Eumm intende cogliere questo bando come l'occasione per aggiornare le proprie strategie comunicative e per potenziare, ad una dozzina circa di anni dal riconoscimento regionale, il proprio ruolo di istituzione educante aperta al pubblico non solo nella fase della raccolta ma anche in quella della restituzione. Un bando dedicato alla diffusione in accesso libero ai propri materiali si configura come lo strumento che permette di rinnovare, avviare e sperimentare nuove strade tecnologiche e comunicative finora inesplorate. E’ in questo solco che si collocano:

a) il completo rifacimento del sito di Eumm e di webapp del progetto BookStop: piattaforme di accesso al patrimonio, agli eventi, come assaggi di percorsi esperienziali e punti di incontro tra gli operatori culturali e i loro pubblici; b) la digitalizzazione di tutto il materiale di lavoro raccolto negli anni e ancora non reso completamente fruibile e l'implementazione del materiale fotografico già condiviso sebbene solo parzialmente.

Il progetto La Memoria del Futuro si colloca nel più ampio panorama di una riflessione e di una ricerca di nuovi strumenti per la diffusione della cultura, visti i forti mutamenti degli ultimi 15 anni in questo ambito, come rilevato dagli Osservatori sulla Digital Innovation.

Le istituzioni museali negli anni ancora più recenti hanno reagito alle difficoltà poste dalla pandemia con percorsi di innovazione digitale quali l’implementazione di app per la guida e contenuti interamente digitali accessibili da remoto. Lo stesso è accaduto ad Eumm, che grazie a bandi di Fondazioni appositamente studiati ha potuto realizzare dei webinar e nuovi video a partire da interviste e materiali già raccolti nel corso degli anni. "La Memoria del Futuro" intende lavorare creando innovazione attorno a due punti nodali: - servizi culturali digitali come antenne di diffusione della memoria - siti e web app come piattaforme per aumentare la conoscenza del presente

La direzione scelta per questo progetto è quella di declinare questo indirizzo sulle specificità di un ecomuseo, a partire dalla sua natura di museo diffuso, e si individuano alcuni ambiti ed elementi di intervento, innovativi rispetto al percorso specifico dell’ente e degli altri ecomusei italiani: 1. Necessità di adeguamento alle modalità di diffusione sul territorio dei patrimoni 2. Implementazione di uno strumento che rispecchi appieno la natura “diffusa” di un Ecomuseo 3. Creazione di una piattaforma di incontro: un punto di accesso ai patrimoni e di restituzione al pubblico, svincolato dalla fisicità delle attività 4. Libero accesso, libera condivisione: in osservanza alle indicazioni di Regione Lombardia, la modalità Open Access è la strada che si intende valorizzare e utilizzare, ogni volta che sia possibile (nel pieno rispetto dei detentori del materiale originale d’archivio) 5. Sito EUMM: curatela di percorsi tematici multimediali open access 6. Web App BookStop come servizio e presidio culturale sempre attivo: creazione di un’antenna sul territorio con materiali d’archivio continuamente aggiornati. Una piattaforma digitale valida come banca dati della memoria del territorio, ma anche come riferimento per attività pubbliche. 7. QR code: non semplici dispositivi digitali ma punti di accesso ad un archivio di saperi, patrimoni e memorie che risiede fuori dal museo e dentro al territorio. 1. Creazione di percorsi digitali e multimediali tematici sui patrimoni materiali e immateriali del territorio, riorganizzando il proprio materiale video già prodotto (interviste, laboratori svolti con istituti scolastici) presente su diversi supporti ma non in maniera sistematizzata e facilmente fruibile 2. Riorganizzazione dei materiali nativi digitali: 4 archivi privati scansionati, con una consistenza di circa 1.500 fotografie, per i quali si prevede una riclassificazione ai fini di una maggiore e nuova restituzione al pubblico Digitalizzazione di materiali non digitali: registrati su supporti non più in corso d’uso, si rende necessaria la loro digitalizzazione per poterli utilizzare per nuovi prodotti (10 cassette di report lavoro Mappa di Comunità di Niguarda; 25 DVD di eventi pubblici e interviste a Niguarda, Bruzzano, Sesto San Giovanni, Parco Nord..) 3. Affiancamento e supporto scientifico e tecnologico ad altri archivi già operativi o in fase di costituzione sul territorio: ad es. Archivio Storico Cusano Milanino, Museo Scuola Passerini, in fase di costituzione. 4. Raccolta ex novo di materiali per comporre il podcast de Le voci di quartiere: in previsione, per iniziare questo nuovo progetto, 10 pezzi audio 5. Sistematizzare, pubblicizzare e condividere i percorsi svolti in ambito didattico e i cui materiali audiovisivi sono confluiti nel progetto (tuttora in corso) Foreste di Pace 6. Creazione di eventi e servizi di fruizione del materiale fotografico del territorio, in sinergia con altre associazioni e comitati dei quartieri del Nord Milano, in particolare all’interno delle celebrazioni del Centenario della Grande Milano 7. Creazione di percorsi multimediali di approfondimento del rapporto tra Uomo e Natura, insieme a BookForest

Per i materiali autoprodotti: pieno diritto d'uso Per tutti i materiali fotografici di archivi privati: aggiornare la conferma di accettazione del libero accesso

Il progetto La Memoria del Futuro, sul medio lungo periodo tende all’obiettivo di legare le attività di diffusione innovativa di contenuti culturali a programmazioni di eventi rivolti anche ai nuovi pubblici, intercettati tramite due strade: la produzione di nuovo materiale culturale e l’attivazione di nuove reti territoriali, così da incrociare le sfere di pubblico di ciascuna realtà coinvolta. L’idea infatti è che solo un lavoro di rete e di valorizzazione di tutte le realtà coinvolte può consentire la durabilità del progetto: ognuna delle realtà implicate nel percorso porta con sé un bagaglio di conoscenze e di reti costruite nell’area del Nord Milano, che rappresenta una risorsa fondamentale da attivare. Questo metodo di lavoro, che Eumm ha da sempre cercato di adottare, trova nel progetto qui presentato, l'occasione per effettuare un salto di livello: l’obiettivo infatti è di aumentare la fruizione di contenuti, da parte della cittadinanza, fornendo quindi la possibilità di un accesso più agevole e di godere di un patrimonio di materiali molto più importante, sia di allargare la community afferente alle attività di EUMM. Tale salto di livello, una volta avviato, e messo in piedi attraverso una strumentazione che vorremmo definire come più matura, rispetto al passato, diventerà un nuovo modus operandi affinchè ogni materiale raccolto diventi automaticamente un patrimonio accessibile, e facilmente, per tutti i pubblici. Costituirà un elemento fondamentale la valutazione in itinere e a fine percorso, fatta attraverso un’analisi dei risultati ottenuti, sia in termini numerici di materiali pubblicati, di afflussi on-line e off-line, di osservazioni fatte, di successo e insuccesso delle iniziative. Da un punto di vista concreto, ci piace ricordare anche un paio di elementi fondamentali: - l'arricchimento del panorama dei collaboratori di Eumm, che nel tempo è mutato ampliandosi con nuove figure e nuove forze, capaci di operare su più fronti, tecnici e tematici, e quindi anche di garantire la prosecuzione del lavoro impostato con il presente progetto - nel corso degli ultimi anni si è consolidata la rete territoriale di Eumm, oltre ad essersi anch'essa arricchita di molte esperienze affini, in termini di ricerca sul territorio o archiviazione di materiali: si intende fare tesoro di queste competenze e risorse diffuse, rinforzando reciprocamente i propri archivi, lavori e ricerche.

Biblioteca Comunale Sirio Giannini Seravezza

Il presente progetto propone la digitalizzazione e la metadatazione del periodico Bulletin des lois, bollettino contenente le deliberazioni della Giunta di Toscana durante il periodo dell'annessione all'impero francese che interessò anche la Versilia (periodo denominato della Mairie francese), stampato a Firenze dal giugno 1808 al gennaio 1809. Trattasi di un periodico molto interessante e significativo per la storia della Versilia e della Toscana. Attualmente solo la Biblioteca Comunale di Seravezza può vantare la presenza di detto periodico tra il proprio patrimonio documentarto: infatti nessuna delle biblioteche della Versilia e della Rete Documentaria Lucchese ne conserva esemplari. La consistenza del periodico in parola è di 10 volumi (incluso l'indice) per un totale di circa di 3450 scansioni. Si prevede l'acquisto di uno scanner verticale professionale e l'affidamento delle attività di digitalizzazione ad un professionista che abbia una pregressa esperienza nella partecipazione ai progetti Wikimedia. Le immagini prodotte tramite digitalizzazzione presenteranno le seguenti caratteristiche tecnice: file master jpeg 2000, colore, 24 bit di profondità e saranno condivise all'interno della piattaforma Wikimedia Creative Commons con licenza CC0 (pubblico dominio) al fine di una massima condivisione dei contenuti digitali con la comunità afferente ai progetti Wikimedia. Inoltre saranno condivise sulla stessa piattaforma di cui sopra e con le stesse modalità n. 50 immagini fotografiche già digitalizzate afferenti alla Fototeca Storica della Versilia. Attualmente detto periodico non è ancora catalogato, ma esiste come notizia catalografica su SBN opac nazionale.

Dal 2017 il Comune di Seravezza ha intrapreso una politica volta al digitalizzazione di parte della documentazione afferente l'Archivio Storico Comunale (sia sez. Preunitaria che Postunitaria) che ha portato alla creazione di una Digital Library fruibile dal Sito comunale tramite la quale si possono visionare varie tipologie di documenti digitalizzati e metadatati tra i più antichi e significativi per la storia versiliese e tra più consultati dall'utenza (carteggi, stradari, statuti, estimi, etc.) e di una Fototeca Storica della Versilia che consta di oltre 800 immagini digitalizzate e catalogate su software Sebina Next fruibili tramite OPAC di rete Bibliolucca. In continuità con quanto già realizzato, l'Amministrazione Comunale con la partecipazione al presente bando intende dare prosecuzione di dette attività afferenti la digitalizzazione e contribuire alla proliferazione della cultura libera e senza costi. La modalità offerta dalla fruizione "da remoto" derivata da una dematerializzazione e digitalizzazione programmata e supportata da una progettazione uniforme e coerente può essere un valido e prezioso strumento per un bacino di utenza molto più vasto e logisticamente più distante dal luogo in cui il materiale è fisicamente ubicato e una via di accesso facilitata alle risorse documentarie anche per portatori di determinati tipi di disabilità. In conclusione questo progetto porterebbe ad una ulteriore valorizzazione dei beni culturali librari, testimonianze preziose per la storia del territorio di riferimento. Saranno messe a disposizione 3450 immagini circa del periodico in oggetto e n. 50 immagini afferenti alla Fototeca Storica della Versilia tramite licenza Wikimedia Creative Commons CC0.

Il periodico in oggetto è stato pubblicato e stampato tra il 1808 e il 1809 pertanto non soggiace ad alcun diritto editoriale e/o d'autore. Nel corso delle attività previste dal presente bando sarà valutata la possibilità dell'inserimento e arricchimento di voci all'interno dell'Enciclopedia Libera Wikipedia

Centro studi per la stagione dei movimenti Aps

Obiettivo di questo progetto è quello di rendere pubblico e usufruibile una parte del materiale conservata nell'archivio del Centro studi attraverso la digitalizzazione e messa in rete di alcune pubblicazioni autoprodotte negli anni Settanta. Testimonianze di un periodo di grande produzione e sperimentazione politica, estetica e di linguaggio. Dalla controcultura ai circoli del proletariato giovanile, dalle lotte femministe a quelle del movimento di liberazione omosessuale, dal fumetto underground alle fanzine punk. Le digitalizzazioni saranno caricate sul sito web del Centro studi per la stagione dei movimenti in una parte dedicata, disponibili per la consultazione in open access.

Siamo attivi da ormai vent'anni, e sono sempre crescenti le richieste di accesso ad alcune riviste, opuscoli, volantini, ecc. che riguardano il periodo che abbiamo individuato come centrale per questo progetto. Le richieste arrivano da tutta Italia, e da persone che non possono o non riescono a spostarsi fisicamente per raggiungere la nostra sede di Parma. Purtroppo la scarsità di risorse a nostra disposizione ci impedisce di soddisfare a pieno le richieste che ci arrivano, e di rendere gratuitamente accessibili a studiosi ed appassionati riviste e documenti altrimenti inaccessibili. il progetto prevede la digitalizzazione integrale di alcuni periodici e numeri unici della controcultura italiana degli anni Settanta, divisi per macrocategorie, nello specifico:

  • Settantasette: 35 periodici/numeri unici
  • Controcultura underground: 65 periodici/numeri unici
  • Femminismi: 29 periodici/numeri unici
  • Punk: 9 periodici/numeri unici il materiale che noi vorremmo digitalizzare è stato quasi interamente autoprodotto negli anni Settanta- primi anni Ottanta da diversi circoli controculturali italiani, ed era stato realizzato per la libera circolazione e per la condivisione spontanea. Ci pare che condividerlo ulteriormente on line vada nella stessa direzione. Siamo naturalmente disponibili a valutare e a togliere dal progetto ogni singolo caso ambiguo. In prospettiva, questo potrebbe essere il punto di partenza per la creazione di uno spazio di consultazione libero, gratuito e condiviso dove anche altre realtà potrebbero caricare il maggior numero di materiali da offrire a chi intende studiare il grande magma politico e culturale degli anni Settanta.

Università di Milano-Bicocca, Area Biblioteca di Ateneo

Il nostro progetto consiste nella digitalizzazione, trascrizione e caricamento in Wikimedia di due testi antichi di proprietà della nostra biblioteca. Sacro romano impero; Karol; Basse Nikolaus. Peinlich Halssgericht. Des Aller Durchleuchtigsten Großmaechtigsten Vnueberwindlichsten Keyser Carols Des Fünfften, Und Des Heyligen Römischen Reichs Peinlich Gerichts Ordnung, Auff Den Reichsstägen Zu Augsburg Und Regenspurg, in Jahren Dreissig, Und Zwey Und Dreissig Gehalten, Auffgericht Und Beschlossen; 1594. Lingua tedesca. e Sacro romano impero; Karol; Schell; Schäll Heinrich Antoni. Ordnung Des Peinlichen Gerichts Kayser Carl Des Fünfften, Ins Gemein Genannt Die Carolina : Enthaltend Die Gesätze, Welche in Den Peinlichen Gerichten Des Reichs, Und Den Kriegs-Rechten Der Schweitzerischen Trouppen Geübet Werden; bedrucrt ben Heinrich Antoni Schall: Zug, in der Schweiz, 1743. Lingua francese con testo a fronte in lingua tedesca. Si tratta di due edizioni della Constitutio criminalis dell’Imperatore Carlo V, delle quali si trovano pochi esemplari a stampa e nessuna edizione con trascrizione in Wikimedia. Sono opere in pubblico dominio e non creano problemi relativi alla proprietà intellettuale.

Il progetto, se finanziato, consisterà in: stesura di un bando per l’assunzione di un collaboratore che si occupi della digitalizzazione, trascrizione e caricamento in Wikimedia sotto la supervisione del personale dell’Area; scansione dei due volumi a cura del collaboratore, con attrezzatura che l’area Scudo già possiede; trascrizione mediante OCR con software Transkribus, realizzata dal collaboratore sotto la supervisione del personale dell’Area; Caricamento della digitalizzazione in ContentDM (piattaforma su cui stiamo inserendo i record catalografici relativi al museo diffuso dell’Area) e Wikimedia Commons, a cura del collaboratore sotto la supervisione del personale dell’Area; Caricamento delle trascrizioni in Wikisource, a cura del collaboratore sotto la supervisione del personale dell’Area; Inserimento dei dati strutturati in Wikidata, a cura del collaboratore sotto la supervisione del personale dell’Area; Realizzazione di un piccolo apparato informativo nel sito del Museo diffuso, a cura del collaboratore sotto la supervisione del personale dell’Area; Realizzazione di un evento promozionale

La nostra biblioteca, che da quest’anno si trasformerà in Area servizi culturali e documentali, inglobando servizi di archivio e museo, è molto interessata ai progetti Wikimedia Italia; abbiamo ospitato nel 2022 un edithaton in occasione del 10. compleanno di Wikidata e intendiamo proseguire la collaborazione. Stiamo inoltre costruendo il portale del museo diffuso dell’Università di Milano-Bicocca, che dovrebbe mettere online con accesso aperto schede catalografiche e fotografie relative agli oggetti che formano il museo diffuso dell’Ateneo, tra i quali anche alcuni libri antichi. Questo bando è per noi l’occasione per anticipare la digitalizzazione di due di questi libri, che altrimenti per questioni di budget non potremmo realizzare nel breve termine. Scansione e trascrizione dei due testi sopra indicati, oltre ad un apparato informativo. Si tratta di 64 + 242 pagine scansite e trascritte e notizie sulle edizioni. Libri antichi di cui sono scaduti i diritti di proprietà intellettuale; i libri sono di proprietà del nostro Ateneo e saranno messi a disposizione del pubblico con licenza CC0. L’apparato informativo sarà realizzato da noi e distribuito con licenza CC-BY

La digitalizzazione di questi libri si inserisce nel progetto di realizzazione del portale del museo diffuso, che continuerà nel tempo; in particolare, vorremmo in futuro digitalizzare tutti i libri antichi di proprietà del nostro Ateneo.

Comune di Pescia

Implementazione pagine Wikipedia in italiano e in altre lingue straniere, implementazione cartografica OSM dei seguenti soggetti: Gipsoteca Libero Andreotti, Libero Andreotti, Museo Civico Galeotti e Leopoldo Galeotti. Per la promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e culturale dei Musei Civici della Città di Pescia attraverso i canali internet di Wikimedia Italia. In questo modo la divulgazione sarà incentivata con una migliore visibilità sui social, anche con la collaborazione di media-partner locali. L’utenza sarà caratterizzata dai cittadini, dagli studiosi e ricercatori, dagli studenti di ogni ordine e grado, dai turisti nazionali ed internazionali.

Immagini in licenza libera (più di 350 fotografie già disponibili su Wikimedia Commons grazie alla partecipazione dal 2018 ad oggi al concorso fotografico Wiki Loves Monuments), creazione di nuove immagini sul contenuto del bando stesso. Nell’ambito dei Musei Civici verranno forniti testi, documenti d’archivio, pubblicazioni, cataloghi delle mostre e catalogo delle opere della Gipsoteca Libero Andreotti, sintesi degli atti di convegni organizzati, negli ultimi anni, dal Cedacot (Centro di Documentazione dell’Architettura Contemporanea in Toscana) insieme alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Inoltre metteremo a disposizione articoli realizzati da esperti locali e pubblicati con editori di primo ordine. Il catalogo della Gipsoteca Libero Andreotti, già presente in una APP comunale che funge da audio-guida, sarà liberato dall’amministrazione stessa, per la digitalizzazione e la implementazione sui canali Wiki: Wikisource e/o Wikibook. La sintesi degli atti dei convegni verrà liberata con l’autorizzazione degli autori stessi. Le immagini sopra citate sono già liberate con licenza libera CC BY-SA 4.0 Wikimedia Commons, e quelle nuove che verranno prodotte seguiranno lo stesso procedimento. Nel caso dell’archivio di Libero Andreotti, che consta di 5000 pezzi, tra corrispondenza, disegni e fotografie originali in formato cartaceo e rappresenta uno scambio artistico tra Libero Andreotti e il mondo culturale nazionale e internazionale (il tenore della corrispondenza è con Luigi Pirandello, Marcello Piacentini, Gio Ponti, etc.), il comune in qualità di proprietario darà la liberatoria per l’uso ai fini del bando.

Oltre alla descrizione dei Musei Civici l’obiettivo futuro sarà quello di ampliare l’argomento attraverso le pagine Wikipedia con i monumenti storici-artistici-architettonici, con il paesaggio culturale (giardini storici, verde urbano e paesaggio) e con i personaggi illustri della Città di Pescia e successivamente del territorio della Valdinievole, in provincia di Pistoia. I monumenti che potranno far parte di futuri progetti sono: ponti ricostruiti nel dopoguerra da architetti di fama internazionale; i resti delle antiche mura e torri della città; l’archeologia industriale (concerie, filande e cartiere); le architetture di rilievo dal ‘700 ad oggi (per fare un esempio il Vecchio ed il Nuovo Mercato dei Fiori realizzati dai più importanti architetti toscani del ‘900 come Leonardo Savioli, Giuseppe Giorgio Gori e Leonardo Ricci); le dieci “Castella” della Svizzera Pesciatina (o Valleriana) che sono borghi medievali inseriti nel paesaggio collinare rimasto intatto intorno al centro urbano; Ville e palazzi storici di proprietà comunale con, in alcuni casi, i relativi giardini (per esempio Villa e giardino Sismondi, attuale biblioteca comunale); monumenti ai caduti realizzati da artisti di fama nazionale. Per i personaggi illustri i progetti futuri potranno spaziare dagli artisti (Benedetto Pagni, Italiano Franchi, Innocenzo Ansaldi, Luigi Norfini), musicisti (Giovanni Pacini il cui archivio è di proprietà comunale), letterati (Carlo Magnani), economisti (J.C.L. Sismondi), industriali (Ferdinando Innocenti, Francesco Marchi), storici (Francesco Forti), architetti (Giulio Bernardini), diplomatici politici (Dionisio Anzilotti).

ASSOCIAZIONE IL FORNO ONLUS ETS

La proposta consiste nella pubblicazione per il libero accesso ed utilizzo dell'archivio fotografico dell'Associazione: si tratta di un archivio di "fotografia di territorio", ovvero di progetti fotografici commissionati dall'Associazione a fotografi di fama nazionale ed internazionale (Maurizio Galimberti, Paola Agosti, Silvia Camporesi, Alessandra Baldoni, Francesco Cito, Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, Valentina Vannicola) per un totale di circa 200 fotografie d'autore che hanno come denominatore comune la reinterpretazione contemporanea del territorio della Regione Umbria. L'intento è quello di rendere maggiormente fruibile e davvero utile alla collettività il lavoro di valorizzazione portato avanti dall’Associazione: l'Archivio fotografico sarà così accessibile a livello internazionale.

E’ tempo, anche per chi fisicamente è lontano dalla sede dell'Associazione presso il Vecchio Forno Bassini, di conoscere e valorizzare il patrimonio del fondo fotografico della nostra Istituzione, un patrimonio in alcuni casi anche fragile o raro (ad esempio i 50 mosaici di polaroid di Maurizio Galimberti, che attende di essere salvaguardato, catalogato e studiato nei contenuti estetici e storici in relazione ai contesti culturali, sociali, tecnologici e industriali per consentire un esame critico della realtà.

I contenuti messi a disposizione sono fotografie digitali o analogiche digitalizzate ad alta risoluzione relative ai progetti commissionati dal 2017 al 2023, ovvero:

  • SURREALISME PERUGINO / FOTOGRAFIE DI MAURIZIO GALIMBERTI anno 2017, 49 immagini
  • RITRATTI E MEMORIE PIEVESI / FOTOGRAFIE DU PAOLA AGOSTI anno 2018, 40 immagini
  • DIMORA TEATRO, PICCOLO VIAGGIO FRA I TEATRI DEL TERRITORIO / FOTOGRAFIE DI SILVIA CAMPORESI anno 2018, 19 immagini
  • SENZA POLVERE, SENZA PESO, TRE PASSI NEL TEMPO PROFONDO / FOTOGRAFIE DI ALESSANDRA BALDONI anno 2019, 18 immagini
  • DEUS, SPIRITUS, HOMINES: REPORTAGE SULLE COMUNITA' RELIGIOSE DEL TERRITORIO / FOTOGRAFIE DI FRANCESCO CITO anno 2019, 30 immagini
  • MORALITA' BOSCHIVA: PASSEGGIATE CONTROLUCE PER BOSCHI E SPAZI URBANI / FOTOGRAFIE DI ATTILIO MARIA NAVARRA anno 2020, 60 immagini
  • UMANA NATURA / FOTOGRAFIE DI JEAN-MARC CAIMI E VALENTINA PICCINNI anno 2021, 50 immagini
  • I VOLTI DEL PALIO / FOTOGRAFIE DI ATTILIO MARIA NAVARRAanno 2021, 12 immagini
  • ADORATO PAESAGGIO / FOTOGRAFIE DI VALENTINA VANNICOLA anno 2022, 8 immagini

Per ogni progetto, oltre alle immagini fotografie, saranno disponibili testi critici e di approfondimento. Trattandosi di progetti fotografici commissionati, i diritti d'autore sono dell'Associazione la quale - rispondendo al presente bando - si impegna a rende disponibili con licenza libera sia le immagini sia i testi. Il progetto è scalabile e implementabile. Difatti i progetti fotografici fanno parte dell'iniziativa "Staffetta Fotografica" che è iniziata nel 2017 ed ogni anno prosegue con la commissione e la realizzazione di un nuovo lavoro. Il concetto della "Staffetta" garantisce all'Associazione continuità nel tempo nell'accrescere il proprio archivio fotografico, oltre ad assicurare progettualità di squadra, intenzionale e condivisa. La Staffetta Fotografica - le cui immagini verrebbero messe tutte a disposizione del pubblico - è una prova di scrittura collettiva; il confronto e la contaminazione tra grandi maestri, talenti emergenti e giovani promesse, che si passano il testimone, genera la produzione di una narrazione sempre diversa eppure coerente ed estremamente attraente.

Associazione Aurea Signa

Il Museo Officina della Scrittura di Torino, primo museo al mondo dedicato alla scrittura e al segno dell’uomo, vuole iniziare una condivisione online di contenuti testuali e visivi finalizzati a favorire la libera diffusione e il libero accesso al patrimonio museografico e al patrimonio culturale storico italiano in un’ottica interdisciplinare e interculturale. L’ente è storicamente legato all’Azienda Aurora di Torino, uno dei più importanti e prestigiosi produttori italiani di stilografiche e allo stesso tempo una delle più antiche aziende italiane ad operare in questo campo, la quale ha concesso alcuni suoi spazi al museo, ospitandone la sede dal 2016. Il progetto riguarda quindi la digitalizzazione, l'indicizzazione e la condivisione in open access di

  • n. 300 pubblicità storiche Aurora, datate 1919-1980
  • n. 100 penne storiche Aurora, datate 1919-2020

Questi reperti appartengono oggi all’Archivio storico del museo e documentano la storia del territorio e dell’istituzione attraverso degli esemplari estremamente rari e iconici, che riflettono a pieno anche le vicende storiche e ideologiche italiane del ‘900. Si tratta, soprattutto nel primo caso, di materiale documentario prezioso, mai esposto tra le collezioni del museo proprio per la sua fragilità: la carta di giornale non aveva e non ha lo scopo di durare nel tempo, per cui, prima di un’eventuale esposizione, è necessaria almeno una digitalizzazione dei documenti grafici. A partire dalle informazioni che sarà possibile reperire dallo studio delle pubblicità e delle penne storiche, a partire da una loro esatta datazione, si intende creare e implementare le voci enciclopediche su Wikipedia, organizzando prima della conclusione del progetto l’inaugurazione di una nuova mostra museale, dedicata proprio a tali reperti, in cui si vuole presentare l’attività svolta e preparando inoltre visite guidate ad hoc ispirate proprio dai contenuti immessi nelle piattaforme.

Le operazioni di acquisizione saranno effettuate seguendo le indicazioni delle linee guida dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero della Cultura. Le immagini prodotte (con qualità RBG non inferiore a 24 bit e risoluzione a 600 DPI formato JPG e TIFF) saranno caricate su Wikicommons con licenza “Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-SA 4.0)". Officina della Scrittura conserva un importante patrimonio storico che, attraverso la condivisione e la libera diffusione, può contribuire ad ampliare la conoscenza delle comunità locali a Torino. L'istituzione si pone lo scopo di valorizzare il patrimonio con modalità innovative mettendo in rete risorse documentali per potenziarne l’uso e la visibilità. Sono già state avviate in passato infatti una serie di azioni volte a favorire la partecipazione attiva e l’engagement del pubblico e delle comunità locali attraverso una condivisione di patrimoni, saperi e conoscenze riguardanti la ditta Aurora. La portata delle azioni già poste in essere (quali la condivisione di documenti d’archivio inerenti al marchio storico Aurora penne), seppur in modo frastagliato, si è amplificata ulteriormente tramite il progetto MaToSto® (acronimo di Marchi Torinesi nella Storia), ovvero la banca dati che la Camera di commercio di Torino ha creato per mettere a disposizione del pubblico i verbali delle domande di registrazione di marchi nazionali ed internazionali che fanno parte dell’Archivio storico dell’ente (http://matosto.it/marchiostorico/aurora).

La conclusione del progetto nel 2019 ha portato però ad una digitalizzazione e fruizione esclusivamente di tali contenuti. Le attività finora intraprese lasciano intendere come il Museo riconosca l’esigenza e la responsabilità di favorire la diffusione di contenuti che siano affidabili e attendibili e che, di conseguenza, sappiano bene indirizzare nel reperimento delle fonti e forniscano strumenti per orientarsi tra i contenuti presenti in rete. Con la partecipazione al bando WikiMedia si intende proseguire la strada intrapresa e avviarsi verso il progressivo utilizzo di licenze libere, incentivando il libero riuso in rete delle immagini di pubblico dominio, come strumento consapevole ed efficace di stimolo alla ricerca e alla partecipazione attiva dei cittadini nella valorizzazione del patrimonio culturale.

La proposta presentata costituisce quindi una prima tappa per un possibile ulteriore sviluppo in termini di condivisione di open content autentici attraverso strumenti e con competenze che siano capaci di veicolare al meglio il patrimonio di riferimento. Il progetto in particolare prevede una serie di azioni volte a incrementare la visibilità dei reperti conservati all’interno e dell’intero patrimonio museografico, diffondendo nozioni e informazioni attendibili e affidabili; promuovere forme di incentrate sulle eccellenze del territorio; sostenere forme di uso e riuso libero di contenuti quale strumento di diffusione della cultura e di promozione di studi, ricerche, attività didattico-formative, progetti creativi e artistici.

Immagini e didascalie dettagliate di n. 300 pubblicità storiche e n. 100 penne Aurora dell'Archivio storico di Officina della Scrittura di Torino.

Officina della Scrittura possiede tutti i diritti di riproduzione delle opere e della documentazione proposta.

L’Istituto intende proseguire il progetto caricando su Wikicommons con licenza creative commons le digitalizzazioni già effettuate di alcuni documenti storici dell’Archivio (circa 50 fotografie storiche). Si intende inoltre proseguire la campagna di digitalizzazione degli esemplari conservati, selezionati sulla base della rarità, del pregio e dell’antichità, garantendo l’accesso libero e aperto alle immagini. Tali contenuti potranno essere inerenti non soltanto al patrimonio archivistico, ma anche quello biblio-documentario. Il Museo infatti ospita anche la nuova Biblioteca del museo, che raccoglie più di 1.000 volumi e riviste specialistiche italiane e straniere, rappresentando un centro focale per la documentazione e lo studio del mondo settoriale della penna stilografica e dei musei d’impresa.

Associazione Artistico Culturale FORMA APS

giovanIncontri è un ciclo di appuntamenti dove i giovani autori raccontano come sono riusciti a realizzare un loro sogno, scrivere un libro, comporre una canzone, realizzare un’opera cinematografica, dipingere, creare un'opera d'arte, trasformare la propria passione sportiva in un impegno professionale, evidenziando i punti salienti di come hanno fatto a far diventare l loro ideali in un qualcosa di reale.

Questo spazio aperto ai ragazzi è sostenuto dall'Amministrazione Comunale del Comune di Amelia e il coordinamento degli Spazi Museali gestiti da Sistema Museo. La scelta della location è una terrazza del Museo Archeologico di Amelia “a piazzale Boccarini” come lo chiamano i ragazzi della cittadina, oggi luogo naturale di incontro fra giovani, degradato, che cittadini, enti ed istituzioni vogliono da tempo riqualificare e valorizzare; qui si colloca una serie di eventi il cui calendario rimane aperto lasciando spazio a tutti i ragazzi che vogliono raccontarsi.

L'Associazione FORMA APS, vantando un'ampia esperienza nel campo artistico culturale, nonché una rete di contatti di professionisti del settore, sta partecipando al bando per contribuire all'inclusione di giovani appassionati al fine di valorizzare la loro creatività e facilitare l'inserimento nel contesto in cui l'associazione stessa opera, ma intende attraverso questo progetto rendere un'area cittadina degradata in un centro culturale di aggregazione giovanile. Dal progetto #giovanincontri l’associazione può mettere a disposizione tutte le opere realizzate dai ragazzi (sinossi ed estratti dei libri, audio delle musiche realizzate, immagini delle opere artistiche, video dei loro successi sportivi, cortometraggi tematici), oltre a interviste a loro dedicate, video dei singoli incontri, rassegna stampa cartacea e web, recensioni di critici ed esperti di ogni settore.

Tutto il materiale fornito dall’associazione fra cui immagini, video, musiche ecc. sarà in pubblico dominio, l’associazione e l'istituzione ne possiedono tutti i diritti.

L’ambizioso progetto vuole trovare i suoi spazi all’interno della comunità per divenire “fucina creativa” in continuo divenire che crea connessioni fra professionisti e artisti del territorio così da continuare ad alimentarsi e diventare un punto di riferimento per ogni giovane. L’associazione inoltre ha il desiderio di trasformare lo spazio oggi degradato in una location accogliente e a misura di giovani sfruttando attivamente le loro competenze e creando opere d’arte a cielo aperto.

Università degli studi di Napoli Federico II. Dipartimento di Giurisprudenza (Biblioteca del Dipartimento)

Spoglio e inserimento in Wikidata dei metadati bibliografici relativi agli articoli pubblicati nel periodo 1951-1959 nel periodico Rivista trimestrale di diritto pubblico (https://www.wikidata.org/wiki/Q116702448), fondato da Guido Zanobini nel 1951 (https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Zanobini) e attualmente diretta da Sabino Cassese (https://it.wikipedia.org/wiki/Sabino_Cassese). La rivista è pubblicata dall'editore Giuffrè Francis Lefebvre ed è presente a testo pieno (a partire dai fascicoli della metà degli anni Settanta del Novecento) nella rilevante banca dati GFL in abbonamento DeJure

Il Dipartimento e la biblioteca sono frequentemente coinvolti in iniziative di coinvolgimento e sensibilizzazione della comunità accademica di riferimento e della cittadinanza sui temi dell'accesso aperto alla conoscenza e alla cultura e tradizione giuridica. Il Dipartimento di Giurisprudenza ha inoltre ospitato e patrocinato insieme ad AIB sez. Campania nel 2018 un incontro di aggiornamento sui progetti Wikimedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Biblioteche/Formazione_AIB_Campania,_14_dicembre_2018) e partecipato al Bando GLAM di WMI nel 2021 con la sezione della Biblioteca di Diritto Romano

Il dataset verrà creato a partire dallo spoglio delle annate cartacee 1951-1959 di Rivista trimestrale di diritto pubblico, possedute dalla sede di Diritto costituzionale italiano e comparato. Le informazioni bibliografiche rilevate saranno utilizzate per creare circa 700 item di Wikidata relativi agli articoli. Lì dove possibile e a patto che ci siano informazioni pubblicamente reperibili e da fonti rilevanti (siti istituzionali, dizionari bibliografici, voci di autorità in cataloghi bibliografici nazionali o accademici, ecc.) verranno anche creati gli item di una parte degli autori assenti in Wikidata

I metadati verranno inseriti in Wikidata rilevandoli direttamente dallo spoglio del cartaceo. Si applicano le stesse deroghe per progetti collaborativi di spoglio di periodici promossi dalle biblioteche, come ESSPER (https://www.biblio.liuc.it/scripts/essper/default.asp)

Il progetto può proseguire effettuando lo spoglio delle annate 1960-1969 che, come quelle degli anni Cinquanta, non sono presenti né nella banca dati DeJure né in altre banche dati proprietarie e non (In ESSPER sono spogliati i fascicoli a partire dal 1998, in DoGi, progetto dell'Istituto di informatica giuridica e sistemi giudiziari del CNR, dal 1970). Ma anche per le annate già indicizzate, in tutti e due i casi citati, questi dati, se non trasformati, non hanno le caratteristiche tecniche per l'uso in portali LOD che invece Wikidata garantisce

Comune di Vignola Museo Civico Augusta Redorici Roffi

Il museo, con una collezione paleontologica e una mineralogica in parte trovate nei dintorni della città, è nato negli anni Settanta con uno scopo didattico e fortemente voluto da un gruppo di cittadini, per i cittadini. Ora, dopo un periodo di rallentamento anche dovuto alle conseguenze del Covid, si stanno realizzando diversi progetti per rivitalizzare il museo e riportare in primo piano quel suo aspetto di eredità culturale in cui credevano i fondatori. Dal 1978, dalle comuni forze di alcuni appassionati, durante vagabondaggi compiuti da oltre cinquant'anni sulle rive del fiume Panaro, trovando importanti tracce del passato, fossili e minerali di cui riconoscono il valore, il museo ha energia e vita. Tra questi appassionati c'è la maestra Augusta Redorici Roffi, un'insegnante che ricevette anche una benemerenza dal Presidente della Repubblica per quarant'anni di onorato servizio. La maestra si prende cura del museo, vi porta i suoi alunni svolgendo laboratori interattivi, li fa vagabondare lungo il Panaro alla ricerca, loro stessi, di testimonianze del passato, i fossili di creature che abitavano la Pianura Padana quando c'era il mare. Fossili di granchi, telline, denti di squalo, resti di balena e tapiro. Gli alunni stessi contribuiscono alla crescita del museo e, portandoci le famiglie, alla sua diffusione. Il museo si compone quindi di una parte all'aria aperta, ovvero un affioramento fossilifero sulle rive del fiume.

Ora realizzeremo, grazie anche a fondi europei, una web app con visite immersive e un sito web completo, che comprenda anche visite virtuali. Stiamo dando nuova linfa alle pagine social, anche attraverso dei meme che rendano la conoscenza dei fossili semplice e divertente per tutti. Ci piacerebbe completare tutto questo con scansioni 3D dei reperti e immagini ad alta risoluzione delle nostre risorse "secondarie" chiuse nei cassetti delle sale, oltre a esperienze di realtà aumentata da vivere nei luoghi dei ritrovamenti. Coinvolgeremo la cittadinanza attraverso una serie di video online che spiegano il progetto, inoltre sarà organizzato un evento per celebrare la nuova giovinezza del museo, grazie anche al suo inserimento in Wikimedia.

Per poter potenziare i progetti di rivitalizzazione del museo civico attraverso il digitale, riuscendo a fotografare ad alta risoluzione un gran numero di reperti, alcuni dei quali anche in 3D. Tutto questo permetterebbe anche di venire incontro agli orari di apertura ridotti, costituendo così un museo virtuale a tutti gli effetti, fruibile sempre da parte del visitatore attraverso i suoi device.

L'Istituzione, per la realizzazione dei progetti della web app e del sito di cui abbiamo già parlato, disporrà già di circa una cinquantina di immagini fotografiche, numero che aumenterebbe tramite il finanziamento del presente bando tramite cui tutti i pezzi del museo sarebbero fotografati uno a uno o a piccoli gruppi (ad esempio per conchiglie fossili, denti di squalo ed altri reperti simili e piccolini). In totale si disporrà di circa duecento fotografie, da mettere a disposizione sul web per appassionati, studiosi e classi di scuole.

Alle immagini, tutte di proprietà della nostra istituzione, sarà attribuita la Licenza libera Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo (CC BY-SA) Ci interessa molto il discorso Open street map in quanto il nostro museo ha una parte all'aria aperta, lungo le sponde del fiume, si potrebbe dire la casa dei nostri fossili, dove hanno vissuto nascosti e protetti per milioni di anni. Sulla mappa, vari luoghi di ritrovamenti di fossili potrebbero trovare il loro spazio, ben mappati e descritti. Inoltre, qualora altri reperti venissero donati al museo e scansionati, anche queste risorse faranno parte di Wikimedia. Ci interessa restare all'interno di una rete di istituzioni della cultura virtuali, proprio con la nostra particolarità di museo nato dai cittadini per i cittadini.

Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Pisa

Digitalizzazione di 50 opuscoli della seconda metà dell'Ottocento di argomento sociologico, filosofico, storico politico scritti in lingua italiana, francese, tedesca e spagnola non presenti nelle biblioteche digitali europee.

Siamo interessati a mettere a disposizione del pubblico il nostro patrimonio bibliografico, soprattutto la collezione di opere rare soggette a deterioramento.

Il contenuto di 50 opuscoli di argomento sociologico, filosofico, storico politico saranno resi disponibili su Wikisource. Si tratta di documenti testuali da riprodurre digitalmente.

Si tratta di testi di autori in pubblico dominio. Ad esempio: Giuseppe Mazzini, Felice Cavallotti, Gabriele Rosa ecc.

La nostra collezione è molto più ampia, ci auguriamo nel tempo di riuscire a mettere a disposizione buona parte del nostro patrimonio ottocentesco.

La Fornace Spazio Permanente APS

l progetto intende valorizzare, diffondere e rendere fruibile contenuti - immagine, video e testi - relativi al Munlab Ecomuseo dell’Argilla.

In particolare con il progetto verranno valorizzate e utilizzate le immagini realizzate dal Circolo Fotografico Autofocus di Cambiano che a partire dall’autunno scorso ha avuto l’accesso alla cava d’argilla – area rinaturalizzata e area ancora attiva – e al museo, grazie ad un accordo con l’Associazione La Fornace Spazio Permanente a cui le foto vengono concesse per la diffusione. Le foto realizzate sono oltre 500; tra queste ne verranno selezionate circa 50 per l'esposizione dal vivo, il video e la diffusione online. Inoltre si attingerà dagli archivi dell'ecomuseo per rendere accessibili alcuni suggestivi disegni e fotografie che raccontano i primi passi della trasformazione della cava esaurita in oasi naturalistica, avvenuti negli anni '90 del secolo scorso.

Con questo materiale si intende inoltre realizzare un evento dal vivo che prevede un percorso di mostra all'interno degli edifici di archeologia industriale dell'ecomuseo, con l'esposizione delle stampe delle fotografie e dei disegni e la realizzazione e proiezione di un video artistico che racconta la storia del luogo a partire dalla cava di estrazione dell’argilla (parte integrante dell’ecomuseo) con immagini fotografiche, disegni e audio. Il video sarà realizzato da una figura professionale specializzata (video editor/visual artist). La mostra dal titolo "Immagina Fuori". riporta all’interno della struttura museale le immagini del territorio, in particolare della cava da cui tutto al Munlab trae origine.

L’evento dal vivo sarà inaugurato nel periodo di Archivissima (dall’8 all’11 giugno 2023) e farà parte del suo calendario di eventi, resterà aperta per circa 1 mese.

I contenuti realizzati (fotografie, video e la stessa mostra), entreranno a far parte dell’archivio digitale del Munlab Ecomuseo dell'Argilla e saranno diffusi come contenuti liberi e aperti, sulle piattaforme libere promosse da Wikimedia Italia , in particolare Wikimedia e OpenStreet Map.

La nostra istituzione ha attivato da alcuni mesi un rapporto collaborativo con il Circolo Fotografico Autofocus di Cambiano con la concessione dell’ingresso al sito del museo e della cava in cambio di fotografie documentali e artistiche dei luoghi. Tali fotografie vanno a incrementare l’archivio digitale, per la valorizzazione del quale l’istituzione ha partecipato al bando TOCC del MiC (avviso pubblico, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto NGEU – Next Generation EU attraverso i fondi destinati al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore di micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, operanti nei settori culturali e creativi per favorire l’innovazione e la transizione digitale) L’interesse dell’Associazione La Fornace Spazio Permanente è far conoscere, dal vivo e divulgando online, il Munlab Ecomuseo dell’Argilla con le sue attività, il sito di archeologia industriale con la cava rinaturalizzata e l'adiacente fornace tuttora produttiva con la cava attiva , che è partner sostenitore del progetto culturale Munlab.

L’Associazione La Fornace Spazio Permanente intende mettere a disposizione del progetto per la condivisione attraverso i progetti Wikimedia:

  • circa 50 immagini della cava di argilla (esaurita ed attiva) e del Munlab Ecomuseo dell'Argilla
  • un video (filmato con audio; durata 2 minuti) con il racconto del luogo a partire dalla cava
  • Immagini della mostra "Immagina Fuori"
  • i diritti sui testi sono dell’istituzione
  • i diritti sui disegni e i progetti sono dell'istituzione
  • le immagini e il diritto alla diffusione vengono cedute all’istituzione
  • il video viene realizzato per l’istituzione e per tanto questa ne possiede i diritti

Il progetto rappresenta il primo passo per la divulgazione online del materiale d’archivio del Munlab Ecomuseo dell'Argilla.

Dallo scorso anno il Munlab ha ampliato l’impegno in termini di comunicazione, con la collaborazione di una nuova figura professionale, anche con la finalità di migliorare la presenza sul web. Da ciò è altresì derivato il progetto di digitalizzazione e valorizzazione dell’archivio. Entrambi questi elementi consentiranno di proseguire il progetto di ampliamento dei contenuti divulgati sulle piattaforme Wikimedia. Inoltre la realizzazione di una mostra / evento con le fotografie del circolo Autofocus di Cambiano ci consente di consolidare una collaborazione che potrà nel tempo contribuire ad arricchire l'archivio di immagini che verrà messo a disposizione delle piattaforme Wikimedia.

Unione Donne in Italia (Genova) - Biblioteca Archivio Margherita Ferro

Il progetto intende valorizzare e conservare digitalmente i manifesti conservati presso l'Archivio dell'UDI di Genova. Il materiale è stato prodotto dalla metà del Novecento ai giorni nostri dall'UDI Nazionale e dall'UDI di Genova. Si intende dare precedenza ai manifesti riguardanti il tema della violenza di genere, poichè in occasione della giornata del 25 Novembre 2023 UDI Genova, in collaborazione con Università degli studi di Genova e con la Soprintendenza, allestirà una mostra digitale su questa tematica.

In una seconda fase si intende inserire in wikidata i dati dei manifesti digitalizzati (titolo, data di pubblicazione, ente produttore, etc.).

Infine si prevede il caricamento in wikicommon delle immagini digitali del materiale.

L'UDI di Genova intende partecipare al Bando per proseguire il lavoro di valorizzazione del prorpio archivio, già riconosciuto bene di interesse nazionale da parte della Soprintendenza, iniziato lo scorso anno con la vincita del Bando MIC (destinato agli archivi dei movimenti politici e degli organismidi rappresentanza dei lavoratori) che ha permesso il riordino di tre fondi personali ad opera di due archiviste professioniste.

Inoltre il desiderio di UDI Genova è di poter diffondere e rendere fruibile una tipologia documentale insolita e poco conosciuta a livello locale, ma di estremo interesse ed importanza per la storia contemporanea del nostro Paese.

L'UDI di Genova mette a disposizione con licenza libera sia i dati inseriti in wikidata, sia le immagini digitali dei manifesti che verranno caricati in Wikicommon.

Dati e immagini in pubblico dominio.

L'istituzione potrebbe proseguire con l'inserimento di altra documentazione di archivio.

Associazione culturale Social LAB

Creare una cineteca del Cinema Libero da arricchire di anno in anno gli open movies che si liberano dai diritti d’autore da scaricare dai siti dedicati sui database della biblioteca del Parco del Sorriso all’interno dell’unità territoriale n.6 dell’ASL di TA da proiettare durante i cineforum dedicati agli utenti disabili dell’ARCA APS.

Organizzare un Cinefestival estivo (e comunque prima del 31 ottobre) del Cinema Libero dedicato al tema del Pubblico Dominio incentivando i filmakers di tutta Italia e del mondo a creare cortometraggi, documentari, film o docufilm su licenze CC in particolare tratti da opere letterarie che si liberano da diritti d’autore nell’anno in corso caricando tutti i contenuti su Wikimedia Commons e pubblicizzando tutte le attività su siti e social dedicati al progetto.

Ogni anno i siti summenzionati si arricchiranno di opere letterarie e di open movies che saranno proiettati alle edizioni future del CineFestival con un innovativo sistema di proiezione wireless dove le casse audio hanno non solo sonorizzano ma anche illuminano e colorano il Parco del Sorriso senza ausilio di cavi e corrente elettrica collegando ogni altoparlante con gli altri per formare un sistema multi-room (che consente la connessione con fino a 100 altoparlanti a distanza max 10 metri l’uno dall’altro). L’intera costruzione ha un’impressionante valutazione IPX7 nella scala internazionali di impermeabilità, il che significa che si può tranquillamente proiettare all’esterno o in spiaggia, senza preoccuparsi delle giornate di pioggia per creare un EcoMuseo all’aperto di un Cinema davvero pienamente “Open” in tutti i sensi.

Sono attività in linea con le finalità primarie statutarie e istituzionali contenute nello statuto registrato sin dalla nascita dell’Associazione avvenuta nel 2009 che hanno poi portato a vincere numerosi premi tra cui nel 2010, Aquisgrana, Menzione Speciale al Premio Europeo Carlo Magno
Nel 2010, Bologna - PREMIO NAZIONALE “LA CITTA’ DEI CITTADINI” quale miglior buona prassi di promozione della cultura digitale della cittadinanza democratica ideata da una Associazione, premio che conta l'adesione del Presidente della Repubblica e una giuria d’alto profilo il cui presidente Onorario è il prof. Romano Prodi.
Nel 2009
1° Class. Premio PA Servizi Interattivi Ministero Pubblica Amministrazione e Innnovazione - Formez con l’ASL di TA


Open movies, cortometraggi, documentari, film o docufilm su licenze CC in particolare tratti da opere letterarie (anche contenute in formato cartaceo nella biblioteca del Parco) che si liberano da diritti d’autore nell’anno in corso caricando tutti i contenuti su Wikimedia Commons

Le 6 licenze Creative Commons più la CC0 (o pubblico dominio)

Ogni anno i siti dedicati (Wikimedia Commons etc...) e del progetto si arricchiranno di opere letterarie che si liberano di diritti d'autore e di open movies su licenze CC che saranno anche proiettati alle edizioni future del CineFestival

Fondazione per la Cultura Castelli Romani

Con il seguente progetto, la Fondazione per la Cultura Castelli Romani intende estendere la conoscenza del Museo Benedetto Robazza di Rocca Priora al di fuori del territorio e della comunità dei Castelli Romani, garantendo la libera fruizione dei materiali catalografici e fotografici afferenti al Museo attraverso il rilascio di tutti i contenuti sul sito del museo in licenza libera CC BY e il loro caricamento sulle piattaforme Wikipedia e Wikimedia. Il progetto permetterebbe, dunque, alla FCCR di implementare il lavoro di catalogazione delle opere e di rilascio delle schede di catalogo in Open Access, fruibili, inoltre, attraverso qr-code in situ per un percorso di visita libero e accessibile. A questo lavoro si collegherebbe, inoltre, la creazione di una campagna fotografica ex novo da rendere totalmente accessibile in licenza libera. Il progetto si inserirebbe in un lavoro di rebranding ed evoluzione digitale del museo, con restituzione alla comunità locale attraverso una giornata di studi sul tema dell’Open Access legato al patrimonio storico-artistico in cui presentare il lavoro svolto e il nuovo percorso di visita accessibile e liberamente fruibile digitalmente. Alla giornata di studi seguirebbe un percorso di formazione sull’uso di Wikimedia e sul tema della libera conoscenza nelle scuole superiori di secondo grado del territorio dei Castelli Romani, al fine di estendere la possibilità per future mappature catalografiche e fotografiche dei beni storico-artistici del territorio.

La Fondazione per la Cultura Castelli Romani partecipa al bando in virtù della volontà di stipulare una collaborazione con Wikimedia Italia, al fine di promuovere la fruizione libera del patrimonio culturale presente nel Museo Benedetto Robazza e nel territorio del comune di afferenza del Museo (Rocca Priora) al fine di attuare progetti formativi con destinatari diversi (utenti, professionisti museali e studenti). La FCCR intende, poi, promuovere la partecipazione a ulteriori progetti Wikimedia relativi al patrimonio storico-artistico dei Castelli Romani e desidera sviluppare le competenze tecnologiche e informatiche e di Digital Literacy nella comunità locale attraverso il rilascio di appositi corsi di formazione; intende, inoltre, stabilire un rapporto di collaborazione tra Wikimedia Italia e la Fondazione ai fini di estendere ulteriori progetti a tutti i comuni dei Castelli Romani in collaborazione con l’Ente Sistema Castelli Romani. La Fondazione vuole essere, quindi, promotrice di nuove ricerche, incentivando costantemente il dibattito con le comunità locali: forte è, infatti, la volontà di interfacciarsi con le scuole dei Castelli Romani, al fine di promuovere la conoscenza del patrimonio artistico del loro territorio, grazie ad attività educative trasversali da porre in dialogo con i programmi ministeriali e aperte all’orientamento e allo sviluppo fondamentale delle competenze digitali.

La Fondazione per la Cultura Castelli Romani mette a disposizione la produzione e il caricamento di immagini, la redazione e il caricamento delle schede di catalogo e di altri contributi multimediali del Museo Benedetto Robazza su Wikimedia Commons, utili per illustrare anche altri progetti Wikimedia. Si mette a disposizione il patrimonio catalografico del Museo Benedetto Robazza che include materiale relativo al patrimonio artistico della collezione permanente del Museo e del Comune di Rocca Rocca Priora e il patrimonio fotografico ancora da realizzare: si tratta di circa quaranta schede di catalogo rese fruibili dal sito del museo in corso di costruzione e che saranno rese accessibili anche attraverso qr-code scansionabili all’interno dei locali stessi. Questo archivio sarà implementato attraverso la produzione di ulteriore materiale catalografico e la creazione ex-novo di materiale fotografico che sarà altresì diffuso con licenze libere. La FCCR si rende disponibile a attività di scrittura di nuove pagine e/o di miglioramento delle pagine esistenti (anche tramite l’aggiunta di fonti informative) su Wikipedia, Wikidata, Wikimedia Commons, OpenStreetMap etc.

I diritti d’uso del materiale catalografico del Museo Benedetto Robazza sono attualmente della Fondazione per la Cultura Castelli Romani, mentre il materiale fotografico è ancora da realizzarsi attraverso il presente bando: la FCCR partecipa al bando con la volontà di rilasciare tutti i contenuti in licenza libera CC BY.

Il progetto ha un forte potenziale di sviluppi futuri poiché la principale vocazione della Fondazione per la Cultura Castelli Romani è la valorizzazione dei “capitali storici” del territorio dei Castelli Romani attraverso la fruizione alla libera conoscenza e contemporaneamente il favorimento di processi di innovazione attraverso la diffusione dei risultati della ricerca e la formazione delle comunità locali. L'Archivio catalografico e fotografico vuole costituire il punto di partenza di una raccolta in continuo accrescimento, stimolo per l’intero territorio dei Castelli Romani. Le finalità del progetto sono, quindi, la divulgazione della conoscenza del patrimonio storico-artistico territoriale attraverso contenuti in libero accesso, la formazione dello staff interno all'uso dei progetti Wikimedia/Wikipedia/OpenStreetMap, la restituzione dei contenuti alla comunità territoriale attraverso la fruizione dei contenuti in modo libero e accessibile e la conseguente formazione degli utenti alla creazione di contenuti in open access e agli strumenti di Wikimedia e Wikipedia: le occasioni di confronto potranno suscitare l’interesse delle giovani generazioni, auspicando a un loro coinvolgimento nelle attività già avviate con il presente progetto.

Associazione culturale La Cevitou (ente gestore dell'Ecomuseo Terra del Castelmagno)

L’associazione culturale La Cevitou nasce nel 1994 a San Pietro di Monterosso in Valle Grana con lo scopo di tutelare, promuovere, e diffondere le realtà culturali, sociali, ambientali e turistiche esistenti in valle, nonché collaborare ad iniziative di ugual genere intraprese da altri Enti o singole persone sul territorio. Grazie all’associazione nel 2007 nasce l’Ecomuseo Terra del Castelmagno, riconosciuto dalla Regione Piemonte, con sede a San Pietro.

Al momento della costituzione dell’associazione esisteva già la biblioteca di San Pietro che conta circa 6000 volumi; in questo momento, la biblioteca si sta trasformando in Centro di documentazione specializzato sulla Valle Grana e sulle Alpi Occidentali IconAlpe, attraverso un lavoro di sfoltimento, selezione, innovazione e digitalizzazione del materiale fruibile attraverso il portale GROUPAR - Ricerche e ricercatori della valle Grana (www.groupar.it). Il progetto nasce dalla volontà di fare rete, di mettere insieme i documenti raccolti, le ricerche fatte sul territorio dai diversi gruppi e associazioni culturali e che i risultati raggiunti per diffonderli, condividerli, stimolare nuovi sviluppi e collaborazioni sul territorio.

L’obiettivo della rete Groupar è di poter mettere a disposizione di coloro che sono interessati una banca dati, ricca di documenti, ricerche e studi sulla Valle Grana, grazie alla quale è possibile fare ricerca e/o contattare i partner per poter procedere ad eventuali approfondimenti.

Inoltre nel 2020, abbiamo organizzato insieme all’Unione Montana Valle Stura (ente gestore dell’Ecomuseo della Pastorizia) e all’esperto Francesco Ansanelli un doppio corso base sull’utilizzo di OpenStreetMap: il corso si è svolto in modalità remoto a causa della situazione di emergenza sanitaria in contemporanea per i residenti in Valle Stura e in Valle Grana. Il corso ha riscosso molto interesse, i partecipanti al corso sono stati per entrambe le valli 20, per un totale di 40 persone. Il corso si è concluso con un mapping party in presenza a San Pietro di Monterosso Grana dove i partecipanti hanno mappato il percorso di visita del Paese senza Tempo.

Il progetto vuole portare avanti il lavoro di mappatura con OpenstreetMap iniziato nel 2020 e rendere fruibile liberamente la grande quantità di materiale raccolto dall’associazione attraverso la biblioteca e i progetti culturali portati avanti negli anni e della rete Groupar.

La candidatura a questo bando, in linea con lo statuto dell’associazione La Cevitou, permetterebbe da un lato di proseguire con il lavoro di mappatura su OpenstreetMap iniziato nel 2020 e dall’altro di dare un ulteriore valore alla grande quantità di materiale della biblioteca di San Pietro e del Portale Groupar (fotografico, video, audio...) attraverso le licenze libere, contribuendo così all’arricchimento del patrimonio attraverso una maggiore fruibilità del materiale. Pur essendo una realtà piccola, l’associazione è da sempre molto attenta al territorio, alle tradizioni e alla testimonianze delle persone che lo abitano; crediamo che attraverso l’opportunità di questo bando, si possa continuare a contribuire in maniera ancora più efficace alla valorizzazione del lavoro svolto in quasi 30 anni, dando una forte spinta all’avanzamento del sapere, della cultura e della possibilità di accesso alla conoscenza per raggiungere un buon numero di persone: siano essi studiosi, ricercatori, appassionati o semplici curiosi.

A disposizione ci sono libri e volumi relativi alla Valle Grana e alle Alpi Occidentali (circa 3000), immagini e foto di repertorio (circa 600 ma in costante aggiormento), articoli di giornale (rassegna stampa pluriennale riguardante l’operato dell’associazione e dell’ecomuseo), tracce gps, file audio e video, testi e documenti, immagini e cartoline storiche e documenti d’archivio.

Il materiale fotografico, audio, video, iconografico e gps è di proprietà dell’associazione o ne possiede i diritti attraverso accordi sull’utilizzo tra l’associazione e i realizzatori o i proprietari del materiale.

I libri della biblioteca sono di proprietà dell’associazione e catalogati in ISBN dal Sistema Bibliotecario Cuneese.

L'associazione proseguirà nel lavoro di mappatura, promozione e valorizzaizone dei materiali con licenza libera anche dopo la fine del progetto, attraverso i proprio collaboratori, così come è stata fatto fin ora, anche attraverso la realizzazione del corso di Openstreetmap.

La partecipazione al bando e l’eventuale selezione da parte di Wikimedia significherebbe per l’associazione, il punto di partenza sulla formazione e accompagnamento verso la prosecuzione in autonomia del lavoro di condivisione dei materiali attraverso Wikimedia, che è in programma nei prossimi anni e la continuazione e perfezionamento del lavoro svolto fin ora su OSM .

Sistema bibliotecario - Università di Teramo

Il fondo antico “Vittorio Valentini” dell’Università di Teramo, conservato nella Biblioteca polo umanistico del Sistema bibliotecario, comprende una pregiata collezione di opere per il periodo Cinquecento ai primi anni dell’Ottocento, prevalentemente giuridiche, comprendenti opere fondamentali per lo studio del diritto, e di altro contesto disciplinare, presente in minore entità. Di queste opere alcune sono da ritenersi rare e molte di queste non sono presenti in formato digitale e quando lo sono (Internet Archive e altri repositories) hanno una struttura di lettura statica.

Scopo del progetto - cui sarà dato un nome specifico (al momento in fase di elaborazione) - è di rendere fruibile in formato digitale aperto e semantico un set di opere del fondo antico mediante digitalizzazione integrale di quelle più rilevanti e non già presenti in edizione simile su archivi digitali, degli indici e pagine rilevanti per tutto il nucleo scelto.

Sul set del nr delle opere (oltre 100) stiamo ragionando con i professori del Dipartimento giuridico esperti di storia del Diritto, tenuto conto della necessità di avere la digitalizzazione di determinate opere, ai fini di conservazione, preservazione di copie digitali degli originali, oltre che per la fruizione, digitalizzazioni da definire in base alla partecipazione del Dipartimento con una quota di compartecipazione destinata alla digitalizzazione.

Il focus progetto intende avvalersi dei progetti Wikimedia per rendere fruibile parte della collezione utilizzando: Commons con galleria istituzionale dedicata, Wikidata per creare le voci di autorità mancanti (un controllo è già stato effettuato), Wikipedia per alcune voci di autorità o di altro argomento utile, con lavoro specifico su Wikibase per attivare un lavoro di ricerca dei dati paragonabile ad un discovery tool, si pensa ad un utilizzo eventuale di Wikicite e Wikivoyage (da verificare). L’intero progetto sarebbe fruibile anche tramite pagina GLAM con eventuale link da inserire ìn una pagina appositamente creata su quelle disponibili per il Sistema bibliotecario dell’Università di Teramo https://www.unite.it/UniTE/Biblioteche

Il Sistema bibliotecario dell’Università di Teramo ha attivato una Convenzione con Wikimedia Italia e sta elaborando diversi progetti (PTCO per scuole superiori oltre a formazione per studenti e dottorandi) perché ritiene che le attività e azioni portate avanti da Wikimedia Italia con importanti istituzioni e professionisti culturali e scientifici favoriscano i tre cardini dell’azione portante del Sistema Bibliotecario Unite come Open education, Open Science, Third Mission e Citizen Engagement e che la fruizione di contenuti liberi favorisca la diffusione della cultura libera.

I contenuti e le attività di formazione e comunicazione di tale progetto possono avere ricadute su altri settori dell’Università oltre che sui suoi utenti oltre che sulle istituzioni e sui cittadini e studiosi potenzialmente interessati, si pensi agli studiosi della storia del diritto che non hanno accesso immediato alla collezione

Il Sistema bibliotecario intende lavorare su un set da 100 a più opere del Fondo antico “Vittorio Valentini” caricando la versione integrale oppure parziale con copertura delle parti fondamentali per lo studio e la ricerca oltre che per la semplice fruizione visiva mediante uso dei progetti Wikimedia.

Il focus progetto intende avvalersi dei progetti Wikimedia per rendere fruibile parte della collezione utilizzando: Commons con galleria istituzionale dedicata, Wikidata per creare le voci di autorità mancanti (un controllo è già stato effettuato), Wikipedia per alcune voci di autorità o di altro argomento utile, con lavoro specifico su Wikibase per attivare un lavoro di ricerca dei dati paragonabile ad un discovery tool, si pensa ad un utilizzo eventuale di Wikicite e Wikivoyage (da verificare). L’intero progetto sarebbe fruibile anche tramite pagina GLAM con eventuale link da inserire ìn una pagina appositamente creata su quelle disponibili per il Sistema bibliotecario dell’Università di Teramo https://www.unite.it/UniTE/Biblioteche

Il Sistema bibliotecario in qualità di depositario per l’Università di Teramo possiede i diritti d’uso del materiale e lo stesso è da ritenersi in pubblico dominio. Il progetto può proseguire grazie al supporto che il Sistema bibliotecario sta fornendo al Dipartimento di Giurisprudenza ai dottorandi che lavorano sul Fondo stesso per le opere giuridiche ai fini della valorizzazione e fruizione libera. Altri progetti di collaborazione sono presenti al fine di fornire formazione e per attivare ulteriori progetti di lavoro sui progetti Wikimedia, in particolare su Wikipedia, Commons, WIkidata, oltre che su Wikivoyage, Wikicite, WIkibase.

Il progetto sarà poi presentato e farà parte dell’offerta formativa per studenti e professionisti messa a disposizione dal Sistema bibliotecario con alcune unità del personale.

Museo del Clima e delle Scienze dell'Osservatorio Raffaelli dal 1883

L'Osservatorio Raffaelli ha un patrimonio storico di documenti e libri che risalgono all'Ottocento e vorremmo catalogare , scansionare e quindi digitalizzare questo patrimonio al fine di renderlo fruibile agli interessati e conservare meglio quindi i documenti originali.

Perchè l'iniziativa proposta la riteniamo utile e meritevole per i Musei Italiani e soprattutto per quelli piccoli

Alcuni documenti e set di dati climatici ed meteorologici possiamo renderli fruibili a tutti

Materiale in parte di nostra proprietà, altri materiali possono essere recepiti da altre Istituzioni che raccoglievano dati meteo/climatici ect inviati dai precedenti Direttori di questo antico Osservatorio.

Una volta avviato il progetto di catalogazione e prime digitalizzazioni l'iniziativa andrebbe avanti proseguendo a digitalizzare ogni libro, cartina, cartolina, scheda, lettere ect in nostro possesso

freemocco aps

L'associazione Freemocco è impegnata dal 2014 a promuovere artisti contemporanei attraverso mostre e pubblicazioni. Si intende aderire al progetto digitalizzando tre mostre allestite presso gli spazi espositivi del comune di Deruta dati in concessione all'associazione. Le mostre si terranno entro l'estate 2023 e sarà utilizzata la pubblicazione di un catalogo cross mediale quale strumento promozionale per attirare il pubblico, solitamente partecipe alle mostre, ad accedere tramite qr direttamente alla sezione digitale dell'esposizione. Ogni catalogo e relativa digitalizzazione della mostra sarà inoltre presentato al pubblico in un evento specifico.

L'assciazione freemocco sta investendo sull'accessibilità dell'arte contemporanea ricercando pubblici divesrificati e puntanto dunque sulla digitalizzaizone. Esempi in questo senso sono le videogude delle mostre in lingua dei segni per sordi che caratterizzano gran parte delle attività a corredo delle mostre. Per questo motivo si rende necessario investire in strumenti sempre più aggiornati per realizzare un prodotto che possa agevolare la diffusione e la digitalizzazione delle mostre di arte contemporanea rendendole accessibili ad un pubblico diversificato e con disabilità anche oltre la data di chiusura della mostra.

L'associazione mette a disposizione in modo liberamente accessibile in forma digitale, Video, immagini e testi critici delle opere di artisti viventi di arte contemporanea.

Per la pubblicazione dei testi, delle immagini e dei video delle tre mostre sarà fatta firmare all'artista e al critico di riferimento una liberatoria sul libero utilizzo dei diritti.

L'attività potrebbe proseguire in qunato l'associazione è intenzionata a cofinaziare future iniziative di digitalizzazione inserendo il materiale raccolto nelle piattaforme Wikimedia/ Open StreetMap.

Associazione Archivio Germinal

Il Progetto “WikiGerminal” è mirato alla a) formazione di nuovi utenti e soci b) digitalizzazione e c) valorizzazione dei materiali cartacei dell’Associazione Archivio Germinal, sita a Carrara (Toscana - MS) e che si occupa di conservare e diffondere materiale librario e archivistico del movimento anarchico e libertario in Italia e in Europa. La documentazione ivi presente, nello specifico, riguarda anche le lotte operaie della zona di Massa e Carrara, la Resistenza, la FAI (Federazione Anarchica Italiana) e alcune figure di attivisti del movimento anarchico italiano.

La partecipazione a questo bando permetterà di rivitalizzare le attività dell’istituzione (al momento pesantemente impattate dall’assenza di finanziamenti adeguati e dalla pandemia da COVID-19 che ha ridotto la disponibilità di attivisti e volontari). Il Progetto “WikiGerminal” si suddividerà in moduli a carattere esplorativo e dimostrativo ai fini di supportare ed incentivare attività di archiviazione, catalogazione e disseminazione in corso d’opera e mostrare le ulteriori e future potenzialità dei tools Wiki ai nuovi utenti e soci.

a) Formazione di nuovi utenti e edit-a-thon finalizzati alla miglioria (e/o creazione) di voci enciclopediche e item di metadati. Realizzazione/integrazione di almeno 25 item bibliografici su Wikidata (tra cui quelle di Alfonso Nicolazzi, Paola Nicolazzi, Giuseppe Ruzza, Gino Bibbi, Peppino Tota, Luigi di Lembo, Ugo Mazzucchelli, Raffaella Ruberti, Mauro Cucurnia, Gogliardo Fiaschi).

b) Digitalizzazione materiale cartaceo (libri e manifesti) i cui diritti sono posseduti dalla Associazione in quanto prodotti dai propri soci nelle loro attività passate. Verranno digitalizzati almeno 40 manifesti e almeno 2 opere librarie scelti fra i materiali più rappresentativi.

c) Valorizzazione dei materiali dell’Istituzione tramite organizzazione di 1 (un) evento per il grande pubblico all’interno dell’iniziativa Archivissima 2023 (8° edizione - 8-11 Giugno) che includerà la visita guidata: “Biblioteca Archivio Germinal apre le sue porte! - Archivi da riscoprire: visita guidata all’Archivio del movimento anarchico e libertario” e una breve restituzione delle attività svolte all’interno del progetto “WikiGerminal”.

La partecipazione a questo bando permetterà di rivitalizzare le attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico dell’Associazione Archivio Germinal (al momento pesantemente impattate dall’assenza di finanziamenti adeguati e dalla pandemia da COVID-19 che ha ridotto la disponibilità di attivisti e volontari). L’Associazione Archivio Germinal possiede, infatti, una (1) biblioteca e un (1) archivio in corso di inventariazione con numerosi fondi archivistici, donati nel corso degli anni all’associazione:

a) personali di attivisti: Giuseppe Ruzza (Gattinara VC); Peppino Tota (Canosa di Puglia); Alfonso Nicolazzi (Carrara); Luigi Di Lembo (Livorno); Raffaella Ruberti (Carrara); Paola Nicolazzi (Carrara); Mauro Cucurnia (Carrara); Ugo Mazzuchelli (Carrara); Gino Bibbi (Carrara).

b) di gruppi o organizzazioni: Circolo Anarchico Gogliardo Fiaschi; GAR – Gruppi Anarchici Riuniti / Gruppo Germinal FAI; La Cooperativa Tipolitografica / Il Seme; Assemblea Permanente per la salute dei cittadini di Massa Carrara / Movimento per la chiusura della Farmoplant/Montedison.

Particolare menzione merita il fondo dei manifesti politici che coprono un periodo che va dalla metà degli anni ’70 al 2001 (materiale sino ad ora catalogato) e che si costituisce come un fondo aperto. Nei manifesti sono riscontrabili tutti i principali temi dell’attivismo anarchico, come l'antimilitarismo, l’antielettoralismo, l’anticlericalismo, la denuncia della repressione da parte dello stato, la resistenza e l’antifascismo; non mancano i riferimenti agli avvenimenti salienti dell’ultimo quarto di secolo della storia d’Italia e accenni a tematiche internazionali come le dittature sudamericane e sovietica, la transizione democratica in Spagna, il grande sciopero dei minatori inglesi contro il governo di Margaret Thatcher, la lotta di Solidarnosc in Polonia, la guerra del Golfo (1991).

Una parte del fondo tratta invece di temi di carattere locale, come le feste del Primo Maggio, i manifesti funebri per i compagni scomparsi, la celebrazione di avvenimenti e personaggi storici dell’anarchismo. Non tutti i manifesti sono di area anarchica o libertaria in senso stretto. Tra gli esempi illuminanti vi sono quelli legati al disastro ambientale della Montedison-Farmoplant e all’estrazione incontrollata del marmo di Carrara. La Cooperativa Tipolitografica merita una citazione a sè, avendo realizzato buona parte dei manifesti presenti nel fondo, per conto di gruppi e circoli anarchici di ogni parte d’Italia.

Per ultimo, ma non per importanza, segnaliamo che il progetto “WikiGerminal” si collegherà - in parte - al lavoro di raccolta delle testimonianze orali di 20 attivisti svolto attualmente dalla Presidente (attività in progresso che ha già raggiunto otto (8) testimoni) collegati alle attività della Cooperativa Tipolitografica negli anni 1970-2020 una tipografia unica nel suo genere (esistono in Italia altre tipografie gestite da anarchici, ma prive di uno statuto che le caratterizzi come strumenti di comunicazione degli ideali libertari). La Cooperativa Tipolitografica rappresenta per il movimento anarchico una risorsa importante, in quanto, oltre a ricevere commissioni relative alla propaganda anarchica(specialmente dai gruppi anarchici del nord e del centro), garantisce la stampa e la diffusione di alcune tra le più importanti voci dell'anarchismo, quali «Umanità Nova», «Lotta di Classe» e «Seme Anarchico» (in passato, anche «A - Rivista Anarchica»); edita e stampa libri e opuscoli propri come casa editrice indipendente («La Cooperativa Tipolitografica Editrice»); stampa e si occupa della distribuzione per l'Italia delle pubblicazioni delle «Edizioni La Baronata» di Lugano; stampa «Voce Libertaria» e «Bollettino del Libero Pensiero», destinati alla Svizzera italiana.

L’istituzione mette a disposizione del progetto, per la condivisione attraverso Wikimedia: immagini, documenti, set di dati e testimonianze video e audio provenienti dai seguenti fondi:A) Fondo Gogliardo Fiaschi - FF - libri - manifesti B) Fondo Giuseppe Ruzza - FR - volantini ciclostilati - ritagli di giornale - manifesti - scritti - epistolarii - periodici - fotografie C) Fondo Gino Bibbi - FGB D) Fondo La Coop Tipolitografica - FCT E) Fondo Germinal - FG F) Fondo Peppino Tota - FT G) Fondo Luigi di Lembo

Stato da indagare per i documenti, immagini in pubblico dominio, testi di cui l'Associazione Archivio Germinal possiede i diritti (ad es. la Cooperativa Tipolitografica - che ha ceduto il proprio fondo archivistico - ha realizzato buona parte dei manifesti presenti, per conto di gruppi e circoli anarchici di ogni parte d’Italia).

L’Associazione Archivio Germinal ha intenzione di proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia al termine del progetto con l'accompagnamento di Wikimediani dei Gruppi regionali della Toscana, della Liguria e dell’Emilia-Romagna. Una parte delle formazioni sarà videoregistrata fornendo tutorial che saranno caricati in licenza libera a disposizione anche di altre istituzioni culturali.

Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

Il progetto che presentiamo nasce dopo la donazione di un fondo di libri di famiglia che spazia temporalmente dal 1500 ai giorni nostri, che si compone di circa 1200 volumi. Il fondo è stato raccolto nella sua quasi totalità da Rocco de’ Stefani (1939-2018). La moglie e la figlia sapendo il legame, che lo univa all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, hanno deciso di donare questi volumi alla biblioteca Accademica. Alcuni di essi, infatti, sono rari, soprattutto la parte antica. Si tratta di materiali che confermano e si inseriscono in quel profondo rapporto che, nel corso dei decenni e dei secoli, ha legato molte biblioteche di famiglia alla storia dei luoghi in cui si sono formate.

Il progetto di catalogazione in primis e valorizzazione poi del Fondo de’ Stefani nasce con l’obiettivo di rendere i volumi disponibili all’utenza, cercando di far emergere le caratteristiche della raccolta nei suoi aspetti più significativi, inerenti i fatti e la storia della famiglia e dei suoi “personaggi”, nonché la ricostruzione delle diverse biblioteche di provenienza. Questi volumi costituiscono la testimonianza viva delle attività e della vita degli studiosi; ce ne parlano i libri contenenti gli scritti dei veronesi più illustri (L'Ipermestra tragedia di Girolamo Pompei gentiluomo veronese. - In Verona, 1767), dei classici della filosofia, dell’ingegneria (Memorie idrostatico-storiche delle operazioni eseguite nell'inalveazione del Reno di Bologna, e degli altri minori torrenti per la linea di Primaro al mare dall'anno 1765. fino al 1772. dal p. Antonio Lecchi ... Opera che serve di supplemento alle Raccolte di scrittori idrostatici stampate in Parma e in Firenze. Volume primo [-secondo]. - In Modena : presso la Societa tipografica, 1773) ma anche i libri contenenti le storie dei viaggi, le fonti dell’archeologia e tanti libri di scienze naturali (Elementi di chimica teorica, e pratica del signor Macquer ... traduzione dal francese riscontrata, e corretta sull'ultima edizione di Parigi. Tomo primo [-quarto]. - In Venezia : nella stamperia di Giovanni Gatti : a spese di Leonardo Bassaglia, 1785-1786), oltre che alcuni preziosi libri di devozione (Vita Iesu Christi redemptoris nostri, ex foecundissimis Evangeliorum sententiis, & approbatis ab Ecclesia doctoribus excerpta per Ludolphum de Saxonia ... Adiecto insuper duplici indice ... - Hacque postrema editione summo studio a quamplurimis erroribus castigata candorique pristino restituta. - Venetiis : apud haeredes Iacobi Simbenij, 1578). Questa collezione libraria ci racconta quali studi venissero compiuti, quali autori si leggessero, quali discipline scientifiche venissero coltivate all’interno di questo nucleo famigliare. Stiamo trattando un Fondo librario composito che, oltre a essere prezioso in quanto tale, si presta a essere indagato in quanto testimone della storia della famiglia de’ Stefani Donati de Celadis e della città di Verona che ne traspare in filigrana.

Per quanto riguarda la realizzazione tecnica del progetto cercheremo un compromesso tra l’ideale e i limiti delle risorse a disposizione. Come sempre accade, quando si tratta di progetti di natura bibliografica e bibliotecaria, se si vuole che giungano a termine, si devono fare i conti con i limiti imposti dalle risorse disponibili che devono essere impiegate non solo per la catalogazione dei libri bensì per tutta una serie di attività propedeutiche a esse. L’intervento primario sarà liberare lo spazio per il materiale, seguirà un primo riordino sugli scaffali del materiale e la spolveratura dei volumi secondo necessità. Assicurata la funzionalità dei locali e la sicurezza dei documenti, si passerà alla catalogazione informatizzata dei libri, che costituisce il punto saliente della valorizzazione dei beni e della lo

La nostra istituzione partecipa in quanto in questo progetto abbiamo previsto che una parte delle risorse fosse destinata alla digitalizzazione e alla messa online, pubblica e gratuita, di una selezione dei libri. Si è partiti dai volumi antichi più rari e significativi (ante 1833) e per la conservazione dei materiali digitalizzati ad alta definizione avremmo necessità di acquistare un NAS, 2 Dischi Esterni per Backup e un disco SSD in quanto il materiale comincia a diventare molto. Da molti anni infatti abbiamo deciso di lavorare per mettere a disposizione della comunità il frutto del nostro lavoro.

Il materiale che l'Istituzione mette a disposizione rientra nel campo dei documenti - all'interno ci sono anche immagini ma diremmo che non sono il materiale principale. In questo primo periodo abbiamo digitalizzato la parte antica Veronese. I volumi digitalizzati - che ad oggi sono circa 80 - avevamo pensato di caricarli direttamente a catalogo in modo che l’utente una volta individuato il volume potesse scaricarlo direttamente senza ulteriori sforzi di ricerca che spesso esulano dalle sue conoscenze di base e richiedono la mediazione di un bibliotecario - soprattutto per il pubblico più anziano. I volumi saranno disponibili come oggetto digitale a una definizione medio-bassa in modo da non intasare eccessivamente i server del catalogo ma saranno comunque ben leggibili da PC o supporti per e-book e ricercabili.

I documenti rientrano nel campo del pubblico dominio per la legge sul diritto d'autore o in quanto documenti di cui l'istituzione possiede i diritti. Da molto tempo cerchiamo di mettere a disposizione dell'utenza i materiali: i nostri Atti e memorie (circa 200 volumi) sono già a disposizione del pubblico; le stampe del Fondo Carlotti sono già state fotografate ad alta definizione ma devono ancora essere messe on line; abbiamo avuto la donazione di un Fondo di medicina e psichiatria che vorremmo rendere fruibile al grande pubblico nello stesso modo del Fondo De Stefani per questo in previsione avremmo bisogno di un'attrezzatura un po'più performante.

Università degli studi di Salerno - Centro bibliotecario di Ateneo

Il progetto prevede il finanziamento di borse (probabilmente due) di studio post-laurea per la digitalizzazione, la pubblicazione con licenza libera sulla biblioteca digitale di Ateneo -Liberabit ed eventualmente sulle piattaforme Wikimedia (Commons e Wikisource) dell'opera di Ambrogio Levati, Dizionario biografico delle donne illustri, edito a Milano nel 1821. L'opera sarà usata come fonte per arricchire i dati presenti negli items in Wikidata e nelle voci biografiche in Wikipedia delle donne trattate.

Il Centro Bibliotecario dell'Università di Salerno è attivo dal 2015 nell' arricchimento dei progetti Wikimedia ed è particolarmente sensibile al tema del rilascio di contenuti culturali con licenza libera. Per questo motivo ha deciso di adottare una politica che prevede l'apposizione di licenze Creative Commons quanto più aperte possibili anche nella biblioteca digitale di Ateneo. Inoltre il CBA è da sempre impegnato nel colmare il divario di genere presente on-line, anche nei progetti Wikimedia. Questo progetto è dunque la perfetta sintesi degli impegni profusi dal CBA sui due fronti.

Le immagini della digitalizzazione dell'opera di Ambrogio Levati, Dizionario biografico cronologico delle donne illustri, Milano, 1821, di cui non è ancora disponibile una versione digitalizzata e open access in rete. I dati delle donne trattate che serviranno per arricchire Wikidata e Wikipedia.

Pubblico Dominio - CC0

Il progetto può proseguire attraverso il caricamento delle immagini in Wikimedia Commons e in Wikisource, dove si potrebbe procedere anche alla sua trascrizione dell'opera.

Università degli Studi "Gabriele D'Annunzio" di Chieti-Pescara, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (DiLASS)

L’Archivio fotografico “Abruzzo medievale" del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (DiLASS) dell’Università di Chieti-Pescara “Gabriele D’Annunzio”, valorizzato dal sito web http://www.abruzzomedievale.it/ che rende accessibile la sua vasta collezione fotografica, è una risorsa di conoscenza del patrimonio culturale abruzzese sia per la comunità scientifica e studentesca dell’Ateneo, che per quella nazionale e internazionale. Una risorsa di conoscenza che naturalmente impatta anche sulle comunità territoriali, in primis su quella scolastica.

L’obiettivo centrale del progetto è la valorizzazione di questo fondamentale Archivio fotografico per permetterne la fruizione a un più ampio pubblico possibile (comunità scientifica, scolastica, appassionati). Azione essenziale è quindi rendere le immagini libere dai diritti attraverso gli strumenti open access messi a disposizione da Wikimedia. A tal fine il progetto prevede le seguenti fasi di realizzazione:

1) Analizzare tutti i contenuti pertinenti la collezione dell’archivio fotografico già presenti sulle piattaforme Wikimedia, individuarne le lacune, integrarli a livello contenutistico e bibliografico, aggiornarli secondo i più recenti studi in materia, e soprattutto controllarne le informazioni secondo i criteri storico artistici e quelli delle digital humanities.

A tal fine è prevista, inoltre, la creazione di percorsi tematici della collezione fotografica dell’Archivio: i contenuti presenti nella categoria “oggetto” del sito www.abruzzomedievale.it/ saranno risemantizzati in modo da implementare anche le pagine esistenti di Wikipedia, Wikimedia Commons e Wikidata.

Nell’ambito dei contenuti già presenti sulla piattaforma si intende creare nel sito del DiLASS (https://www.dilass.unich.it/dipartimento) una linea del tempo multilivello attraverso i LOD (Linked Open Data). Facendo convergere i dati sulla storia dell’arte e sulla storia abruzzese in un’unica linea del tempo, sarà possibile visualizzare le opere d’arte fotografate e possedute nell’archivio su più livelli: quando furono realizzate, quali eventi esogeni le hanno modificate, come erano dopo ed eventualmente come appaiono dopo il restauro. Ciò è particolarmente importante per la collezione che qui proponiamo di rendere in open access perché possiede le uniche testimonianze esistenti di opere andate perdute durante i terremoti.

Infine le foto già caricate su Wikimedia, insieme alle loro schede descrittive, saranno risemantizzate in itinerari volti alla promozione del turismo culturale nella Regione Abruzzo (es. Open Street Map, Wikivoyage).

2) Rafforzare le competenze del nuovo e più ampio gruppo di lavoro formato dalla responsabile dell’Archivio fotografico “Abruzzo Medievale”, prof.ssa Claudia D’Alberto, dai dottorandi e laureandi magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti Pescara (Ilaria Arcangeli, Jessica Celata, Carla Di Renzo, Elena Dodi, Simona Ferrauti, Vanda Lisanti Simona Manzoli, Laura Palombaro, Virginia Spadaccini, Federico Potenza) attraverso la partecipazione ai nuovi corsi di formazione organizzati da Wikimedia Abruzzo.

3) In virtù della formazione ricevuta il team di ricerca dell’Archivio potrà effettuare, sempre in collaborazione con Wikimedia Abruzzo, una disseminazione quanto più capillare possibile delle conoscenze acquisite presso differenti pubblici (con particolare attenzione per gli studenti universitari, di scuola e dei loro corpi docenti). In ambito universitario saranno attivati, infatti, tirocini curricolari di dottorandi e laureandi, i quali, una volta formati, saranno in grado di aggiungersi al team di ricerca dell’Archivio Fotografico per organizzare attività di orientamento scolastico. Tali attività saranno finalizzate ad accrescere le competenze interdisciplinari delle nuove generazioni sui temi legati alla fruizione digitale e alla libera circolazione delle immagini, quali strumenti di conoscenza e di lavoro da parte dei professionisti impegnati, a diverso titolo, nel grande mondo del patrimonio culturale.

Sempre nell’ambito della disseminazione dei risultati si intende: -Rifunzionalizzare la pagina Facebook dell’Archivio con l’associazione di un account Instagram. I due social saranno veicolo di diffusione delle immagini e della collaborazione con Wikimedia. Verranno inoltre create delle clip video per ripercorrere la storia dell’Archivio dalla sua fondazione fino allo sviluppo del progetto Wikimedia.

4) Ampliare la collezione dell’Archivio fotografico anche con immagini relative al patrimonio storico artistico di età moderna e contemporanea. In questa prospettiva è già in programma la realizzazione di una nuova campagna fotografica di alcune opere appartenenti al Museo dell’Ottocento di Pescara (https://museodellottocento.eu/) che, inaugurato nel 2021, e già diventato centro culturale di riferimento e polo attrattivo per il territorio limitrofo l’Università. In rapporto a questa azione di ampliamento della collezione fotografica dell’Archivio, si intende inoltre creare una pagina Wikipedia (pagina Museo dell’Ottocento di Pescara) e caricare alcune delle opere su Wikidata per ampliare l’offerta museale abruzzese presente sulla piattaforma e allo stesso tempo utilizzare i dati in modo trasversale negli itinerari di visita da realizzarsi su Open Street Map e su Wikivoyage.

Al fine di potenziare l’indicatore di diffusione di conoscenza dell’Archivio fotografico, il DiLASS vuole rendere fruibile una nuova parte della collezione fotografica (altre 200 foto), liberando le immagini da tutti i diritti. Così facendo l’intera comunità scientifica, nazionale e internazionale, potrà approfondire lo studio dell’arte abruzzese dal Medioevo fino all’Ottocento, grazie anche a nuove partnership che verranno instaurate a seguito del presente progetto. il DiLASS, inoltre intende creare un legame sempre più stretto con la comunità scolastica regionale al fine di promuovere la conoscenza del patrimonio artistico del territorio, grazie ad attività educative multidisciplinari da porre in dialogo con i programmi ministeriali e aperte all’orientamento e allo sviluppo fondamentale delle competenze digitali. Infatti, la Convenzione di Faro, ratificata dall’Italia a settembre 2020, riconosce un "diritto al patrimonio culturale" quale espressione di una responsabilità individuale e collettiva nei confronti di tale patrimonio. Per costruire questo solido legame è necessario che lo studio del patrimonio culturale della Regione Abruzzo rientri nel percorso formativo di ogni studente come strumento pianificato di accrescimento delle competenze e delle conoscenze individuali e non come espressione sporadica di una gita fuori porta. In questa prospettiva il DiLASS, vede nella collaborazione con Wikimedia Abruzzo un’opportunità importante per la costruzione consapevole di un "diritto al patrimonio culturale" che implica in modo ineluttabile anche lo sviluppo di nuove competenze tecnologiche, informatiche e di Digital Literacy.

In ultimo, le azioni promosse da Wikimedia Italia e la sua continua opera di diffusione del movimento open access sono totalmente in linea con gli obiettivi promossi dall’Ateneo e sostenuti fortemente da tutto il suo personale.

Partendo dai risultati ottenuti con il finanziamento GLAM 2021, il progetto intende ampliare le potenzialità dell’Archivio attraverso Wikidata e come prima cosa risemantizzare le 200 opere già suddivise nella categoria oggetti della pagina GLAM dell’Archivio. Saranno creati percorsi tematici in Wikimedia coincidenti alle categorie “oggetto” presenti sul sito Abruzzo Medievale. Ciò consentirà di avere un atlante illustrato dell’arte in Abruzzo interrogabile attraverso chiavi cross-referenziali e attraverso la scelta di alcune categorie che racchiudono interi percorsi esplorabili dal pubblico. Tali percorsi tematici potranno essere ospitati nel sito www.dilass.unich.it/ con la creazione di una sezione dedicata all’Archivio al fine anche di veicolare anche al grande pubblico la connessione con il titolare della sua proprietà ovverosia il DiLASS. A tal fine si proporrà una collaborazione a: -Direzione Regionale Musei d’Abruzzo (F. Zalabra) - Soprintendenza SabapChPe (C. Collettini) -Soprintendenza SabapAqTe (C. Collettini) -Museo dell'Ottocento, Pescara (S. Agresti) L’obiettivo di queste partnership è di selezionare in modo condiviso le nuove immagini per un totale di 200: Ambone: 129 foto; Ciborio: 64 foto; Iconostasi: 14 foto; Dipinti murali: 848 foto. Dipinti su tela: si provvederà alla digitalizzazione dei positivi di opere conservate sia al MuNDA che nelle principali chiese abruzzesi. Si procederà alla realizzazione di una nuova campagna fotografica presso il Museo dell’Ottocento.

Grazie alla creazione di una linea del tempo multilivello sarà possibile interrogare la piattaforma secondo un’estesa interoperabilità. Verranno create nuove voci a partire dalla pagina GLAM dell’Archivio sugli studiosi che hanno fondato e contribuito all’arricchimento del nostro fondo.

I diritti d'uso del materiale fotografico dell'Archivio "Abruzzo medievale" sono attualmente dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti-Pescara, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali “DiLASS” che partecipa al bando con la volontà di rilasciare ulteriori contenuti in licenza libera CC BY.

Il progetto potrà essere potenziato grazie alla formazione continuativa di studenti e dottorandi nelle Digital Humanities. Il team di lavoro, per altro accresciuto rispetto alla precedente edizione, che nel corso della presente convenzione si formerà per padroneggiare tutti i tools necessari per lo sviluppo del progetto potrà a sua volta trasmettere questo bagaglio a futuri tirocinanti, laureandi e dottorandi. Inoltre, la restituzione dei risultati del progetto in occasione di giornate di orientamento formativo di studenti della scuola secondaria di I e II grado, sarà portata avanti con costanza. Queste occasioni di confronto potranno suscitare l’interesse delle giovani generazioni sino ad auspicare un loro coinvolgimento nelle attività già avviate con il presente progetto. Inoltre, sarà proseguita l’attività di diffusione delle immagini e di tutti i contenuti ad esse collegate con licenze libere, continuando quanto avviato in collaborazione con Wikimedia. Saranno ampliati i percorsi tematici proposti in questa edizione fino a comprendere nuove categorie di “oggetto” presenti nel sito dell’Archivio www.abruzzomedievale.it

Tutti gli strumenti che verranno elaborati continueranno ad essere incrementati con costanza sempre garantendo la massima interoperabilità degli strumenti messi a disposizione da Wikimedia. -Creazione di contenuti in nuove forme creando un’esperienza nel metaverso da presentare al pubblico in occasione della Notte dei Ricercatori 2024. -Rendere i contenuti già presenti accessibili a persone con esigenze specifiche (disabilità cognitive, visive, uditive e motorie).

ARCHIVIVITALI

L'archivio della memoria di un paese del Lago di Como. 
Oltre 1000 ritratti firmati da Carlo Borlenghi, 10 dipinti di Giancarlo Vitali di luoghi e abitanti del paese, centinaia di cartoline, stampe, manifesti, documenti che raccontano Bellano. Per sostenere un grande cambiamento sociale e collettivo di un paese che è stato un centro manifatturiero e ora punta al turismo culturale attraverso l'apertura di sedi museali. Per fare questo la memoria di un passato recente va ricostruita e documentata perché è sul tessuto di questa memoria che si sviluppa il nuovo corso. La memoria di un luogo circoscritto diventa memora di tutti. Il progetto sperimentale "Il ritratto di Bellano" ha dimostrato che la cultura partecipata connette generazioni, stabilisce nuovi legami e apre al futuro.

Premessa
IL BAC. Bellano Arte Cultura. Museo diffuso
Bellano è un paese della sponda orientale del Lago di Como che conta 3500 abitanti.
Negli ultimi cinque anni il paese ha intrapreso un percorso di rinnovamento che lo ha trasformato in un nuovo polo turistico del Lago di Como, richiamando, accanto a escursionisti e semplici visitatori, gli amanti della cultura e dell’arte.
In passato Bellano ha dato i natali a molti illustri scrittori: Tommaso Grossi, Sigismondo Boldoni, Antonio Balbiani e Luciano Lombardi.

Oggi, la fama di Andrea Vitali richiama appassionati lettori e turisti che vogliono scoprire i luoghi dove sono ambientati i romanzi del “medico scrittore”.
Ancora il pittore e scultore Velasco Vitali, il fotografo “dell’acqua” Carlo Borlenghi, il direttore d’orchestra internazionale Maestro Roberto Gianola, l’attrice teatrale Maria Amelia Monti e lo scultore del rame Danilo Vitali. Il pittore Giancarlo Vitali, recentemente scomparso, ha elevato il piccolo borgo, il lago e la sua gente a protagonisti della sua arte pittorica.
Un rapporto 'artisti/popolazione' assolutamente unico che ha portato a definire Bellano il “paese degli artisti” e a scegliere di investire maggiormente nella cultura per attrarre nuovi turisti, ampliando i servizi e l’offerta ad essa dedicati. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Bellano, la Parrocchia, le associazioni Pro Loco e ArchiViVitali, l’Archivio di Getullio Alviani
s'intende creare un grande Museo diffuso che comprenda i luoghi culturali - chiese, monumenti e gli artisti - spazi espositivi, musei, parco. Attualmente i punti di interesse del paese risultano essere frammentati, non connessi in maniera efficace. Il progetto BAC Bellano Arte Cultura prevede la connessione di diversi luoghi del paese per indurre il visitatore a vivere un’esperienza personale immersiva e sinestetica nella natura, nella storia, nell’arte, nella spiritualità. Un progetto di “cultura fruibile".


ARCHIVIVITALI ArchiViVitali è un’associazione a carattere culturale e senza fini di lucro che ha l’obiettivo di conservare, tutelare, promuovere il nome e l’opera di tre autori che condividono lo stesso cognome e il luogo di nascita: lo scrittore Andrea Vitali, il pittore e incisore Giancarlo Vitali, il pittore e scultore Velasco Vitali, tutti residenti a Bellano, sulla sponda orientale del Lago di Como. L’associazione ha come prima finalità l’organizzazione di tre archivi distinti che raccolgano tutta la documentazione conosciuta e disponibile intorno alla vicenda letteraria e artistica dei singoli autori. Nello specifico, per quanto riguarda Andrea, l’archivio riunirà i manoscritti, i documenti, le corrispondenze, il materiale fotografico e filmato; nel caso dei due artisti, Giancarlo e Velasco, oltre alla gestione degli archivi di tutte le opere – dipinti, disegni, incisioni e sculture – l’Associazione coordinerà l’attività di autenticazione. ArchiViVitali, fatto insolito nel nostro Paese, raccoglierà i tre archivi in un gioco di relazioni che, andando al di là del cognome e del luogo, potrà offrire molti spunti per la messa a fuoco della memoria culturale collettiva. Inoltre,  ArchiViVitali nasce per progettare e organizzare eventi culturali ed espositivi, raccogliere i materiali necessari per la pubblicazione di libri e di cataloghi secondo lo  spirito che a partire dagli anni Ottanta ha generato occasionali collaborazioni su temi comuni.

IL RITRATTO DI BELLANO
Nel 2022 ArchiViVitali ha progettato e prodotto, insieme al Comune e alla Pro Loco “Il ritratto di Bellano”, la fotografia di un paese del Lago Como che si racconta attraverso i volti di oltre un terzo dei suoi 3500 abitanti. Il progetto, frutto dell’intuizione di due amici, il fotografo Carlo Borlenghi e lo scrittore Andrea Vitali, raccoglie i ritratti di chi a Bellano vive ma anche di chi ci lavora, di chi ne ha fatto il proprio luogo elettivo o di chi Bellanese aspira ad essere. 
Tra marzo e agosto 2022, il fotografo ha allestito un set in piazza Santa Marta mentre lo scrittore si è prodigato a “buttare dentro” i bellanesi: un libro suddiviso in capitoli alfabetici, ordine tanto categorico quanto imparziale, introdotti da testi brevi, spesso aforismi, di Andrea Vitali, dove i volti sono abbinati ai cognomi delle famiglie che qui hanno messo radice nel passato fino ai giorni nostri; e si accompagna a una mostra, curata dall’artista Velasco Vitali, che da dicembre 2022 a giugno 2023 invade oltre 400 vetrine di negozi, uffici, spazi pubblici e strade.
Gli occhi di un bambino campeggiano sul manifesto della mostra e sulla copertina del volume così come sono quasi sempre i bambini a chiudere i singoli capitoli.
Una consegna al futuro presente di un paese di quel ramo del lago di Como.


L’ARCHIVIO DI GIANCARLO VITALI Giancarlo Vitali (Bellano, 1929 – 2018)
www.giancarlovitali.com “Negli anni ho mantenuto l’abitudine di raccogliere la documentazione che riguarda il mio lavoro e i temi che mi interessano.  L’archivio è utile, molto più di quanto si possa immaginare, non solo per chi lo utilizza per motivi editoriali e di studio, ma anche e soprattutto per chi ne è il soggetto. È come un filo sottile della memoria che si allunga fino a diventare quasi impercettibile ma che al momento del bisogno ti permette di fissare o ritornare a un punto preciso del percorso”.

L’archivio raccoglie l’opera - dipinti, disegni, incisioni. 
Corrispondenze e fotografie personali dell’artista.
Le foto (alcune su lastra di vetro), i documenti, le cartoline, le stampe originali su Bellano e sul Lago di Como in parte raccolte nel 1982 nel volume “Un paese del lago” a cura di Anna Bertarini Monti e Giancarlo Vitali. Si intende catalogare questo materiale e metterlo a disposizione insieme a 10 dipinti di ritratti di Bellanesi e del paese di Bellano

1000 ritratti fotografici in bianco e nero realizzati dal fotografo Carlo Borlenghi nel 2022; 10 dipinti di Giancarlo Vitali che entreranno a far parte del futuro Museo che aprirà al pubblico nel 2025; Il catalogo dei materiali provenienti dall'archivio personale di Giancarlo Vitali di foto (alcune su lastra di vetro), i documenti, le cartoline, le stampe originali su Bellano e sul Lago di Como in parte raccolte nel 1982 nel volume “Un paese del lago” a cura di Anna Bertarini Monti e Giancarlo Vitali.

Carlo Borlenghi ha dato la disponibilità a liberare i diritti delle 1000 foto; Gli eredi di Giancarlo Vitali sono disponibili a liberare i diritti di una parte dei dipinti che entreranno a far parte del museo a lui dedicato. I documenti, le cartoline, le foto della collezione personale di Giancarlo Vitali sono da catalogare e hanno tutti oltre 70 anni.

Continuando, in accordo con il Comune e con le associazioni impegnate sul territorio, a incrementare la raccolta, la catalogazione e la pubblicazione dei materiali su Bellano e sul Lago di Como.

Polo Museale Civico di Giulianova - Pinacoteca casa museo “Vincenzo Bindi"

La “Pinacoteca casa museo Vincenzo Bindi, riaperta al pubblico nell’Estate 2021, è il cuore del Polo museale civico di Giulianova e custodisce una delle più significative raccolte artistiche del Meridione, soprattutto relativamente al paesaggismo dell’Ottocento e alla Scuola di Posillipo, tuttora oggetto di studio. Grazie al lascito di Vincenzo Bindi (1852-1928), “storico, studioso, umanista dai più vasti interessi, [...] punto di riferimento per la cultura artistica d’Abruzzo e dell’Italia Meridionale a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento”, la casa museo espone duecento pregevoli opere d’arte napoletana e abruzzese dal Seicento al primo Novecento, che testimoniano la visione critica, il gusto e le relazioni del collezionista. Il museo è intrinsecamente legato alla parte bibliografica e archivistica del lascito bindiano, oggi nucleo antico della Biblioteca comunale: documenti e carte d’archivio che narrano dell’importante contributo di Vincenzo Bindi, nel panorama nazionale e non solo, allo sviluppo degli studi soprattutto sul patrimonio culturale e la storia d’Abruzzo e del Sud Italia. https://pinacotecabindi.it/museo/

Lo scopo della partecipazione al bando consiste nella realizzazione di un progetto pilota dedicato alla conoscenza e valorizzazione digitale e semantica di un nucleo rappresentativo delle opere d’arte della Pinacoteca, con collegamenti sia all’opera bibliografica di Bindi già presente su Wikisource [1], e ad altre eventuali opere, oltre che a documenti archivistici per rendere visibile l’idea rappresentativa di casa-museo che Vincenzo Bindi ha costituito e donato. Il progetto prevede l’uso di una pagina GLAM dedicata con l’uso di: - Commons per realizzare una galleria dedicata; - Wikipedia per la creazione e miglioramento di voci correlate su istituzioni, persone e argomenti; - WiIkidata per il lavoro sui dati digitali e semantici - Wikivoyage per realizzare mappe di percorsi tematici interni ed esterni alla casa-museo, sia per la città di Giulianova, la provincia di Teramo con ulteriori collegamenti sul territorio abruzzese - Wikisource (eventualmente) Il lavoro, per la parte delle opere d’arte, sarà poi collegato al sito dedicato alla pinacoteca https://pinacotecabindi.it/ —-------- [1] Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi (1889). Napoli, R. Tip. comm. F. Giannini & figli, 1889 https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Vincenzo_Bindi Il lavoro su Bindi con il progetto Wikimedia fu affrontato dalla tesi di Anastasia Nespoli vincitrice del premio AISA 2019 e ha dato origine ad altri progetti wiki in Abruzzo https://www.wikimedia.it/news/sulle-tracce-di-vincenzo-bindi-alla-scoperta-dei-beni-culturali-dabruzzo/ http://eprints.rclis.org/39179/

Il Direttore del polo museale civico di Giulianova è stato il primo nella provincia di Teramo a collaborare ai progetti Wikimedia Italia nel 2018 lavorando ad una liberatoria di monumenti della città di interesse culturale e storico per il concorso Wiki Loves Monuments 2018. La scelta di partecipare ai progetti di Wikimedia Italia risiede nella convinzione che questi favoriscono l’accesso alla cultura libera, consentono una collaborazione attiva e partecipata fra professionisti, cittadini ed enti con il fine di promuovere la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e una maggiore conoscenza dello stesso attraverso strumenti digitali strutturati in modo semantico per ampliarne il significato e la valenza storico - artistica. ça consultazione dei dati e contenuti attraverso il web con l’uso dei progetti Wikimedia Italia produce un ottimo impatto non solo in termini scientifici ma anche turistici, con finalità dedicati sia ad utenti più o meno specializzati (studiosi o curiosi) che ai cittadini

Opere d’arte n. 50 della Collezione della Pinacoteca: - Monumenti e Paesaggi d'Abruzzo, lamp-black di Gonsalvo Carelli (1818-1900); - un'opera per ogni artista abruzzese dell'Ottocento presente nella Collezione; - opere maggiormente rappresentative del Paesaggismo napoletano dell'Ottocento e della Scuola di Posillipo.

Il Polo museale civico di Giulianova in qualità di depositario per il Comune di Giulianova possiede i diritti d’uso del materiale e lo stesso è da ritenersi in pubblico dominio.

Il progetto può proseguire grazie al supporto dei soci volontari di Wikimedia Italia, del Comune di Giulianova, del Sistema bibliotecario dell’Università di Teramo oltre che di docenti e studenti dell’Università di Teramo, delle scuole secondarie del territorio e di altri professionisti. Il progetto sarà poi presentato e farà parte dell’offerta formativa per studenti e professionisti messo a disposizione dal servizio educativo del Polo Museale Civico che serve annualmente centinaia di studenti di ogni ordine e grado. Non solo, contribuirà ad accrescere la cultura territoriale degli operatori e imprenditori, soprattutto nell’ambito turistico, giacchè lo stesso è sostenuto dagli assessorati competenti della città di Giulianova.

Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso"

L’Ecomuseo nasce nel 2002 a Borgata Grossa di Lemma, frazione di Rossana, per iniziativa di Riccardo Assom, artista, scrittore, storico e tra le voci più autorevoli e autentiche dell'Antifascismo in provincia di Cuneo. È infatti grazie a Riccardo che in Borgata viene allestito ed aperto al pubblico il primo Museo della Resistenza, costituito da centinaia di reperti storici e cimeli partigiani tra cui documenti, fotografie, abiti, divise, armi, medaglie, onorificenze e oggetti di vita quotidiana.

A partire da fine 2020, si è dato avvio ad un processo di rinnovamento organizzativo e progettuale del Codirosso che ha permesso non solo il trasferimento della sua sede operativa e delle collezioni museali presso lo storico Palazzo Garro di Rossana, ma che ha incentivato anche la progettazione di nuove e più ampie iniziative ed attività nell’ambito della ricerca, della didattica e della divulgazione e promozione del patrimonio culturale diffuso sul territorio rossanese. A partire dal 2021, inoltre, il Codirosso è ufficialmente entrato a far parte della Rete Ecomusei del Piemonte.

La nuova sede operativa, più facilmente accessibile e ampia ha permesso la pianificazione di un progetto più esteso ed articolato che comprenderà, oltre alle sale di esposizione permanente già allestite e visitabili, anche una biblioteca tematica titolata a ‘Riccardo Assom’ e l'archivio storico documentario, fotografico e sonoro che permetterà di mettere in sicurezza e rendere finalmente consultabili e fruibili le testimonianze storiche raccolte e conservate dall'Ecomuseo legate alla resistenza valligiana: tra questi, di particolare interesse sono i numerosi manoscritti, le centinaia di fotografie d'epoca che ritraggono i civili e i ribelli attivi in Valle Varaita e le testimonianze audio dei partigiani sopravvissuti raccolte e registrate da Riccardo Assom negli anni Ottanta del Novecento.

Il progetto qui proposto ha quindi l’obiettivo digitalizzare parte dei documenti d’archivio e del patrimonio museale in fase di riordino e delle interviste inedite in voce diretta dei partigiani protagonisti dei fatti di Resistenza valligiana registrati e custoditi in forma di audiocassetta.

A luglio 2023, in occasione della commemorazione del 12 Luglio 1944 quando truppe tedesche, in azione di rappresaglia, giunsero a Rossana e distrussero l'abitato incendiandone le case, sarà previsto inoltre un evento organizzato dall’Ecomuseo in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo in cui verrà messo in scena uno spettacolo di danza rievocativo dei tragici fatti di quella giornata. Questo spettacolo, costruzione corpografica nata dalle suggestioni e dalle narrazioni della comunità rossanese relativa ai ricordi del luglio ‘44, avrà anch’esso una sua trasposizione digitale entrando a far parte, insieme al patrimonio materiale conservato dal Codirosso sopra citato, del materiale condiviso tramite licenza libera sulle piattaforme di Wikimedia. Il progetto, presentato alla comunità in occasione dell’evento di fine luglio, permetterà di rendere il patrimonio materiale e immateriale dell’ecomuseo sempre più accessibile, implementando così la diffusione delle conoscenze legate alla resistenza partigiana e il libero accesso, consultazione e condivisione di contenuti inediti ad oggi non fruibili dal pubblico. Le operazioni di acquisizione saranno effettuate seguendo le indicazioni delle linee guida dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero della Cultura. Le immagini, i video e le tracce audio digitalizzati saranno caricate su Wikimedia Commons con licenza “Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-SA 4.0)".

L’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” è memoria storica viva, dinamica e partecipata, è espressione di una comunità resistente e di un territorio pregno di storia e cultura che vuole essere preservata e trasmessa. Sin dalle sue origini il Codirosso si è proposto di salvaguardare e promuovere il patrimonio materiale e immateriale di Rossana legato alla Lotta di Liberazione, che non solo testimonia un momento cruciale della storia italiana ma che al contempo esprime l’identità della comunità rossanese e del suo territorio, profondamente segnato da violenze, eccidi, rappresaglie e rastrellamenti nazifascisti ma anche sede di ribellione, solidarietà e resilienza da parte della popolazione. Le attività intraprese dall’Ecomuseo hanno da sempre avuto l’obiettivo di favorire la diffusione di informazioni e contenuti attendibili ed autentici che possano raccontare i fatti storici della Resistenza caratterizzarsi quali strumenti di riferimento ed orientamento per la ricerca storica di questo periodo. Con la partecipazione al bando WikiMedia l’Ecomuseo intende quindi proseguire questo proposito incrementando la visibilità del patrimonio da esso conservato e incentivando la libera fruizione in rete di immagini, documenti sonori e audiovisivi, quale strumento di sensibilizzazione e partecipazione attiva e diretta della comunità nella valorizzazione del patrimonio culturale.

Il progetto si propone quindi di trasporre digitalmente e condividere in open access parte del patrimonio materiale e immateriale conservato dall’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” e in particolare:

  • documenti audio: interviste inedite di partigiani valligiani sopravissuti
  • 15 manoscritti
  • 50 reperti storici partigiani oggi conservati ed esposti all’interno del Museo della Resistenza “Il Codirosso”
  • 50 fotografie storiche scattate tra il 1943 e il 1945
  • Spettacolo performativo legato ai tragici fatti del 12 luglio 1944

L’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” possiede tutti i diritti di riproduzione delle opere e della documentazione proposta.

L’Ecomuseo intende proseguire il progetto caricando su Wikicommons con licenza creative commons le digitalizzazioni che verranno effettuate sui reperti e i documenti storici di maggior rilievo conservati dall’ente. Verrà creata una pagina Wikipedia legata all’ecomuseo, alla storia resistenziale di Rossana e della Val Varaita che arricchiranno le voci relative all’argomento fornendo una bibliografia specifica e dettagliata e riportando fonti autorevoli e verificate sul tema. Il progetto permetterà inoltre di avviare un importante lavoro di riordino, indicizzazione e digitalizzazione del patrimonio dell’ecomuseo che non solo potrà proseguire ed ampliarsi nel tempo con la produzione e il caricamento di ulteriore materiale audio-visivo, ma permetterà anche la diffusione del materiale digitalizzato on-site come supporto alla vista all’interno del percorso museale e per la promozione e valorizzazione della storia rossanese e valligiana nelle scuole e attraverso le altre realtà culturali del territorio.

IS MASCAREDDAS

Il presente progetto è volto alla digitalizzazione di tutti i riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti nel corso degli anni dalla compagnia Is Mascareddas che, sin dal 1980, è portavoce del teatro di figura in Sardegna; di locandine, manifesti e dèpliant relativi alle produzioni teatrali dal 1980 al 2010 e locandine, manifesti, flyer e libretti di sala di rassegne e festival organizzati fino al 2010 facenti parte dell’archivio L'archivio insieme alla biblioteca specializzata aggregata “Yorick” (ca. 4500 pubblicazioni), è stato dichiarato d'interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna nel 2022, parallelamente alla dichiarazione d'interesse storico, artistico e demoentnoantropologico riconosciuta sui burattini e le marionette dalla Soprintendenza ABAP territorialmente competente. La documentazione, conservata nella seconda sede operativa dell'associazione in loc. Pill'e Matta a Quartucciu (CA), non è mai stata sottoposta a nessun intervento di riordinamento, necessario per la corretta conservazione dell'archivio, la sua valorizzazione e la progettazione di necessari futuri interventi di digitalizzazione. Il presente progetto mira alla digitalizzazione del materiale suddetto previa schedatura, riordinamento e inventariazione. L'archivio è composto da documentazione cartacea che testimonia la produzione degli spettacoli, la partecipazione a festival nazionali e internazionali e l’organizzazione di festival e rassegne pluriennali. Il progetto esecutivo verrà redatto da un archivista afferente alla I fascia ai sensi del D.M. 20 maggio 2019 n. 244 e sottoposto all'autorizzazione preventiva della Soprintendenza archivistica della Sardegna insieme a esperti del settore informatico. La prima fase dei lavori consisterà nell'identificazione e nel censimento del materiale, attualmente suddiviso per tipologia di supporto in scatole, faldoni e cassettiere. La prima schedatura avverrà con l'utilizzo di un foglio di calcolo che preveda la compilazione dei seguenti campi: – Numero provvisorio; – Denominazione; – Contenuto; – Evento (spettacolo, festival o laboratorio); – Estremi cronologici; – Tipologia fisica; – Collocazione. Il riordinamento sarà effettuato con l'ausilio del software di descrizione archivistica Archimista 3.1.1., con cui verrà prodotto l'inventario. La documentazione verrà successivamente ricondizionata con materiale adeguato ai supporti e successivamente digitalizzata. La licenza per la distribuzione dei contenuti di Is Mascareddas è Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo (CCBY- SA).

In qualità di custodi e detentori di un inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale Is Mascareddas partecipa al presente bando al fine di dare avvio ad un iter di classificazione, riordino e conversione in formato digitale di alcuni documenti presenti nel proprio archivio e mettere a disposizione della collettività un bene prezioso e restituirlo sotto forma di contenuto multimediale, grazie all’ausilio di supporti tecnologici. La digitalizzazione della documentazione e dei manufatti, nonché la loro valorizzazione attraverso la consultabilità sul portale Wikimedia, permetterà così di diffondere il patrimonio dell'associazione tra un vasto pubblico e di elaborarlo per nuovi progetti di divulgazione dei contenuti prodotti nel corso dell'attività quarantennale.

Locandine, manifesti, flyer, libretti di sala e dèpliant dal 1980 al 2010; Attestazioni di riconoscimenti nazionali dal 1983 al 2010; Attestazioni di riconoscimenti internazionali dal 1983 al 2010.

Is Mascareddas dispone dei diritti relativi al proprio patrimonio culturale e archivistico. I materiali suddetti, relativi al patrimonio archivistico, verrebbero messi a disposizione del progetto, con lo scopo di digitalizzarli, con l’unico vincolo che essi non possono essere fisicamente spostati per via delle disposizioni di tutela ai sensi dell'art. 10 comma 3 lett. d) e art. 13 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Is Mascareddas intende proseguire l’attività di condivisione dei contenuti, continuando l’opera di catalogazione e digitalizzazione anche al termine del progetto, inserendo documenti attestanti l’attività più recente (dal 2011 ad oggi) e anche quelli futuri. Man mano che tutti i documenti presenti in archivio verranno digitalizzati, essi saranno condivisi sulla piattaforma Wikimedia, anche in autonomia, al termine dell’accompagnamento del wikimediano. Per rendere nota la presenza e la fruibilità di tali contenuti sulla piattaforma verranno inseriti rimandi con collegamenti link sui canali social e sul sito www.is mascareddas.it. Inoltre, si cercheranno ulteriori fonti di finanziamento (sia pubbliche che private) per proseguire le attività di digitalizzazione e per organizzare, inoltre, attività ludiche e divulgative all’interno dello spazio TAB (Teatro d’Arte e di Burattini) in cui ha sede l’ associazione.

Associazione Culturale Borgata Ghio

L’Atlante degli Immaginari è un dispositivo per la rappresentazione e moltiplicazione dei processi trasformativi messi in atto in un territorio, ad opera di abitanti e visitatori, mediati e trainati dai creativi in residenza. Si alimenta di pratiche di interazione con il territorio mutuate dalla ricerca artistica contemporanea. Decostruzione e ricostruzione valoriale, valorizzazione delle minoranze, delle subculture e delle culture altre in genere, sono elementi necessari allo sviluppo di immaginari collettivi plurali e dunque capaci di adattarsi, rispondendo alle sfide della contemporaneità. L’Atlante degli Immaginari, sebbene utilizzi molteplici linguaggi, sceglie come riferimento circolare, di partire e ritornare alla forma grafica, appoggiandosi liberamente al concetto di mappa, come forma di assemblaggio di più punti di vista in un unico sguardo d’insieme. L’Atlante degli Immaginari vuole valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del territorio, collegandolo a un orizzonte più vasto e traendone spunto per produrre nuovi immaginari per chi lo abita o lo attraversa e vive.

Il percorso di ricerca Il concept nasce dall’incontro tra l'associazione culturale Borgata Ghio e l’associazione Cifra danzateatro con la quale è stata realizzata una breve residenza ad Agosto 2022, presso la borgata a scopo di indagare le possibili linee di sviluppo del progetto. L’Atlante degli Immaginari è diventato poi parte del macroprogetto artistico e territoriale IperBosco, come proposta di ricerca nell’ambito delle metodologie innovative interdisciplinari per la gestione comunitaria delle risorse naturali. Entrambe le associazioni sono partner della associazione fondiaria Cornalin nel progetto “IperBosco - Una forma innovativa di community based resource management”, premiato dal bando Simbiosi di Compagnia di San Paolo, nel quale nel corso 2023 guideranno un tavolo di confronto interdisciplinare per lo sviluppo della metodologia dell’Atlante degli Immaginari, di approfondimento di altre esperienze affini e momenti di pratica. Una presentazione pubblica in itinere dei risultati della ricerca e dei prototipi dell’Atlante è per ora prevista in due tappe nell’autunno 2023 e 2024.

Si inserisce in questo percorso il progetto Achei da Codighiu, finanziato dalla Regione Piemonte per il 2023, per schedare, strutturare, inventariare, condizionare ed etichettare l’archivio in possesso dell’Associazione, e i cui risultati il presente progetto intende capitalizzare. In Achei da Codighiu, l’informatizzazione su CollectiveAccess e su Memora (piattaforma regionale) sarà l’azione di base che consentirà di effettuare anche le digitalizzazioni collegando i documenti al database: ogni immagine sarà direttamente legata all’unità archivistica di appartenenza, quindi i metadati saranno completi. Le regole di digitalizzazione sono quelle indicate da ICCD e da Regione Piemonte.

Obiettivi generali -sviluppo di immaginari collettivi plurali e dunque capaci di adattarsi, rispondendo alle sfide della contemporaneità; -rivitalizzazione di un’area montana ricca di storia e di tradizioni da raccontare, ma attualmente a rischio di abbandono, al fine di stimolare la conoscenza e il ritorno verso la montagna; -sostegno a forme di uso e riuso libero di contenuti quale strumento di diffusione della cultura e di promozione di studi, ricerche, attività didattico-formative, progetti creativi e artistici, etc…

Obiettivi specifici -Messa in pratica di una metodologia di animazione territoriale mutuata dalla ricerca artistica contemporanea e interdisciplinare; -Valorizzare e promuovere il patrimonio documentale dell’Associazione con nuovi strumenti digitali, in particolare per incrementare la conoscenza e il coinvolgimento attivo dei più giovani; -Promozione di forme di turismo culture-driven incentrate sulle eccellenze del territorio e sul patrimonio culturale immateriale;

Risultati attesi -raggiungimento di un primo stadio di sviluppo degli strumenti e metodi dell’Atlante degli immaginari che li renda maggiormente condivisibili ; -Incremento della visibilità incremento dell’attendibilità e affidabilità e fruibilità del patrimonio documentale dell’Associazione; -Aumento della partecipazione e target raggiunti degli eventi culturali organizzati dall’associazione.

Il progetto assume quindi un’elevata importanza strategica, anche superiore rispetto alla sola azione di conservazione ed archiviazione del pur ricco patrimonio documentale dell’Associazione e si inserisce all’interno di un progetto più vasto di sviluppo e rivitalizzazione di un territorio attraverso la relazione e interconnessione tra creatività, comunità e natura, che potrà poi essere esportato e riproposto in contesti diversi.

Struttura attività Con il presente progetto si intende rispondere alla necessità di avviare una fase intensiva di ricerca-azione secondo due assi: lo sviluppo degli applicativi e la sperimentazione della metodologia dell’ Atlante degli Immaginari.

Laboratori Atlante degli Immaginari L’Atlante degli Immaginari si comporrà quindi di una serie di grafiche e layer mappa che integreranno le caratteristiche fisiche del territorio e contenuti materiali con gli elementi immateriali letti attraverso il filtro degli immaginari, individuali e collettivi. Queste verranno create con l’interazione tra gli artisti e il pubblico attraverso laboratori intensivi dedicati e in occasione di eventi quali Il giro dell’acciugaio (11/6) e le vie dell’acqua (30/7).

Sviluppo degli applicativi web e mobile per l’atlante degli immaginari Lo sviluppo degli applicativi sarà per gradi, passo a passo con le tappe della sperimentazione e gli eventi pubblici. Nell'ottica di consentire lo sviluppo degli applicativi applicabili anche ad altre realtà, si intende utilizzare l’esperienza della Borgata Ghio come laboratorio sperimentale, capitalizzando come già accennato, il materiale digitalizzato con il progetto Achei da Codighiu. Si inizierà creando una struttura di back office per l'interazione con gli archivi e design di mappe interattive da parte dell’amministratore, per poi procedere allo sviluppo del front-end per l’interazione dell’utenza.

L’Associazione Borgata Ghio per rivitalizzare la Borgata e preservarne la cultura e la tradizione orale ha avviato una serie di progetti, all’interno della programmazione triennale 2022-2024, che includono la realizzazione di un museo, e l’archivio della borgata con documenti e oggetti raccolti e donati. Questo materiale vuole essere archiviato, catalogato correttamente ma soprattutto messo a disposizione e a valore attraverso attività che coinvolgano i cittadini. Sì è scelto di dotarsi di strumenti open source con l'intento di far parte e contribuire ad un progetto più ampio di condivisione della cultura e del sapere coerente con i principi e gli intenti dell’associazione Borgata Ghio e i suoi partner. Sviluppando metodi e strumenti che potranno essere applicati, rivisitati e migliorati altrove. In particolare si vuole comunicare un senso di responsabilità collettiva della trasmissione, della custodia ma soprattutto dell'evoluzione della cultura attraverso la proposta di strumenti che fanno della partecipazione libera e gratuita la loro forza. Non aderiamo ad una visione statica e conservativa del patrimonio culturale ma bensì trasformativa, da qui la centralità dell’immaginario, prima personale e poi collettivo, come strumento di osservazione del suo continuo evolvere. La partecipazione al bando offre un'occasione di sviluppo delle progettualità dell’atlante ma anche di formazione, necessaria per comprendere e gestire al meglio le potenzialità degli strumenti promossi da wikimedia.

-Storie (audio, video, testo) -Canzoni / Filastrocche / Proverbi, modi di dire -lista documenti da Achei da Codighiu

Si partirà a mappare sulla base openstreetmap la Borgata Ghio e i suoi dintorni, e i suoi elementi fisici: sentieri, percorsi escursionistici, collegamenti tra le borgate), Percorsi migratori, architettura (edifici, case, punti di interesse), percorsi degli acciugai, le vie dell’acqua, toponimi e altri elementi in Lingua occitana.

Poi si aggiungeranno livelli di georeferenziamento contenuti attraverso UMaps, tratti dall’archivio (come le storie da Codighiu https://associazioneborgataghio.net/la-tradizione-orale/, già fruibili sul sito web) e che possano includere, in forma di foto, testo, audio e video, elmenti rirguardo a titolo di esempio: storie (vecchie e nuove), canzoni, filastrocche, proverbi, modi di dire, donne, personaggi (reali e della leggenda), mestieri (acciugai, pastori, parrucchieri, tessitori di canapa), oggetti, gesti, giochi e pratiche.

Su queste basi si aggiungeranno infine i layer e grafiche degli immaginari. Questi saranno per definizione perennemente aggiornabili, un riflesso dello stato dei processi di creazione e trasformazione in corso intorno alla borgata, in dialogo con il patrimonio culturale mappato.

Il progetto inoltre includerà il patrimonio immateriale delle attività proposte dall’Associazione, come il Giro dell’Acciugaio, che si terrà l’11 giugno 2023, con lo scopo di rendere fruibile anche online il percorso che gli acciugai intraprendevano per tornare in borgata, e che viene rievocato annualmente. libero Questa fase di progetto intende essere un laboratorio che permette sì di rendere liberamente fruibili dei contenuti in possesso dell’Associazione, ma anche di trovare delle modalità di evoluzione di questi contenuti, trovando dei piani successivi alla mappatura pertinenti all’evoluzione dei contenuti.

In particolare lo sviluppo della parte digitale procederà per tappe che prevedono l’interazione con le fasi di sperimentazione e la formazione/aumento di competenze dei responsabili del progetto.