Bando musei archivi biblioteche 2024/Museo di storia naturale UniPi

Da Wikimedia Italia.
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Questa pagina è relativa a una proposta finanziata da Wikimedia Italia

Breve descrizione del progetto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, istituito nel 1591 da Ferdinando I de’ Medici, è uno dei musei di storia naturale più antichi al mondo e conserva un patrimonio di grande rilievo storico e scientifico che abbraccia 6 secoli di storia: dai reperti più antichi riferibili alla fine del Cinquecento, passando per l’importantissima collezione malacologica di Niccolò Gualtieri acquisita a metà del XVIII secolo per arrivare al corpo principale della collezione storica che si è costituito nel 1800 grazie ad importantissimi scienziati come Paolo Savi, Sebastiano Richiardi e Giuseppe Meneghini e poi terminare con le più recenti acquisizioni, come la collezione zoologica di Giorgio Barbero o le collezioni mineralogica D’Amore, Cerpelli, Del Taglia e Nannoni. Oggi il museo conserva oltre un milione di esemplari (23.000 zoologia dei vertebrati, 20.000 minerali, 200.000 paleontologia e circa 1 milione gli invertebrati)

Il Museo ha da poco aperto un profilo Sketchfab (https://sketchfab.com/MuseoStoriaNaturaleUnipi), in cui ha messo a disposizione di studenti, ricercatori e pubblico in generale, alcuni modelli 3D dei propri reperti, scaricabili gratuitamente su richiesta.

Utilizzando uno scanner a luce strutturata in dotazione presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa (Einscan Pro HD) e uno in dotazione al Museo (Artec Spider) è stato possibile digitalizzare oltre 50 modelli di scheletri di cetacei attuali e fossili esposti nella Galleria dei Cetacei del museo ed altri esemplari facenti parte delle collezioni zoologiche e paleontologiche. Il progetto ha ricevuto già un notevole interesse da studiosi e ricercatori ed i risultati delle scansioni dei cetacei sono stati recentemente pubblicati su una rivista internazionale open access (1). L’intenzione è quella di aumentare nel tempo il numero di modelli 3D, anche attraverso la realizzazione di atlanti osteologici virtuali andando ad integrare la strumentazione attualmente disponibile.

Il progetto mira ad estendere questo tipo di condivisione del patrimonio museale anche a reperti di dimensioni minori, integrando l’utilizzo di scanner 3D di ultima generazione con la tecnica della fotogrammetria in modo da riprodurre ad alta risoluzione anche dettagli minuti.

Oltre alla realizzazione di nuovi modelli, il progetto prevede di rendere disponibili i materiali sulla piattaforma Wikimedia con licenza libera.

Saranno inoltre previste attività di comunicazione e restituzione al pubblico tramite i canali digitali e con l’organizzazione di eventi in presenza. -- (1) Merella, M.; Farina, S.; Scaglia, P.; Caneve, G.; Bernardini, G.; Pieri, A.; Collareta, A.; Bianucci, G. Structured-Light 3D Scanning as a Tool for Creating a Digital Collection of Modern and Fossil Cetacean Skeletons (Natural History Museum, University of Pisa). Heritage 2023, 6, 6762-6776. https://doi.org/10.3390/heritage6100353

Perché la tua istituzione sta partecipando al bando?

Siamo convinti che la digitalizzazione del patrimonio, anche grazie ai modelli 3D, sia sicuramente un’occasione per valorizzare le collezioni museali, attrarre nuovi pubblici e offrire modalità di fruizione alternative, oltre a facilitare le collaborazioni internazionale con ricercatori di tutto il mondo. Gli anni di pandemia, con gli accessi al museo contingentati e le chiusure, hanno evidenziato infatti come sia possibile fruire delle collezioni anche in modo virtuale, mantenendo comunque un rapporto vitale tra “visitatori digitali” e la realtà del museo fatta di reperti, storie e persone. pagina 1 / 150Quali contenuti l'istituzione mette a disposizione del progetto con licenze libere: Attualmente sul profilo sketchfab del museo sono disponibili 52 modelli che hanno raggiunto 5900 visualizzazioni. Tali modelli, insieme a quelli che sarà possibile realizzare tramite il progetto, saranno condivisi sulla piattaforma Wikimedia come file 3D (stl), video o immagini statiche, con relativa descrizione. Durante il progetto si stima di poterne ragionevolmente produrre almeno altrettanti, per raggiungere un totale di circa 100 modelli relativi alle collezioni di paleontologia, zoologia dei vertebrati, zoologia degli invertebrati e mineralogia.

Stato dei diritti d'uso del materiale

Il museo ha tutti i diritti sulle immagini, i file 3D e i testi

In che modo il progetto può proseguire?

Il profilo aperto sulla piattaforma Wikimedia sarebbe seguito nel tempo da personale del Museo, entrando a far parte della rete social con cui il Museo interagisce con i suoi pubblici e con gli stakeholder. L’utente potrebbe quindi scoprire il Museo e interagire con le collezioni tramite i contenuti ospitati nelle varie piattaforme (Wikimedia, OpenstreetMap, profilo Sketchfab, sito ufficiale del Museo e profili social del Museo) e grazie ai rimandi tra di essi. Il Museo continuerà nel tempo la sua opera di digitalizzazione 3D dei reperti, inserendo i dati nella piattaforma Wikimedia Si auspica inoltre che nel tempo - sulle piattaforme Wikimedia/OpenStreetMap - si possa creare una rete di musei scientifici che condividono dati di qualità sui propri reperti.

Richiesta di finanziamento

7560

  • Prospetto di spesa schematico: [A. Attrezzatura informatica e fotografica finalizzata alla produzione dei contenuti

digitali:] Lightbox + piatto girevole elettrico; Laptop 17 pollici; batteria per reflex D 7500; 2 schede SD da 128 giga; 2 HD esterni da 2 TERA ciascuno; Mouse; Obiettivo 70-300; Reflex. 4560 €

  • Prospetto di spesa schematico: [C. Organizzazione di eventi:][Descrizione sintetica]

Presentazione dei risultati del progetto a studenti e insegnanti costi a carico del museo

  • Prospetto di spesa schematico: [D. Materiale informativo/promozionale (anche sul web):]

campagne promozionali sul web 3000 €

Staff coinvolto

Qualcuno all'interno dell'istituzione ha qualche esperienza nei progetti Wikimedia o OpenStreetMap? Indicale qui brevemente: Nessuna esperienza per OpenStreetMap; il personale del Museo contribuisce ai contenuti di Wikipedia che riguardano il Museo e tematiche correlate