Bando musei archivi biblioteche 2025/Museo di storia naturale UniPi
Breve descrizione del progetto
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, istituito nel 1591 da Ferdinando I de’ Medici, è uno dei musei di storia naturale più antichi al mondo e conserva un patrimonio di grande rilievo storico e scientifico che abbraccia sei secoli di storia: dai reperti più antichi riferibili alla fine del Cinquecento, passando per l’importantissima collezione malacologica di Niccolò Gualtieri acquisita a metà del XVIII secolo per arrivare al corpo principale della collezione storica che si è costituito nel 1800 grazie a importantissimi scienziati come Paolo Savi, Sebastiano Richiardi e Giuseppe Meneghini e poi terminare con le più recenti acquisizioni, come la collezione zoologica di Giorgio Barbero e le collezioni mineralogiche D’Amore, Cerpelli, Del Taglia e Nannoni.
Da circa 40 anni il Museo si trova presso la Certosa di Pisa a Calci, un ex monastero di inestimabile pregio storico-architettonico. Le esposizioni, allestite nei locali un tempo utilizzati dai certosini per i loro lavori quotidiani, si snodano lungo oltre 5000 metri quadri, rendendolo uno dei musei universitari più grandi d’Europa. Una delle peculiarità del Museo è data dalla presenza di un acquario di acqua dolce, realizzato nelle vecchie cantine della Certosa, con decine di vasche che occupano circa 500 metri quadri espositivi e ospitano oltre 100 specie.
Per quanto riguarda il patrimonio, il Museo conserva in totale oltre un milione di esemplari relativi alle collezioni di zoologia, mineralogia e paleontologia, gran parte dei quali sono ospitati nei depositi non accessibili al pubblico. Il progetto mira a valorizzare il patrimonio museale, mettendo a disposizione del pubblico con licenza open access immagini corredate da didascalie di una selezione di reperti significativi del Museo, parte dei quali esposti e parte conservati nei depositi, oltre a una serie di immagini aggiornate relative alle esposizioni permanenti del Museo.
Il progetto prevede la realizzazione di una campagna fotografica a cura di fotografi professionisti di una selezione di reperti che avverrà a cura dei referenti del Museo. Le immagini saranno successivamente caricate dal personale del Museo sulle piattaforme Wikimedia Commons, corredate da didascalia in lingua italiana e inglese e da qui potranno essere linkate alle rispettive pagine di Wikipedia, andando ad arricchirne i contenuti. Saranno selezionati in particolare reperti ed esemplari attualmente assenti o poco rappresentati all’interno di Wikimedia Commons.
Tra gli esemplari esposti al pubblico una parte significativa della campagna di digitalizzazione sarà dedicata alle specie vive esposte negli acquari, che richiedono nello specifico l’intervento di fotografi specializzati. Data la difficoltà di fotografare queste specie in natura, la campagna fotografica permetterà di arricchire significativamente le relative categorie all’interno di Wikimedia Commons con contenuti di qualità. Saranno inoltre previste attività di comunicazione e restituzione al pubblico tramite i canali digitali e con l’organizzazione di eventi in presenza. Tra questi ultimi si prevede di realizzare una mostra fotografica con una selezione delle foto realizzate durante la campagna fotografica, allo scopo di promuovere il progetto sul territorio.
Grazie a questo progetto il Museo prevede di poter mettere i propri contenuti a disposizione di un pubblico ampio in termini di età, interessi e provenienza geografica. Ci aspettiamo che i contenuti messi a disposizione possano avere un’ampia diffusione all’interno delle piattaforme Wikimedia, contribuendo alla costruzione collettiva di un grande archivio di contenuti.
Perché la tua istituzione sta partecipando al bando?
Siamo convinti che la digitalizzazione del patrimonio culturale, incluse le collezioni storiche e recenti e gli animali vivi, sempre più presenti nei musei di storia naturale, sia sicuramente un’occasione per valorizzare i musei, le collezioni e attrarre nuovi pubblici. La fruizione digitale delle collezioni e dei musei stessi rappresenta oggi un tipo di esperienza imprescindibile, richiesta dai visitatori, che può essere promossa attraverso canali di comunicazione complementari che hanno come obiettivo comune quello di raggiungere e rendere accessibile il patrimonio al maggior numero possibile di utenti. Quali contenuti l'istituzione mette a disposizione del progetto con licenze libere: Con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di caricare 200 fotografie professionali relative agli esemplari sia esposti che custoditi nei depositi, oltre alle specie vive presenti negli acquari. Saranno selezionati in particolare reperti ed esemplari attualmente assenti, poco rappresentati o rappresentati con immagini di bassa qualità all’interno di Wikimedia Commons. In particolare saranno selezionati: reperti rari presenti solo nelle collezioni del Museo, esemplari naturalizzati e scheletrici, fossili, invertebrati e specie vive di pesci, anfibi e rettili presenti nell’Acquario del Museo.
Stato dei diritti d'uso del materiale
Il Museo ha tutti i diritti sulle immagini e i testi caricati.
In che modo il progetto può proseguire?
Il Museo ha tutti i diritti sulle immagini e i testi caricati.
Finanziamento
- Richiesta di finanziamento: 5340
- FARETTI, KIT FONDALE, LIGHTBOX, CAVALLETTO, DISCO ESTERNO 4TB, SCHEDA SD,STABILIZZATORE REFLEX: 1840
- Mostra fotografica: 1000
- Contratti a fotografi professionisti: 2500
Sintesi dei risultati raggiunti dal progetto precedente
Nell’ambito del bando Musei Archivi Biblioteche 2024, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha ricevuto un finanziamento dal Consiglio Direttivo di Wikimedia Italia per la digitalizzazione e la condivisione in open access di una parte del proprio patrimonio museale attraverso la realizzazione di modelli 3D. Nello specifico, grazie al finanziamento di Wikimedia Italia è stato possibile acquistare ulteriore strumentazione rispetto a quella già in dotazione al Museo per incrementare il numero di reperti digitalizzati e poi rendere disponibili i modelli 3D con licenza libera e promuoverne la diffusione sul web. Come previsto dal progetto sono stati digitalizzati e caricati su Wikimedia Commons 100 modelli relativi alle collezioni zoologiche con licenza CC BY-SA. ll fatto di rendere disponibili con licenza Creative Commons i modelli 3D dei reperti museali ha rappresentato un passo in avanti relativamente all’accessibilità e alla fruibilità delle collezioni e, grazie alla condivisione con licenza libera, i modelli 3D hanno raggiunto in poco tempo circa un milione di visualizzazioni al mese. La rapida diffusione dei contenuti caricati su Wikimedia Commons è stata possibile anche grazie al lavoro svolto dalla comunità di wikipediani che hanno inserito i modelli 3D nelle pagine Wikipedia relative in 17 lingue diverse. Il progetto è stato ampiamente diffuso anche sui social media del Museo (Facebook e Instagram) tramite apposite campagne, ottenendo oltre 1.500.000 di impression e 700.000 interazioni con i post, a dimostrazione dell’interesse generato dai contenuti. Il progetto presentato nel 2025 rappresenta la naturale continuità di quello del 2024, proseguendo con l’obiettivo di rendere fruibili e accessibili le collezioni museali e contribuendo ai processi di open science. La novità è rappresentata dal contenuto da diffondere che non sarà costituito da modelli 3D ma da fotografie professionali dedicate agli esemplari esposti (in particolare gli animali vivi degli acquari di acqua dolce) e a quelli presenti nei depositi.
- Rassegna stampa
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/il-museo-di-storia-naturale-e-il-progetto-wikimedia-italia-fc3e739c https://www.msn.unipi.it/it/il-museo-di-storia-naturale-e-il-progetto-wikimedia-italia/