Bando musei archivi biblioteche 2025/non approvati
Casa Museo Spada Antichi Strumenti Musicali
La dimensione digitale degli artefatti, sia materiali che immateriali, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo di esperienze finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale e al miglioramento della sua fruizione. Da un lato, è fondamentale valorizzare l'aspetto culturale dei beni, enfatizzandone il significato e l'importanza storica; dall'altro, è necessario esplorare le potenzialità delle applicazioni tecnologiche, collegando il progetto alla sua concreta realizzazione.
Il progetto prevede l’utilizzo di tecnologie AR, VR ed ibride che sono particolarmente vantaggiose per la rappresentazione di elementi del patrimonio culturale perché consentono di progettare esperienze multimodali che trascendono le convenzioni espositive tradizionali, promuovendo nuove modalità di coinvolgimento e fruizione. Nello specifico, una delle principali sfide progettuali sarà l’integrazione dell’AR per sviluppare un’applicazione innovativa che permetta agli utenti di interagire in modo immersivo e dinamico con gli antichi strumenti musicali provenienti dalla Collezione Spada. Ciò consentirà di approfondire le informazioni accedendo a schede informative dettagliate che narrano la storia, la funzione e le curiosità e, infine, gli utenti potranno visualizzare immagini 3D anche di strumenti distrutti o con pezzi mancanti.
Il progetto consentirà di aumentare le informazioni sugli strumenti musicali con informazioni aggiuntive, riproduzioni di suoni autentici o ricreati e visualizzazioni di animazioni storiche 3D che mostrino musicisti dell’epoca mentre utilizzano lo strumento, evidenziandone la tecnica e il contesto culturale. Attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e un approccio educativo rinnovato, questo progetto non solo rappresenta un’importante opportunità di valorizzazione del patrimonio musicale ma si allinea con le direttive nazionali, contribuendo a creare un futuro per il nostro patrimonio culturale che sia inclusivo, dinamico e sostenibile.
La Casa Museo Spada Antichi Strumenti Musicali partecipa al progetto per creare un archivio diffuso attraverso l’implementazione della fruizione del patrimonio in esso contenuto ed il potenziamento delle attività di comunicazione e di promozione in forma libera. Il Progetto vuole estendere la strategia messa in atto negli ultimi anni in maniera più strutturata e visionaria. Lavoriamo alla creazione di un archivio aperto, open source, con licenza Creative Commons 3.0, di immagini, suoni, fotografie, documenti e spartiti originali, per aiutare i ricercatori e gli utenti a utilizzare il museo come scrigno di informazioni e ispirazioni.
Altro aspetto è la creazione di una piattaforma gratuita, in cui utenti da tutto il mondo possano accedere a tutte le immagini, i suoni degli strumenti conservati nel museo ma addirittura possano far suonare in maniera virtuale anche strumenti vandalizzati o con parti mancanti. L’idea è quindi quella di inventare un museo dilatato nel tempo e nello spazio in cui la collezione è una risorsa (sul modello di Tumblr o Pinterest), in cui potenziare ed espandere l’esperienza di un piccolo museo.
La Casa Museo Spada mette a disposizione tutte le immagini digitali e 3D degli strumenti musicali, degli arredi e degli attributi contenuti nel museo. Per gli oltre mille strumenti conservati nel museo vi sono almeno quattro foto in diverse prospettive. Vengono messe a disposizione anche le modellazioni 3D di cinque strumenti vandalizzati o con parti mancanti. Si mettono inoltre a disposizione oltre quattrocento file audio realizzati con gli strumenti musicali e file audio di un centinaio di supporti meccanici (dischi, rulli di cera, macchine sonore). Infine sono rese disponibili le immagini digitalizzate di circa cento partiture e dei quindici manoscritti inediti settecenteschi conservati nel museo.
Le collezioni del museo sono costituite dal fondo di dotazione iniziale derivante dal patrimonio della Collezione Spada del sig. Francesco Spada, dalla sede museale in Lecce di proprietà della sig.ra De Donno Silvana nonché dai successivi apporti derivati da nuove acquisizioni, da contributi pubblici e privati, da elargizioni liberali, legati e donazioni disposte a favore del museo e dai proventi della propria attività. Tutti gli oggetti all’atto del loro ingresso in museo vengono opportunamente registrati, catalogati, fotografati e descritti. I diritti di tutte le immagini e dei file audio delle collezioni del museo sono di esclusiva proprietà del Museo e vengono messe a disposizione liberamente e gratuitamente.
Una volta concluso, il progetto potrà evolversi attraverso attività mirate a consolidare e ampliare le innovazioni del modello realizzato, attuando tre azioni chiave:
- Perfezionamento dell’applicazione in AR, attraverso (a) l’espansione dei contenuti, integrando nuovi strumenti, dettagli inediti, informazioni multilingue e curiosità storiche per attrarre un pubblico internazionale; (b) il miglioramento dell’interattività, con funzionalità che permettano di "suonare" strumenti virtualmente tramite gesti o comandi vocali; (c) la raccolta e analisi dei feedback utenti per ottimizzare usabilità e personalizzazione; (d) l’ottimizzazione della compatibilità per diversi dispositivi e sistemi operativi (iOS, Android).
- Sviluppo di un “digital twin” in VR, attraverso (a) la creazione di ambienti immersivi storici per contestualizzare gli strumenti musicali; (b) l’offerta di tour gratuiti personalizzati e interattivi in 3D con ricostruzioni storiche dettagliate; (c) l’integrazione di simulazioni didattiche per l’apprendimento esperienziale, con lezioni guidate da musicisti virtuali in contesti educativi.
- Partnership e iniziative di promozione attraverso (a) le collaborazioni con scuole e università per progetti educativi innovativi che integrino la piattaforma nei programmi didattici; (b) l’organizzazione di eventi digitali, come concerti e presentazioni immersive, fruibili tramite VR o piattaforme online; (c) la promozione internazionale del progetto tramite strategie di comunicazione digitale e reti culturali globali.
8000 Acquisto di computer, Fotocamera Reflex Digitale, Studio Fotografico HPB-160, Scanner Portatile Professionale con Funzione OCR, PreSonus AudioBox 4000, Due display LED 6000 0 0 0 0 0 0 Attività di co-design per il test dell'applicazione sviluppata da parte di professionisti esterni 2000
Biblioteca ITET "Aldo Capitini" Perugia
L’Erbario Frizzi, valida testimonianza di hortus siccus (raccolta di piante pressate, seccate e fissate su fogli di carta) risalente alla fine del XIX secolo, svolge un ruolo fondamentale nel collezionismo storico-botanico umbro e nazionale. È stato costruito da Giuseppe Frizzi, esperto naturalista e preside dell’Istituto Tecnico Commerciale “Vittorio Emanuele II” di Perugia dal 1881 al 1897, con la collaborazione di botanici di fama nazionale e internazionali, fra cui Achille Terracciano e Luigi Paolucci, soci promotori della Società Botanica Italiana. L’Erbario Frizzi si compone di oltre 3.000 campioni vegetali suddivisi in 663 specie e 37 famiglie. La porzione più consistente dell’Erbario Frizzi è attualmente conservata presso il Fondo Antico della Biblioteca ITET “Aldo Capitini” di Perugia. Una porzione minoritaria figura fra le collezioni storiche del Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania. Tra i campioni della porzione perugina dell’Erbario Frizzi si annoverano esemplari di specie endemiche ed esotiche in Umbria quali Saxifraga exarata Vill. e Saxifraga oppositifolia L. (specie endemiche), Amarantus retroflexus L. e Chenopodium ambrosioides L. (specie esotiche), nonché esemplari di specie di elevato valore biogeografico come Astragalus onobrychis L., Bupleurum ranunculoides L. e Celtis australis L.
L’obiettivo principale del progetto è realizzare un catalogo scientifico digitale di 100 campioni vegetali appartenenti alla porzione perugina dell’Erbario Frizzi. Il progetto prosegue le attività di digitalizzazione, identificazione scientifica e archiviazione online di 204 exsiccata svolte dalla Biblioteca ITET “Aldo Capitini” con due precedenti progetti (Bando Arte, Attività e Beni Culturali “Digitalizzazione dei beni culturali” 2021 di Fondazione Perugia e Bando Musei Archivi Biblioteche 2024 di Wikimedia Italia).
Il progetto prevede la creazione di una rete di partenariato che coinvolge, oltre all'attuale proprietario del bene, la Biblioteca ITET “Aldo Capitini” di Perugia, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, la Fondazione Centro Studi “Aldo Capitini” di Perugia e la Fondazione “Istituto di Formazione Culturale Sant'Anna” di Perugia.
Nel fervore della botanica sistematica degli ultimi secoli, gli erbari hanno rappresentato e rappresentano tutt'oggi i luoghi e i mezzi visibili di uno sforzo scientifico che cerca di connettere conoscenze passate, presenti e future. Sono vere e proprie istituzioni, in cui è dato percepire l'incredibile estensione della variabilità vegetale locale. In campo scientifico, gli erbari svolgono una funzione di comparazione, fornendo materiale di confronto e riconoscimento di altri esemplari e costituendo campioni di studio nei vari campi di applicazione della botanica. Tramite la conversione in formato digitale degli exsiccata e dei relativi metadati, il progetto promuove la conservazione, la valorizzazione come documento storico e come fonte di dati scientifici dell’Erbario Frizzi. Stimola una più ampia fruizione dell’Erbario come patrimonio storico-naturalistico da parte di un pubblico nazionale ed internazionale composto da ricercatori, esperti botanici e appassionati del settore.
L'Erbario Frizzi si caratterizza per la molteplicità di luoghi di provenienza delle specie conservate. La maggior parte dei campioni vegetali sono stati raccolti dallo stesso Frizzi in vari territori italiani, fra cui le Alpi occidentali, le Alpi Lepontine, il Lago Maggiore e il Lago delle Streghe. Altre specie sono state raccolte in Valle d'Aosta e sulle Alpi friulane. Di interesse sono i campioni raccolti e determinati da Frizzi in Sicilia, nel Lazio, presso il Lago di Bracciano, a Roma e nella Maremma. I campioni provenienti da Napoli e Castiglioncello sono stati raccolti e determinati da botanici di fama nazionale (E. Bellucci, G.C. Giordano, A. Batelli). Per quanto riguarda le specie raccolte in Umbria, le quali rappresentano la porzione più cospicua della raccolta, esse provengono per la maggior parte da Monte Subasio. Altri luoghi di provenienza sono Monte Acuto, Monte Morcino, Monte Pacciano e Monte Pennino. I campioni vegetali provenienti da queste zone sono stati raccolti da Frizzi insieme a Achille Terracciano e Luigi Paolucci, soci promotori della Società Botanica Italiana. Di interesse sono anche gli esemplari raccolti da Frizzi, Terracciano e Paolucci in prossimità del Lago Trasimeno. I campioni raccolti da Giulio Cicioni, invece, provengono, nella quasi totalità, da Colle del Cardinale (PG). Ci sono poi anche campioni provenienti dall'Orto Botanico di Perugia raccolti da Batelli. Una porzioni dell'Erbario Frizzi è conservata tra le collezioni storiche del Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania.
Il progetto prevede l’uso di tre tipi di strumenti per l’identificazione di 100 campioni vegetali della porzione perugina dell’Erbario Frizzi:
- Targhette identificative poste nell’angolo inferiore destro oppure al centro del taglio inferiore del foglio di carta che ospita l’esemplare botanico;
- Uno stereoscopio LEICA EZ4HD (microscopio dotato di coppie di obiettivi e oculari che lavorano simultaneamente creando una visione 3D) che consente di osservare le principali caratteristiche dei campioni tramite una visione ingrandita;
- Guide botaniche aggiornate (Pignatti 1982; 2020) e Portale della Flora d’Italia (Dryades/index), con cui descrivere le principali caratteristiche botaniche dei campioni analizzati.
L’uso del sistema informatico Digitarch realizzato con tecnologia Open Source PHP – MySql. Il sistema è composto da una Web Application, una Progressive Web App e un sistema di REST API. La componente Web Application imposta autonomamente criteri di classificazione e risposte per ogni criterio, censisce le schede tramite l’inserimento di contenuti scientifici e delle immagini digitalizzate ed effettua ricerche attraverso filtri dinamici impostati in base ai criteri di classificazione. La componente Progressive Web App acquisisce e ottimizza le immagini da associare alle schede della collezione. È composta da un dispositivo di ultima generazione e da un Ring Light. La componente REST API consente di fruire su richiesta l’informazione digitalizzata, abilitando l’utilizzatore con specifiche di accesso. Fornisce inoltre il manuale per i metodi REST utilizzabili. Come obiettivo subordinato, il progetto prevede l’organizzazione due eventi pubblici di presentazione dei risultati progettuali. Tali eventi saranno ospitati presso la Sala Auditorium della Fondazione “Istituto di Formazione Culturale Sant'Anna” di Perugia (Viale Roma 15 - 06121 Perugia) e presso la sede operativa della Fondazione Centro Studi “Aldo Capitini” di Perugia (Biblioteca Comunale San Matteo degli Armeni, via Monteripido 2 - 06125 Perugia).
I contenuti prodotti dal progetto sono di due tipi:
1.Schede scientifici che consentono l’identificazione di un campione vegetale. In particolare, saranno condivisi dati su nome, raccolta, famiglia, genere, specie, luogo di raccolta, data di raccolta, raccoglitore, determinatore, regione, luogo di raccolta scheda, numero campione e osservazioni varie;
2.Immagini dei campioni vegetali e dei loro dettagli elaborate dal software libero multipiattaforma GIMP 2.10.
I contenuti di tipo (1) e di tipo (2) messi a disposizione dal progetto sono 100 schede e 200 immagini digitali.
Immagini in pubblico dominio
L’ente promotore (ITET “Aldo Capitini” di Perugia) intende proseguire le attività di condivisione dei contenuti dell’Erbario Frizzi utilizzando le piattaforme Wikimedia /OpenStreetMap. Nuove opportunità di finanziamento per le attività di digitalizzazione, identificazione scientifica e archiviazione online degli exsiccata saranno fornite dai bandi “Richieste Libere” e “Arte, Attività e Beni Culturali” promossi da Fondazione Perugia per l’anno 2026. Fondazione Perugia rinnova annualmente il suo impegno a sostegno della valorizzazione, della promozione e della divulgazione dell’arte e del patrimonio culturale del territorio perugino e umbro proponendo bandi tematici che mettono a disposizione degli enti pubblici e privati che ne facciano richiesta e che superino con successo le procedure selettive risorse che ammontano fra i 300. 000 e i 500. 000 €.
8000 piano di lavoro altezza regolabile con motore per sollevare le gambe della scrivania (escursione da 70 a 120 cm circa) 250 No 0 Servizio catering offerto in occasione degli eventi di presentazione pubblica dei risultati progettuali 150 No 0 Compensi per 2 professionisti nel settore della botanica e della tutela e della valorizzazione dei beni culturali 7600
Liber Liber O.d.V.
Il progetto si propone di affrontare una delle sfide fondamentali del mondo digitale contemporaneo: la gestione e l'accessibilità dei contenuti multimediali attraverso l'ottimizzazione dei metadati. Al centro dell’iniziativa vi è la formazione di una squadra di esperti. Questo team avrà il compito di analizzare e sviluppare metadati capaci di rispondere alle esigenze di archiviazione e consultazione in contesti digitali complessi, come quello di Wikisource, o qualsiasi altro archivio digitale di testi e contenuti liberi.
L’obiettivo principale del progetto è definire un modello di metadati che non solo migliori la catalogazione, ma garantisca anche un accesso semplice e intuitivo alle risorse da parte degli utenti. I metadati, che costituiscono l’elemento chiave di questa iniziativa, sono informazioni strutturate, come autore, titolo, lingua o anno di pubblicazione, che descrivono e rendono più facile la gestione di una risorsa. Una loro progettazione accurata consente di semplificare notevolmente il lavoro dei volontari che si occupano dell’archiviazione e, allo stesso tempo, di migliorare l’esperienza degli utenti che navigano nei database per cercare informazioni.
Il progetto prevede una fase iniziale di studio e ricerca, durante la quale il team analizzerà le migliori pratiche internazionali e gli standard esistenti, per poi sviluppare soluzioni su misura per le esigenze degli archivi multimediali. Verrà posta particolare attenzione alla semplicità e all’efficacia dei metadati proposti, che dovranno essere facili da implementare e adattabili a diversi tipi di contenuti, garantendo nel contempo una struttura che favorisca il recupero rapido delle informazioni.
Il risultato finale sarà una guida pratica per l’archiviazione digitale, pubblicata in formato PDF e rilasciata con una licenza libera. Questo documento conterrà indicazioni dettagliate sulle tecniche e sulle metodologie per la creazione e l’utilizzo di metadati, includendo esempi pratici, standard riconosciuti e raccomandazioni per l’implementazione. La guida sarà concepita come una risorsa universale, destinata non solo a biblioteche e archivi, ma anche a istituzioni culturali, organizzazioni no-profit, università e privati cittadini interessati alla gestione efficiente di risorse digitali. L’impatto del progetto sarà rilevante sotto molteplici aspetti. Innanzitutto, la guida contribuirà a standardizzare e migliorare le pratiche di archiviazione digitale, rendendo più facile la condivisione e l’interoperabilità tra diversi archivi. Inoltre, essa potrà fungere da punto di partenza per una serie di iniziative future, come lo sviluppo di software di gestione dei contenuti più avanzati, applicazioni per dispositivi mobili che sfruttano i metadati per offrire esperienze di navigazione personalizzate, o l’introduzione di nuovi standard internazionali nel campo della gestione digitale.
Sul piano culturale e sociale, il progetto promuove l'accesso aperto alla conoscenza, contribuendo a una visione del futuro in cui l’informazione digitale sia non solo preservata, ma anche resa facilmente disponibile per tutti.
Liber Liber sta partecipando al bando perché condivide pienamente i valori e gli obiettivi che esso intende promuovere, ovvero la valorizzazione del patrimonio culturale e l'accesso libero alla conoscenza. La nostra istituzione è da sempre impegnata nella diffusione della cultura attraverso progetti digitali innovativi, specialmente attraverso la creazione di un vasto archivio digitale di opere letterarie, musicali e multimediali accessibili gratuitamente a tutti. Partecipare a questo bando rappresenta per noi un’occasione strategica per rafforzare il nostro impegno e contribuire ulteriormente a costruire un ecosistema culturale più aperto, inclusivo e tecnologicamente avanzato. Il progetto che proponiamo si inserisce perfettamente nell’ambito di questo bando. Wikimedia Italia e Liber Liber condividono una visione comune sull’importanza di rendere l’informazione e il sapere più facilmente accessibili, nonché sulla necessità di sviluppare strumenti e risorse che possano favorire la conservazione e la fruizione del patrimonio culturale in formato digitale. Attraverso questo progetto, miriamo a creare standard che possano essere adottati non solo dalla nostra istituzione ma anche da altri enti culturali. Inoltre, partecipare al bando ci offre l'opportunità di far conoscere i risultati del nostro progetto a una rete più ampia di soggetti impegnati nel mondo dei musei, degli archivi e delle biblioteche. Questa diffusione consentirà di amplificare l'impatto del nostro lavoro, contribuendo in modo incisivo al rafforzamento di una comunità culturale che crede nei principi di condivisione e apertura. Il supporto fornito dal bando, sia in termini economici che di visibilità, rappresenta un’occasione unica per concretizzare un progetto ambizioso come il nostro, la cui portata va oltre la semplice implementazione tecnica, puntando a influenzare positivamente le pratiche di gestione e accesso ai contenuti digitali su scala nazionale e internazionale.
Liber Liber mette a disposizione del progetto la guida pratica all’archiviazione digitale, che sarà pubblicata in formato PDF e rilasciata con licenza libera. Questo documento rappresenta una risorsa completa e dettagliata, progettata per offrire le migliori pratiche nella creazione, gestione e utilizzo di metadati per contenuti multimediali. La guida conterrà descrizioni approfondite, esempi pratici e raccomandazioni per l’implementazione di standard di metadati, studiati per ottimizzare la catalogazione e il recupero delle informazioni in archivi digitali. Saranno inclusi schemi di metadati applicabili a diverse tipologie di risorse, come testi, immagini, file audio, con una particolare attenzione all’interoperabilità tra piattaforme e alla facilità d’uso. Rilasciare questa guida con una licenza libera ne consentirà non solo l’utilizzo da parte delle istituzioni culturali, ma anche l’adattamento e l’integrazione nei progetti Wikimedia. Questo approccio garantisce la massima diffusione e promuove l’adozione di standard condivisi, contribuendo così alla missione comune di preservare e rendere accessibile il patrimonio culturale globale.
La guida pratica all'archiviazione digitale sarà interamente prodotta da Liber Liber, che ne detiene i diritti di utilizzo. Al momento della pubblicazione, il documento sarà rilasciato con licenza libera, consentendo il massimo livello di accessibilità e riutilizzo, sia per scopi culturali che educativi. Non vi sono restrizioni sui diritti, in quanto l’intero contenuto sarà sviluppato ex novo nell’ambito del progetto e distribuito con una licenza libera, compatibile con i requisiti dei progetti Wikimedia.
Il progetto non si conclude con la pubblicazione della guida. Il suo scopo ultimo è la creazione di uno standard riconosciuto e diffuso che consenta di semplificare la condivisione e l’integrazione dei contenuti digitali. Grazie agli standard sviluppati, ogni contenuto che rispetta queste linee guida potrà essere facilmente incluso nel catalogo Wikimedia con un semplice click. Ciò significa che non solo i contenuti di Liber Liber (oltre 4000 libri, 100 audiolibri e 10000 brani musicali), ma anche quelli pubblicati da altri utenti o istituzioni che adottano questo approccio, potranno facilmente essere caricati sulle piattaforme Wikimedia e arricchire in modo significativo il patrimonio globale. Oltre alla guida, il progetto pone le basi per sviluppi futuri ambiziosi. Tra questi, la creazione di strumenti software per la catalogazione automatica e la ricerca avanzata, applicazioni che sfruttano i metadati ottimizzati per migliorare l’esperienza dell’utente, e piattaforme di archiviazione decentralizzate. Queste innovazioni potranno essere integrate con Wikimedia e altre piattaforme di accesso libero, rafforzando la collaborazione globale tra istituzioni culturali e di ricerca. Il progetto quindi non solo promuove la conservazione e l’accessibilità della conoscenza umana, ma apre la strada a un ecosistema digitale dove ogni contenuto con licenza libera che segue gli standard proposti potrà contribuire in modo immediato e semplice all’arricchimento del catalogo Wikimedia. Questo approccio collaborativo e scalabile ha il potenziale di espandere in modo esponenziale le risorse disponibili per utenti e istituzioni di tutto il mondo.
6500 no 0 no 0 no 0 Campagna di promozione e diffusione della guida: attività necessarie per garantire la massima visibilità alla guida pubblicata e il coinvolgimento del pubblico nel suo sviluppo 2000 -Consulenza esperto IT/sviluppatore: supporto tecnico per l'integrazione degli standard di metadati nei sistemi digitali e strumenti correlati (2000€) -Compenso per esperto di biblioteconomia e archivistica (500€) -Compenso per incaricato della scrittura, revisione, interazione con utenti e acquisizione feedback, aggiornamento della guida (2000€) 4500
Università degli Studi di Bergamo
I servizi bibliotecari dell’Università degli studi di Bergamo hanno in programma la catalogazione e messa a disposizione in web dei beni culturali appartenenti all’Ateneo (beni archivistici, architettonici e artistici), in ottica MAB. Lo scopo finale del progetto è la creazione di un portale liberamente accessibile che metta a disposizione del pubblico tutti i beni culturali dell’Ateneo.
L’università di Bergamo è infatti distribuita sul territorio cittadino occupando vari edifici storici di prestigio (https://www.unibg.it/servizi/luoghi/nostre-sedi), al momento non tutti aperti al grande pubblico. Con la partecipazione al presente bando si propone di realizzare una campagna fotografica che comprenda tre edifici: Palazzo di via Salvecchio (ex palazzo Terzi) https://www.unibg.it/servizi/luoghi/nostre-sedi/salvecchio Palazzo Bassi Rathgeb https://www.unibg.it/servizi/luoghi/nostre-sedi/palazzo-bassi-rathgeb Palazzo di piazza Rosate 2 https://www.unibg.it/servizi/luoghi/nostre-sedi/rosate I tre edifici sono particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico e hanno decorazioni pittoriche e plastiche realizzate tra il XV e il XIX sec. Sono di proprietà dell’Università di Bergamo, che quando possibile ne permette anche la visita da parte del pubblico. Le immagini verrebbero inserite in Wikimedia e contribuirebbero sia alla realizzazione o al miglioramento di pagine Wikipedia relative agli edifici, che alla catalogazione nel catalogo generale dei beni culturali gestito dall’ICCD, che all’inserimento nel futuro portale di Ateneo per i beni culturali. Gli edifici storici dell’Università di Bergamo al momento sono accessibili al grande pubblico solo in occasioni particolari. Vorremmo quindi metterli a disposizione della comunità almeno virtualmente, aumentando in questo modo la conoscenza delle bellezze architettoniche e artistiche della città di Bergamo, ma anche la visibilità del nostro Ateneo. Questo intento si colloca nella scia creata da Bergamo Brescia 2023 capitali italiane della cultura e dell’interesse dell’Ateneo per l’ambito storico-artistico e di valorizzazione dei beni culturali, testimoniato anche dall’apertura del corso di laurea magistrale in Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale.
Metteremmo a disposizione tutte le immagini realizzate con la campagna fotografica, e relativi metadati.
Gli edifici sono di proprietà dell’Ateneo, le immagini verrebbero commissionate a un fotografo specializzato con l’espressa clausola della messa a disposizione gratuita (con riconoscimento dei crediti fotografici).
Si tratta di uno step di un progetto più ampio, che prevede in due/tre anni la creazione di un portale di Ateneo dedicato ai beni culturali e di pagine Wikipedia relative ai beni culturali dell’Ateneo stesso. Il sito includerà il materiale già accessibile online relativo all'ex chiesa di S. Agostino (https://rettorato.unibg.it/santagostino/ sito da reingegnerizzare), e la catalogazione dell’archivio e delle opere d’arte relative al fondo Ada e Mario De Micheli, donato all’università nel 2021.
8000 no 0 no 0 Evento di promozione a termine progetto 500 no 0 Compenso fotografo professionista per campagna fotografica 7500
Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti in Padova
L'obiettivo del progetto è la valorizzazione del patrimonio storico culturale dell'Accademia, in particolare della biblioteca "Alberto Limentani", conservata nell'edificio trecentesco della Reggia Carrarese. I destinatari sono il pubblico generico, gli studenti e i ricercatori. Le attività previste sono: digitalizzazione delle ricerche accademiche rimaste manoscritte, pubblicazione dei percorsi bio-bibliografici di accademici illustri, pubblicazione online della storia della sede e della biblioteca, realizzazione di una campagna fotografica della sede, organizzazione di una mostra fotografica ed eventi aperti al pubblico sui materiali trattati nel progetto.
L'Accademia Galileiana condivide lo spirito con cui Wikimedia intende diffondere il più possibile i contenuti culturali di qualità.
Immagini di documenti e fotografie relativi alla ricostruzione storica della sede e della biblioteca. Digitalizzazione delle memorie\ricerche accademiche rimaste manoscritte. Documenti digitali relativi ai percorsi bio-bibliografici degli accademici illustri. Immagini fotografiche e video oggetto della mostra.
L'Accademia Galileiana possiede i diritti sui documenti e le immagini proposte.
L'Accademia Galileiana proseguirà le attività di valorizzazione producendo materiali ed eventi finalizzati a una fruizione multi-livellare del patrimonio storico-artistico e archivistico- bibliografico, con particolare attenzione alla riproduzione di documenti digitali da collocare sul web.
7000 Macchina fotografica con obbiettivo, treppiedi, luci e riflettore fotografico, microfono 2000 no 0 Organizzazione di eventi aperti al pubblico e inaugurazione di una mostra fotografica 1000 Stampa delle fotografie scattate, realizzazione degli ingrandimenti delle fotografie d'epoca, realizzazione di locandine e manifesti 1000 Professionisti coinvolti nella digitalizzazione dei documenti e nella realizzazione degli eventi 3000
Istituto culturale e di documentazione Lazzerini
Il Fondo Tullio Ceri è uno dei nuclei storici della Biblioteca Lazzerini e contiene volantini, manifesti e opuscoli che documentano la propaganda e la vita quotidiana degli anni della Prima Guerra Mondiale.
Il progetto prevede l’inserimento in Wikimedia Commons - e in una pagina dedicata a fine progetto - di una vasta scelta di cartoline e materiali tratti dalla Collezione Ceri, di cui la biblioteca ha già avviato la digitalizzazione di alcune sue consistenze. Del Fondo Ceri, la Biblioteca Lazzerini è in possesso di un grosso nucleo di cartoline (oltre 10.000) che fanno parte della collezione ragionata, curata nel tempo da Tullio Ceri e da sua moglie, attualmente non fruibili al pubblico. In questo corpus, che copre un arco di tempo dagli anni ‘10 del Novecento agli anni ‘50, vi sono migliaia di cartoline di varie località italiane divise per regione e città, nonché un nucleo molto interessante e nutrito (circa 3000 esemplari) di cartoline a carattere propagandistico e umoristico-satirico, di organizzazioni fasciste di beneficenza, buoni di guerra, dei Reali e di molte personalità politiche. Il progetto intende digitalizzare e rendere fruibili questo secondo blocco di cartoline. Si tratta, dunque, di una collezione completa e ragionata, raccolta da un attento collezionista che è in grado di presentare uno spaccato esauriente e stimolante sull’uso della propaganda anche attraverso mezzi effimeri come le cartoline tra le due guerre.
OPENSTREET MAP Si prevede la creazione di una mappa, tramite Umap, con le cartoline inerenti Prato e la sua provincia.
WIKIPEDIA Creazione della voce dedicata a Tullio Ceri. Inserimento in Wikipedia, nella voci pertinenti, di parte del materiale multimediale caricato.
Incontri Presentazioni del progetto alla città di Prato. Mostra espositiva all’interno della Biblioteca.
Il progetto ha lo scopo di ampliare la conoscenza della ricca storia artistica e culturale della città di Prato. Altro obiettivo è aprire le istituzioni culturali pratesi al mondo open source e wikipediano, dato che la biblioteca aderisce al pensiero della conoscenza libera e in tale direzione ha già attuato percorsi di approfondimento e formazione sulla piattaforma Wiki, oltre a un ampio lavoro sulla piattaforma di Internet Archive (sempre legato ai fondi della biblioteca e a personalità culturali della città di Prato). L’obiettivo è coinvolgere e stimolare le istituzioni scolastiche all’uso di tali risorse, oltre che rendere fruibile materiale ancora inedito presente in istituti pubblici e privati del territorio.
Le 3000 cartoline del Fondo Ceri, donate alla Biblioteca Lazzerini. La mappatura geolocalizzata delle foto digitalizzate sulla città di Prato. CC BY-SA 4.0 Completare la digitalizzazione e continuare l’opera di upload su commons. 5500 non necessaria 0 non necessaria 0 realizzazione mostra di fine lavori 500 depliant, locandine, canali social 500 retribuzione personale cooperativa per attività specializzata 4500
Domus Romana Lucca APS Ente Terzo Settore
- Miglioramento della fruizione del museo. Ottimizzare la funzione dell’accoglienza del Museo, ampliare e migliorare l’offerta culturale e i servizi, soddisfare al meglio le aspettative dei fruitori, avere un impatto concreto e positivo sul territorio, fare acquisire all’area museale la connotazione di Centro culturale, liberamente fruibile per incontri sociali, di aggregazione di persone, di socializzazione, gradevole intrattenimento.
- Implementazione del patrimonio e dei sistemi operativi. Il sistema multimediale operativo alla Domus sarà potenziato con l’installazione di programmi software specifici di ultima generazione, che consentiranno la gestione più completa ed efficiente del Museo. In particolare saranno implementate le funzioni della workstation telematica configurata con PC e monitor che consentiranno di aumentare le capacità divulgative ed educative, di raggiungere e interagire con il pubblico sia di persona che da remoto, favorire la visita in modalità virtuale del Museo, ai disabili motori di superare le barriere architettoniche in forma alternativa e poter prendere visione dei contenuti museali.
- Digitalizzazione del patrimonio museale. Predisposizione alla visita telematica. Il piano attuativo prevede la digitalizzazione delle attività di ricerca, studio, acquisizione e archiviazione dati, documenti, reperti, valorizzazione, promozione, divulgazione, formazione, integrazione culturale e sociale, internazionalizzazione con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini del luogo ed esteri senza imitazione di etnia, età, ceto sociale, religione, creazione e consolidamento di sistemi di rete con enti culturali nazionali ed esteri, sviluppo di collaborazione con Istituzioni pubbliche ed Enti culturali e sociali.
- Didattica telematica. Il Programma sarà promotore di una vera e propria “cultura digitale” accessibile sia alle vecchie che alle giovani generazioni. Renderà possibile promuovere iniziative, eventi, tavole rotonde, workshop, convegni, lezioni, corsi di aggiornamento, utili e interessanti nel mantenere vivo il dibattito sull’aggiornamento e lo sviluppo del settore museale on line.
- Potenziamento delle attività editoriali, di comunicazione e promozione. Il Progetto prevede il potenziamento dei dispositivi tecnologici attualmente in dotazione al Museo con l’implementazione di sistemi informatici multidimensionali di ultima generazione. Potenziamento del sito internet, inserimento dati on line, DVD rom; connessione alle principali reti di social media, network. La stazione telematica multimediale strutturata con workstation, intranet, internet, social net-work, implementata con moderni programmi di software permetterà di gestire tutte le azioni anche in rete, in forma interattiva per informazioni e consultazioni con la platea universale. Il Progetto prevede l’aggiornamento del Totem Touch Screen, completato con browser e mappe interattive. Dotato di PC con windows per gestione dei contenuti e del sistema di interattività con web tramite la superficie tattile integrativa (display touch e multitouch). Il sistema multimediale progettato consentirà la attivazione di innovativi percorsi divulgativi articolandosi su più aree: 1. Area di Comunicazione Telematica 2. Area di Comunicazione Diretta 3. Area di Formazione e Didattica a distanza. Sarà reso operativo il Forum virtuale telematico per libero accesso al pubblico on-line con possibilità di dialogo in diretta, e allo stesso tempo luogo di incontro condiviso, aperto a tutti coloro che sono interessati alla conoscenza della Storia e credono la Cultura fonte per migliorare sé stessi. Offrirà la possibilità di avere un contatto diretto e continuo con il Museo, essere aggiornati sulle attività, chiedere informazioni, proporre idee e argomenti.
- Organizzazione Eventi socio-culturali, formativi. La conoscenza della storia delle proprie origini è un processo di sviluppo popolare, di forte attrazione, coinvolgente motivo di coesione sociale, fondamentale per la crescita personale e della comunità locale. Consente di acquisire coscienza dei valori del luogo di origine, migliorare la consapevolezza della propria esistenza, avere una reale cognizione di chi siamo, dove siamo. Senza trascurare che, conoscere i luoghi dove si vive, favorisce anche l’inclusione multietnica e multiculturale, è un influente collante che consolida il legame tra i cittadini e il territorio. La “Giornata dedicata alle Origini”, con eventi di libera e attiva partecipazione, sarà una esperienza innovativa per avvicinare i cittadini al Patrimonio storico artistico di Lucca e stimolarne la frequentazione. Attraverso attività culturali e di intrattenimento, in situ ed ex situ, si intende fare scoprire e vivere in prima persona i luoghi che custodiscono e raccontano 2200 anni della storia della Città. Trasmettere valori ed emozioni per fare recepire a tutti i cittadini di essere loro stessi i veri eredi diretti e continuatori del prestigioso passato. Sollecitare l’entusiasmo fino a farli sentire protagonisti e a loro volta riconoscersi come custodi responsabili e propagatori di un patrimonio unico e irripetibile.
La partecipazione al Bando Wikimedia 2025 costituisce un'opportunità di diffusione della conoscenza del patrimonio culturale del Territorio con le tecnologie digitali e in particolare internet, un veicolo efficace di sensibilizzazione dei cittadini alla partecipazione diretta, uno stimolo alla ricerca, alla creatività, alla produzione editoriale e uno strumento efficace di promozione culturale e turistica. È motivata in coerenza con le attuali politiche socio culturali, con la Convenzione di Faro che all’art.4 sancisce il diritto, individuale e collettivo "a trarre beneficio dal patrimonio culturale e a contribuire al suo arricchimento" ed evidenzia (art. 8) la necessità che il patrimonio culturale sia finalizzato all'arricchimento dei "processi di sviluppo economico, politico, sociale e culturale e di pianificazione dell'uso del territorio ...", e sui principi per lo sviluppo sostenibile di Agenda 2030 dell’ONU, che al punto 11.04 recita “Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo. Aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i Paesi”. La Domus Romana Lucca APS è Ente del Terzo Settore, è stata costituita con atto pubblico nel 2012 come Associazione di Promozione Sociale, non ha scopo di lucro, ha durata illimitata. È una libera aggregazione di persone, con finalità sociali e di pubblica utilità, regolamentata da statuto secondo i principi della democraticità e l’elettività delle cariche associative. Svolge la propria missione in totale autonomia finanziaria, avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati. Ha come centro operativo di riferimento il Museo Sito Archeologico “Domus del Fanciullo sul Delfino” di Lucca, di cui è unica responsabile della gestione. È aperta a tutti senza alcun tipo di limitazioni etniche, sociali, economiche, religiose. Mira allo sviluppo della crescita personale e sociale attraverso l’arte, la cultura e la valorizzazione del Territorio. La missione dell’Associazione è mantenere permanentemente attivo un Centro polifunzionale che sia in grado di agire in forma sinergica con i sistemi artistici culturali locali e internazionali, con un costante e costruttivo rapporto con le istituzioni pubbliche e private.
La Domus Romana Lucca è un raro esempio di recupero, musealizzazione, valorizzazione e gestione del patrimonio archeologico in centro urbano su iniziativa privata. È stato realizzato un processo di rivitalizzazione dal basso con la rigenerazione di locali seminterrati impraticabili e inutilizzati. Luoghi rigenerati per essere rigeneranti, divenuti Sito Archeologico, Centro Culturale polifunzionale e multidisciplinare per attività di coesione e sviluppo sociale. Sono stati portati alla luce e musealizzati reperti e strutture murarie, di epoca romana, longobarda, medioevale, rinascimentale. Testimonianze originali che custodiscono e raccontano 2200 anni di storia della Città. I resti archeologici della Domus nel 2015 sono stati riconosciuti con D.M. Patrimonio dei Beni Culturali dello Stato. La Regione Toscana nel 2018 ha conferito alla Domus Romana il Riconoscimento di Museo di Rilevanza Regionale. La Soprintendenza dei Beni Archeologici della Toscana che ha diretto i lavori di scavo, ha riconosciuto i resti come testimonianza di importanza nodale per la ricostruzione storica della Città, e nel notiziario di Luglio 2011 testualmente pubblica “La scelta coraggiosa dell’opera realizzata potrà essere da esempio anche per altri cittadini, contribuendo così a diffondere un’ottica nuova in cui il momento dello scavo archeologico diventi un bene da valorizzare e trasmettere alla collettività e alle generazioni future” Oggi la Domus è Centro culturale, genius loci unicum, fruibile da tutti e per tutto l’anno. Luogo di socializzazione e formazione, capace di esaltare il feeiling tra Comunità, Imprese e Istituzioni. È indicata come caso studio per il Sistema socio-politico-imprenditoriale, esempio pilota per il recupero e la gestione mista Pubblico-Privato. Attraverso processi culturali collaborativi, sono coinvolti pubblici e comunità diverse, con azioni di coinvolgimento popolare e progresso sociale. Sono sperimentati e realizzati nuovi modi di progettare, produrre, divulgare.
Tutti i diritti materiali e immateriali di ogni Idea e Fase progettuale, dei resti archeologici, di tutte le testimonianze e le creazioni documentali cartacei e online, tutti i percorsi museali presenti nel Museo, tutta le rete di collaborazioni nazionali e internazionali, sono di esclusivo, totale e libero dominio della nostra Associazione.
Il Progetto è articolato su metodologie applicative già sperimentate con successo, e su valori di ampio interesse sociale. È stato programmato con la finalità di generare modelli operativi sostenibili, in grado di soddisfare le necessità della generazione presente con risultati concreti e, in chiave prospettica, capace di creare basi solide per consentire alle generazioni future di fare lo stesso. Il valore dei contenuti e degli scopi dell’idea progettuale, le professionalità coinvolte, la rete di collaborazioni tessuta e operante, la condivisione delle finalità da parte delle Istituzioni pubbliche, del mondo accademico e del volontariato, l’interesse sempre più crescente da parte del grande pubblico, sempre più attratto dai valori culturali, l’esperienza e la solidità patrimoniale dell’Associazione organizzatrice, la diretta gestione e disponibilità del Museo, sede operativa di gran parte delle attività programmate, costituiscono fattori probanti per offrire concrete garanzie sulla sostenibilità economica ambientale e che il Progetto possa essere realizzato in piena coerenza con quanto programmato. La disponibilità di risorse umane, finanziarie e logistiche sono una solida garanzia a sostegno di un modello progettuale sostenibile, estensibile, modulabile e replicabile anche in altre aree.
5000 produzione contenuti digitali 1000 creazionee installazione di programma relatvo al progetto 1000 Incontri socio formativi, convegni, laboratori didattici. 1000 creazione di campagna di comunicazione sia su carta che per via telematica 1000 trasferimenti, vitto, alloggio, rimborso professionisti 1000
Civico Museo Archivio di Etno-Antropologia e Arte Contemporanea della Città di Campagna
Il Civico Museo Archivio nasce nei primi anni Ottanta soprattutto per la valorizzazione artistica dell'evento "A' Chiena", deviazione del fiume oggi attrazione turistica, ma in passato rito di pulitura e purificazione urbana e cittadina. Il museo conserva una piccola collezione di opere d'arte realizzate per "A' Chiena" mai digitalizzate: il museo non ha un sito Internet.
Il progetto "Digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Civico Museo Archivio Campagna" mira alla catalogazione della collezione, alla sua digitalizzazione e al suo inserimento all'interno di una piattaforma/sito Internet navigabile ed accessibile. L'obiettivo è rendere fruibile anche da remoto la collezione del museo e valorizzarla attraverso mostre ed eventi.
La partecipazione al bando rientra nella politica della nuova direzione del museo (Dott. Gianpaolo Cacciottolo) che mira ad affiancare a una programmazione di eventi espositivi e divulgativi realizzati sul territorio, una struttura riconoscibile e funzionante attraverso i meccanismi della rete; uno spazio accessibile a tutte e a tutti per la fruizione e la conoscenza del museo, che allo stato attuale non ha un sito Internet.
Il progetto prevede l'istituzione di un sito Internet, una campagna fotografica della collezione e la sua relativa digitalizzazione. Mettiamo a disposizione di Wikimedia le fotografie (da realizzare) delle opere con didascalie (autore, titolo, anno), foto d'archivio, testi critici.
La courtesy delle immagini è del museo e degli artisti, così come per i fotografi.
Il progetto può avere un'estensione legata alle attività espositive del museo. Nei prossimi mesi attraverso mostre, festival, rassegne, workshop, seminari, il museo si prefigge l'obiettivo di implementare il sito Internet e di realizzare nuovi cataloghi da mettere a disposizione della collettività attraverso lo strumento digitale aperto.
5000 Acquisto dominio Internet; realizzazione sito. 2500 euro NO NO presentazione catalogo; seminari; conferenze; convegni 500 euro locandine, manifesti, video reel, foto, brochure 500 euro fotografo, curatore, archivista, web designer 1500
Associazione I Sedili di Napoli ETS (Ente del Terzo Settore)
Riordino e salvaguardia del patrimonio documentale di una antica Arciconfraternita napoletana del censo dei facchini e dei sediari, oggi sciolta, sotto il titolo di Arciconfraternita di san Michele Arcangelo a Pistasi. Il progetto prevede la catalogazione dei documenti presenti nell'archivio nonchè il riordino per categorie di argomenti (Statuti, delibere, contabili, amministrativi, contenziosi, ecc.) e la successiva messa a disposizione per studiosi e ricercatori storici. I documenti, in buono stato di conservazione abbracciano un periodo tra il secolo XVIII ed il secolo XX
Partecipiamo al bando condividendo le finalità dello stesso e per il possibile auspicato apporto con un contributo economico capace di sostenere lo sforzo che essendo l'Associazione un Ente senza scopo di lucro non ha attualmente capacità di cassa per la realizzazione del progetto.
I contenuti che mettiamo a disposizione sono: documenti cartacei di interesse collettivo; elenchi degli inventari prodotti al termine della catalogazione con relativa protocollazione ai fini di una più facile ricerca a favore dei terzi.
Gli archivi sono nella piena disponibilità dell'Associazione in quanto gestore con regolare documento dell'intero complesso denominato "chiesa di san Nicola a Pistaso" conferito con comodato d'uso, con lo scopo di valorizzarne il patrimonio sia artistico che archivistico.
Il progetto può proseguire anche al termine del progetto, mettendo a disposizione ulteriore materiale che potrebbe essere reperito da archivi e depositi oggi non ancora indagati, oltre a collaborare a didascalie e/o eventuali modifiche di quanto già pubblicato
5000 scanner fotografico, notebook 1000 Adobe acrobat 500 conferenza presentazione progetto 500 brochure cartaceo e sezione dedicata web 1000 rimborso professionista dedicato 2000
Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte
Costruire un museo virtuale attraverso le immagini degli oggetti della collezione che testimoniano il lavoro e le pratiche contadine in uso in Piemonte anteriormente all'affermazione dell'agricoltura convenzionale
Al fine di rendere fruibile al vasto pubblico gli oggetti della sua collezione attualmente conservati in magazzino non visitabile.
Gli oggetti fotografati per illustrare le lavorazioni di base dell'agricoltura tradizionale: disboscamento, preparazione del terreno, cerealicoltura, fienagione, vitivinicoltura, allevamento e margaria.
il materiale che verrà fotografato e descritto nell'uso, nella descrizione tecnologica appartiene all'Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte (AMAP)
L'Associazione è disponibile a proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme qualora dovesse ampliare la collezione a rappresentare la vita contadina quotidiana
8000 no 0 no 0 no 0 si 4000 si 4000
Museo Diocesano di Torino
Il progetto intende produrre e mettere a disposizione online, con strumenti o licenze libere, i contenuti culturali, di cui il Museo è ricco per quanto riguarda la storia della chiesa e della società torinese e piemontese. In particolare, prevede la digitalizzazione integrale, con scansioni ad alta risoluzione, del volume di Leon Battista Alberti (Genova 1404 – Roma 1472) “De re aedificatoria” (L’arte di costruire/ On The Art of Building) con licenza libera. Il volume fa parte delle collezioni del Museo Diocesano di Torino ed è esposto negli spazi del Museo. La digitalizzazione del volume consentirà al Museo di poter offrire la visione dell’intero testo in una sezione dedicata del sito del Museo Diocesano attraverso uno strumento che ne permetta la consultazione in modo coinvolgente ed efficace. In una seconda fase si realizzerà un prodotto multimediale che commenti le pagine più significative con didascalie di approfondimento in italiano e in inglese, che potrà essere veicolato sia nel museo sia nella sezione dedicata del sito sia sui canali social. In vista di rendere conosciuta questa opportunità, il Museo Diocesano di Torino organizzerà un evento con il coinvolgimento di un addetto stampa e di un social media manager per dare maggiore rilievo all’iniziativa.
Il “De re aedificatoria” è un’opera straordinaria che da metà del XV secolo per tutta l’epoca rinascimentale ha costituito in assoluto il “canone” del corretto costruire e che ancora oggi è oggetto di studio. L'opera è suddivisa in dieci libri. Il primo, “I lineamenti”, tratta del progetto generale: dove collocare l'edificio, tipi di pianta, muri, tetti, scale. Il secondo, “I materiali”, esamina: qualità di legni, pietre, mattoni, calce e anche tempo meteorologico più adatto alla messa in opera. Il terzo, “Il lavoro di costruzione”, esamina: fondazioni, tecniche per muri, volte, pavimenti. Il quarto, “Le opere pubbliche e l’urbanistica”. Il quinto, “Le opere private”, elenca gli edifici in rapporto ai vari tipi di committenti: dalla reggia, alla rocca, ai palazzi delle magistrature fino alle ville. Il sesto, “L’ornamento”. Il settimo, “L’ornamento degli edifici sacri”, cioè l'architettura dei templi. L'ottavo, “L’ornamento degli edifici pubblici profani”. Il nono, “L’ornamento degli edifici privati”. Il decimo, “Il restauro delle costruzioni”. Due diverse indagini condotte in tempi e con finalità diverse hanno stabilito che l’“editio princeps”, esposta al Museo Diocesano di Torino, è stato composta coi resti di tipografia (F.P. Di Teodoro – Neil A.C. Harris), non per essere quindi un volume da collezione, ma piuttosto un manuale di lavoro. Tale ipotesi è suffragata dall’esame delle numerose scritte e dei 116 disegni che arricchiscono i margini laterali e inferiori delle pagine, di questi 95 illustrano il testo e sono stati eseguiti in parte tra la data di stampa e la fine del secolo e, in parte, nel primo quarto del 1500. Gli altri 21 disegni sono di particolari architettonici riferibili all’attività professionale di uno dei fruitori del volume (forse lo stesso che eseguì i disegni più tardi, quelli cinquecenteschi). Dei 95 disegni che illustrano il testo: 25 di tipo geometrico sono nel I libro; 1 nel II; 10 nel III; 2 nel V; 7 nell’VIII; 2 nel X. Ben 48 sono presenti nel libro VII dedicato all’architettura e all’ornato degli edifici sacri e denotano un grande interesse dell’esecutore per gli ordini architettonici. Al fondo del volume nella pagina c 205r si legge la “nota di possesso”. Un testo ermetico e poco facilmente traducibile che tuttavia certifica che in un certo periodo del XVI secolo (Joannotto Strata è documentato in piena attività amministrativa nella civitas Taurini nel 1542) il volume era di proprietà di un illustre membro della potente famiglia Strata.
Il Museo Diocesano di Torino intende impegnarsi sempre di più nella divulgazione della cultura attraverso tutte le possibilità comunicative offerte dal tempo presente e dalle nuove tecnologie per il miglioramento e l’avanzamento del sapere, della cultura e delle possibilità di accesso alla conoscenza. In particolare questo servizio di divulgazione culturale il Museo intende rivolgerlo prioritariamente nei confronti di studenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Alcuni contenuti digitali sono già condivisi con licenze o strumenti liberi vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_diocesano_(Torino) ma vogliamo abilitare gli operatori culturali del nostro museo a saper condividere, con licenza libera, contenuti e immagini del nostro patrimonio. Il Museo Diocesano di Torino metterà a disposizione i materiali prodotti nel progetto e altri già presenti sul proprio sito https://www.diocesi.torino.it/museodiocesano/ In particolare l’intero volume di Leon Battista Alberti “De re aedificatoria” (L’arte di costruire/ On the Art of Building) per permetterne la consultazione in modo rapido ed efficace.
IL Museo Diocesano di Torino è proprietario del volume dii Leon Battista Alberti “De re aedificatoria” (L’arte di costruire/ On The Art of Building) e dispone dei relativi diritti d'uso.
Il Museo Diocesano di Torino intende proseguire l'attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia/OpenStreetMap anche al termine del presente progetto con tutti i contenuti che sarà possibile condividere, già presenti sul sito diocesano o di nuova digitalizzazione con licenze libere e per i quali sarà possibile ottenere le necessarie risorse economiche.
8000 utilizzo scanner professionale per la digitalizzazione delle immagini del volume 1000 no 0 organizzazione e realizzazione di un evento pubblico di presentazione del progetto finanziato con il supporto di un addetto all'ufficio stampa e un social media manager 1500 ideazione e realizzazione di un'apposita sezione nel sito web del Museo Diocesano di Torino dove offrire la visione dell’intero testo digitalizzato attraverso uno strumento che ne permetta la consultazione in modo coinvolgente ed efficace 2500 compensi agli ideatori e coordinatori del progetto che si occuperanno di gestire l'attività di tutti i professionisti coinvolti 3000
Assocazione culturale Perda Sonadora ETS
Il progetto nasce dalla messa in condivisione e sistematizzazione di tutto il materiale audio raccolto nei decenni durante il festival internazionale di letteratura e poesia Cabudanne de sos poetas-Settembre dei poeti. La manifestazione no-profit, organizzata dalla nostra associazione conta di un archivio mai sistematizzato e organizzato. Il nostro progetto sarebbe quello di rendere pubblico e indicizzato e gratuito l'archivio che si compone di circa un migliaio di appuntamenti con poeti, scrittori, saggisti ecc italiani e del mondo che in ventuno anni hanno attraversato il festival
Perda Sonadora, partecipa a qesta call essendo essa un'asociazione culturale che vive di progetti e finanziamenti pubblici e tesseramento dei soci e delle socie. Abbiamo letto il bando Bando musei, archivi e biblioteche 2025 di WIKIMEDIA ed è subito venuto in mente ad alcuni di noi soc* la possibilità di partecipare con questo semplice ma importante progetto.
A disposizopne il l'associazione mette a disposizione le foto e le registrazionia udio del festival. I diritti sono dell'associazione che gli mette a disposizione del progetto.
Il progetto puo proseguire in parallelo al festival ceh speriamo continui ad avere lunghissima vita.
8000 acquisto attrezzatura informatica per ripulire e lavorare gli audio ed effettuare gli export, acquisto di hd per contenere il lavoro in formato fisioco in duplice copia 3000 softwere libero di lavorazione audio 500 realizzare due eventi dedicati all'interno della nuova edizione del Cabudanne dedicata al lavoro d'archivio 1500 implementazione della comunicazione dedicata ai "podcast" 2000 professionista dedicato all'archivio 2000
Associazione culturale "Il Grisatoio"
Il Museo-laboratorio Studio Moretti Caselli possiede una ricca collezione di circa 500 calchi in gesso, riuniti dal fondatore dello Studio, Francesco Moretti (1833-1917), durante tutta la sua carriera. Valente artista, restaurò la vetrata quattrocentesca della chiesa di San Domenico a Perugia. Nello stesso periodo produsse altri lavori importanti, fra cui l’Incoronazione della Vergine presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e il S. Giovanni Battista per la Pieve di Arezzo con cui ottenne la medaglia d’oro all’Esposizione Umbra del 1879. Nel 1863 vinse la cattedra di Ornato all’Accademia delle Belle Arti di Perugia della quale sarà anche insegnante di Disegno e Pittura dal 1874 al 1897 e direttore dal 1892 al 1894. Nel 1874 fu inoltre nominato direttore della Pinacoteca comunale “Pietro Vannucci”, incarico che mantenne per oltre quaranta anni. Tra le numerose opere eseguite si ricordano il Presepe nella Cattedrale di San Lorenzo e il lucernario del Palazzo della Provincia a Perugia, entrambe del 1873, e, tra le più belle, il ritratto della Regina Margherita di Savoia (1881, Studio Moretti Caselli, Perugia) esposto a Milano nel 1881, a Roma nel 1883 e a Londra nel 1888. L’attività dello Studio è proseguita fino ad oggi con suoi discendenti. I gessi sono appesi alle pareti del Museo e suscitano l’interesse dei visitatori. Tra gli altri, ci sono riproduzioni di opere di artisti famosi, come Donatello, Thorvaldsen, Raffaello, Francesco di Giorgio Martini, o dei fregi del Partenone. Ci sono anche numerosi calchi di mani e piedi da utilizzare come modelli per disegnare e dipingere; come pure calchi di formelle dei cori lignei di S. Pietro e S.Agostino in Perugia.
Crediamo sia molto interessante poterli fotografare ed esaminare per attribuirli, datarli e stabilirne la provenienza, rendendone poi le immagini fruibili in internet con licenza CC BY-SA. Su alcuni pezzi è leggibile il nome del formatore, mentre su altri sono visibili delle imperfezioni dovute a forse a cattiva conservazione o segni di scomposizione nelle varie sezioni del calco realizzato da studenti. L’Accademia di Belle Arti di Perugia già nell’Ottocento era famosa per le sue copie in gesso di opere di artisti famosi come Donatello, Canova, Thorvaldsen, utilizzate per l’insegnamento, che le venivano richieste anche dall’estero. Uno studio approfondito dei gessi presenti nel Museo, potrebbe anche aprire un confronto con quelli posseduti dalla Gipsoteca dell’Accademia. L’inventariazione dei gessi proseguirebbe il lavoro di valorizzazione di tutto il materiale presente all’interno del Museo che l’Associazione “Il Grisatoio” porta avanti dal 2006. Infatti Archivio e Biblioteca, dichiarati di notevole interesse storico, insieme ai periodici e alle circa 2000 lastre fotografiche, aprono anche un’interessante ed affascinante finestra sulla vita di Perugia nell’Ottocento.
Per poter realizzare un inventario anche fotografico dei calchi in gesso presenti nel museo e renderne le immagini fruibili sia all'interno del museo sia sul web.
Tutte le 500 immagini fotografiche dei calchi in gesso complete di descrizione e riferimenti storici.
Le fotografie saranno realizzate dallo studio fotografico Metalli di Perugia, per il Museo Studio Moretti Caselli, che ne sarà proprietario, e le distribuirà con licenza CC BY-SA come richiesto dal bando.
L'associazione ha già aderito al progetto "Tutti i musei su Wikipedia", e in coerenza con il proprio obiettivo principale è interessata divulgare la cultura della vetrata e rendere fruibile il proprio materiale nel modo più efficace possibile.
8000 no 0 no 0 presentazione delle fotografie realizzate 450 cartoline con le immagini più rappresentative 250 smontaggio calchi, pulizia e realizzazione fotografie 7300
Museo Tempo
Il Museo, struttura chiave della comunità locale si occupa della raccolta, conservazione e promozione della cultura con tre esposizioni sulla tessitura negli Iblei, sulla storia dell'emigrazione e della medicina popolare.
Il progetto intende valorizzare mediante la digitalizzazione il patrimonio esposto al fine di promuovere e diffondere la tradizione popolare iblea e la storia dell'emigrazione siciliana.
Al fine di promuovere e diffondere la consapevolezza del patrimonio storico ed etnoantropologico della Sicilia sud orientale.
Materiale epistolario. Digitalizzazione delle lettere degli emigranti e del materiale fotografico sulla storia dell'emigrazione siciliana (100). Schede di catalogazione dei tessuti e delle medicine popolari (100).
Materiale di cui l'istituzione possiede i diritti.
Proseguire le ricerche e approfondire le tematiche nel corso degli anni.
8 PC , scanner 2500 Software per digitalizzazione e archiviazione 1500 Spettacolo teatrale, mostre e conferenza 500 Pubblicazione (guida del museo) 1500 Ricerche e digitalizzazione 2000
Fondazione Barsanti e Matteucci ETS
Il progetto prevede la realizzazione di quattro video dimostrativi dedicati alle quattro riproduzioni funzionanti dei motori, presenti nel Museo, progettati da Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Ogni video mostrerà il funzionamento reale di uno dei motori, con riprese dettagliate del modello fisico in azione, e con spiegazioni essenziali sul loro principio di funzionamento tramite la creazione di animazioni illustrative. I video saranno caricati su Wikimedia per renderli accessibili a tutti e arricchire le voci di Wikipedia dedicate alla storia della tecnologia motoristica. L’obiettivo è diffondere la conoscenza sull’innovazione dei due scienziati lucchesi Eugenio Barsanti e Felice Matteucci attraverso immagini dinamiche e chiare, permettendo a studenti, studiosi e appassionati di vedere per la prima volta questi motori in funzione.
Il Museo del Motore a Scoppio è una piccola realtà museale, ancora poco conosciuta, nata con l’obiettivo di diffondere e valorizzare l’opera di ricerca scientifica e sperimentale di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, i due scienziati lucchesi a cui si deve l’invenzione del motore a scoppio. Non disponendo di risorse proprie, il Museo si sostiene esclusivamente grazie al contributo della Fondazione Barsanti e Matteucci e garantisce ingresso gratuito per favorire la massima accessibilità al pubblico. Tuttavia, la carenza di fondi limita fortemente le attività di divulgazione e promozione. La partecipazione a questo bando rappresenta un’opportunità fondamentale per documentare e rendere accessibile a tutti, attraverso Wikimedia, il funzionamento delle riproduzioni dei motori di Barsanti e Matteucci, permettendo così di ampliare la conoscenza su questa importante innovazione e di valorizzare un patrimonio storico-scientifico di grande rilievo.
La Fondazione Barsanti e Matteucci mette a disposizione del progetto le riproduzioni funzionanti dei motori di Barsanti e Matteucci, realizzate dalla Fondazione stessa sulla base degli studi e dei brevetti originali. Essendo di nostra proprietà, possiamo garantire la libera documentazione e diffusione delle immagini e dei video relativi al loro funzionamento. I video prodotti nell’ambito del progetto saranno rilasciati con licenza libera su Wikimedia Commons, permettendo a chiunque di utilizzarli, condividerli e integrarli in altre piattaforme educative e divulgative. Inoltre, verranno messe a disposizione fotografie e schede descrittive dei motori per arricchire le voci di Wikipedia e altri progetti Wikimedia.
Le riproduzioni dei modelli dei motori sono di proprietà della Fondazione Barsanti e Matteucci che mette a disposizione le relative immagini e video.
Al termine del progetto, il Museo del Motore a Scoppio intende proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia, ampliando il materiale disponibile e favorendo un accesso sempre più ampio e interattivo alle informazioni sui motori di Barsanti e Matteucci. In particolare, prevediamo di integrare i video realizzati con l’esperienza di visita al Museo, inserendo nelle teche espositive dei QR Code che rimandano direttamente ai contenuti caricati su Wikimedia Commons. In questo modo, i visitatori potranno approfondire la visione dei motori in funzione in qualsiasi momento, anche dopo la visita, e condividere le risorse con un pubblico più ampio. Inoltre, la Fondazione si impegna a esplorare ulteriori opportunità di collaborazione con la comunità Wikimedia per arricchire le voci di Wikipedia relative alla storia della tecnologia motoristica e mappare il Museo su OpenStreetMap, migliorandone la visibilità e l’accessibilità.
7000 0 0 0 0 Eventuale evento di presentazione dei video per la comunità e le scuole. 800 Creazione e stampa di materiale informativo con QR Code per il Museo (da posizionare nelle teche espositive per collegare i visitatori ai video su Wikimedia Commons). 600 Riprese video professionali delle quattro riproduzioni in funzione, montaggio e post-produzione, creazione di animazioni o grafiche esplicative per illustrare il funzionamento dei motori, speakeraggio o doppiaggio, se necessario. Promozione del progetto sui canali della Fondazione (sito web, social media, newsletter). Intervento di tecnici specializzati per la manutenzione e la messa in funzione dei motori per le riprese, verifica e regolazione dei meccanismi per garantire una corretta dimostrazione visiva. 5600
Museo Civico del Belriguardo
Produzione di un podcast sulla vicenda architettonica del Palazzo rinascimentale estense del Belriguardo, primo esempio europeo di sede del potere ed di una corte rinascimentale (reggia) costruita all'esterno dell'area urbana.
Per dare una maggior visibilità al sito storico del Belriguardo, all'interno del quale vi è anche il museo civico con una importante sezione dedicata all'epoca romana e bizantina relativa agli insediamenti di Voghenza e dintorni.
Produzione di un podcast della durata di 15 minuti con parlato e almeno 50 immagini (anche B/N) dedicate al palazzo in diverse epoche storiche, in grado di renderne l'aspetto e le dimensioni oggi non percettibili causa il depauperamento conseguente all'abbandono da parte degli Este del territorio di Ferrara (ritornato al Papato) e alla trasformazione in fattoria e magazzini agricoli. Il podcast conterrà anche un filmato di durata massima di 3 minuti e letture di brani tratti dalla descrizione fatta ion epoca storica da Giovanni Sabadino degli Arienti.
Tutte le immagini sono di pubblico dominio, sarà da indagare lo alcune immagini in bianco e nero
Con la creazione di altri podcast della stessa dimensione e caratteristiche dedicati al territorio nel quale è collocata la Delizia del Belriguardo, ai personaggi che l'hanno abitata (Lucrezia Borgia, Alfonso I, Isabella Gonzaga, Renata di Valois, detta di Francia).
4300 macchina da ripresa 2000 wordpress 100 presentazione del progetto alla comunità locale 500 aggiornamento del sito attuale del museo 200 grafica, fotografo 1500
Fondazione Fo.Cu.S. Fondazione Culture Santarcangelo
Il progetto intende favorire la divulgazione e la libera fruizione dell’Archivio storico dell’Amministrazione del Festival internazionale del Teatro in piazza di Santarcangelo di Romagna (RM). Il Festival, attivo dal 1971, il più antico festival italiano dedicato alle arti della scena contem-poranea e uno dei più significativi eventi europei nell’ambito del teatro, della danza e delle arti per-formative. Il suo Archivio storico è costituito complessivamente da 727 unità che permettono di ricostruire in grande dettaglio l’attività amministrativa, organizzativa e divulgativa del Festival durante un arco cronologico che va dal 1971 al 2021. L’archivio è stato recentemente oggetto di un intervento di rico-gnizione, selezione e prima descrizione archivistica, promosso alla Soprintendenza archivistica e bi-bliografica dell’Emilia-Romagna (2021-2022), e si presta quindi particolarmente a ulteriore attività di valorizzazione.
Il progetto si propone di digitalizzare una selezione di documenti tratta dall’Archivio storico del Fe-stival internazionale del Teatro in piazza di Santarcangelo di Romagna (per un totale di circa 5.000 documenti complessivi), con particolare riguardo ai materiali relativi all’organizzazione dei programmi delle prime edizioni del festival, e di metterla a disposizione in modalità open access sulla piattaforma Wikimedia Commons. L’obiettivo è quello di favorire, sia presso gli studiosi e gli specialisti, sia presso il largo pubblico, una conoscenza più approfondita del Festival e di riflesso gli aspetti politici e cultu-rali che hanno caratterizzato nel tempo il nostro territorio nazionale e internazionale.
La Fondazione Fo.Cu.S. che gestisce gli istituti culturali del Comune di Santarcangelo di Romagna e che possiede l’Archivio storico dell’Amministrazione del Festival internazionale del Teatro in piazza di Santarcangelo, ha intrapreso da alcuni anni una campagna di valorizzazione e disseminazione dei propri patrimoni culturali, in particolar modo archivistici, tramite gli strumenti digitali. Nel corso del 2023 ha digitalizzato integralmente l’archivio personale del poeta romagnolo Giovanni Maria (Nino) Pedretti (1923-1981), rendendolo liberamente accessibile sul portale Lodovico Media Library, svilup-pato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e intende proseguire su questa strada digi-talizzando altri archivi di personalità letterarie legate a Santarcangelo di Romagna, come il poeta To-nino Guerra. La partecipazione al presente bando rientra pertanto in questo quadro progettuale ed è finalizzata ad allargare e diversificare il materiale da valorizzare digitalmente, passando da archivi di persona a un archivio istituzionale.
Il progetto intende mettere a disposizione, in formato digitale e con licenza libera, una selezione di documentazione archivistica, sia a stampa che manoscritta, che permetta di ricostruire le attività di organizzazione delle prime edizioni del Festival internazionale del Teatro in piazza di Santarcangelo, relative al decennio 1971-1978. La documentazione interessata sarà costituita in particolare da verba-li e registri delle deliberazioni del Consiglio direttivo, dell’Assemblea consorziale e del Consiglio di amministrazione, carteggio e relative convocazioni, registri di protocollo della corrispondenza e corri-spondenza, ma anche dai fascicoli nominali delle singole compagnie teatrali che presero parte alle va-rie edizioni del festival. Laddove presenti, verranno digitalizzati anche fotografie, rassegne stampa, locandine, materiali iconografici pubblicitari e di altri natura, così da ampliare il più possibile lo spet-tro delle tipologie documentarie interessate dal progetto. Tutto il materiale digitalizzato, senza ecce-zione alcuna, verrà caricato e reso accessibile con licenza libera su Wikimedia Commons con un cor-redo informativo essenziale (metadati descrittivi), elaborato secondo il Dublin Core Metadata Set.
La parte d’archivio che si vuole sottoporre a digitalizzazione è composta quasi esclusivamente da do-cumentazione amministrativo-contabile: atti fondativi e Statuti; convocazioni, verbali e registri delle deliberazioni del Consiglio direttivo, dell'assemblea consorziale e del Consiglio di amministrazione; contratti; registri di protocollo; corrispondenza; bilanci di previsione; preventivi; conti consuntivi; verbali. Quella legata alla parte organizzativa è composta da materiale relativo all'organizzazione an-nuale del Festival; contratti e schede delle compagnie teatrali; progetti; teatro Italia; teatro estero; danza, ecc..; materiali prodotti dall’ufficio stampa (comunicati, accrediti stampa, rassegna stampa). Tutti i documenti sono pubblici soprattutto liberi da diritti d’autore.
I materiali documentari dell’Archivio storico dell’Amministrazione del Festival internazionale del Teatro in piazza di Santarcangelo costituiscono solo una parte del patrimonio documentario prodotto dal festival nel corso della sua storia più che cinquantennale. Il progetto che qui si presenta vorrebbe quindi costituire al tempo stesso un test e un apripista per una più ampia e generalizzata digitalizza-zione e condivisione di questa documentazione sulle piattaforme di Wikimedia. Un primo sviluppo del progetto potrebbe essere costituito dalla digitalizzazione del fondo delle locandine e dei manifesti del festival, che costituisce una raccolta a parte e che presenta un rilevantissimo interesse artistico e culturale. Allo stesso modo, si potrebbe proseguire digitalizzando i contenuti audiovisivi delle rappre-sentazioni teatrali e delle performance che sono stati realizzati nel corso delle diverse edizioni e che costituiscono una mediateca pressoché unica nel suo genere, almeno per il contesto italiano.
8 no 0 no 0 no 0 no 0 Compenso al professionista per la digitalizzazione dei materiali 8000,00 euro
Associazione Musei del Cibo della Provincia di Parma
I Musei del Cibo hanno intrapreso una larga opera di digitalizzazione delle proprie collezioni. Tale opera sta proseguendo con un importante corpus di materiale costituito da una raccolta di oltre 1600 fra stampe e incisioni databili fra il 1500 e il 1900 a tema micologico. Si tratta di un nucleo davvero cospicuo e unico per ricchezza e varietà dei temi trattati. A fianco della sistematica, con xilografie, incisioni a bulino, litografie in nero e a colori (alcune anche con coloriture d’epoca ad acquerello), si possono trovare numerosi libri di botanica illustrati inglesi, francesi, tedeschi, olandesi, … Fra questi una menzione particolare meritano gli erbari del Mattioli (1563), del Dioscoride (1568) e dell’Aldrovandi. Le immagini botaniche delle singole specie di funghi si affiancano a tavole “didattiche” e comparative un tempo utilizzate per il riconoscimento. Ma vi sono – e questo denota la curiosità e la vivacità culturale di chi le ha collezionate – anche fotografie del primo Novecento, pubblicità commerciali di aziende di trasformazione o di marchi di largo consumo con riferimento ai funghi; figurine pubblicitarie – Liebig, Nestlé e Lavazza solo per ricordare le più note – figurine per bambini di fine Ottocento, stampate in cromolitografia e fustellate con decine di funghi “umanizzati” destinate al gioco dei bimbi; cartoline primo Novecento di gnomi e folletti con funghi, particolarmente diffuse in area mitteleuropea e utilizzate come messaggio beneaugurale di inizio anno; stampe decorative e artistiche di epoca liberty con il fungo come soggetto decorativo; incisioni figurative con raccolta di funghi e mestieri. La collezione lascia ampio spazio anche a tavole comparative, tavole didattiche per le scuole, alcune in materiale plastico preformato; tavole artistiche con abbinamento funghi, animali e stili architettonici; ex libris a tema micologico. I materiali fanno parte di una donazione privata al Museo del Fungo Porcino di Borgotaro, inaugurato nel 2022.
L’undici Novembre 2025 è stato siglato accordo di collaborazione fra I Musei del Cibo e Wikipedia che ha consentito la pubblicazione di un corpus di oltre 900 immagini e dei relativi metadati (didascalie ed informazioni relative agli oggetti in mostra nelle sedi dei sei Musei del Cibo della provincia di Parma) da parte della più grande enciclopedia libera online al mondo, collaborativa e gratuita. Si tratta di un’importante collaborazione inserita nel “Progetto GLAM” (Gallerie, Biblioteche, Archivi e Musei) di Wikipedia finalizzato a perfezionare i contenuti su argomenti relativi al settore culturale. Proprio sulla scorta di questa fruttuosa collaborazione vorremmo continuare ad operare.
Tutti i contenuti digitalizzati saranno messi a disposizione con licenze libere cosi come già fatto nel richiamato progetto GLAM
I diritti d'uso del materiale e delle relative immagini ricadono, allo stato attuale, ai Musei del Cibo della Provincia di Parma che ne è proprietaria.
Le collezioni dei Musei del Cibo, che spesso ricevono donazioni di importanti corpora, sono in continuo implemento. Oltre a questo la collaborazione con importanti biblioteche gastronomiche, come la Biblioteca dell'Academia Barilla, prefigurano un lungo lavoro di digitalizzazione di materiali librari e museali da parte dei Musei del Cibo, al fine di rendere disponibile ciò che siamo chiamati a conservare e valorizzare.
8 service con scanner planetario per l'acquisizione dei materiali, delicati e di diversi formati anche molto grandi 4500 già presente in struttura - Relizzazione di attività formative con le scuole partner dei musei durante i procedimenti di acquisizione. Attività didattiche per la valorizzazione della collezione 1200 promozione dell'inziativa tramite l'ufficio stampa dei musei (riviste e media tradizionali), sulla piattaforma dei musei del cibo e sui canali social. Stampa di locandine e brochure per la presentazione al pubblico dell'iniziativa 500 post produzione e metadatazione del materiale 1800
Fondazione Brescia Musei
Il progetto prevede la realizzazione di un tour virtuale interattivo del del Museo di Santa Giulia (riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2011), che comprenda anche il Corridoio UNESCO e il Viridarium dei Musei Civici di Brescia. L’esperienza sarà realizzata utilizzando la tecnologia Matterport, che permetterà di creare un'esplorazione immersiva e dettagliata degli spazi, offrendo un accesso innovativo e coinvolgente al patrimonio storico e culturale del sito.
Fondazione Brescia Musei ha già avviato il processo di digitalizzazione delle proprie sedi museali e delle collezioni permanenti attraverso tour virtuali. Tuttavia, è ancora priva di un tour virtuale dedicato al Museo di Santa Giulia, che potrebbe rendere la sua collezione permanente accessibile a un pubblico più ampio, superando barriere geografiche e fisiche. Inoltre, il virtual tour rappresenta un potente strumento di promozione, capace di incentivare il pubblico a visitare i musei grazie a un’esperienza coinvolgente e immersiva, contribuendo al tempo stesso alla conservazione digitale del patrimonio. I virtual tour saranno completamente fruibili dal pubblico tramite un semplice link di accesso, utilizzabile da smartphone, tablet, computer o qualsiasi dispositivo connesso a Internet. Tutti i tour virtuali sono dinamici e interattivi, arricchiti da numerosi contenuti multimediali culturali, tra cui descrizioni testuali, immagini, video, link informativi e mappe 3D dei siti archeologici coinvolti. Nello specifico saranno disponibili pannelli informativi, descrizioni, approfondimenti testuali, foto, video, video immersivi, link informativi e mappe 3D già fisicamente fruibili all’interno del percorso museale. Inoltre i virtual tour sono geolocalizzati, fornendo in condivisione worldwide tutte le informazioni sopra descritte e contributi maps di foto e documenti.
Lo stato dei diritti d’uso del materiale è il seguente:
- [Testi] l’istituzione possiede i diritti sui contenuti testuali forniti nei virtual tour;
- [Immagini e video] una parte del materiale è di proprietà dell’istituzione, mentre per altri contenuti è necessario verificare lo stato dei diritti d’uso.
- [Documenti]: stato da indagare per eventuali restrizioni sui diritti.
- [Mappe 3D e contributi geolocalizzati] di proprietà dell’istituzione e condivisibili nei limiti delle licenze applicabili.
Fondazione Brescia Musei potrebbe mettere a disposizione di Wikimedia tutti i virtual tour delle collezioni permanenti, sia quelli già realizzati che quelli in fase di produzione, relativi alle proprie sedi museali: Museo di Santa Giulia, Brixia – Parco Archeologico di Brescia Romana, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi “Luigi Marzoli” e Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia.
8000 camera Matterport PRO3, iPad PRO, applicazione acquisizione - fornita da SPAZIO41 (vedi punto E) 0 Server online Matterport per il mantenimento degli accessi internet free 2000 Non previsto 0 Non previsto 0 Realizzazione dei virtual tour (SPAZIO41 è incaricata del servizio) 6000
Associazione per la Gestione del Museo Etnografico e della Cultura materiale di Aquilonia - APS
Progetto: Ri-usanze - Il riuso ha radici antiche Il progetto prevede di condividere sulle piattaforme Wikimedia (Wikipedia, Wikimedia Commons, Wikidata) materiale fotografico e testuale, originale e appositamente prodotto, che illustra i notevoli contenuti museali con specifico riferimento al tema del riuso e della riparazione. Il tema è elemento caratterizzante della società tradizionale riccamente raccontata dal Museo Etnografico di Aquilonia, ma torna oggi assolutamente attuale, di fronte a una società dei consumi il cui paradigma non è più sostenibile. L’obiettivo specifico è quello contribuire al riuso sia materico, sia digitale, attraverso uno shooting di fotografie di utensili, oggetti, suppellettili selezionati e fotografati tra quelli costituenti il Museo Etnografico di Aquilonia, raccontati in una linea narrativa ispirata alla riparazione e al riuso che da scelta di necessità nella cultura contadina si impone oggi come scelta di consapevolezza, e resi disponibili per un “riuso” digitale coerente con le finalità del bando. L’obiettivo più generale è quello di contribuire a diffondere una cultura della condivisione e del riuso come affermazione di un quadro valoriale che ha come punti focali il senso di comunità diffuso; la condivisione come scelta di libertà, di arricchimento e di crescita collettiva; il riuso come elemento essenziale per contribuire al libero beneficio e all'aumento della partecipazione al patrimonio culturale secondo lo spirito della convenzione di Faro; la riparazione e il riuso materico come sviluppo del senso critico verso una diffusa tendenza ipertrofica contemporanea al consumismo compulsivo; lo sviluppo di una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità in tutte le sue declinazioni.
Le attività: Da una a due persone, tra quelle attualmente impiegate nelle attività di supporto al Museo, si impegneranno nella formazione prevista dal bando e contribuiranno poi a sviluppare le attività anche sulle piattaforme Wikipedia, per tutta la durata del progetto. Si provvederà a identificare, nell’ambito della tematica generale “ri-usanze” (riuso/riparazione), specifici sotto-ambiti, nel numero minimo di 5, da sviluppare (es. riparazione di utensili ceramici, rigenerazione di indumenti e calzature, utilizzo degli scarti alimentari, nuove funzioni per attrezzi e oggetti non riparabili, ecc.). Per ognuno di questi sotto-ambiti sarà prodotta una scheda descrittiva, scegliendo una linea narrativa adatta alle platee di elezione. Parallelamente, sarà selezionato un numero di oggetti da fotografare e utilizzare per le finalità indicate non inferiore a 100, rappresentativi del tema ri-usanze nelle diverse declinazioni descritte dalle schede. I ragazzi saranno formati da un fotografo esperto, così che possano acquisire le competenze necessarie per il progetto e oltre il progetto. Gli oggetti saranno fotografati e collegati al racconto presente nelle schede, contenenti le informazioni già raccolte dalla voce degli anziani, nell’ottica di valorizzare il senso della riparazione e del riuso. Il set di foto scelte con le indicazioni a corredo sarà quindi caricato e rese disponibile su Wikipedia, su Wikimedia Commons e su Wikidata. Dal sito del MEDA si rimanderà al progetto sviluppato con il bando, confidando che anche dalle piattaforme Wikipedia si potrà rinviare per approfondimenti sul Museo al suo sito internet. Si organizzerà un momento di presentazione pubblica del progetto, coinvolgendo le istituzioni locali e Wikimedia. Si provvederà quindi a dare corso alle attività di comunicazione e di promozione del progetto secondo quanto indicato sotto la voce “comunicazione” qui di seguito riportate. Si darà corso alle attività burocratiche e amministrative, compresa la rendicontazione, rispettando quanto espressamente indicato nel bando. Si promuoverà, anche a seguire, il progetto verso i visitatori del Museo.
Gli output
- N. 5 (minimo) schede illustrative delle modalità di riparazione e riuso di oggetti nella cultura materiale a matrice contadina di cui il Museo tratta; •�Set di foto collegate alle schede illustrative di n.100 oggetti selezionati tra quelli costituenti il Museo Etnografico da condividere secondo le modalità indicate dal bando;
- 2 giovani formati ad hoc per l’uso degli strumenti di ripresa e di fotografia digitale e in relazioni alle opportunità offerte da Wikipedia;
- Report su attività di comunicazione digitale con le platee intercettate attraverso le attività di adv;
- Rassegna stampa con gli articoli pubblicati e le interviste realizzate sul progetto e sulla giornata di presentazione dello stesso;
- valorizzazione del progetto e di Wikimedia su tutti i materiali elaborati e con un apposita indicazione apposta – ove compatibile - anche sulle attrezzature comprate grazie al progetto;
- Materiali informativi stampati e resi disponibili per i visitatori del Museo con qr code che rimanda al set di foto su Wikimedia.
I punti di forza del progetto Il progetto:
- fa suo l’obiettivo del bando e lo rafforza collegando il riuso digitale a quello materico;
- ha un valore altamente formativo e didattico, in coerenza sia con le finalità e i target primari del MEDA, sia con gli obiettivi generali di condivisione della conoscenza come base per una più forte coscienza civica diffusa;
- si richiama a un quadro valoriale in linea con gli obiettivi indicati da Wikimedia, quali la condivisione, lo sviluppo culturale, la sostenibilità in tutte le sue accezioni;
- prevede una formazione dedicata anche per l’uso delle attrezzature che saranno comprate;
- prevede uno specifico piano di comunicazione integrata e una diffusa promozione del progetto;
- fa perno su un momento di presentazione pubblica collegato a una giornata internazionale “in tema” (la Giornata Internazionale della riparazione);
- restituisce a Wikimedia una opportuna visibilità;
- può contare sul supporto di un partner qualificato per lo sviluppo delle attività di comunicazione;
- Prevede un “cofinanziamento” con attività professionali espletate da una società qualificata nel settore.
Le attività di comunicazione e di promozione Le attività di comunicazione saranno sviluppate in maniera coordinata con Wikimedia. Saranno sviluppate attività di comunicazione digitale, di ufficio stampa e di promozione diretta in un’ottica integrata. Il servizio di ufficio stampa (quantificato nel valore equivalente di € 2.000) è fornito A titolo di cofinanziamento dal partner Nikura srl (si veda sezione sui soggetti esterni coinvolti). La comunicazione digitale sarà sviluppata: sul sito del Meda, con informazioni e foto del progetto e dei momenti salienti di presentazione; sui social network con gli account ufficiali del Meda; invitando il Comune di Aquilonia a fare altrettanto con i propri canali istituzionali; sulle piattaforme Wikipedia, naturalmente. Il layout sarà originale, coordinato e coerente, tutti i materiali prodotti riporteranno riferimenti al progetto e a Wikipedia. Si svilupperanno campagne adv con profilazioni che interesseranno in particolare i giovani residenti in Campania e più in generale in Italia. Le attività di ufficio stampa saranno concentrate sul momento di presentazione pubblica del progetto e consisteranno nell’elaborazione di mailing di giornalisti e media potenzialmente interessati ai temi del progetto, sia sul piano locale, sia sul piano nazionale, nell’invio di un invito a partecipare all’evento di presentazione, in attività di follow up con una nota stampa ex post corredata dalle foto dell’appuntamento. I visitatori del Museo saranno informati del progetto e avranno a disposizione materiali informativi per approfondire e per favorire le visite alle piattaforme Wikipedia attraverso un qr code.
La presentazione pubblica del progetto Si provvederà a organizzare un evento di presentazione pubblica del progetto, assieme alla governance del Museo, le Istituzioni locali, wikimedia, eventuali altri relatori. L’evento sarà anche l’occasione per discutere di riuso e di riparazione come modus operandi che favorisce la condivisione, la crescita cultura e la “riparazione” non solo di oggetti, ma anche di soggetti, comunità, ambiente in senso lato. La giornata ideale per l’evento è sabato, 18 ottobre 2025. In quella data, infatti, ricorre per quest’anno la Giornata Internazionale della Riparazione, perfettamente in linea con gli obiettivi generali del progetto. Qualora non fosse possibile in quella data l’obiettivo sarà comunque organizzare l’evento a ridosso di quella data, così da poter fare ad esso riferimento sia nel corso della manifestazione, sia nella narrazione che prenderà forma sul piano della comunicazione. Nel corso della giornata di presentazione, oltre alle attività di comunicazione già dette, si provvederà a effettuare riprese e foto da utilizzare sui vari canali (sito, social network, a corredo della nota stampa).
Il “Bando musei, archivi e biblioteche 2025” di Wikimedia Italia, in collaborazione con ICOM Italia e Creative Commons Italia, mira a promuovere il libero riuso online delle immagini di pubblico dominio e dei contenuti open access con licenze libere. L’obiettivo è diffondere le riproduzioni digitali del patrimonio culturale italiano attraverso tecnologie digitali, sensibilizzando i cittadini alla partecipazione diretta e promuovendo ricerca, creatività, cultura e turismo. Il bando può trovare un collegamento lineare con il Museo Etnografico di Aquilonia e la sua illustrazione della civiltà contadina sotto diversi profili, primo fra tutti la declinazione del concetto di riuso. Nella civiltà contadina dell’Appennino meridionale, infatti, il riuso e la riparazione degli oggetti erano pratiche comuni dettate dalla necessità e dalla scarsità di risorse. Ad esempio, gli utensili agricoli venivano costantemente riparati per prolungarne la vita utile, e materiali come il legno o il ferro venivano recuperati da strumenti dismessi per creare nuovi attrezzi o riparare quelli esistenti. Anche gli indumenti venivano rattoppati o trasformati in nuovi capi, mentre i tessuti usurati trovavano nuova vita come stracci per la casa o imbottiture. Qui il riuso è culturale e più che spinto dalla necessità è determinato dall’assunzione di una sempre maggiore consapevolezza. E tuttavia tutte e due le declinazioni dei riuso rientrano in un quadro valoriale univoco e coerente, specie nella parte nella quale si richiama al concetto di “veicolo efficace di sensibilizzazione dei cittadini alla partecipazione diretta, uno stimolo alla ricerca, alla creatività, alla produzione editoriale e uno strumento efficace di promozione culturale e turistica”. TARGET Oltre al target ampio di riferimento di Wikimedia, si punterà a coinvolgere anche attraverso altri canali e altre attività più platee, con una predilezione per bambini e ragazzi in età scolare, i giovani e poi più diffusamente il pubblico di ogni età. L’area di riferimento sarà principalmente la Campania, ma si punterà a una valorizzazione del progetto anche in ambito nazionale. Si provvederà a coinvolgere le scolaresche, in particolare in occasione della visita al Museo, e le comitive con particolare attenzione a quelle costituite e che annoverano al proprio interno il personale docente. Si punterà, inoltre, a informare e a coinvolgere attivamente le istituzioni e gli stakeholder locali.
Per il progetto il Museo Etnografico di Aquilonia produrrà appositamente, e poi condividerà con licenza libera Creative Commons, contenuti originali tratti dalla suo ricco percorso espositivo, accomunati dal tema del riuso e della riparazione di materiali e oggetti. 100 è il numero minimo di FOTOGRAFIE di oggetti e utensili tratte dall'esposizione museale, che saranno prodotte e condivise sulle piattaforme Wikimedia. 5 è il numero minimo di SCHEDE TESTUALI illustrative delle modalità di riuso e riparazione, legate alle fotografie, che saranno prodotte e condivise sulle piattaforme Wikimedia. Tutte le immagini e i testi che saranno condivisi in licenza Creative Commons nell'ambito del progetto RI-USANZE da parte del Museo Etnografico di Aquilonia, saranno prodotte appositamente per il progetto stesso: pertanto i diritti d'uso di tutto il materiale (foto di oggetti e apparati testuali illustrativi) saranno in capo al Museo stesso, che li renderà istantaneamente usufruibili tramite licenza Creative Commons.
Il progetto proposto può rappresentare un primo modulo pilota riproponibile su altre tematiche corrispondenti ai diversi percorsi ospitati dal Museo. Con la medesima metodologia prevista dal presente progetto sarà possibile condividere contenuti su temi quali, a titolo di esempio: la condizione della donna, i giochi tradizionali, il ciclo di produzione del grano, le terapie empiriche della medicina popolare, le credenze religiose, ecc., tratte dagli oltre 100 ambienti del Museo, che espongono oltre 13.000 oggetti. L'acquisizione della strumentazione fotografica con il presente progetto si rivelerà una risorsa acquisita proprio in funzione del prosieguo del progetto attraverso nuovi moduli tematici. Ciò anche, potenzialmente, in vista di future edizioni del bando Musei Archivi Biblioteche di Fondazione Wikimedia: in tale caso, avendo già acquisita la strumentazione fotografica, si potranno infatti dedicare maggiori risorse alla realizzazione di un maggior numero di moduli tematici da condividere sulle piattaforme Wikimedia, così come sarà possibile dedicare un'ulteriore quota di risorse alle attività di disseminazione.
8000 Acquisto fotocamera e obiettivi con buone prestazioni macro + Acquisto altri materiali (es. pannelli e illuminazione per set fotografici, ecc.) 2300 no 0 Organizzazione evento di presentazione del progetto 1200 Spede per adv (personale + spese vive) + Personale per layout grafico e comunicazione digitale 3000 Personale per operazioni fotografiche, redazione schede, caricamento + Corso fotografico da parte di fotografo professionista 1500
Associazione Culturale senza fini di lucro denominata Centro Studi Colocrisi
Titolo del progetto: Azioni protese all’ammodernamento del Piccolo Museo Colocrisi Descrizione del progetto Il progetto che si intende effettuare sarà quello di ammodernare il Piccolo Museo Colocrisi di Sambatello, rappresenta l’attività svolta dal Centro Studi Colocrisi nel corso dei 50 anni di attività, costituito da Biblioteca, Pinacoteca e Archivio Storico. Contiene un patrimonio di notevole interesse culturale che supera, certamente, i confini locali. Detto Museo, cresce ogni anno con l’apporto congiunto di componenti differenti, sia interne al museo, quali le opere, i documenti, le collezioni, la sede, i visitatori, le risorse, sia esterne, quali i vincoli socio-culturali, politici ed economici rispetto al patrimonio culturale. Per implementarlo e renderlo fruibile, oltre alle normali attività, viene svolto ogni anno il Premio Sambatello, giunto alla 30^ edizione, l’iniziativa su cui ruota tutta l’attività annuale del Museo che durante gli anni si è arricchito con opere di notevole pregio di Pittura, Scultura, Grafica, Poesia, fumetti e Video. L’ammodernamento del Piccolo Museo prevede le seguenti attività:
- Azioni volte alla promozione e alla salvaguardia del patrimonio culturale e del suo contesto territoriale
- Realizzazione di apparati informativi e comunicativi volti a migliorare la fruizione culturale dei musei e dei rispettivi contesti territoriali, valorizzando la dimensione materiale e immateriale del patrimonio diffuso sul territorio, attraverso il coinvolgimento dei destinatari nella fase ideativa e progettuale
Considerato che l’obiettivo principale del progetto è quello di accrescere i flussi turistici/visitatori facendo leva sulla promozione delle opportunità che il territorio possiede in termini di offerta turistica complessiva quali: cultura, ambiente, prodotti tipici e tradizioni locali mediante lo svolgimento delle iniziative seguenti:
- Concorso di Pittura Estemporanea, fumettistico e video/fotografico
- Convegno dal tema: Il ruolo del museo sambatellino tra opportunità, creatività e innovazione.
- Rievocazione storica della sbalorditiva vendita della Baronia di Sambatello (15^ sec.) edizione 2025 comprendente vendita all’asta del territorio di Sambatello; protesta dei Sindaci dell’epoca per la sua ricompra; corteo storica per le vie di Sambatello per festeggiare la ricompra.
- Mostra di pittura, fumetti e video/fotografico
- Visite guidate alle mostre delle scuole e laboratori didattici
- Cerimonia di attribuzione dei premi ai vincitori dei rispettivi concorsi e dell’edizione annuale del Premio Speciale Sambatello Si tratta di realizzare un tour virtuale Museo fotografico che comprende la realizzazione in serie di scatti fotografici a 360 per n. 6-8 hotspot (punti di vista), per n. 3 ambienti con opere predisposte nelle sale di esposizione + virtual tour 360 per sito web e file eseguibile .exe per visione su PC e portatili.
Attraverso un’interfaccia immersiva e facile da usare si può camminare all’interno dell’ambiente virtuale, dove possono essere esposte:
- immagini bidimensionali;
- video;
- modelli 3d Realizzazione virtual tour 360 per sito web e file eseguibile .exe per visione su PC e portatili.
Realizzare il “Tour virtuali” potenzia le opportunità che la dimensione digitale e il web offrono alla valorizzazione del Museo, con un linguaggio informatico destinato al web assume sempre più una rilevanza istituzionale e un forte profilo pubblico. Detto “Tour” va considerato, perciò, come un’importante attività strategica e, in quanto tale, pianificata e sostenuta per la crescita futura
Quali sono i vantaggi del “Tour virtual” ? I vantaggi saranno molteplici alcuni dei quali vengono indicati qui di seguito:
- concorrono alla valorizzazione del patrimonio culturale conservato dal Piccolo Museo
- sono uno strumento di apprendimento e di arricchimento della conoscenza
- possono rendere fruibile una quantità di opere di gran lunga superiore a quanto una qualsiasi mostra reale sarebbe in grado di esporre
- consentono di rendere disponibili al pubblico le opere senza mettere a rischio il compito di tutela del patrimonio nazionale e internazionale • permettono la fruizione di opere che potrebbero non essere accessibili all’utenza
- permettono la visione di parti e dettagli di opere altrimenti non percepibili, anche osservando l'originale
- sono fruibili nel tempo, non essendo limitate alla durata dell’evento reale
- possono essere “visitate” quasi sempre gratuitamente da utenti di ogni parte del globo, che potrebbero non visitare mai la mostra reale
- sono dinamiche, perché possono essere modificate anche dopo che sono state realizzate, sia negli aspetti progettuali, sia nelle attività e nei contenuti
- possono essere arricchite con il contributo degli utenti
- possono essere realizzate anche con budget limitati ed essere più economiche degli allestimenti reali
- possono avere la funzione di archivio online delle informazioni relative alla mostra reale.
- possono avere una ricaduta positiva sull’indotto turistico
Il museo può quindi rappresentare per ogni visitatore un luogo privilegiato per la ricerca nel quale essere guidato, dapprima, ad usare lo sguardo come “strumento” sensoriale ed intellettuale necessario per scoprire i “segni” dei messaggi comunicativi, in un secondo momento, a riflettere per interpretare e rielaborare i contenuti delle opere, dei reperti, delle testimonianze della memoria storica dei tempi passati e recenti. Per l’attuazione del progetto sarà garantita la sostenibilità e la congruità economica con avanzate forme d'aggregazione con Organismi pubblici e privati, tra cui scuole di ogni ordine e grado e principalmente con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e con una struttura organizzativa (CTS e staff operativo.) Il risultato atteso prevede un notevole afflusso di visitatori, turisti, fruitori a tutti i livelli con un ritorno in termini d’immagine del Museo sambatellino, collegata con le reali risorse del territorio che possono rappresentare un preciso punto di riferimento per turisti e cittadini amanti dell’arte, del paesaggio e dei principali prodotti tipici del posto ( bergamotto, annona e vino)
I risultati attesi del progetto sono molto promettenti e hanno destato un grande interesse anche da parte degli esperti di settore. Le analisi e le potenzialità del progetto hanno permesso agli esperti di fare previsioni sul suo futuro, che indicano un significativo contributo allo sviluppo tecnologico e all'innovazione in vari settori. Inoltre, si prevede che il progetto avrà un impatto positivo sull'economia, generando nuove opportunità di lavoro e stimolando la crescita dei soggetti coinvolti. La sua promettente realtà nel futuro sembra ormai evidente. Il progetto porta con sé grandi aspettative di successo, sfidando i tradizionali modelli di innovazione. Grazie alla sua audace visione e alla combinazione di idee, si prevede che questo progetto possa rompere gli schemi e creare nuovi orizzonti. Le aspettative si concentrano su una svolta nel settore, grazie alle tecnologie all'avanguardia e all'approccio progressista che caratterizzano il progetto. Questa sfida e innovazione promettono di portare risultati straordinari e di aprire nuove opportunità per l'intero mercato. Viene previsto che il progetto rappresenti una svolta radicale nel settore, grazie al suo approccio progressista e alle tecnologie all'avanguardia utilizzate. Le grandi aspettative di successo circondano questo progetto, che si prevede possa rompere gli schemi e creare nuove opportunità per l'intero mercato dell'innovazione. Per avviare ulteriori momenti aggregativi con l'Organismo promotore del presente bando sarà opportuno istituire una proficua collaborazione protesa alla diffusione e alla conoscenza dell'importante patrimonio artistico-culturale presente nel Piccolo Museo Sambatellino mediante la formalizzazione di un rapporto di collaborazione per concordare azioni comuni da effettuare a seguito dell'approvazione del presente progetto.
I contenuti che saranno messi a disposizione saranno quelli prodotti dallo svolgimento delle azioni che saranno realizzate dal presente progetto e da quelli derivanti dall'eventuale rapporto di collaborazione.
Il patrimonio artistico-culturale in dotazione del Piccolo Museo è di esclusiva proprietà del Centro Studi Colocrisi.
Il progetto può proseguire attraverso la formalizzazione di un rapporto di collaborazione proteso alla diffusione e alla conoscenza del patrimonio posseduto mediante specifiche iniziative da definire a seguito dell'approvazione del presente progetto.
8000 Si tratta di realizzare un tour virtuale Museo fotografico 1500 Acquisto e installazione di software libero per la gestione del Museo 500 Concorsi, mostra, premi, visite guidate, ecc.. 2000 Spese per pubblicazioni giornali, sport radio/tv, sito web, ecc.. 1500 Spese per Struttura Operativa (C.O. - CTS, staff operativo) 2500
TRUCIOLI APS - Ecomuseo del Castagno dell'Etna
Il progetto Memoriae ha l'obiettivo di rendere pubblico e fruibile un ricco archivio fotografico delle famiglie di Milo, un piccolo comune situato ai piedi dell'Etna, con particolare attenzione al catalogo della famiglia Arcidiacono Sessa. Questa famiglia ha già elaborato una significativa raccolta, che comprende oltre 200 immagini databili dall'inizio del 1900 fino agli anni '70, offrendo una testimonianza visiva straordinaria della vita e delle tradizioni di una comunità montana che ha attraversato diversi decenni di cambiamento storico e sociale. Le fotografie non solo raccontano la storia delle generazioni passate, ma rappresentano anche un legame profondo con la cultura e la memoria collettiva del paese. Oltre a questo archivio familiare, il progetto Memoriae include anche la documentazione di un altro aspetto fondamentale della realtà etnea: i patriarchi arborei, quegli alberi secolari che per secoli hanno resistito alle eruzioni laviche e che ora, a causa dei cambiamenti climatici, si trovano a vivere nuove sfide. Le immagini e le storie legate a questi alberi sono una testimonianza visiva potente dell’impatto che il riscaldamento globale e le modifiche ambientali hanno avuto sul territorio. Gli alberi, simboli di resistenza e longevità, sono anche una memoria vivente delle difficoltà del territorio etneo, che ha sempre dovuto fare i conti con il vulcano e la sua instabilità. Un altro importante capitolo del progetto riguarda le migrazioni, in particolare quelle delle famiglie di Milo che si sono trasferite in Australia e negli Stati Uniti. Il progetto intende raccogliere e digitalizzare le immagini, le storie e i racconti che legano queste famiglie alle loro terre di origine, mettendo in luce l’esperienza migratoria e il desiderio di preservare le proprie radici lontano da casa. Queste testimonianze sono fondamentali per comprendere le dinamiche sociali, economiche e culturali legate ai flussi migratori dal sud Italia verso l’estero nel corso del XX secolo. Infine, Memoriae si propone di preservare e condividere anche l’eredità artistica lasciata da artisti di passaggio nel territorio di Milo, in particolare in relazione alla mostra internazionale del 1992. Questo evento, che ha accolto circa 50 artisti da tutto il mondo, ha avuto un impatto significativo sulla comunità, contribuendo a un arricchimento culturale e alla nascita di un interessante dialogo internazionale. Il progetto intende rendere disponibile il libro delle visite di Villa Lo Faro, compilato in quell’occasione, offrendo così un’ulteriore chiave di lettura della storia artistica del paese. In sintesi, Memoriae è un progetto che raccoglie e preserva la memoria visiva e culturale di Milo, mettendo in evidenza la resilienza delle persone e della natura, le esperienze migratorie e il patrimonio artistico che ha attraversato il territorio.
Trucioli APS nasce con l’obiettivo di gestire e valorizzare l’Ecomuseo del Castagno dell’Etna, un presidio culturale dedicato alla memoria, alla tradizione e all’identità del territorio. L’associazione sente il preciso ruolo di divulgare il patrimonio culturale della comunità, non solo al suo interno, rafforzando il senso di appartenenza e consapevolezza, ma anche all’esterno, promuovendo la conoscenza e il dialogo con il mondo. Attraverso attività di ricerca, educazione e promozione, Trucioli APS amplifica il significato storico, antropologico e filosofico della comunità e delle sue tradizioni. Il castagno, simbolo di resilienza e connessione con la terra, diventa il fulcro attorno al quale si sviluppa un racconto collettivo, capace di trasmettere saperi antichi e valori identitari. L’ecomuseo non è solo un luogo espositivo, ma uno spazio dinamico in cui il passato incontra il presente per costruire un futuro sostenibile e consapevole.
Il progetto Memoriae nasce con l’obiettivo di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale e visivo della comunità milese, attraverso la digitalizzazione e la divulgazione di archivi fotografici e opere artistiche strettamente legate alla storia del territorio. Uno degli obiettivi principali è la fruizione dell’archivio fotografico delle famiglie milesi, con un focus particolare sull’Archivio Arcidiacono Sessa, un prezioso insieme di immagini che raccontano la vita, le tradizioni e le trasformazioni della comunità nel tempo. Questo archivio, ricco di scatti inediti, diventa uno strumento per ricostruire la memoria collettiva, restituendo alle nuove generazioni un legame con il proprio passato. Il secondo pilastro del progetto è la disponibilità dell’archivio fotografico dedicato ai patriarchi arborei, testimonianze visive di alberi secolari che rappresentano punti di riferimento simbolici e identitari per il territorio. Questi giganti verdi, veri e propri custodi della storia locale, raccontano attraverso immagini e documentazione il rapporto profondo tra uomo e natura, evidenziando l’importanza della tutela del paesaggio. Infine, Memoriae si propone di rendere fruibili le opere degli artisti che hanno transitato nella comunità milese, attraverso la scansione del libro delle visite di Villa Lo Faro che hanno lasciato un’impronta culturale e creativa nel tessuto locale. Attraverso una mostra e la divulgazione attraverso un convegno che divulgherà la disponibilità di questo patrimonio, queste opere verranno valorizzate e messe a disposizione di un pubblico più ampio. Il progetto Memoriae si configura così come un ponte tra passato e futuro, un archivio dinamico capace di raccontare la storia di Milo attraverso le immagini e le espressioni artistiche che ne hanno segnato il cammino.
L’intero patrimonio fotografico e documentale coinvolto nel progetto è nella piena disponibilità dei proprietari, i quali collaborano attivamente con Trucioli APS. Questi soggetti, consapevoli del valore storico e identitario dei propri materiali, hanno scelto di partecipare con entusiasmo, condividendo fotografie, documenti e testimonianze che raccontano la memoria collettiva della comunità. Il loro contributo è fondamentale per arricchire il progetto e garantire una narrazione autentica e partecipata. La collaborazione si traduce in un impegno congiunto nella catalogazione, digitalizzazione e divulgazione di questi preziosi archivi, affinché possano essere resi accessibili al pubblico nel rispetto della volontà dei detentori. Questa sinergia tra Trucioli e i proprietari degli archivi consente di preservare e valorizzare il passato, rendendolo fruibile per le generazioni future e rafforzando il senso di appartenenza alla comunità. Il progetto Memoriae non si limita a rendere fruibile il patrimonio fotografico esistente, ma si propone anche come un motore di nuove sinergie e come fonte d’ispirazione per ulteriori iniziative di riscoperta della memoria visiva della comunità milese. La condivisione e la valorizzazione delle immagini storiche potranno stimolare l’interesse di altri cittadini, spingendoli a riscoprire e contribuire con **nuovi reperti fotografici** conservati in archivi privati, album di famiglia o collezioni personali. Questo processo potrebbe portare all’ampliamento dell’archivio esistente, arricchendolo con materiali inediti e favorendo un’analisi ancora più approfondita della storia locale. Inoltre, la visibilità del progetto potrebbe attrarre nuove collaborazioni con studiosi, ricercatori e altre realtà culturali, generando percorsi di studio, esposizioni tematiche e pubblicazioni che diano ulteriore risalto al valore documentale delle immagini raccolte. Il progetto potrebbe così fungere da catalizzatore per iniziative complementari, come la creazione di mostre itineranti, percorsi didattici o piattaforme digitali interattive. Grazie a questo approccio partecipativo e aperto, Memoriae può diventare un modello di coinvolgimento attivo della comunità, innescando un processo di riscoperta continua e favorendo una sempre maggiore sensibilizzazione sul valore del patrimonio fotografico come strumento di memoria, identità e cultura condivisa.
8000 Acquisto attrezzatura 380€ Acquisto licenze 350€ 1 Convegno con mostra divulgativa 1500€ Servio di stampa e grafica locandi e 100 pubblicazioni 1750€ Costo orario personale addetto alla scansione degli archivi cartacei e al caricamento del materiale in pattaforma (150 ore; 15€ ora) 4500€
Parco Letterario Salvatore Quasimodo - ente gestore "Club Amici di Quasimodo"
Riorganizzazione e digitalizzazione dell'Archivio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo che comprende libri, manoscritti, fotografie, rassegnastampa ecc
Mancanza di fondi in quanto volontari
Immagini e articoli di giornale
Documenti donati da Alessandro Quasimodo al Parco Letterario.
Condividendo i materiali in archivio
6500 scanner e fotocamere 1000 no no eventi alla scoperta dell'archivio 1500 condivisione sul web 2000 compensi a professionisti 2000
Associazione Culturale Verde Binario ETS
L'idea è quella di approfondire la catalogazione dei reperti del MIAI e di arricchirla con della documentazione fotografica di qualità, e di rendere disponibili gli scatti realizzati al pubblico all'interno della piattaforma Wikimedia. Una selezione di reperti del museo, sistemi di informatica storica prodotti tra la metà degli anni '60 del secolo scorso e i primi anni 2000, sarà oggetto di una apposita campagna di studio approfondito, all'interno della quale gli oggetti saranno fotografati da professionisti, analizzati dal personale del MIAI e contestualizzati con l'aiuto della documentazione presente nella biblioteca collegata al museo. Le informazioni ricavate dall'analisi saranno confrontate con quelle presenti su Wikipedia. Laddove risultasse opportuno, le relative voci dell'Enciclopedia Libera saranno integrate o corrette di conseguenza. Le voci che dovessero risultare carenti dal punto di vista della documentazione fotografica saranno integrate con gli scatti prodotti all'interno della campagna di studio. Tutte le foto saranno pubblicate con la licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo (CC BY-SA). Al termine del progetto, sarà organizzato un evento consuntivo e divulgativo. L'Associazione Culturale Verde Binario ETS promuove da sempre il libero accesso alle informazioni e la condivisione orizzontale del sapere, e ha contribuito a organizzare numerose iniziative di divulgazione, sensibilizzatione, discussione e sperimentazione su scienza, tecnologia, ambiente e diritti. Tra le tante attività, non sono mancati confronti con le comunità locali legate a Wikipedia. Inoltre, l'Associazione Culturale Verde Binario ETS collabora da anni con realtà del territorio che si occupano di promuovere la cultura e l'arte della fotografia. Infine, riteniamo che il progetto possa intrinsecamente portare a un accrescimento della conoscenza della collezione del Museo, e più in generale dell'informatica storica, sia all'interno del team di volontari che gestisce il MIAI, sia ad un pubblico più generale, attraverso la revisione e la cura dell'Enciclopedia Libera.
Stimiamo che la campagna di studio possa portare, a fronte del contributo richiesto, all'upload di non meno di 200 foto di qualità su Wikipedia. Riteniamo che il lavoro di studio possa portare alla revisione e/o al miglioramento di decine di voci dell'Enciclopedia Libera.
Gli scatti saranno realizzati appositamente per il progetto a partire dagli oggetti fisicamente presenti nella collezione del MIAI, e pensati esplicitamente per la pubblicazione con licenza CC BY-SA.
Attraverso questo progetto, i curatori del MIAI, e più in generale i soci/volontari dell'Associazione saranno messi in contatto con la comunità di Wikipedia, e, con l'acquisizione di una consuetudine alla pubblicazione sulla piattaforma, facilitati e stimolati a proseguire nella partecipazione attiva all'Enciclopedia Libera.
6300 macchina fotografica, attrezzature per allestimento set fotografico (pannelli, luci ecc) 2000 - 0 spese di organizzazione evento conclusivo 300 - 0 compenso lordo fotografi professionisti (200 ore) 4000
Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte
L’associazione intende partecipare al progetto per presentare una selezione di immagini degli oggetti parte della collezione del Museo di Agricoltura, con lo scopo di realizzare un Museo Virtuale (in parte già fruibile sul sito https://www.museoagricoltura.unito.it/collezione/museo-virtuale) dell’agrosistema dominante nella regione piemontese, nelle epoche che hanno preceduto l’affermazione dell’agricoltura convenzionale, e condividerlo in modo libero e gratuito attraverso i progetti Wikimedia.
L’Associazione nata in seno all’Università di Torino opera da quarantotto anni per ottenere una sede adatta all’istituzione del Museo regionale dell’agricoltura dove esporre al pubblico e valorizzare la collezione finora accumulata di oltre 1600 pezzi. La collezione attualmente si trova conservata in un magazzino non visitabile e pertanto non è fruibile per il pubblico. Il finanziamento consentirebbe la diffusione di una selezione di immagini di strumenti, oggetti “segno” ovvero indicativi della tecnologia rurale, delle tecniche di lavorazione, della cultura e delle tradizioni contadine, corredate da una dettagliata descrizione che ne illustra in modo scientifico la morfologia, la consistenza materiale e l’aspetto tecnologico
L’Associazione mette a disposizione una serie di 70 immagini circa di oggetti raggruppati per categorie di lavori agricoli di base:
- Disboscamento, dissodamento e preparazione del terreno
- Semina e piantamento III
- Fienagione
- Cerealicoltura
- Vitivinicoltura, cantina
- Allevamento: stalla, cortile, pascolo, traino, margaria.
- Bosco e legname
Gli oggetti saranno fotografati professionalmente, in alcuni casi anche in 3D, e ciascuna immagine sarà legata a una scheda che ne riporta la denominazione, ove possibile anche dialettale, il materiale di costruzione, la descrizione della sua struttura tecnica, le dimensioni e la provenienza. La scheda informerà, inoltre, sulle modalità di utilizzazione dell’oggetto e sugli utilizzatori finali in modo da rimandare alle pratiche agricole in uso. Queste pratiche troveranno una descrizione sintetica nella scheda di ciascuna delle sette categorie individuate. L’insieme offrirà una ricostruzione storica dell’agricoltura tradizionale dell’area piemontese nei suoi punti di forza, in termini di limitato impatto ambientale e di costruzione del paesaggio agrario, e di debolezza, nei termini di limitato sviluppo della produttività a fronte della dinamica demografica.
Il materiale che verrà fotografato e descritto nell'uso, nella descrizione tecnologica appartiene all'Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte (AMAP) L'Associazione è disponibile a proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme per ampliare la diffusione di informazioni sulla vita contadina quotidiana; è disponibile ad impegnarsi in attività di pubblicazione on-line della rivista SMA (Studi di Storia e Museologia Agraria rivista pubblicata in stampa da 40 anni) per renderla liberamente fruibile sul web; e infine in attività di conferenze, giornate studio, viaggi di istruzione (annuali ) in collaborazione con DISAFA (UNITO) (https://www.disafa.unito.it/do/home.pl) - DIMEAS (Politecnico) (https://www.dimeas.polito.it/) - Accademia di Agricoltura (https://www.accademiadiagricoltura.it/) – Banca Patrimoni Sella &Co (Torino) (https://palazzobricherasio.bps.it/s/)
8000 / 0 / 0 mostra fotografica al Castello Allestimento evento fotografico (fondali - manodopera - luci - ecc) Stampe fotografiche formato 70x50 cm 3750 "stampa materiale pubblicitario per evento (mostra al Castello) " pieghevoli f.to A4 q. 2500 locandine f.to A3 q. 1000 sponsorizzate su Facebook - Instagram "stampa catalogo 40 pagine f.to 210x210" 1420 GRAFICO Ideazione e realizzazione logo e immagine coordinata Creazione profilo instagram - Facebook - Youtube Ideazione e realizzazione materiale pubblicitario: pieghevole locandina sponsorizzata Ideazione e realizzazione catalogo fotografo professionista* Shooting fotografico: (allestimento set - scatti - ritocchi fotografici) webdesigner** Rifacimento e realizzazione sito internet responsive addetto al back office 12695
Pro Loco Verbicaro APS
Il progetto "Tracce nel Tempo" entra nell'ottica del programma di intervento "Le Pro Loco promotrici di sviluppo locale a favore di una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale e ambientale". Gli archivi storici raccontano la storia delle persone che hanno vissuto e contribuito a plasmare la cultura e l'identità locale. Attraverso l'indicizzazione e la digitalizzazione, questi documenti diventano strumenti per riscoprire il legame tra le famiglie, le comunità e il loro ambiente naturale e culturale. Ciò permette di preservare la memoria storica e rendere fruibile le informazioni e i dati in essi conservati. Il patrimonio archivistico testimonia la storia sociale, culturale e demografica della comunità di Verbicaro.
Obiettivi del progetto:
- Indicizzare e digitalizzare gli archivi di stato civile del Comune di Verbicaro;
- Accessibilità e fruibilità dei dati contenuti negli atti di nascita, morte e matrimonio conservati negli archivi di stato civile del Comune di Verbicaro;
- Conservazione, valorizzazione e salvaguardia della memoria storica;
- Adesione al Portale degli Antenati;
- Promozione del turismo culturale "Turismo delle radici".
In qualità di Associazione di Promozione Sociale e tutela del patrimonio culturale, l'Associazione Pro Loco Verbicaro APS intende valorizzare e preservare la memoria storica e e rendere fruibile le informazioni e i dati in esso conservati, soprattutto in vista delle richieste di cittadinanza italiana che può essere riconosciuta come iure sanguinis quando sia accertata la discendenza da cittadino italiano e la mancanza di interruzioni nella linea di trasmissione della cittadinanza, secondo le diverse Leggi che si sono succedute nel tempo,
Archivi di Atti di nascita, morte e matrimonio dal 1809 del Comune di Verbicaro (CS) Testi di cui l'istituzione possiede l'accesso tramite previa autorizzazione dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Verbicaro (CS).
La Pro Loco Verbicaro APS ha l'intenzione di proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano.
8000 acquisto PC, scanner planetario 3000 NO 0 convegno di presentazione progetto 1000 NO 0 archivisti, volontari, tutor 4000
MuA - Museo e Archivio di Sinnai (Comune di Sinnai)
"Memorie in Cloud" è un progetto di digitalizzazione e valorizzazione dell’Archivio Storico di Sinnai, con un focus sui documenti relativi allo sfollamento avvenuto nel 1943 e sui fascicoli legati all’istruzione dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. L’obiettivo è trasformare il patrimonio archivistico in una risorsa accessibile a tutti, attraverso una piattaforma digitale e un totem di libero accesso nei locali comunali. Il progetto propone percorsi tematici interattivi per esplorare le storie di chi ha vissuto lo sfollamento e il sistema educativo dell’epoca.
Tra le principali aree di approfondimento:
📜 "Voci degli Sfollati" – Documenti e testimonianze sullo sfollamento della Seconda Guerra Mondiale.
🏫 "A scuola!" – Un viaggio nell’istruzione dalla metà dell’Ottocento, con registri scolastici e materiali didattici.
🗺️ "Memoria Diffusa" – Un’esperienza che collega l’archivio ai luoghi di Sinnai tramite mappe interattive e QR code.
L’Archivio Storico di Sinnai partecipa al Bando Wikimedia Italia 2025 per digitalizzare, valorizzare e rendere accessibile una parte del patrimonio documentale comunale. Grazie al progetto "Memorie in Cloud", vogliamo: Preservare e tutelare documenti fragili attraverso la digitalizzazione. Rendere l’archivio accessibile a tutti, ovunque e in qualsiasi momento. Innovare la fruizione culturale con percorsi interattivi, mappe e QR code. Questo bando è un’opportunità per trasformare l’archivio in uno strumento educativo e partecipativo, connettendo memoria storica e tecnologia. Tutta la documentazione che verrà digitalizzata.
testi di cui l'istituzione possiede i diritti.
Il progetto "Memorie in Cloud" può proseguire ampliando la digitalizzazione ad altri fondi storici, potenziando la piattaforma con nuove funzionalità e coinvolgendo la comunità attraverso laboratori, testimonianze e mostre digitali. Per garantirne la sostenibilità, punterà su nuovi finanziamenti, collaborazioni con enti culturali e università, e modelli di partecipazione attiva. L’obiettivo è trasformare l’archivio in una risorsa digitale in continua evoluzione, accessibile e interattiva.
8000 Iris scan desk, stativo macrofotografia, fotocamera 1800 piattaforma web di cloud per i dati 2000 evento di presentazione 400 elaborazione grafica 500 scansione dei documenti, progettazione piattaforma, elaborazione piattaforma 3300
Musei di Strada Nuova - Comune di Genova
Questa iniziativa segna un’evoluzione del percorso avviato con successo grazie alla partecipazione al bando durante il 2024, con l’obiettivo di ampliare la digitalizzazione delle collezioni museali genovesi e rafforzare la diffusione e la conoscenza del patrimonio culturale cittadino attraverso le piattaforme Wikimedia. Il progetto di quest'anno si concentrerà sul Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso e sul Museo di Sant’Agostino, due istituzioni di assoluto rilievo nel circuito dei Musei Civici di Genova, il cui straordinario valore storico e artistico riconosciuto a livello internazionale merita di essere reso più accessibile superando i limiti fisici e offrendo a studiosi, appassionati e cittadini un accesso libero e immediato alle collezioni. Verranno create nuove voci relative alle collezioni, caricate immagini (ambientali, opere bidimensionali e non) che saranno utilizzate per una campagna social ad hoc sui canali ufficiali dei Musei di Strada Nuova che (aprile 2025 - luglio 2025) con frequenza di 1/2 post settimanali per un totale di 18 post utilizzando informazioni tratte dalle voci sviluppate per Wikipedia sia durante il 2024 che il 2025 (Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e Palazzo Tursi) corredate da specifica sulla licenza CC BY-SA, hashtag e tag Wikimedia Italia.
Dati gli importanti risultati ottenuti nella diffusione del patrimonio culturale cittadino con licenza libera, l’ente intende proseguire e ampliare il lavoro svolto, consolidando la collaborazione con Wikimedia Italia e le piattaforme collegate. Il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso custodisce un prezioso patrimonio grafico che, a causa della sua natura cartacea e delle disposizioni ministeriali relative alla conservazione, non può essere esposto per lunghi periodi. Questi materiali, estremamente fragili e sensibili tanto alla luce quando alle condizioni atmosferiche e ambientali, sono obbligatoriamente conservati in apposite cassettiere consultabili su appuntamento. La possibilità di digitalizzarli e rendere le immagini disponibili su Wikimedia Commons significherebbe abbattere queste barriere, restituendo al pubblico la possibilità di esplorare e studiare opere di inestimabile valore spesso connesse ad altre opere d’arte quali dipinti, affreschi e sculture in quanto bozzetti preparatori. Il Museo di Sant’Agostino, anch’esso sotto la direzione dei Musei di Strada Nuova, ospitato all’interno di un complesso conventuale di grande rilevanza storica e architettonica, rappresenta un tassello fondamentale della cultura genovese. La chiesa, edificata intorno al 1260 e già in uso nel 1270, ha attraversato nei secoli profonde trasformazioni fino a diventare, nel 1939, il Museo di Architettura e Scultura Ligure. Negli anni ’70 e ’80 è stata oggetto di un’importante ricostruzione su progetto degli architetti Franco Albini e Franca Helg. La collezione del museo annovera oltre 4.000 opere catalogate, tra cui sculture e affreschi provenienti da edifici genovesi non più esistenti, databili dalla tarda antichità fino alla fine del Settecento. Tra i capolavori custoditi spicca il monumento sepolcrale di Margherita di Lussemburgo, realizzato da Giovanni Pisano tra il 1313 e il 1314, una delle testimonianze più straordinarie della scultura gotica italiana. Nella chiesa di Sant’Agostino, la più grande chiesa gotica conservata a Genova, e negli spazi del chiostro triangolare, è stato inaugurato il 30 maggio 2024 un percorso espositivo sul Medioevo a Genova, in cui sono esposte quasi 300 opere, di cui la metà per la prima volta al 1942. Per necessità espositive numerose opere sono custodite all’interno dei depositi accessibili attraverso visite guidate. Attraverso il bando e la presenza sulle piattaforme Wikimedia di voci dedicate e di immagini con licenza libera si potrebbe ampliare la visibilità di entrambe le istituzioni offrendo nuove chiavi di lettura del patrimonio artistico rendendo accessibili le collezioni anche laddove ci sono limitazioni dovute a necessità conservatoriali ed espositive sensibilizzando i cittadini e la community alla partecipazione diretta, promuovendo la ricerca, la creatività, la cultura e il turismo.
Aggiornamento e arricchimento della voce dedicata del Museo di Sant'Agostino su Wikipedia corredata da immagini. Creazione ex novo di 21 voci relative ad opere di diversa manifattura complete di bibliografia autorevole e attendibile. Caricamento su Wikimedia Commons di circa 44 immagini: 33 opere custodite all’interno del Museo (dipinti, sculture, affreschi, bassorilievi), e circa 10 immagini ambientali (interni ed esterni) relative all’allestimento e alle soluzioni espositive in formato JPG o TIF con licenza CC BY-SA. Creazione ex novo di15 nuove voci Wikipedia dedicate alle opere conservate nel Gabinetto Disegni e Stampe complete di fonti bibliografiche affidabili e verificate. Digitalizzazione e caricamento su Wikimedia Commons di circa 38 immagini relative alla collezione in formato JPG o TIF con licenza CC BY-SA .
CC BY SA 4.0.
La creazione di nuove voci può stimolare la community e lo staff museale ad interagire e integrare le informazioni con nuove fonti bibliografiche, pubblicazioni scientifiche e materiali provenienti da mostre. Potranno essere inoltre create nuove connessioni fra le diverse pagine e piattaforme. Viene data la disponibilità per effettuare un editathon o la premiazione di Wiki Loves Monuments 2025 all’interno degli spazi del museo di Sant’Agostino con presentazione da parte della professionista che svolgerà incarico e conservatore museale del progetto svolto per incentivare la partecipazione di altri enti alle prossime edizioni del bando.
7000 no 0 no 0 no 0 Creazione campagna social ad hoc e piano editoriale 1.000 € Compenso professionisti ambito tutela e valorizzazione dei beni culturali per ricerca archivio, redazione testi, creazione voci, caricamento su Wikimedia Commons 6.000 €
Associazione Avola Trip ex Avola Hills
Ho realizzato due Musei, quello della Stazione Ferroviaria e il Museo della Pasticceria Finocchiaro
Vorrei digitalizzare i due musei
Metto a disposizione i Musei realizzati ,già completi che sono luoghi della memoria per Avola
Vi sono le stanze dei musei già realizzate e arredate con tutti gli oggetti storici
Vorrei digitalizzarlo per renderlo visibile anche on line
8000 Vorre acquistare le attrezzature per digitalizzare i due musei 8000 Software per la digitalizzazione 1000 Evento di presentazione di avvenuta digitalizzazione 1000 Sito web 2000 Professionisti esperti di digitalizzazione 4000
Mezza APS
La Sicilia è una terra ricca di storia e creatività, ma spesso lontana dai grandi circuiti artistici nazionali e internazionali. Molti artisti emergenti siciliani, pur producendo opere di grande valore, incontrano difficoltà nel far conoscere il proprio lavoro a un pubblico più ampio, soprattutto a causa della mancanza di strumenti e risorse per la digitalizzazione e la promozione online.
Questo progetto nasce con l’obiettivo di creare una mappatura digitale delle opere di questi artisti, realizzando un archivio accessibile che raccolga e valorizzi la loro produzione. Attraverso l’uso di tecnologie digitali sostenibili e la collaborazione con fotografi, grafici e professionisti del settore, vogliamo offrire una soluzione concreta per documentare e diffondere il lavoro di chi, al di fuori dei circuiti museali tradizionali, rischia di rimanere invisibile. L’iniziativa non si limita alla semplice catalogazione, ma si propone di costruire un ponte tra gli artisti siciliani e il resto del mondo, abbattendo le barriere geografiche e connettendo il territorio con le nuove forme di fruizione dell’arte. Creare un archivio digitale significa rendere accessibile la creatività siciliana ovunque, contribuendo a rafforzare il tessuto culturale locale e offrendo nuove opportunità di visibilità e crescita agli artisti. Questo progetto rappresenta un primo passo verso una maggiore inclusione e valorizzazione dell’arte indipendente, promuovendo la Sicilia come un territorio di produzione culturale dinamico e aperto all’innovazione.
L'associazione ha già al suo interno le figure professionali che servono per portare avanti il progetto (grafici, fotografi, webdesigner, videomaker) e accesso a software professionale. Il vostro aiuto ci permetterebbe di acquistare attrezzatura fotografica di livello superiore e mettere su un piccolo studio fotografico per la digitalizzazione delle opere d'arte. Inoltre ci permetterebbe di ottenere la formazione necessaria per rendere fruibili i nostri contenuti. Mezza APS si occupa di raccontare il mediterraneo attraverso l'arte e strumenti digitali. Ci occupiamo di mettere in rete le persone, mettere in modo effetti moltiplicatore. Riconosciamo l’urgenza di creare strumenti concreti per sostenere gli artisti emergenti siciliani, spesso esclusi dai circuiti ufficiali a causa della mancanza di risorse per la digitalizzazione e la promozione del proprio lavoro. In un territorio come la Sicilia, caratterizzato da una straordinaria produzione artistica ma penalizzato dalla distanza dai principali centri dell’arte italiana, è fondamentale investire in soluzioni innovative che permettano agli artisti di superare questi limiti.
Ci occuperemmo di digitalizzare il patrimonio artistico del Comune di Mazara del Vallo, dei comuni limitrofi e, soprattuto, del circuito di mostre mensili che organizziamo presso la nostra sede operativa: un ex-convento rigenerato come Civic Center nel 2016. Tutte le immagini prodotte e catalogate verrebbero rese fruibili, insieme a contenuti testuali che raccontino gli artisti coinvolti.
Al momento avremmo a disposizione il patrimonio del Comune di Mazara del Vallo e le opere degli artisti che mensilmente espongono nel nostro spazio. Offriremmo loro una digitalizzazione gratuita delle opere, a patto di concedere i diritti di diffusione del materiale prodotto. Le attività di organizzazione mostre dell'associazione esiste già e continuerebbe a prescindere dal progetto. Col vostro aiuto potremmo acquistare attrezzatura adeguata per la digitalizzazione professionale delle opere.
8000 Corpo macchina medio formato, obiettivi dedicati e strumenti di illuminazione. 8000 L'associazione mette a disposizione software Adobe professionale. 0 L'associazione organizza già mostre mensili 0 L'associazione cura già la comunicazione degli eventi 0 I nostri professionisti sono volontari, al servizio della causa 0
Fondazione Culturale Alfonso Gatto
Realizzazione di un archivio del pensiero e della poesia mediterranea
La Fondazione Alfonso Gatto.ha realizzato.nella città di Salerno un Istituto di Poesia Contemporanea è nel contempo sta organizzando una banca dati della voce della poesia e del pensiero mediterraneo. In particolar modo di tutti gli intellettuali che hanno definito un'identità mediterranea e meridiana.
La Poetry Sound Library la prima e più fornita banca dati al mondo di poesia con particolare riferimento alla Voce reale dei poeti viventi e non. Il materiale è organizzato per aree geografiche, mappe interattive, ed è di libero dominio.
Il progetto può proseguire grazie all'arricchimento di contenuti ed il coinvolgimento diretto dell'università di Salerno ed in particolare del Dipartimento di Studi Umanistici di cui la.Fondazione è partner.
6000 Touch screen 1500 No 0 Eventi con studenti 2000 Compagne social 1500 Operatore 1000
Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino (ISCOP)
OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Il progetto prevede la definizione di un apposito gruppo di lavoro all’interno dell’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino (d’ora in avanti ISCOP), che svolga un’attività di supporto, destinata ad un gruppo di classi delle scuole superiori delle città di Pesaro, Fano e Urbino. La proposta alle scuole prevede lo svolgimento di laboratori per la redazione e la pubblicazione su Wikipedia di voci biografiche, ovvero la loro integrazione ed eventuale modifica se già presenti, relative a personaggi di interesse e rilievo nella storia della Resistenza e della Guerra di Liberazione della provincia pesarese, in occasione dell’ottantesimo anniversario. Il progetto ha quindi l’obiettivo di aumentare la conoscenza tra i più giovani del predetto periodo storico anche attraverso lo studio e la ricostruzione di storie personali esemplari. Inoltre, rappresenta per gli studenti l’occasione per misurarsi con un laboratorio di analisi e valutazione di fonti archivistiche e bibliografiche ma anche di scrittura di voci enciclopediche formalmente corrette e sostanzialmente oggettive. La scelta delle voci biografiche è dovuta a diversi fattori:
- Il fatto che l’ISCOP detenga fondi archivistici che conservano fonti documentarie collegate con gran parte dei personaggi cui le figure si riferiscono;
- la possibilità di accesso ed utilizzo delle fonti bibliografiche relative ai personaggi cui le voci si riferiscono, conservate dalla Biblioteca-Archivio Vittorio Bobbato, con cui condivide la sede;
- Il fatto che ricercatori dell’ISCOP abbiano pubblicato studi e informazioni riguardanti i personaggi cui le voci si riferiscono, sia su supporto cartaceo, sia online;
- la necessità di condividere con il più ampio pubblico possibile i risultati delle ricerche realizzate dagli storici in questi ultimi anni, i riferimenti alle fonti da questi consultate e, nel caso della documentazione più rilevante, gli stessi documenti utilizzati.
Nel dettaglio, le voci biografiche che saranno create ex novo sono:
- Lazzaro Fontanoni, (Urbino1896 – Meldola1944): partigiano, ispettore della Brigata V Garibaldi Pesaro, comandante del Distaccamento Gasparini. Ucciso dai nazifascisti.
- Radia Fontanoni, (Urbino1923 – Urbino1955): staffetta partigiana, portaordini del Comando del GAP di Pesaro, figlia di Lazzaro Fontanoni.
- Angela Lazzarini, (Pietrarubbia1918 – Certaldo 1944): uccisa dai nazi fascisti per aver aiutato a disertare dalla Legione “Tagliamento” un giovane milite sedicenne che le aveva chiesto aiuto, procurandogli abiti civili, nascondendo la sua divisa e aiutandolo a fuggire. Di lei ha scritto Anna Paola Moretti, storica che fa parte della Commissione Scientifica ISCOP.
- Libera Callegari, (Padova1912 – Milano 2013): antifascista, partigiana, storica, sindacalista; è autrice della biografia del marito Bruno Venturini (vedi sotto) e della raccolta documentaria a lui dedicata conservata dall’SCOP. Le voci biografiche che saranno invece oggetto di revisione e integrazione sono le seguenti:
- Bruno Venturini, (Fano1909 – Brescia 1944): antifascista, partigiano, figura di rilievo del Pci, ucciso da un milite della GNR. L’ISCOP conserva la raccolta documentaria a lui dedicata e creata dalla moglie Libera Callegari, in gran parte digitalizzata e disponibile nel sito memoriedimarca.it
- Pompilio Fastiggi, (Pesaro1911 – Sant’Angelo in Vado 1944): antifascista, segretario della Federazione provinciale comunista, partigiano catturato e ucciso dai fascisti nella caserma di Sant'Angelo in Vado a colpi di pistola. La sua biografia più recente è stata scritta da Andrea Girometti, membro della Commissione Scientifica ISCOP. CRONOPROGRAMMA DEL PROGETTO E DIFFUSIONE
Il gruppo di lavoro, composto da tre persone, per ogni voce biografica oggetto dell’attività di revisione/integrazione, svolgerà le seguenti attività:
- Individuazione delle fonti archivistiche e bibliografiche che saranno oggetto di studio per la redazione/modifica/integrazione delle voci biografiche e per l’eventuale digitalizzazione (16 - 30 marzo 2025).
- Digitalizzazione di 60 documenti selezionati (2 - 16 aprile 2025).
- Condivisione delle modalità di svolgimento dei laboratori con i docenti responsabili delle classi interessate e dei materiali che saranno consultati dagli studenti (2 - 9 aprile 2025).
- Incontri con le classi (si prevedono 4 ore di attività, che saranno organizzate in accordo con i docenti) durante le quali gli studenti saranno divisi in gruppi diversi che contribuiranno alla redazione/integrazione/modifica di parti delle voci biografiche (11 aprile – 31 maggio 2025).
- Revisione finale delle voci biografiche prodotte (giugno 2025).
- Preparazione, organizzazione e svolgimento di una giornata di presentazione delle biografie prodotte, con la partecipazione delle scuole e delle classi coinvolte, a Pesaro, presso la sede dell’ISCOP (entro la prima settimana del mese di ottobre 2025).
- Pubblicazione, nella pagina Facebook dell’ISCOP, di post testuali e video al fine di comunicare in forma di racconto le attività svolte durante il progetto (marzo 2025 – ottobre 2025).
Licenze Le voci biografiche prodotte saranno rese disponibili online al pubblico in open access con licenza libera Creative Commons CC BY-SA. Oltre alle voci biografiche di cui sopra, le copie digitali di documenti relativi ai soggetti cui le voci si riferiscono saranno rese disponibili con le medesime modalità. Una selezione di 300 documenti digitalizzati di proprietà dell’ISCOP sarà invece migrata su Wikimedia Commons e sarà resa disponibile online al pubblico in open access con licenza libera Creative Commons CC BY-SA (la selezione sarà realizzata dagli storici dell’Istituto sulla base del loro possibile utilizzo per illustrare voci presenti su Wikipedia). A questo proposito si fa presente che parte della documentazione che sarà utilizzata durante il progetto è già disponibile in formato digitale attraverso il sito web Memorie di Marca, insieme alle relative descrizioni archivistiche. I documenti sono liberamente e gratuitamente accessibili e utilizzabili secondo le condizioni di utilizzo riportate (vedi ad esempio i documenti della raccolta dedicata a Bruno Venturini, creata dalla moglie Libera Callegari, e nella quale si conserva anche documentazione da lei prodotta, accessibile al linkhttp://www.memoriedimarca.it/index.php/venturini). Oltre alle immagini, il sito consente di scaricare liberamente anche i relativi metadati archivistici, in formato XML, conformi agli standard internazionali EAD ed EAC. Il contenuto della presente proposta è rilasciato con licenza CC BY-SA e i dati pubblici dell'istituzione in CC0, come indicato nella domanda di partecipazione.
ISCOP partecipa al progetto al fine di condividere con il più ampio pubblico possibile i risultati delle ricerche realizzati dagli storici in questi ultimi anni relativamente alla storia della Resistenza e della Guerra di Liberazione nella provincia di Pesaro e Urbino. Inoltre, il progetto proposto, è destinato direttamente agli studenti delle scuole superiori, al fine di accrescere le loro conoscenze e la loro capacità di giudizio.
300 immagini (documenti storici digitalizzati) in formato compresso jpg di proprietà dell'ISCOP saranno messe a disposizione del progetto Wikimedia Commons.
Le copie digitali dei documenti che saranno messe a disposizione del progetto sono di proprietà dell'ISCOP, liberamente consultabili ai sensi di quanto previsto dal Codice dei beni culturali e dalla normativa vigente in materia di protezione dei dati personali.
Con l'ulteriore supporto alle scuole per la redazione di altre voci biografiche e la digitalizzazione di documenti relativi ritenuti di particolare importanza.
4000 no 0 no 0 Evento finale presso la sede dell'ISCOP 200 Stesura e pubblicazione post su pagina Facebook dell'ISCOP 300 Attività di 3 professionisti che costituiscono il gruppo di lavoro; attività del soggetto incaricato dell'esecuzione della digitalizzazione 3.500.00
Centro Internazionale per la Ricerca sulle Civiltà Egee "Pierre Carlier" (CIRCE) - Oristano
Il progetto consiste nella digitalizzazione dell'archivio del Prof. Jean-Pierre Olivier, studioso delle civiltà e delle scritture egee. L'archivio contiene la corrispondenza privata e scientifica dello studioso dal 1959 agli anni 2000, con i principali, archeologi, storici ed epigrafisti della preistoria greca. Oltre alla corrispondenza saranno digitalizzati foto e disegni di iscrizioni in gerogifico, lineare A e lineare B le tre scritture dell'età del Bronzo a Creta.
Perchè il materiale da digitalizzare permetterà di scrivere la storia delle scritture cretesi e fornità materiale per molte tesi di dottorato nel settore della preistoria greca.
Almeno 5.000 documenti possono essere digitalizzati e messi a disposizione degli studiosi. Il prof. Olivier ha donato il suo interio archivio dando il permesso di divulgare qualunque documento, quindi tutto ciò che sarà digitalizzato potrà essere condiviso attraverso i progetti Wikimedia, quindi le immagini di iscrizioni, disegni e documenti.
Come detto per tutta la documentazione che verrà digitalizzata, essendo stata donata con lo scopo dell'utilizzazione e della diffusione, esiste il diritto dell'uso del materiale.
Gli archivi del Centro CIRCE che ha una poderosa biblioteca specializzata sugli studi egei di ben 12.000 volumi, una delle più grandi al mondo, possiede gli archivi di altri studiosi (Henri van Effenterre e Lucia Vagnetti) che contano decine di faldoni e decine di migliaia di documenti, buna parte dei quali dovranno essere digitalizzati in futuro.
6950 Scanner formato A3 (VF 3240 A3) 450,00 euro No 0 Giornata di studi per la presentazione dei risultati 1000 euro No 0 Compenso per il personale della ditta che eseguirà le scansioni e per l'informatico che dovrà creare sul sito la sezione che accoglierà la documentazione 5500
Museo Diocesano di Tropea
Il progetto prevede la produzione di immagini di altissima qualità delle opere pittoriche del Museo, sia esposte, sia temporaneamente conservate presso i depositi. Le immagini saranno corredate da schede stilate sullo schema della scheda d'inventario semplificata OA, utilizzata per la catalogazione delle opere e oggetti d'arte dalle Soprintendenze e dal MiC, con indicazioni complete delle caratteristiche fisiche dell'oggetto, dei movimenti cui è stato eventualmente sottoposto, e una descrizione storico-critica che lo inserisca in un ambito stilistico e cronologico. Si prevede di ottenere immagini di qualità superiore grazie al device selezionato, che è dotato di ultra grandangolo da 48MP, con autofocus che consente di scattare immagini macro incredibilmente dettagliate, e di teleobiettivo 5x, che assicura che anche le foto scattate da lontano siano nitide e ben definite, anche perché processate del nuovo chip A18, che gestisce l'Apple Intelligence e accelera le funzionalità avanzate del supporto in campo fotografico.
Finalità della partecipazione è diffondere, progressivamente, le opere conservate presso il Museo, dal punto di vista delle immagini e delle schede tecniche, in modo da renderle fruibili a chiunque, andando a contribuire alla creazione, auspicabile, di un grande inventario di immagini che possa servire in particolare allo studioso, che, spesso, si trova nell'impossibilità di accedere a materiali ubicati in luoghi lontani dalla residenza, o a volte non fruibili in quanto conservati presso depositi o chiese non agibili o comunque non aperte al pubblico. Ciò consentirebbe di andare incontro all'esigenza di accedere al maggior numero di dati di ricerca cui poter attingere per fare confronti, e trovare, cosa fondamentale dal punto di vista della ricerca storico-artistica, collegamenti tra opere diffuse su tutto il territorio nazionale, lavorando sulla circolazione di manufatti, ma anche di copie, e quindi sul diffondersi di stili e gusti anche in siti molto lontani.
Immagini ad alta risoluzione e documenti relativi alla singola opera (scheda tecnica OA).
Immagini e schede relative in pubblico dominio
Il progetto prevede la progressiva digitalizzazione e condivisione di tutte le opere del Museo, suddivise in varie tranches organizzate e suddivise, per motivi di coerenza, per materiali e tecnica esecutiva (pittura, scultura lignea, oreficeria, ecc...).
4200 Smartphone di ultima generazione con fotocamera di qualità superiore e altissima risoluzione 1700 No 0 No 0 No 0 Compensi fotografo e compilatore schede 2500
Archivio RitrovaTA ETS
L’Home Movies Day - Archivio RitrovaTA è un progetto finalizzato alla digitalizzazione e pubblicazione online con licenza aperta (CC BY-SA) di una selezione di filmati di famiglia in formato Super 8. Questi documenti visivi raccontano la storia e le tradizioni del territorio pugliese attraverso uno sguardo intimo e amatoriale. I filmati, raccolti dall’Archivio RitrovaTA, testimoniano momenti di vita quotidiana, eventi storici locali e paesaggi scomparsi, offrendo una preziosa fonte per studiosi, ricercatori e cittadini interessati alla storia culturale del Novecento. Il progetto prevede il restauro fisico, la digitalizzazione, il restauro digitale in alta risoluzione con Da Vinci Resolve, la catalogazione e metadatazione, con successiva pubblicazione online su Wikimedia Commons e OpenStreetMap. L’evento Home Movies Day rappresenta il culmine del progetto, con una proiezione pubblica dei filmati restaurati, accompagnata da una sonorizzazione dal vivo e da uno spazio interattivo dove il pubblico potrà esplorare attrezzature d’epoca e contribuire alla raccolta di nuovi filmati, che verranno digitalizzati gratuitamente e inseriti nell’archivio.
L’Archivio RitrovaTA partecipa al bando per ottenere un finanziamento che consenta la digitalizzazione e valorizzazione di un fondo audiovisivo unico, favorendo la sua diffusione online e la conservazione a lungo termine. Il progetto si inserisce perfettamente negli obiettivi del bando, contribuendo alla diffusione del patrimonio culturale attraverso strumenti digitali e licenze libere. Il valore storico e sociale di questi filmati è inestimabile: rappresentano non solo un archivio di memorie personali, ma anche una documentazione visiva della storia della Puglia e di Taranto tra gli anni ‘50 e ‘80. Attraverso le immagini raccolte si possono osservare trasformazioni urbane, cambiamenti sociali, momenti di vita quotidiana e festività che altrimenti andrebbero perduti. Digitalizzare e rendere disponibili questi filmati con licenze aperte significa preservare e condividere un pezzo di storia collettiva, offrendo alla comunità la possibilità di riscoprire le proprie radici. Inoltre, l’accessibilità garantita dalla pubblicazione su Wikimedia Commons e OpenStreetMap permette di valorizzare questo patrimonio anche a livello internazionale, consentendo a studiosi, ricercatori e cittadini di accedere a un archivio visivo autentico e originale. Il progetto risponde anche a una necessità culturale più ampia: la mancanza di archivi audiovisivi accessibili liberamente che documentino la storia dal punto di vista della gente comune. Mentre gli archivi ufficiali spesso si concentrano su eventi di rilievo e personaggi pubblici, i filmati di famiglia offrono una narrazione intima e spontanea della storia, arricchendo il panorama della ricerca storica e sociologica. Attraverso il Home Movies Day, il progetto non si limita alla mera conservazione, ma attiva un processo partecipativo che coinvolge direttamente la comunità locale, sensibilizzandola sull’importanza della conservazione del proprio patrimonio audiovisivo. La possibilità di raccogliere nuovi filmati durante l’evento garantisce la continuità del progetto e l’arricchimento dell’archivio, stimolando un processo di partecipazione attiva alla costruzione della memoria storica.
- 10 filmati Super 8 digitalizzati, della durata complessiva di circa 30 minuti, pubblicati su Wikimedia Commons con licenza CC BY-SA.
- Filmati provenienti da diversi fondi familiari pugliesi (Talamo, Resta, Pellicoro, Raffo, Leggiadro, Scalera, Carrieri), che documentano la vita quotidiana, il paesaggio urbano e rurale, la storia industriale e le tradizioni di Taranto e della Puglia dal 1950 al 1985.
- Schede di catalogazione, Metadati e descrizioni dettagliate, rilasciate con licenza CC0 per garantirne il libero riuso.
- Mappatura e georeferenziazione dei luoghi rappresentati nei filmati su OpenStreetMap.
I filmati sono stati donati volontariamente all’Archivio RitrovaTA dalle famiglie del territorio pugliese. Tutti i materiali sono accompagnati da liberatorie che ne consentono la digitalizzazione, pubblicazione e diffusione con licenze libere. L’Archivio RitrovaTA garantirà il rispetto delle policy di Wikimedia Italia, verificando la titolarità dei diritti prima della pubblicazione online.
- Nuove edizioni annuali di Home Movies Day e successivo caricamento di ulteriori filmati su Wikimedia Commons.
- Geolocalizzazione dei luoghi presenti nei filmati su OpenStreetMap, creando una mappa interattiva della memoria visiva del territorio.
- Espansione dell’archivio digitale con la raccolta e digitalizzazione di nuovi filmati provenienti dalla comunità.
- Attività educative e divulgative in collaborazione con scuole, università e istituzioni culturali.
5000 no 0 no 0 Organizzazione di evento Home Movies Day per la presentazione dei fondi e filmini 1000 Stampa di poster, volantini, materiale video, social 1000 Compenso per digitalizzazione, su strumentazione fornita da Archivio RitrovaTA, organizzatori, supporto all'organizzazione 3000
Museo delle Ceramiche di Calabria
Fondato nel 2011, per iniziativa del Centro di Studi Esperide in collaborazione col Comune di Seminara, e inaugurato nel 2019, il Museo delle Ceramiche di Calabria è il primo nella regione dedicato a questo importante fenomeno culturale millenario che culmina e ancora oggi sopravvive nell'opera dei ceramisti di Seminara. Sin dai suoi prodromi, il museo nasce non solo con l'intento di raccogliere, conservare e studiare materiali e dati afferenti alla ceramica calabrese, ma anche quale osservatorio delle dinamiche artistiche, sociali ed economiche connesse al fenomeno, con l'obiettivo di tutelare e promuovere lo sviluppo della ceramica tradizionale calabrese, fornendo supporto specialistico gratuito a istituzioni, comunità e operatori del settore. In questa prospettiva un ruolo essenziale è ricoperto dalle attività di divulgazione e sensibilizzazione del pubblico, che prevedono programmi di conferenze itineranti, laboratori didattici rivolti ad adulti e studenti, ingressi liberi al museo e visite guidate gratuite. Svolgendo ricerche in un ambito sostanzialmente poco indagato e che dunque produce continuamente contenuti nuovi ed inediti, spesso sorprendenti, disporre di strumenti atti a garantire una comunicazione efficace col pubblico sarebbe fondamentale per amplificare opportunamente la portata culturale e sociale delle attività del museo. Purtroppo la cronica carenza di fondi ad oggi non ha consentito l'attivazione di un sito web, per cui la presenza del museo nella rete è limitata alla pagina Facebook (https://www.facebook.com/Museo-delle-Ceramiche-di-Calabria-107661617324694/), per molti aspetti inadeguata rispetto alle esigenze dell'istituzione. Il presente progetto punta a colmare queste lacune, prevedendo:
- Elaborazione e messa in rete di un sito web del museo, attraverso il quale condividere col pubblico dati e immagini relativi alle collezioni museali e alle attività di ricerca, didattiche e di divulgazione;
- Dotazione di strumenti atti alla digitalizzazione dei materiali fotografici, documentali e librari raccolti nell'archivio dell'istituzione (scanner orbitale, telecamera, videocamera e dispositivi di archiviazione);
- Rilevazione attraverso modelli digitali 3D di un gruppo di opere di ceramisti calabresi, alcune delle quali conservate all'estero, sia a scopo di studio e documentazione sia in funzione della fruizione virtuale attraverso il sito web.
La nostra partecipazione scaturisce dalla corrispondenza quasi palmare tra i principi che improntano la nostra mission e le caratteristiche del bando. Sin dalla loro fondazione, sia il Museo delle Ceramiche di Calabria che il Centro di Studi Esperide (dal 2024 ODV), che ne detiene la curatela scientifica e la gestione, attribuiscono nel proprio statuto un ruolo importante alla divulgazione e alla condivisione col pubblico dei risultati della ricerca, nella ferma convinzione che le annose problematiche che attanagliano la Calabria siano principalmente dovute alla mancata maturazione di una consapevolezza culturale collettiva. Per altro, proprio per evitare di incorrere in limitazioni dovute a vincoli di copyright da parte di terzi, il Centro di Studi Esperide, attivo dal 2007, svolge anche attività editoriale, pubblicando, fra l'altro, un periodico - Esperide. Cultura artistica in Calabria, ISSN 2035-2166 - riconosciuto dall'ANVUR tra le riviste scientifiche di fascia B, per il quale è riconosciuto agli autori il libero uso dell'estratto del proprio contributo in formato pdf. Il presente progetto, dunque, è volto a dotare l'istituzione degli strumenti indispensabili per poter svolgere a pieno la propria mission.
Entro il mese di ottobre 2025 si prevede di mettere a disposizione del progetto, per la condivisione attraverso il sito web del museo e i progetti Wikimedia, i seguenti contenuti: 1) 200 immagini di altrettante opere conservate nella collezione del museo, in formato jpg, RGB, con risoluzione minima 2.560 x 1.920 pixel, riprese con fotocamera Panasonic Lumix FZ30; 2) Set di dati relativi alle 200 opere di cui sopra; 3) 50 immagini di altrettante foto d'epoca conservate nell'archivio dell'istituzione, in formato jpg, RGB o scala di grigi, con risoluzione minima 2.560 x 1.920, ottenute tramite scansione; 4) Modelli digitali 3D di 10 opere di ceramisti calabresi conservate in Italia e all'estero, da utilizzare sia per studio e documentazione sia per la fruizione virtuale attraverso il sito web del museo; 5) Set di dati, album fotografico, video e localizzazione di 7 centri di produzione ceramica in Calabria; 6) Copie digitali in formato pdf di 10 opere librarie (in prevalenza manualistica di arte della ceramica risalente alla prima metà del XX secolo) conservate nell'archivio dell'istituzione, ottenute tramite scanner orbitale CZUR ET24, previa verifica dello stato dei diritti.
L'istituzione è titolare dei diritti d'uso dei materiali sopra elencati nei punti dal 1 al 5, molti dei quali prodotti dal museo stesso, mentre per quanto indicato al punto 6 l'uso è condizionato alla verifica dello stato di eventuali diritti da parte di terzi.
Sarebbe nostra intenzione arrivare a mettere in rete dati e immagini relativi all'intera collezione museale (oltre 600 opere) oltre a immagini, documenti e libri conservati nell'archivio dell'istituzione. Tale programma sarà attuato anche attraverso l'implementazione del sito web.
4600 Scanner Professionale CZUR ET24 Pro; DJI Osmo Pocket 3, fotocamera con stabilizzatore 1400 no 0 no 0 no 0 Realizzazione e messa in rete del sito web del museo; Compenso per elaborazione modelli digitali 3D; Rimborso spese di viaggio per campagna rilevamenti digitali 3D in Francia 3200
istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria "Carlo Gilardenghi" - ISRAL
"Raccontiamo la resistenza". In occasione dell'80° anniversario della Liberazione, l'Isral, accanto ad altre specifiche iniziative, intende realizzare un podcast di n. 4 puntate (dalla durata di 15 minuti ciascuna) per raccontare le vicende particolari della nostra provincia dall'8 settembre 1943 al 29 aprile 1945, data della Liberazione di Alessandria. Il podcast si rivolge in particolare agli studenti della scuola secondaria di II grado, sarà fruibile attraverso il nostro sito web (www.isral.it), i nostri canali social (Facebook, Youtube, Instagram) e le più note piattaforme di ascolto digitale (Spotify). Il podcast sarà accompagnato da un video, della durata di circa 180’’ strutturato con un montaggio alternato di foto d’epoca proveniente dall'Archivio fotografico ISRAL con musica libera da copyright e infografiche che guidino la visione.
Fondato nell’inverno 1976-77, l’Isral (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria) fa parte della rete di oltre sessanta Istituti storici della Resistenza operanti in Italia. L’Isral si propone come laboratorio culturale di storia contemporanea che conservando la Resistenza come ambito culturale ed etico di ispirazione, dispiega la sua attività in più direzioni: la ricerca innanzitutto, ma in pari tempo l’iniziativa editoriale, la conservazione archivistica e bibliotecaria, la ricerca didattica e la formazione docente, la consulenza scientifica e l’organizzazione culturale. La struttura istituzionale, un consorzio di Enti pubblici, ha consentito di raggiungere con queste attività numerose località del territorio, in un processo di conoscenza e di valorizzazione del patrimonio culturale provinciale. Alcune attività culturali e di ricerca sono realizzabili solamente dietro apposito finanziamento e, trattandosi di attività di comunicazione digitale, abbiamo pensato che tale bando fosse una soluzione adeguata alle nostre necessità.
Il materiale prodotto (video introduttivo e n. 4 puntate podcast) saranno disponibili per la condivisione attraverso una licenza "creative commons" per valorizzare il lavoro dei nostri ricercatori.
Le immagini e i contenuti audio-video (es: interviste presenti nei podcast) sono di proprietà dell'Ente. I documenti e le foto che saranno visibili appartengono all'Ente e fanno parte dell'archivio storico, fotografico e sonoro.
E' nostro intento costruire una serie di pillole video da diffondere attraverso i nostri canali per continuare a divulgare la storia contemporanea della provincia.
3.5 Acquisto tablet professionale per riprese 1000 no 0 no 0 Compenso social media manager 2000 Rimborsi spese per interviste 500
Museo Naturalistico Didattico "Patrizio Rigoni"
Gli interventi qui proposti comprendono azioni finalizzate alla digitalizzazione delle collezioni con un database open e correlata catalogazione, implementazione dei sussidi di mediazione multimediali. Il progetto prevede, attraverso strumenti e strategie diversificate e nel rispetto della vigente legislazione sul diritto d'autore, di preservare e rendere accessibili in rete alcune significative collezioni del Museo, per valorizzare il patrimonio naturalistico e soddisfare le esigenze di accesso rapido e facile ai contenuti informativi digitali. Il progetto prevede una preliminare ricognizione e selezione dei reperti delle collezioni da digitalizzare. La digitalizzazione verrà realizzata in-house presso il Museo attraverso l’affidamento ad un professionista usufruendo del set di digitalizzazione della rete Museale AltoVicentino o tramite nuovo acquisto. Le operazioni di digitalizzazione prevedranno: acquisizione del master tramite scanner normale o 3D ad una risoluzione adeguata con profondità di colore 24 bit RGB, eventuale raddrizzamento ed elaborazione delle immagini tramite l’ausilio di programma dedicato, salvataggio delle immagini in formato TIFF non compresso, controllo della qualità di tutti i file master e produzione dei file derivati, archiviazione delle digitalizzazioni in un disco rigido o direttamente on-line. Il Museo si appoggerà ad una piattaforma gestionale open: un sistema di gestione degli oggetti digitali con funzioni di archiviazione a lungo termine per soddisfare gli obiettivi specifici di conservazione e accesso alle collezioni digitali, il caricamento finale nella piattaforma per la fruizione avverrà una volta che il database sarà implementato e correttamente impostato da personale specializzato.
Obiettivi attesi Il progetto ha lo scopo di:
- Valorizzare il patrimonio delle collezioni del Museo ampliando l'accesso digitale del pubblico a fini scientifici e culturali.
- Favorire gli studi interdisciplinari e promuovere la collaborazione tra diverse istituzioni del territorio.
- Promuovere la conoscenza di collezioni locali, mediante la loro diffusione su larga scala creando collezioni virtuali.
- Facilitare l'accesso al materiale delle collezioni da remoto integrando la didattica tradizionale con modalità e-learning.
- Assicurare che il materiale delle collezioni sia disponibile alle future generazioni.
Perchè stiamo cercando una corretta modalità di implementazione delle collezioni virtuali del Museo e pensiamo che Wikimedia sia la soluzione ideale, anche per le prospettive di affiancamento e tutoraggio proposti.
Tutte le collezioni del museo a partire da una nuova acquisizione di diapositive, quindi immagini, per arrivare ad una digitalizzazione anche in 3D dei reperti faunistici presenti e catalogati al Museo. La quantità dei contenuti va dai circa 4500 diapositive, ai 3500/4000 reperti.
Immagini in pubblico dominio
Proprio grazie all'accompagnamento del Wikimediano pensiamo che il progetto possa proseguire con l'implementazione della digitalizzazione e condivizione di tutte le raccolte del Museo, per creare un accesso digitale alle collezioni scientifiche.
4250 scanner per diapositive 1500 software fotografico 500 relatore per serata 250 stampa flyer o materiale divulgativo 500 aiuto professionista per scanner 3D 1500
Associazione Culturale Display & Design ETS
Il progetto mira a fare conoscere la bellezza paesaggistica, urbana e architettonica dell’alta Val di Vara ed in particolare a mappare, fotografare, recensire e narrare i borghi dei Malaspina relativi al Comune di Sesta Godano , situato nell’entroterra della provincia di La Spezia. Inoltre se ne vogliono tracciare i percorsi e i cammini storici e raccogliere e pubblicare via web le canzoni folcloristiche e le storie di guerra e Resistenza attraverso le testimonianze orali dalle persone del luogo. Tutti i materiali verranno poi riuniti su una piattaforma digitale e messi a disposizione in forma libera e gratuita. Si vogliono anche affiancare alla narrazione fatti e manufatti artigianali tipici del contesto.
I Borghi che si vogliono raccontare presentano una condizione tipica nella Lunigiana: sono realizzati in grandi pietre e massi attinti dal fiume. Si adagiano lungo la risalita al monte Gottero con delicatezza ponendosi lungo le coste orografiche. Sesta Godano Cornice, Groppo, Antessio, Pignona, Chiusola, Airola, Rio, Mangia, Orneto, Scogna, Santa Maria, Bergassana, Godano sono a due passi dalle cinque terre immerse in una storia ancestrale, in una valle incontaminata pregna di storia e poesia. La Val di Vara è una valle ligure, il territorio più esteso ma il meno popolato della provincia di La Spezia. Attraversata dal fiume Vara, da cui prende il nome, si getta nel fiume Magra. Il territorio della Val di Vara è prevalentemente appenninico e si presenta come vario e complesso. Vi si trovano degli habitat naturali con specie sia animali sia vegetali rare, motivo per il quale parte del territorio in cui ricade anche il Comune di Sesta Godano, è tutelato attraverso l’istituzione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della rete natura 2000. Importanza storica della valle Nella regione si trovano antichi castelli e borghi e si custodisce un ricco patrimonio storico, dai siti archeologici degli antichi Liguri a borghi medievali, castelli e pievi. Abitata fin dalla preistoria, ospita reperti del Paleolitico e del Bronzo. Con i Romani il territorio subisce guerre e deportazioni. La successiva dominazione dei Malaspina modella la valle. L'epoca medievale è stata il momento più importante dell’area per i continui scontri. Per secoli la Vallle è stata un crocevia importante poiché ci confluiscono 4 importanti Passi il Cento Croci, il Bracco, Il Velva e sopra il Gottero il CIsa. Ciò ha comportato conflitti giurisdizionali tra le famiglie nobiliari dei Malaspina, Vezzano, Fieschi ed anche con l’importante diocesi di Brugnato e il vescovo di Luni. Durante la Seconda Guerra Mondiale diventa rifugio e teatro di scontri tra partigiani e nazifascisti, tra cui la mitica battaglia del Gottero (20 gennaio 1945). La Val di Vara è suddivisa in 15 comuni ciascuno dei quali possiede un notevole numero di frazioni e località, tanti piccoli gioielli architettonici disseminati nell’orografia del Bosco di castagne e nocciole. I Borghi della Valle sono caratterizzati da un’architettura rurale e popolare, caratterizzata dall’uso dei materiali locali, tra cui la pietra dei fiumi e gli acciottolati stradali. Oltre ad un incredibile patrimonio fatto di chiese, castelli, ponti romani e medievali e palazzi signorili, e case rurali, sparse in tutto il territorio, espressione di una specifica civiltà feudale. Sesta Godano è borgo costituito da numerosi centri rurali, si estende tra il monte Gottero e il fiume Vara ed ha conservato nei secoli le splendide strutture di paesi-fortezza. Le frazioni di Sesta Godano custodiscono ancora oggi un patrimonio storico-culturale e ambientale davvero variegato. Mangia, piccolo borgo caratterizzato dalla struttura edilizia fatta di percorsi coperti e spazi voltati costruiti con ciottoli del vicino corso d’acqua, è uno dei borghi inserito all’interno del SIC Natura 2000. Al di sopra della cresta collinare appenninica si sviluppa Cornice, caratterizzato anch’esso da percorsi coperti e un suggestivo panorama sul corso snodato del fiume. Groppo é il paese che ha mantenuto meglio la sua struttura di borgo fortificato medievale: sulle facciate delle case compaiono enigmatiche figure antropomorfe e teste apotropaiche in arenaria. Nel borgo di Rio, infine, si possono osservare gli edifici sorretti da strutture voltate, le case- torre e i portali in arenaria. L’eredità storica di questa frondosa e fresca valle immersa nel verde deve ancora essere valorizzata per tesaurizzare la cultura diffusa e rendere accessibili non solo i luoghi stessi ma la profonda storia del Medioevo Italiano.
Il territorio della Val di Vara è quello di origine della famiglia del Presidente dell’Associazione Culturale Display & Design ETS Maddalena d’Alfonso che da sempre promuove con la famiglia e l’Associazione "Conoscere la Val di Vare" attiva sul territorio dal 2010 le caratteristiche precipue del territorio. Negli anni hanno promosse diverse attività legate alla promozione della cultura popolare, enogastronomica attivando progetti di ospitalità, piccole performance teatrali e partecipando alle attività del Comune di Sesta Godano.
L’istituzione mette a disposizione: un archivio di immagini realizzate ad hoc sotto la supervisione del fotografo Marco Introini vice presidente dell’Associazione Culturale Display & Design ETS una serie di testi scritti e organizzati dalla Pro Loco di Sesta Godano, testi autografi sull'architettura redatti per ciascun borgo dal prof. Emerito Ernesto d'Alfonso presidente dell’Associazione Conoscere la Val di Vara con cui il progetto viene co-realizzato. Inserirà nella mappa del territorio i luoghi e le immagini georeferenziate con itinerari per raggiungerle sia in macchina che a piedi. Raccoglierà e metterà in rete una bibliografia dei libri che raccontano la storia dei luoghi dalla fondazione ad oggi, anche in riferimento ad un territorio più vasto, quello della Val di Vara intera e della lunigiana del cosiddetto ramo Secco dei Malaspina La raccolta di canzoni folcloristiche dei luoghi La raccolta di testimonianze orali sulla valle La raccolta delle specificità locali quali a titolo di esempio la presenza di organi perfettamente funzionanti nelle chiesette disseminate nel territorio. Le testimonianze di artigianalità dell’Alta Val di Vara e del Monte Gottero La raccolta di ricette tipiche dell’Alta Val di Vara e del Monte Gottero
Tutti i materiali che si presenteranno sono di esclusiva proprietà della Istituzione proponente e saranno messi a disposizione gratuitamente. Qualora durante le ricerche si troveranno materiali di altro tipo (es. Immagini storiche o documenti autografi) se ne chiederà il diritto di utilizzo libero.
L’istituzione vorrebbe proseguire la Mappatura fotografica e culturale estendendola ad altri Comuni della Val di Vara come a titolo di esempio Brugnato, Carro e Varese Ligure.
6500 Macchina fotografica e cavalletto con possibilità di riprese audio e microfono 1700 euro Software open sources per realizzazione del sito acquisto del dominio, geolocalizzazione mappe e immagini, editing audio/video 500 euro Presentazione del Progetto in loco durante gli eventi estivi del Comune di Sesta Godano con proiezione del lavoro e distribuzione dei materiali. Con possibile inclusione di un gruppo musicale folcloristico locale 1000 euro Website, fanzine, mappe e brochure 800 euro Curatela, redazione testi, informatizzazione ed editing 2500 euro
Fondo Villani Scarpellini
Il progetto prevede la catalogazione digitale di tutto l'archivio storico di Dino Villani, primo pubblicitario in Italia e promotore di iniziative famosissime alcune importate dall’estero e ancora oggi attuali, tra le quali: la colomba di Pasqua, la festa della Mamma, la festa di San Valentino, l’Accademia della Cucina Italiana, i Piatti del Buon Ricordo, 5.000 Lire per un Sorriso e Miss Italia. Oggi il Fondo Villani-Scarpellini conserva e promuove un vastissimo patrimonio artistico e culturale sul ‘900 costituito da quadri, bozzetti pubblicitari, sculture, lettere, disegni, fotografie, libri, giornali e carte di aranci.
Vogliamo dare risalto alla storia della pubblicità italiana, ma abbiamo bisogno di fondi perchè ci autofinanziamo.
Archivio storico digitale di Dino Villani, comprensivo di foto, documenti, immagini, corrispondenza con autori dell'epoca.
Archivio storico privato di nostra proprietà, di cui quindi deteniamo pieni diritti.
Il progetto può proseguire con iniziative e eventi aperti al pubblico, che possano contribuire ad accrescere la conoscenza della storia della pubblicità italiana.
8000 PC, scanner 1000 Utilizzo di software per catalogazione digitale 3000 Organizzazione eventi, mostre, comprensive di catering 1000 Campagne social per promozione eventi 1000 Compenso stagista per catalogazione; compenso tutor della stagista per coordinamento lavori 9600
Museo San Paolo in gestione a Pro Loco APS Monselice
La nostra Mission: portare il Museo nel cuore delle persone. Il nostro obiettivo prioritario risiede nella creazione di ponti tra il museo e le diverse realtà del territorio servendosi di personale qualificato con esperienza e formazione, per creare un linguaggio e una progettazione comune tra i diversi mondi. Un Museo che si apre ai concerti, alla rappresentazione teatrale, alla danza che già in passato come Pro Loco siamo riusciti a realizzare, proponiamo esperienze innovative nel campo della didattica, attraverso laboratori e bookshop.
Per la diffusione del patrimonio culturale. Un bene materiale locale prezioso diventa materiale internazionale.
Materiale archeologico conservato ed esposto al Museo
I reperti conservati ed esposti al Museo sono sotto la tutela dell'Uffico Soprintendente Archeologia. Il bene immobile è di proprietà del Comune di Monselice e in gestione all'associazione Pro Loco Monselice APS.
Vorremmo realizzare l'aggiornamento del sito Museo SanPaolo, le pubblicazioni delle immagini dei reperti esposti in Wikimedia Italia, e l'inserimento nella Convenzione di Faro del Museo SanPaolo.
3000 Coinvolgimento di un fotografo con attrezzatura professionale e di un tecnico per inserimento contenuti digitali 1000 Coinvolgimento di un tecnico per inserimento contenuti digitali 500 Promozione dell'avvenuta digitalizzazione con la presenza di uno storico preposto ad illustrarne i benefici. 500 Volantine, manifesti, banner pubblicitari e sponsorizzazioni web 500 Presenza dello storico 500
Archivio storico del Comune di Grottammare
Restauro, digitalizzazione e valorizzazione di due codici del 1770 contenenti il catasto di Grottammare, dei quali uno con disegni acquarellati realizzati a mano
Per far conoscere, valorizzare e rendere fruibile un documento di grande interesse per la storia locale
Una volta restaurati e digitalizzati, i due codici (o almeno il più pregiato di essi, a seconda delle disponibilità economiche) verrebbero musealizzati e il loro contenuto pubblicato su un'apposita digital library a fruizione libera e gratuita, a disposizione dei cittadini, degli storici e dei cartografi, locali e non. Riproduzioni in alta risoluzione delle immagini più belle e significative potranno completare l'allestimento di appositi spezi all'interno della biblioteca comunale e/o dei musei cittadini, dove avrebbero più possibilità di essere viste e apprezzate. A corredo del progetto si affiderebbe a uno storico locale l'approntamento di un'edizione critica in formato sia digitale che cartaceo del contenuto dei due volumi
I due codici appartengono al Comune di Grottammare e sono stati inseriti regolarmente nell'inventario pubblicato e disponibile anche sul sito SIUSA Altri fondi storici di grande interesse sono in deposito presso l'Archivio storico del Comune di Grottammare, tra cui quello cd. del "Monte frumentario", istituito da Camilla Peretti, sorella del pontefice Sisto V, nel 1595 a sostegno degli agricoltori mediante prestanze di grano. il Comune avrebbe anche in questo caso interesse a rendere fruibile il patrimonio di carte ivi conservate, sia in modalità digitale che cartacea.
8000 no 0 no 0 Presentazione delle digital library e delle eventuali pubblicazioni a stampa 400 locandine, manifesti, promozione sui canali social 200 restauro e digitalizzazione 7400
Casa Artusi
Il progetto mira alla digitalizzazione e condivisione di una selezione di materiali dall'archivio personale di Pellegrino Artusi, custodito a Forlimpopoli, città natale del gastronomo, con l’obiettivo di valorizzare il suo contributo nella definizione della cultura gastronomica italiana. In particolare, saranno resi accessibili online una serie di documenti e lettere del carteggio artusiano che trattano temi di cucina, tra cui la condivisione di ricette famigliari e consigli che venivano chiesti all'autore su ingredienti, strumenti e la pratica culinaria. Questi scritti rappresentano una sorta di blog culinario ante litteram, testimoniando l'incessante dialogo tra Artusi e i suoi corrispondenti, i quali vedono nel gastronomo di Forlimpopoli un punto di riferimento con cui dialogare in cucina. Insieme alle lettere digitalizzate, verranno pubblicate alcune ricette tratte dal celebre libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene", mettendo in evidenza i riferimenti geografici legati a diverse città italiane presenti nel manuale. Il progetto offrirà così una panoramica di ricche e preziose testimonianze antiche sull’Italia gastronomica raccontata da Artusi, creando un ponte di conoscenza tra l'eredità culturale e l'innovazione digitale rendendo la storia di Artusi sempre più accessibili e fruibile su larga scala, perchè è una storia che testimonia la nostra identità a tavola.
Casa Artusi è un'istituzione culturale che ha come mission la valorizzazione della cultura gastronomica italiana in nome di Pellegrino Artusi, autore del bestseller di letteratura gastronomica che ha segnato la storia della cucina in Italia e nel mondo. Il libro è infatti oggi tradotto in oltre 12 lingue a testimoniare l'importanza che la storia di Artusi ha per le comunità di appassionati di cucina italiana all'estero. Casa Artusi intende valorizzare il prezioso archivio di carte, documenti e lettere conservate presso la sua sede e di proprietà della città di Forlimpopoli, al fine di incentivare la condivisione delle testimonianze dell'epoca artusiana e valorizzarne i contenuti. Negli anni la Fondazione Casa Artusi ha già elaborato diversi progetti di digitalizzazione culturale del carteggio seguendo proprio questi scopi, intende ora partecipare a questo bando per sostenere e implementare ancora di più la digitalizzazione tramite nuovi strumenti e nuove tecnologie. La volontà di condividere una selezione, la più bella e la più interessante, ovvero quella con testimonianze di cucina, nasce dall'esigenza di far comprendere quanto per noi italiani il cibo sia un fattore identitario di straordinaria importanza. A tal proposito insieme alle lettere verranno rese accessibili le ricette che trattano riferimenti alle città italiane, evidenziando la grande biodiversità culturale della cucina italiana, oggi candidata all'UNESCO quale patrimonio immateriale, di cui Casa Artusi è comunità proponente la candidatura. L'intenzione a partecipare al bando nasce dall'esigenza della Fondazione di individuare le risorse economiche necessarie a supportare il lavoro di implementazione tecnologica del carteggio e il lavoro di digitalizzazione degli archivisti ed esperti del comitato scientifico che lavorano attorno al patrimonio artusiano.
Il sostegno economico andrà a coprire i costi necessari alla catalogazione in ottica digitale secondo i nuovi parametri ministeriali al fine di permettere una continua interscambiabilità tra archivi online, così come permette di coprire costi relativi alla realizzazione di output digitali e fisici quali iniziative, workshop ed eventi per la comunità locale che potrà più facilmente accedere ai materiali dell'archivio.
n.117 documenti del carteggio artusiano riferiti a temi di interesse gastronomico (scansioni delle lettere originali dell'archivio) con relativa trascrizione testuale n.15 frontespizio delle copie originali delle edizioni del manuale artusiano (1891-1911) n.20 ricette tratte dall'ultima edizione del manuale artusiano con riferimenti a città italiane n.1 file excel contenente campi di ricerca e catalogazione utili quale database con tutte le informazioni relative a contenuti e supporti delle carte dell'archivio n.5 testi firmati da Alberto Capatti, massimo esperto e storico della cucina, direttore del comitato scientifico di Casa Artusi
"Fondo Pellegrino Artusi, Archivio Storico del Comune di Forlimpopoli. Depositato presso Biblioteca Pellegrino Artusi, Casa Artusi Forlimpopoli". Il patrimonio archivistico è di proprietà del Comune di Forlimpopoli, conservato presso la Biblioteca in Casa Artusi. La Fondazione Casa Artusi ha da statuto e da convenzione con il Comune (ente fondatore di Casa Artusi) l'indicazione a promuovere e valorizzare il patrimonio artusiano tra cui appunto l'archivio. Il Comune di Forlimpopoli ha autorizzato la Fondazione Casa Artusi alla condivisione dei contenuti e partecipazione al bando.
Casa Artusi dal 2007 opera nell'ambito della valorizzazione culturale, quale partner di istituzioni nazionali e internazionali che riconoscono nell'Artusi un sinonimo di opportunità e valore aggiunto. Ogni anno la Fondazione concretizza progettualità legate alla valorizzazione del manuale artusiano e del carteggio tramite la realizzazione di testi culturali, iniziative, convegni, atti del comitato scientifico, mostre e operazioni di implementazione digitale del percorso museale dove è conservato l'archivio. L'istituzione ha dunque intenzione a proseguire nelle attività di condivisione di contenuti al fine di valorizzare e rendere sempre più accessibile anche negli anni futuri la storia e il patrimonio di Pellegrino Artusi
8000 Device interattivi finalizzati all'accessibilità digitale del patrimonio archivistico del museo 5000 già disponibile 0 Realizzazione di incontri tematici sul tema della digitalizzazione dell'archivio artusiano 1250 Produzione di materiali grafici per stampa e web 500 Responsabile progetto ed esperti comitato scientifico di Casa Artusi 1250
Associazione Culturale "Quarto di Santa Giusta" Centro Muldimediale
Il progetto consiste nell'ampliamento della multimediateca (biblioteca e videoteca) del Museo MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea dell'Aquila, organo strumentale dell'Associazione fondata nel 1984. Verranno archiviati i numerosi libri, riviste, cataloghi d'arte che compongono la biblioteca specialistica, dedicata soprattutto all'arte. La videoteca è composta da circa 500 dvd e 600 VHS (che dovranno essere ancora riversati e montati su memorie esterne) che riguardano anche l'attività svolta dall'Associazione e dal Museo nel corso di 40 anni di attività (1984 - 2024). La multimediateca è strettamente connessa all'attività museografica e museologica e comprende anche documenti artistici inediti di artisti di rilievo regionale, nazionale e internazionale (vedere sito www.muspac.com). Il progetto consiste anche nel proseguire le pubblicazioni della rivista ARTeTRA, edizioni muspac e nelle ristampe di diversi numeri da inserire nel sito e sui vari social.
Per avere risorse necessarie per qualificare maggiormente la propria attività dell'Associazione e del Museo e rendere un servizio pubblico sempre più efficiente.
I contenuti riguardano immagini, foto, film, video e documentari riguardante l'attività svolta nel corso dei 40 anni, consistente in mostre d'arte, spettacoli teatrali e concerti musicali, cicli di proiezioni di ART e CINEMA, cicli di conferenze, laboratori didattici e artistici, attività svolta con il mondo scolastico di ogni ordine e grado
I diritti di tutto il materiale prodotto dall'Associazione (libri, riviste Art e trA e Arte Città, video, documentari, opere d'arte) riguardano l'Associazione privata senza fini di lucro "Quarto di Santa Giusta".
L'attività documentaria svolta dall'Associazione, quando verrà eventualmente approvato il progetto, potrà essere condivisa sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano
8000 computer Mac, telecamera professionale 2000 euro software libero 500 euro mosre documentarie, conferenze, laboratori didattici e artistici 2000 euro aggiornamento sul sito web dei materiali prodotti 1000 euro rimborso spese e retribuzione professionisti che lavoreranno alla realizzazione del progettoal pr 2500 euro
Biblioteca Comunale di Tollo
Il progetto della Biblioteca comunale di Tollo si propone di implementare sempre più la digitalizzazione delle fonti (testi, immagini, documenti) e la creazione di audio libri anche attraverso la creazione di un sito web dedicato che diventi ulteriore veicolo di diffusione e libera condivisione dei materiali. Un focus in particolare sarà indirizzato al settore dell'abruzzesistica, per una sempre maggiore divulgazione della conoscenza della cultura e delle tradizione di Tollo e dell'intero Abruzzo. L’obiettivo è promuovere la lettura dei libri abruzzesi avendo la possibilità di scaricare sul proprio computer, smartphone e altro device un libro in formato elettronico in modo da poterlo leggere in assoluta libertà e senza assilli di riconsegna. In sostanza, l’utente ha in questo modo a disposizione, in forma gratuita, una biblioteca digitale dalla quale “prelevare”, a suo piacimento, libri o altro materiale di consultazione o ascolto. Nella biblioteca che il Comune di Tollo mette a disposizione, oltre ai libri, gli audiolibri fuori diritti. Tutto il materiale messo a disposizione è diviso in 5 sezioni: letteratura, libri per bambini e ragazzi, poesie, teatro, saggi e guide. Inoltre il progetto ha la finalità di fornire un valido supporto a tutti coloro (accademici, studiosi, dottorandi, studenti) che vogliano operare delle ricerche volte ad approfondire lo studio dei soggetti di cui sopra. Il progetto ha altresì lo scopo, in tale ambito, di organizzare convegni di studio, seminari, corsi di aggiornamento e mostre e di curare pubblicazioni di libri, riviste e bollettini bibliografici di aggiornamento. Le attività sono supportate dall'amministrazione comunale che già in passato a messo in campo, tra le altre attività, il progetto " Storie in Comune, progetto intergenerazionale e multidisciplinare" partendo dal dialogo generazionale e intergenerazionale, attraverso lo scambio culturale-tradizionale, ma anche ludico, tra ragazzi, giovani, adulti ed anziani. Il progetto approvato e realizzato con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia e ha previsto laboratori, totalmente gratuiti, di pittura, cucina, teatro, musica, narrazione e racconti, tenuti da personale esperto. Tutto il materiale prodotto è disponibile in rete e su YouTube attraverso la collaborazione con il partner multimediale Notizie d'Abruzzo: https://www.notiziedabruzzo.it/storie/tollo-storie-in-comune-progetto-intergenerazionale-e-multidisciplinare.html
La partecipazione al bando è una ulteriore opportunità della nostra biblioteca per continuare la nostra mission e le nostre iniziativa che si focalizzano sulla diffusione della cultura ed in particolare alla possibilità di una sempre maggiore fruizione delle fonti attraverso una condivisione e una libera fruizione della stessa che sia capillare e quindi in particolare all'uso del web per giungere al risultato.
Sono circa 1.000 i testi presenti nella biblioteca. In particolare vanta la digitalizzazione di circa 200 testi di abruzzesistica, settore nel quale stiamo cercando di implementare ulteriormente le fonti, puntando anche alla creazione di una libreria media di audio libri per una fruizione indirizzata a tutti gli utenti anche non vedenti.
Tutte i materiali presenti nella biblioteca sono di pubblico dominio e la consultazione è garantita anche con l'invio di materiale dove necessario. La biblioteca comunale di Tollo vorrebbe proseguire l'attività di condivisione dei contenuti continuando la collaborazione con Wikimedia / OpenStreetMap attraverso la costante messa a disposizione sul sito web dei contenuti (testi, immagini, documenti) in “Open access” con licenza libera in modo che possano essere riutilizzati sui progetti di Wikimedia e da tutti gli utenti che si rivolgano al web per ottenere contenuti.
8000 Scanner Professionale per Libri e Documenti HD 24 MP Fotocamera, Tecnologia di 3a Generazione, Scansione A3; 700 Si provvederà all'acquisto di un software libero più adatta alle esigenze della struttura 800 Organizzazione di eventi per presentare i servizi offerti; eventi tematici; 2000 Promuovere sul web le attività e i servizi offerti e in dettaglio il catalogo dei materiale della biblioteca 1500 Realizzazione sito web e contenuti audio video 3000
Sotto il Castello APS (capofila), ente gestore della Biblioteca Comunale Lorenzo Ostuni, con Libera Associazione Ri-Crea e Comune di Tito
La Biblioteca Comunale L. Ostuni, per la comunità in cui opera, Tito, in provincia di Potenza, è un luogo in cui le persone possono incontrarsi, confrontarsi, un luogo democratico, accogliente, in cui tutti/e possano essere protagoniste/i e fruire autonomamente di spazi e servizi bibliotecari, grazie a strumenti e servizi, alla continua offerta formativa per la comunità e alla visione e alla politica culturale che ne guidano i progetti. L’approccio partecipativo e il libero accesso alla conoscenza sono pilastri su cui si fonda tutto il lavoro portato avanti dall’ente gestore, l’APS Sotto il Castello (SIC). Il progetto Parole e Memoria vuole rendere fruibile il patrimonio di informazioni ricostruite nell'ambito dell’omonima ricerca che SIC sta portando avanti (in collaborazione con Libera Associazione Ri-Crea APS e un gruppo di cittadini/e), sulla presenza di confinati politici ed ebrei stranieri a Tito (PZ), negli anni della dittatura fascista. L'obiettivo è recuperare una storia poco conosciuta e mettere a sistema le informazioni sparse tra archivi pubblici, ricordi della fascia più anziana della popolazione, ricordi delle famiglie che ospitarono confinati politici o ebrei, archivi bibliotecari. L’intento è ricostruire la Storia, attraverso le singole storie, lasciare traccia delle vite che hanno attraversato Tito, ma anche sottolineare che queste persone erano prime vittime del regime, ma trovarono pure una resistenza civile fatta di aiuti materiali e non, accoglienza e amicizia sul territorio. Parole e Memoria vuole lasciare un segno nel territorio della presenza di queste persone e vuole rendere accessibili liberamente le informazioni ricostruite in CC BY, considerato che si tratta sì di una storia “locale” ma che ha visto protagoniste persone provenienti da diverse regioni d’Italia e da Germania, Polonia e attuale Repubblica Ceca. Alcune delle persone coinvolte in questa vicenda trovarono, poi, lavoro in città o furono accolte nella Biblioteca Provinciale di Potenza, prima di trasferirsi negli Stati Uniti e, probabilmente, in Gran Bretagna.. Questo fa sì che il progetto sia rivolto non solo alla comunità locale, ma anche agli studiosi, agli appassionati di storia, a chi voglia ricostruire genealogie e storie di famiglia. Il progetto contribuirà ad arricchire il patrimonio della conoscenza già presente in rete sui progetti Wikimedia, ad esempio le voci dedicate al Confino e agli ebrei internati in Italia, https://it.wikipedia.org/wiki/Confino e https://it.wikipedia.org/wiki/Ebrei_internati_in_Italia Dedicheremo, a questo proposito, una giornata alla scrittura per migliorare, creare o tradurre voci relative al confino, agli ebrei internati e alle storie che indagheremo. Si prevede la realizzazione di un sito web dedicato al progetto, con la possibilità di approfondire le storie dei confinati e degli ebrei ristretti a Tito, con le testimonianze di chi li conobbe e la mappatura della loro presenza sul territorio, quest’ultima anche su OSM. Alla fase di raccolta dei dati, seguirà la progettazione del sito e la realizzazione dei materiali da condividere (audio, disegni, lettere, testi). Realizzeremo anche una rivista dedicata al progetto, distribuita anche nella scuola di Tito. Si prevede un evento pubblico di presentazione della landing page e della rivista. Il progetto prevede l'acquisto di un pc portatile, di un microfono per la registrazione delle testimonianze e dei testi - da rendere accessibili anche alle persone cieche e, utile per la realizzazione, in una seconda fase, di un podcast dedicato alla storia di Tito negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Il progetto si inserisce in un ampio lavoro che la biblioteca porta avanti sulla Memoria e il recupero della storia locale. Si affianca al lavoro già portato avanti da Libera Associazione Ri-Crea sui titesi deportati nei campi di sterminio nazisti dopo l’8 Settembre 1943. Più in generale, Parole e Memoria, si inserisce nel lavoro che da anni SIC e l’amministrazione stanno portando avanti per rendere la Biblioteca Lorenzo Ostuni, un luogo ospitale, caratterizzato dalla accessibilità della conoscenza, biblioteca come luogo di democrazia e dove si abbattono le barriere di opportunità per chiunque, non solo quelle architettoniche. La raccolta di testimonianze, di documenti e la mappatura dei luoghi e delle storie, contribuisce a rendere viva l’identità collettiva: memoria e conoscenza sono le basi da cui partire per la promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici.
In licenza CC-BY saranno rilasciati i materiali originali, frutto della ricerca e presenti sul sito web (testi, eventuali disegni, registrazioni)
Lo stato è da indagare relativamente al materiale che si riuscirà a raccogliere e non prodotto in modo originale, nell’ambito della ricerca. Circa il materiale reperibile tramite Archivio Centrale dello Stato, seguiremo le seguenti indicazioni, https://acs.cultura.gov.it/riproduzioni/
Una volta avviato il progetto si pensa di proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia, rendendo pubblici i risultati della ricerca sui titesi deportati dopo l’8 settembre ‘43. Stiamo immaginando, inoltre, la registrazione di un podcast dedicato a queste pagine della storia locale.
4300 Lenovo IdeaPad Slim 3 Notebook 15.6" Intel i5 16GB 512GB; Canon EOS R100 + RF-S 18-45mm F4.5-6.3 IS STM Kit MILC 24,1 MP CMOS 6000 x 4000 Pixel; Registratore con microfono e protezione antivento ZOOM H5 Pack con APH-5 630+600+300= 1540€ no 0 Maratona di scrittura delle voci wikipedia e mappatura OSM; Evento di presentazione 250+250= 500 € Sito web; 100 copie Rivista ; 50 locandine 1500+200+60= 1760€ Grafico 500€
Fondazione Mons. Sante Montanaro
Il progetto proposto dalla Fondazione Mons. Sante Montanaro si focalizza sulla digitalizzazione e valorizzazione di tre elementi chiave del patrimonio enciclopedico-culturale italiano con ancora pochi riferimenti presenti sul web:
- Palazzo Monacelle, un edificio storico situato a Casamassima (Ba) di rilevanza nazionale che, oltre ad essere stato, negli anni, un convento, una scuola elementare, una Caserma dei Carabinieri e un albergo, ha ospitato uno dei primi conservatori di musica del Regno di Napoli, influenzando la formazione musicale e culturale dell'Italia meridionale e offrendo un’opportunità di riscatto a orfanelli, orfanelle e famiglie disagiate.
- Monsignor Sante Montanaro, figura di spicco nel panorama culturale, religioso e accademico italiano, noto per il suo contributo alla tutela del patrimonio artistico e intellettuale e per i suoi rapporti con le più alte istituzioni ecclesiastiche, culturali e politiche. Collaborò con personaggi di rilievo come Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Bernardo Mattarella e fu vicino a istituzioni come la Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon e il Ministero per i Beni Culturali. Fondatore di importanti iniziative culturali e promotore di un approccio innovativo alla conservazione e valorizzazione dei beni artistici, il suo lavoro ha avuto un impatto significativo a livello nazionale ed europeo.
- La rivista "Opera Aperta", una delle pubblicazioni più rilevanti del secondo Novecento in ambito europeo, che ha rappresentato un riferimento per il dibattito culturale, attirando contributi da autori del calibro di Pasolini, Moravia e Ungaretti. Pensata e prodotta da Naro Demonte, pseudonimo di Sante Montanaro. Nonostante il suo impatto, attualmente mancano riferimenti strutturati online, rendendo essenziale la sua enciclopedizzazione per preservarne il valore storico e letterario. Il progetto prevede la creazione e il miglioramento di contenuti su Wikipedia, Wikimedia Commons e OpenStreetMap, nonché la digitalizzazione e pubblicazione di numeri selezionati della rivista "Opera Aperta" per preservare e diffondere questa importante testimonianza storico-letteraria. Inoltre, fisicamente si realizzerà un evento di presentazione del lavoro effettuato e una mostra permanente all'interno di Palazzo Monacelle con informazioni enciclopediche e qr-code collegati alle pagine wiki create / aggiornate.
La Fondazione Mons. Sante Montanaro partecipa al bando con la consapevolezza che la conoscenza storica e culturale deve essere accessibile a tutti. Attraverso la digitalizzazione e la diffusione su piattaforme open source, vogliamo colmare un vuoto documentale e contribuire alla crescita collettiva del sapere. Monsignor Sante Montanaro ha lasciato un’eredità culturale e intellettuale di inestimabile valore, che oggi rischia di rimanere inaccessibile ai più. Il bando offre l’opportunità di rendere disponibili documenti, immagini e testi che altrimenti sarebbero destinati all’oblio. Così come la documentazione relativa a "Opera Aperta" e a Palazzo Monacelle, una documentazione di fondamentale importanza per studiosi e ricercatori in diversi ambiti, dalla letteratura alla storia dell’arte e alla musica. La condivisione di questi contenuti su Wikipedia e Wikimedia Commons, inoltre, permetterà di creare una rete di conoscenza condivisa che va oltre i confini locali, mettendo a disposizione del pubblico informazioni che attualmente non esistono online, contribuendo alla costruzione di un archivio libero e accessibile per tutti.
- Creazione ex novo della pagina Wikipedia di Palazzo Monacelle, sottolineando il suo ruolo storico come conservatorio musicale di rilievo nel Regno di Napoli, attuale Meridione d’Italia. La pagina sarà creata in italiano e in inglese.
- Creazione ex novo della pagina Wikipedia di Monsignor Sante Montanaro, sottolineando l’importanza nel mondo religioso, culturale, artistico e religioso testimoniata dai grandi nomi con cui ha collaborato nel corso degli anni. All’interno della pagina sarà riservato un ampio spazio per un focus su "Opera Aperta" e il suo contributo al dibattito culturale italiano ed europeo. La pagina sarà creata in italiano e in inglese.
- Aggiornamento della pagina Wikipedia di Casamassima, già esistente, con approfondimenti su Palazzo Monacelle e Sante Montanaro, con riferimenti accademici e fonti bibliografiche. La pagina sarà aggiornata sia in italiano che in inglese.
- Inserimento su OpenStreetMap delle indicazioni per la casa natale di Mons. Montanaro e Palazzo Monacelle.
- Caricamento su Wikimedia Commons di fotografie professionali di Palazzo Monacelle per documentarne l’evoluzione architettonica e storica e come è stato attualmente trasformato in Biblioteca Comunale, Pinacoteca e sede della Fondazione Montanaro.
- Digitalizzazione e pubblicazione su Wikimedia di alcuni numeri selezionati della rivista "Opera Aperta", con poesie e contributi inediti di autori vari (Pasolini, Moravia, Alberto Asor Rosa, Saccà, ecc.), in modo che studiosi e ricercatori possano consultarla liberamente e studiarne l'impatto culturale, oltre al rilascio pubblico di contenuti tutt’ora inediti degli autori citati.
- Rivista "Opera Aperta": la Fondazione possiede i diritti per la digitalizzazione e condivisione.
- Fotografie di Palazzo Monacelle: verranno scattate ex novo e rilasciate in licenza libera.
- Testi per Wikipedia: redatti con fonti bibliografiche e rilasciati con licenza CC BY-SA.
La Fondazione Mons. Sante Montanaro intende dare continuità al progetto attraverso strategie volte a consolidare e ampliare il lavoro svolto durante il periodo finanziato dal bando, così da garantire che il patrimonio documentale e culturale raccolto e digitalizzato continui a essere accessibile, studiato e valorizzato nel tempo.
- Formazione continua e coinvolgimento della comunità: Il personale della Fondazione, una volta completata la formazione fornita da Wikimedia Italia, continuerà a contribuire attivamente ai progetti Wikimedia, aggiornando e ampliando i contenuti già pubblicati. Si cercherà, inoltre, di promuovere eventi e incontri di divulgazione per coinvolgere cittadini interessati a contribuire attivamente.
- Digitalizzazione progressiva dell’archivio: La Fondazione, grazie all’acquisto dello scanner per libri, si impegna a digitalizzare progressivamente il proprio archivio di documenti e pubblicazioni, ivi compresi i restanti numeri di Opera Aperta, rendendo accessibili nuove risorse su Wikimedia e Wikisource. In particolare, sarà data priorità alle opere ancora inedite o di difficile reperibilità.
- Mantenimento e aggiornamento dei contenuti su OpenStreetMap e Wikipedia: Le informazioni relative ai luoghi storici saranno costantemente aggiornate con nuove fonti, immagini e approfondimenti.
- Sviluppo di nuovi progetti legati alla valorizzazione del patrimonio: Il lavoro svolto in questo progetto costituirà la base per nuove iniziative, come la creazione di itinerari culturali digitali, mostre virtuali e contenuti multimediali interattivi.
- Mostra permanente sulle informazioni enciclopediche riguardanti Palazzo Monacelle, Sante Montanaro e Opera Aperta attraverso pannelli in forex affissi all'interno di Palazzo Monacelle, cosicché i numerosi fruitori del Palazzo (ivi compresa biblioteca, pinacoteca e Fondazione) possano usufruire del materiale prodotto e, di conseguenza, attraverso i qr-code, visitare e approfondire la visita sulle pagine Wiki create / aggiornate.
7400 Computer, scanner professionale per biblioteche e stampante (quest’ultima verrà utilizzata per supportare il processo di digitalizzazione dei documenti, consentendo la verifica della qualità delle scansioni prima della pubblicazione su Wikimedia, e per produrre materiali informativi a supporto del lavoro di catalogazione del materiale archiviato) 2000 no 0 Organizzazione Evento divulgativo e Allestimento mostra permanente su Don Sante, Palazzo Monacelle e “Opera Aperta” con rimando tramite qr-code ai contenuti Wiki con schede informative in forex per una durata prolungata nel tempo 1400 Stampa manifesti, brochure con dettaglio del progetto; Spese di comunicazione e promozione online e offline 600 Compenso per professionisti per grafica, digitalizzazione documenti, analisi, organizzazione redazione e caricamento testi, traduzione testi; Costo del fotografo. 3400
Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus
Il progetto prevede la creazione di un percorso partecipativo per la produzione di contenuti inediti nelle sedi museali gestite della Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus, i quali saranno pubblicati su Wikimedia Commons con licenza CC BY-SA e georeferenziati su OpenStreetMap. Il Museo della Ceramica di Savona e le sedi del Museo Diffuso di Albisola ospiteranno, sul modello delle wikigite, una giornata di eventi aperta a fotografi professionisti e amatoriali per visitare il museo, fotografare le opere, partecipare ad attività educative e workshop con giovani professionisti locali che organizzeranno laboratori fotografici negli spazi del museo. Le wikigite nelle sedi museali porteranno alla creazione di un archivio fotografico degli spazi e delle collezioni, con immagini ad alta qualità, che saranno interamente condivise digitalmente con licenza libera. Il materiale prodotto contribuirà ad arricchire i contenuti delle piattaforme Wikimedia, aumentando la qualità e l’affidabilità delle informazioni disponibili sul patrimonio ceramico ligure. CONTESTO Il Museo della Ceramica di Savona, inaugurato nel 2014 nell’antico Palazzo del Monte di Pietà, custodisce oltre 1000 opere che raccontano cinque secoli di storia della ceramica ligure. La Fondazione dal 2024 gestisce anche le tre sedi del Museo Diffuso di Albisola (MuDA): Casa Museo Jorn, Centro Esposizioni MuDA, Fornace Alba Docilia. Le collezioni del Museo della Ceramica di Savona comprendono capolavori dal Rinascimento al Barocco con artisti locali come Guidobono, Ratti e Boselli, fino alle opere futuriste, déco e di artisti internazionali che nel Dopoguerra hanno vissuto a Savona e nella vicina Albissola, come Martini, Baj, Jorn, Fontana, Capogrossi, Munari, Lam, Fabbri e molti altri. Artisti che qui si sono stabiliti e hanno prodotto opere oggi conservate nelle sedi museali della Fondazione, come la Dama Bianca (1953), realizzata da Lucio Fontana nei forni della fabbrica Mazzotti Giuseppe Albisola ed esposta al Centro Esposizioni, e Casa Museo Jorn, un'opera totale in cui la dimora e il giardino vengono riprogettati dalla creatività dell’artista sperimentando l’unione di architettura, ceramica, pittura e natura. Il Museo della Ceramica di Savona e il Museo Diffuso di Albisola inoltre fanno parte, con altri 18 musei, della Rete dei Musei della provincia di Savona, promossa da Fondazione De Mari CR Savona in partnership con la Direzione Regionale Musei Liguria e la Fondazione Compagnia di San Paolo.
OBIETTIVI
- Valorizzazione del patrimonio ceramico ligure attraverso la diffusione libera dei contenuti digitali che ne promuovano la condivisione e la conoscenza;
- coinvolgimento attivo della comunità locale, attraverso percorsi partecipativi capaci di offrire nuovi sguardi sul museo e le sue opere;
- implementazione dei contenuti digitali dell’istituzione disponibili su Wikimedia, Wikipedia e OpenStreetMap;
- miglioramento della presenza online del museo con contenuti aggiornati e affidabili;
- promozione del valore della conoscenza libera e della progettazione collaborativa per la valorizzazione e l’accessibilità culturale.
ATTIVITÀ
- Aggiornamento della voce Wikipedia del Museo della Ceramica di Savona e creazione di nuove voci per le sedi del Museo Diffuso di Albisola (Casa Museo Jorn, Centro Esposizioni MuDA, Fornace Alba Docilia) con produzione di testi, immagini, schede delle opere e metadati;
- traduzione di tutti i contenuti in almeno 4 lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo), nonché il danese per Casa Museo Jorn;
- organizzazione di una giornata-evento con attività educative e wikigite nel mese di settembre, aperte a cittadini, professionisti e fotografi amatoriali, promuovendo possibilità di candidare i propri scatti a Wiki Loves Monuments 2025;
- coinvolgimento di giovani professionisti locali per la realizzazione di workshop fotografici;
- realizzazione di un servizio fotografico delle collezioni per integrare il materiale digitale con immagini ad alta risoluzione;
- organizzazione di un incontro di restituzione con la Rete dei Musei e le pubbliche amministrazioni, per presentare i risultati del progetto e promuovere le opportunità offerte dalle piattaforme Wikimedia.
RISULTATI
- Giornata-evento aperta a cittadini, professionisti e fotografi amatoriali (n. 1);
- wikigite nelle diverse sedi gestite dalla Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus (n. 4);
- workshop fotografici organizzati in concomitanza della giornata-evento (n. 4);
- pubblicazione su Wikicommons di tutte le immagini ad alta definizione prodotte con licenza CC BY-SA (almeno n. 300);
- produzione di testi, immagini, schede delle opere e metadati per aggiornamento e creazione dei contenuti Wikimedia (n. 4 voci Wikipedia con relative traduzioni e dati per almeno n. 300 immagini);
- evento di restituzione finalizzato a comunicare i risultati delle attività di digitalizzazione (n. 1);
- stampa di materiale promozionale che rimandi ai siti web istituzionali, Wikipedia, Wikimedia e OpenStreetMap del museo.
Dal 2022, il Museo della Ceramica di Savona è gestito dalla Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus, ente strumentale della Fondazione De Mari CR Savona. Con la nuova gestione, il museo è guidato da un team di giovani professionisti (oltre il 50% under 35), con un approccio dinamico e partecipativo, volto a rendere il patrimonio culturale più aperto e accessibile. Il museo promuove il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella valorizzazione del patrimonio, attraverso attività educative ed esperienziali in museo. L’obiettivo è garantire la massima accessibilità e fruizione della cultura, favorendo una diffusione aperta e libera della conoscenza, con logiche open source e la creazione di contenuti digitali liberi e di qualità. Inoltre, l’aggiornamento dei contenuti su Wikipedia e Wikimedia Commons rientra in un più ampio progetto di potenziamento della presenza online del museo, avviato quest'anno insieme al rinnovo del sito web del Museo della Ceramica. Partecipare al bando rappresenta un’opportunità concreta per sviluppare e consolidare questo percorso, migliorando l’affidabilità, la completezza e la visibilità delle informazioni non solo sulle sedi museali e sulle collezioni, ma soprattutto sulla storia e il patrimonio artistico della ceramica ligure, tradizione di cui il Museo della Ceramica di Savona e il Museo Diffuso di Albisola rappresentano un inestimabile punto di riferimento.
L’istituzione metterà a disposizione del progetto un ampio e strutturato set di contenuti digitali, condivisi attraverso le piattaforme Wikimedia con licenze di pubblico dominio e CC BY-SA. Materiali fotografici: tutte le immagini realizzate durante le wikigite e i servizi fotografici professionali saranno pubblicate in alta qualità su Wikimedia Commons (almeno 300 fotografie inedite). Schede delle opere: per ogni immagine sarà realizzata una scheda descrittiva dettagliata, contenente informazioni storico-artistiche. Metadati: ogni fotografia sarà corredata di metadati strutturati e ottimizzati. Georeferenziazione: immagini georeferenziate e caricate su OpenStreetMap. Aggiornamento e creazione di voci Wikipedia: il progetto prevede la revisione e l’ampliamento delle 4 voci relative alle sedi museali (Museo della Ceramica di Savona, Casa Museo Jorn, Centro Esposizioni MuDA, Fornace Alba Docilia), arricchendole con testi, immagini e riferimenti bibliografici attendibili. Traduzione dei contenuti: tutti i materiali testuali (voci Wikipedia, schede, didascalie, descrizioni) saranno tradotti in almeno 4 lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo), nonché il danese per Casa Museo Jorn.
La Fondazione Museo della Ceramica di Savona detiene i diritti su tutti i materiali che verranno prodotti e caricati con licenza libera CC BY-SA.
Un possibile sviluppo del progetto è la digitalizzazione del materiale archivistico relativo alle fabbriche ceramiche e alla documentazione storica del Comune di Albissola Marina, attualmente oggetto di due ricerche di dottorato in corso presso la Fondazione, in collaborazione con associazioni locali, enti pubblici e Università di Genova. Un altro proposito è l'ampliamento e la creazione di voci Wikipedia relative a specifiche opere, agli edifici (come il Palazzo del Monte di Pietà, sede del Museo della Ceramica), oltre che a ceramisti, artisti liguri e savonesi le cui opere sono conservate nelle collezioni museali. Inoltre, l’incontro di restituzione dedicato alla Rete dei Musei mira al coinvolgimento di istituzioni culturali ed enti pubblici della Provincia per la diffusione dei risultati, incoraggiando altre istituzioni ad avvicinarsi ai progetti Wikimedia e alla conoscenza libera.
6000 no 0 no 0 organizzazione giornata-evento, attività educative e wikigite nelle 4 sedi + incontro di restituzione con la Rete dei Musei (NB co-finanziamento di euro 500 a carico di Fondazione Museo della Ceramica di Savona) 1500 stampa e diffusione materiali di comunicazione, promozione social e web (NB co-finanziamento di euro 500 a carico di Fondazione Museo della Ceramica di Savona) 1500 compenso per professionisti per la realizzazione di workshop e servizi fotografici, compenso per professionisti per redazione e traduzione testi 4000
Croce Rossa Italiana Comitato di Cassine ODV
Digitalizzazione, e successiva messa a disposizione libera, del patrimonio culturale del Comitato formato da libri, riviste cartoline e altro materiale cartaceo inerente la tematica "croce rossa", considerato che nel 2024il Comitato ha raggiunto i 135 anni dalla fondazione (1889-2024) e, permettere a disposizione di tutti la mole di informazioni, dati, storie e vicende locali, ecc. Si è pensato di iniziare a digitalizzare il nostro patrimonio storico associativo. Per salvaguardare il materiale, prevalentemente cartaceo, e per renderlo fruibile liberamente e gratuitamente a chiunque, caricandolo poi su piattaforme libere e consultabili.
- Cartoline, immagini, di Croce Rossa (ma metà Ottocento a tempi nostri)
- Collane di riviste CRI (prima e seconda Guerra mondiale fino ad anni '50): Jubentus pro juventute, Croce Rossa, La Croce Rossa Giovanile, Parva Favilla, il fanciullo per il fanciullo, Bianca milizia, Bollettini e Rendiconti annuali, ecc
- Libri e pubblicazioni (diverse centinaia) a tema CRI
- Materiale cartaceo: circolari, corrispondenza di guerra, ecc
- Una quantità incalcolabile di dati, date, informazioni, storie, eventi, ecc.
Il materiale è di proprietà delal Croce Rossa Italiana Comitato di Cassine OdV tuttavia, l'idea è digitalizzarlo pre renderlo fruibile a tutti e preservarne i contenuti e le edizioni senza che essi si danneggino con l'uso.
L'idea, il progetto, è di iniziare a scansionare il materiale , con strumenti dedicati e professionali della digitalizzazione libraria, per poi archiviarlo e metterlo a disposizione, caricando le immagini e/o il pdf intero con una scheda di descrizione personalizzata.
8000 acquisto scanner libri professionale + pc + accessori utili 1800 0 0 0 0 promozione iniziativa 200 Rimborso per addetti alal scansione e creazione biblioteca digitale 6000
Associazione Culturale Rerum Natura
Con l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche, soprattutto nel caso di persone con disabilità o esigenze specifiche, sono stati realizzati supporti interattivi e non, tali da permettere a chiunque una fruizione ed un accessibilità totale necessaria per poter apprezzare le collezioni esposte nei Musei, la Villa ed i tesori culturali presenti nel territorio comunale. Ecco che, per rimanere in passo con i tempi dove il digitale è il mezzo di informazione per eccellenza anche della diffusione culturale, in accordo con la Soprintendenza ABAP delle province di Pisa e Livorno ed il Comune di Capannoli, l’associazione culturale Rerum Natura che da anni gestisce i Musei di Villa Baciocchi, al fine di restituire alla comunità tutti gli strumenti di valorizzazione di cui la Convezione di Faro si fa portavoce, intende rispondere alle esigenze delle istituzioni culturali italiane di valorizzare i propri contenuti culturali in rete, potenziando i contenuti digitali disponibili, la loro visibilità e il loro impatto, rendendo disponibile parte delle collezioni su piattaforme di facile consultazione e accesso come Wikipedia, Wikimedia Commons, Wikidata, Wikisource, OpenStreetMap che hanno un pubblico ampio e variegato e per questo idonee a rendere più accessibili le informazioni che si intendono condividere e valorizzare. Il seguente progetto ha come obiettivi:
- L’implementazione, la revisione e l’aggiornamento delle informazioni già presenti sul sito Wikimedia alla pagina dedicata, da un punto di vista testuale, grafico e fotografico, approfondendo, ove possibile, alcuni dati ed arricchendo con nuove immagini e contenuti.
- L’implementazione, la revisione e l’aggiornamento delle informazioni presenti sulla piattaforma OpenStreetMap delle evidenze storiche e archeologiche di pertinenza non solo del Comune di Capannoli ma anche dei vari comuni i cui materiali si trovano all'interno degli spazi della sezione Archeologica dei Musei di Villa Baciocchi.
- La realizzazione di apparati comunicativi inclusivi e di facile comprensione da utilizzare nella nuova sala dedicata alla Numismatica, in fase di allestimento, materia di indubbio interesse sia culturale che ideologico ma spesso di difficile lettura e comprensione.
L’obiettivo è quello di realizzare adeguati supporti di comunicazione, grafici, fotografici e audiovisivi nell’ottica della massima inclusione, per poter illustrare e valorizzare, in maniera chiara e secondo semplici registri comunicativi, i reperti selezionati, in linea con quanto già realizzato nelle altre sale espositive, invogliando così un’ampissima fascia di utenti ad interagire con le collezioni. Questa parte del progetto prevede il diretto coinvolgimento della Soprintendenza dal momento che si intende portare avanti e rendere liberamente fruibili ricerche di archivio e documentazioni grafiche e fotografiche inerenti i materiali archeologici custoditi nel magazzino dei Musei di Villa Baciocchi. Nello specifico si intendono realizzare schede di dettaglio correlate da foto HD e, per i pezzi ritenuti particolarmente significativi ricostruzioni 3D o con effetto RTI, dei lotti numismatici conservati presso i Musei, in particolar dei 191 denari in argento pertinenti al “Ripostiglio di Fornacette – Calcinaia” e dal “Gruzzolo di San Giusto in Padule – Capannoli”; i testi relativi saranno prodotti da professionisti sia in italiano che in inglese. Alcune delle schede, delle foto digitalizzate e dei 3D/RTI ottenuti saranno resi disponibili su supporti multimediali in museo (monitor touch), sul sito dei Musei e sulla piattaforma Wikimedia Commons in modo da poter essere fruibili da tutti i pubblici.
- La stampa di materiale informativo che rimandi ai siti web istituzionali, di wikimedia e OpenStreetMap dove saranno specificate le informazioni riguardanti il museo, le collezioni e il contesto territoriale di riferimento;
- Una giornata di presentazione al pubblico, online e in presenza, dei risultati conseguiti.
- L’inserimento dell’Open Access per i contenuti del sito web del Museo.
In accordo di quanto stabilito dalla Convenzione di Faro, l’associazione culturale Rerum Natura fa si che i “Musei di Villa Baciocchi”, che da anni gestisce, si configurino come un soggetto di ricerca, di crescita e di diffusione di conoscenze nonché un centro per la divulgazione della memoria storica e della cultura archeologica locale e non. Attraverso le loro azioni, l’associazione ha permesso ai Musei di instaurare stretti legami con il territorio, perseguendo la partecipazione attiva dei cittadini, contribuendo allo sviluppo sociale delle comunità locali, impegnandosi per la creazione di reti con i siti culturali del territorio per la costruzione di programmi integrati di crescita culturale e sociale. Già da tempo è stata realizzata un’esposizione inclusiva e partecipativa, con un’attenzione rivolta a tutti i fruitori, reali e potenziali di tutte le età, motivandoli alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio partendo dal contesto più vicino alla realtà quotidiana.
I contenuti resi disponibili dall’istituzione saranno:
- una selezione dei dati inerenti i materiali archeologici catalogati e digitalizzati presenti nella collezione museale, da definire con il funzionario del territorio competente per la Soprintendenza ABAP per le province di Pisa e Livorno, resa fruibile agli utenti sul sito del museo, su wikimedia, sulle apparecchiature digitali in dotazione al museo, oltre che scaricabili sui propri devices mediante tecnologia QRCODE dove presente; • l’implementazione dei dati iconografici, grafici e schedografici presenti sul sito wikimedia;
- l’implementazione delle informazioni presenti sulla piattaforma Openstreetmap relativi ai siti di ritrovamento dei reperti archeologi esposti nel museo.
Le fotografie dei reperti e i contenuti della mostra saranno realizzati dallo staff del museo e pertanto tutti i diritti appartengono al museo e verranno concessi con licenza CC0 come pure i metadati (i contenuti redazionali in CC-BY o CC BY-SA 4.0).
- Continuando ad implementare le informazioni presenti sulla piattaforma Openstreetmap relativi ai siti di ritrovamento dei reperti archeologi esposti nei Musei
- Continuando ad implementare i dati iconografici, grafici e schedografici dei reperti esposti sul sito wikimedia;
8000 Tablet/monitor touch 1200 no 0 evento finale 300 Pannelli, Brochure, gadget e materiale promozionale 700 Organizzazione e coordinamento del progetto; Produzione dei contenuti digitali; catalogazione reperti; consulenze varie 5800
Fondazione Accademia Carrara
Il progetto riguarda il fondo dei disegni relativi alle prove realizzate dagli studenti della Scuola di Belle Arti-Accademia Carrara di Bergamo tra XIX e XX secolo (1814-1930). Si tratta di 400 fogli a matita o carboncino, di dimensioni variabili (fino ai 200x200 cm), che presentano copie da sculture antiche e rinascimentali, studi da modelli nudi messi in posa o repliche di dipinti. Tale collezione, quasi del tutto inedita, fornisce uno spaccato di assoluto interesse relativo alla didattica praticata presso l'Accademia bergamasca dal periodo napoleonico fino agli anni Trenta del Novecento, consentendo di osservare, da un lato, i primi passi di artisti che si sarebbero poi affermati sulla scena nazionale e internazionale, dall'altro lato di approfondire e diffondere la conoscenza delle modalità di impiego dei materiali per la didattica (gessi, modelli, pose) e di segnarne le tappe nell'evoluzione degli stili artistici tra i due secoli. Il progetto prevede, nel suo insieme, anche il progressico recupero della gipsoteca che conteneva i modelli scultorei copiati dai giovani artisti nei disegni, lo studio sistematico di tutti i materiali e la realizzazione di una mostra (2027) che presenti al pubblico l'esito del lavoro di ricerca e di valorizzazione.
Partecipiamo al bando nell'ambito di un più ampio progetto di recupero e di valorizzazione del patrimonio connesso alla Scuola di Belle Arti, che ha costituito, fin dalla fondazione ad opera del conte Giacomo Carrara, una delle due anime portanti di Accademia Carrara, insieme a quella di "museo del collezionismo", oggi prevalente. Essendo i disegni, per loro natura, materiali non inseribili in un'esposizione permanente, la loro digitalizzazione e la messa in rete delle immagini ne consentirebbe la riscoperta e la consultazione libera, limitando anche le occasioni di movimentazione e di maneggiamento, contribuendo così ad una loro migliore conservazione, pur garantendo la possibilità di osservarli e di studiarli a livello globale.
Il progetto prevede la messa a disposizione in modalità open access libera da diritti delle immagini dei 400 fogli a disegno (il totale delle fotografie sarà superiore, perché i fogli che presentano raffigurazioni e/o scritte su ambo i lati saranno illustrati al recto e al verso), accompagnate da un set di dati tecnici quali autore, data, tecnica, misure, collocazione, numero di inventario, contesto di realizzazione (es: prova finale della classe di pittura, ecc.), eventuale posizionamento tra i premiati del relativo concorso dell'Accademia, nonché riferimenti bibliografici. Immagini e dati saranno inseriti all'interno di pagine Wikipedia/Wikimedia Commons create ex novo o collegate a quelle già esistenti (di artisti, soggetti ritratti, istituzioni) al fine di diffonderle e far conoscere un patrimonio ancora sconosciuto.
Le immagini ad alta risoluzione e le informazioni tecniche saranno messe a disposizione con licenza di pubblico dominio.
Il progetto potrà proseguire nel tempo con la digitalizzazione e la messa in rete della parte più recente del fondo, che contiene disegni realizzati fra gli anni Trenta e gli anni Settanta del '900, una volta definite le questioni di diritto d'autore relative ad artisti ancora viventi. In quanto parte del più ampio progetto di studio e valorizzazione sopra descritto, le pagine relative ai singoli disegni saranno implementate con informazioni e con link di confronto con le sculture e i dipinti dalle quali derivano, al fine di fornire per ogni scheda il miglior ventaglio di collegamenti possibili tra le pagine già esistenti. La prosecuzione del lavoro di inserimento dati potrà essere garantita dalla partecipazione di un'istituzione universitaria al progetto, che potrà favorire l'impiego di studenti in qualità di tirocinanti in un'ottica di formazione.
8000 no 0 no 0 no 0 Realizzazione di campagna di comunicazione web/social del progetto in corso 1000 Digitalizzazione dei materiali a cura di una ditta professionale esterna e spese di movimentazione delle opere 7000
Fondazione Gramsci di Puglia
All'interno di questo progetto si intende condividere attraverso i progetti Wikimedia i manifesti conservati nella nostra Fondazione, molto interessanti per scoprire la storia delle associazioni, dei movimenti e della storia della sinistra italiana. Con la messa in rete di questi manifesti intrisi di arte e storia politica si vuole avvicinare i naviganti a storie interessanti di una storia partecipata e dal basso. La documentazione del fondo comprende: manifesti del PCI e dell'Arci nazionale del periodo 1972-1981; manifesti del PCI Puglia e Basilicata del periodo e dell'Arci 1974-1979; manifesti- della Federazione Provinciale di Bari del periodo 1961-1979 e di Arci Puglia, manifesti di attività politiche, sindacali e culturali della Fondazione Gramsci di Puglia per il lungo lasso di tempo che va dal 1972 al 2015 e di Arci Puglia e Arci Bari.
Grazie al lavoro di riordino archivistico del Fondo Arci Puglia, della donazione a Fondazione Gramsci di Puglia e della pubblicazione del suo volume “Casa Arci! Sessant’anni di associazionismo in Puglia”, è stato possibile porsi l’obiettivo di ricordare alle comunità locali ciò che è successo a pochi chilometri dalle proprie abitazioni sensibilizzando alla consapevolezza storica delle associazioni del territorio. Per rendere la diffusione e la divulgazione del nostro interessante e poliedrico Fondi Manifesti di Arci e Fondazione Gramsci scegliamo di partecipare al bando per ampliare la diffusione sul web del nostro materiale storico. La Fondazione Gramsci è nata nel 1950 con l’obiettivo di raccogliere documenti sulla biografia di Antonio Gramsci e dare impulso sulla storia del movimento operaio. Nel 1954 ha assunto il nome di Istituto Gramsci. L’Istituto Gramsci è diventato fondazione nel 1991, mantenendo nello statuto le sue finalità di conservazione della memoria del partito comunista e dei movimenti democratici nella Puglia del XIX secolo e di promozione della ricerca sulla storia pugliese e del mezzogiorno in età contemporanea. In più di settant’anni ha costantemente incrementato il proprio patrimonio documentale, con 191 fondi, e quest’ultimo è costituito innanzi tutto dall’archivio del Partito Comunista Italiano; ad esso, nel corso degli anni, si sono aggiunti gli archivi di dirigenti del partito, del movimento studentesco, dei movimenti per la pace, del partito pugliese di Rifondazione comunista, dell’organizzazione dei docenti democratici. Nel 2002, su progetto della Soprintendenza archivistica per la Puglia, finanziato del Ministero per i beni e le attività culturali, c’è stato un primo tentativo di riordinamento e soprattutto di individuazione fisica dei fondi conservati presso la Fondazio ne Gramsci di Puglia, operazione rivelatasi complessa a causa del disordine archivistico e dell’estrema varietà e ricchezza di temi e soggetti produttori. Nel 2004 un gruppo di lavoro ha proceduto alla suddivisione dei singoli fondi, ben distinti a seconda del soggetto produttore, e all’interno di ogni singolo fondo, alla suddivisione in serie archivistiche. A causa dei frequenti cambi di sede, le carte sono state nel tempo raccolte in fascicoli non omogenei. Il gruppo di lavoro che ha operato nel 2004, ha riordinato la documentazione in bas e ai principi del metodo storico. L’Arci APS – Associazione Ricreativa e Culturale Italiana ha recentemente versato alla Fondazione Gramsci il proprio archivio storico con documenti dal 1957, anno di fondazione dell’associazione, al 2004, anno della scomparsa di Tom Benetollo, presidente nazionale, esponente di spicco del movimento pacifista. Lo scorso anno, in occasione dei suoi 65 anni, Arci ha messo a disposizione un vasto patrimonio di documenti custodito dalla direzione nazionale del quartiere di Pietralata a Roma. Questa iniziativa è stata accolta con entusiasmo dalla Fondazione Gramsci per i suoi caratteri di tutela e valorizzazione del patrimonio documentale, fondamentali per le organizzazioni politiche e social i del XX e XXI secolo. Parlando invece del territorio pugliese, possiamo affermare che il legame tra la Fondazione Gramsci e l’associazione Arci è basata sui valori aggregativi e antifascisti al fine di costituire una comunità capace di avvicinarsi a esperienze politiche, territoriali, ambientali e evolutive.
La Fondazione metterebbe a disposizione del progetto, per la condivisione attraverso i progetti Wikimedia le immagini dei suoi circa 300 manifesti presenti nel proprio archivio.
Testi e immagine di cui l'istituzione possiede i diritti.
Il progetto può proseguire con l'inserimento in rete di parte dell'interessante fondo archivistico (50 fondi) e bibliografico specialistico (1000 tomi)
8000 Avendo già a disposizione tali oggetti non procediamo acquistare 0 Avendo già a disposizione software non abbiamo bisogno di acquistare 0 Organizzazione di una mostra dal titolo "Manifesti militanti" con Libri, carte d'archivio, cataloghi in digitale, video testimonianze, immagini fotografiche racconteranno le visioni, le passioni e i legami che emergono nel corso dell’attività militante Arci e Fondazione Gramsci di Puglia. 2500 euro Campagna pubblicitaria, promozionale e allestimento di pagine web e social a supporto dell'impresa 2440 euro Compensi per i professionisti per la digitalizzazione e la catalogazione dei documenti e la creazione della mostra virtuale e fisica 3060 euro
Fondazione Gesù e Maria ONLUS
Il progetto si propone di digitalizzare e rendere accessibili al pubblico 20 numeri selezionati (dal 1915 al 1955) della storica rivista italiana La Domenica del Corriere. Pubblicata tra il 1899 e il 1989, questa rivista ha avuto un impatto significativo sulla cultura giornalistica e visiva italiana, con le sue iconiche copertine e illustrazioni che raccontano eventi storici e sociali. L’obiettivo è preservare questo patrimonio culturale e renderlo accessibile a livello globale tramite la piattaforma di Wikimedia permettendo così a ricercatori, storici, studenti e appassionati di cultura di accedere facilmente a un'importante risorsa storica. La partecipazione al bando rappresenta un'opportunità significativa per la Fondazione Gesù e Maria Onlus e la sua annessa biblioteca Tulino-Fiordellisi, sia in termini di impatto culturale che di visibilità. La digitalizzazione delle copie storiche di La Domenica del Corriere consente alla nostro Ente di giocare un ruolo fondamentale nella conservazione di un'importante risorsa culturale. Il giornale è un testimone visivo e storico del Novecento italiano, e il suo archivio digitale aiuterà a preservare per le generazioni future un patrimonio che potrebbe altrimenti deteriorarsi con il tempo. Partecipare al progetto significa impegnarsi nella tutela di un pezzo di storia. Inoltre caricare le copie digitalizzate su Wikimedia Commons permetterà di farci conoscere a un pubblico vasto e variegato, tra cui ricercatori, storici, studenti e appassionati di cultura. La collaborazione con un progetto così prestigioso ci consentirà di acquisire notorietà e diventare un punto di riferimento nella conservazione digitale. Il progetto di digitalizzazione delle 20 copie storiche de La Domenica del Corriere rappresenta un’opportunità unica per preservare e promuovere un patrimonio culturale italiano di grande valore. Grazie alla collaborazione con Wikimedia, questi numeri saranno resi accessibili a livello globale, supportando la missione di disseminazione della conoscenza e la valorizzazione della cultura visiva storica. Il progetto prevede la digitalizzazione di 20 numeri storici della rivista La Domenica del Corriere, una delle pubblicazioni italiane più iconiche del XX secolo.
La digitalizzazione di questi numeri renderà disponibili online una serie di contenuti unici che documentano eventi storici, culturali e sociali dell'epoca, grazie a illustrazioni, fotografie e articoli Ogni numero selezionato contiene una varietà di contenuti, tra cui:
- Copertine Illustrate: Le copertine de La Domenica del Corriere sono celebri per le loro illustrazioni artistiche e per l’impatto visivo che avevano nel rappresentare eventi storici, personaggi famosi e temi di attualità.
- Articoli e Reportage Storici che raccontano storie e fatti salienti dell’epoca
- Illustrazioni e Fotografie: questi numeri, si renderanno disponibili immagini storiche in alta risoluzione, che rappresentano scene quotidiane, avvenimenti sportivi, eventi di guerra e momenti decisivi della storia italiana e mondiale.
- Annunci e Pubblicità Storiche che sono un’importante testimonianza della vita sociale e dei consumi del periodo. In totale, il progetto fornirà 21 numeri digitalizzati, ognuno contenente una serie di articoli, illustrazioni, fotografie e pubblicità storiche. Tutti i contenuti saranno caricati su Wikimedia Commons, dove saranno liberamente accessibili a chiunque desideri esplorarli.
Non siamo in grado di determinare con certezza lo stato attuale dei diritti d'uso relativi alle pubblicazioni de "La Domenica del Corriere" dal 1915 al 1955. Tuttavia, considerando che sono trascorsi più di 70 anni dalla pubblicazione di queste opere, è ragionevole presumere che i diritti d'autore siano scaduti, e che i contenuti in questione possano essere ora nel dominio pubblico.
Dopo aver completato il progetto, può essere utile fare una valutazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati. Questo permette di identificare eventuali successi, sfide o aree di miglioramento. Questa fase può portare alla decisione di ampliare o migliorare ulteriormente il progetto, digitalizzando altre risorse , condividendo e pubblicizzando i risultati ottenuti sui nostri canali social In generale, la chiave è valutare se ci sono opportunità per dare ulteriore valore al lavoro svolto o se il progetto può evolversi in qualcosa di più grande, trasformandosi in una nuova fase. La gestione del "dopo" dipenderà anche dalle risorse disponibili e dall'interesse che continua a esserci attorno al progetto.
4000 no 0 no 0 no o promozione tramite canali social istituzionali 100 compenso per digitalizzazione 3900
Museo Veneto del Giocattolo onlus
Il Museo Veneto del Giocattolo di Padova (di seguito MVG) custodisce la più ampia collezione pubblica di giocattoli antichi in Veneto, con pezzi che vanno da fine ottocento ai giorni nostri ed e’ componente strutturale del complesso Civitas Vitae “A.Ferro”, realizzato dalla Fondazione OIC onlus (da oltre 60 anni attiva nell’assistenza alle persone fragili). Si tratta quindi di una complessa realtà museale che declina insieme l’aspetto culturale e quello sociale, dato all’interno della Civitas Vitae (frequentata ogni giorno da una eterogenea comunita’ di oltre 3000 persone tra ospiti delle residenze, loro familiari, professionisti e visitatori) vengono svolte anche diverse attività formative ed educative, come corsi di educazione stradale e visite scolastiche (circa 2500 bambini all’anno), sempre con la specifico orientamento intergenerazionale, valore fondante della Fondazione OIC onlus e di tutte le strutture che ne compongono la galassia.
Gli obiettivi di questo progetto sono molteplici:
- supportare e diffondere la conoscenza di questa realtà museale oltre i confini fisici, tramite il libero accesso a copie digitali 3d di alcuni dei piu’ significativi pezzi esposti con relativa documentazione on line
- migliorare l’esperienza delle visite dei visitatori più piccoli (rendendole ancora piu’ complete, interattive ed appaganti) tramite la possibilità di manipolare liberamente in museo copie digitali dei pezzi esposti
- favorire l’accessibilità da parte di individui fragili o con disabilità, tramite la sperimentazione proposta con questo progetto.
Il progetto si suddivide in più attività che si elencano di seguito:
- Produzione dei modelli 3D dei giocattoli piu’ significativi nei formati standard per la modellazione (circa 12 pezzi), tramite una ditta specializzata (tempi di realizzazione: marzo-luglio).
- Inserimento dei modelli nelle didascalie QRcode multimediali e in un prototipale nucleo di “museo virtuale” (utilizzando la piattaforma Sketchfab), funzionali a migliorare la conoscenza e la visibilita’ da remoto del MVG stesso (tempi: agosto-settembre).
- Caricamento dei modelli su Wikimedia Commons (tempi: agosto-settembre).
- Realizzazione di modelli fisici semplicifati (circa 12). La stampa dei modelli 3D dei giocattoli ha l’obiettivo di renderli disponibili alla manipolazione/esplorazione fisica da parte dei visitatori piu’ piccoli, non essendo prudente dare in mano ad un bambino una carrozza passeggeri del primo ‘900, completa di accessori ed interni e ben sapendo che farla osservare solo attraverso una vetrina e’ una modalita’ molto povera e poco appagante soprattutto per chi, tra videogiochi e multimedialita’ di quotidiano e facile accesso, e’ di fatto un nativo digitale. Si consideri che i giocattoli oggetto del progetto hanno valori commerciali nell’ordine delle diverse migliaia di euro e sono preziose opere di artigianato industriale, con ricchezza e delicatezza di particolari che possono essere apprezzati proprio solo attraverso una visione nel dettaglio (agosto-ottobre).
Valutazione dell’impatto educativo dei modelli 3D fisici (raccolta feedback dei piccoli visitatori) e della fattibilità di realizzazione di modelli più complessi e dettagliati, adatti a visitatori con disabilità visive (interviste a ditte specializzate e non vedenti). Il MVG dispone già di percorsi pienamente accessibili a persone con disabilità motoria. I modelli 3d fisici per non vedenti permetterebbero di migliorare l’esperienza a tutti i visitatori (settembre- ottobre). - Organizzazione di un editathon (in collaborazione con i soci dell’Ass. Agora’ Terza Eta’ Protagonista e dell’ass. SVF Societa’ Veneta Ferrovie, che forniranno supporto ai volontari wikipediani e parteciperanno attivamente alla stesura dei testi) in cui creare le voci wikipedia dei pezzi oggetto delle scansioni 3d e dei giocattoli piu' pregiati esposti, migliorare le voci gia’ esistenti relative ad alcuni storici produttori di giocattoli ed ad avvenimenti od oggetti reali ai quali i giocattoli sono ispirati (locomotiva famose, avvenimenti storici, ecc.) caricare su Commons le fotografie degli oggetti. Alcuni membri dell’Ass. Agorà e di SVF Societa’ Veneta Ferrovie (circa 10) parteciperanno nei primi mesi del 2025 a un corso di scrittura voci Wikipedia organizzato da Piergiovanna Grossi, wikipediana e socia di Wikimedia Italia (è stato già svolto un incontro di presentazione il 15 febbraio con grande partecipazione e interesse). L’Editathon costituirà pertanto anche un’occasione di incontro tra wikipediani esperti e nuovi contributori (settembre-ottobre).
- Migliorare l’esperienza di visita al Museo. Come detto sopra, la realizzazione e la stampa dei modelli 3D dei giocattoli è mirata a renderli disponibili alla manipolazione/esplorazione da parte dei visitatori più piccoli. Si intende tuttavia valutare la fruibilità dei modelli anche da parte di visitatori con disabilità visiva ed eventualmente considerare per il futuro la fattibilità, in termini di costi, di produzione di modelli fruibili da tutti.
- Creare e condividere conoscenza. I pezzi più importanti del Museo e la loro storia saranno fruibili da tutti anche da remoto, tramite il caricamento on line su un sito dedicato ai modelli 3d, tramite la realizzazione di voci Wikipedia dei pezzi più significativi del Museo e tramite il caricamento su commons di fotografie e modelli 3d degli oggetti più pregiati. Le voci Wikipedia verranno realizzate dai volontari del Museo grazie a un corso di formazione che si terrà parallelamente al presente progetto e tramite l’editathon proposto con questo progetto. La realizzazione delle voci sarà’ un’occasione di promozione culturale che impatta sia sulla coesione sociale (attraverso lo sviluppo di relazioni intergenerazionali nel trasferimento di conoscenza dalle vecchie alle giovani generazioni) sia sulla conoscenza del valore estetico e di alta manifattura dei giocattoli antichi (sovente a suo tempo realizzati a mano da officine con tecnici specializzati, di elevatissima perizia). L'adozione di licenze di libera circolazione di quanto realizzato e' sicuramente un ulteriore stimolo alla diffusione della cultura del giocattolo antico.
Tutti i modelli 3D realizzabili con il budget messo a disposizione dal bando nonche’ tutte le fotografie e i video già realizzati per la produzione dei QR Code e tutte le fotografie e i video che verranno realizzati nel corso del progetto. Tutti i contenuti saranno caricati su Commons adottando la licenza CC-BY-SA
I giocattoli da scansionare o fotografati sono di proprietà del Museo e di conseguenza la nostra istituzione detiene tutti i diritti d’immagine.
Il MVG e’ quotidianamente impegnato nella ricerca di ulteriori fondi per allargare il numero dei modelli 3D, dato che il budget eventualmente disponibile dal bando consentira’ la digitalizzazione solo di una piccola parte dei giocattoli custoditi. L’idea di fondo, in prospettiva, e’ di utilizzare questa prima esperienza come esempio virtuoso da presentare in raccolte di donazioni o bandi locali e riuscire a realizzare nel tempo una sorta di “digital twin” della nostra istituzione, offrendo la possibilita’ di visitare il museo da remoto. La libertà di accesso è un principio fondante del complesso Civitas Vitae e del MVG, diventa pertanto una naturale conseguenza l’applicazione di licenze libere a tutti i materiali prodotti per il Museo e il loro trasferimento su Wikimedia Commons. Inoltre, il lavoro di aggiornamento delle voci Wikipedia e di caricamento di fotografie su Commons verrà portato avanti anche dopo la conclusione del progetto dai volontari dell’Associazione Agora’ Terza Eta’ Protagonista e di SVF Societa’ Veneta Ferrovie (associazione che a sua volta gestisce a Primolano un museo storico sulle ferrovie con vagoni e locomotive storiche e che quindi e’ interessata a replicare per la propria istituzione l’esperienza del progetto del MVG). Un gruppo di potenziali volontari ha partecipato con grande interesse a un incontro informativo su Wikipedia proposto il 15 febbraio scorso da Piergiovanna Grossi, wikipediana e socia di WIkimedia Italia e ha dato adesione a un corso di scrittura voci che verrà svolto nei prossimi mesi. Trattandosi di persone in pensione che hanno precedentemente svolto lavori di natura intellettuale (professionisti, bibliotecari, insegnanti, ecc.) è indubbio l’apporto in termini di contributi di qualità per quanto riguarda non soltanto ii giocattoli del MVG ma più in generale la storia e la manifattura del giocattolo in Veneto e in Italia.
8000 nulla 0 2 anni di sottoscrizione al profilo PRO di Sketchfab per la gestione online dei modelli 3D (si sta trattando per far riconoscere a Sketchfab lo status di onlus del Museo, con il conseguente abbattimento di questa tariffa. Al momento non ci sono note soluzioni alternative "libere 360 spese vive per l'organizzazione dell'editathon 600 Il Museo utilizzera’ il budget gratuito di Google AdGrants per la promozione, integrandolo da adeguata attivita’ sui propri social (FB e IG) svolta da volontari interni 0 realizzazione di almeno 12 modelli 3D di giocattoli. NB: hanno complessita’ diverse e quindi alcuni saranno solo esterni, aitri anche con interni 7040
Associazione culturale musicale italiana Alessandro Scarlatti
Valorizzazione del percorso saggistico e sulle pubblicazioni edite con la fruizione e la divulgazione in forma digitale delle stesse, attraverso le pubblicazioni edite dell'istituto ed in particolare : ancone rinascimentali in Sicilia , edito Kaos, La Cattedrale di Catania , il dettaglio silenzioso edito Saturnia, Messina Città Perduta, edito Saturnia, Il Conservatorio di Palermo e la storia del suo patrimonio, edito Saturnia. Presentazione tramite un convegno delle pubblicazioni dell'Ente in una collana. Convegno e presentazione della pubblicazione " il Conservatorio e le sue collezioni" 15 maggio Palermo, 22 Maggio Senato della Repubblica Roma
al fine di avere un contributo per divulgare le iniziative proposte in premessa nel progetto.
L'ente mette a disposizione per la consultazione pubblica i contenuti delle pubblicazioni scientifiche di propria proprietà intellettuale con l'autorizzazione dell'autore: ancone rinascimentali in Sicilia , edito Kaos, La Cattedrale di Catania , il dettaglio silenzioso edito Saturnia, Messina Città Perduta, edito Saturnia, Il Conservatorio di Palermo e la storia del suo patrimonio, edito Saturnia. 270 immagini, le fonti circa 1760, la storia, il patrimonio illustrate e inediti ancora in fase di catalogazione ma digitalizzati per un complessivo utilizzo di 2560 immagini.
I testi sui quali l'Istituzione ha i diritti sono: ancone rinascimentali in Sicilia , edito Kaos, La Cattedrale di Catania , il dettaglio silenzioso edito Saturnia, Messina Città Perduta, edito Saturnia, Il Conservatorio di Palermo e la storia del suo patrimonio, edito Saturnia. Ed inoltre il fondo Pagano e parte delle lettere relative agli anni della guerra a Palermo tra il direttore Rito Selvaggi e il Ministro Bottai. Lettere inedite di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi, Saverio Mercadante e Vincenzo Bellini. 760 testi catalogati e consultabili on line su richiesta.
La divulgazione del progetto avverrà sia on line per tramite delle piattaforme virtuali Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano, oltre che tramite la piattaforma Erasmus Plus e on line attraverso il sito ufficiale dell'ente @https://www.istitutoculturalemusicaleitaliano.eu/
8000 digitalizzazione del fondo Selvaggi 2000 acquisto BIBLIOWin Web è un software interamente web-based per la gestione della biblioteca e mediateca 1100 6 eventi per la presentazione del progetto di collana 12000 pubblitià on line e web, diffusione cartacea con previsione di 50000 cartoline a diffusione regionale 5000 12 relatori, vitto, alloggio e viaggio 12900
Fondazione MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Fenza Onlus
Il MIC di Faenza ospita la più importante raccolta al mondo dedicata alla ceramica, con oltre 45.000 opere, di cui 10.000 esposte. Non è solo un museo, ma un vero e proprio polo culturale, che comprende una biblioteca, un laboratorio di restauro, un laboratorio didattico e un archivio fotografico e documentario. L'attuale pagina Wikipedia del MIC non è aggiornata e non include informazioni sugli altri settori del museo. Per questo, intendiamo rivedere i testi già pubblicati, creare pagine collegate e arricchire i contenuti con foto e documenti storici. Inoltre, vorremmo proseguire con la realizzazione di scansioni 3D delle opere e renderle scaricabili gratuitamente sul nostro profilo Sketchfab: Sketchfab - Museo Internazionale delle Ceramiche
La crescente diffusione di Wikimedia e Wikipedia rende indispensabile per il MIC una presenza accurata e approfondita sull'enciclopedia. A tal fine, è fondamentale mettere a disposizione degli utenti materiali fotografici, documentali e scansioni 3D per valorizzare le opere e i documenti storici, attrarre nuovi pubblici e offrire una modalità di fruizione online libera, gratuita e accessibile.
Saranno messi a disposizione: I testi curati dal personale specializzato del Museo, tra cui la direttrice, la conservatrice e i curatori delle diverse sezioni; una selezione di fotografie delle opere più importanti della collezione; scansioni di documenti storici e d’archivio; fotografie delle raccolte e del Museo prima dei bombardamenti del 1944; fotografie delle opere realizzate da grandi artisti durante i laboratori didattici, affiancate alle ceramiche create da bambini e ragazzi; modelli 3D di alcune opere con relative descrizioni. Inoltre, verranno create quattro nuove voci dedicate alle sezioni del Museo attualmente non presenti su Wikipedia, corredate da materiale fotografico. Sarà ampliata la voce sul Premio Faenza, concorso biennale dedicato all’arte ceramica contemporanea, attivo dal 1938.
Il museo detiene i diritti sulle immagini, i file 3D e i testi che verranno caricati su Wiki. Saranno rilasciati con licenza CC BY-SA 4.0. Il progetto potrà proseguire grazie alla gestione continua del profilo Wikipedia da parte del personale del Museo, che si impegnerà ad arricchire costantemente la piattaforma Wikimedia con nuovi contenuti e informazioni. Questo avverrà attraverso la continua digitalizzazione di opere d'arte, documenti storici e modelli tridimensionali, arricchendo così l'archivio digitale del Museo. Gli utenti avranno la possibilità di esplorare il patrimonio museale e di approfondire le collezioni attraverso una vasta gamma di contenuti digitali disponibili online. In questo modo il MIC contribuirà a favorire l'accesso a una conoscenza aperta, libera, accessibile e accurata.
8000 no 0 no 0 no 0 no 0 compenso per professionisti esterni 8000
Fondazione Giuliano Scabia ETS
Il progetto prevede la digitalizzazione e la successiva condivisione pubblica di una selezione del materiale dell’Archivio Scabia di Firenze. L’attività sarà circoscritta al contenuto dei faldoni (unità archivistiche) relative al contesto tematico del “Teatro Vagante”, dunque, delle esperienze di teatro itinerante (fuori dagli spazi convenzionali) e comunitario intraprese da Giuliano Scabia, fondamentali per la sua ricerca artistica e intellettuale. Si tratta di ventuno faldoni contenenti documenti di natura eterogenea: appunti preparatori, bozze, testi, disegni e fotografie delle performance tenute nelle città, nelle strade, durante un viaggio lungo tutta l’Italia. La resa del materiale al pubblico avverrà tramite il suo upload nell’archivio digitale già consultabile (tramite software libero AtoM), ma ancora solo in parte costruito. Saranno garantiti l’accesso in visione dei documenti caricati e il loro download; sarà riservata un’attenzione particolare alla qualità delle immagini e alla dimensione dei file disponibili sul sito dell’archivio. Il progetto, inoltre, prevede un aggiornamento della piattaforma digitale, al fine di facilitare ulteriormente l’interazione con l’utente. Link al sito della Fondazione: https://fondazionegiulianoscabia.it
Lo scopo del progetto si trova in linea con le finalità stesse del lavoro che la Fondazione Giuliano Scabia porta avanti dalla sua nascita, nel 2022: la conservazione e la divulgazione del lavoro del poeta e drammaturgo Giuliano Scabia. Durante il corso della sua vita, Scabia ha costruito quello che oggi è il suo archivio, riunendo e conservando le testimonianze fisiche del suo instancabile ed eclettico lavoro: dalle poesie giovanili, alla collaborazione con il compositore Luigi Nono, dall’approdo al teatro d’avanguardia alle esperienze narrative, dall’insegnamento al DAMS di Bologna all’esperienza nei centri psichiatrici a fianco di Basaglia. La Fondazione con questo progetto intende promuovere la conoscenza della figura di Scabia, facilitando l’accesso alle prove concrete del suo operato. I materiali resi disponibili consentiranno di ricostruire il percorso di elaborazione e di realizzazione delle esperienze del Teatro Vagante, esemplari dell’approccio adottato da Scabia e trasmesso ai suoi studenti negli anni di insegnamento presso il DAMS (Bologna).
I materiali messi a disposizione su Wikimedia saranno il risultato di una ulteriore selezione dei documenti digitalizzati e caricati sull’archivio online della Fondazione: testi delle performance itineranti, fotografie e disegni. Saranno escluse, invece, le lettere.
La Fondazione Giuliano Scabia ETS possiede i diritti di tutto il materiale di natura testuale e grafico presente all’interno dell’Archivio. Lo status dei diritti delle fotografie è in parte da stabilire.
Il progetto ha numerose possibilità di sviluppo e prosecuzione: l’archivio Scabia è costituito da oltre 400 faldoni, di cui solo una piccola porzione (80) è stata digitalizzata e caricata sulla piattaforma digitale, grazie a un precedente progetto sostenuto dalla Regione Toscana. La Fondazione Giuliano Scabia continuerà a promuovere la digitalizzazione dei documenti, dunque, la possibilità di offrire agli studenti e agli studiosi, così come anche al pubblico interessato, un accesso più semplice e sicuro al materiale. Gli ambiti di studio e di interesse sono molteplici e in grado di offrire stimolanti spunti di ricerca di teatro, poesia e letteratura. Sarà, così, agevolato anche l’arricchimento del profilo Wikipedia del poeta, già disponibile (https://it.wikipedia.org/wiki/Giuliano_Scabia).
7000 Attrezzatura per illuminazione dei documenti originali di grande dimensione da fotografare 1000 Configurazione e amministrazione server con AtoM 500 Presentazioni del progetto e discussioni sul materiale d’interesse 1000 Manifesti e promozione via piattaforme social 500 Collaboratori per la digitalizzazione e upload del materiale sulle piattaforme online 4000
INAPP - Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche
La Biblioteca Vincenzo Saba dell’INAPP (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) <https://www.inapp.gov.it/biblioteca> ha digitalizzato una parte della raccolta di n. 500 lastre in vetro risalenti alla fine dell’800 e agli inizi del ‘900 aventi ad oggetto patologie in età pediatrica, problemi sociosanitari dell’epoca, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le 50 lastre già digitalizzate sono disponibili nella mostra on line Lavoro e società <https://movio.beniculturali.it/inapp/lavoroesocietaaiprimidelnovecento/>. La raccolta complessiva è divisa in tre collezioni: 1.Collezione Ciglia Raccoglie le lastre utilizzate come sussidi didattici durate i corsi di educazione sanitaria 2.Collezione tedesca Collezione del Deutsches Hygiene Museum di Dresda avente ad oggetto la salute e sicurezza sul luogo di lavoro e più in generale sulle attività lavorative dei primi del '900 3. Collezione russa Dono della Dr.ssa Scoftel del Comitato della Salute Pubblica dell'URSS. Le lastre risalgono al 1925 ed illustrano le difficili condizioni della Russia del primo dopoguerra.
Obiettivi
- Condivisione, con una opportuna metadazione, di materiale storico che oggi, senza dubbio, rappresenta una fonte importante e complementare rispetto ad altre
- Divulgazione e salvaguardia di un patrimonio fotografico troppo a lungo dimenticato, al fine di recuperarne appieno tutto il valore culturale. ATTIVITÀ
- Operazioni di digitalizzazione delle lastre in vetro, che sono state comunque già sottoposte a restauro conservativo, in base alla disponibilità dei fondi concessi dal bando
- Allestimento di un percorso espositivo personalizzato all’interno dei locali dell’Inapp
Valore aggiunto
- Recuperare la memoria storica di un Ente (ex IAS - Istituto per gli affari sociali) agevolando la ricerca storica su medicina e società
- Preservare i documenti originali attraverso la digitalizzazione DESTINATARI Ricercatori e ricercatrici di storia della medicina e delle politiche sociali.
Per salvaguardare e trasmettere conoscenza scientifica preservando la memoria storico-documentale in maniera adeguata ed aperta favorendo così l’approccio multidisciplinare ai documenti iconografici
450 immagini di lastre fotografiche la cui quantità esatta dipende dal finanziamento che si ottiene per la digitalizzazione dei supporti fisici. Le 50 lastre già digitalizzate verranno comunque inserite in Wikimedia.
Immagini fuori dal diritto d'autore
INAPP fa parte di GWMAB <https://www.wikidata.org/wiki/Wikidata:Gruppo_Wikidata_per_Musei,_Archivi_e_Biblioteche/INAPP> sta quindi con tre dataset specifici (autori, opere e thesaurus) contribuendo alla filosofia nonché alla comunità di pratica del mondo Wikimediano. Da una prima ricognizione in Wikimedia, le lastre in vetro per tipologia di documento e tematiche affrontate risultano particolarmente originali. Inoltre, il lavoro specifico sulle fonti iconografiche che trattino temi di pertinenza statutaria contribuiscono, anche sul versante degli studi storici, al posizionamento dell'Istituto.
8000 NO 0 NO 0 NO 0 Touch screen interattivo 2000 Digitalizzazione delle lastre 6000
Legambiente Avellino - Alveare APS
Il progetto "Scopriamo il Partenio" ha l'obiettivo di finanziare e promuovere progetti di ricerca e approfondimento su flora e fauna presente nel Parco regionale del Partenio, con un particolare focus sulle essenze e sugli animali più caratteristici dell'area protetta come, per esempio, l'Anthemis, le orchidee montane, la salamandra dagli occhiali, il lupo appenninico e l'ululone dal ventre giallo. La ricerca, che si svolgerà in collaborazione con studenti e studentesse universitari, si concentrerà sull'area del Parco che insiste attorno al territorio del Comune di Mercogliano In particolare, le informazioni su cui gli studenti e le studentesse lavoreranno, riguardano la diffusione e la presenza di queste specie nel territorio dell'area protetta, quanto queste siano in pericolo e quali sono le strategie da adottare per proteggerle dall'uomo e renderle note a tutti. Successivamente il lavoro raccolto nel periodo di ricerche sarà digitalizzato e sarà liberamente diffuso con licenze libere online oltre a essere reso noto alla popolazione piccola e adulta tramite l'organizzazione di eventi dedicati in cui si svolgeranno workshop mirati e costruiti attorno alle informazioni raccolte dalla ricerca.
Perché Legambiente Avellino - Alveare APS è l'associazione che gestisce il museo irpino delle radici aumentate, un piccolo museo aperto a tutti e a tutte che si pone l'obiettivo di raccontare il Parco regionale del Partenio in poche decine di minuti, catapultando gli ospiti e i visitatori in un percorso virtuale e digitale dal quale emergono le bellezze idriche, floristiche e faunistiche dell'area protetta.
L'istituzione Legambiente Avellino - Alveare APS metterà a disposizione del progetto, per la condivisione attraverso i progetti Wikimedia, tutte le immagini, le ricerche, i dati e i documenti prodotti durante lo stesso, incluse idee di didattica non formale e workshop adatte a varie fasce di età e prodotti di diffusione culturale sulle ricerche svolte.
Ogni materiale prodotto sarà fornito con licenza libera, incluse immagini scattate, testi prodotti dall'istituzione e ricerche svolte. L'istituzione ha intenzione di proseguire nell'attività di condivisione di contenuti sulle sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto qualora dovessero essere prodotte nuove ricerche o approfondimenti sul tema della flora e della fauna presente nell'area del Parco regionale del Partenio.
8000 acquisto di attrezzatura informatica e fotografica finalizzata alla produzione dei contenuti digitali 1000 euro no 0 spese di materiali per l'organizzazione di laboratori e di eventi dedicati alla diffusione al pubblico e alla popolazione delle informazioni ricercate 1000 euro Promozione digitale e cartacea delle ricerche 1500 euro compensi e rimborsi spese per ricercatori/trici e per personale coinvolto negli eventi correlati al progetto 4500 euro (1500 euro a ricercatore/trice, per un totale di due professionisti + 1500 euro per rimborsi spesa al personale coinvolto nella gestione, ideazione, creazione degli eventi e coordinamento delle ricerche)
Associazione Sicilia Arte Cultura
La lettera inedita sui satelliti di Vincenzo Bellini : NORMA, I RAPPORTI con Parigi e la scuola napoletana, la creatura e gli inediti, i satelliti. l convegno che si realizzerà con repliche coinvolgerà l'Italia e Parigi, toccando i luoghi dove Vincenzo Bellini siè formato ed ha vissuto ed in particolare i luoghi dove ha composto la Norma. Centrerà sul grande capolavoro di Vincenzo Bellini con l'analisi della lettera interamente autografa e firmata di Vincenzo Bellini noto compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento. La lettera redatta a Milano il 7 giugno 1831 ed indirizzata al cantante lirico Domenico Donzelli. Bellini comunica a Donzelli che ha intenzione di metterlo al centro dei suoi progetti, insieme a Giuditta Pasta (la più grande cantante lirica del XIX secolo) che così li descrive: "(...) il soggetto dell'opera non dovrà essere girato che su questi due artisti; mentre gli altri entreranno come stelle dirette dai due soli". Bellini comunica successivamente che è stato Mercadante a suggerire il Donzelli come interprete perfetto per la sua musica. Saverio Mercadante celebre compositore fu infatti amico e collega di Bellini condividendo lo studio durante i primi anni alla scuola musicale di Napoli. La prima rappresentazione che vedrà in scena questa coppia di attori sarà l'opera scritta da Felice Romani e musicata da Vincenzo Bellini "La Norma" rappresentata a Milano al Teatro Carcano il 26 dicembre 1831. A causa della prematura scomparsa, l'autografo di Vincenzo Bellini viene considerato come uno dei più rari compositori italiani. La missiva riporta inoltre il timbro in ceralacca apposto dal compositore, perfettamente conservato negli archivi dell'Istituto. Incredibile rarità per la storia della musica che testimonia la vicinanza di Bellini con i più grandi cantanti dell'epoca. Al convegno interverranno insigni studiosi del settore musicologico provenienti da Milano, Napoli, Palermo e Parigi. Il Convegno darà vita ad una pubblicazione scientifica ed una pubblicazione storica oltre ad atti pubblicati sulle pagine ufficiali del Conservatorio di Parigi, Napoli, Palermo e Milano. Il Convegno sarà realizzato a Palermo presso il Conservatorio, a Milano presso il Conservatorio ed a Parigi presso " Sorbona Amphi Richelieu" della Università Sorbona di Parigi. La conferenza stampa di presentazione sarà effettuata presso la sala stampa del Senato della Repubblica italiana a Roma.
per integrare l'ipotesi di finanziamento pubblico e privato su una iniziativa come questa di notevole entità culturale e finaziario
Lettera in orginale digitalizzata di Vincenzo Bellini del 1831 e lettera di Mercadante su Donzelli. Dipinto ad olio su cornice dell'ottocento datato 1930 di Vincenzo Bellini a Parigi. Epistolario in copia fotostatica delle lettere di Bellini a Florimo. Estratti di partiture belliniane copie originali. Per un totale di 210 immagini, 2 tomi, un dipinto ad olio, due lettere originali, due manoscritti, 2 revisioni.
I diritti appartengono al Presidente dell'Ente Prof. Gianfranco Pappalardo, che su eredità ha deciso di esporre quanto in possesso della famiglia da oltre un secolo e mezzo. Si sottolinea che questo lascito ha costituito un fondo che è tutelato dalla sovrintendenza dei beni libriari di Catania della Regione siciliana.
Il progetto prosegue nel 2025 con la pubblicazione di un libro la cui condivisione dei contenuti sarà sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano. Ecco i contenuti della pubblicazione: Da una Lettera interamente autografa e firmata di Vincenzo Bellini, noto compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento , si costruiscono i rapporti che creeranno il suo capolavoro NORMA. Nella lettera redatta a Milano il 7 giugno 1831 ed indirizzata al cantante lirico Domenico Donzelli, Bellini comunica a Donzelli che ha intenzione di metterlo al centro dei suoi progetti, insieme a Giuditta Pasta (la più grande cantante lirica del XIX secolo) che così li descrive: "(...) il soggetto dell'opera non dovrà essere agirato che su questi due artisti; mentre gli altri entreranno come stelle dirette dai due soli". Bellini comunica successivamente che è stato Mercadante a suggerire il Donzelli come interprete perfetto per la sua musica. Saverio Mercadante celebre compositore fu infatti amico e collega di Bellini condividendo lo studio durante i primi anni alla scuola musicale di Napoli. La prima rappresentazione che vedrà in scena questa coppia di attori sarà l'opera scritta da Felice Romani e musicata da Vincenzo Bellini "La Norma" rappresentata a Milano al Teatro Carcano il 26 dicembre 1831. A causa della prematura scomparsa, l'autografo di Vincenzo Bellini viene considerato come uno dei più rari compositori italiani. La missiva riporta inoltre il timbro in ceralacca apposto dal compositore, perfettamente conservato presso la pinacoteca dell'Istituto. Dalla Lettera gli autori costruiscono gli ultimi anni di Vincenzo Bellini, la sua immagine, i rapporti con i compositori coevi e gli interpreti con le amicizia e gli amori. Il rapporto musicale con Chopin e Rossini, fino all'epilogo della morte. Nel libro immagini inedite fanno rivedere il volto di Bellini negli ultimi due anni di vita attraverso un dipinto di scuola francese e la scrittura del noto compositore negli ultimi anni di vita. La lettera che costruisce il soggetto del libro rappresenta una fonte fra le fonti ed una rarità per la storia della musica che testimonia la vicinanza di Bellini con i più grandi cantanti dell'epoca ed il mondo della musica dal 1831 in poi. 178 pagine Introduzione a cura del sovrintendente del teatro Massimo di Palermo Prof. Marco Betta.
capitolo I - analisi della Lettera interamente autografa e firmata di Vincenzo Bellini noto compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento.
capitolo II - Bellini ed il cantante lirico Domenico Donzelli
capitolo III - La sua creazione NORMA: Bellini comunica a Donzelli che ha intenzione di metterlo al centro dei suoi progetti, insieme a Giuditta Pasta."La Norma" rappresentata a Milano al Teatro Carcano il 26 dicembre 1831
capitolo IV - Saverio Mercadante, il cesareo belliniano.
capitolo V - Gioachino Rossini, l'amico ed il Maestro.
capitolo VI - Bellini a Florimo: Don Inzetti mi copia!
capitolo VII -Gli ultimi giorni e le lettere a Chopin Epilogo: la morte ed il feretro.
8000 digitalizzazione e creazione web, digital officer del progetto 10000 Acquisto e installazione di software libero con richieste offerte di qualità specifiche di settore 1500 un convegno e una presentazione 5000 pubblicità sui media on line e sulla stampa cartacea specializzata, attivazione sito specifico, stampa volantini ed inviti cartacei 12000 concerto a latere del Convegno, 4 relatori, compensi, quartetto del Conservatorio di Milano, vitto e alloggio, aereo 17000
Associazione culturale 8mmezzo APS
La 8mmezzo è un archivio di film di famiglia fondato nel 2014, specializzato nella conservazione, recupero, restauro, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio filmico e audiovisivo del cinema amatoriale. Ad oggi, abbiamo catalogato oltre 200.000 metri di pellicola nei formati 8mm, super8, 9.5mm e 16mm, oltre a numerosi nastri magnetici. Da oltre dieci anni, ci dedichiamo alla ricerca, formazione, divulgazione, riuso artistico e alla realizzazione di progetti di valorizzazione culturale, restituendo risorse visive uniche per raccontare la storia del Novecento. Aderendo a questo bando, il nostro obiettivo è produrre 80 clip tematiche di 30 secondi ciascuna, montate con filmati d'archivio, da divulgare online e rendere di pubblico dominio, affinché siano accessibili a tutti. Le clip saranno pubblicate sul nostro sito web, che verrà aggiornato con una sezione apposita per ospitarle. Inoltre, organizzeremo una proiezione pubblica delle 80 clip all'interno di uno spazio espositivo. Il progetto prevede una fase iniziale di progettazione tematica dei filmati, seguita dalla ricerca del materiale necessario da parte dei nostri archivisti tra i filmati già archiviati e catalogati. Successivamente, procederemo con il montaggio, collaborando con il musicista Simone Di Maggio che si occuperà della composizione ed esecuzione della colonna sonora delle clip. Aggiorneremo anche il nostro sito web, che ospiterà per la prima volta estratti dal nostro archivio, con una sezione dedicata facilmente navigabile tramite un menù tematico. L'ultimo step consisterà in un evento pubblico e gratuito con la proiezione delle 80 clip, che si terrà negli spazi di un'associazione culturale a Livorno.
Un obiettivo fondamentale del nostro archivio è la valorizzazione del materiale in nostro possesso: l'associazione, previa cessione dei diritti da parte dei proprietari, è costantemente impegnata nella creazione di nuovi contenuti e nella realizzazione di progetti che permettano alle immagini storiche di rivivere, acquisendo una nuova identità. L'unicità di questo materiale risiede nelle caratteristiche intrinseche delle pellicole, che richiedevano una conoscenza tecnica da parte del cineamatore e una scelta accurata delle inquadrature, dovuta anche all'alto costo del materiale. L'obiettivo dell'associazione è far rivivere queste preziose testimonianze inedite, curandone la conservazione e rendendole accessibili attraverso il nostro archivio, sia fisicamente presso la nostra sede che online. In questo modo, vogliamo dare nuova vita a un patrimonio che rappresenta un'importante memoria storica collettiva. Spesso, oltre a documentare eventi memorabili, queste bobine catturano anche piccoli momenti di vita quotidiana che raccontano meglio di qualsiasi altra testimonianza le grandi trasformazioni storiche della nostra società, trasformazioni di cui le persone non erano consapevoli mentre filmavano. Le pellicole ci offrono una descrizione intima e genuina delle epoche passate, permettendoci di rivivere momenti di vita quotidiana senza il filtro delle rappresentazioni ufficiali dei media. Queste immagini costituiscono una fonte inedita di informazioni su come le famiglie italiane hanno scelto di auto-rappresentarsi, immortalando ciò che per loro era importante tramandare e fissando il loro punto di vista sui momenti storici che vivevano.
Tutte le 80 clip da 30secondi
L'associazione 8mmezzo possiede tutti i diritti dei filmati nelle clip, e sulla musica con cui verranno musicati.
Rimaniamo disponibili a condividere il nostro archivio per progetti futuri, concordandone modalità e tempi.
8000 2HD SSD da 4TB per montaggio e backup 1000 Nessuna 0 Evento con proiezione pubblica gratuita delle 80 clip 1000 Attualizzazione del sito web e promozione dell'evento 1000 Regia, progettazione e montaggio dei video; realizzazione sito web da parte di professionista; musicista per soundtrack dei video 5000
Associazione Culturale Textus
Il progetto intende dare un passo in avanti in nome della condivisione, ma anche della costruzione di reti trasversali e di progetti replicabili e modellari, nel campo della divulgazione di materiali di accesso aperto. in particolare, e con collaborazione stretta con istituzioni portoghesi (Universitá di Lisbona, Archivio fotografico portpoghese, archivio multimediale portoghese, biblioteca nazionale, archivi pubblici e privati) il nostro progetto intende ora costituire lo step di inizio di un progetto piu ampio dal nome "antologia permanente della poesia portoghese di dominio pubblico", partendo da quegli autori e da quelle opere originali (prime edizioni) di dominio pubblico relative al momento centrale del viraggio moderno della poesia portoghese, fra fine 800 e inizio 900, dal simbolismo alle avanguardie. Vogliamo rendere pubblici, e nel caso di non esistenza, digitalizzare e catalogare, le prime edizioni di una serie di poeti chiave della letteratura portoghese, mettendole in diretto dialogo con le prime traduzioni, sempre di dominio pubblico, che di questi autori si sono fatte in Italia, che dovranno essere anche queste reperite digitalizzate annotate e divulgate, quando non ancora disponibili. Al materiale multimediale in fac-simile (documenti a stampa, materiale fotografico, materiale inedito - manoscritti - audio-video) si affiancherà sempre, grazia al lavoro del nostro team di traduttori e filologi, una tracsrizione annotata dei testi, un corredo iconografico e di inquadramento socio culturale e storico corredato di imaggini e video dell'epoca, una traduzione moderna dei testi. Saranno scelti autori e testi chiave, dal LIBRO DI CESARIO VERDE a MENSAGEM di Fernando Pessoa (cercando di tracciare il percorso della poesia portoghese fra questi due termini cronologici) molto legati al contesto culturale, alle dinamiche intellettuali (riviste, tertulie, scambi episotlari) e situazioni politiche vissute, di cui si potrà ricostruire un affresco anche grazie al dialogo reale o virtuale coi loro coevi italiani e i loro traduttori, attraverso scelte mirate di articoli e scambi epistolari, e la messa a confronto del periodo storico culturale in questione in un contesto europeo in cui Portogallo e Italia sembrano apparentemente essere ormai marginali ma dando risposte culturali estremamente forti e originali. Tutti i materiali saranno sempre trilingui (traduzione in italiano e/o portoghese dei rispettivi autori e traduttori e traduzione inglese di servizio).
Abbiamo già svolto diversi lavori in collaborazione con archivi italiani e portoghesi, sia in modo autonomo sia attraverso fondi propri. L'opportunità che voi proponete è ideale per perfezionare i nostri protocolli di intesa e, soprattutto, per rafforzare l'equipe tecnica grazie al corso da voi messo a disposizione. Inoltre, ci consentirebbe di adeguare gli strumenti per l'acquisizione e il trattamento del patrimonio librario e cartaceo di dominio pubblico, finalizzandone l'inserimento in una piattaforma di accesso libero ad alta qualità. Questa iniziativa permetterà non solo la trascrizione e l'annotazione dei materiali, ma anche il loro dialogo per la prima volta all'interno di un unico spazio virtuale. Sebbene tali materiali siano talvolta già disponibili, essi risultano dispersi e privi di un criterio di selezione che eviti l'accumulo indiscriminato di informazioni. Grazie a questo lavoro, sarà possibile ripensare l'idea di archivio pubblico ad accesso libero, trasformandolo in un archivio dialogante e selezionato, capace di offrire percorsi di lettura inediti e di restituire un nuovo significato a materiali considerati desueti. Questo approccio si inserisce nella prospettiva della "poetica dell'archivio", principio su cui la nostra equipe ha già lavorato e che intendiamo approfondire ulteriormente.
Il progetto prevede:
- **Materiali visivi**: centinaia di immagini e decine di documenti filmati d'epoca, selezionati in collaborazione con archivi portoghesi e italiani per ricostruire un affresco storico legato ai poeti studiati.
- **Testi a stampa ed emeroteca**: centinaia di materiali, da digitalizzare o già disponibili ma dispersi, tra cui prime edizioni, rassegne giornalistiche, dibattiti e polemiche su riviste dell’epoca.
- **Copie di lavoro annotate**: testi a stampa con interventi autografi degli autori per nuove edizioni, con annotazioni che documentano le varianti d'autore e l’evoluzione dell’oggetto libro.
- **Materiali inediti**: decine di manoscritti, epistolari e libri che hanno ispirato gli autori, per costruire una rete di riflessione sulla genesi delle opere e sulle loro influenze.
- **Archivio digitale interattivo**: un archivio pubblico, selezionato e dialogante, che offre percorsi di lettura inediti e restituisce nuovo significato a materiali spesso considerati desueti.
- **Materiali originali prodotti dall’equipe** (in accesso libero):
- Conferenze e seminari (in presenza e online)
- Interviste a specialisti in formato video -
- Annotazioni e trascrizioni filologicamente corrette dei testi
- Traduzioni di servizio
Tutti i materiali saranno disponibili in libero accesso. Molti di essi sono già di dominio pubblico, mentre per eventuali materiali integrativi di terze parti, l’equipe si impegna a richiedere le necessarie licenze di libero accesso. Inoltre, l’equipe ha già garantito i diritti su alcuni materiali non di dominio pubblico per renderli accessibili liberamente. L’equipe assicura infine il libero accesso e l'uso, all'interno del vostro progetto, di tutti i materiali originali prodotti nel corso dell'iniziativa.
Questo progetto nucleare, su cui lavoriamo in forma privata da anni, trova nel vostro bando un supporto fondamentale. In particolare, la possibilità di seguire corsi di formazione specifici e di acquisire strumenti professionali ci consentirà di rendere disponibili i materiali inediti da noi posseduti o ricercati, garantendo un livello di qualità pari a quello delle risorse già esistenti in rete. Grazie a questo nuovo step, non solo potremo rendere pubblici i primi risultati in modo più rapido, ma avremo anche l'opportunità di creare un modello virtuoso, replicabile ed esportabile. L’adozione di un impianto tecnico-scientifico solido assicurerà infatti la sostenibilità del metodo anche oltre il progetto specifico ora in concorso.
8000 scanner, video e fotocamere, scanner pellicola 4000 TensorFlow e altri software AI 500 presentazione in italia e portogallo 1500 organizzazione sito informativo e materiali promozionali 1000 per viaggi di studio 1000
Biblioteca per gli Stranieri "Elvira e Nino Pace"
La Biblioteca per gli Stranieri: Una finestra aperta sul mondo tende a fare apprezzare la cultura italiana mediante la produzione di contenuti digitali e i laboratori di lettura creativa agli stranieri e agli immigrati che tendono ad integrarsi nel territorio dove vivono
Per far conoscere ancor di più la cultura italiana, soprattutto quella legata agli autori siciliani e a quelli del post moderno attraverso la digitalizzazione
Le 4000 pagine che saranno digitalizzate nei tempi previsti dal progetto
Principalmente testi di Elio Vittorini e di Antonio Tabucchi presenti in Biblioteca
Digitalizzando ulteriori testi in possesso della Biblioteca, come quelli relativi all'Intelligenza Artificiale, alle problematiche giovanili o al grande poeta Dante Alighieri
4500 videocamera digitale, hard disk esterno, PC fisso, fotocopiatrice A3 2100 software 300 zero zero zero zero compenso per catalogazione e digitalizzazione 2100
Associazione Strada del Gusto di Cupramontana
Il Museo dell'etichetta e della vigna di Cupramontana è di proprietà comunale ed è sito nel complesso del MIG _ MUSEI IN GROTTA, una struttura del '300 in pieno centro storico perfettamente ristrutturata e accessibile. La nostra associazione ha in gestione lo spazio dell'enoteca e in cogestione la parte museale insieme al Comune e alla Associazione CupramontanaAccoglie (che unisce le strutture di accoglienza del territorio). In particolare oltre alla collezione di etichette di vino, che ammontano a più di diecimila e sono in fase di digitalizzazione da parte dell'amministrazione comunale, vi è una parte del percorso museale che ricostruisce la storia e l'ampelografia del territorio e che vorremmo valorizzare meglio attraverso:
- la creazione di uno spazio web che approfondisca i contenuti (italiano e inglese) presenti nel museo e li renda fruibili anche a distanza
- la creazione di un portfolio di fotografie fatte con una macchina di alta qualità che possano divenire un patrimonio di immagini con cui arricchire il museo e la parte espositiva e intorno a cui organizzare altri eventi promozionali coinvolgendo in particolare le giovani generazioni
- l'organizzazione di almeno 3 eventi che offrano la possibilità di usufruire dei contenuti museali in maniera diversa e originale, con una promozione adeguata e con una valorizzazione attraverso più linguaggi artistici (musica, illustrazione, fotografia, arti performative) a cui affiancare anche approfondimenti di tipo scientifico che aiutino a comprendere meglio il valore del percorso museale e dei contenuti che esso offre al pubblico, da un punto di vista storico, ampelografico e antropologico.
Perchè siamo alla ricerca di un sostegno economico che ci consenta di valorizzare al meglio e in una logica di libera accessibilità dei contenuti, i patrimonio di informazioni, immagini, mappe e contenuti visuali che il complesso del MIG _ MUSEI IN GROTTA possono offrire, valorizzando al collaborazione esistente tra la nostra associazione , che raccoglie 11 cantine e un birrificio agricolo del territorio, il Comune e l'associazione dei bed and breakfast, tutte istituzioni che insieme a noi co-gestiscono il museo.
Il percorso museale consta al momento di un allestimento non permanente di etichette italiane e straniere, di un percorso di lettura con mappe e tavole ampelografiche che raccontano la storia della vite e del vino del nostro territorio e di uno spazio di video proiezioni che viene usato per eventi e per incontri pubblici. Tutti i contenuti del museo potranno essere messi a disposizione per una migliore valorizzazione e condivisione.
Le etichette sono di proprietà del comune di Cupramontana. I testi guida e le mappe sono di proprietà della Associazione Strada del Gusto che li mette a completa disposizione del progetto.
Contiamo di inserire a costo del progetto la collaborazione con un tecnico informatico che insieme a noi e alla persona debitamente formata possa aiutarci nel gestire in modo continuativo e open source la condivisione dei contenuti.
6500 1 macchina fotografica per produzione contenuti digitali 600 acquisto dominio web e software libero 500 costo di produzione per 3 eventi di promozione e comunicazione del museo e del progetto (SIAE, buffet, consumabili e materiali per allestimenti) 3000 stampa materiali cartacei museo e progetto, stampa roll up museo 900 compenso per 1 informatico di supporto (600), cachet artisti /esperti per 3 eventi (900) 1500
Comune di Pimonte
Abbiamo istituito una nuovissima biblioteca comunale, dove i ragazzi possono godere di un nuovo spazio formativo protetto in un contesto abbandonato dal punto di vista culturale. Abbiamo avuto un grande successo nei primi giorni di apertura non potendo tuttavia assicurare il posto a tutti gli utenti che lo hanno richiesto. Con il progetto si vuole ampliare lo spazio disponibile garantendo all’ente il sostentamento economico per le spese correnti di energia e personale adibito alla biblioteca. Con il progetto si aumentano i posti disponibili da 20 a 40 utilizzando anche i locali disponibili al piano terra.
Perché è molto difficile per i comuni piccoli (Pimonte 5950 abitanti) poter sostenere autonomamente le spese delle attività culturali, tuttavia gli sforzi sono tutti volti al miglioramento della qualità di vita e formativa degli studenti, i quali avendo a disposizione locali pubblici adibiti allo studio, hanno più possibilità di confronto, di socializzare ed imparare.
Sono disponibili 10 pc di ultima generazione, 10 scrivanie da 4 posti, 3 divani studio, 3000 libri attuali già oggetto di implementazione. L’intera struttura è già dotata di tutti i dispositivi per disabili, quali ascensori, percorso per ipovedenti e libri in Braille per ipovedenti. Sono disponibili lettori ottici, lavagna interattiva per bambini, proiettore.
Sono disponibili oltre 3000 libri al momento la lista è da aggiornare perché l’ente sta ricevendo donazioni giornaliere da ogni parte d’Italia. I libri sono tutti catalogati tramite software ed in perfette condizioni. Tutto il materiale è fruibile dagli utenti gratuitamente. Le attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano sono garantite dall’utilizzo dei computer attualmente disponibili e dal computer in accettazione collegati ad una tv sempre accesa visibile da tutti gli utenti frequentatori della libreria
8000 Già disponibile e nuova 0 Tutti i software necessari sono già installati e funzionanti 9 Si intende organizzare eventi formativi che aiutino gli utenti della biblioteca a ricercare materisli online su Wikipedia e a modificare/aggiungere sulla stessa piattaforma materiale mancate o non corretto inerente al patrimonio culturale del comune di Pimonte 3000 È già disponibile una pagina sul sito del comune dedicata alla biblioteca da implementare 500 4500 Rimborso spese per l’utilizzo della biblioteca già perfettamente agibile e fruibile dei costi rilevanti il personale da coinvolgere per il funzionamento della stessa e le spese di energia per l’utilizzo dei pc e accessori
Alia musica
Alia musica ha ideato e gestisce ITMI (Indici della Trattatistica Musicale Italiana www.itmi.it), repertorio sistematico di trattati musicali, testi letterari, composizioni musicali, altri testi (e relativi autori) citati nei trattati musicali di autori italiani dal Trecento al Settecento conservati nelle biblioteche di tutto il mondo. La ricerca in ITMI consente allo studioso di ricostruire una mappa completa dei richiami alle fonti di lettura e di riferimento degli autori grazie alla realizzazione di indici ricavati dalla lettura e dallo spoglio di oltre 1200 trattati di teoria musicale a stampa o manoscritti. I trattati indicizzati fino ad ora sono 232. I contenuti del sito sono liberamente consultabili. Oltre ai trattati censiti, agli autori dei trattati a quelli citati al loro interno, ai titoli delle composizioni musicali e agli argomenti ad essi correlati, sul sito sono utilizzabili i link al documento originale digitalizzato posseduto da biblioteche o archivi di tutto il mondo. Attualmente i link al contenuto digitale sono poco meno di 200. Il progetto che si propone qui riguarda l'implementazione del materiale che dovrà attestarsi alla totalità dei trattati censiti che supera, come sopra indicato, le 1200 unità. Ciò si realizzerà sia proseguendo l'opera di collegamento alle immagini già presenti in rete di pubblico dominio e ai contenuti in open access, sia digitalizzando i trattati non ancora presenti in rete per valorizzare il patrimonio culturale con le tecnologie digitali e in particolare internet, e stimolare alla ricerca, alla creatività, alla produzione editoriale e alla diffusione del sapere.
Alia musica partecipa al bando per poter implementare i propri contenuti e le proprie risorse, rendendoli disponibili all'intera comunità, per favorire la diffusione e l'avanzamento del sapere, della cultura e facilitare l'accesso alla conoscenza e allo studio.
Alia musica mette a disposizione del progetto la totalità dei suoi contenuti.
Il materiale che implementerà il database di ITMI è in parte costituito da immagini già di pubblico dominio, digitalizzate dalle biblioteche o dagli archivi che possiedono quei documenti o, in casi più rari da google stesso, e in parte è rappresentato da documenti di cui l'istituzione possiede i diritti o di cui intende entrare in possesso dei diritti.
L'associazione Alia musica intende proseguire in modo continuativo e illimitato nel tempo nella condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia/OpenStreetMap.
8000 scanner planetario per la digitalizzazione del materiale 2000 no 0 convegno e giornata di studio, presentazione pubbliche 2000 predisposizione di testi pubblicitari, link e comunicazioni 1000 professionisti interni e esterni all'associazione 3000
Fondazione Banco di Napoli
L’Archivio Storico del Banco di Napoli è il più grande complesso documentale di natura privata esistente in Europa. Lungo oltre 100 km lineari di scaffalature è distribuita una documentazione capace di raccontare l’evoluzione quotidiana della città di Napoli e dell’intero Mediterraneo dal 1573 sin quasi ai giorni nostri. Questa sorprendente capacità descrittiva è data dall’innovativo sistema di pagamenti e registrazioni utilizzato dai banchi napoletani. Tale sistema di pagamento ruotava intorno all’introduzione, per la prima volta nell’Europa di Età Moderna, di un titolo di pagamento cartaceo capace di rappresentare il denaro contante: la fede di credito. Le fedi di credito, usate per ogni tipo di transazione economica, erano corredate da causali di pagamento, spesso estremamente descrittive, che venivano poi riportate in appositi registri. Si formavano così dei giornali in cui le transazioni economiche eseguite attraverso i banchi hanno lasciato ampia traccia di sé. Per questo impareggiabile valore di fonte storica e per le conseguenze che il sistema dei banchi napoletani ebbe nel rapporto tra l’uomo e il denaro, la parte più antica dell’Archivio Storico del Banco di Napoli è stata dichiarata, nel maggio 2023, parte del Registro della Memoria del Mondo UNESCO. L’Archivio Storico del Banco di Napoli è composto nella sua parte più antica dalla produzione documentaria di otto istituti, tutti sorti tra il XVI e il XVII secolo. Il primo di questi istituti, i cui primi documenti risalgono al 1573, fu il Sacro Monte e Banco della Pietà che trovò la sua collocazione al centro del sistema dei decumani, nel cuore del centro storico della città. Il presente progetto si pone l’obiettivo di porre in libera fruizione il primo tassello di questo enorme mosaico di documenti. Saranno digitalizzati e messi a disposizione i primi registri con i nominativi dei clienti del citato banco, coprendo un arco di tempo che va dal 1573 al 1609, con una stima di oltre ottomila nominativi di antichi correnti. Inoltre, in collegamento con tali registri, verranno digitalizzati i giornali contenenti le causali di pagamento per il primo anno di attività del Banco della Pietà. Il totale delle immagini digitalizzate ammonterà a non meno di 7.000. Le immagini saranno tutte corredate da metadati e descrizione. Attraverso questa completa messa a disposizione della comunità della parte più antica e significativa del proprio archivio la Fondazione Banco di Napoli intende condividere il valore del proprio patrimonio documentale e diffondere la conoscenza dei contenuti del proprio archivio.
La Fondazione Banco di Napoli, dal 2016 in poi, ha notevolmente aumentato i suoi sforzi per portare avanti una disclosure del proprio archivio storico inaugurando un museo multimediale permanente (ilCartastorie) e moltiplicando i propri progetti di digitalizzazione. La possibilità di rendere ancora più visibile la ricchezza e la varietà del proprio materiale archivistico, come fonte storica e come memoria delle comunità interessate, si sposa perfettamente con gli obiettivi statutari della Fondazione Banco di Napoli, inoltre i canali di Wikimedia risultano particolarmente utili per la diffusione di tali contenuti e per il loro utilizzo a beneficio della comunità, senza vincoli stringenti e nel modo più aperto e creativo possibile.
La Fondazione metterà a disposizione non meno di 7.000 immagini con testo manoscritto relative a due tipologie documentali; i pandettoni e i giornali copiapolizze. Nella prima tipologia (circa 4.500 immagini) sono presenti i nomi dei correntisti del Banco della Pietà per il 1573-1609, con relativi date e importi dei pagamenti effettuati. In questo tipo di documentazione saranno dunque visibili nome cognome e talvolta titolo dei clienti del banco per gli anni già indicati e i pagamenti da loro effettuati. Questi dati contribuiscono a creare una sorta di anagrafe economico della Napoli a cavallo tra XVI e XVII secolo con oltre ottomila nominativi. Nella seconda tipologia (circa 2.500 immagini), a cui la prima rimanda in modo puntuale, sono riportate, divise in giornate, tutte le causali di pagamento allegate alle fedi di credito, con descrizioni minuziose di oggetti, stipendi e transazioni riguardanti ogni aspetto della vita quotidiana. I giornali copiapolizze riguardano tutto il 1573, il 1574 e il 1597. Per ogni immagine saranno forniti i metadati fondamentali e la sua posizione all’interno dell’archivio storico. Le immagini saranno realizzate in tre formati: TIFF risoluzione 400DPI; jpeg 300DPI; jpeg 150 DPI.
La Fondazione Banco di Napoli detiene ogni diritto sui testi riprodotti e sulle relative immagini.
Indica se - e in che modo - l'istituzione avrebbe intenzione di proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano. La documentazione dell’Archivio Storico del Banco di Napoli si sviluppa in modo progressivo e coerente lungo i secoli. La Fondazione potrebbe, dunque, non solo continuare l’opera di digitalizzazione e messa a disposizione del proprio patrimonio per gli anni successivi a quelli sopraindicati, ma potrebbe anche interessare a quest’operazione la documentazione prodotta dagli altri banchi napoletani di Età Moderna. Inoltre, un’estrazione dei testi delle causali di pagamento potrebbe arricchire notevolmente l’etichettatura historic già presente nel progetto OpenStreetMap, fornendo informazioni storiche di contesto a luoghi ed edifici storici.
7000 postazione informatica e scanner 4000 no 0 no 0 no 0 addetto digitalizzazione e metadatazione 3000
Unione Romana Biblioteche Ecclesiastiche - URBE
Creazione di un prototipo di un sistema di clusterizzazione di entità persona, basato sui dati raccolti dalle 18 biblioteche che aderiscono al progetto PARSIFAL. Nella banca dati di Parsifal si raccolgono 867.500 entità e circa 3.019.000 record bibliografici on line dal maggio 2023. Il prototipo dovrebbe mostrare la possibilità di interagire con le proprietà delle entità utilizzando uno strumento aperto come Wiki-base Suite che contribuisca e attinga direttamente da Wikidata.
La motivazione fondamentamentale che ha spinto URBE alla realizzazione del progetto Parsifal risiede nella volontà di aprire la fruizione dei dati di tutta la rete nell'ambito dei Linked Open Data. Alcuni limiti della versione attuale di Parsifal suggeriscono lo studio dell'utilizzo di strumenti aperti come può essere Wiki-base e il confronto con una realtà cooperativa di di grande prospettiva come Wikidata.
I dati che contribuiscono a Parsifal provengono da una realtà omogenea di biblioteche che hanno lavorato sull'automazione fin dai primi anni 90. Si tratta di biblioteche scientifiche e universitarie che raccolgono nella loro complessità un patrimonio documentario unico per omogeneità delle collezione e per completezza della documentazione. Tra queste biblioteche possiamo trovare fondi documentari in lingue e in alfabeti diverso da quello latino. In questo contesto, verranno messe a disposizione, in via sperimentale, il 10% delle entità (personal name), il data model, e la documentazione del progetto (verbali delle riunioni e decisioni operative). Il software di trattamento dati per l'import iniziale e i delta periodici.
I record bibliografici e di autorità del progetto Parsifal sono già di dominio pubblico.
Il sistema potrebbe essere utilizzato stabilmente dalla rete URBE come strumento di gestione delle entità per il futuro del progetto Parsifal. Incrementerà l'interazione con Wikidata di voci autorevoli per l'ambito classico, della storia del cristianesimo, della teologia e della storia dell'arte. I dati raccolti nell'OPAC saranno a disposizione degli ambiti culturali interessati, tramite SPARQL, API ed eventuali altre interfacce di interrogazione individuate.
8000 no 0 Installazione e configurazione di Wiki-Base Suite. 2000 no 0 no 0 Spese per programmazione e verifica delle procedure in partenariato con Emmebisoft 6000
Centro Studi Sereno Regis ODV
Inquadramento La possibilità del contrasto tra un ordine, o una disposizione, proveniente da un potere riconosciuto e le più intime convinzioni morali o religiose di un individuo certamente non appartiene unicamente alla sensibilità contemporanea. La si riscontra, ad esempio, in modo chiaro e documentato alle origini del cristianesimo. Durante il Novecento la collisione tra la «coscienza» del singolo e l'autorità sembra però diffondersi maggiormente e allargarsi a strati più ampi della popolazione. Il rifiuto di prendere le armi e di eludere un servizio richiesto dallo Stato rappresenta un esempio emblematico di disobbedienza civile, che in Italia, dopo alcuni casi sporadici nella prima metà del secolo, comincia a diventare storia di interesse pubblico a partire dal secondo dopoguerra con la nascita di un regime repubblicano. L'Archivio del Centro Studi Sereno Regis attraverso i suoi documenti permette di ripercorrere le fasi essenziali di questa storia, in una prospettiva sia locale che nazionale. Si tratta di una storia che in un primo tempo ebbe a coinvolgere direttamente un numero limitato di persone, ma che, soprattutto negli anni della contestazione giovanile, finirà per diventare se non storia di massa, certamente di partecipazione allargata e di movimenti. Soprattutto si tratta di una vicenda capace di raccontare un pezzo importante della società italiana sorta dalle ceneri del regime fascista. La contestazione dell'obbligo di servire nell'esercito e le istanze pacifiste che ne alimentano le radici rappresentano infatti una parte non secondaria di quelle lotte in favore dei diritti civili che l'Italia, uscita dalla guerra, ha mano a mano sentito l'esigenza di rivendicare e accrescere durante il processo di affrancamento dalla dittatura precedente. I valori democratici di limitazione del potere e di garanzia della libertà individuale, affermati dalla Costituzione, hanno trovato nella mobilitazione in favore dell'obiezione di coscienza un terreno fertile nel quale precisarsi, svilupparsi e consolidarsi, in parallelo con altre battaglie civili e di riforme del costume. Contesto di partenza Il progetto, si colloca in continuità ed è un’evoluzione di quanto realizzato nel 2022 in occasione del 50° anniversario della prima legge per l’obiezione di coscienza al servizio militare (progetto Signorno’) Nel 22 abbiamo realizzato una mostra multimediale diffusa nel centro storico di Torino attraverso postazioni segnalate che permettevano (tramite q code) di accedere a contenuti audio, video e fotografici e documentali che raccontavano momenti di questa storia collegati ai luoghi torinesi. Il tutto racchiuso in una web app qui visionabile: https://signorno.net/ Inoltre è stato realizzato un archivio digitale permanente e scalabile grazie all’utilizzo di moderne piattaforme di archiviazione digitale. L’utilizzo di una base dati open source all’interno di una struttura estensibile di mediawiki ha reso possibile la creazione di applicativi per la navigazione dei contenuti e il conseguente miglioramento della capacità di estendere e diffondere conoscenza sia per addetti ai lavori che per il pubblico generalista. L’archivio è visionabile all’indirizzo https://archivio.serenoregis.org/index.php?title=Pagina_principale Il progetto Il progetto prevede lo sviluppo di una innovativa webapp tridimensionale che trasforma la fruizione dell'esperienza museale in un viaggio interattivo attraverso la topografia torinese. Attraverso una mappa virtuale navigabile, i visitatori potranno esplorare le tappe fondamentali del progetto "Signorno", accedendo a contenuti multimediali integrati quali video, testi approfonditi e materiali informativi scaricabili relativi a ciascun punto di interesse. L'architettura tecnica si basa interamente su tecnologie open source di ultima generazione, con particolare riferimento alle librerie ThreeJS e React3F, framework che garantiscono elevate prestazioni di rendering 3D e compatibilità cross-device. Questa scelta tecnologica assicura non solo un'esperienza utente fluida e coinvolgente su qualsiasi dispositivo (desktop, tablet, smartphone), ma pone anche le basi per futuri sviluppi in ambito di realtà aumentata, aprendo a scenari di fruizione immersiva dei contenuti culturali. L'interfaccia, progettata secondo principi di accessibilità e usabilità, permetterà una navigazione intuitiva della mappa virtuale, con punti di interesse interattivi e un sistema di orientamento georeferenziato che collega la dimensione digitale alla realtà fisica della città di Torino
- In un momento sempre più connotato da guerre, violenza e conflittualità sociali, riteniamo importante continuare a mantenere memoria di questa storia. Il concetto di rifiuto del servizio militare, nella storia dell'obiezione di coscienza dell'Italia repubblicana, si è infatti sovente declinato, nel pensiero e nell'azione di quanti lo hanno fatto proprio, all'interno di un perimetro più ampio: quello della ricerca di relazioni fra uomini e nazioni improntate alla riduzione della violenza, con l'obiettivo di spingere la società a ripensare le proprie forme di convivenza per mezzo di culture e pratiche capaci di maggiori spazi di solidarietà e di assistenza reciproca (attraverso, ad esempio, l'impegno del servizio civile).
- Nel 2026 ricorre il decimo anniversario della scomparsa dello storico presidente del CSSR Nanni Salio, figura di riferimento del pacifismo e dell’azione nonviolenta italiana, attivo nel riconoscimento della legge sull’obiezione di coscienza. Questo progetto rientrerebbe in una serie di iniziative (digitalizzazione documenti inediti, convegno e pubblicazione) a ricordo della sua figura
Il CSSR da sempre condivide i propri studi, contenuti e pubblicazioni digitali con licenze creative commons. Qui di seguito è possibile visionare la sezione ebook https://serenoregis.org/pubblicazioni/ Lo stesso vale per i materiali di archivio che sono liberamente visionabili e scaricabili dal sito e che saranno presenti all’interno della mostra, oggetto del progetto. Nello specifico del progetto, i materiali a disposizione sono circa 2.000 tra video, foto, documenti, volantini e riviste specialistiche.
Il materiale utilizzato all’interno del progetto è del CSSR e fa parte dell’archivio storico, riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica del Piemonte e Valle d’Aosta come “Archivio di elevato interesse storico” nel 2014 ed è già liberamente visionabile e scaricabile dalla pagina dedicata.
Il CSSR è uno spazio culturale che opera da 40 anni nel settore della peace research, della peace education e della nonviolence and peace documentation. È uno dei più importanti e riconosciuti centri italiani di promozione della cultura della nonviolenza e della trasformazione nonviolenta dei conflitti. La mission del Centro Studi Sereno Regis si declina attraverso tre ambiti trasversali: ricerca, formazione ed azione. L’attività istituzionale del Centro Studi Sereno Regis, prevede un forte investimento nella valorizzazione del proprio patrimonio e dei propri studi, attraverso un programma di attività mirate a raggiungere pubblici specifici, a intensificare la relazione con il territorio, al coinvolgimento di ampi strati della società attraverso un approccio libero, inclusivo e cooperativo. La programmazione culturale, benché si fondi sull’utilizzo di discipline diverse in dialogo tra loro non ha caratteristiche di svago e intrattenimento, ma è indirizzata all’approfondimento, alla discussione, al confronto sui temi cardine su cui si fonda la nostra azione. Il progetto, rientra sia in fase di ideazione, sia in fase di continuità nel tempo all’interno della mission del CSSR, ha carattere permanente in quanto rimarrà visibile nel tempo e fornirà un ulteriore accesso ai nostri contenuti e al nostro patrimonio, sia ad un pubblico specialistico che generalista.
8000 non richiediamo attrezzatura in quanto per la digitalizzazione dobbiamo fare riferimento a ditte approvate dal Ministero della Cultura. Inoltre il progetto non prevede digitalizzazioni 0 abbiamo a disposizione i software necessari 0 essendo una piattaforma web, comunicazione ed evidenza del progetto passerà attraverso la comunicazione sulle nostre piattaforme social, sito e newsletter 0 Comunicazione sul sito istituzionale e sui canali social. L'importo prevede una quota parte del 50% dedicata al lavoro del responsabile della comunicazione, mentre il restante 50% alla valorizzazione (anche attraverso sponsorizzate) del lavoro realizzato 1000 L'incarico per la realizzazione dell'interfaccia è affidato a 19 coop, realtà che ha già progettato il nostro archivio digitale , la web app della mostra 7000
Museo della Civiltà Contadina Valle dell'Aniene di Roviano
Situato all’interno del Castello Brancaccio, il Museo di Roviano è stato il primo allestimento museale di carattere demo-etnoantropologico del Lazio. Organizzato per sale tematiche, conta una collezione di circa duemila oggetti provenienti per la quasi totalità da donazioni di famiglie di Roviano e di quasi tutti i paesi della Valle dell’Aniene. La raccolta fa riferimento ai temi della pastorizia, dello scambio dei prodotti, della lavorazione della terra, della famiglia, della scuola, della religiosità popolare e del contesto territoriale. Pur richiamandosi alla “civiltà contadina”, espone anche elementi che esulano dall’ambito agro-pastorale e che rinviano alle trasformazioni che hanno investito a più riprese la Valle. Il Museo ospita anche una sezione archeologica. Il Museo, oltre che a raccogliere e conservare gli oggetti che sono parte della sua collezione, costituisce il principale polo di salvaguardia e documentazione della realtà territoriale. Nel tempo le ricerche hanno portato all’acquisizione di un’ampia documentazione audio, video e fotografica, che conserva informazioni sui più importanti aspetti della cultura locale e che ha condotto alla realizzazione del Centro di Documentazione. Esso si compone di varie decine di ore di registrazione sonora e audiovisiva e migliaia di immagini fotografiche. Il progetto si pone l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il prezioso fondo fotografico di noto fotografo Eolo Tancredi, dal 2001 custodito all’interno del Centro di Documentazione. Il fondo è costituito da 686 vetrini e 252 negativi fotografici, di cui la gran parte su lastrine di vetro 6x9 Ferrania. I negativi, realizzati tra gli anni Quaranta e Sessanta, documentano la vita quotidiana, il clima delle feste e delle occasioni rituali di alcuni centri della Valle dell’Aniene (Roviano, Licenza, San Polo dei Cavalieri, Roccagiovine, Tivoli, Guidonia) e contengono anche una consistente sezione di ritratti per foto-tessera della gente di quei paesi. Ad oggi tali materiali si trovano in precario stato di conservazione e il loro recupero e la loro fruibilità sarebbero possibili solo attraverso un intervento conservativo ad ampio raggio.
Eolo Tancredi, nato nel 1898 a Vicovaro (Roma), apprese il mestiere del fotografo lavorando nello studio del fratello Antonio, con il quale dalla prima metà degli anni Venti fino alla prima metà degli anni Trenta del secolo XX, animava feste popolari e sagre con spettacoli all’aperto sia in Vicovaro sia nelle località limitrofe della valle dell’Aniene, in particolare Licenza, Roviano, Anticoli Corrado, Mandela. È morto nel 1974, lasciando un consistente patrimonio fotografico che ha avuto varie destinazioni: una parte (circa 700 lastre) è conservata - dopo un intervento di restauro e di sistemazione, finanziato dal Ministero dei Beni Culturali - presso il Comune di Vicovaro (2007-2009); un’altra parte giace nell’Archivio del Museo di Roviano, in attesa di interventi. Le sue foto documentano il vivere quotidiano e festivo, individuale e sociale, paesaggi e avvenimenti eccezionali. Eseguiva ritratti dai neonati agli anziani, fotografava comunicandi, scolaresche, sposi, nuclei familiari, processioni, pellegrinaggi, feste patronali, cerimonie religiose e profane. L’insieme di questi materiali costituisce un patrimonio culturale significativo per il suo valore documentario, sia in termini sociologici che etno-antropologici. Il materiale, quindi, costituisce un patrimonio culturale significativo per il suo valore documentale. Lette nei suoi dettagli le immagini, tratte dalla vita quotidiana delle comunità della Valle dell’Aniene, assumono una certa rilevanza nella prospettiva degli studi etnoantropologici e rappresentano una importante fonte iconografica per lo studio dell’abbigliamento, delle acconciature, dell’ornamento “prezioso”, della devozione, delle credenze popolari, degli usi tradizionali della comunità. Il nucleo di n. 686 negativi su lastra di vetro alla gelatina AgBr, formato 6x9, e di n. 252 negativi su pellicole e diapositive è attualmente conservato nelle scatole originali all’interno di cassettiere metalliche. Le lastre sono complessivamente in buono e mediocre stato di conservazione, ma una parte di esse presentano alterazioni fisiche (impronte digitali ed abrasioni; piccole lacune del supporto e dell’emulsione; sollevamenti dell’emulsione; rigonfiamenti e distacchi dell’emulsione), chimiche (specchio d’argento; ossidazioni e solfurazioni dello strato immagine; viraggio dei coloranti) e biologiche (presenza di microrganismi sulla superficie dell’emulsione, per cui sarà necessario effettuare prelievi, analisi di laboratorio e definire un eventuale intervento di disinfezione). Si prevedono interventi di restauro che saranno adottati secondo le necessità specifiche ad ogni lastra. Dopo gli interventi di restauro, si procederà alla digitalizzazione e, quindi, alla libera messa a disposizione di una parte dei materiali (circa 300 immagini, selezionate, soggettate e schedate). Verranno inoltre realizzati: catalogo cartaceo; presentazione delle attività presso il Museo di Roviano e Il Comune di Vicovaro; presentazione presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma (Ministero della Cultura - Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale); realizzazione di una serie di grandi pannelli da integrare al percorso di visita del Museo.
Alcuni dei materiali presenti nel Centro di Documentazione del Museo, hanno necessità di trattamenti per il recupero e la conservazione. I contenuti di questi materiali sono a rischio, quindi c'è la necessità di mettere in atto un processo di preservazione. Il Fondo Tancredi, con fotografie che hanno oltre mezzo secolo, riviste una importanza notevole, ma necessita di interventi. Inoltre la digitalizzazione del materiale e la sua diffusione in rete permetterà di far conoscere aspetti della cultura della Valle dell'Aniene, amplificando la funzione che il Museo già svolge.
Il Museo metterà a disposizione 300 immagini tratte dal Fondo Tancredi, frutto del processo di digitalizzazione di vetrini fotografici e negativi. Immagini scattate tra il 1940 e il 1960, che rappresentano una importante fonte iconografica per lo studio dei costumi, dell’abbigliamento, delle acconciature, dell’ornamento “prezioso”, della devozione, delle credenze popolari, degli usi tradizionali delle comunità della Valle dell'Aniene. Il materiale è stato acquisito dal Museo più di quaranta anni fa, quindi è libero da diritti.
Il Centro di Documentazione conserva, oltre alle fotografie, anche materiale documentario originale video e audio, frutto di ricerche sul campo di natura etnoantropologica, effettuate sin dagli anni Settanta da specialisti. Una prosecuzione del progetto potrebbe essere la condivisione di una parte di questo importante patrimonio.
7600 Scanner per negativi e diapositive 1200 Acquisto software 0 Presentazioni 1800 Promozione e condivisione dei contenuti; stampa pannelli 500 Restauro, digitalizzazione, ottimizzazione, soggettazione, catalogazione ed elaborazione dei testi 4100
Comune di Vignola - Museo Civico Vignola “Augusta Redorici Roffi”
Il museo è dedicato alla Maestra Augusta Redorici Roffi, studiosa e ricercatrice, nasce per la conservazione e la permanenza sul territorio dei ritrovamenti geo-paleontologici, per diventare dal 1978 una realtà dell’offerta culturale di Vignola. Oggi è un importante punto di riferimento per lo studio, la ricerca e la valorizzazione del patrimonio geo-paleontologico della Valle del Panaro. Il progetto vuole valorizzare, promuovere e comunicare il valore dei ritrovamenti paleontologici e in particolare del periodo del pliocene i resti dello scheletro di una "Balena". Studiata dalle Università per la sua rarità nei ritrovamenti è oggetto di ulteriore ricerca e approfondimento, un pannello didattico che ne riproduce le fattezze è stato collocato all'ingresso del Museo e sono in previsione diverse attività quali: la realizzazione di un podcast "quando a Vignola c'era il mare", pubblicazione di una monografia sulla Balena di Vignola, la redazione di schede didattiche per le scuole di ogni ordine e grado, visite guidate da parte di specialisti sia per le scuole che per i turisti sui luoghi del ritrovamento, ricostruzioni virtuali dell'età pliocenica.
La cultura è il vero motore di questo paese e purtroppo molto spesso oggetto di tagli ai fondi. L'Amministrazione comunale con il Museo non può disattendere al suo ruolo di propulsore di una cultura diffusa e pubblica che con la sua azione alimenta profondità di pensiero e progettualità sostenibili. Perché affermare il valore etico della cultura è riconoscere il diritto alla conoscenza e alla formazione delle nuove generazioni, un diritto che ci rende cittadini e non clienti. Occorre rilanciare e salvaguardare la cultura come valore condiviso e identitario, come collante sociale in grado di promuovere la circolazione del pensiero umanistico in senso contemporaneo in netto contrasto con una concezione del sapere esclusivo, utilitaristico e clientelare. Pertanto la promozione e la comunicazione per un pubblico più vasto è l'elemento che dopo le istituzioni scolastiche possono raggiungere quanto sopramenzionato.
Parte della ricerca scientifica effettuata dagli studiosi, dai ricercatori e dall'Università I materiali didattici per le scuole I materiali descrittivi dei percorsi di visita naturalistici Le immagini Il podcast
Stato da indagare per i documenti relativi alla ricerca scientifica effettuata dagli studiosi, dai ricercatori e dall'Università Del Comune di Vignola - Museo in pubblico dominio: I materiali didattici per le scuole I materiali descrittivi dei percorsi di visita naturalistici Le immagini Il podcast Implementanto la documentazione con altri materiali di ricerca immagini, foto, produzioni multimediali e podcast su altri reperti fossili dell'area del Panaro del pliocene con parallelismi con altri ritrovamenti in altre aree dell'Italia e del Mondo.
6.5 no 0 no 0 Realizzazione di un podcast "Quando a Vignola c'era il mare" 2200 Promozione sui canali istituzionali e sui social: Comune, Biblioteca, Visit Vignola, Facebook, Instagram, etc...Stampa di una monografia sulla "Balena" 2300 12 visite guidate per turisti, campagna fotografica e realizzazione di materiali digitali per i kit didattici per le scuole 2000
Comune di Ponte di Piave, Biblioteca Comunale
L'Amministrazione Comunale di Ponte di Piave intende valorizzare l'Archivio Fotografico Cenedese, donato al Comune dagli eredi del fotografo operante a Ponte di Piave dagli anni 30 del secolo scorso fino agli anni '70. La parte di maggior valore dell'archivio, circa 1100 lastre negative, è già stata digitalizzata, è stata oggetto di 5 pubblicazioni locali ed è consultabile presso la biblioteca comunale; manca però totalmente una sua presenza on line e per molte immagini è necessario un esame per l'identificazione dei luoghi e dei soggetti. Un'altra parte dell'archivio, costituita di rullini fotografici, non è ancora stata oggetto di esame approfondito e digitalizzazione. Il materiale risale agli anni 60/70 del '900. I materiali fotografici rivestono sicuramente un'importanza fondamentale per la storia della comunità di Ponte di Piave ma sono indubbiamente una testimonianza fotografica della storia, della vita, degli usi e della situazione sociale della campagna veneta nel '900. Scansione temporale: Maggio - agosto: Valutazione e scelta dei materiali già digitalizzati più adatti alla pubblicazione libera. Esame e digitalizzazione dei materiali più recenti. Settembre: Termine pubblicazione Ottobre: Presentazione del progetto
L'Amministrazione Comunale di Ponte di Piave riconosce che, oltre a essere fondamentale patrimonio culturale della propria comunità e dalla stessa fruibile presso la biblioteca e attraverso le pubblicazioni dedicate, l'Archivio fotografico Cenedese è bene culturale di interesse generale e che una sua diffusione libera può contribuire alla conoscenza storica, alla formazione di una memoria condivisa oltre che al raffronto con materiali simili di altre parti d'Italia e del mondo. Attualmente però l'Amministrazione non ha le risorse necessarie per far fronte in modo autonomo alla diffusione on line dei materiali.
Viene stimata la messa a disposizione di circa 250/300 immagini provenienti dai negativi fotografici su lastra già scansionati, risalenti al periodo tra il 1930 e il 1950. Riguardo alle immagini ricavabili dai negativi fotografici più recenti (anni 60/70) non è stato possibile effettuare una stima.
I materiali sono di proprietà del Comune di Ponte di Piave per effetto di una donazione degli eredi del fotografo. L'Amministrazione possiede pertanto i diritti d'uso del materiale. Il Comune è comunque ancora in contatto con gli eredi che saranno messi a parte del progetto.
Oltre ad un'ideale prosecuzione del lavoro sul fondo fotografico con la raccolta, una volta terminato il progetto sull'Archivio Cenedese, di materiali in possesso dei cittadini, l'Amministrazione intende mettere a frutto le competenze acquisite durante la realizzazione del progetto per proseguire l'implementazione delle piattaforme Wikimedia con materiali e informazioni locali, in particolare di carattere storico e ambientale, oltre a curare l'aggiornamento di OpenstreetMap per il territorio comunale.
4500 Acquisizione di scanner per negativi ed eventuale postazione di lavoro dedicata 2000 no 0 Evento di presentazione del progetto. 500 Materiale promozionale cartaceo (crossover tra promozione tradizionale e strumenti on line); promozione su piattaforme social 500 Consulenze trattamento negativi/foto. Rimborsi a storici locali per analisi soggetti foto 1500
Biblioteca Comunale di Trevignano Romano
Partendo dai dati archeologici in proprio possesso, si intende creare una mappatura di tutti gli insediamenti censiti, integrando quanto già in possesso grazie al lavoro avviato attraverso un precedente bando Wikimedia Italia (proposto dal Museo Civico Etrusco Romano "Prof. Gregorio Bianchini") con i documenti archivistici in possesso dell'Ufficio Urbanistico comunale e al Museo stesso (es. verbali di rinvenimenti fortuiti o disposti dalla Soprintendenza; rilievi archeologici realizzati d'urgenza in fase di lottizzazione; vincoli paesaggistici, naturalistici, archeologici, monumentali; ecc). Il risultato prodotto sarà uno strumento di utilizzo quotidiano per la gestione della pianificazione territoriale e parimenti sarà reso accessibile al pubblico, agli studiosi, ecc, nonchè disponibile su device touch screen in dotazione al Museo Civico.
Si intende colmare una lacuna oggettiva (assenza di cartografia digitale/vettoriale del territorio comunale), e attraverso la sua creazione, mettere in correlazione gli attuali insediamenti abitativi con i siti archeologici di diverse epoche (neolitico, etrusco, romano, medievale) e i manufatti restituiti e molto spesso esposti in Museo o facilmente visibili a colpo d'occhio nel centro urbano. Essendo il territorio fortemente antropizzato, tali evidenze non sono più leggibili facilmente o non lo sono mai state, in quanto oggetto di speculazioni edilizie all'interno di aree private; i reperti restituiti pertanto sono fortemente decontestualizzati. L'intervento promuove inoltre un diverso approccio alla materia utilizzando l'open source e stimolando il coinvolgimento della cittadinanza all'ulteriore mappatura partecipata del territorio e ad arricchire i dati già presenti; per raggiungere tale scopo, saranno organizzati incontri con il Centro di aggregazione Giovanile e con le scuole del territorio.
La campagna di mappatura prevede la trasposizione dell'ultima mappa archeologica commissionata dal Comune di Trevignano Romano agli inizi degli anni 2000 in occasione della predisposizione del nuovo PRG (di fatto mai approvato), in cui sono evidenti almeno 63 record; la sua implementazione con i dati ricavati dal Museo Civico nell'ambito della precedente campagna (in particolare i dati dei vincoli archeologici rinvenuti presso la Soprintendenza) e con i nuovi documenti dell'archivio urbanistica (4 nuovi siti), nonchè con le ultime ricerche portate avanti dal Dipartimento di Studi Classici dell'Università di Siena (progetto Sabatia Stagna). A tale attività si affianca anche una battuta fotografica dei siti più facilmente leggibili (50 immagini). Al termine del lavoro, sarà stampato un atlante cartaceo in duplice copia (da catalogare e tenere in consultazione presso la Biblioteca Comunale). Tutto il materiale realizzato o prodotto sarà reso accessibile con licenza CC-BY-SA nella convinzione che l'importanza della condivisione della conoscenza debba portare con sè anche le informazioni su come e chi sia stato a rilasciare quel contenuto. Questo è tanto più importante da un punto di vista scientifico e di attendibilità del dato. Conoscere anche chi lo ha prodotto può creare nuove reti di relazioni e di collaborazioni tra professionisti, associazioni di settore, appassionati, stakeholders e quanti vogliano contribuire a una conoscenza aperta, libera e trasversale, ma affidabile e di qualità.
Il documento di base (mappa archeologica propedeutica al PRG) è esclusivamente su supporto cartaceo e di proprietà dell'ente (tecnico abilitato incaricato appositamente); gli altri documenti consultabili (es. decreti di vincolo; verbali di rinvenimento, ecc) pur non essendo di proprietà comunale, ma a disposizione dell'Ente, verranno utilizzati esclusivamente per accedere ai dati in essi contenuti, che saranno poi riutilizzati nella creazione del database e dell'atlante (non ci sono quindi problematiche di copyright); i dati dell'Università di Siena, essendo oggetto di finanziamento pubblico, sono resi disponibili gratuitamente. Tutte le immagini saranno prodotte direttamente dall'Ente o da personale esterno incaricato (che cederà i diritti d'autore). Il progetto presentato è già di per sè uno spin off dell'esperienza maturata dal Museo Civico col Progetto GLAM finanziato nel 2023 ed è parimente replicabile, essendo strutturato come un vero e proprio work in progress. Trattandosi di una mappatura partecipata, gli incontri con i più giovani saranno volti proprio a presentare i progetti di implementazione open source. L'intera mappatura sarà caricata su OpenStreetMap; le immagini rese disponibili su Wikimedia.
8000 ssd hardisk esterno 100 non necessario 0 spese ospitalità partecipanti (es. coffee break) 200 locandine e stampa atlante 1000 incarico professionista per ricerca archivistica, predisposizione atlante, incontri informativi, consulenza GIS, caricamento dati OpenStreetMap e Wikimedia 6700
Centro studi di ricerche popolari Xiridia
Il progetto “Mnemosyne” nasce dall’esigenza urgente di salvare narrazioni di comunità attraverso la fotografia, strumento di valorizzazione dell'identità locale attraverso la ricerca, la documentazione, lo studio, la conservazione e la fruizione del patrimonio fotografico riguardante la storia del territorio di Floridia, sito in provincia di Siracusa, nella parte sud-orientale della Sicilia. Nel contesto contemporaneo il Museo civico floridiano, avvalendosi di esperti e tecnici, intende assolvere un ruolo centrale nel richiamare la memoria collettiva della comunità per costruire e definire un grande Archivio fotografico o ‘Atlante di immagini’, tematicamente organizzato e composto da elementi materiali e immateriali, dove raccogliere e fare confluire le testimonianze fotografiche riguardanti la storia della comunità floridiana reperiti attraverso la collaborazione del Comune, detentore dell’Archivio storico documentale e reperiti presso Archivi di collezionisti, di famiglia e musei.
Per riconoscere l'importanza della memoria condivisa e consentire di affrontare le sfide dell'odierna era digitale, dove l'accesso istantaneo alle informazioni può mettere a rischio la qualità delle nostre esperienze. Ricostruire la memoria collettiva attraverso il recupero della dimensione privata della fotografia (collezioni private, album di cerimonie, fotografie di paesaggio, di monumenti, di ambienti, di mestieri, di celebrazioni ed eventi pubblici e privati, etc.) diventa un mezzo per preservare l'identità culturale di una comunità, favorendo il dialogo inter-generazionale attraverso narrazioni fotografiche che garantiscono la conservazione di fatti, avvenimenti, vicende storiche, comportamenti, luoghi, riti e abitudini costituiti in saperi collettivi da utilizzare per costruire percorsi di formazione e di studio da impiegare in laboratori ed esperienze didattiche ed educative.
L'Archivio storico floridiano del Museo Nunzio Bruno, tramite il sito web ufficiale pone a disposizione dell'utente testi e fotografie selezionate e raggruppate per temi; trovando in questo tipo di condivisione un raggio d'azione molto più ampio per divulgare la storia della comunità floridiana tramandandone la memoria di tradizioni, usi e costumi già svaniti nel tempo della globalizzazione.
Pieni diritti su testi di cultura generale, folklore, storia, conoscenza della Sicilia, storia dell'arte contemporanea; immagini da acquisire per rendere di pubblico domino, su richiesta allente; video da commutare in file video digitali, in pieno diritto dell'ente.
Ogni anno si realizzerà un tema da collegare al patrimonio archivistico fotografico e testuale, tramite il quale si renderà pubblico il materiale selezionato e schedato, tramite il sito web del museo e le pagine social tematiche collegate
8000 Scanner e hard disk 500 Acquisto template e domino 500 spese di organizzazione per attività culturali 500 Brochure e locandine informative, pubblicazione, creazione sito web 3000 Coordinatrice progetto, coordinatore scientifico, collaboratore 3500
Associazione Museo Guerrino Tramonti APS
Le targhe INA-Casa : 14 anni di arte ceramica per l'architettura della ricostruzione post bellica. L'architettura del Piano INA Casa, negli anni della ricostruzione postbellica (1949-1963), è realizzata con caratteri urbani e architettonici distintivi, tali da rendere i quartieri facilmente riconoscibili per unità stilistica ed omogeneità compositiva, pur senza sovrastare l'originalità del linguaggio architettonico dei singoli progettisti. Ma ancor più immediata riconoscibilità è data dalla presenza delle targhe policrome in ceramica poste in corrispondenza dei portoni di accesso alle scale, delle testate o dei punti focali degli edifici. Elementi di particolare valenza artistica a cui lavorarono i più importanti artisti e ceramisti del dopoguerra, tra cui Burri, Morbiducci, Tramonti, De Laurentiis, Kowaliska. L'intervento proporrà una panoramica generale sulla produzione ceramica delle formelle INA Casa, indagando i momenti e gli aspetti significativi di questo particolare connubio tra arte e architettura e presenterà la catalogazione fotografica degli elementi in opera nei quartieri.
La legge Ina casa, nata per incrementare l’occupazione operaia dando case ai lavoratori, è nata nel 1948 e ha realizzato il proprio obiettivo nel 1963. Per 15 anni ha dato lavoro, ogni anno, a 40.000 operai e 6.000 fra architetti e ingegneri. Sono stati aperti 20.000 cantieri e costruite palazzine in 8.000 comuni italiani. Il capitolato prevedeva l’applicazione di una formella in ceramica a fianco del portone d'ingresso di ogni palazzina e nell’atrio. Il rilascio del certificato di collaudo era subordinato anche alla conformità della formella (misure, scritta INA e decoro). Lo scopo era identificativo del progetto e del binomio casa-luogo felice. Per l’assegnazione delle commesse fu indetto un concorso nazionale rivolto ad artisti e ceramisti al quale parteciparono ceramisti del calibro di Burri e Tramonti e furono accettate 100 immagini poi riprodotte su 40.000 formelle. Guerrino Tramonti, maestro di arti applicate, ceramista, pittore e scultore faentino vissuto nel ‘900, fu tra i vincitori. Il Museo Guerrino Tramonti di Faenza conserva alcuni stampi originali utilizzati per le produzioni ed utilizzabili per delle riproduzioni a scopo didattico ed è destinatario di richieste da parte di architetti che poi pubblicano testi o censiscono le formelle esistenti e le amministrazioni locali che organizzano festival di street art. I quartieri Ina casa sono oggi abitati dai proprietari degli immobili, che hanno acquistato o riscattato l’appartamento e fruiscono dei servizi messi a disposizione dalle amministrazioni locali in queste micro città (scuole, parrocchia, spazio verde, aree ricreative per bambini). In occasione delle ristrutturazioni degli edifici le formelle Ina casa sono per lo più rimaste a testimoniare l’appartenenza e in alcuni casi rimosse e diventate oggetto di un mercato d’arte. Le ceramiche Ina casa sono oggetto di interesse da parte di movimenti artistici del novecento e opere d’arte contemporanea oggetto di iniziative culturali. In qualità di testimoni della memoria storica del ‘900 e al fine di valorizzarne la sua influenza e presenza sull’intero territorio nazionale, il progetto narra la retorica della ripartenza fra ricostruzione e boom economico e l’impegno degli Artisti nel sociale.
Le immagini maggiormente rappresentate sulle formelle ceramiche poste davanti alle abitazioni costruite con il famoso Piano INA Casa (1949-1963) sono animaletti, barche a vela, fiori, oggetti di vita quotidiana, disegni con motivi astratti dai colori vivaci, tutti accompagnati della scritta “INA Casa”. La mattonella policroma veniva cementata sulla parete davanti ai portoni d’ingresso dei vani scala, accanto al numero civico, ma anche sulle testate e nei punti più in vista di tutti i caseggiati edificati durante l’intero quindicennio a cui veniva riconosciuta una particolare preziosità simbolica: rendere l’edificio meno anonimo e creare un senso di appartenenza. La sua apposizione era determinante, una delle condizioni essenziali per il rilascio del certificato di collaudo. Esperti e studiosi d’arte, architetti e docenti universitari ne riconoscono l’importanza. Per la realizzazione delle targhe furono indetti appositi concorsi ai quali parteciparono aziende artigiane o industriali di ceramiche e artisti di rilievo: tra i tanti nomi del panorama artistico nazionale compaiono quelli di Pietro De Laurentiis, Publio Morbiducci, Guerrino Tramonti, Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Irene Kowaliska, Leoncillo Leonardi, Tommaso Cascella e Piero Dorazio. Gli artisti proponevano i loro bozzetti grafici, quelli accettati da un’apposita commissione venivano riprodotti in serie sulle formelle, inviate poi ai vari cantieri. Furono eseguite non meno di 40 mila targhe di almeno cento tipi diversi, oltre alle varianti. La campagna fotografica delle formelle affisse sui principali complessi consentirà un significativo passo avanti verso la completa catalogazione, censimento e mappatura dettagliata sull’intero territorio nazionale di tutte queste opere, testimoni di una importante fase artistica e storica della ricostruzione e della rinascita economica e sociale italiana, meritevole di essere valorizzato e salvaguardato.
Il materiale è composto da fotografie semplici di oggetti materiali prive di qualsiasi contenuto espressivo, ma riproduzione meccanica della realtà; immagini in pubblico dominio
Il progetto proseguirà con l’obiettivo di completare la conoscenza della vicenda storica e artistica delle targhe, approfondendo il ruolo di artisti e manifatture ceramiche, attraverso una ricerca documentale d’archivio a conclusione della campagna fotografica delle formelle che ne consentirà una completa catalogazione.
8000 0 0 0 0 0 0 0 0 Tresferte e viaggi per ricerche e consulenze (fotografi,architetti,archivisti e grafici) 8000
Ecomuseo delle Case di Terra Villa Ficana - Ente gestore: Associazione Gruca ETS
Il progetto "Il Passato Diventa Futuro" si propone di valorizzare l’archivio tematico all'interno dell'Ecomuseo Villa Ficana, dedicato alla conservazione e promozione del patrimonio culturale, tecnologico e sociale contenuto nel sito ecomuseale (le case di terra) e custodito dalla comunità locale. Gli obiettivi del progetto mirano alla valorizzazione del patrimonio promuovendo la conoscenza dell'architettura in terra cruda e della storia della comunità locale, alla conservazione dei documenti per le generazioni future e al coinvolgimento della comunità stimolandone la partecipazione attiva; all’educazione e sensibilizzazione per le scuole e per il pubblico, sviluppando una maggiore consapevolezza del valore del patrimonio culturale. L'archivio raccoglie documenti, immagini, e materiali audiovisivi che testimoniano l'evoluzione dell'architettura in terra cruda e la storia della comunità. Le principali attività da realizzare con il progetto saranno: raccolta e catalogazione, digitalizzazione, mostre tematiche, laboratori ed eventi educativi, condivisione del materiale sulle piattaforme Wikimedia.
L'Ecomuseo Villa Ficana ha deciso di partecipare al bando "Musei, archivi e biblioteche 2025" con il progetto "Il Passato Diventa Futuro" per rispondere all’esigenza di preservare e valorizzare il patrimonio unico e vulnerabile del sito ecomuseale e della comunità che lo abita. La partecipazione al bando permetterà di:
- Valorizzare un patrimonio unico quale quello delle case di terra cruda;
- Coinvolgere la comunità locale per preservare la memoria storica, rinforzando l’identità collettiva e il senso di appartenenza,
- Digitalizzare e rendere accessibile, per garantire la conservazione e la fruizione dei materiali anche attraverso la condivisione sui progetti Wikimedia;
- Educare e sensibilizzare il pubblico, in particolare le nuove generazioni, sulla rilevanza del patrimonio culturale e sulla sua condivisione;
- Integrare le nuove tecnologie come aspetto distintivo del progetto: la possibilità di accedere ai materiali online, tramite i progetti Wikimedia, faciliterà la condivisione di risorse educative e permetterà al patrimonio di Villa Ficana di essere apprezzato da un pubblico più vasto, favorendo anche il turismo culturale e l'interesse scientifico.
L'Ecomuseo Villa Ficana intende tutelare e mettere a disposizione una vasta quantità di contenuti destinati alla condivisione attraverso i progetti Wikimedia, contribuendo così alla valorizzazione e alla diffusione del patrimonio tecnologico, culturale e sociale della comunità locale, attraverso:
- Archivio sulla Terra Cruda: documenti, fotografie storiche e non, progetti tecnici, audiovisivi che trattano le tecniche tradizionali di lavorazione della terra cruda e l'architettura locale, rendendola una risorsa educativa fondamentale per artigiani, studiosi e appassionati. I contenuti faciliteranno l'apprendimento delle tecniche storiche e promuoveranno scambi e collaborazioni con la comunità scientifica nazionale e internazionale.
- Archivio delle Tradizioni: ricerche, documenti, fotografie sul patrimonio locale, le tradizioni e le pratiche artigianali. Le storie locali raccolte testimoniano aspetti culturali unici e contribuiscono a rafforzare l’identità della comunità per una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale e per favorire la riscoperta e la valorizzazione del passato.
- Archivio Sociale: oltre 500 fotografie, raccolte tramite un progetto di documentazione della popolazione locale, diversi audio e video interviste che raccontano la storia della comunità e che mirano a narrare in modo inclusivo e amplificato il patrimonio storico e sociale, con l’intento di conservare e promuovere la narrazione collettiva, rafforzando la coesione sociale, promuovendo una visione più ampia del patrimonio culturale. L'intento è quello di valorizzare e preservare il patrimonio culturale garantendo una condivisione senza restrizioni che permetta ad un pubblico globale interessato di scoprire la cultura e le tradizioni della comunità di Villa Ficana.
Stato da indagare per alcuni documenti e per alcune immagini, soprattutto per quanto riguarda la riservatezza delle persone fotografate; di altre immagini abbiamo già raccolto le liberatorie per la condivisione; alcune immagini e testi di proprietà dell’ecomuseo sono già disponibili su Wikimedia Commons.
"Il Passato Diventa Futuro" è progettato per proseguire ben oltre la durata del bando, con un impegno continuo da parte dell’Ecomuseo nella condivisione di contenuti sulle piattaforme come Wikimedia e OpenStreetMap. Le attività laboratoriali, i workshop, le iniziative didattiche per scuole e famiglie, e il coinvolgimento della comunità locale sono già integrati nella programmazione usuale dell'Ecomuseo, e questi saranno arricchiti con ulteriori eventi per la promozione del progetto. Il processo di coinvolgimento delle realtà locali non solo contribuisce al rafforzamento dell'identità, ma promuove anche una coscienza collettiva, creando un archivio condiviso in cui ogni membro della comunità può inserire nuovi dati, sempre sotto un rigoroso controllo tecnico e scientifico. In questo modo, il progetto si sviluppa come un'opportunità di interazione continua tra il passato, il presente e il futuro, con la comunità che diventa parte integrante della sua evoluzione. L’Ecomuseo, attraverso la partecipazione alle reti nazionali e internazionali e collaborazioni con università e centri di ricerca, garantirà uno scambio attivo di dati e pratiche con partner e istituzioni, favorendo la crescita collettiva e l'apprendimento reciproco. Le informazioni raccolte saranno condivise sulle piattaforme Wikimedia, così come altre risorse, come mappe di comunità, strumenti educativi e pratiche di cittadinanza attiva, rafforzando ulteriormente il legame tra il patrimonio e la comunità. L'obiettivo a lungo termine dell'Ecomuseo è quello di garantire che l’archivio e la piattaforma di condivisione restino vivi, aggiornati e accessibili, come parte integrante delle attività future dell'Ecomuseo, continuando a servire come risorsa per la comunità, i ricercatori e il pubblico globale.
8000 scanner professionale, computer, server 3000 NO 0 mostra fotografica,incontri / workshop per la corretta produzione del materiale per l’archivio (testi/foto/video) e per la promozione del progetto 2500 stampa materiale promozionale ed informativo per eventi e attività inerenti al progetto 800 creazione e aggiornamento sezione archivio del sito web dell’Ecomuseo 170
Comune di Caltavuturo
La partecipazione a questo bando rappresenta un'opportunità strategica per valorizzare e modernizzare la fruizione del museo attraverso strumenti digitali innovativi. Il progetto prevede l'implementazione e l'ottimizzazione del sito web dedicato, arricchendolo con contenuti multimediali di alta qualità, tra cui fotografie, video immersivi e passeggiate virtuali, al fine di offrire un'esperienza coinvolgente anche a distanza. Parallelamente, si intende avviare un'importante opera di digitalizzazione di documenti di rilevanza storica per la comunità, garantendone la conservazione e l’accessibilità. Per raggiungere questo obiettivo, si ritiene essenziale l'allestimento di una postazione digitale fissa dotata di un PC all-in-one, una stampante e uno scanner di alta qualità, strumenti indispensabili per la gestione e la condivisione del patrimonio documentale. Questo progetto mira a rendere il museo un punto di riferimento culturale innovativo, in grado di coniugare tradizione e tecnologia per ampliare la sua visibilità e il coinvolgimento del pubblico. La nostra istituzione partecipa a questo bando con l'obiettivo di valorizzare e innovare l’esperienza museale attraverso l’integrazione di strumenti digitali avanzati. In un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura, riteniamo essenziale rendere il nostro museo più accessibile, interattivo e inclusivo, sia per i visitatori in loco sia per coloro che, per distanza o altre limitazioni, non possono fruirne fisicamente. Grazie alle risorse offerte dal bando, sarà possibile potenziare la comunicazione e la promozione del museo, arricchendo il sito web con contenuti multimediali immersivi, come fotografie di alta qualità, video e visite virtuali. Inoltre, il progetto prevede la digitalizzazione di documenti storici di grande valore per la comunità, un’operazione fondamentale per preservarne la memoria e garantirne una più ampia diffusione. Per concretizzare queste iniziative, è necessario dotarsi di una postazione digitale adeguata, composta da un PC all-in-one, una stampante e uno scanner, strumenti indispensabili per la gestione e l’archiviazione del patrimonio documentale. Attraverso questo bando, il museo potrà compiere un passo significativo verso la digitalizzazione, rafforzando il suo ruolo culturale e offrendo nuove modalità di fruizione del sapere, in linea con le esigenze di un pubblico sempre più connesso.
Il museo mette a disposizione alcuni materiali che possono essere liberamente consultati e utilizzati. In particolare:
- Fotografie di reperti e ambienti del museo, disponibili per la condivisione e la divulgazione.
- Documenti storici digitalizzati, utili per la ricerca e la memoria storica della comunità.
- Materiali informativi, come testi descrittivi e approfondimenti sulle collezioni, accessibili per chiunque voglia conoscere meglio il patrimonio del museo. Questi contenuti saranno resi disponibili con licenze libere per favorire la diffusione della cultura locale e la valorizzazione del nostro patrimonio. Il museo possiede i diritti d’uso della maggior parte del materiale che verrà messo a disposizione. Le fotografie e i testi descrittivi sono di nostra proprietà e potranno essere condivisi liberamente. Per i documenti storici, verranno rispettate le normative vigenti: quelli di pubblico dominio saranno accessibili senza restrizioni, mentre per quelli ancora sotto tutela del diritto d'autore verranno seguite le procedure necessarie per la loro eventuale diffusione. Il museo si impegna a garantire che tutti i contenuti condivisi siano utilizzabili nel rispetto delle leggi sui diritti d'autore.
Per garantire la continuità del progetto, ci impegniamo a:
- Aggiornare il sito web con nuove foto, documenti e contenuti digitali.
- Coinvolgere la comunità, collaborando con scuole, appassionati e volontari per arricchire il materiale disponibile.
- Garantire la manutenzione della postazione digitale, affinché resti sempre utilizzabile per la consultazione e la digitalizzazione.
- Cercare nuove opportunità di finanziamento, partecipando a bandi futuri o coinvolgendo realtà locali interessate a sostenere il progetto. In questo modo, il museo potrà continuare a offrire contenuti accessibili e valorizzare la storia del nostro territorio.
8000 PC all-in -one - stampante - scanner di alta qualità 3000 no 0 manifestazioni informative con la comunità 500 locandine, pubblicità radiofonica 500 compensi web designer 4000
Fondazione Pula Cultura Diffusa
Il festival culturale alla sua terza edizione, celebrerà i più importanti temi di attualità – primi fra tutti quelli legati ai diritti, al clima e alla legalità - grazie al contributo di ospiti illustri ed esponenti nazionali e internazionali dei diversi campi del sapere. il Festival, infatti, vedrà la partecipazione di numerosi protagonisti provenienti da tutta Italia e da diverse parti del mondo che si alterneranno dal palco principale ai palchi allestiti nelle piazze per parlare di attualità, letteratura e scienza. Uno stimolo per il pubblico a guardare oltre il presente e invitando a pensare il futuro per consentire un accesso alla conoscenza. Il programma prevede una ricca offerta di eventi collaterali e serate multilingue (anche in lingua sarda) per coinvolgere nel dibattito i numerosi turisti stranieri e non, che animano in estate il territorio di Pula. Numerosi i personaggi provenienti dal mondo della letteratura, della politica, della scienza, dell'imprenditoria, del giornalismo, dello spettacolo, della musica e del web. Tra questi sono stati coinvolti autori del calibro di Nino Frassica, Francesca Fagnani, Donato Carrisi, Piergiorgio Pulixi, Cecilia Sala, Umberto Galimberti e tanti altri autori del panorama regionale e nazionale. L’intento è quello di portare avanti le tematiche importanti trattate nella prima e seconda edizione del Festival con un coinvolgimento di artisti e scrittori sardi, nazionali e internazionali. Grazie all’apporto delle Università di Cagliari, Padova, Genova e Milano coinvolte nell’area archeologica di Nora con le quali la Fondazione porta avanti progetti di alto valore scientifico, il Festival che vedrà Nora come teatro principale accanto alle piazze di Pula, si arricchirà di tematiche innovative e di grande rilevanza.
La Biblioteca di Pula, gestita dalla Fondazione Pula Cultura, ha da sempre l’obiettivo di favorire l’accesso alla lettura, con particolare attenzione a coloro che ne sono più lontani. Attraverso progetti di promozione della lettura e laboratori didattici, si impegna a creare un coinvolgimento attivo e stimolante. Particolare attenzione è rivolta ai bambini e agli anziani, offrendo loro occasioni di scoperta e condivisione. I laboratori sono pensati per avvicinare i più piccoli al piacere della lettura, rendendola un’attività coinvolgente e stimolante. Anche gli anziani trovano nella biblioteca uno spazio di incontro e crescita culturale. L’obiettivo è quello di costruire un ponte tra generazioni attraverso i libri. Con un approccio a 360 gradi, la biblioteca si conferma un punto di riferimento per la comunità. Incentivare l’amore per la lettura nei più giovani è una missione fondamentale. Grazie al costante impegno della Fondazione, la biblioteca continua a essere un luogo di cultura aperto a tutti.
La Biblioteca di Pula, in linea con la sua missione di diffusione della cultura e della lettura, si impegna a condividere una varietà di contenuti attraverso i progetti Wikimedia. Il materiale reso disponibile include: Immagini: fotografie storiche della biblioteca, eventi culturali, laboratori didattici, collezioni di libri antichi e illustrati, oltre a immagini del patrimonio artistico e architettonico locale. Documenti: testi di pubblico dominio, articoli e pubblicazioni sulla storia di Pula e sulle attività della biblioteca, nonché materiali educativi utilizzati nei laboratori. Set di dati: elenchi bibliografici di opere presenti nella biblioteca (se non soggetti a restrizioni di copyright), statistiche sulle attività svolte (numero di partecipanti ai laboratori, libri più richiesti, etc.), e dati relativi alla promozione della lettura nella comunità. Tutti i contenuti saranno rilasciati con licenze aperte compatibili con Wikimedia, per garantire il libero accesso e la condivisione della conoscenza.
In sintesi lo stato dei diritti d'uso del materiale della Biblioteca di Pula in relazione ai progetti Wikimedia prevede: Immagini: Fotografie storiche che dovranno essere verificate caso per caso (possibile pubblico dominio se molto antiche). Eventi culturali e laboratori per cui dovranno essere verificati i diritti dei fotografi/autori. Collezioni di libri antichi e illustrati: pubblico dominio se antecedenti a 1929. Documenti: Testi di pubblico dominio: utilizzabili liberamente. Articoli e pubblicazioni sulla storia di Pula, di cui si sta indagando e verificando i diritti degli autori/editori).Materiali educativi della biblioteca che sono stati creati internamente e i cui diritti spettano alla Biblioteca e quindi possono essere rilasciati con licenza aperta. Dati sulla promozione della lettura, tutti quelli che non comprendono informazioni personali protette. In generale, tutti i contenuti saranno verificati per garantire che possano essere rilasciati con licenze aperte compatibili con Wikimedia.
Il progetto può continuare con lo sviluppo del festival nelle prossime annualità, rafforzando la partnership strategica con il mondo Wikimedia anche da un punto di vista operativo.
8000 Documentazione e Promozione – Foto e video professionali per immortalare e condividere gli eventi sui social e siti web. Streaming e Registrazioni – Dirette online 4000 no 0 organizzazione logistica degli ospiti e coordinamento manifestazione con gestione e supporto delle prenotazioni 5000 servizio dedicato alla creazione di materiali informativi e promozionali, sia cartacei che digitali (incluso il web), per l'organizzazione del festival "Pula Letteraria". 8000 rimborso spese e gettoni di presenza autori e ospiti 6000
Comune di Alcamo
Il progetto intende promuovere il patrimonio antico e documentale della Biblioteca Comunale Sebastiano Bagolino. Tale patrimonio è costituito da incunaboli, cinquecentine, edizioni del ‘600, del ‘700 e dei primi dell’800; da manoscritti, pubblicazioni di storici e studiosi locali, indispensabili fonti per la ricerca storica. Il progetto mira a digitalizzare tale patrimonio, indicizzarlo tramite OCR avanzato, garantendo la sua conservazione, renderlo accessibile attraverso piattaforme open source come Wikimedia Commons e Wikisource. La digitalizzazione sarà supportata da un'infrastruttura tecnologica dedicata, inclusa l'acquisizione di un sistema di archiviazione sicura ed efficiente. L'accessibilità sarà ulteriormente promossa mediante l'installazione di QR code informativi nei locali della biblioteca, consentendo l'accesso immediato ai contenuti digitalizzati, contribuendo così alla valorizzazione e diffusione del patrimonio culturale locale in modo inclusivo e innovativo.
Per assicurare la valorizzazione e fruizione di questo patrimonio si rende necessario digitalizzare i documenti, non soltanto per permettere un maggior accesso alle raccolte anche da utenza remota, ma anche per salvaguardare materiale spesso in edizione unica, raro o deteriorato o in unico esemplare non reperibile in commercio e per tale motivo tendenzialmente escluso dal prestito. Per alcuni documenti, particolarmente danneggiati si dovrà procedere ad un preventivo restauro specialistico. Il progetto rappresenta un’opportunità di diffusione della conoscenza, uno stimolo alla ricerca e alla produzione di nuovi studi sorici. Inoltre, il progetto si inserisce nel quadro delle attività promosse dal Patto per la Lettura della Città di Alcamo per promuovere l'accesso democratico alla cultura e la partecipazione attiva della comunità. La partecipazione al bando consente alla biblioteca di dotarsi di attrezzature professionali per garantire la continuità delle attività anche dopo la conclusione del progetto.
Si vuole mettere a disposizione del progetto i 13 incunaboli posseduti, le più significative cinquecentine e seicentine (circa 300), i manoscritti e le pubblicazioni di storici locali in copia unica (circa 100), carteggi, documenti d’archivio sciolti. Fra gli incunaboli, si segnala il raro Lunario di Bernardo Granollach del XV secolo che tratta delle eclissi e fasi lunari. Fra le opere del ‘500 e del ‘600, saranno rese disponibili testi di argomento teologico, destinati allo studio e alla predicazione; testi di medicina, tra i quali un Tractatus de morbis puerorum di Girolamo Mercuriale, ritenuto il primo trattato di pediatria; i Commentari di Pietro Andrea Mattioli, tradotto dal latino in francese, in ceco, in tedesco, in italiano; testi di diritto tra cui il Tractatus de malefìciis del giurista Angelo Gambiglioni. Fra i testi classici, le Vite di Plutarco, la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso del 1584. Fra i manoscritti: Carmina di Sebastiano Bagolino, epigrammi in latino della fine del ‘500, Memorie di V. Zappanti e G. Cossentino, cronache sulla storia di Alcamo, del secolo XVII; Discorso storico sulla opulenta città di Alcamo di Ignazio De Blasi il primo compendio storico sulla città, del ‘700; I manoscritti del medico Giovan Battista Bembina, di carattere scientifico, del ‘700; Due manoscritti sul ritrovamento dell’immagine della Patrona di Alcamo, uno di O. Coraci, della fine del ‘700; l’altro di P. Patti dei primi dell’800; I Diari del Barone Felice Pastore, nobile e politico di rilievo vissuto nell’800, raccolta di avvenimenti storici del suo tempo. Tra i documenti d’archivio si vuole intervenire su carteggi, in particolare relativi alla nobile famiglia dei Papè Valdina, tra cui una Supplica alla Sovrana del Regno delle due Sicilie Isabella di Spagna, del 1827. Questi contenuti saranno rilasciati con licenze libere compatibili con le piattaforme Wikimedia, consentendo il libero accesso e il riutilizzo delle informazioni per scopi educativi, di ricerca.
Il materiale che si vuole rendere condiviso fa parte del patrimonio librario della Biblioteca Civica Sebastiano Bagolino ed è risalente al periodo tra il ‘400 e gli inizi del’900 ed è di pubblico dominio. Per i materiali su cui vi è incertezza, sarà svolta una verifica approfondita prima della pubblicazione. Le immagini e i documenti selezionati saranno pubblicati su Wikimedia Commons con licenze libere, garantendo la conformità alle normative sui diritti d'autore. Se ci saranno le necessarie risorse.
8000 Scanner professionale, hard disk backup, pc 3000 Software OCR avanzato per digitalizzazione. 500 n. 1 Convegno con esperti nazionali sulla digitalizzazione per dare risalto all’attività svolta. Almeno n.2 incontri nell’ambito del Patto della Lettura per la valorizzazione del patrimonio librario resosi disponibile alla consultazione tramite il finanziamento di Wikimedia, prevedendo letture, talk e workshop per utenti, studenti, docenti. 1500 Produzione materiale di stampa (locandine, brochures) e produzione video promozionali e informativi. 1000 Formatore per personale dipendente della biblioteca; rimborso spese per relatori. Specialista restauratore. 2000
Museo dell'Aquila Reale - MusAQ
Il progetto “Memoria Viva: Digitalizzazione e Valorizzazione dell’Archivio Comunitario di Licenza” ha l'obiettivo di digitalizzare e valorizzare l'Archivio Comunitario di Licenza (RM), custodito dal Museo dell’Aquila Reale presso una delle sedi dell’Università Agraria di Civitella di Licenza. L’Archivio e Centro di Documentazione è aperto alla comunità, ai visitatori, ai ricercatori e a quanti sono interessati alle tematiche che legano arte, cultura, territorio e ruralità, con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio di conoscenze, storie e tradizioni della Valle Ustica e sensibilizzare su tematiche legate alla natura, alle criticità delle aree interne, alla memoria e al paesaggio. Attraverso l'acquisizione di attrezzature tecniche e l'organizzazione di attività pubbliche, il progetto mira a preservare e diffondere il patrimonio culturale e documentale della comunità e del suo territorio, e a restituirne il valore testimoniale a residenti e visitatori attraverso una mostra archivistica sulla storia e il contributo dell’Università Agraria allo sviluppo del territorio, e programmi educativi e culturali che promuovano la conservazione del patrimonio e della memoria comunitaria: un laboratorio per la digitalizzazione e la conservazione del patrimonio documentale condiviso e un laboratorio di cartografia sulle trasformazione del territorio, da agricolo-pastorale a parco naturale.
Dal 2021, l’Associazione Collettivo L’Aquila Reale, parte della European Network of Cultural Centres - Community of Practice of the European Rural Pact, ha avviato un percorso di ordinamento e valorizzazione del patrimonio archivistico, fotografico e cartografico raccolto dall’Università Agraria di Civitella di Licenza e attraverso le donazioni delle comunità locali. L’Archivio e Centro di Documentazione, che accoglie ricercatori e artisti nazionali e internazionali per ricerche legate a temi di arte pubblica contemporanea, etnoantropologia e ecologia, rappresenta uno strumento e un servizio fondamentale per la valorizzazione del patrimonio naturalistico del territorio, del suo sviluppo, dei suoi insediamenti e della storia delle comunità locali. L’obiettivo è quello di rendere il Museo dell’Aquila Reale uno spazio di ricerca contemporanea, che coinvolga visitatori e ricercatori attraverso pratiche comunitarie e multimediali che possano valorizzare e risignificare il patrimonio storico e culturale del territorio. Il progetto mira dunque a rendere accessibile e fruibile questo patrimonio oltre il territorio di riferimento, per diffondere –on line e off line – il valore comunitario e i modelli di sviluppo sostenibile che hanno contribuito alla gestione, alla infrastrutturazione e alla tutela ambientale della Valle Ustica a partire dall’inizio del XX secolo.
L’Archivio Comunitario di Licenza conserva attualmente sette fondi documentali relativi a: l’istituzione dell’Università Agraria, l’ente amministrativo delegato alla gestione del patrimonio fondiario agricolo e forestale; alcune figure di riferimento della comunità locale, i cui fondi postumi sono stati donati all’Archivio dal 2021 al 2024 (Fondo Giuseppina Restante, Fondo Augusto Restante, Fondo Luciano Romanzi, Fondo Renangela Romanelli); i fondi archivistici delle associazioni attualmente attive nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico del territorio (Ass.ne Monte Pellecchia, fondata nel 1995 e Ass.ne Collettivo L’Aquila Reale, fondata 2023); oltre che materiale miscellaneo e polimaterico raccolto, donato o direttamente in custodia presso il Museo dell’Aquila Reale di Licenza. Il progetto di digitalizzazione mira a rendere disponibile, con accesso libero e senza diritti di riproduzione, il materiale grafico, fotografico e cartografico, gli elaborati tecnici e gli oggetti di interesse etnoantropologico provenienti dai suddetti fondi, per un totale di circa 2000 unità archivistiche che comprendono, a titolo esemplificativo, fotografie di lavori edili e di infrastrutturazione del territorio; progetti di strade, acquedotti e monumenti promossi dagli enti locali; testimonianze delle pratiche di agricoltura di montagna; materiale pubblicitario e di propaganda del periodo bellico e della metà del XX secolo; cartoline postali; libri e pubblicazioni fuori catalogo; materiale didattico e scolastico del secondo dopoguerra. Il materiale sopra indicato fa riferimento a fondi volontariamente donati dalle famiglie o dall’università agraria all’Archivio Comunitario di Licenza (con specifica comunicazione firmata attestante la libera consultazione e riproduzione). Il materiale bibliografico fuori catalogo è svincolato dai limiti di riproduzione imposti dalla legge sulla protezione del diritto d’autore (L.633/1941) secondo l’art. 68, comma 5 della stessa legge.
Il progetto potrebbe aprire a nuove forme di collaborazione per la ricerca e la valorizzazione artistica e scientifica del territorio e del suo patrimonio naturalistico e culturale, consentendo la prosecuzione delle attività di valorizzazione attraverso la mappatura delle testimonianze storiche, architettoniche e infrastrutturali del XIX e XX secolo nell’area. Inoltre, a partire dalla rete di enti e istituzioni territoriali che è stata consolidata nei 4 anni di attività e collaborazione, l’attività di digitalizzazione potrebbe essere estesa ad altri musei e centri di ricerca delegati alla conservazione del patrimonio etnoantropologico e naturalistico del territorio, in particolare i musei dei Parchi Naturali Regionali dei Monti Lucretili e dei Monti Simbruini (Museo Preistorico Naturalistico di Percile, Museo Demo Etnoantropologico di Vivaro Romano, Museo delle Tradizioni Musicali di Arsoli, Museo della Civiltà Contadina di Roviano, Museo Civico Archeologico di Arcinazzo, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli) oltre che alla collezione conservata presso il Museo Archeologico Oraziano di Licenza, per valorizzare ulteriormente il patrimonio dei piccoli musei e archivi delle aree interne medio-montane. L’uso delle piattaforme Wikimedia garantirebbe l’immissione di metadati, immagini e documenti con licenza libera per facilitare il riutilizzo delle informazioni da parte dei ricercatori e in altri progetti online, e valorizzare la storia delle Università Agrarie e della Valle Ustica utilizzando i contenuti digitalizzati. La promozione dell’iniziativa potrebbe inoltre costituire un’ulteriore occasione di arricchimento, integrazione di materiale e valorizzazione del patrimonio per l’Archivio Comunitario attraverso la strutturazione di un calendario editoriale e di campagne online sui canali social, oltre che attraverso la collaborazione con enti locali, nazionali o internazionali che condividono la natura e la finalità del progetto.
8000 Macchina fotografica fullframe e obiettivo Macro; scanner professionale HD per negativi, pellicole digitali e diapositive; Luce LED per illuminazione uniforme; Treppiede; Disco rigido di archiviazione 3850 no 0 Allestimento Mostra Archivistica e Laboratori correlati 1500 Locandine e materiale grafico a stampa, materiale digitale per la promozione dell’iniziativa e degli eventi 500 Rimborso per Facilitatori Laboratori e Curatela Mostra archivistica 2150
Comune di Caldarola (capofila)
- Premessa Il Museo della Resistenza di Caldarola, custode della memoria storica della Resistenza nelle Marche, era aperto e situato nelle Scuderie del Palazzo Pallotta, ex sede del municipio del paese, ma è inagibile a seguito del terremoto del 2016, dunque non attualmente fruibile dai visitatori. Questo rappresenta una grave perdita non solo per la comunità locale, ma per l’intero patrimonio storico-culturale del Paese. E’ attualmente in corso di ristrutturazione l’edificio che lo ospitava. Caldarola e i territori limitrofi hanno svolto un ruolo centrale nella Resistenza, in particolare con il sacrificio dei Martiri di Montalto, uccisi a Cessapalombo il 22 marzo 1944. L’impossibilità di accedere al Museo priva cittadini, studiosi e scuole di un luogo fondamentale per la conoscenza della storia e per la trasmissione dei valori di libertà e democrazia. Luogo la cui nascita è stata resa possibile grazie al contributo di artisti e privati che hanno donato al Museo le opere che narrano uno dei periodi più tragici della storia mondiale: tra gli autori si trovano Guttuso, Tulli, Fischer, Stagliano e molti altri. Nell’attesa, dunque, che le opere tornino ad avere uno spazio per l’esposizione e la fruizione, il Comune sente il dovere di non disperdere questo importante patrimonio culturale e renderlo accessibile a tutti, anche oltre i confini nazionali, attraverso l’ecosistema Wikimedia.
- Obiettivi del progetto Questo progetto mira dunque a:
- Diffondere attraverso le piattaforme Wikipedia e Wikimedia Commons le informazioni e una scelta di opere del Museo della Resistenza, rendendone fruibili online le opere per garantire la continuità della sua missione educativa e culturale.
- Valorizzare e diffondere la memoria della Resistenza nelle Marche, creando una piattaforma interattiva che renda accessibile il patrimonio del Museo a un pubblico più ampio, comprese scuole, ricercatori e cittadini interessati.
- Mantenere vivo il legame tra il territorio e la sua storia, in attesa di una riapertura fisica del Museo in una sede adeguata.
- Contenuti e metodologia Il progetto prevede:
- Creazione di una voce di progetto Wikipedia / GLAM che dia conto di tutte le attività svolte e delle persone e utenti coinvolti
- Ripulitura, digitalizzazione e catalogazione di una selezione significativa di opere
- Caricamento delle immagini e relativi metadati di queste opere su Wikimedia Commons
- Creazione di una voce Wikipedia di qualità, che permetta la consultazione libera dei contenuti e l’esplorazione della storia della Resistenza a Caldarola e nei dintorni.
- Coinvolgimento della comunità, delle scuole e dei partners del progetto per l’organizzazione di iniziative partecipative, come interviste ai testimoni e laboratori di storia digitale.
- La diffusione di materiale informativo anche cartaceo (volantini, manifesti) con un QrPedia code che rinvii alla pagina Wikipedia.
- Impatto e benefici La digitalizzazione del Museo su una piattaforma libera rappresenta un’opportunità unica per:
- Garantire l’accessibilità al patrimonio storico, superando i limiti imposti dall’inagibilità della sede fisica.
- Promuovere la conoscenza della Resistenza nelle nuove generazioni, attraverso strumenti digitali innovativi e coinvolgenti.
- Conservare e proteggere la memoria storica, evitando il rischio di dispersione dei materiali e favorendone la condivisione.
- Rilanciare l’interesse per la storia locale, contribuendo alla valorizzazione culturale e turistica del territorio.
- Conclusione Nell’attesa di una degna sistemazione per il Museo della Resistenza di Caldarola, la digitalizzazione rappresenta una soluzione concreta per mantenere viva la memoria storica e renderla accessibile a tutti. Questo progetto non solo permetterà di valorizzare il patrimonio del museo, ma darà nuova centralità al ruolo di Caldarola nella storia della Resistenza, rendendo omaggio ai Martiri di Montalto e a tutti coloro che hanno lottato per la libertà.
Per puntare alla digitalizzazione del patrimonio pittorico custodito nel Museo della Resistenza, sulla scia di una importante sinergia già avviata con Wikimedia Italia aderendo al concorso Wiki loves Marche che ha visto Caldarola protagonista ospitando una Wikigita e ottenendo due fotografie tra le opere vincitrici. Non solo, nonostante l’impossibilità di fruire delle opere da parte del pubblico, il Comune ha già messo a disposizione dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris alcuni dipinti che sono stati oggetto di studio degli allievi e che, partecipando al concorso del Miur “Pietre della Memoria” li ha visti eccellere tra i primi classificati.
Una scelta significativa di opere custodite nel Museo della Resistenza (almeno 25)
Attualmente le opere sono custodite in un deposito provvisorio e sono di proprietà del Comune di Caldarola che ne libera i diritti di riproduzione sin base alla Licenza CC BY-SA 4.0.
Questo progetto vuole trasformare una difficoltà in un’opportunità, dimostrando come la memoria storica possa vivere anche nel digitale, rendendo il Museo della Resistenza di Caldarola un punto di riferimento nazionale e internazionale per la conoscenza della lotta partigiana. Il progetto su Wikipedia potrà essere preparatorio per l’allestimento provvisorio di un’esibizione ridotta con alcune delle opere del Museo nella struttura attualmente in fase di costruzione adiacente il municipio, prevedendo anche un convegno con storici locali ed esperti. Infine, anche quando l’esposizione tornerà ad avere una sede fisica, l’obiettivo è quello di promuovere l’accesso libero ai propri contenuti, per permettere ai visitatori una visita virtuale che potrebbe essere favorita dalla visualizzazione di immagini a realtà aumentata con rimandi ai contenuti multimediali.
7000 - 2000 - 0 - 1500 - 1000 - 2500
Associazione Nicoloso Da Recco ASP APS
L’obiettivo del progetto è volto a tutelare, valorizzare e promuovere l’Istituto Biblioteca in quanto presidio e catalizzatore culturale e sociale pertanto al fine del raggiungimento dell’obiettivo per costruire meccanismi virtuosi che, giovandosi anche del coinvolgimento di altri attori del territorio, accrescerà le competenze di servizio e i risultati in termini di impatto sulla collettività e il patrimonio culturale oggetto di tutela. L’obiettivo del progetto punterà, infatti, ad operare sulla tutela e sull’accessibilità del patrimonio culturale locale e delle sue fonti, ospitate presso la biblioteca dell’Associazione Nicoloso da Recco ASD APS, valorizzando queste ultime come spazi che possano essere non solo scrigno custode di cultura, ma anche propagatori di conoscenza e promotori di crescita personale e civica, nonché luoghi di partecipazione attiva della comunità - a partire dalle generazioni più giovani -, “piattaforme” di condivisione ed incontro, libere ed inclusive. Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo si potenzieranno e miglioreranno gli aspetti logistici ed organizzativi nell’intento di migliorare, dove carenti, e potenziare, dove già efficienti, i servizi di backoffice e front-office, ottimizzando le attività, eseguendo costantemente interventi di aggiornamento delle catalogazioni, riordino dei depositi e degli scaffali, manutenzione e restauro di volumi e documenti deteriorati, costante aggiornamento ed arricchimento del materiale consultabile. L’intervento si propone, inoltre, di incentivare un processo di virtualizzazione delle biblioteche, promuovendo la creazione e/o il costante aggiornamento di spazi online predisposti, la digitalizzazione delle risorse e il loro caricamento sulla rete, nonché la promozione puntuale e capillare dei servizi offerti su internet e sui social.
Il progetto di costruire una biblioteca nasce dall’esigenza di sopperire alla carenza in loco di un valido centro di lettura, di promozione culturale e di aggregazione sociale. In un contesto territoriale insolito per l’argomento, come il comune di Vobbia nell’entroterra ligure, una biblioteca può rappresentare un valido presidio socio-culturale. La biblioteca diventa così luogo di conoscenza, di crescita, di incontro, di condivisione, di creatività e di partecipazione. Quantunque in Italia, secondo l'Istat, la percentuale di lettori sia diminuita rispetto agli anni precedenti e l'iniziativa potrebbe apparire controcorrente, la nostra Associazione crede fermamente che, attraverso la lettura, possa nascere una coscienza sociale aperta al confronto costruttivo in una realtà particolare e di nicchia.
Sezione Waterpolo: Dispone di 107 volumi sulla pallanuoto (patrimonio unico in Italia); sezione 100 anni di sport: Dispone di volumi sul calcio ligure e nazionale, riguardanti società che hanno superato i 100 anni di attività; sezione almanacchi sportivi: Dispone di collezioni o semplici volumi che raccolgono dati su i diversi sport:
- Annuario del calcio mondiale 87/88 (numero 1) al 2026/07 (numero 19)-(serie completa).
- Almanacco del calcio Panini dal 1939 (numero 1) al 2025 (numero 84)-(serie completa).
La Biblioteca seguira le normative vigenti sui diritti d'autore seguento il regolamento SIAE.
Organizzazioni di giornate di lettura. Incontri con l'autore; Visite a siti di interesse culturale con guide per approfondire i temi trattati nei diversi volumi e nelle giornate di lettura.
5000 Compiuter fisso 1000 0 0 0 0 volumi calcio e waterpolo 4000 0 0
Città di Augusta
Il progetto propone la digitalizzazione di una parte del patrimonio librario afferente alla storia locale (notiziari storici e fondi documentali) per la pubblica fruizione e la salvaguardia del bene cartaceo stesso. Il progetto mira inoltre alla realizzazione di un evento di presentazione alle Istituzioni scolastiche e alle realtà associative culturali che hanno sottoscritto con la Città di Augusta il Patto per la Lettura promosso dal MiC.
Si ritiene di fondamentale importanza che l'accesso libero alle fonte documentali, spesso non fruibili per la caducità e vetustà del documento stesso, sia garantito a un maggior numero di utenti possibile. Pertanto la digitalizzazione delle opere diventa di primaria necessità. la partecipazione a questo bando garantirebbe la possibilità di raggiungere tale finalità.
La Biblioteca della Città di Augusta mette a disposizione del progetto con licenze libere il Notiziario storico della Città, dal suo volume numero 1 del 1967. I volumi, a cura della Commissione Comunale per il piano di studi di Storia Patria Augusta, Innovazione e Ricerche, affrontano varie tematiche cittadine legate alla storia, tradizione, architettura e cultura popolare locale. Inoltre intende rendere fruibile parte dell'archivio fotografico del Fondo Sebastiano Blasco costituito da documenti storici i cui più antichi risalgono al XVII secolo.
Allo stato attuale i documenti afferenti al fondo Blasco risultano privi di diritti d'uso poiché trattasi di un' insieme di documenti che vanno dal XVII secolo alla prima metà del XX secolo. I numeri del Notiziario storico si dovrà indagare.
Il progetto proseguirà con la divulgazione delle attività di digitalizzazione svolte attraverso eventi culturali all'interno della Biblioteca, mirati alla diffusione dei contenuti resi di pubblico dominio. Si creerà un calendario di appuntamenti sia per studenti che per un pubblico di appassionati.
8000 Acquisto scanner verticale e software di scansione; 1 video proiettore; 1 telo per proiezione; 1 lavagna lim 4000 software per utilizzo OPAC Integrabile con il sito della biblioteca. 600 un evento di presentazione dei risultati del progetto presso la Biblioteca comunale, con autori vari e istituzioni culturali locali. 2 appuntamenti annuali con gli studenti avente come focus l'accesso libero al mondo culturale locale. 2000 locandine pubblicitarie e brochure esplicative e gadget promozionale 1400 0 0
Archivio Storico Comunale di Sora
Radici Digitali: Il Patrimonio Storico di Sora a Portata di Click è un progetto di digitalizzazione dei documenti storici dell'Archivio Storico di Sora, con l'obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio documentale relativo agli atti di stato civile dell’800. Questi registri, fonte primaria per la ricerca genealogica e storica, sono richiesti da studiosi e discendenti di emigrati, ma la loro consultazione è attualmente limitata dalla necessità di accesso fisico e dall’usura dei documenti originali. L’iniziativa si propone di digitalizzare, indicizzare e rendere accessibili online i registri di nascita, matrimonio e morte, garantendo la loro fruizione gratuita su piattaforme open access come Wikimedia Commons e Wikisource. Il progetto si ispira a modelli nazionali consolidati, come il Portale Antenati, promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con Family Search. Le attività principali includono la selezione dei documenti, la scansione in alta risoluzione, la metadatazione, il caricamento su piattaforme digitali e la formazione del personale per garantire la continuità del progetto. Inoltre, sono previste azioni di sensibilizzazione e divulgazione per coinvolgere la comunità locale e promuovere il turismo genealogico. Si prevede la digitalizzazione di almeno 500 documenti, migliorando l’accessibilità alle informazioni storiche e contribuendo alla valorizzazione dell'Archivio Storico di Sora come risorsa culturale. Il progetto è finanziato da Wikimedia Italia con una richiesta di 8.000 euro destinati a scanner, software, formazione e promozione. L'integrazione con il Portale Antenati e altre piattaforme di digitalizzazione rappresenta un ulteriore passo per diffondere e proteggere la memoria storica di Sora, rendendola disponibile per le generazioni future.
L’Archivio Storico di Sora partecipa al bando “Musei Archivi Biblioteche 2025” per valorizzare e rendere accessibile il suo vasto patrimonio documentale, in particolare gli atti di stato civile dell’800, richiesti da ricercatori, genealogisti e discendenti di emigrati. L’elevato numero di richieste, soprattutto dall’estero, rende necessaria una digitalizzazione strutturata, che permetta di preservare i documenti originali e, al contempo, garantire un accesso libero e immediato. Attraverso questo bando, intendiamo integrare il nostro archivio con piattaforme open access, come Wikimedia Commons, Wikisource e il Portale Antenati, seguendo le best practice di digitalizzazione adottate a livello nazionale. La formazione offerta da Wikimedia Italia consentirà al nostro personale di acquisire competenze per gestire autonomamente il processo di digitalizzazione e pubblicazione. Partecipare al bando ci permette di migliorare i servizi offerti alla comunità, incentivare il turismo genealogico, e contribuire alla tutela della memoria storica del territorio. Con il supporto di Wikimedia Italia, potremo trasformare il nostro archivio in una risorsa digitale accessibile a tutti, rafforzando il legame tra la storia locale e l’emigrazione dal Lazio meridionale nel mondo.
- L’Archivio Storico di Sora mette a disposizione una selezione di registri di stato civile dell’800, comprendenti atti di nascita, matrimonio e morte, che saranno digitalizzati e pubblicati online con licenze libere (CC BY-SA o CC0) per garantire un accesso libero e gratuito. Tipologia e quantità di contenuti disponibili Documenti digitalizzati: almeno 500 pagine di atti di stato civile del XIX secolo, provenienti dai registri di nascita, matrimonio e morte conservati nell’Archivio.
- Immagini ad alta risoluzione: scansioni dei documenti originali, realizzate con strumentazione professionale per preservare la leggibilità e i dettagli storici.
- Set di dati genealogici: metadati associati ai documenti (nomi, date, luoghi, tipologie di atti), strutturati e ottimizzati per l’integrazione con Wikidata.
- Contenuti informativi: descrizioni contestuali per facilitare la comprensione storica e amministrativa dei documenti, da pubblicare su Wikipedia e Wikisource. Modalità di condivisione I contenuti saranno caricati su Wikimedia Commons per l’archiviazione delle immagini, su Wikisource per la trascrizione e indicizzazione dei documenti e su Wikidata per strutturare i dati genealogici. Inoltre, verrà valutata la possibilità di integrare i materiali con il Portale Antenati, già attivo nella digitalizzazione degli archivi italiani. Attraverso questo progetto, l’Archivio Storico di Sora contribuisce a rendere il proprio patrimonio documentale accessibile a livello globale, favorendo la ricerca genealogica, storica e demografica, nel rispetto delle best practice sulla condivisione dei contenuti con licenze aperte.
La documentazione oggetto del progetto, composta da atti di stato civile dell’800 (registri di nascita, matrimonio e morte), è di pubblico dominio, in quanto si tratta di documenti storici prodotti da enti pubblici e privi di restrizioni legate al diritto d’autore. Le immagini digitalizzate dei documenti saranno rilasciate con licenza libera CC0 (Creative Commons Zero), permettendone il riutilizzo senza restrizioni. Anche i metadati associati ai registri (nomi, date, luoghi) saranno resi disponibili con licenza aperta (CC0 o ODbL - Open Database License) per consentirne l’integrazione in Wikidata e altri progetti open access. L’Archivio Storico di Sora possiede i diritti di conservazione e gestione del materiale, garantendo l’autenticità delle fonti. Per eventuali materiali non ancora digitalizzati, verranno condotte verifiche aggiuntive per assicurare la conformità con le politiche di Wikimedia Italia e il rispetto delle normative vigenti in materia di accesso agli archivi storici.
L’Archivio Storico di Sora intende garantire la continuità e l’ampliamento del progetto di digitalizzazione anche dopo la conclusione del finanziamento e dell’accompagnamento del Wikimediano, attraverso le seguenti strategie:
- Formazione del personale e autonomia operativa
- Il personale dell’Archivio parteciperà al percorso formativo di Wikimedia Italia, acquisendo competenze per la gestione autonoma della digitalizzazione e della pubblicazione dei contenuti sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap.
- Dopo la fine del progetto, il team interno continuerà a digitalizzare nuovi documenti storici e a caricarli su Wikimedia Commons, Wikisource e Wikidata, garantendo un aggiornamento costante dell’archivio digitale.
- Ampliamento della digitalizzazione e coinvolgimento della comunità
- Verranno attivati nuovi cicli di digitalizzazione, con il coinvolgimento di enti locali, scuole e associazioni culturali per proseguire il lavoro su ulteriori registri di stato civile e altri documenti storici.
- L’Archivio intende avviare collaborazioni con volontari, genealogisti e ricercatori, incentivando il crowdsourcing per la trascrizione e indicizzazione dei documenti su Wikisource e Wikidata.
- Integrazione con progetti nazionali e internazionali
- Proseguirà la collaborazione con il Portale Antenati e altre iniziative nazionali per rafforzare la condivisione e la visibilità del patrimonio documentale.
- Sarà incentivato l’uso di OpenStreetMap per geolocalizzare i luoghi storici associati agli atti digitalizzati, arricchendo la mappatura del territorio. 4. Sostenibilità a lungo termine
- L’Archivio cercherà ulteriori fondi e finanziamenti pubblici e privati per supportare la digitalizzazione continua e l’aggiornamento delle infrastrutture tecnologiche.
- Sarà valutata la creazione di eventi, workshop e campagne di sensibilizzazione, per coinvolgere la cittadinanza e promuovere l’importanza della conservazione digitale del patrimonio storico. Grazie a queste azioni, il progetto si configurerà come un’iniziativa duratura e in continua espansione, consolidando la presenza dell’Archivio Storico di Sora sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap.
8 Scanner piano professionale per archivi e attrezzature informatiche per la digitalizzazione 3500 Installazione e utilizzo di software libero per l’elaborazione e gestione dei documenti 1500 Mostre documentali, letture guidate di documenti d'archivio, visite aperte al pubblico e alle scuole dell'archivio, guida alla consultazione 1000 Video promozionali dell'archivio e del progetto Wikimedia da caricare su siti e social 500 Compensi a professionisti esperti in digitalizzazione e metadatazione. 1500
MVSA - Museo Valtellinese di Storia e Arte
Il progetto di digitalizzazione 3D del Museo Valtellinese di Storia e Arte, in collaborazione con la società AerariumChain, si propone di arricchire e ampliare la documentazione digitale delle collezioni museali, creando modelli 3D delle opere conservate. L'iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di promozione e accessibilità del patrimonio culturale, con l'obiettivo di condividere liberamente il patrimonio del museo attraverso piattaforme come Wikimedia Commons. L'obiettivo principale è quello di realizzare un archivio digitale 3D delle collezioni, aumentando la visibilità e la fruibilità delle opere da parte di un pubblico globale. Oltre a favorire la conservazione digitale, il progetto mira a sensibilizzare il pubblico sull'importanza della digitalizzazione per la conservazione del patrimonio culturale. Le opere digitalizzate saranno caricate su Wikimedia Commons, dove saranno disponibili per il riutilizzo accademico, educativo e divulgativo, contribuendo al miglioramento e alla diffusione della cultura. Il Museo Valtellinese di Storia e Arte, con le sue esperienze pregresse di digitalizzazione, come la schedatura delle opere su Sirbec e la realizzazione di mostre online, continua quindi a innovare e a promuovere l’accessibilità e la visibilità delle proprie collezioni. Il progetto, che prevede la digitalizzazione di circa 20 opere entro la fine del 2025, rappresenta un passo importante per garantire che il patrimonio del museo rimanga disponibile per le generazioni future e possa essere apprezzato a livello globale.
l Museo Valtellinese di Storia e Arte partecipa al Bando Musei, Archivi, Biblioteche 2025 di Wikimedia Italia per rafforzare il proprio impegno nella digitalizzazione e nella condivisione del patrimonio culturale. Partecipando a questo bando, il museo ha l'opportunità di ottenere il supporto necessario per valorizzare le proprie collezioni attraverso la creazione di modelli 3D delle opere, rendendole accessibili gratuitamente e facilmente fruibili da un pubblico globale. La partecipazione al bando consente al museo di allinearsi alle migliori pratiche internazionali di valorizzazione del patrimonio culturale e di sfruttare le piattaforme open source, come Wikimedia Commons, per aumentare la visibilità delle opere. Inoltre, la diffusione dei modelli 3D con licenza libera permette di favorire la condivisione e l'utilizzo dei contenuti in ambito educativo, accademico e divulgativo, contribuendo alla conservazione e promozione del patrimonio culturale in modo innovativo e inclusivo.
Nel contesto del progetto di digitalizzazione 3D, il Museo Valtellinese di Storia e Arte mette a disposizione delle piattaforme come Wikimedia Commons i seguenti contenuti con licenze libere:
- Modelli 3D delle opere Le riproduzioni digitali 3D delle opere d'arte presenti nel museo, create attraverso scansioni ad alta definizione, saranno caricate su Wikimedia Commons con licenza libera. Questo permetterà a chiunque di visualizzare, scaricare e riutilizzare i modelli per scopi educativi, accademici o divulgativi, nel rispetto delle condizioni previste dalla licenza.
- Fotografie delle opere e delle mostre Le immagini fotografiche delle opere, delle mostre permanenti o temporanee, e dei restauri, saranno anch'esse condivise con licenza libera, per favorire una più ampia diffusione e condivisione del patrimonio visivo del museo.
- Metadati dettagliati Le informazioni sulle opere (titolo, autore, data, tecnica, provenienza, etc.) e i dettagli relativi alla digitalizzazione (ad esempio, descrizione della scansione 3D) saranno anch'esse condivisi sotto licenza libera. Questi dati sono essenziali per contestualizzare le opere e permettere a ricercatori, storici dell'arte e appassionati di accedere a informazioni complete.
- Contenuti relativi a restauri e progetti speciali I documenti e le immagini che documentano il processo di restauro delle opere, come nel caso delle statue dello Zotti della cappella della Sassella, saranno condivisi con licenza libera, consentendo di valorizzare anche le attività di conservazione. La condivisione di questi contenuti con licenza libera ha l'obiettivo di facilitare la diffusione del patrimonio culturale, migliorare l'accessibilità per il pubblico e stimolare il riutilizzo creativo delle risorse digitali in contesti educativi, accademici e culturali.
Il MVSA - Museo Valtellinese di Storia e Arte ha cura di rispettare i diritti d'uso del materiale condiviso nel progetto di digitalizzazione 3D. In particolare, per quanto riguarda i contenuti messi a disposizione sotto licenza libera su Wikimedia Commons, il museo segue precise linee guida per garantire che il materiale sia fruibile in modo legale e conforme alle normative vigenti. I diritti d'uso dei contenuti digitalizzati possono essere descritti come segue:
- Licenze Creative Commons (CC): Le opere e i modelli 3D caricati su Wikimedia Commons saranno condivisi sotto licenze Creative Commons.
- Materiale con Diritti Riservati: Alcuni contenuti, come opere di autori vivi o particolarmente recenti, potrebbero non essere condivisi con licenze libere e potrebbero essere soggetti a diritti d'autore. In questi casi, il museo garantirà che vengano rispettati i diritti d'uso e che solo i contenuti per i quali non esistono restrizioni siano resi disponibili liberamente.
- Fotografie e Documentazione: Le fotografie delle opere e dei restauri saranno pubblicate con licenza libera. Per le immagini storiche o quelle prodotte da terzi, saranno rispettati i diritti d'autore, con l'autorizzazione preventiva a condividere il materiale.
- Metadati: Le informazioni dettagliate su ogni opera (titolo, autore, data, tecnica, etc.) saranno sempre messe a disposizione con licenza libera, come parte dell'impegno del museo nella promozione della conoscenza aperta e accessibile. Il museo garantisce che tutti i contenuti caricati su Wikimedia Commons siano condivisi in piena conformità con le leggi sui diritti d'autore, permettendo la diffusione e il riutilizzo delle risorse nel rispetto dei diritti degli autori e dei creatori originali.
Il progetto di digitalizzazione 3D del MVSA può proseguire con diverse azioni strategiche che ne ampliano l’impatto, la visibilità e la sostenibilità. Ecco alcuni passaggi chiave che potrebbero essere adottati:
- Espansione del catalogo digitale:
- Continuare a digitalizzare nuove opere, includendo una varietà di beni culturali, dalla scultura alla pittura, agli oggetti archeologici
- Aggiornare regolarmente la piattaforma Wikimedia Commons con modelli 3D e fotografie, espandendo l'archivio digitale del museo e aumentando il numero di contenuti disponibili per il pubblico globale.
- Collaborazioni e sinergie:
- Rafforzare la collaborazione con Wikimedia Italia e con altre istituzioni culturali e accademiche per ampliare la visibilità del progetto e favorire scambi di risorse.
- Coinvolgere università e istituti di ricerca per promuovere l’utilizzo dei modelli 3D in ambito accademico e per il loro riutilizzo in progetti di ricerca.
- Coinvolgimento del pubblico:
- Introdurre attività interattive, come laboratori o eventi online, che coinvolgano il pubblico nella scoperta delle opere digitalizzate, come ad esempio workshop su come visualizzare e utilizzare i modelli 3D.
- Promuovere il progetto attraverso i social media del museo, utilizzando contenuti interattivi per stimolare l’interesse e la partecipazione degli utenti.
- Miglioramento continuo dei modelli digitali:
- Continuare a perfezionare la qualità dei modelli 3D attraverso l'uso di tecnologie più avanzate, come scansioni ad altissima definizione, per ottenere rappresentazioni ancora più dettagliate delle opere.
- Ottimizzare i modelli per garantire una fruibilità fluida e di alta qualità su tutte le piattaforme, inclusi dispositivi mobili e ambienti VR (Realtà Virtuale).
- Educazione e formazione:
- Creare risorse educative a partire dai modelli digitali, come video didattici, percorsi di apprendimento o guide interattive, per rendere il patrimonio culturale più accessibile e comprensibile.
- Collaborare con scuole e università per sviluppare progetti educativi che utilizzino le risorse digitalizzate.
- Sostenibilità e finanziamento:
- Cercare finanziamenti aggiuntivi tramite bandi europei, fondazioni e sponsor privati per sostenere la continuazione e l’espansione del progetto.
- Esplorare opportunità di partnership con altre istituzioni museali e organizzazioni culturali per finanziare progetti futuri e garantire la sostenibilità a lungo termine.
- Monitoraggio e valutazione:
- Implementare sistemi di monitoraggio per raccogliere feedback dai visitatori e dagli utenti online, valutando l’impatto del progetto sulla fruizione del patrimonio e sull’interesse del pubblico.
- Analizzare i dati relativi all’utilizzo dei modelli 3D e delle risorse caricate su Wikimedia Commons per ottimizzare le future azioni e migliorarne l'efficacia. Proseguendo su questi fronti, il progetto non solo avrà un impatto duraturo sulla valorizzazione e sulla conservazione digitale delle opere del museo, ma contribuirà anche a una più ampia diffusione della cultura, rafforzando la connessione tra patrimonio, tecnologia e pubblico globale.
8000 Servizio fotografie e digitalizzazione 3D 8000 0 0 Eventi, attività del Servizio Educativo, workshop e conferenze 2000 Realizzazione e stampa materiale di comunicazione interna ed esterna1 1000 0 0
Comune di Petralia Sottana
Digitalizzazione dell’archivio storico Del Comune di Petralia Sottana
Digitalizzare l’archivio È una scelta di innovazione ma anche di sostenibilità e di facilitazione nella fruibilità. L’obiettivo è Anche impiegare dei giovani assunti a tempo determinato per lo Svolgimento dell’attività
Documenti e immagini
Documenti storici che fanno parte del Patrimonio storico del nostro paese e di atti del comune di petralia sottana di proprietà dell ente
L’obiettivo è Digitalizzare tutto l’archivio Storico e avere fondi futuri per impiegare anche giovani in maniera più stabile così da digitalizzare tutto l’archivio
8 Scanner per Libri di Grande Formato, Scanner da Tetto A2, Alta risoluzione da 23 MP, Tecnologie di appiattimento Automatico e rimozione delle Impronte digitali, Altezza Regolabile 2000 Software gestione documenti 2000 No 0 No 0 Dipendente tempo determinato 4000
Museo delle Scienze e del Territorio (MuST)
Il progetto ha come fine la digitalizzazione di parte del Fondo Albino Frongia, conservato presso il MuST – Museo delle Scienze e del Territorio di Spoleto dal 2000. Il Fondo è composto dalla documentazione riguardante l'attività professionale di Albino Frongia (Ingurtosu 1910-Todi 1999), svolta a partire dal 1947 sia autonomamente che presso società di estrazione mineraria. In particolare è presente materiale relativo a miniere litignifere o a permessi di ricerca (Due santi, Ponte Rio, Ponte Martino, Montenero, Selvarelle, Fosso Chiusena, Trentacoste, Camerata, Montecastro, Vasciano San Martino, Montevalliano) situati nel territorio dei comuni di Todi, Montecastrilli, Acquasparta, Baschi e Massa Martana, alla miniera litignifera Colle Fontevecchia nel territorio di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria, alla Società mineraria Barite s.r.l. di Todi, alla miniera Arnata situata nel territorio dei comuni di Montecastrilli ed Acquasparta, alla miniera Frazione Sasso nel Comune di Cerveteri e a numerose altre miniere laziali. Sono presenti 19 buste archivistiche, da mappe e planimetrie, oltre che da riviste specializzate del settore minerario, tra le quali L’industria mineraria dal 1927 al 1990; Materie prime d’Italia e dell’Impero dal 1937 al 1942; Aria compressa dal 1955 al 1991. Il fondo contiene, inoltre, leggi, disposizioni, materiale pubblicitario, corrispondenza, relazioni, progetti, appunti, atti di convegni, studi e documentazione personale. La nostra partecipazione al bando ha come fine la conservazione e la valorizzazione di dati di importanza storica e scientifica, che vadano a completare la documentazione (dati di archivio, riviste, libri, pubblicazioni, fossili) relativa alle miniere di lignite della Regione Umbria conservati nel nostro museo e in quello delle Miniere di Lignite di Morgnano con cui costituiamo l’Ecomuseo geologico-minerario di Spoleto. Sarà così possibile rendere disponibili sulla piattaforma Wikimedia dati interessanti a studiosi di storia mineraria che ne abbiano necessità per motivi di ricerca e si potrà comunicare in modo più efficace ad un più ampio pubblico questa fase così importante della vita economica e sociale della nostra Regione. In modo così da dare nuova linfa alla preservazione della sua memoria, soprattutto nelle generazioni più giovani e in quelle future, aiutando in ciò la meritoria attività del Museo delle Miniere di Morgnano e dell’Associazione omonima che ci opera. Inoltre, come con lungimiranza era stato visto al momento dell’istituzione dell’Ecomuseo, questa conoscenza del passato deve essere da stimolo per il futuro integrando memoria e sviluppo. Il progetto si compone di tre fasi: scansione, divulgazione e la pubblicazione. Quest’ultima verrà organizzata e resa disponibile online al pubblico in open access all’interno dell’edicola digitale all’interno del sito mustspoleto.com, oltre che per la condivisione attraverso i progetti Wikimedia. La digitalizzazione avverrà tramite scanner classici e planetari per i documenti cartacei di piccolo e medio formato più delicati, scansioni con macchine a rullo per la documentazione in buono stato di conservazione e di grande formato. Sono nelle disponibilità del museo uno scanner classico ed uno planetario che verranno utilizzati da professionisti esterni coadiuvati dal personale tecnico-scientifico del MuST che supporterà col proprio contributo di lavoro l’intera operazione. Verrà dato grande spazio alle azioni di disseminazione e pubblicizzazione dell’operazione di digitalizzazione culturale:
- verrà effettuata una conferenza stampa di presentazione e avvio di progetto presso il MuST con le istituzioni locali in coordinamento con Wikimedia;
- verrà allestito un corner espositivo del progetto con i riferimenti del finanziamento del bando e un access point alle piattaforme digitali open data;
- verranno coinvolte le scuole del territorio con un incontro a tema con i ragazzi per parlare di digitalizzazione e open data;
- sul sito del MuST verrà pubblicata una pagina esplicativa del progetto con i link di collegamento alle piattaforme. Saranno inoltre previsti due eventi pubblici in occasione della Giornata Nazionale delle Miniere: uno nel 2025 di presentazione ed uno nel 2026 di comunicazione dei risultati delle attività di digitalizzazione e delle prospettive future ospitati presso il Museo delle Miniere di Morgnano. Il materiale digitalizzato verrà ove pertinente riportato come dato georeferenziato nelle cartografie Open Street Map.
Il MuST intende partecipare a questo bando nel solco di un rilancio delle sue attività iniziato negli ultimi anni e dell’intenzione di seguire due delle sue missioni: la ricerca e la divulgazione. La ricerca produce cultura e la cultura può favorire lo sviluppo locale. La divulgazione è di fondamentale importanza alla conoscenza del territorio e della sua ricchezza naturalistica e culturale, della cui consapevolezza non sempre è fornita la popolazione. La storia del MuST inizia nella seconda metà dell’Ottocento – con la collezione geo-paleontologica del Conte Toni – riprende nel 1986 con la prima proposta di un Laboratorio di Scienze della Terra (LST), il passaggio dei beni al Comune di Spoleto, l’inaugurazione dell’LST nel 1995, la fervente attività fino ai primi anni 2000 e poi la recente ripresa con l’arrivo di un nuovo gestore privato (la Intgeomod srl, che da oltre 6 anni porta avanti progetti di sviluppo del Museo) composto da esperti (geologi, naturalisti, informatici, grafici), la ristrutturazione dei locali, l’acquisizione della collezione zoologica del Professor Bernardino Ragni e il nuovo allestimento inaugurato a Febbraio 2023 che hanno portato il laboratorio ha diventare l’attuale museo In questo percorso una parte fondamentale è stata l’entrata nel 2012 del Laboratorio, assieme al Museo delle Miniere di Morgnano, nella rete degli ecomusei della Regione Umbria (Ecomuseo geologico-minerario di Spoleto). La città di Spoleto è stata profondamente segnata dall’esperienza delle miniere di lignite e dalla loro dismissione nel 1962 lasciando profonde ferite nell’economia locale. Da un lato l’Ecomuseo si è adoperato per il recupero e il restauro del vecchio impianto minerario, dall’altro ha cercato di ricostruire e preservare la memoria storica degli uomini che ci hanno lavorato. Nel MuST è conservata ampia documentazione dell’attività mineraria in Umbria, compresi i resti di mammiferi fossili pliocenici ritrovati nelle miniere di Morgnano. È per questo che nel 2000, a seguito della donazione del Fondo Albino Frongia alla Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano da parte degli eredi, questa è stata depositata presso i locali del museo. Nell’anno corrente il Museo ha avviato una importante fase di potenziamento grazie all’indizione di un partenariato speciale pubblico-privato (PSPP) tra l’amministrazione pubblica (il Comune di Spoleto proprietario del Museo e dei suoi beni) e il gestore privato (la società Intgeomod srl per la parte gestionale, di progettazione e scientifica). Il museo crede fortemente nella ricerca e nella divulgazione e, tramite l’azione della società, sta investendo su bandi importanti per implementarne l'innovazione ma anche per occuparsi della enorme quantità di materiale (archivistico, librario, fossili, rocce, minerali, tassidermie, materiale naturalistico di vario tipo, attrezzature specialistiche) conservato nei suoi magazzini e di organizzare un archivio digitalizzato e aperto al pubblico. Il MuST si è dotato da poco di un nuovo sito web, in cui è presente un’edicola digitale che stiamo popolando con materiale naturalistico e geologico presente nella nostra biblioteca. Con questo progetto è invece nostra intenzione occuparci di parte del Fondo Frongia, in quanto materiale archivistico delicato.
Il progetto prevede di rendere fruibili le documentazioni relative ai titoli di concessione minerari, i cui diritti di sfruttamento sono cessati da oltre 50 anni e che contengono materiale inedito sia tecnico che fotografico. Tale documentazione rappresenta un patrimonio di enorme valore per l’archeologia industriale di inizio ‘900. Si stima di pubblicare tra le 20 e le 30 planimetrie di miniera, diverse piante, decine di documenti relativi a varie miniere, varie stratigrafie di sondaggi, alcune sezioni, decine di articoli e pubblicazioni, alcuni studi minerari e geologici, alcuni progetti ingegneristici, alcune riviste specialistiche, una tesi di laurea, alcune fotografie delle miniere di Morgnano. Nel complesso si stima di rendere pubbliche circa 500 documenti (file) tra quelli sopra indicati.
I materiali condivisi saranno solo quelli liberi da diritti d’uso, riproduzione e pubblicazione. In generale la collezione è costituita da documenti tecnico-scientifici relativi alle concessioni minerarie dello scorso secolo. Tali diritti di riservatezza sono definitivamente cessati e le società realizzatrici dei rilievi sono cessate. La collezione è nella custodia e disponibilità del MuST a seguito del deposito archivistico effettuato dall’ex proprietario “Comunità Montana”, ora estinto.
Nel Fondo Frongia sono presenti mappe, tavole, sezioni di dimensioni maggiori con problemi dovuti all’attacco di muffa. Con un successivo progetto vorremmo restaurare e mettere in sicurezza tale materiale, prima di procedere alla loro digitalizzazione ed eventuale condivisione anche sulle piattaforme wikimedia ad integrazione di quanto già fatto con questo progetto. Lo stesso vorremmo fare per l’altro materiale di tematica mineraria conservato nel museo, in modo da sviluppare un vero e proprio Centro di documentazione delle attività minerarie dell’Umbria.
8000 Scanner planetario e scanner tradizionale (già nelle disponibilità del MuST) 0 Non previsto 0 Due eventi pubblici in occasione della Giornata Nazionale delle Miniere: uno nel 2025 di presentazione ed uno nel 2026 di comunicazione dei risultati delle attività di digitalizzazione e delle prospettive future ed altre attività di divulgazione con stampa e scuole. 700 editing immagini scansionate e materiale divulgativo per il museo e per gli eventi. 1000 ttività di studio, scelta e digitalizzazione del materiale ritenuto di maggiore interesse da parte di professionisti, costi per consulenze tecniche e per il caricamento online in piattaforma. 6300
Extra Moenia
Il museo etnomusicale I Gigli di Nola è stato istituito nel 2000 dall'Associazione Extra Moenia. Da alcuni anni non ha la sede fisica ma vorrebbe continuare la sua attività online. Si occupa della Festa dei Gigli di Nola inserita nella lista dei beni tutelati dall'UNESCO dal 2013.
Per sviluppare la propria attività di rilevazione sul campo, archiviazione e promozione della Festa dei Gigli di Nola
2.000 Foto della Festa dei Gigli di Nola e 30 clip della stessa.
tutto il materiale sarà licenziato
ogni anno il conferimento di almeno 1000 scatti fotografici
8000 acquisto macchina fotografica con obbiettivi, treppiede 6..000,00 no 0 no 0 aggiornamento e implementazione web 2000 no 0
Biblioteca Labronica "F.D. Guerrazzi" – Comune di Livorno
Il progetto prevede la digitalizzazione della copia in possesso della Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” della seconda edizione, pubblicata a Firenze nel 1661 (corretta e accresciuta in base all’originale rispetto alla prima del 1646), dell’Arcano del mare di Robert Dudley, e la messa a disposizione della stessa per la pubblica fruizione mediante uno sfogliatore digitale. Si ritiene il progetto di particolare valore, in considerazione tanto dell’importanza storica dell’opera che della rarità e pregio della stessa. Quanto al primo punto, l’opera è storicamente importante sia in termini generali – costituisce il primo atlante marittimo “mondiale” (limitatamente alla parte di mondo allora conosciuta) e la prima enciclopedia nautica “scientifica” (ossia della nautica come scienza esatta, matematicamente intesa) –, sia con particolare riferimento alla Toscana e al suo rapporto con il mare in Età moderna – l’autore essendo un progettista navale ed esperto cartografo al servizio dei Granduchi di Toscana, e avendo collaborato alla progettazione del molo del porto di Livorno realizzato a inizio Seicento. Quanto al secondo punto, si consideri la ricchezza iconografica delle numerosissime tavole, contenenti mappe cartografiche redatte secondo il metodo di Mercatore e rappresentazioni, anche con parti mobili, di strumenti di navigazione dell’epoca. Si prevede di produrre un set master in formato TIFF alla risoluzione di 400 dpi ottici, destinato alla conservazione nel tempo, e due ulteriori set da esso derivati, in formato JPEG compresso, alla risoluzione rispettivamente di 300 e 150 dpi, destinati alla pubblicazione e consultazione. Prevediamo anche, in aggiunta al finanziamento richiesto, un nostro cofinanziamento di circa 2.000,00 euro.
In primo luogo, il progetto di digitalizzazione della copia in possesso della Biblioteca Labronica dell’Arcano del mare permetterebbe da un lato una migliore conservazione e tutela (sia con riferimento al supporto – per via della minore esigenza di movimentazione del materiale, che ha un formato di notevoli dimensioni: 35 x 61 cm –, sia con riferimento ai contenuti – mettendoli al riparo in caso di distruzione o danneggiamento), dall’altro la fruizione più libera e la diffusione più ampia, e quindi una valorizzazione ottimale del bene. In secondo luogo, l’evento costituito dalla “Biennale del mare e dell’acqua BLU LIVORNO”, progetto pilota previsto a Livorno nel 2025 con il patrocinio dell’Unione Europea, che verterà sui temi dell’economia, dell’ambiente, della scienza, della cultura e dello sport seguendo il filo rosso del tema “mare”, rappresenterebbe una cornice ideale per pubblicizzare il progetto di digitalizzazione e promuovere la conoscenza dell’opera e la sua diffusione.
La Biblioteca Labronica del Comune di Livorno metterebbe a disposizione un set di immagini ad alta qualità in formato JPEG compresso e alla risoluzione di 150 dpi, riguardanti sia tutte le pagine di testo e carte di tavole, sia tutti gli elementi della legatura (piatti, contropiatti, carte di guardia, dorsi e tagli) di cui si compongono i due volumi dell’edizione del 1661 oggetto di digitalizzazione.
I due volumi di cui si compone materialmente l’opera che sarà oggetto di digitalizzazione sono di proprietà del Comune di Livorno, e secondo la L. 633/1941 (Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio) i diritti di utilizzazione economica dell'opera (che nel caso specifico si trova nella seconda edizione fiorentina del 1661), si sono estinti: sono terminati più di 70 anni solari dopo la morte dell’autore Robert Dudley (1574-1649), conosciuto come Duca di Northumberland.
L’attività di condivisione di contenuti potrebbe proseguire con l’implementazione delle voci di Wikipedia legate all’editoria livornese e/o alla storia della città labronica, con particolare riferimento all’Età moderna.
8000 no 0 sviluppo e installazione di applicazione per la ricerca, visualizzazione, consultazione 3500 uno o più eventi di pubblicizzazione del progetto 0 promozione in rete sul sito del Comune di Livorno e sul portale dell’OpAC del Sistema documentario del territorio livornese 0 trasporto e assicurazione del materiale, digitalizzazione, post-produzione e stoccaggio delle immagini 6500
Comune di Comiso - Biblioteca Comunale Fulvio Stanganelli
Realizzazione di immagini tridimensionali di reperti archeologici esposti presso la biblioteca; realizzazione di flipbooks dei volumi del fondo antico della biblioteca; realizzazione di immagini tridimensionali di alcuni reperti del contiguo museo civico di storia naturale
In un più ampio progetto per la creazione di un fanlab all'interno della Biblioteca, si vuole rendere accessibile a tutta la comunità, non solo a quella locale, il grande patrimonio librario che va dal 1500 al 1800. La carenza di fondi dell'Ente per la realizzazione di tale progetto, non può e non deve essere vincolante a liberare dallo spazio gli antichi volumi che, per la loro natura biologica, sono destinati, nonostante tutte le precauzioni, a deteriorarsi.
Le immagini tridimensionali dei reperti archeologici esposti presso la biblioteca; i flipbooks dei volumi del fondo antico della biblioteca; le immagini tridimensionali di alcuni reperti del contiguo museo civico di storia naturale.
immagini in pubblico dominio
Attraverso la condivisione delle immagini realizzate sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap, oltre che sulla pagina istituzionale dell'Ente, con arricchimenti periodici dei contenuti.
5000 scanner 3D 5000 Acquisto e installazione di software libero 0 no 0 Materiale informativo solo sul web 0 no 0
Ente Comune di Patti
Il progetto permetterà alla Biblioteca Comunale e all'Archivio Storico della città di Patti di valorizzare e condividere il proprio patrimonio con un pubblico più ampio, contribuendo alla conservazione della memoria storica locale e promuovendo l'uso delle tecnologie digitali per la cultura. Perchè l'Archivio Storico della città custodisce manoscritti di grande valore risalenti al XVI e XVII secolo che andrebbero digitalizzati e pubblicati online per renderli accessibili a studiosi, cittadini e appassionati di storia, contribuendo alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale locale. I documenti da mettere a disposizione del progetto sono:
- Registri della Corte Giuratoria a partire dal 1579 al 1806
- Senato dal 1807 al 1812
- Registri delle deliberazioni del Decurionato dal 1819 al 1859
- Registri della Conciliazione dal 1819 al 1875
- Corte del Giudice Civile dal 1675 al 1799
- Introiti ed esiti del Peculio Strumentario
- Congregazione di Carità dal 1823 al 1844
- Atti Giudiziari secolo XIX con copia del secolo XVII
- Conti del Patrimonio Civico dal 1751 al 1796
- Scrutineo per l'elezione degli Ufficiali di Città 1768 1785
- De Conciliis 1596 1720
- Registro Introito ed Esito 1849 1867
- Insinue 1555 1783
- Registri dei Mandati di pagamento e Conti del tesoriere dal 1592 al 1910
- Reagistri di protocollo 1884-1886
- Commissione dei beni ecclesiastici aa 1911 1845 1863 1864 1872
- Atti della Corte Capitanale 1865 e 1804
- Atti Vari del Comune dal 1919 al 1851
- Catasto Comunale di Patti 1836 1899
- Deliberazioni della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale 1861 1969
- Registri di Stato Civile, atti di nascita, morte e matrimonio dal 1820 al 1900
Trattandosi di atti e documenti appartenenti al Comune di Patti non sono soggetti a diritti d'uso
Caricamento degli atti e dei documenti sopra descritti su Wikimedia Commons e Wikisource con licenze aperte e creazione di mappe storiche georeferenziate su OpenStreetMap, con indicazioni di luoghi significativi menzionati nei documenti storici
8000 Acquisto scanner professionale per la digitalizzazione di manoscritti antichi 3500 Software libero per l'elaborazione e la gestione dei contenuti 500 Attività di sensibilizzazione rivolte alla comunità e alle scuole 1500 Creazione di materiali promozionali cartacei e digitali 1500 Spese per processo di conversione da microfilm a digitale dei volumi restaurati che sono stati riversati in microfilm 1000
Settore Biblioteche di Ateneo - Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Digitalizzazione e valorizzazione del lascito librario e archivistico di Vincenzo Ottaviani. Il progetto è frutto della collaborazione tra il Sistema Bibliotecario dell’Università di Urbino e l’Archivio di stato di Pesaro e Urbino, sezione di Archivio di Stato di Urbino e mira a ricostruire e digitalizzare il lascito librario e archivistico di Vincenzo Ottaviani, medico e botanico di grande rilievo, la cui figura è stata illustrata da F. Pedrotti nelle voce del Dizionario Biografico degli Italiani (vol. 79 2013: OTTAVIANI, Vincenzo - Enciclopedia - Treccani). Ottaviani, oltre ad essere il fondatore dell’orto botanico di Camerino, contribuì alla fondazione della Biblioteca Universitaria di Urbino, che conserva 466 volumi monografici, di cui 305 antichi, oltre a preziose tavole anatomiche da lui stesso disegnate. Il progetto prevede anche il riordino e la digitalizzazione di parte del suo ricco e importante Archivio personale, si tratta di ca. 800 fascicoli non ancora schedati e descritti, che contengono lettere, manoscritti e altri documenti, conservato presso la sezione di Urbino dell’Archivio di stato di Pesaro e Urbino. Attività previste: Digitalizzazione attraverso scanner planetario di circa 10.000 documenti. I documenti digitalizzati saranno pubblicati anche su Archivio Digitale, garantendo un accesso più ampio agli studiosi e al pubblico interessato alla figura di Vincenzo Ottaviani.
L’Università degli Studi di Urbino conserva un cospicuo fondo antico composto di numerose collezioni bibliografiche e archivistiche a partire dal XV secolo. Da diversi anni ha avviato un ambizioso progetto di digitalizzazione del patrimonio storico per consentirne la libera fruizione e la sua valorizzazione. L’obiettivo di garantire la massima accessibilità alle fonti documentali, viene perseguito attraverso numerose attività che mirano alla digitalizzazione e alla libera fruizione del proprio patrimonio culturale attraverso un portale tematico. La fruizione delle numerose collezioni viene garantita attraverso la teca digitale Sanzio Digital Heritage, raggiungibile dal seguente indirizzo web https://sanzio.uniurb.it. Con la partecipazione al bando Wikimedia si intende dare maggiore visibilità alle collezioni digitali a licenza aperta, incentivando consultatori, studiosi e ricercatori al libero riuso delle fonti e dei documenti digitali.
Nell’ambito della collaborazione tra il Sistema Bibliotecario dell’Università di Urbino e l’Archivio di Stato di Pesaro e Urbino saranno digitalizzati ad alta risoluzione mediante scanner planetari e resi accessibili: i più rilevanti e antichi tra i 466 volumi monografici di argomento medico, botanico e scientifico, donati da Vincenzo Ottaviani alla Biblioteca Universitaria di Urbino, tutto contrassegnati dal timbro “Eredità del Pr. V. Ottaviani urbinate”, conservati presso il fondo antico le tavole anatomiche disegnate dallo stesso Ottaviani, una preziosa testimonianza del suo lavoro scientifico i documenti più rilevanti del suo Archivio personale conservato presso la sezione di Urbino, dell’Archivio di stato di Pesaro e Urbino. L’obiettivo è riunire virtualmente, attraverso la digitalizzazione, il patrimonio librario e documentario di Vincenzo Ottaviani, rendendo i documenti fruibili e accessibili all’intera comunità e arricchire la voce di Wikipedia a lui dedicata con collegamenti e ulteriori informazioni significative, offrendo una panoramica completa e dettagliata del suo lavoro e della sua eredità.
Per Sistema Bibliotecario di Ateneo - Licenza CC BY-SA e per archivio personale dell’Archivio di Stato di Pesaro e Urbino, sezione di Urbino - Licenza CC BY-NC-SA
Il corpus delle opere di Ottaviani potrebbe essere completato con la digitalizzazione di tutti i documenti e dei volumi del Fondo e dell’archivio Ottaviani e soprattutto allargando la collaborazione con altri Enti, in particolare l’Orto botanico di Bologna che conserva il manoscritto del trattato sui funghi e delle tavole micologiche e l'erbario, nonché con l’Università di Camerino per altri materiali documentari ivi conservati.
8000 Nessuna 0 Nessuna 0 Nessuna 0 Nessuna 0 Collaboratore esterno 8000
Biblioteca Comunale Pietro Mandrillo
Il progetto presentato dalla Biblioteca Comunale prevede la schedatura e la digitalizzazione di due importanti periodici locali - "La Controra" e "Il Taccuino" attive tra gli anni '90 e la prima decade del 2000. Alcuni fascicoli della "Controra" sono presenti presso la Biblioteca e sono consultabili solo in loco. Per quanto riguarda "Il Taccuino", la particolarità di questo progetto consiste nel reperimento dei fascicoli della rivista attraverso il coinvolgimento della comunità, invitandola a donare alla Biblioteca le copie in proprio possesso e a procedere successivamente alla schedatura e digitalizzazione. L'idea progettuale quindi mira a ricostruire una sorta di "storia" della stampa periodica locale attiva tra gli anni '90 e la prima decade del 2000.
La partecipazione al bando è motivata dalla volontà di rendere fruibile ad un pubblico più vasto possibile uno spaccato di storia locale restituendo alla comunità una fotografia della vita quotidiana, ma anche sociale, culturale e politica di quegli anni.
2 pubblicazioni periodiche mensili "La Cotrora" e "Il Taccuino" attive tra gli anni '90 e la prima decade del 2000 ed ora cessate. L'annata del 1996 della Controra è attualmente presente in Biblioteca. Nei mesi successivi si procederà il reperimento dei fascicoli mancanti delle due testate.
Alcuni fascicoli della Controra sono di proprietà della Biblioteca Comunale. Nei mesi successivi si provvederà al completamento, per quanto possibile, delle annate mancanti e saranno richieste le liberatorie degli aventi diritto sulla pubblicazione e digitalizzazione sulla piattaforma Wikimedia.
Il progetto può proseguire incrementando e completando la collezione con l'aggiunta di altri fascicoli e/o ulteriori testate attualmente non più reperibili.
8 acquisto attrezzatura professionale per scansioni di libri e documenti A3, con fotocamera hd 24 mp, tecnologia di 3a generazione, supporto HDMI, compatibile Windows/Macos/Linux 800 1000 NO 0 1 evento di pubblicizzazione del progetto 1000 produzione materiale promozionale 500 1 figura professionale per il reperimento del materiale mancante ed elaborazione della ricostruzione storica - bibliografica della stampa periodica del periodo e 1 figura tecnica per il caricamento del materiale sulla piattaforma 5500
Associazione Culturale Vera Nocentini E.T.S
Il progetto mira alla creazione e al caricamento su OpenStreetMap di almeno dieci itinerari urbani all’interno della città di Torino, che consentano di ripercorrere la storia sociale e industriale dei diversi quartieri torinesi attraverso i canti popolari e di lavoro ad essi legati. Il territorio di Torino, città industriale e partigiana, è stato attraversato nel corso dell’Ottocento e del Novecento da una ricca storia di lotte, di rivendicazioni operaie, di movimenti di liberazione e per l’affermazione dei diritti sociali e delle donne. Il progetto vuole mettere a disposizione di tutti e tutte la possibilità di ripercorrere quelle storie attraverso il filo rosso dei canti popolari, seguendo percorsi disponibili online, e percorribili a piedi in circa due ore, le cui tappe siano arricchite da schede storiche, registrazioni di canti popolari, spartiti e testi delle canzoni e scansioni di documentazione d’archivio legata ai luoghi visitati. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Vera Nocentini e alcune associazioni e gruppi musicali torinesi che fanno ricerca sulla musica popolare. La documentazione archivistica che l’Associazione Nocentini conserva sulla storia industriale e sociale dei luoghi torinesi, e le esperienza di ricerca maturate all’interno dell’Associazione su questi temi, serviranno da punti di partenza e verranno messe in collegamento con il patrimonio di “canti di lavoro” e “canti di resistenza” selezionato dai ricercatori di progetto.
Il materiale illustrativo su ciascuna tappa sarà arricchito con incisioni inedite dei canti popolari meno facilmente reperibili in rete, realizzate coinvolgendo cantanti che fanno ricerca sulla musica popolare. Oltre alla realizzazione e al caricamento dei percorsi su OpenStreetMap, il progetto prevede anche una restituzione al pubblico con almeno tre passeggiate guidate nei luoghi oggetto dell’indagine, accompagnate dall’esecuzione dei canti ad essi correlati. E’ previsto un evento di lancio per promuovere le passeggiate e i percorsi condivisi su OpenStreetMap. Il legame tra canto di tradizione orale e storia urbana e del lavoro è un tema che suscita grande interesse nell’ambito della ricerca storica, ma che non sempre riesce ad essere trasmesso al pubblico non specialista: con questo progetto ci si augura di poter raggiungere una platea più ampia di quella dei soli addetti ai lavori, valorizzando il patrimonio industriale di Torino, ancora scarsamente valorizzato (eccezion fatta per il caso Fiat, che non rappresenta che una parte della ricchissima storia industriale della città) e offrendo un connubio tra storia, turismo, sviluppo urbano, architettura e studi sociali. L’obiettivo è che l’utenza possa “leggere la città attraverso i suoi canti”, avvicinandosi alla sua storia e a quella dei suoi luoghi, dei suoi edifici, dei suoi abitanti.
L’Associazione culturale Vera Nocentini, partner del Polo del ‘900, ETS nasce nel 1978 per preservare e valorizzare la memoria e la storia del movimento operaio e sindacale e del mondo del lavoro torinese. Conserva una biblioteca di oltre 30.000 volumi e un archivio storico con più di 1.000 metri lineari di documenti, 5.000 fotografie e 3.000 manifesti. Cura e promuove ricerche e pubblicazioni sulla storia del Novecento, con un’attenzione particolare alla storia sociale, del lavoro, di genere e dei movimenti migratori. Realizza eventi, mostre, laboratori di lettura, incontri didattici, seminari, performance che uniscono l’approfondimento storico alle tematiche del nostro presente: lavoro, diritti, migrazioni, conflitti, inclusione. E' partner di progetti e festival di rilevanza nazionale.
L’Associazione Nocentini lavora dalla sua fondazione sul legame tra territorio e storia sociale e del lavoro, ed ha più volte realizzato materiali divulgativi sul tema. Ad esempio nel periodo del lockdown sono stati predisposti dei materiali didattici sulla storia del lavoro torinese a partire dai luoghi più significativi, liberamente scaricabili dal sito della Nocentini. Il bando darebbe la possibilità di sistematizzare un lavoro di ricerca già in essere in collaborazione con degli esperti del settore, che consentirebbe di rendere accessibili alcune parti del proprio archivio documentario, allargandone la conoscenza e la fruizione ad un pubblico più ampio.
- Caricamento di almeno dieci itinerari su OpenStreetMap che riguardino diversi quartieri della città di Torino, formati da tappe che contengano:
- Schede di descrizione dei luoghi o degli edifici
- Schede storiche
- Scansione dei documenti archivistici dell’Associazione Vera Nocentini significativi per la tappa
- Testi e/o spartiti di canti popolari associati alla tappa
- Registrazioni dei canti popolari (di cui almeno cinque registrati appositamente nell’ambito del progetto)
- Immagini dei luoghi, sia recenti che di archivio I contenuti saranno rilasciati con licenza Creative Common BY
- Registrazione di almeno cinque brani tra quelli selezionati dal progetto di ricerca; caricamento come contenuti inediti all’interno degli itinerari. I brani saranno registrati gratuitamente in uno studio di registrazione disponibile per il progetto.
- Realizzazione di almeno tre visite guidate gratuite e aperte al pubblico, seguendo tre degli itinerari caricati su OpenStreetMap e realizzazione di un evento di lancio
Documenti (documenti testuali e immagini) dell’archivio Vera Nocentini I contenuti saranno licenza Creative Commons BY-NC-SA. È consentita la condivisione e la modifica dei materiali originali a condizione di riconoscere una menzione di paternità adeguata, di segnalare l’avvenuta modifica, di non utilizzare i materiali per scopi commerciali e di distribuirli con la stessa licenza. Fotografie da acquisire: saranno rilasciate con licenza Creative BY Musiche di tradizione orale: saranno scelte le musiche popolari che per loro natura non sono protette dai diritti d’autore Elaborazione dei percorsi: da elaborare all’interno del progetto
L’Associazione Nocentini, che ha nella sua mission la divulgazione della storia sociale e del lavoro e della città e che intende lavorare per ampliare la fruizione e la conoscenza del suo patrimonio archivistico, è interessata alla prosecuzione del progetto oltre i termini temporali previsti dal bando per lo svolgimento delle attività. In particolare, dopo i primi dieci itinerari legati dal tema dei canti di lavoro, è interessata a replicare il format costruendo e caricando online itinerari che ripercorrano la storia della città attraverso declinazioni diverse: dalla storia di genere, alla storia poco valorizzata di particolari settori industriali, ad alcuni momenti storici di particolare importanza per la storia cittadina e nazionale.
8000 Non previsto 0 Non previsto 0 gestione della logistica per i percorsi proposti al pubblico ed evento di lancio 800 produzione di grafiche e formati web 500 lavoro di ricerca sugli itinerari e sui canti correlati euro 1400 lavoro di ricerca archivistica interna Vera Nocentini 1000 lavoro di caricamento dei percorsi e nuove immagini euro 1000 lavoro di selezione e caricamento archivi Vera Nocentini 1000 spese per gruppo di musica popolare cachet, 5 di Costanza, 5 pomeriggi 400 uno strumentista. 1000 per le incisioni. Totale 1400 euro. Realizzazione tre itinerari con visite guidate e performance canora euro 900 ( 300 euro a itinerario) 6700
Archivio storico comunale di Bagnacavallo
Il progetto è volto alla digitalizzazione e valorizzazione di 103 negativi su lastre di vetro e gelatina a sviluppo (1920-1945 ca.) di vario formato, afferenti il Fondo dello scultore bagnacavallese Pietro Melandri, a testimonianza di gran parte della sua produzione artistica. L’artista nasce a Bagnacavallo nel 1894 e nel 1920 si reca a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti e alla Reale Scuola d’Arte della Medaglia. Tra i suoi lavori più illustri si segnalano: il fregio per l’Altare della Patria realizzato con il suo maestro Angelo Zanelli; i monumenti al generale Artigas in Montevideo e quello ai Caduti di Minerbio (BO); quattro statue per il Teatro Italia di Roma; il coronamento del portone d’ingresso dei Musei Vaticani e il busto di Damiano Chiesa sempre a Roma. Nel 1926 realizza in bronzo il monumento ai caduti di Bagnacavallo che, scampato alla fusione per utilizzo bellico nel 1942, è oggi uno dei monumenti simbolo della città. Pietro Melandri muore a Roma nel 1971, ed è seppellito nella sua città natale. La digitalizzazione dei materiali fotografici del Fondo costituisce una prima azione di valorizzazione e approfondimento della figura di questo artista locale a molti sconosciuto e di cui Giuseppe Salvatore Cortesi nel 1994 scrisse: “anche se scomparso da non molti anni credo che i bagnacavallesi abbiano già dimenticato quel loro cittadino che si è distinto non poco in campo nazionale sul piano artistico.” Il progetto contempla anche la creazione di una pagina Wikipedia dedicata a Pietro Melandri che possa contenere le immagini digitalizzate. Per promuovere a livello locale l'intero progetto verrà realizzato un opuscolo informativo biografico sullo scultore.
L’occasione ci sembra adeguata per promuovere il patrimonio fotografico e artistico della città e dell'Archivio Storico Comunale, grazie ad un libero accesso e ad una libera fruizione delle immagini della produzione artistica di Pietro Melandri e, al contempo, approfondire la conoscenza dell'artista. L’intero fondo fotografico originale delle sue opere, composto in totale da 103 negativi. Nello specifico:
- 64 lastre in vetro 13x18
- 12 lastre in vetro 9x12
- 6 lastre in vetro 6x9
- 5 lastre in vetro 10x15
- 5 lastre in vetro 18x24
- 10 negativi in gelatina a sviluppo ai sali d’argento 13x8
- 1 negativo in gelatina a sviluppo ai sali d’argento 18x24
Immagini di cui l'Istituzione possiede i diritti.
Il progetto è il primo tassello per la valorizzazione della figura dell'artista bagnacavallese. A seguito della sua realizzazione, la nostra Istituzione intende effettuare il riordino del suo archivio personale e professionale e, ricorrendo nel 2026 il centenario dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti di Bagnacavallo, presentare alla cittadinanza il frutto del lavoro e dei nuovi studi sull’autore.
2500 Stativo Kaiser base per acquisizioni digitali; macchina fotografica digitale Nikon z6 II per riproduzioni 2150 no 0 no 0 stampa quaderno divulgativo 350 no 0
APS Liberi nell'arte
Breve descrizione del progetto: Il progetto prevede anche la realizzazione di n. 2 tour virtuali da destinare in rete al progetto Wikimedia, insieme alla documentazione cartacea digitalizzata. Tale tecnologia viene comunemente utilizzata per le proprietà storiche con fine conservativo. Pertanto, il progetto prevede la restituzione digitale di Villa Morani, dimora appartenuta all’artista Alessandro Morani (1859-1941) e alla moglie Lili Helbig (1868-1954), importante patrimonio anche da un punto di vista architettonico: la struttura consiste in una costruzione liberty edificata alla fine del XIX sec., articolata in una superficie interna di circa 400 mq ai quali si sommano 6500 mq di giardino. Nel 2021 con delibera pubblicata sul Bollettino Regione Lazio n. 87/2021, Villa Morani è entrata a far parte della Rete delle dimore e giardini storici del Lazio. Grazie a foto e video sferici a 360°, l’utente potrà muoversi negli spazi della Villa, scegliendo diversi punti di vista per osservare la resa realistica di ogni dettaglio. Si vuole offrire un’esperienza immersiva, sempre disponibile online, fruibile da qualsiasi parte del mondo grazie ad un dispositivo mobile (smartphone, pc, tablet). Il secondo tour virtuale vuole creare un museo che accolga le mostre allestite dagli esponenti del movimento artistico In arte libertas tra il 1886 ed il 1903. L’ambiente virtuale riporterà, insieme alle opere pittoriche realmente esposte, informazioni testuali su fatti, personaggi ed episodi testimoniati dai documenti dell’epoca. Si ritiene, dunque, di grande valore dare ‘nuova vita’ ad eventi storici degni di nota (ad es. la quarta mostra è stata visitata e inaugurata dalla stessa Regina Margherita) e ad un movimento artistico di interesse storico-culturale da studiare e approfondire. Oltre ad essere uno strumento innovativo, il tour virtuale permette di essere altamente personalizzabile: entrambi i tour virtuali saranno dotati di voce narrante, immagini, video, link esterni, finestre informative e commenti sonori. I tour saranno fruibili in duplice lingua (ITA/ENG).
Per condividere contenuti storico artistici al momento inediti o poco conosciuti e al tempo stesso porli al riparo da usura nel corso delle visite con l'utilizzo delle nuove tecnologie
Il tour virtuale della Dimora Storica permetterà di visitare n. 4 stanze con le relative opere pittoriche in esse contenute, insieme agli esterni ed ai suoi giardini. Il tour virtuale del museo d’arte consterà di n. 1 stanza ( per un totale di circa 30 opere. Questo elaborato digitale farà riferimento per la struttura, per le opere e gli approfondimenti testuali, alla monografia “LA SOCIETÀ “IN ARTE LIBERTAS” 1886-1903” pubblicata nel 2024. A ciò si aggiungerà un ulteriore stanza (un contenuto speciale), contenente spartiti di grandi musicisti dell’epoca con brani con dedica ad avi della famiglia Morani (Nadine Helbig) anch’essi provvisti di scheda informativa e audio del brano relativo allo spartito. In particolare Clara Shumann Edward Grieg Franz Liszt Adolf Von Henselt In questa sezione sarà inoltre possibile visionare un antico e raro vinile della famosa etichetta discografica His Master ’s voice con la possibilità di ascoltare la voce del grande scrittore Russo Lev Tolstoj in una raccolta di riflessioni e aforismi dal titolo Per Tutti i giorni. Il vinile è autografato dallo scrittore e risale ad inizio ‘900 quando Tolstoj realizzò alcune registrazioni grazie ad un fonografo regalatogli personalmente da Thomas Edison
Tutti i materiali sono svincolati da permessi in quanto di proprietà
L'associazione è disponibile alla prosecuzione delle attività con la condivisione di ulteriori contenuti di interesse storico artistico
7904 Digitalizzazione attravrerso scanner 1000 Licenze libere 250 Evento di restituzione 150 Materiale informativo/promozionale (cartaceo per pubblicità evento di restituzione + campagne social a pagamento per promozione dell’attività generale + materiale informativo da regalare ai partecipanti all’evento di restituzione) 1250 Il professionista esterno Diletta Ricci (Digital Artist) provvederà all’opera di digitalizzazione del materiale selezionato dall’Ente e alla realizzazione di n. 2 tour virtuali: foto e video sferici 360° di Villa Morani; creazione dell’ambiente virtuale 3D della galleria d’arte digitale; struttura navigabile dei due tour virtuali; realizzazione della grafica coordinata; inserimento di immagini, testi, suoni e musiche; versione Web e Phone, con relativi adattamenti. 5254
Azienda Servizi Pubblici alla Persona "Dottor Vincenzo Zaccagnino"
Il progetto consiste nella digitalizzazione di dodici planimetrie di appezzamenti di terreno appartenenti all’azienda agricola facente capo all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr. Vincenzo Zaccagnino”. Le immagini di queste planimetrie, risalenti al XIX secolo, verrebbero rese disponibili sul portale “Commons”.
L’archivio dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr. Vincenzo Zaccagnino” ha ricevuto, nell’aprile 2024, la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante. Questo progetto rientrerebbe tra le iniziative di valorizzazione del patrimonio documentario, che l’Azienda intende intraprendere.
- “Rilievo planimetrico della Masseria Motta, proprietà del Sig. Vincenzo Zaccagnino in agro di San Severo”, 1901 (86x100)
- “Pianta numerica del fondo denominato Parco Parata o S. Nazzario”, 1888 (61x41)
- “Pianta topografica dell’ex feudo Belvedere in tenimento di Sannicandro”, 1880.
- “Pianta geometrica dell’ex feudo di Belvedere”, s. d. (XIX sec.)
- “Pianta della Masseria denominata Cunicella de’ signori D. Gaetano e fratelli della Rocca, non solo delle terre a coltura ma delle altre poste a riposo, e de’ saldi”, 1908.
- “Pianta topografica della masseria di Cunicella, e Doganiero da capo, censite”, s. d.
- “Planimetria della contrada Palude del Comune di Sannicandro Garganico”, s. d.
- “Pianta topografica del Fondo Paradiso in tenimento di Sannicandro, contrada pina dei cerri di proprietà del Signor D. Vincenzo Zaccagnino”, 1868.
- “Piante numeriche di terreni sativi del Sig. D. Vincenzo Zaccagnino di Sannicandro, site in tenimento di Apricena meno il numero primo e secondo, che appartengono al tenimento di Sannicandro”, 1848 (75x56)
- “Demanio del Barone che gode per i suoi animali in tempo d’inverno…”, s. d. (74x46)
- “Pianta topografica dei terreni del Sig. D. Vincenzo Zaccagnino Coppa di Rape”, 1856 (53x50)
- “Stato dei primi 47 quotisti bussolati, e divisi dal Signor Avellino, una colla quantità a medesimi concessa …”, 1888. (52x75)
Si tratta di documenti liberamente consultabili per chiunque ne faccia richiesta.
Nell’archivio dell’Azienda vi sono anche altre planimetrie ed altro materiale documentario che meriterebbe di essere digitalizzato e messo a disposizione della collettività.
8000 Noleggio scanner e acquisto PC 2000.00 Installazione NAPS2 500.00 Conferenza, mostra documentaria 500.00 Opuscolo informativo 1000.00 Compenso archivista, restauratore ed esperto informatico 4000.00
Associazione Culturale Fototeca Siracusana
Il progetto “Archivio Pippo Iacono” è finalizzato alla valorizzazione e conservazione del fondo Pippo Iacono presente presso l’archivio fotografico dell’associazione culturale Fototeca Siracusana. Il fondo in questione contiene circa 2000 negativi di immagini vernacolari riguardanti la società siracusana tra il 1950 ed il 1970. Do un lavoro di digitalizzazione ed adeguata archiviazione del materiale fotografico, il progetto culminerà con la realizzazione di una mostra e relativo catalogo. L’esposizione verrà realizzata all’interno di un palazzo storico che fu sede dello studio fotografico di Pippo Iacono dal ’59 al ’68. Le tematiche affrontate nelle immagini saranno le seguenti: lo Studio Iacono, la città, dentro le case, i riti di famiglia, il lavoro, la scuola, lo svago.
Il progetto in sé abbraccia già gli scopi del bando in quanto volto a restituire alla comunità siracusana un patrimonio di memoria appartenente alla stessa. Grazie al bando, Fototeca siracusana, associazione senza scopo di lucro, avrebbe la possibilità di realizzare questo progetto di condivisione di memoria.
Verranno messe a disposizione le immagini risultanti dalla digitalizzazione di circa 2000 negativi appartenenti al Fondo Iacono nonché tutti i dati storici in possesso di Fototeca Siracusana relativi ai materiali in questione.
La Fototeca Siracusana, possedendo i negativi originali, detiene i diritti d’uso delle immagini.
Il progetto potrebbe proseguire con la creazione, su Wikipedia, di una voce dedicata a Pippo Iacono ed alla sua attività. Le immagini, potrebbero altresì andare ad implementare altre voci dedicate alla città di Siracusa o della Sicilia in generale.
5000 no 0 no 0 Allestimento e realizzazione mostra 1000 Catalogo e materiale informativo 2000 Digitalizzazione negativi 2000
Biblioteche civiche torinesi
Lunari, almanacchi, invenzioni, letture di svago, progetti artistici, letteratura per l’infanzia: l’universo composito dei periodici sette, otto e primo novecenteschi della Biblioteca civica Centrale di Torino La Biblioteca civica Centrale di Torino conserva un fondo di circa 3900 testate chiuse formatosi attraverso acquisti, donazioni e scambi con istituzioni italiane e straniere, tra cui diverse testate piemontesi dell'Ottocento, alcune delle quali di grande rarità. Nell’ambito del percorso intrapreso per il trasferimento della Biblioteca dalla sede di via Cittadella 5 alla nuova sede presso il padiglione Nervi del complesso di Torino Esposizioni, le BCT intendono proseguire le attività di digitalizzazione delle collezioni storiche già avviate nel corso degli ultimi 10 anni. Tali azioni sono finalizzate alla conservazione, valorizzazione e fruizione, attraverso la sua messa in rete, del patrimonio di un’istituzione che, sorta nel 1869, custodisce, insieme con l’archivio storico comunale, il più importante giacimento culturale di storia locale della città. Il progetto prevede la digitalizzazione di alcune testate microfilmate di periodici appartenenti alle raccolte della Biblioteca civica pubblicati fra il XVIII e gli inizi del XX secolo, tutte libere da diritti. Le testate selezionate documentano la vita cittadina nel corso del periodo indicato sotto vari aspetti (culturale, artistico, pedagogico, sociale, economico). I progetti di microfilmatura ebbero inizio a partire dalla metà degli anni Ottanta, quando la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino promosse una vasta campagna di riproduzione analogica delle proprie testate di periodici locali sette-ottocenteschi e primo novecenteschi. In questo progetto, al fine di disporre di serie il più possibile complete per ogni testata, furono coinvolte nella vasta attività di ricerca le principali biblioteche di Torino e del Piemonte. I microfilm derivati da questo lavoro di collazione contengono quindi annate e numeri generalmente più completi del posseduto di ciascuna biblioteca partecipante al progetto. Le Biblioteche civiche torinesi furono il principale partner della Biblioteca Nazionale, ed è per questo che ancor oggi, a 40 anni di distanza, il contenuto dei nostri microfilm è il risultato (capillare nonché di alto livello) del lavoro comune. Più in dettaglio, le biblioteche che all’epoca collaborarono alla realizzazione del progetto furono, a Torino, oltre alla Biblioteca civica Centrale e alla Biblioteca Nazionale Universitaria, la Biblioteca Reale, la Biblioteca Giuseppe Grosso della Provincia (ora Città metropolitana), la Biblioteca del Seminario, la Biblioteca dell’Accademia delle Scienze, la Biblioteca del Museo del Risorgimento. In ambito regionale, le biblioteche civiche di Novara, Vercelli, Biella, Pinerolo. Il progetto interesserà tre piattaforme dell'ecosistema Wikimedia: wikipedia, wikisource e wikidata
Le attività di valorizzazione e fruizione delle raccolte rappresentano un fattore importante per il coinvolgimento attivo di diverse tipologie di pubblico, in linea con quanto esposto nel testo della Convenzione di Faro, che sancisce il principio che le comunità possano prendersi cura del patrimonio culturale del proprio paese attraverso processi partecipativi per “sostenerlo e trasmetterlo alle generazioni future”, rendendolo accessibile a tutti. Dal punto di vista attuativo, l’attività di valorizzazione delle collezioni avverrà attraverso un processo integrato di digitalizzazione, rappresentazione documentaria, comunicazione e fruizione, prevedendo la possibilità di collegamento tra loro di collezioni che appartengono ad altre istituzioni culturali della Città. La possibilità di disporre di materiale digitalizzato garantirà il raggiungimento di utenti anche spazialmente distanti. L’approccio relazionale alle diverse tipologie documentarie conservate in luoghi diversi è ancora ispirato alla filosofia della Convenzione di Faro, alle connessioni fra la biblioteca, la sua identità, le sue collezioni e la città, da un punto di vista diacronico e sincronico. L’intento che ci si propone è raccontare le raccolte utilizzando risorse e strumenti partecipativi in modo da permettere – e restituire - una visione innovativa e creativa del patrimonio documentario delle Biblioteche civiche torinesi e delle loro possibili modalità di organizzazione bibliografica, tecnologica, comunicativa.
- Digitalizzazione di testate di periodico microfilmate (bobine master 35 mm) in pubblico dominio e loro caricamento su wikisource:
- Il nuovo Palmaverde: almanacco storico amministrativo del Regno d'Italia. Torino, per Pellino, V. Fontana e Chiariglione. 1867-1888 Le annate precedenti (a partire dal 1722) sono già state digitalizzate Rilegati insieme ai piccoli fascicoli del Palmeverde sono anche altri almanacchi e lunari di minore entità:
- Almanacco universale sopra l’anno … del reale ed insigne corriere del tempo. Torino, Verani. 1743-1744
- Almanacco universale sopra l’anno … del reale ed insigne corriere del tempo. Torino, Vimercati, 1739-1741; 1743-1745
- Almanacco universale sopra l’anno … del grande astrologo di Valserena. Torino, per Gerardo Giuliano, 1738-1741; 1743-1745
- Confronto del levare e tramontare del sole, col levare e tramontare del pianeta Venere. Torino, Fontana. 1889; 1892
- Luna stellante del pastorello astrologo inmascherato. Torino, Giuliano. 1738-1741; 1743-1745
- Il progresso, rivista delle nuove invenzioni. Torino, de Rossi. 1873-1901; 1903-1906
- Domenica dei fanciulli, giornale settimanale illustrato. Torino, Paravia. 1900-1908
- Cuor d’oro, rivista per ragazzi. Torino, Giani. 1922-1926
- Memorie di un architetto (poi Memorie di architettura pratica). Torino, Camilla e Bertolero (poi Fiandesio). 1887-1904; 1909-1911
- Rivista dell’inventore, giornale della casa tutrice d'invenzioni, belle arti e industria. Torino, Tip. economica. 1855-1856
- Giovedì, letture popolari illustrate. Torino, speirani. 1890-1898; 1900-1903
- Vacanza del giovedì, periodico educativo didattico. Torino, Speirani. 1890-1891; 1893-1897
- Gerdil, giornale ebdomadario di scienze e lettere / Redatto da una Società di professori in Torino. Torino, Tip. Torinese. 1867
- Nostra salute, mensile per cura dell'Unione farmaceutica torinese. Torino, Franchini. 1933-1939
- Creazione ex novo o implementazione di schede su wikipedia relative a ciascuna testata.
Testi in pubblico dominio
La rivitalizzazione e valorizzazione delle testate digitalizzate (unitamente al materiale appartenente alle raccolte storiche della biblioteca già digitalizzato nel corso degli anni) avrà luogo anche mediante l’utilizzo di nuove tecnologie comunicative (realtà immersiva e digital storytelling) all’interno della nuova sede di Torino Esposizioni, che consentiranno di raggiungere nuovi pubblici per raccontare la città ed il suo patrimonio culturale a tutte le generazioni di utenti. Verranno inoltre realizzati:
- strumenti bibliografici tematici relativi ai contenuti delle collezioni della Biblioteca civica Centrale, da rendere disponibili attraverso l’utilizzo di set integrati di strumenti di comunicazione tradizionale e digitale (pubblicazioni a stampa, sito web, wikipedia, blog, canali social, app, e-book);
- percorsi narrativi di digital storytelling innovativi e creativi orientati a valorizzare non soltanto le connessioni storico-culturali che hanno caratterizzato nel tempo la configurazione delle collezioni, ma anche – e soprattutto - i fondi storici che le compongono e i filoni espositivi che verranno individuati, relativi ad esempio a specifiche personalità intellettuali o a particolari momenti storici, o ad unità bibliografiche ritenute particolarmente rilevanti. A questo proposito sarà utile creare ex novo o implementare schede già presenti su wikipedia.
8000 Compenso a soggetti terzi per servizi di digitalizzazione del patrimonio documentario; caricamento sulle piattaforme Wikimedia 8000 no 0 a carico BCT 0 a carico BCT 0 no 0
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Latina
Il progetto "Memorie Visive" nasce con l'obiettivo di offrire un’esperienza immersiva dedicata agli spazi urbani nelle opere degli artisti del XX secolo e inizio XXI. L’urbanizzazione crescente, le trasformazioni architettoniche e l’evoluzione della vita cittadina hanno ispirato gli artisti nel dare vita a interpretazioni che spaziano dal realismo alla sperimentazione astratta. La mostra raccoglie una selezione di opere che raccontano il fascino e le contraddizioni del paesaggio urbano, dalle vedute prospettiche della città ai luoghi industriali, alle composizioni frammentate.
Per valorizzare questi temi e favorire un’esperienza coinvolgente, il progetto utilizza la piattaforma Spatial, che consente di creare uno spazio espositivo virtuale navigabile liberamente da PC, smartphone e visori VR, senza bisogno di software proprietari o installazioni complesse. Spatial non è solo un ambiente digitale, ma una vera e propria galleria interattiva in 3D, in cui le opere possono essere disposte in un contesto che amplifica il loro significato. L’aspetto immersivo di Spatial permette di superare la bidimensionalità della fruizione tradizionale, offrendo agli utenti la possibilità di esplorare le opere da diverse prospettive, avvicinandosi ai dettagli delle pennellate, muovendosi liberamente nello spazio e accedendo a contenuti multimediali contestuali. Attraverso questa modalità, il visitatore non si limita a osservare, ma viene coinvolto attivamente in un’esperienza che richiama la fisicità di una mostra reale. Grazie a questa tecnologia, il progetto non solo rende l’arte accessibile a chiunque, ovunque, ma trasforma il modo in cui il pubblico interagisce con il patrimonio culturale. Le opere non sono più isolate in uno schermo, ma vengono collocate in uno spazio che ne esalta i significati e li connette a una visione più ampia della città e della storia urbana del XX secolo.
La selezione include artisti che hanno già esposto nella Biennale di Venezia e nella Quadriennale ed altri che hanno lavorato in una dimensione più locale. L’urbanizzazione crescente, le trasformazioni architettoniche e l’evoluzione della vita cittadina hanno ispirato gli artisti nel dare vita a interpretazioni che spaziano dal realismo alla sperimentazione astratta. La mostra raccoglie una selezione di opere che raccontano il fascino e le contraddizioni del paesaggio urbano, dalle vedute prospettiche della città ai luoghi industriali, alle composizioni frammentate.
Come in ogni iniziativa legata a Wikimedia, tutti i contenuti saranno rilasciati sotto licenze libere, permettendo la diffusione delle immagini e delle informazioni storiche su piattaforme come Wikimedia Commons e Wikidata, contribuendo alla costruzione di un sapere condiviso e accessibile a livello globale. Attraverso Memorie Visive, il paesaggio urbano del '900 prende vita in una dimensione digitale inclusiva e partecipativa, offrendo un nuovo modo di scoprire l’arte, la città e la storia attraverso la tecnologia.
La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Latina fa parte della rete museale provinciale capitanata dal Museo Civico Cambellotti di Latina. Il suo impegno per il progetto in collaborazione con Wikimedia testimonia la ferma convinzione che la cultura debba essere accessibile a tutti. La partecipazione nasce dall’esigenza di superare le limitazioni fisiche degli spazi espositivi, che impediscono la fruizione di una parte significativa della collezione, attualmente conservata nei magazzini. Molte opere di valore storico e artistico restano infatti nascoste al grande pubblico, privando la comunità e i visitatori di un’importante occasione di conoscenza e arricchimento culturale. La realizzazione di un percorso virtuale rappresenta per l’istituzione non solo una risposta concreta a queste difficoltà logistiche, ma anche un passo fondamentale verso l’innovazione e l’inclusività. Il museo intende infatti ampliare la propria offerta culturale attraverso strumenti digitali che possano raggiungere un pubblico più ampio, abbattendo barriere geografiche, fisiche e sociali. Inoltre, questo progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del territorio e promozione turistica. Rendere visibili e accessibili le opere attraverso le piattaforme Wikimedia e un percorso virtuale interattivo consentirà di attirare l’interesse di nuovi visitatori, stimolando la curiosità verso la storia locale e incentivando il turismo culturale a Latina. La partecipazione al bando rappresenta quindi un’opportunità per trasformare una criticità in una risorsa, con l’obiettivo di preservare, condividere e celebrare il patrimonio culturale del museo e della città.
L'istituzione mette a disposizione 45 digitalizzazioni di opere, che saranno rilasciate con licenze libere per la condivisione sui progetti Wikimedia. I contenuti comprendono: 35 immagini ad alta risoluzione di quadri digitalizzati, per la documentazione e la valorizzazione del patrimonio artistico, di cui 25 esposti all’interno della mostra virtuale integrata nel sito web dell’istituzione; 10 render 360° di alcuni spazi espositivi virtuali, collegati a OpenStreetMap, per l’integrazione delle digitalizzazioni con dati geospaziali per migliorare l'accessibilità e la fruizione online. Questi materiali saranno disponibili su Wikimedia Commons e potranno essere utilizzati su Wikipedia, OpenStreetMap e altri progetti Wikimedia, ampliando la diffusione e l’accessibilità delle opere. Tutto il materiale messo a disposizione è costituito da opere di pubblico dominio, per le quali non sussistono restrizioni di diritto d'uso. L’istituzione detiene i relativi diritti, garantendo la possibilità di digitalizzazione e condivisione con licenze libere conformi alle policy di Wikimedia.
Il progetto presentato per il bando Wikimedia è concepito come la realizzazione di un percorso virtuale stabile e duraturo, che rimarrà disponibile nel tempo nella sua forma originale. L’obiettivo è offrire un’esperienza digitale di qualità, che permetta di scoprire le opere selezionate e raccontare la storia e la cultura custodite nella Galleria. Parallelamente, l’istituzione intende proseguire nel lavoro di valorizzazione digitale del proprio patrimonio. Pur mantenendo invariato il percorso virtuale realizzato grazie al bando, il museo è motivato a continuare l’attività di digitalizzazione e condivisione di nuove opere e materiali. Questa volontà si tradurrà nell’inserimento progressivo di contenuti aggiuntivi sulle piattaforme Wikimedia, ampliando così l’accesso al patrimonio e rafforzando la presenza digitale dell’istituzione, compresa una sempre più forte integrazione dei dati su OpenStreetMap. La digitalizzazione del circondiario di opere e di altre collezioni attualmente non esposte rappresenta una delle priorità del museo per il futuro. Questo impegno costante contribuirà non solo alla conservazione e diffusione delle opere, ma anche a mantenere vivo il dialogo con la comunità e a stimolare l’interesse culturale e turistico verso la città di Latina.
8000 Luci fotografiche e set per il posizionamento delle opere 900 no 0 Inaugurazione mostra virtuale con la presenza delle istituzioni del territorio 700 Elaborazione grafiche e campagna social, stampa del materiale informativo, come libretto della mostra e QR code 400 Compensi professionisti esterni coinvolti (3D artist, fotografo, editor, developer, social media manager, PM) 6000
Conservatorio di Musica di Stato "Alessandro Scarlatti"
Attraverso la condivisione di contenuti musicali poco noti o del tutto sconosciuti, così come attraverso le successive iniziative di promozione, "Wiki e la musica dell'età dei Florio" intende dare luce e voce alla variopinta veste sonora che caratterizzò gli anni di attività dei Florio, la potente famiglia di imprenditori la cui storia, tra Otto e Novecento, culminò con il rapido passaggio dal massimo splendore al tracollo finanziario e al trasferimento a Roma. Degli ultimi anni, nei quali la musica a Palermo ebbe una straordinaria importanza, furono protagonisti Ignazio jr e la moglie Franca, divenuta icona europea della belle époque. A lungo trascurata, la musica composta in Sicilia tra 1830 e 1930 sta attirando un interesse crescente per le suggestioni di un ricco e variegato repertorio già in piccola parte proposto in fortunati concerti-narrazione organizzati dallo stesso Conservatorio di Palermo, che per il presente progetto mette a disposizione per la pubblica condivisione i preziosi materiali della sua Biblioteca, avvalendosi per il coordinamento delle attività delle specifiche competenze dei bibliotecari/musicologi Dario Lo Cicero, profondo conoscitore delle fonti musicali siciliane, e Consuelo Giglio, autrice de "La musica nell'età dei Florio" (L'EPOS 2025) e della ricostruzione storica "La canzone siciliana a Palermo. Un'identità perduta" (CRICD 2015). Inoltre, tre coordinatori musicali e diversi studenti saranno coinvolti per il concerto di presentazione del progetto con mostra dei materiali presso il vicino Grand Hotel et des Palmes a fine ottobre 2025, cui seguiranno successive iniziative di promozione e diffusione da organizzarsi quale prosecuzione del progetto in altri luoghi legati ai Florio, da Palermo a Favignana a Roma, con disseminazione a cura dell'addetto stampa. L'esperto informatico fornirà il supporto per il trattamento dei metadati e la migrazione nelle piattaforme Wikimedia.
Componente essenziale dell’educazione e della socialità, tra Otto e Novecento la musica fu sempre più vicina agli interessi di artisti e intellettuali oltre che ingrediente essenziale della magnifica vita di relazione sviluppatasi a Palermo attorno agli ultimi Florio, con il parallelo affermarsi di nuove modalità di fruizione e persino di nuove tendenze compositive all’interno del respiro europeo frattanto acquistato dalla città. La mole imponente del Teatro Massimo, il terzo d'Europa, è dunque specchio di una vita musicale intensissima ma anche causa del suo oblio: tanti sono infatti i luoghi, i protagonisti, i generi oscurati dalle stagioni che Ignazio Florio finanzia a partire dal 1897, accogliendo anche opere di giovani concittadini poi divenuti autorevoli e famosi come Marinuzzi e Mulè, entrambi cresciuti alla scuola di Alberto Favara (attingere ritmi e melodie al canto popolare facendo tesoro della ricca polifonia wagneriana). A diffondersi sul mercato editoriale sono soprattutto romanze e musica da salotto per pianoforte o per gli strumenti più utilizzati nella Hausmusik, ma si pubblicano anche numerosi lavori da camera e sinfonici, anch’essi talvolta legati alle proprie radici. Profonde sono poi le connessioni con gli Stati Uniti e l'America Latina, dove negli anni della "grande emigrazione" con la flotta dei Florio diversi musicisti siciliani conquistano una posizione di prestigio. Parallelamente alla pionieristica ricerca sul campo di Favara, confluita nel "Corpus di musiche popolari siciliane", tra Otto e Novecento fiorisce inoltre la canzone siciliana, genere urbano peculiare, nata nei salotti dal culto per la poesia dell’abate Meli e portata in strada a imitazione di Piedigrotta con concorsi per le feste di Santa Rosalia. Del tutto dimenticata, la canzone assume i connotati di un fenomeno di costume ma mantiene allo stesso tempo la sua presenza nei salotti con un raffinato repertorio fornito dai musicisti più vicini agli ambienti aristocratici, con edizioni Ricordi e di vari altri editori, anche locali. È attorno a questo genere dimenticato, così come attorno al fascino di Franca Florio, che le suggestioni sonore della belle époque si stanno intanto riassaporando: tra canzoni, romanze e pezzi strumentali di gusto fin de siècle, il successo dei concerti-narrazione sin qui proposti dimostra quanto importanti, per l’essenza musicale di un’epoca, siano anche le forme e i fenomeni ‘minori’. La biblioteca dell’antico Collegio di musica di Palermo, divenuto a fine Ottocento Regio Conservatorio insieme ai soli istituti di Napoli, Roma, Milano e Parma, conserva materiali preziosi che lasciano rivivere quella vivacità musicale e i processi in atto lungo un secolo ricchissimo di musica. I materiali da digitalizzarsi lungo un'intensa e concentrata attività collettiva da svolgersi presso la stessa biblioteca entro il prossimo ottobre (con interruzione nel mese di agosto) spazieranno lungo la produzione e l'attività di docenti, allievi e altri autori legati all'istituto dal 1830 sino agli anni di maggiore splendore, quelli che a partire dall’intitolazione a Vincenzo Bellini, contemporanea all’esplosione dei fasti della belle époque, videro un un aumento considerevole degli allievi, provenienti anche da casate illustri, con una significativa rappresentanza femminile.
Il Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo sta partecipando al presente bando considerandolo un'opportunità unica per aprirsi al mondo e per contribuire alla ricerca e alla fruizione musicali attraverso la valorizzazione di materiali poco noti o sconosciuti a uso di una vasta comunità, con ricadute positive sul recupero della memoria riguardo ad un periodo storico che sta suscitando un forte e diffuso interesse a partire dal successo di romanzi e fiction dedicate ai Florio, la potente famiglia di imprenditori che è giunta a imprimere il proprio nome ad un'intera epoca. Grazie alla mission di Wikimedia, le musiche dell'età dei Florio potranno essere conosciute, studiate, eseguite e ascoltate, anche con successive azioni/iniziative di promozione, contribuendo da una parte a colmare le lacune della conoscenza di un'epoca che nelle ricostruzioni proposte al grande pubblico è stata rievocata senza attenzione alla sua veste musicale, e dall'altra a fornire strumenti e stimoli per ricerche storiche comparate che in sede accademica giungano a indagare e illustrare in modo più completo e organico, con le stratificazioni che vi sono sottese, la storia della musica italiana tra 1830 e 1930, con particolare attenzione alla componente femminile e con uno sguardo alla "grande emigrazione" musicale verso le due Americhe.
N. 30.000 immagini relative a documenti musicali del secolo compreso tra 1830 e 1930 costituiti principalmente da edizioni musicali di autori siciliani o attivi nella Sicilia dei Florio, pubblicati sia da editori noti che sconosciuti, attivi anche a Palermo, e in misura inferiore da trattati e metodi, libretti d'opera, programmi di sala, manifesti, documenti e periodici particolarmente significativi per illustrare caratteri e sviluppo della musica a Palermo e in Sicilia nell'età dei Florio.
ll materiale è costituito da edizioni musicali di autori morti da oltre settant'anni senza successive revisioni, così come da periodici e letteratura grigia anch'essi di pubblico dominio.
L'istituzione intende proseguire nelle attività di condivisione dei contenuti anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano, potenziando la visibilità del progetto stesso e la possibilità di fruizione dei materiali condivisi attraverso l'organizzazione di un convegno, di un concorso e di ulteriori concerti con mostra dei materiali condivisi in luoghi legati ai Florio da Palermo a Favignana a Roma. Oggetto di successiva libera condivisione sarà quindi il relativo materiale fotografico, audiovisivo e a stampa, cui si aggiungeranno voci biografiche e lessicali, saggistica e tesi di laurea attorno al tema proposto.
8000 N. 2 scanner planetari A2; Soluzione NAS per lo storage dei contenuti digitali 2500 Non necessario 0 Concerto di presentazione del progetto con mostra dei materiali condivisi, in parte con esposizione del materiale cartaceo e con le immagini prodotte fruibili con Totem multimediale informativo e altri punti di accesso (monitor e pc portatili) 0 (in quanto i costi sono inseriti in D. ed E.) N. 1 Totem multimediale informativo; Brochure/catalogo a colori in n. 300 copie; Manifesto in n. 100 copie; N. 50 tra articoli su stampa periodica cartacea e online, annunci e aggiornamenti sul web (sui propri canali social e dei propri mediapartner( interviste e video sui propri canali social e diffusi attraverso propri mediapartner; diffusione dei materiali presso convegni e piattaforme tematiche nazionali e internazionali attraverso la partecipazione dei due coordinatori 2500 (costi disseminazione a mezzo stampa compresi in E.: Compenso n. 1 addetto stampa) Rimborso spese per n. 5 studenti digitalizzatori selezionati con apposito bando; Compensi per n. 2 coordinatori esperti musicologi/bibliotecari; Compensi per n. 3 coordinatori musicali; Compenso per n. 1 esperto informatico per installazione e configurazione; Compenso per n. 1 addetto stampa 3000
Biblioteca comunale Ovidio Nasone
La biblioteca “Publio Ovidio Nasone” del Comune di Sulmona, intitolata all'illustre concittadino, tra i più grandi poeti del mondo classico, venne creata nel 1812 per iniziativa di alcuni cittadini sulmonesi e ospitata nel Palazzo Comunale; tuttavia, qualche anno dopo, venne smembrata e, solo nel 1865, con l'acquisizione del patrimonio bibliografico dei conventi dei Minori riformati di Sulmona e di Castel di Sangro, il Comune di Sulmona riuscì a costituire una nuova biblioteca pubblica che si arricchì a partire dal 1867 con i fondi librari provenienti dai conventi soppressi e con le donazioni delle famiglie nobili. I locali della biblioteca, danneggiati in parte dal terremoto del 2009, attendono di essere restituiti alla pubblica fruizione in tempi brevi. Scopo del progetto è la digitalizzazione del fondo ovidiano della biblioteca, in particolare le edizioni più antiche (incunaboli e cinquecentine), al fine di agevolarne la consultazione e, al contempo, garantirne la conservazione.
Nelle more della riapertura della biblioteca comunale, l'amministrazione comunale di Sulmona intende rendere fruibili a studiosi, appassionati e curiosi il proprio fondo ovidiano, in particolare le edizioni più antiche. La proposta progettuale si inserisce nel solco delle iniziative di valorizzazione della figura e dell'opera del Poeta latino portate avanti da enti e associazioni negli ultimi decenni: Certamen Ovidianum Sulmonense, Centro Studi Ovidiani, Parco Letterario “Ovidio”, celebrazioni per il bimillenario della nascita (1957) e della morte (2017) di Ovidio, creazione del Museo dedicato.
Tutti i materiali oggetto della digitalizzazione, in particolare gli incunaboli e le cinquecentine di opere ovidiane, per un totale di circa 250 volumi.
Il materiale oggetto della digitalizzazione è di proprietà del Comune di Sulmona ed è di pubblico dominio, trattandosi di opere edite nei secoli XV e XVI.
Il progetto potrà proseguire nel corso dei prossimi anni con l'attività di digitalizzazione dei volumi pubblicati nei secoli XVII, XVIII e XIX di proprietà dell'Ente.
8000 Scanner planetario A3 a colori per libri 3000 - 0 - 0 - 0 Personale incaricato della digitalizzazione e pubblicazione 5000
Associazione Musicale Estense Aps
Il progetto "Immaginoteca di Grandezze & Meraviglie" intende digitalizzare e rendere di libero utilizzo 300 immagini ad alta definizione, costituenti l'apparato illustrativo di alcuni volumi antichi di pregio di proprietà dell'Associazione Musicale Estense, conservati presso la "Mediateca di Grandezze & Meraviglie", in corso di catalogazione, e che verrà aperta al pubblico ai primi di settembre 2025. Si tratta di incisioni (xilografie o da lastra di rame) di pregio, per gruppi tematici legati ai titoli interessati. Sarà possibile un rimando all'apparato illustrativo di ogni volume dalle descrizioni bibliografiche presenti in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) e BiblioMo (descrizioni presenti nel Polo Bibliotecario Modenese). Per fare ciò l'organizzazione desidera dotarsi di un'attrezzatura per digitalizzazione di volumi che servirà anche successivamente per implementare la collezione di immagini. L'Associazione possiede un numero di volumi antichi che incrementa annualmente e un numero consistente di stampe, manoscritti musicali, documenti d'archivio (secc. XVI-XVIII) che intende mettere progressivamente a disposizione.
Tutta la nostra attività di promozione culturale, a partire dalla musica e dalla cultura in generale, è proiettata verso la messa a disposizione il più possibile gratuita e universale dei contenuti culturali. Vedi il nostro Archivio Musicale Multimediale Amuses-Movio ( https://www.movio.beniculturali.it/ame/amuses_archiviomusicalemultimedialeestense/ ), la pagina youtube (https://www.youtube.com/@grandezzemeravigliefestiva2396 ) . Crediamo nella politica di Wikimedia commons che contraddistingue Wikipedia, alla quale desideriamo aderire attivamente.
Si tratta di digitalizzare e mettere a disposizione il frontespizio di ogni singolo volume e tutte le incisioni presenti sullo stesso, con la didascalia. I Titoli: - Pietro Metastasio, Opere del Signor Abate Pietro Metastasio, Parigi, 1780-1795, 12 voll. (circa 60 tavole) Ogni titolo di opera teatrale (quasi tutte più volte musicate dai maggiori musicisti del Settecento) viene illustrata con una splendida opera grafica da lastra di rame.
- Ovidio, Le metamorfosi di Ouidio da Gio. Andrea dall'Anguillara ridotte in ottava rima, Venetia 1669 (14 tavole) Le Incisioni riguardano alcuni dei miti più noti descritti dal poeta latino.
- Torquato Tasso, Il Goffredo, poema eroico, Padova, 1754 (21 tavole) Le incisioni descrivono alcuni momenti salienti del poema cavalleresco "estense" la cui iconografia ha influenzato i pittori di ogni tempo.
- Matteo Maria Boiardo, Orlando Innamorato del Signor Matteo Maria Boiardo, Venezia, 1655 (circa 60 tavole) Bellissima edizione di uno dei primi poemi cavallereschi italiani, arricchita di una tavola illustrativa di ogni singolo canto.
- John Milton, Il Paradiso perduto, Parigi, 1757 (14 tavole) Splendida non comune edizione italiana del celebre opera inglese, con eccellenti incisioni di alta qualità.
- Giorgio Nicodemi, Delizie galanti di incisori francesi nel Settecento, Bologna, 1923 (100 tavole da pubblicazioni a stampa antiche -libero utilizzo) Grande numero di ottime incisioni (non fotografiche) da altrettante pubblicazioni settecentesche in un volume di raro reperimento (solo 1000 copie stampate)
- Louis Riccoboni, Histoire du Théatre Italien, Parigi, 1727 (18 tavole) Volume di raro reperimento con illustrazioni (xilografiche?) di grande interesse per la raffigurazione di stiche figure della Commedia dell'Arte, in versione "antica" e in versione "contemporanea" (1727)
- C.A.Demounstier, Lettres à Emile sur la Mytologie, Parigi, 1804 (18 tavole) Volume che illustra i principali miti greci
Tavole totali: 305
Tutti i volumi, di autore deceduto da oltre 70 anni su cui non grava alcun diritto, sono di proprietà dell'Associazione Musicale Estense e vengono catalogati nella Mediateca di Grandezze & Meraviglie. Ci siamo accertati che anche le immagini del volume "Giorgio Nicodemi, Delizie galanti di incisori francesi nel Settecento, Bologna, 1923", non essendo mai stato ristampato ed essendo tutte le immagini provenienti da originali del Settecento, stampati senza alterazioni e interventi dell'autore, senza provenienza proprietaria ma solo descrizione biobibliografica, sono di libero utilizzo.
L'Associazione, nella sua "Mediateca di Grandezze & Meraviglie", possiede un numero di volumi antichi che incrementa annualmente e un numero consistente di stampe, manoscritti musicali, documenti d'archivio (sec. XVI-XVIII) che intende mettere progressivamente a disposizione. Grazie alla formazione di due operatori all'interno dell'organizzazione sarà possibile proseguire sistematicamente con la messa a disposizione di nuovi contenuti.
6400 CZUR M3000 Pro V2 : 2.299 Scanner planetario professionale A3 M3000 PRO (V2) A3 a colori, con culla libro a V e piana, Sensore CMOS, 28M Pixel, risoluzione 6144*4608, DPI da 360 (default) a 1000 DPI, Sensori CMOS, Velocita 1,2 sec doppia pagina, Formato immagine PDF, TIFF, JPG, Profondità di colore 24bit, USB 2.0, Luce naturale e luci a LED superiori e laterali. Supporto di sistema XP, Win 7/8/10/11, 32/64-bit; 3250 0 0 1 evento di presentazione generale del progetto; 2+2 Letture di testi poetici con proiezione di incisioni inerenti i testi sia in presenza che in diretta streaming (Orlando Innamorato, Le Metamorfosi di Ovidio - incontro pubblico - Incontro rivolto all’Istituto d’Arte Venturi 1350 Pagina dedicata sul sito web; Stampa di brochure 350 Catalogazione del materiale digitalizzato e aggiunta link verso le immagini; predisposizione grafica 1450
COMUNE DI ARADEO - BIBLIOTECA COMUNALE
Il progetto prevede la creazione di un database digitale e di un museo virtuale dedicato al Carnevale Aradeino e alle sue 35 edizioni. L’obiettivo è raccogliere, conservare e valorizzare la storia di questa importante manifestazione culturale attraverso contenuti testuali, fotografici e video, offrendo un’esperienza interattiva e immersiva agli utenti.
Il Carnevale Aradeino rappresenta una ricca tradizione culturale, la cui evoluzione e i momenti salienti, distribuiti in 35 edizioni, costituiscono un patrimonio storico di grande valore. Conservare e divulgare questo patrimonio significa non solo preservare la memoria storica, ma anche stimolare interesse e partecipazione sia da parte degli studiosi che del grande pubblico
Il progetto prevede la creazione di un database storico la cui struttura prevederà:
- Un’organizzazione cronologica: suddividendo i contenuti per anno edizione, con una timeline interattiva che consenta agli utenti di navigare attraverso i decenni e scoprire l’evoluzione del Carnevale aradeino.
- La presenza di categorie tematiche:
- Origini e Storia: Documenti, articoli e testi che raccontano la sua nascita e sviluppo.
- Costumi e Tradizioni: Focus sulle maschere, i costumi, i simboli e le usanze che hanno caratterizzato ogni edizione.
- Simbolo: Racconti sul folletto salentino “Lu Schiacuddruzzi” simbolo del carnevale Aradeino
- Eventi e Spettacoli: Resoconti, reportage e dati su cortei, sfilate e performance artistiche che si sono susseguite negli anni.
- Testimonianze e Interviste: Raccolta di racconti, interviste e memorie dei partecipanti e degli organizzatori.
- Curiosità e Aneddoti: Sezione dedicata alle storie insolite o alle leggende nate attorno al Carnevale.
- Metadati e filtri di ricerca: Per ogni contenuto inserito, includere metadati e strumenti di filtraggio per consentire una ricerca avanzata. Il database avrà una dei Contenuti Multimediali che arricchiranno i racconti e le informazioni sul carnevale:
- Galleria Fotografica:
- Album per ogni edizione con foto ad alta risoluzione.
- Didascalie dettagliate che contestualizzano le immagini (anno, location, eventi specifici).
- Possibilità di visualizzare gallerie tematiche (costumi, momenti salienti, preparativi).
- Archivio Video:
- Clip e reportage delle edizioni, che mostrano sfilate, interviste, backstage e momenti storici.
- Video documentari che riassumono la storia del Carnevale, realizzati con materiale d’archivio e nuove riprese
- Tour Virtuale e Realtà Aumentata:
- Creazione di un percorso interattivo che simuli la visita a un museo, con stanze tematiche per ogni periodo storico.
- Integrazione di elementi in realtà aumentata per esplorare da vicino dettagli di costumi, scenografie ecc.
- Galleria Fotografica:
il materiale raccolto è fondato su storie e racconti pubblici e su foto e video messi a disposizione dalle associazioni che collaborano con l’organizzazione come il Gruppo Carnevalesco Aradeino “Oscar Tramacere” e Arataion.it che da anni raccoglie e conserva foto e documenti storici del paese di Aradeo e dei paesi limitrofi.
In seguito alla creazione del database l’incremento e la gestione avverrà con la partecipazione di storici, tecnologi e la comunità, questo progetto potrà, quindi, diventare un punto di riferimento per la cultura e il patrimonio del Carnevale Aradeino. La piattaforma creata verrà resa disponibile all’interno di Wikimedia con contenuto libero organizzato per dare le informazioni principale e accedere con link al data base creato.
8000 Pc ad alte prestazioni grafiche per l’implementazione del data base 1200 software di implementazione e gestione del database 2500 presentazione della biblioteca multimediale 1000 brochure, reels, materiale pubblicitari e informativo per promuovere e diffondere la biblioteca multimediale del carnevale 1300 Progettista e coordinatore del progetto e del data base 2000
Museo Baita Montebaldo ETS
Il Museo,di derivazione storico-culturale della tradizione del Corpo degli Alpini, si è struttrato per raccontare anche la storia di quegli Alpini che lasciavano le loro comunità per andare in guerra. Erano fabbri,muratori,meccanici, calzolai, contadini, falegnami, carpentieri, insegnanti ed altro.Nel museo è stato dato spazio agli strumenti di lavoro che gli stessi adoperavano, ai manufatti da loro realizzati per la comunità, alle corrispondenze con le famiglie dal fronte di guerra e molto altro
Il museo, grazie ad una progettualità condivisa con il Comune di Sona (VR) in cui la baita si trova,godrà di un ampliamento che si concretizzerà entro i primi mesi del 2025. Ciò darà la possibilità di strutturare in maniera più armonica l'esposizione e soprattutto darà la possibilità di esporre molti altri reperti che ora sono stivati in un magazzino a causa della carenza di spazi. Sarà necessario acquistare scaffalature, vetrine, mensole, supporti espositivi, carrelli per il trasporto materiale, sollevatore di materiali pesanti, materiale di illuminazione supplementare quali faretti e lampade. Verrà strutturato anche uno spazio in cui realizzare scenari di ricostruzione storica con l'ausilio della realtà aumentata. Si dovranno acquistare dispositivi audiovisivi quali un proiettore (anche per attività all'esterno della struttura), uno schermo o una lavagna LIM, dei visori in realtà virtuale. La migliore esposizione e fruibilità degli spazi permetteranno di dare maggior slancio agli eventi culturali legati al museo. Per i quali si intende fare rete con le Associazioni del territorio, in particolare quelle di estrazione storico-culturale. Una realtà museale che acquista spazio e visibilità sarà attrattiva anche per studiosi, storici, insegnanti ed appassionati di storia cultura locale e tradizioni
Il museo è dotato di un sito WEB https://www.museostoricoalpini.it/. Oltre che ad una pagina FACEBOOK e una INSTAGRAM. Stiamo gradulamente pubblicando le schede dei reperti che ospitiamo. Le schede sono correlate da immagini, testi e attributi. Tali informazioni vengono poi prese in carico dai motori di ricerca per l'indicizzazione.
I reperti sono frutto di raccolte spontanee effettuate sul territorio. Quando sono reperti di pregio storico culturale vengono conferiti al museo con un atto di donazione. Sono spesso oggetti e documenti che rimangono nascosti per anni in magazzini, soffitte o garage. Il loro destino sarebbbe probabilmente l'oblio di qualche discarica. Noi riadiamo nuova vita ad oggetti destinati a sparire dalla storia
La condivisione dei contenuti è un argomento su cui stiamo investendo molto tempo. Da una visibilità relegata ad un luogo visitabile solo fisicamente all'interno di una baita alpini, stiamo lavorando per poter accedere a più piattaforme di condivisione di contenuti. Vogliamo arrivare alla base delle cultura del nostro paese: gli isituti scolastici del territorio.
5000 Proiettore, notebook, lavagna LIM, schermi per postazioni informative 2500 software per elaborazione di contenuti multimediali, sofwtare per creazioni grafiche 600 eventi di promozione rivolti a istituti scolastici, associazioni d'arma, servizi sociali comunali, associazioni culturali, tour operator, centri assistenza anziani 1000 produzione di depliant, banner roller, striscioni 400 rimborsi spese per vitto e alloggio per volontari che si recano per motivi isituzionali fuori dai confini provinciali, consulenze professionali sui reperti, fiscalista 500
Associazione "Comitato Mura di Padova APS"
Il progetto ha l’obiettivo di divulgare e valorizzare l’ingente patrimonio storico delle mura e dei fiumi di Padova attraverso i media digitali e in particolare Wikipedia e le piattaforme Wikimedia, in modo che tali contenuti possano essere liberamente diffusi. Il progetto si articola in una serie di azioni:
- migrazione di una serie di contenuti digitali (già prodotti in passato) sul tema verso Wikipedia e gli altri progetti Wikimedia (in primis immagini di archivio, mappe e video).
- produzione di nuovi contenuti mediali (digitalizzazione foto e documenti d’archivio, realizzazione video e foto da drone, nuova pubblicazione sulle mura) utili ad ampliare la conoscenza presso il pubblico.
- eventi di coinvolgimento della comunità locale, dei soci del Comitato e della comunità di Wikimedia, quali almeno 2 wiki-gite nel mese di settembre ed altrettante editathon (per le quali abbiamo già raccolto la disponibilità di wikipediani locali), che serviranno a migliorare i contenuti di Wikipedia sui temi della storia di Padova.
- Coinvolgimento col concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments: istituiremo un premio speciale per la foto migliore delle mura e fiumi di Padova e ospiteremo la premiazione e la mostra del concorso regionale di Wiki Loves Monuments Veneto presso la nostra sede.
- Coinvolgimento di enti partner nella realizzazione di queste attività (es. Associazione Amissi del Piovego). Inviteremo anche i fotoclub locali a partecipare alle wiki-gite di settembre in modo che possano partecipare con foto di qualità al concorso Wiki Loves Monuments.
Le mura di Padova sono le più lunghe mura rinascimentali giunte fino ai nostri giorni. Assieme al sistema fluviale di Padova, esse costituiscono quindi un patrimonio unico di storia, cultura e arte di enorme valore, benché spesso trascurate e poco note agli stessi abitanti. Il Comitato Mura per più di 40 anni si è impegnato per la loro salvaguardia, divulgando informazioni e documenti sulle strutture difensive della città succedutesi nel corso dei secoli. Wikipedia e i progetti Wikimedia costituiscono un ottimo strumento di divulgazione e diffusione di una corretta visione storica delle trasformazioni storiche e urbane, dato che Wikipedia è basata sull’uso di fonti attendibili e soggetta alla possibilità di essere costantemente aggiornata e corretta. Nel corso della sua lunga storia, il Comitato Mura ha raccolto un importante patrimonio iconografico e un archivio solo parzialmente digitalizzato, che potrà - grazie a questo progetto - raggiungere un pubblico più ampio. Non solo i concittadini e le istituzioni culturali italiane, ma anche i ricercatori da ogni parte del mondo potranno accedere alla nostra documentazione, in modalità open access.
- immagini, foto e illustrazioni delle mura di Padova prodotte dall’associazione.
- iconografia storica del pubblico dominio, che verranno caricate su Wikimedia Commons e potranno così essere utilizzate per illustrare le voci di Wikipedia.
- video prodotti realizzate da professionisti.
- video da realizzare con drone delle mura.
- pubblicazioni del Comitato Mura di Padova (in PDF) non soggette a diritti d'autore, in modo che possano essere trascritti su Wikisource.
- I contenuti su cui sussistono dei diritti d’autore, come i video, le immagini e i testi prodotti dal Comitato Mura o per suo conto, sono di proprietà dell’associazione e verranno messi a disposizione con licenza CC BY-SA (con citazione ove possibile dei nomi degli autori).
- I contenuti nel pubblico dominio (come foto d’epoca, mappe e illustrazioni antiche, libri d’epoca) verranno caricati con lo strumento legale CC0.
- I documenti d’archivio e i disegni tecnici privi di caratteri originali, come planimetrie o rilievi di edifici, secondo la normativa (L.633/1941) non sono protetti da diritti d’autore (=pubblico dominio) e verranno resi disponibili con lo strumento CC0, citando ove possibile gli autori.
- Il Comitato è interessato ad ampliare in modo continuativo la divulgazione del patrimonio delle mura e fiumi di Padova sulle piattaforme digitali, su Wikipedia e progetti Wikimedia, anche coinvolgendo nella collaborazione altri enti e utilizzando OpenStreetMap. Tra le molteplici azioni possibili, oltre a promuovere altri incontri (editathon) per migliorare ulteriormente i contenuti di Wikipedia, vi saranno visite guidate (wiki-gite) in cui coinvolgere i Wikipediani e gli OSMer (mappatori di OpenStreetMap) per realizzare un ritratto digitale sempre più aggiornato e fedele del nostro territorio e della nostra storia, liberamente disponibile a tutti i cittadini.
- 8000 - Acquisto scanner con supporto per digitalizzazione diapositive, negativi di vario formato, fotografie e altri documenti d’archivio. - Acquisto hotspot wifi per sede (per editathon). 3200.00 Riconversione di alcuni vecchi PC donati dai soci con installazione versioni light di Ubuntu Linux, da utilizzare per le attività. 300.00 Tessere sociali annuali per i volontari Wikimedia e dei circoli fotografici disponibili a realizzare nuove foto di qualità delle mura di Padova (per necessità di copertura assicurativa). Premiazione di Wiki Loves Monuments Veneto 2025. Rinfreschi e omaggi di pubblicazioni durante gli eventi (editathon, wikigite, premiazione). 1000.00 - Contributo spese per realizzazione nuova pubblicazione. - Inserimento di nuovi video da drone nel sito del Comitato e su Wikimedia Commons. 500.00 - Ricerche d’archivio, reperimento e digitalizzazione di contenuti (foto d’epoca, mappe storiche, materiale d'archivio) - Realizzazione di foto e video con drone. - Caricamento dei contenuti digitali su Wikimedia Commons tramite tools specifici (OpenRefine). 3000.00
parrocchia san giovanni battista
digitalizzare l'archivio storico dei battesimi, e matrimoni dal 1500 al 1800 per favorire la ricerca storica delle famiglie.
per venire incontro alle tante richieste di ricerche in archivio
documenti in formato immagine
testi di cui l'istituzione possiede i diritti
proseguire nelle attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme proposte
8000 strumenti per l'acquisizione e produzione contenuti digitali 3000 software di gestione 1500 presentazione del patrimonio di archivio e relative ricerche già avviate 1000 spese tipografiche e contenuti web 500 professionisti del settore 2000
Conservatorio di Musica "Luigi Boccherini" - Lucca
Il progetto per cui si partecipa al presente bando intende potenziare la valorizzazione dei materiali musicali storici e di pregio conservati presso la Biblioteca del Conservatorio "Luigi Boccherini" di Lucca, attraverso alcune azioni principali:
- la realizzazione di di voci Wikipedia relative ai singoli fondi librari e alle singole collezioni presenti in Biblioteca; si tratta di importanti collezioni di documenti musicali, collegati a personalità importanti della storia della musica toscana e italiana (come ad esempio il Fondo Giacomo Puccini, il fondo di autografi di Luigi Boccherini, i materiali di Alfredo Catalani, il Fondo Giani-Luporini) oppure collegati a importanti istituzioni culturali e musicali lucchesi del passato (come il fondo di Musica Sacra, il Fondo Antico o l'archivio ottocentesco del Conservatorio stesso);
- il potenziamento dell'attività di popolamento della Biblioteca Digitale del Conservatorio, attraverso la digitalizzazione dei materiali musicali dei fondi storici e di pregio. Il Conservatorio ha avviato nel 2024 la propria Biblioteca Digitale utilizzando il portale Internet Archive, con una politica di pubblicazione di materiali al di fuori del diritto di autore attraverso licenze Creative Commons BY-SA (si veda come esempio alla URL https://archive.org/details/puccini-magi-gratia-et-domine-deus);
- la promozione online dei nuovi contenuti.
Il finanziamento sarà destinato, in particolare, a tre categorie di spesa:
- l'acquisto di strumentazione hardware utile per la gestione delle attività di digitalizzazione tramite un PC dedicato;
- il compenso per i collaboratori della biblioteca, incaricati di effettuare le attività di digitalizzazione, metadatazione, caricamento dei materiali, nonché della redazione (sotto la guida del referente del progetto) delle voci di Wikipedia relative ai singoli fondi/collezioni di materiali musicali e bibliografici;
- il potenziamento e arricchimento con i nuovi contenuti della pagina web istituzionale della biblioteca, nonché la promozione dei contenuti attraverso il web.
Il Conservatorio ha deciso di partecipare al bando per potenziare la propria politica a lungo termine di valorizzazione del patrimonio culturale e di diffusione del sapere musicale; questa attività rientra anche nell'area della Terza missione delle istituzioni accademiche e AFAM, una delle mission fondamentali dei Conservatori, come previsto dalla vigente normativa nazionale ANVUR del Ministero dell'Università e della Ricerca.
Il Conservatorio metterà a disposizione le immagini digitalizzate di manoscritti musicali, stampe musicali e documenti conservati nelle proprie collezioni della Biblioteca e Archivio Storico: è stato al momento individuato un lotto iniziale di circa 80 documenti delle varie tipologie, che verrà digitalizzato e pubblicato online. Per quanto riguarda le voci di Wikipedia, sono state individuati 7 fondi di persona (Fondo Bottini, Fondo Puccini, Fondo Luporini, Fondo Giani-Luporini, Fondo Borlenghi, Fondo Bonaccorsi, Fondo Bevilacqua) e 4 fondi speciali (Fondo Musica Sacra, Nucleo Centrale, Fondo Antico, Archivio Storico dell'Istituto Musicale di Lucca) per i quali verrà redatta la voce di Wikipedia; verranno inoltre aggiornate o create le voci Wikipedia relativa alle personalità responsabili dei fondi musicali.
I materiali musicali digitalizzati, essendo relativi a fondi storici della Biblioteca formati tra il Settecento e il primo Novecento, sono relativi a composizioni musicali di compositori morti da più di 70 anni, e dunque di pubblico dominio; i documenti archivistici contenenti testi (conservatori dall'Archivio Storico del Conservatorio, che ne ha la competenza di proprietà e tutale), avendo la stessa copertura cronologica, pertengono al pubblico dominio, e per limiti cronologici non presentano problemi per quando riguarda la presenza di dati sensibili; le voci redatte per Wikipedia saranno pubblicate con licenza CC BY-SA.
Il Conservatorio, avendo inserito le attività di valorizzazione del proprio patrimonio bibliografico anche all'interno di una politica sul lungo periodo, intende proseguire negli anni al consolidamento di un impatto culturale forte, anche a livello di messa a disposizione digitale del proprio patrimonio storico; tali attività verranno in futuro sostenute non solo dalle scelte di indirizzo dell'istituzione volte a potenziare la struttura della Biblioteca, ma anche attraverso l'investimento di specifiche voci di bilancio, per contribuire alle spese relative all'acquisto dei materiali informatici necessari, nonché al compenso dei collaboratori della biblioteca.
8000 Acquisto attrezzatura informatica (computer) da dedicare alle attività di digitalizzazione2 2000 no 0 no 0 Potenziamento delle pagine della biblioteca sul sito web dell'istituzione, e promozione dei nuovi contenuti digitali 500 Compensi per i collaboratori della biblioteca (addetti alle attività di digitalizzazione e redazione voci WIkipedia) 5500
Associazione Archivio Basaglia
Il progetto intende agevolare il percorso di valorizzazione del lavoro d'archivio realizzato negli anni attorno alle carte di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia testimonianza diretta della rivoluzione culturale che ha portato alla distruzione del manicomio in Italia rendendo il nostro paese riferimento in materia di salute mentale per l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Si intende quindi procedere all'avvio della digitalizzazione di tali materiali a partire dal capitolo dedicato alle origini di questa esperienza. Sul soggetto proponente: La Soprintendenza archivistica per il Veneto nel 2008 ha dichiarato l’Archivio di interesse storico. Poco dopo, grazie a un finanziamento della Regione del Veneto, ha avuto inizio l’intervento di riordino che ha portato all’inventario finale. Negli anni il lavoro archivistico è costantemente monitorato e sostenuto dalla Direzione Generale Archivistica. L’Archivio ha sede all’interno dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia. Il presente progetto, dunque, si inscrive in un percorso di attività avviate a partire dal 2010 che hanno sempre coinvolto reti di realtà istituzionali e associative del terzo settore lungo tutto il territorio nazionale.
Il 2024 è stato l'anno del centenario della nascita di Franco Basaglia. In occasione di tale ricorrenza, l'Archivio ha visto un crescente numero di realtà territoriali diffuse lungo tutto il paese, interessaste a conoscere e consultare i materiali raccolti all'interno dell'Archivio. Accanto alle realtà impegnate in tutto il paese nella promozione di diritti e salute mentale, sono inoltre moltissimi i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici che hanno sollevato la necessità di poter interagire digitalmente con tale materiale. Pertanto si ritiene urgente procedere all'avviamento della digitalizzazione dei materiali cartacei catalogati nel corso degli anni, ai fini di rendere quanto più accessibile la testimonianza di un'esperienza ancora oggi così importante.
Seguendo il criterio cronologico di ordinamento, di seguito in dettaglio la descrizione analitica della serie archivistica che si intende condividere in open source:
SERIE 1 “Tesi di laurea, studi e osservazioni cliniche del periodo padovano” - 1949 - 1961 La serie è stata creata in sede di ordinamento archivistico, riunendo documentazione prodotta da Franco Basaglia durante gli anni della formazione e della prima professione presso la Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Padova.
Busta 1
- Studi e traduzioni di scritti di ambito psichiatrico, docc. 16 (1892-1956)
- Copie anastatiche, trascrizioni dattiloscritte e manoscritte.
- Studi e osservazioni cliniche sul Thematic apperception test, docc. 8 (1943-1954)
- Dattiloscritti e stampati. Anche in lingua inglese e tedesca.
- "I tests mentali in subnarcosi barbiturica". Tesi di laurea di Franco Basaglia (Università di Padova, Facoltà di medicina e chirurgia, anno accademico 1948/1949, relatore prof. Gianbattista Belloni) 1949
- Dattiloscritto con alcune integrazioni manoscritte, 65 pagine cucite.
- Studi psichiatrici di autori diversi, docc. 7 1949 – 1961. Fra gli autori: Henri Ey, Eugene Minkowski, Danilo Cargnello, Binswanger. Dattiloscritti, ciclostilati, fotocopie. Anche in lingua inglese e francese.
- Traduzioni da opere tedesche e osservazioni cliniche, docc. 30 [anni Cinquanta] - Dattiloscritti e manoscritti. Anche in lingua francese.
- "Malinconia". Studi e scritti preparatori per un lavoro scientifico, docc. 13 [ante 1957], con studi scientifici dal 1920 - Dattiloscritti e manoscritti.
- Studi ed estratti diversi sulla schizofrenia tardiva, docc. 5 [ante 1963]
- Stampati e dattiloscritti.
Sottoserie 1
- Taccuini di osservazioni relative all'esecuzione di test psicologici, 1953 - 1960, pezzi 5 presso la Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Padova.
Busta 2
- Taccuino d'appunti relativi all'esecuzione del test di Rorschach, cc. 159 1953 nov.
I diritti di tutto il materiale indicato analiticamente sono degli eredi di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia a loro volta fondatori e rappresentanti dell'Istituzione/Associazione Archivio Basaglia, quale soggetto applicante al presente bando.
Sulla base dell'intenzione del progetto volto alla digitalizzazione e alla messa in condivisione degli archivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia si intende procedere al completamento della digitalizzazione delle diverse serie dell'inventario. Vorremmo infatti garantire il caricamento massivo di contenuti di archivi di persona (raramente condivisi) e associarvi voci Wiki che ne aumentino diffusione e conoscenza. Le modalità di prosecuzione prevedono che ci si uniformi agli standard dell'International Council on Archives (Ica) utilizzando AtoM divenendo un altro e nuovo tassello delle istituzioni GLAM.
8000 Computer iMac + Hard-disks + Back-ups 2600 + 900 Sistemista + server 1350 + 150 Evento di presentazione digitalizzazione 500 Attività promozionale evento di presentazione + progetto 500 Lavoro di digitalizzazione files e inserimento 2000
Forma Ecclesia ETS
Il progetto “CattPod” prevede la realizzazione di un podcast interamente dedicato al Giubileo, con l’obiettivo di approfondirne la storia, il significato religioso e culturale, nonché le sue implicazioni sociali. CattPod non sarà un semplice podcast, bensì un viaggio attraverso la storia, la cultura e il significato del Giubileo, raccontato con un linguaggio moderno e accessibile. In occasione dell’Anno Giubilare 2025, questo progetto si propone di avvicinare un pubblico ampio e diversificato a un evento di portata globale, rendendolo vivo, attuale e fruibile grazie agli strumenti digitali e a un format coinvolgente. Abbiamo già redatto un piano editoriale dettagliato, disponibile all’interno dei documenti di progetto, che saremo lieti di condividere. Questo piano definisce con precisione il format del podcast, il pubblico di riferimento e i temi affrontati in ciascuna puntata. La prima stagione sarà composta da cinque episodi già scritti, ciascuno pensato per offrire un approfondimento chiaro e coinvolgente su tematiche care ad i partecipanti di ogni singola puntata. Grazie alla partecipazione di ospiti di spicco del panorama culturale, tra cui Alessandro Barbero, Costantino D’Orazio e Michela Ponzani, il podcast mira a superare i confini della tradizionale divulgazione religiosa, rendendo il Giubileo un tema accessibile e appassionante per un pubblico più ampio. CattPod vuole essere un esempio di come la cultura in generale, ma soprattutto quella Cattolica possa essere fruibile per tutti, affrontando tematiche profonde con un tono sobrio e amichevole. Il linguaggio utilizzato sarà chiaro e puntuale, con una particolare attenzione alla semplicità e alla comprensione immediata. L’atmosfera che si vuole ricreare è quella della conversazione “da salotto”, del dialogo culturale, in cui colui che porta conoscenza “l’esperto” viene invitato a condividerla con gli ascoltatori come se il conduttore fosse uno di loro, ponendo le domande che un curioso e una persona genuinamente desiderosa di apprendere chiederebbe se si trovasse di fronte a tali esperti. L’iniziativa si distingue proprio per la sua accessibilità, con particolare attenzione alle esigenze delle persone non udenti, grazie alla disponibilità delle trascrizioni testuali pubblicate su piattaforme libere e collaborative come Wikisource e Wikibooks. Oltre al formato audio, verrà realizzata una versione video, arricchita da materiali iconografici e contenuti visivi, che sarà resa disponibile su Wikimedia Commons. Tutti i contenuti del podcast saranno rilasciati sotto licenza libera (CC BY-SA 4.0), favorendo la libera fruizione, la condivisione e il riutilizzo nell’ambito della divulgazione culturale. La distribuzione avverrà su piattaforme open access e mainstream, tra cui Spotify, YouTube e Wikimedia Commons, garantendo la massima diffusione e fruibilità del progetto. Per la realizzazione di CattPod, Forma Ecclesia si avvarrà di professionisti esperti nella registrazione, post-produzione e distribuzione audiovisiva, affiancati dal proprio team dedicato alla comunicazione digitale. Questo approccio garantirà un’elevata qualità tecnica del podcast e una strategia di diffusione efficace, raggiungendo il pubblico attraverso i canali sopra citati e massimizzando l’impatto del progetto. CattPod non sarà solo un podcast, ma un'opportunità per riscoprire il Giubileo con occhi nuovi, attraverso una narrazione avvincente, accessibile e condivisibile. Un progetto che unisce tradizione e innovazione, fede e cultura, passato e futuro, perché la conoscenza, quando è aperta a tutti, diventa patrimonio di tutti.
Forma Ecclesia partecipa a questo bando con l’obiettivo di promuovere una divulgazione culturale e religiosa innovativa, accessibile e, soprattutto, inclusiva. Il 2025 è un anno speciale, segnato dal Giubileo in corso, un evento di portata globale che merita di essere raccontato con strumenti moderni e un linguaggio capace di coinvolgere un pubblico ampio e diversificato. Attraverso CattPod, vogliamo abbattere le barriere della comunicazione tradizionale, valorizzando il dialogo culturale e la condivisione della conoscenza in un’ottica aperta e partecipativa. Il supporto di questo bando rappresenterebbe un’opportunità fondamentale per garantire la massima qualità del progetto e amplificarne la diffusione, affinché il messaggio e il significato del Giubileo possano raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di persone, rimanendo disponibile e condivisibile quanto più tempo possibile.
Forma Ecclesia mette a disposizione del progetto CattPod una serie di contenuti rilasciati sotto licenza libera (CC BY-SA 4.0), favorendone la libera fruizione, condivisione e riutilizzo nell’ambito della divulgazione scientifica e culturale. In particolare, verranno pubblicati:
- Trascrizioni testuali di tutte le puntate del podcast su piattaforme collaborative come Wikisource e Wikibooks, garantendo accessibilità anche alle persone non udenti;
- Versione video del podcast, arricchita da materiali iconografici e contenuti visivi, disponibile su Wikimedia Commons;
- Materiali di approfondimento e risorse culturali, inclusi testi, immagini e riferimenti bibliografici, per favorire una maggiore comprensione dei temi trattati.
Tutti i contenuti originali prodotti nell’ambito del progetto CattPod (audio, trascrizioni, video e materiali di approfondimento) saranno rilasciati sotto licenza libera CC BY-SA 4.0. Le immagini e i contenuti iconografici utilizzati nel podcast proverranno da fonti in pubblico dominio o con licenze compatibili, mentre eventuali materiali di terzi saranno verificati per garantirne l’uso conforme ai diritti d’autore. Lo stato dei diritti d’uso per alcuni documenti di riferimento è in fase di analisi
Forma Ecclesia intende proseguire nella condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia anche dopo la conclusione del progetto CattPod. L’esperienza acquisita e le risorse prodotte costituiranno una base per ulteriori iniziative di divulgazione culturale e religiosa con licenza libera. In particolare, prevediamo di: Ampliare il progetto CattPod con nuove stagioni e approfondimenti, continuando a rilasciare trascrizioni su Wikisource e contenuti video su Wikimedia Commons, promuovere la condivisione di materiali culturali provenienti dagli archivi e dalle attività di Forma Ecclesia, contribuendo all’arricchimento delle risorse libere disponibili, favorire l’utilizzo e l’integrazione delle piattaforme Wikimedia all’interno delle attività di formazione e divulgazione dell’istituzione, coinvolgendo anche il pubblico e le comunità di riferimento.
8000 Le attrezzature sono comprese all'interno del servizio offerto dall'agenzia che si occuperà della registrazione delle puntate 0 No 0 Spese a cura di Forma Ecclesia 0 Spese a cura di Forma Ecclesia 0 Compenso per agenzia di registrazione, post produzione e promozione del podcast, compenso per pagamento cachet ospiti. 8000
Comune di Procida (NA) - Palazzo d'Avalos
Il progetto si propone di valorizzare il Bene Monumentale di Palazzo d’Avalos, sull’isola di Procida (NA), per renderne liberamente fruibili storia e bellezza. Nell’ottica di condivisione di contenuti culturali e diffusione degli stessi attraverso il web, il progetto si sviluppa secondo due direttrici principali: - creazione di un sito web dedicato al Palazzo d’Avalos che ne promuova la valorizzazione in rete - l'utilizzo di due delle piattaforme della “famiglia Wikimedia”, Wikipedia e Wikimedia Commons, sulle quali verrà aggiunta la voce relativa al Palazzo, ripercorrendone la storia rispettivamente attraverso testi ed immagini. I materiali frutto del progetto saranno di natura testuale, grazie ad una ricerca bibliografica, fotografica, avvalendosi di un fotografo professionista, ed archivistica, e saranno resi disponibili online al pubblico in open access.
Palazzo d’Avalos, dimora nobile rinascimentale, poi trasformata in Istituto di Pena che domina l’isola di Procida dal promontorio di Terra Murata, rappresenta uno dei luoghi simbolo della nuova vita culturale dell’isola. Tuttavia la sua affascinate storia, antica e recente, è nota quasi esclusivamente ai visitatori che vi si imbattono durante l'esplorazione dell’isola. Far conoscere questo Bene Monumentale permetterebbe di agevolare lo sviluppo di un’offerta culturale più strutturata e calzante alle varie tipologie di pubblico che decidono di esplorare l’isola. Il progetto consente infatti la promozione del sito attraverso la diffusione di testi che ne ripercorrono le vicende salienti e di immagini che ne restituiscono la bellezza.
I contenuti che l’istituzione metterebbe a disposizione del progetto sono di tre tipi:
- IMMAGINI, con vedute interne ed esterne del Palazzo, e particolari dei cimeli dei carcerati ancora presenti nella struttura, realizzate da un fotografo (selezione di circa 50 immagini). Le immagini restituiranno il fascino di un edificio, ad oggi solo parzialmente visitabile, la cui facciata a picco sul mare è uno dei simboli dell’isola. Gli scatti comprenderanno immagini dell’esterno del palazzo (sia da terra che da mare), degli spazi interni visitabili e di quelli interdetti al pubblico. Saranno compresi altresì dettagli architettonici e close up di oggetti di uso comune del penitenziario.
- TESTI frutto di ricerche bibliografiche (circa 2 cartelle editoriali). I testi, redatti in occasione del progetto, racconteranno le vicissitudini del Palazzo dalla sua fondazione sino a giorni nostri, con approfondimenti inerenti alla sua stratificazione architettonica e testimonianze della sua storia più recente.
- SCHEDE per IMMAGINI dei beni esposti al piano terra del Palazzo (circa 15 schede) Le schede per immagini, realizzate grazie alla collaborazione con un’archivista professionista, rappresenteranno uno strumento per presentare il patrimonio materiale conservato all’interno del palazzo. Tale patrimonio comprende oggetti di uso quotidiano legati all’ultima destinazione d’uso del palazzo, quella di penitenziario, e includono, tra gli altri, divise, scarpe, letti, utensili per la lavorazione del lino e attrezzatura medica.
Testi, immagini e schede saranno realizzate in occasione del progetto con licenze libere. I professionisti che produrranno tali materiali saranno messi a conoscenza delle finalità del progetto e la loro collaborazione sarà subordinata alla cessione dei diritti sugli stessi.
Palazzo d’Avalos è il più affascinante e prestigioso edificio di un complesso, quello dell’”Ex Carcere di Terra Murata”, composto da molteplici edifici costruiti in epoche storiche diverse che racchiudono come in un abbraccio l’antico borgo medievale di Terra Murata. La strategia è quella di ampliare il lavoro di narrazione, schedatura e rappresentazione fotografica all’intero Complesso Monumentale, in modo da declinarne la complessità ma allo stesso tempo fornire al pubblico una visione esaustiva e completa. Con i suoi circa ventimila metri quadrati, oltre agli spazi aperti e allo storico tenimento agricolo, ogni spazio, edificio e struttura racconta un pezzo di storia fatto di peculiarità e caratteristiche, aneddoti e scorci. Tutti questi elementi rappresentano una notevole occasione di narrazione dell’evoluzione storica di un Complesso la cui storia s’intreccia con la storia moderna della Repubblica Italiana e del Regno Borbonico.
8000 NO 0 Acquisto dominio per sito web e realizzazione portale web 2000 NO 0 Social AD 500 Archivista professionista; Fotografo professionista; Copywriter; ufficio stampa 5500
Civico Museo di Storia Naturale di Clivio e Induno Olona
Il progetto ha l'obiettivo di valorizzare e rendere accessibili al pubblico le collezioni mineralogiche, di incredibile rarità e bellezza, rinvenute nelle aree limitrofe al sito WHL UNESCO Monte San Giorgio (ITA-CH) e conservate al Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio e Induno Olona (CMISN). La creazione e l’implementazione di pagine Wikipedia dedicate a specifici minerali e siti di estrazione è il main-focus del progetto, progetto che permetterà inoltre di rendere meglio nota l’incredibile collezione dei minerali conservati negli archivi del Civico Museo Insubrico di Storia Naturale, rendendoli finalmente visibili al pubblico. L’osservazione dettagliata dei campioni più piccoli, detti micro-mounts, attraverso un microscopio appositamente allestito e a foto ingrandite di dettaglio garantirà una migliore esperienza e una migliore comprensione dei concetti legati alla mineralogia anche ai visitatori meno esperti.
- Minerali con pagine da implementare su Wikipedia, sia in italiano che in inglese: Thortveitite Chukhrovite-(Y) Hingganite Kainosite-(Y) Zinnwaldite Cuasso al Monte (Varese)
- Nuove voci da creare su Wikipedia, sia in italiano che in inglese: Miniera Valvassera (Induno Olona, Varese) Cava Bonomi (Cuasso al Monte, Varese) Tutte le voci saranno create (se non presenti) e corredate da testi aggiornati in base alle ultime pubblicazioni scientifiche e accompagnate da materiale fotografico inedito ad alta risoluzione. Tali immagini saranno, nel caso di luoghi ed esemplari mineralogici, fotografie di dettaglio ad alta risoluzione e foto panoramiche. Nel caso degli esemplari mineralogici si opterà per foto ad alta risoluzione e ad alto dettaglio, catturate tramite forti ingrandimenti ed elaborate con le tecniche di focus-stacking, sia per i macro campioni che per i micro-mounts.
Il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio e Induno Olona rappresenta un hot-spot per la Storia Naturale della Provincia di Varese e per tutta la Lombardia. Custodisce migliaia di esemplari mineralogici di inestimabile valore scientifico provenienti da località storiche come quelle di Cuasso al Monte (VA), sito rinomato per rarità e bellezza del materiale lì estratto. Al contempo presenta un’esposizione naturalistica che si concentra sul patrimonio naturale e paleontologico dell’area in cui è posto, corredata da applicati innovativi per la divulgazione interattiva. Questo bando darebbe la possibilità di rinnovare l’esposizione mineralogica rendendola inoltre fruibile a chiunque abbia la possibilità di accedere ad internet, andando a eliminare qualsiasi tipo di impedimento fisico per la visione di questo inestimabile patrimonio culturale. A seguito della realizzazione delle foto si propone l’organizzazione di un evento per divulgare il progetto, la nuova esposizione, il patrimonio del Museo e l’importanza della libera fruizione del patrimonio culturale attraverso progetti come Wikicommons. L’evento sarà incentrato sia sul materiale fotografico preparato e debitamente esposto, sia sulla nuova esposizione dei minerali presenti al CMISN, con due focus differenti per i più piccoli e per i visitatori adulti e appassionati alla materia.
La digitalizzazione di molti esemplari mineralogici (sia macro campioni che micro-mounts) e di tre importanti e storiche località estrattive. Le foto degli esemplari saranno ad alta risoluzione e forte ingrandimento, permettendo la chiara visione di elementi sub-millimetrici difficilmente apprezzabili ad occhio nudo. Tale obiettivo sarà raggiunto tramite focus-stacking. Le foto, e in particolare alcuni dettagli degli esemplari, saranno poi stampate in alta qualità per permettere la creazione di una mostra fotografica utile a far conoscere il patrimonio mineralogico locale anche grazie all’organizzazione di eventi dedicati. Verranno implementate o create da zero otto pagine di Wikipedia e verranno fornite centinaia di immagini originali riguardanti le specie mineralogiche e siti estrattivi di importanza mondiale. Le fotografie avranno una qualità RBG non inferiore a 32 bit e risoluzione a 300 DPI, in formato JPG per la pubblicazione e in formato RAW per la copia master, e saranno caricate su Wikicommons con licenza “CC BY-SA 4.0".
Il materiale fotografico sarà di pubblico dominio in quanto creato e reso fruibile dall’ente Museo che ne detiene i diritti.
L’arrivo di nuove collezioni e nuovi esemplari dalle località storiche, e anche da possibili nuovi siti, potrebbero dare modo di ampliare il progetto di digitalizzazione e di esposizione; la descrizione e la pubblicazione di nuove specie mineralogiche conservate al CMISN potrebbe fornire ulteriore materiale da condividere tramite Wikicommons. L’apporto di ulteriori finanziamenti da parte di stakeholders esterni come la Cava Bonomi o l’ente Comunità Montana del Piambello potrebbero portare ulteriori finanziamenti per implementare l’esposizione con ulteriori materiali didattici o strumenti legati allo studio dei campioni mineralogici.
8000 Microscopio Leica S9i +accessori 5000 no 0 Spese per evento di inaugurazione esposizione con laboratorio 600 Foto stampate e volantini 700 Rimborso spese volontario 1700
Musei Civici di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Il progetto si propone di pubblicare immagini di proprietà dei Musei Civici di Reggio Emilia, della Biblioteca “Panizzi” di Reggio Emilia e della Biblioteca scientifica “C. Livi” dell’ex Ospedale San Lazzaro/AUSL RE. Si prevede di caricare su Wikimedia Commons almeno 100 immagini tratte dagli archivi degli enti sopra citati, comprensive dei metadati utili alla loro comprensione e contestualizzazione. Si intende inoltre pubblicare e/o migliorare voci già esistenti relative a contenuti inerenti le sedi e le collezioni dei Musei Civici di Reggio Emilia, la Biblioteca “Panizzi” di Reggio Emilia e la Biblioteca scientifica “C. Livi”. Proseguendo il progetto svolto nel 2021 si intende creare o migliorare almeno 20 voci su Wikipedia. Al termine del percorso saranno organizzati due Edit-a-thon nel corso di un weekend: il sabato mattina si terrà una visita guidata da parte dei curatori dei Musei Civici presso il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (o altra sede del Sistema museale civico) e nel pomeriggio si svolgerà un Edit-a-thon presso la Biblioteca delle Arti. La domenica, sempre al mattino, si visiterà il Museo di Storia della Psichiatria e nel pomeriggio il secondo Edit-a-thon, come il precedente, si svolgerà presso la Biblioteca delle Arti. Un wikipediano esperto aiuterà nel caricamento delle immagini su Commons e nell’organizzazione dell’Edit-a-thon. Ai partecipanti che si iscriveranno in anticipo verranno rimborsate le spese di viaggio, di alloggio nella notte sabato/domenica, la cena del sabato e i pranzi di entrambi i giorni. Per fare divulgazione, arricchendo Wikipedia e le piattaforme Wikimedia, e incrementare la conoscenza a livello nazionale e internazionale dei temi riguardanti la città di Reggio Emilia e il suo territorio; per valorizzare il Sistema museale Civico e il patrimonio culturale locale rispecchiato dalle collezioni museali della città, dalle sue biblioteche e dai suoi monumenti.
Contenuti testuali originali creati dai conservatori dei Musei Civici di Reggio Emilia e almeno 100 immagini dell’archivio fotografico dei Musei Civici di Reggio Emilia relative ad opere, reperti, collezioni, ambienti museali e monumenti. In particolare, afferiscono al patrimonio civico la collezione privata dello scienziato settecentesco Lazzaro Spallanzani e il Museo Gaetano Chierici di Paletnologia, oggi unico esempio sul territorio nazionale di museo archeologico ottocentesco conservato negli allestimenti originali, le collezioni etnografiche risalenti a diversi periodi storici, nonchè il patrimonio del museo di Storia della Psichiatria.
Parte del materiale è nel pubblico dominio perché i diritti d’autore sono scaduti o non sono mai esistiti, un’altra parte (incluse le fotografie del materiale di pubblico dominio) è di proprietà dei Musei Civici di Reggio Emilia.
Il progetto punta a formare lo staff del museo in modo da renderlo autonomo dal wikimediano in particolare nella contribuzione a Wikipedia e a Wikimedia Commons e nell’organizzazione di eventi come Edit-a-thon. Ulteriore formazione potrebbe essere necessaria per altri progetti quali Wikisource e OpenStreetMap. L’adesione di altre istituzioni culturali cittadine (Biblioteca Panizzi e Biblioteca Livi) è fondamentale per sensibilizzare ulteriormente il personale interno sugli obiettivi del progetto e incentivare il legame con la community dei wikimediani sui temi riguardanti la storia culturale della città di Reggio Emilia.
4350 no 0 no 0 Spese per 1 Edit-a-thon di 2 giorni (rimborsi spese di viaggio per wikipediani partecipanti, pranzo, hotel 1 notte) 2500 euro no 0 1350 euro: Compenso per un wikipediano esperto che in qualità di tutor aiuterà lo staff nel caricamento delle immagini su Commons e nella creazione e pubblicazione delle voci su Wikipedia e nell’organizzazione dell’Edit-a-thon (30 ore); 500 euro spese per trasferte 1850 euro
Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS
Il progetto prevede un intervento di digitalizzazione (fotografia o scannerizzazione, postproduzione, metadatazione, archiviazione e condivisione su Wikimedia Commons con licenza libera) delle opere esposte in occasione delle mostre temporanee che saranno allestite presso il Museo d’arte moderna e contemporanea della Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS per la durata del progetto. Costituita il 19 febbraio 2018 dai coniugi Luigi Biscozzi e Dominique Rimbaud, la Fondazione persegue l’obiettivo di svolgere attività culturali legate particolarmente all'arte moderna e contemporanea, attraverso la valorizzazione della raccolta di circa duecento opere d’arte, nucleo permanente destinato a esser esposto, conservato nel tempo e ad accrescersi con nuove acquisizioni. Dal 2021 la Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS rende, infatti, fruibile la collezione presso la sede museale di Lecce che con i suoi spazi espositivi, laboratoriali e la biblioteca costituisce un punto di riferimento per attività didattiche e divulgative, conferenze ed eventi. A cadenza periodica, tre volte all’anno, vengono inoltre allestite mostre temporanee di arte del XX e XXI secolo. Per la digitalizzazione delle opere verranno utilizzate le più moderne tecnologie digitali e tali contenuti permetteranno anche la realizzazione di un video-documentario delle attività di progetto nelle varie fasi (dall’allestimento delle mostre temporanee alla digitalizzazione delle opere e al momento di apertura al pubblico e di restituzione collettiva) che costituirà un contenuto strategico per la comunicazione dell’iniziativa progettuale e, contestualmente, per la promozione del museo. I contenuti digitali così prodotti confluiranno su Wikimedia Commons: in piattaforma verranno caricate le immagini digitali con licenza libera delle opere e dell’intero allestimento museale; la rete permetterà di condividere i risultati della proposta artistica ed espositiva del museo su larga scala attraverso un complesso di nozioni visualizzabili anche a distanza da chiunque si dimostrerà interessato.
La comunicazione per un museo focalizzato sulla produzione artistica dell'arte del XX e XXI secolo. è fondamentale per rendere attuale il messaggio artistico degli autori e creare empatia con pubblici nuovi e diversificati ed è pertanto fondamentale operare un’apertura verso le nuove tecnologie e le differenti forme di comunicazione principalmente attraverso la promozione sul web. Le tecnologie digitali applicate al patrimonio culturale nelle sue diverse forme, in particolare quelle legate alla scannerizzazione, digitalizzazione, archiviazione e divulgazione su scala globale dei contenuti, a fini didattici e divulgativi (includendo la promozione del turismo culturale), se impiegate in maniera cosciente e articolata, possono garantire il raggiungimento di una molteplicità di scopi funzionali per l’istituzione museale, per il territorio e le comunità che lo abitano.
Le azioni previste consistono nella digitalizzazione, archiviazione e diffusione digitale delle opere che saranno esposte nel corso delle mostre temporanee allestite nel museo (circa 120) per la durata dell’intero progetto. Si tratta, nello specifico, delle fotografie di dipinti, sculture e fotografie di artisti di ambito nazionale e internazionale che saranno restituite con licenza libera e caricate sulle piattaforme WIKI. Sarà prevista, inoltre, la scrittura o il miglioramento delle voci enciclopediche in lingua italiana, inglese, francese e spagnola relative ad argomenti concernenti il Museo e gli artisti coinvolti nelle mostre temporanee. A questi contenuti si aggiunge il video-documentario che sarà appositamente realizzato per la promozione e la comunicazione dell’iniziativa progettuale.
La Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS possiede tutti i diritti di riproduzione delle opere esposte nel corso delle mostre temporanee allestite presso il museo.
L’apertura verso il digitale e l’attenzione alla Digital Transformation che il progetto avrà avviato, insieme alla specifica formazione che il personale del museo avrà tesaurizzato grazie a questa nuova esperienza, permette già di visualizzare nuove linee di intervento che permettano una sempre crescente accessibilità ai contenuti culturali proposti dal museo. Un diretto sviluppo futuro del progetto potrebbe essere (a titolo esemplificativo) la realizzazione di una viewing room del museo e la creazione di una guida virtuale multilingua e multicanale. Obiettivo a breve termine della Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS è, difatti, intercettare nuove risorse da dedicare alle strategie digitali attraverso la partecipazione a bandi pubblici (quali, ad esempio, le misure di finanziamento del MIC dedicate ai piccoli musei o ancora specifiche azioni di Regione Puglia) da costruire e attuare anche in partenariato con altri soggetti che operano sul territorio nel settore del welfare culturale.
5500 // 0 // 0 evento di lancio e conferenza stampa di presentazione del progetto in situ 500 realizzazione di una campagna di comunicazione specifica, legata ai canali istituzionali del museo e creazione dell’immagine coordinata del progetto 1200 rimborso spese o compensi per professionisti esterni coinvolti (fotografi, tecnici informatici, storici dell’arte) 3800
Fondazione Biogem
Il progetto si pone come obiettivo la digitalizzazione di parte del proprio patrimonio librario, che consta di un ricco fondo antico e di pubblicazioni, in vari ambiti, che fanno capo alla stessa Fondazione di cui l’ente bibliotecario fa parte. Per farlo si prevedono quattro fasi temporalmente sovrapponibili, tranne l’ultima:
- L’acquisto della strumentazione adatta alla scannerizzazione di materiale antico.
- La formazione del personale per la digitalizzazione e il caricamento dei dati online
- L’implementazione del proprio sito di riferimento, per la promozione dei testi digitali e per un miglioramento della fruibilità.
- Promozione del materiale sul proprio sito, tramite indicizzazione, pubblicizzazione sui social e organizzazione di eventi.
La partecipazione della Fondazione Biogem è motivata dall'opportunità, offerta da questo bando, di rendere accessibili testi altrimenti di difficile fruizione. Come ad esempio testi antichi, poco atti ad essere maneggiati o che, essendo legati in alcuni casi alla storia del territorio di riferimento, non hanno avuto una maggiore promozione e diffusione in passato.
Qualora il progetto fosse accettato nella sua interezza, i documenti che si rendono disponibili alla pubblicazione sono Gli Atti del meeting delle Due culture; Gli atti di meeting e convegni del CESN (centro europeo degli studi Normanni), con l’aggiunta di alcuni testi antichi appartenenti alla Fondazione come Osservazione di Francesco Redi accademico della crusca, Intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi; Documenti e testi a carattere storico, scientifico o letterario. In totale si prevede, tenuto conto delle fasi e dei tempi previsti, la digitalizzazione di almeno 30 di questi documenti.
Tutti i documenti, i cui diritti sono ancora in corso, fanno capo alla fondazione a cui l’ente bibliotecario appartiene; mentre per i testi antichi, essendo risalenti anche al XVII secolo, i diritti non sussistono. Si sottolinea ancora che proprio la loro condizione richiede la digitalizzazione per la fruizione
La fondazione si ritiene aperta alla possibilità di collaborazioni future, alla luce del fatto che i tempi stringenti del bando non permettono la digitalizzazione di una quantità di testi superiore a quella indicata.
8000 Scanner digitali per testi antichi 1000 no 0 promozione alla fruizione dei testi digitalizzati 2000 Implementazione del sito e divulgazione tramite sponsorizzazioni 3000 compensi professionisti 2000
Conservatorio Santa Cecilia
Il materiale documentario, conservato presso il fondo libretti della Biblioteca del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma è molto raro e prezioso; comprende monografie, manifesti e fogli volanti spesso corredati da note all’esemplare, a partire dal 1600 fino agli inizi del 1900 Attività previste Acquisto scanner planetario Digitalizzazione attraverso scanner planetario secondo gli standard ministeriali ICCU di circa 300 documenti Indicizzazione e descrizione dei contenuti Esposizione documentale e multimediale dei volumi più rappresentativi in una mostra online visitabile dal sito del Conservatorio Il progetto portato avanti dalla biblioteca prevede l'acquisto del materiale per la digitalizzazione, la catalogazione e la digitalizzazione di circa 300 libretti d’opera presenti tra i fondi Carvalhaes e Governativo conservati presso la Biblioteca del Conservatorio di "Santa Cecilia". Si tratta di libretti le cui riproduzioni non sono presenti sulle piattaforme nazionali che racchiudono il patrimonio librettistico delle biblioteche italiane. All’interno del fondo Governativo sono presenti 3 raccolte: Silvestri, Carotti e Franchi Verney, che raccolgono libretti provenienti da tutta Italia, in special modo dai Teatri di Milano, Monza, Torino, dal 1600 fino alla fine del 1800. Tra il 1927 e il 1928 arrivò alla biblioteca il Fondo Carvalhaes, dal nome dell’omonimo collezionista portoghese di libretti d’opera (Manoel Pereira Peixoto d'Almelda da Carvalhaes), la quale contiene circa 20.000 libretti provenienti da tutta l’Europa, per un arco temporale che va dal 1600 al 1900. Grazie a questo fondo, la Biblioteca del Conservatorio di Santa Cecilia è diventata, e lo è tuttora, punto di riferimento per lo studio dei libretti, in quanto possiede una delle collezioni più grandi d’Europa.
Il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma conserva un cospicuo fondo di libretti d’opera. L’obiettivo di partecipazione a questo bando è quello di acquistare uno scanner planetario e digitalizzare parte del fondo librettistico in modo da consentire la libera fruizione e la valorizzazione di queste risorse bibliografiche, con la finalità di garantire la massima accessibilità alle fonti documentali. Con la partecipazione al bando Wikimedia si intende aumentare il numero di risorse digitalizzate pubblicate in rete, incentivando consultatori, studiosi e ricercatori al libero riuso delle fonti e dei documenti digitali.
La Biblioteca del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma intende mettere a disposizione ca. 300 oggetti digitali ad alta risoluzione ottica acquisiti mediante scanner planetari, relativi a documenti stampati in tutta Europa, maggiormente in Italia, e conservati presso il fondo libretti del Conservatorio. Ogni singolo oggetto digitale sarà corredato di un set di metadati descrittivi nel pieno rispetto degli standard di descrizione internazionali. La biblioteca intende mettere a completa disposizione dei progetti Wikimedia le schede e la digitalizzazione dei libretti di proprietà dell'ente al momento mai digitalizzati e per i quali è possibile solo la consultazione in loco.
Il patrimonio librario e documentario è di proprietà del Conservatorio che intende metterlo a disposizione dell’intera comunità scientifica e non. Di conseguenza tutti gli utenti che si recano nella biblioteca hanno libertà di fotografare i beni senza alcun costo economico, come prevede il Codice dei Beni Culturali.
La biblioteca intende proseguire, grazie alle attrezzature acquistate, nella digitalizzazione dei numerosi altri materiali rari presenti al suo interno, quali libretti, manoscritti e stampe antiche musicali uniche conservate solamente presso la nostra biblioteca, sempre con la finalità di valorizzare il proprio patrimonio condividendolo con la comunità scientifica e aumentando così la conoscenza nel mondo.
8000 Acquisto scanner planetario 2000€ no 0 Mostra online ed eventualmente in presenza 1000€ Grafica e stampa di materiale informativo del progetto; sponsorizzazione post social network 1000€ Digitalizzazione e metadatazione del patrimonio librario; compenso per professionisti per redazione testi, caricamento su Wikimedia Commons 4000€
Casa dell'Upupa- Associazione amici di Ilario Fioravanti
Archiviazione e Catalogazione delle opere artistiche di Ilario Fioravanti
Per iniziare il progetto di catalogazione e archiviazione.
Fotografie, libri cartacei, cataloghi e materiale digitale dell'artista Ilario Fioravanti. Documenti, libri storici datati (anche dello scorso secolo), cahier, agende, diari di vita, progetti di architettura.
immagini in pubblico dominio, libri di proprietà, fotografie con copyright. Tutto il materiale a disposizione è di nostra proprietà quindi sempre fruibile.
il materiale a disposizione è vario e molto ricco, quindi sfruttabile nel tempo, anche su più annualità.
2750 Computer portatile 600€ acquisto pacchetto microsoft 150€ organizzazione delle giornate 500€ materiale pubblicitario cartaceo e sul web 1000€ rimborso spese per i professionisti coinvolti (stima) 500€
Biblioteca Comunale di Alfano
Il progetto che la Biblioteca Comunale di Alfano intende promuovere, è l'incontro tra generazioni e culture, utilizzando la lettura come strumento di coesione sociale, in modo da stimolare la partecipazione della popolazione, ad iniziative socio-culturali, partendo da un rinnovamento del patrimonio bibliotecario e promuovendo attività volte ad animare la biblioteca, anche attraverso attività rivolte a giovani e bambini, con la realizzazione di vari laboratori riguardanti non solo la lettura ma anche la creatività. Essa vuole perseguire finalità rivolte alla conoscenza e alla formazione tramite la diffusione, il miglioramento e l'avanzamento del sapere e della cultura, in modo che ogni persona possa avere libero accesso all'interno del patrimonio della conoscenza digitale, in modo da contrastare la disinformazione. Consentendo un accesso aperto alla conoscenza non solo come diritto ma come un catalizzatore per il progresso, in modo da assicurare che le informazioni fluiscano liberamente e riflettano la diversità del nostro mondo.
Essa vuole perseguire finalità rivolte alla conoscenza e alla formazione tramite la diffusione, il miglioramento e l'avanzamento del sapere e della cultura, in modo che ogni persona possa avere libero accesso all'interno del patrimonio della conoscenza digitale, in modo da contrastare la disinformazione. Consentendo un accesso aperto alla conoscenza non solo come diritto ma come un catalizzatore per il progresso, in modo da assicurare che le informazioni fluiscano liberamente e riflettano la diversità del nostro mondo.
La Biblioteca vuole fornire a tutti gli utenti il caricamento di immagini e video tramite la piattaforma digitale con relativa relazione riguardante gli argomenti trattati.
La Biblioteca intende creare un archivio digitale che raccoglie immagini, audio e video ed altre risorse multimediali a carattere illustrativo ed educativo.
L'attività di condivisione che la Biblioteca Comunale di Alfano intende perseguire è tramite licenza libera
8000 Computer, stampante/scanner, macchina fotografica 3000 software libero per il controllo e l'elaborazione informatica autonoma 1000 Software libero per l’organizzazione e gestione di eventi e appuntamenti 1000 consultazione online di libri in formato digitale, conferenze registrate, promozione di eventi tramite locandine digitali su apposito sito web della Biblioteca 1000 conferenze con esperti (ad esempio geologi, archeologi, medici, professionisti in settori mirati) con successiva pubblicazione online sul sito web della Biblioteca Comunale di Alfano delle conferenze tenutesi 2000
Museo Francesco Baracca
Il progetto, proposto per il bando musei archivi biblioteche 2025 di Wikimedia Italia, si pone come obiettivo la valorizzazione e la fruizione del fondo archivistico Francesco Baracca, attraverso la pubblicazione in rete dei documenti digitalizzati in pubblico dominio e in open access con licenze libere. La documentazione oggetto delle attività di digitalizzazione del presente progetto costituisce una fonte fondamentale per lo studio della figura e delle gesta del principale asso dell’aviazione italiana nella Grande Guerra. Francesco Baracca nacque a Lugo, in provincia di Ravenna, il 9 maggio 1888. Dopo gli studi classici, decise di intraprendere la carriera militare, iscrivendosi alla Scuola Militare di Modena. Ufficiale di cavalleria, venne assegnato ad uno dei reggimenti più importanti dell’Esercito, il Reggimento Piemonte Reale, del quale successivamente adottò lo stemma, il Cavallino Rampante. Si brevettò come pilota nel luglio del 1912 in Francia e all’entrata in guerra dell’Italia fu destinato alle prime squadriglie da caccia. Fu comandante della celebre 91a Squadriglia, il più prestigioso reparto aereo italiano durante il primo conflitto mondiale, e nel marzo del 1918 venne decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare. La popolarità delle sue imprese consentì a Baracca di raggiungere una notevole fama già in vita, non solo in Italia, ma anche in ambito internazionale, ricevendo riconoscimenti da Francia, Belgio e Stati Uniti d’America. Il cordoglio per la sua morte, avvenuta il 19 giugno 1918, interessò l’intero Paese e numerose personalità di spicco, tra le quali il Duca D’Aosta e Gabriele D’Annunzio, che scrisse e pronunciò un’orazione funebre in occasione dei funerali celebrati a Quinto di Treviso. Il Fondo Baracca è caratterizzato da una ricca varietà di tipologie documentarie che ripercorrono la vita dell’aviatore romagnolo, dai quaderni e libri scolastici fino alle lettere scambiate con familiari, compagni d’arme e perfino ammiratori più o meno sconosciuti durante gli ultimi anni di guerra. Tale documentazione consente inoltre di portare alla luce gli aspetti legati all’uomo e al periodo da lui vissuto, contraddistinto da rapidi mutamenti e innovazioni, come quella del volo. Il mito di Baracca, nato immediatamente dopo la sua morte, trovò nella madre, la contessa Paolina Biancoli, la sua principale artefice. Oltre a conservare i documenti e i cimeli del figlio, molti dei quali esposti a partire dal 1926 nel Museo a lui dedicato, la nobildonna intrattenne numerosi scambi epistolari con autorità politiche di calibro nazionale, letterati, artisti, scuole, associazioni e istituti di beneficenza per orfani e invalidi di guerra. Per quanto riguarda il progetto, saranno digitalizzati i seguenti documenti:
- 800 lettere prodotte e ricevute da Francesco Baracca tra il 1900 e il 1918
- 370 fotografie
- 870 dei cosiddetti “Periodici”, articoli di stampa riguardanti le imprese e le commemorazioni di Baracca
- 1000 cartoline illustrate della Collezione Baldini, una raccolta di 2905 cartoline di propaganda della Prima guerra mondiale pubblicate dal periodo della neutralità all’immediato dopoguerra, tutte in ottimo stato, in parte nuove e in parte viaggiate.
Oltre ad essere caricati sulla piattaforma Wikimedia, i file digitalizzati saranno fruibili in una nuova speciale sezione del sito web del nostro Museo (www.museobaracca.it) attraverso la creazione e attivazione di un plugin di gestione e consultazione digitale (jpg, png) all’interno del sito suddiviso in pagine create ad hoc. A conclusione del progetto, l’iniziativa sarà adeguatamente pubblicizzata tramite i canali ufficiali del Museo Baracca e del Comune di Lugo, la stampa e la realizzazione di un evento di presentazione alla cittadinanza. Tale attività rappresenterà un’importante azione di divulgazione della figura di Francesco Baracca e delle attività museali, in vista dell’imminente centenario del nostro Museo, che cadrà nel giugno del 2026. Il Museo Francesco Baracca è attualmente inoltre coinvolto nel progetto “Dal documento alla città: mappe per una storia di Lugo” finanziato dal bando della Regione Emilia-Romagna Digital Humanities. Il progetto parte dalla riflessione congiunta dei tre istituti culturali di conservazione della città di Lugo (Archivio Storico, Biblioteca Trisi e Museo Baracca) che hanno individuato come priorità di valorizzazione integrata, fonti della storia della città dal 1793 al 1945, seguendo un percorso che congiunge tre prestigiosi personaggi lughesi: Agostino Codazzi, Ernesta Galletti Stoppa e Francesco Baracca. Il progetto succitato: descrizione e aggiornamento dei dati nei sistemi informativi regionali, digitalizzazione e metadatazione di tutta la documentazione coinvolta nel progetto, con la creazione di permalink per accedere alla documentazione; valorizzazione didattica e turistica, coinvolgendo gli Istituti scolastici cittadini e gli operatori culturali per sviluppare un percorso di conoscenza delle fonti digitalizzate.
Il Museo Francesco Baracca mette a disposizione documenti storici e archivistici del proprio Fondo allo scopo di:
- promuovere la conoscenza e la fruizione delle proprie collezioni museali
- incentivare e favorire gli studi sulla figura di Francesco Baracca
- creare collezioni virtuali che riuniscano documenti di diverse tipologie
- limitare la consultazione diretta degli originali fragili e soggetti a conservazione problematica
- ampliare e facilitare l'accesso a documenti di difficile fruizione
- sviluppare attività di collaborazione con altre istituzioni e il territorio
- raggiungere un'utenza ampia e variegata, non necessariamente di ambito accademico-specialistico
Per quanto riguarda il progetto, saranno digitalizzati i seguenti documenti:
- 800 lettere prodotte e ricevute da Francesco Baracca tra il 1900 e il 1918
- 370 fotografie
- 870 dei cosiddetti “Periodici”, articoli di stampa riguardanti le imprese e le commemorazioni di Baracca
- 1000 cartoline illustrate della Collezione Baldini, una raccolta di 2905 cartoline di propaganda della Prima guerra mondiale pubblicate dal periodo della neutralità all’immediato dopoguerra, tutte in ottimo stato, in parte nuove e in parte viaggiate.
Il Museo Francesco Baracca detiene i diritti d'uso del materiale indicato nel progetto. Il progetto si potrebbe ampliare con la condivisione di altri documenti conservati nel Fondo Baracca (come la corrispondenza della madre di Baracca) e/o attraverso la digitalizzazione dei cimeli esposti nel percorso espositivo del Museo, creando una sorta di catalogo.
8000 - 0 - 0 Evento di presentazione alla cittadinanza 1000 Stampa di volantini/volantini, campagna promozionale sul web 1000 Implementazione sito Museo 6000
Museo Civico Guicciaridni - Comune di Montopoli in Val d'Arno
Titolo del Progetto: Valorizzazione e Digitalizzazione della Collezione di Terrecotte di Dante Milani Obiettivo Generale: Il progetto mira a rendere maggiormente fruibile e accessibile la collezione di terrecotte tipiche montopolesi prodotta da Dante Milani, conservata presso il Museo. L'obiettivo è garantire la memoria di questa produzione artigianale unica attraverso moderne modalità di fruizione e la diffusione libera dei contenuti sulle piattaforme Wikimedia. Obiettivi Specifici:
- Digitalizzazione e Documentazione: Realizzazione di una campagna fotografica per documentare l'intera collezione esposta al museo. Creazione di modelli 3D di 10 pezzi significativi mediante mediante scanner a luce strutturata e a infrarossi, in grado di rilevare con estrema precisione sia le geometrie che le texture degli oggetti. I modelli digitalizzati saranno completamente interattivi, permettendo agli utenti di esplorarli e orientarli liberamente grazie al touchscreen. Inoltre, saranno arricchiti con commenti interattivi per facilitare la comprensione dei dettagli.
- Esperienza Interattiva per i Visitatori: Implementazione di un tavolo touchscreen presso il museo, che permetta ai visitatori di interagire con i modelli 3D delle terrecotte. Sviluppo di un’esperienza immersiva che consenta di "manipolare" digitalmente le opere.
- Ricostruzione e Diffusione del Processo Produttivo: Produzione di un video che ricostruisca il processo di realizzazione delle terrecotte, dalla creazione della forma sul tornio fino alla decorazione e cottura del pezzo finale.
- Accessibilità e Partecipazione Collaborativa: Organizzazione di un editathon per la creazione di schede narrative basate sulla tecnica dello storytelling. Sviluppo di contenuti descrittivi sotto la supervisione della direzione scientifica, con l’utilizzo di fonti bibliografiche specializzate. Creazione di videodescrizioni per garantire accessibilità sia nell’esperienza fisica con il touchscreen sia nella fruizione online.
Output del Progetto: Archivio digitale della collezione fotografica della produzione di Dante Milani. 10 modelli 3D interattivi caricati su Wikimedia e resi accessibili attraverso il tavolo touchscreen. Video-documentario sul processo di realizzazione delle terrecotte. Contenuti editoriali e narrativi generati dall’editathon e pubblicati su Wikimedia. Videodescrizioni accessibili per un pubblico più ampio. Benefici attesi: Conservazione digitale e accessibile della collezione. Maggiore coinvolgimento del pubblico sia fisico che online. Promozione della cultura artigianale locale attraverso piattaforme digitali aperte. Creazione di una memoria storica condivisa e fruibile liberamente. Tutti i contenuti prodotti saranno rilasciati con licenza libera su Wikimedia, ampliando il pubblico che potrà utilizzarli e consentendo un’esperienza culturale accessibile sia ai visitatori del museo che agli utenti online.
Il Comune di Montopoli partecipa al bando MAB in quanto riconosce nella digitalizzazione dei contenuti culturali un'opportunità strategica per la valorizzazione del proprio patrimonio artistico e storico. Attraverso questo progetto, il Comune intende non solo conservare digitalmente la produzione artigianale locale, ma anche renderla fruibile a un pubblico sempre più ampio, superando i confini fisici del Museo. Il Museo di Montopoli ha da sempre come missione la diffusione, la liberalizzazione dei contenuti e la cocostruzione di senso con la comunità. Partecipare a questo progetto consente di amplificare questo approccio, permettendo agli utenti di interagire attivamente con le collezioni, contribuendo alla creazione di nuove narrazioni e rendendo il sapere accessibile a tutti, senza barriere economiche o geografiche.
n. 44 immagini digitali della collezione con relative schede descrittive n. 10 riproduzioni in fotogrammetria e ricostruzioni 3D delle principali opere n. 1 video didattico per la ricostruzione del processo produttivo della terracotta n. 10 schede di approfondimenti per le ricostruzioni 3D n. 12 voci wikipedia costruite attraverso Edithaton con la supervisione della direzione (10 per le ricostruzioni 3d,1 per il video didattico, 1 per la storia della sezione Milani) n. 12 audio descrizioni (10 per le ricostruzioni 3d,1 per il video didattico, 1 per la storia della sezione Milani)
Tutto il materiale è libero da diritti
fotogrammetria delle opere esposte che saranno tutto caricate sul touch screen e online. Una terza e ultima fase riguarderà la ricerca e la digitalizzazione dei disegni preparatori per le decorazioni e la ricerca e digitalizzazione dei documenti dell’azienda relativi alla produzione (inventari, ordini, registri) in modo da conservare la memoria anche degli aspetti commerciali dell’attività. Sviluppo modelli 3D: i modelli 3D potranno essere utilizzati in futuro per la loro replicazione fisica, offrendo un'esperienza tattile inclusiva per le persone non vedenti.
8000 Touch screen per la consultazione delle immagini e delle ricostruzioni, fotocamera professionale 3000 Il dispositivo touchscreen sarà dotato di un software per la gestione dei contenuti, sviluppato su una piattaforma open-source (es. WordPress, Joomla), in grado di integrare strumenti di condivisione per immagini, modelli 3D navigabili e filmati. Il touchscreen sarà connesso a Internet, consentendo l'aggiornamento del catalogo anche da remoto e offrendo agli utenti la possibilità di consultare parte dei contenuti direttamente da casa. L'esperienza museale sarà arricchita dall’interazione con il touchscreen e dalla presenza fisica dei reperti, creando un ponte tra la visita in loco e l’approfondimento successivo. Grazie alla piattaforma digitale, gli utenti potranno continuare l'esplorazione dei temi scoperti nel museo, ampliando le proprie ricerche anche dopo la visita. L'interfaccia utente sarà progettata per garantire un'elevata accessibilità, con grafiche intuitive, supporti audio e video chiari e di facile comprensione, assicurando un’esperienza inclusiva per tutti i pubblici. 800 Editaton e presentazione progetto 1000 Volantini e manifesti per: Editathn e inaugurazione postazione multimediale, campagne di promozione social per tutte le fasi del progetto 1200 Fotografo specializzato e incarico per modellazione 3d delle opere 2000
Società ligure di storia patria ONLUS
Digitalizzazione e diffusione online in formato PDF ricercabile del periodico «Avvisi», Genova (1777-1797)
La Società ligure di storia patria ONLUS mantiene da oltre un decennio una ricca digital library che veicola sia le pubblicazioni sociali (da alcuni anni edite in modalità Diamond Open Access), sia parte del patrimonio librario della biblioteca sociale. La digitalizzazione di serie di periodici poco diffusi nelle altre biblioteche rappresenta da un lato un importante servizio alla comunità e dall'altro favorisce la tutela del materiale bibliografico antico, riducendo la necessità di accesso diretto in consultazione. L'accesso alla linea di finanziamento proposta da questo bando permette di integrare in modo significativo il patrimonio digitalizzato e accessibile online agli utenti del web.
Il progetto proposto mira a mettere a disposizione 18 delle 20 annate del periodico «Avvisi» edito a Genova nell'ultimo quarto del XVIII secolo, posseduto (dati ACNP e SBN) da meno di 10 biblioteche e non reperibile in formato digitale né su Archive.org né su Google libri, né su atre piattaforme o repository accessibili. I 18 volumi della Società rappresentano una delle collezioni più complete tra quelle esistenti (mancano alcuni fascicoli della prima annata e le ultime due (1796 e 1797). Nel complesso si tratta di circa 9000 pagine di testo a stampa in fomrato cm 18.5x23. I singoli numeri sono rilagati in ordine coronologico di uscita volumi annuali dotati di un indice alfabetico finale delle cose notevoli, predisposto in antico dall'editore. Il periodico pubblicava sia notizie di ambito locale tra cui si segnalano per la rilevanza storico-economica e storico-marittima le rubriche "Navi entrate in porto" e "Navi di prima partenza", nonché "notizie enciclopediche" tratte dai principali giornali d'Europa. La diffusione online in formato PDF ricercabile a seguito di lettura OCR permetterà il recupero di informazioni puntuali anche in assenza di una esatta indicizzazione degli articoli, generalmente pubblicati senza titolo, come allora consueto.
Il materiale bibliografico è di pubblico dominio in ragione dell'età. Le scansioni e il sistema di pubblicazione ne permettono la piena fruibilità con licenza CC-BY-SA
La piattaforma impiegata dalla Società è in costante mantenimento e aggiornamento. Si prevede il riversamento e la disseminazione dei materiali su altri repository eventualmente indicati dall'ente erogatore. La Società continua a ricercare risorse per procedere all'incremento delle collezioni digitali messe a disposizione del pubblico. A titolo d'esempio si sta lavorando alla digitalizzazione del periodico «Monitore ligure» (1798-1805).
5000 Già disponibile 0 Già disponibile 0 Giornata di presentazione 500 Già disponibile 0 Prestazioni digitalizzatore 4500
INAF - Osservatorio Astronomico di Palermo
Il progetto si pone come obiettivo la creazione ex novo di modelli 3d e la contestuale condivisione sui canali Wikimedia di questi prodotti digitali e di altri già realizzati precedentemente, afferenti al patrimonio scientifico e tecnologico del Museo della Specola di Palermo. In particolare, oggetto precipuo degli interventi di modellazione tridimensionale sarà la strumentazione acquistata nelle più importanti officine europee da Giuseppe Piazzi (1746-1826), fondatore e primo direttore dell’Osservatorio palermitano. In ragione dello spessore scientifico dell’astronomo e del fondamentale contributo da esso dato alla Storia dell’Astronomia, è stato di recente istituito con Atto del Governo il Comitato Nazionale per celebrare, con eventi, attività e manifestazioni, il Bicentenario della sua morte, che ricorrerà nel 2026. L’Osservatorio Astronomico di Palermo, che oggi è una delle strutture dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), nacque nel 1791 come infrastruttura culturale di supporto pratico all’istituenda Cattedra di Astronomia, nel contesto delle illuminate riforme borboniche appoggiate da Re Ferdinando per il rinnovamento dell’istruzione nell’Isola. La sua fabbricazione e direzione vennero affidate a Giuseppe Piazzi, matematico e abate teatino che venne preventivamente inviato in viaggio in Francia e in Inghilterra per acquisire competenze specifiche nel campo astronomico presso i più prestigiosi osservatori d’Europa, per definire con l’ausilio dei maggiori astronomi dell’epoca il programma scientifico per la Specola siciliana e per procurarsi la migliore strumentazione con la quale dotare il nascente Osservatorio. Gran parte di tali strumenti vennero commissionati al celebre costruttore inglese Jesse Ramsden, eccellenza nel settore alla fine del Settecento. Tra questi, il sofisticato e innovativo telescopio altazimutale a scala circolare, conosciuto con il nome di “Cerchio di Ramsden”: si tratta di uno strumento unico al mondo, capolavoro della meccanica di precisione dell’epoca, con il quale Piazzi avviò le osservazioni che lo condussero alla pubblicazione di due monumentali cataloghi stellari (1804 e 1813) e con il quale, nel 1801, scoprì il primo asteroide della storia: Cerere Ferdinandea. Tra i vari strumenti acquisiti da Piazzi e oggi esposti presso il Museo della Specola dell’Osservatorio di Palermo ne troviamo altri non solo astronomici ma anche topografici, cronometrici, meteorologici, modelli planetari e una rarissima coppia di globi -celeste e terrestre- di fattura francese della fine del Settecento, con i quali gli astronomi di Palermo hanno contribuito allo sviluppo e al progresso della scienza astronomica e che saranno oggetto della presente proposta progettuale.
La rarità e il pregio dei beni del Museo della Specola rendono tale collezione scientifica un patrimonio culturale di inestimabile valore per la Storia dell’Astronomia: un patrimonio, di proprietà dell’Università degli Studi di Palermo, che deve essere reso disponibile a tutti e che l’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo studia, gestisce, preserva, tutela e valorizza, impegnandosi nella sfida di renderlo fruibile alla collettività, nonostante le difficoltà di accesso fisico al Museo e le motivazioni di ordine conservativo. È per queste ragioni che l’INAF-OAPa, soggetto proponente, sposa la mission del Bando Wikimedia per Musei, Archivi e Biblioteche, condividendone gli obiettivi di libera fruizione, diffusione delle riproduzioni digitali dei beni culturali di interesse storico-scientifico e, quindi, di disseminazione delle conoscenze sul patrimonio culturale pubblico, nell’ottica della promozione della ricerca e della creatività. I modelli 3d degli strumenti scientifici del Museo della Specola, infatti, ne garantiscono accessibilità cognitiva, consentono la conoscenza, lo studio a distanza e un’analisi dettagliata degli stessi e, per mezzo delle descrizioni specifiche e degli approfondimenti a corredo dei prodotti digitali, anche del contesto storico, scientifico e istituzionale nel quale sono immersi. I modelli 3d, inoltre, permettono di superare le difficoltà legate alla distanza fisica degli utenti e di preservare la conservazione dei beni culturali oggetto dell’intervento, superando le limitazioni imposte dalla manipolazione degli stessi, in un’ottica di fruizione sostenibile.
Il progetto prevede la modellazione 3d con tecnica mista (fotogrammetria, laser scanner, software di disegno tridimensionale) di parte del patrimonio storico-scientifico del Museo della Specola di Palermo -in particolare degli strumenti acquisiti e utilizzati dall’astronomo Giuseppe Piazzi presso l’Osservatorio siciliano tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento- e la loro pubblicazione, con licenza libera CC BY-SA 4.0, sulla piattaforma Wikimedia con estensione .stl. I modelli 3d saranno accompagnati da dati descrittivi, testi informativi sul contesto storico, scientifico e istituzionale e link ai siti istituzionali dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo per l’accesso ad ulteriori approfondimenti. Altri modelli 3d, già realizzati, saranno esportati in .stl, formato supportato da Wikimedia, con possibilità di raggiungere quelli completi di texture sulla piattaforma Sketchfab. Si stima di pubblicare circa una trentina di modelli 3d. Saranno inoltre previste iniziative di restituzione al pubblico dei risultati raggiunti tramite l’organizzazione di attività divulgative e di valorizzazione e la produzione di materiale informativo, promozionale e di comunicazione.
Il patrimonio storico dell’Osservatorio Astronomico di Palermo è di proprietà dell’Università degli Studi di Palermo. L’INAF-OAPa, Ente proponente e gestore di tale patrimonio, detiene tutti i diritti sulle immagini, i modelli 3D e i testi.
La tradizione astronomica avviata dalla fondazione della Specola di Palermo, che nei secoli ha dato contributi decisivi alla Storia generale della disciplina (come la scoperta del primo asteroide e la nascita dell’Astrofisica) è testimoniata dal patrimonio storico MAB custodito dall’Osservatorio di Palermo. Un patrimonio prezioso ed eterogeneo, che si è costruito e sedimentato nel corso degli oltre 200 anni di vita dell’Istituzione, costituito non solo dal patrimonio scientifico e tecnologico oggetto della presente proposta progettuale, ma anche da altri strumenti, carte d’archivio, libri, opere d’arte ed elementi architettonici, che non si limitano a custodire solo l’identità dell’Ente e la storia dell’astronomia palermitana ma che altresì raccontano e testimoniano le fitte reti di relazioni scientifiche nazionali e internazionali che, ieri come oggi, hanno reso l’Osservatorio siciliano un punto di riferimento all’avanguardia nel panorama scientifico mondiale. Il progetto, pertanto, potrebbe proseguire con la modellazione 3d degli altri strumenti scientifici di interesse storico, delle opere d’arte, degli arredi e delle architetture originarie del Museo -ospitato nelle stesse sale dell’antica Specola- e con la digitalizzazione dei beni afferenti agli altri domini culturali (Archivio e Biblioteca) legati alla figura di Giuseppe Piazzi, come il Fondo Piazzi dell’Archivio Storico dell’Osservatorio di Palermo e dei volumi dello stesso astronomo conservati presso la sezione storica della Biblioteca dell’Ente. I beni afferenti ai tre ambiti culturali, infatti, dialogano strettamente gli uni con gli altri, richiamandosi a vicenda, formando un unico corpus e configurandosi come tasselli del medesimo mosaico culturale: tra i documenti archivistici è conservata la memoria dell’acquisizione, del possesso e dell’utilizzo degli strumenti scientifici, il cui acquisto era spesso frutto di corrispondenze epistolari tra scienziati e la cui esistenza tra la strumentazione dell’Ente è testimoniata da registri, inventari, da documentazione grafica e -per il periodo più recente- anche fotografica. Allo stesso modo, i volumi e i periodici della Biblioteca contengono le descrizioni dettagliate degli strumenti, spesso corredati da tavole illustrative, gli esiti delle ricerche scientifiche condotte con la stessa strumentazione e riflettono gli interessi degli astronomi. Un’altra possibile tappa del progetto è costituita dalla georeferenziazione su OpenStreetMap dei luoghi di produzione, commercio, installazione e utilizzo degli strumenti scientifici della presente proposta, al fine di creare una mappa interattiva delle reti di interazione scientifica tra Palermo e l’Europa e della circolazione internazionale del suo patrimonio scientifico e tecnologico a cavallo tra Settecento e Ottocento.
8000 • Fotocamera full-frame Alpha 7R IV 35 mm da 61,0 MP (ILCE-7RM4A) € 4000,00 • Obiettivo FE 35mm F1.2 GM (SEL35F14GM) € 1700,00 • Impugnatura di scatto con telecomando wireless (GP-VPT2BT) € 250,00 • Batteria ricaricabile serie Z (NP-FZ100) € 100,00 • Scheda memoria 64GB, UHS-II, V90, U3 280MB/s scheda SDXC (MANPROSD64) x2 € 250,00 6300,00€ no 0 organizzazione di attività divulgative per il pubblico generico 700,00€ campagne promozionali sul web, articoli in riviste di settore e pubblicazione scientifica 1000,00€ no 0
Italia Nostra APS sezione di Melilli
Il progetto si propone di riqualificare la biblioteca dell'Associazione Italia Nostra Melilli e di potenziare i servizi offerti alla comunità, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili, come anziani, minori e disoccupati. L’obiettivo è quello di rendere la biblioteca un centro dinamico e accessibile, attraverso iniziative sociali e culturali innovative e inclusive. In primo luogo, il progetto prevede interventi strutturali per migliorare l'ambiente bibliotecario, in modo da renderlo più accogliente e funzionale. Contestualmente, si punta a ottimizzare la gestione del patrimonio librario e video/fotografico della biblioteca, con attività di scansione, catalogazione e successiva divulgazione online di volumi e media visivi. Questo processo renderà il patrimonio più fruibile e accessibile a una vasta gamma di utenti, non solo locali ma anche online. Un’altra parte fondamentale del progetto riguarda la collaborazione con le istituzioni scolastiche locali. Si cercherà di creare sinergie stabili con le scuole del territorio, per sviluppare e rafforzare le competenze degli insegnanti, supportandoli in attività di promozione della lettura in classe. In questo modo, si stimolerà l’interesse per la lettura tra i giovani, contribuendo alla crescita culturale della comunità. Gli studenti e gli insegnanti saranno coinvolti anche in attività di creazione e aggiornamento di contenuti, come la scrittura di voci su Wikipedia relative alla storia locale o la mappatura di luoghi e punti di interesse su OpenStreetMap. L’obiettivo complessivo è creare una biblioteca che non sia solo un luogo fisico di prestito di libri, ma un punto di riferimento sociale e culturale per tutta la comunità, dove ogni persona possa sentirsi coinvolta e valorizzata.
Italia Nostra è un’Associazione che promuove la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La partecipazione a questo bando è orientata a favorire il dialogo tra generazioni diverse, sfruttando gli strumenti digitali come motore di innovazione e di coesione sociale. Un aspetto centrale di questo progetto è la digitalizzazione di libri privi di copyright, al fine di ottimizzare l'accessibilità e la fruizione dei contenuti. La scansione di questi testi ridurrà il tempo dedicato alla ricerca e faciliterà la consultazione, riducendo la necessità di operazioni manuali. Inoltre, l'iniziativa si propone di arricchire il patrimonio culturale condiviso, promuovendo l’uso di contenuti liberi e aperti (open content). Questo approccio aiuterà a rendere più facile la consultazione, la raccolta di informazioni e la diffusione della conoscenza, contribuendo al progresso della cultura e facendo in modo che la piattaforma diventi una risorsa inesauribile di informazioni accessibili a tutti.
Italia Nostra Melilli metterà a disposizione del progetto:
- immagini delle attività che svolte;
- cortometraggio, video-docu, illustrativo sulla partecipazione ai progetti di lettura;
- alla fine della catalogazione il link dal quale poter consultare l’elenco dei libri, liberi da licenze, schedati;
- copia digitalizzata dei libri oggetto di scansione (essendo in itinere il controllo dei testi "liberi da licenze" non si può quantificare il numero perchè potrebbe essere o riduttivo o esagerato, si presume comunque siano molti);
- informazioni sugli autori;
- trama dei contenuti dei libri presi in considerazione;
- caratteristiche fisiche dei testi digitalizzati.
Il materiale di Italia Nostra Melilli (libri, documenti, fotografie e diapositive) è di proprietà esclusiva della sezione, grazie ad una serie di donazioni da eredi di famiglie benemerite locali (docenti, medici, avvocati, sacerdoti), le quali hanno voluto donare alla sezioni di Melilli le loro raccolte librarie, al fine di trasformare la Sede della Sezione da semplice aula per gli incontri tra soci a spazio di lettura, cultura, arte e condivisione, rafforzando il processo democratico di gestione condivisa.
La maggior parte dei libri e documenti in possesso della biblioteca è priva di copyright o è scaduto il diritto d'autore, quindi può essere digitalizzata e condivisa liberamente. Tuttavia, alcuni testi potrebbero richiedere una verifica dei diritti d'uso, in quanto potrebbero essere soggetti a restrizioni.
Le immagini e le fotografie relative al patrimonio locale potrebbero essere in pubblico dominio o coperte da licenze libere, ma alcune potrebbero avere diritti d'autore ancora validi. È necessario fare una verifica per ciascun materiale per determinarne lo stato preciso.
L’istituzione possiede i diritti d'uso su alcune pubblicazioni, come materiali originali creati internamente, e può distribuirli liberamente online, garantendo il rispetto dei diritti di autore ove applicabili. In caso di incertezza, si procederà con la verifica caso per caso, per assicurare che tutto il materiale condiviso rispetti le normative sui diritti d'autore.
Al termine del progetto e del periodo di accompagnamento, l'istituzione ha l'intenzione di continuare a promuovere e condividere contenuti sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap in modo sostenibile, per garantire la continuità dell'accesso alla conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale. Le modalità previste per proseguire nelle attività di condivisione sono le seguenti:
- Formazione continua e coinvolgimento della comunità locale: Italia Nostra Melilli intende formare un gruppo di volontari e utenti locali che possano continuare l'attività di caricamento e aggiornamento dei contenuti. La formazione sarà regolarmente rinnovata per garantire che le competenze rimangano aggiornate.
- Collaborazioni con scuole e istituzioni locali: La biblioteca continuerà a collaborare con le scuole del territorio, integrando l’utilizzo delle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap nelle attività didattiche. Questo processo aiuterà a rafforzare l'uso quotidiano delle piattaforme, consolidando una cultura di condivisione della conoscenza.
- Integrazione con attività culturali e sociali: La biblioteca continuerà a organizzare eventi e iniziative culturali che coinvolgano la comunità locale, come conferenze, workshop e mostre, durante i quali si promuoverà l’uso delle piattaforme di condivisione. In questo modo, il processo di creazione di contenuti diventerà un'attività naturale e continua, con l'obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere un pubblico sempre più ampio.
- Sostenibilità a lungo termine: Italia Nostra Melilli si impegnerà a mantenere aggiornate e ampliate le risorse digitali condivise sulle piattaforme. Per farlo, si prevedono interventi periodici di verifica e aggiornamento delle voci e delle mappe già caricate, grazie anche alla collaborazione con gli utenti della biblioteca, e il mantenimento di un dialogo continuo con la comunità dei Wikimediani e dei mappatori.
- Accessibilità e inclusione: Continuare a garantire l’accesso ai contenuti digitali da parte delle fasce più fragili della popolazione, come anziani e disoccupati, utilizzando strumenti di supporto come assistenza online, corsi di alfabetizzazione digitale e iniziative di sensibilizzazione sull'uso di Wikipedia e OpenStreetMap. In questo modo, il progetto non solo garantirà la continuazione delle attività avviate, ma favorirà anche una crescita sostenibile e partecipativa, rendendo la biblioteca di Italia Nostra Melilli un punto di riferimento per la cultura digitale nella comunità. 8000 n. 2 Computer, schermo proiettore, scanner professionale per libri
€ 4730,00 installazione di software libero € 100,00 Uscite sul territorio con professionisti, pubblicazione di libri € 1780,00 Locandine, manifesti, inviti, brochure, segnalibri, cancelleria € 680,00 Rimborso spese per Professionisti impegnati nel progetto € 710,00
Biblioteca Comunale "Antonio Castelli" con Museo civico e il cinghiale e la balena aps
"Asino chi legge!" è un progetto culturale innovativo che mira a promuovere la cultura e la conoscenza a Castelbuono (PA), valorizzando il territorio e le sue tradizioni. L'iniziativa si articola attorno a obiettivi chiari, come la diffusione della cultura nei quartieri periferici, la rivalutazione del ruolo dell’asino come simbolo di conoscenza e la partecipazione attiva della comunità. Il progetto prevede la creazione di una biblioteca itinerante a dorso di un'asina, che porterà libri e prodotti tipici locali nelle strade del paese, creando un legame tra lettura, convivialità e scambio sociale. Inoltre, un micro festival di letteratura coinvolgerà le famiglie con letture, spettacoli teatrali e laboratori, incentivando l’interazione tra residenti e il rafforzamento del tessuto sociale. L'iniziativa promuove l'inclusività, la crescita culturale e la valorizzazione del patrimonio locale, con un impatto positivo sul senso di comunità e sulla percezione dell’asino come veicolo di cultura.
La biblioteca partecipa al bando di Wikimedia per aumentare l'impatto culturale del progetto, accrescere la visibilità e la replicabilità nel tempo e in luoghi diversi. L'iniziativa, che promuove la cultura itinerante a Castelbuono, valorizza il patrimonio locale e ribalta lo stereotipo dell’asino come "animale ignorante", trasformandolo in un simbolo di cultura. L'adesione al bando permetterà di documentare e condividere la storia e le attività del progetto, raggiungendo un pubblico più ampio.
La biblioteca metterebbe a disposizione dei progetto i contenuti multimediali e documentali per promuovere la cultura di Castelbuono e il progetto stesso ad esempio: le fotografie e le immagini delle attività del progetto, tra cui la creazione e decorazione delle casse della biblioteca itineranti; i documenti o i materiali che raccontano la storia e le tradizioni di Castelbuono; video e registrazioni delle varie attività, come letture, spettacoli teatrali. In questo momento non si è a conoscenza del materiale che verrà utilizzato. Per quanto riguarda i diritti legati alla divulgazione di immagini e video verranno richieste liberatorie secondo quanto previsto dalla legge 641/1933.
La biblioteca potrebbe continuare a condividere contenuti su Wikimedia, ad esempio, potrebbe caricare foto, documenti e aggiornamenti sugli eventi e le attività.
8000 no 0 no 0 Direzione artistica,produzione e organizzazione 1500 materiale promozionale e grafica 800 vitto alloggio e compensi professionisti 5700
AMICI BIBLIOTECA ANTONINO ARCIDIACO ODV
"Greci e Calabri: La Storia Fattuale": L'obiettivo principale del podcast è fare luce sulla storia delle colonie greche nella regione che oggi chiamiamo Calabria, senza alterare i fatti per compiacere teorie politiche o ideologie. Il podcast si aprirà esplorando il periodo delle colonizzazioni greche nella Kalabria, partendo dai fondatori delle città come Locri Epizefiri, Reggio, Croton e Sybaris, con un'analisi dei loro sviluppi politici e sociali, utilizzando le testimonianze di storici come Erodoto, Tucidide e Aristotele. Gli episodi tratteranno di battaglie, alleanze e conflitti, ma senza idealizzazioni della "grandezza" greca, considerando anche i difetti e le contraddizioni di quei popoli. Ad esempio, si parlerà delle tensioni interne tra le città, della lotta contro le popolazioni autoctone e delle difficoltà nell’integrazione culturale. Passando poi al periodo ellenistico, il podcast approfondirà la transizione dalle città greche alle dinamiche politiche sotto il dominio romano. Nel corso degli episodi, verrà analizzato anche l'evolversi della Calabria nei periodi successivi, con la dominazione bizantina, normanna e, infine, spagnola. Verranno esplorati eventi storici significativi come le ribellioni locali, l’influenza dei vari imperi e la complessità delle politiche locali nel contesto di una regione che ha sempre oscillato tra i conflitti interni e le dominazioni esterne.
E' un'istituzione che ha a cuore la promozione e la diffusione culturale.
E-book, immagini, video-riprese del territorio, podcast.
Testi di cui l'istituzione possiede i diritti, immagini in pubblico dominio.
"Greci e Calabri: La Storia Fattuale" si propone di offrire una visione autentica e rigorosa della storia politica greca nelle terre dell'attuale Calabria, esplorando eventi, conflitti e alleanze, e utilizzando il pensiero critico per far emergere la realtà storica senza mitizzazioni o falsificazioni. Un podcast che vuole insegnare a guardare la storia con gli occhi di chi sa leggere le fonti con una mente aperta e un giudizio equilibrato.
8000 fotocamera digitale 1000 software libero 500 podcast 3000 ebook 2000 rimborso spese allestimento e trasferte 1500
Fondazione Benetton
Il progetto intende mettere a disposizione di un’ampia comunità di utenti una selezione di immagini proveniente dagli archivi della Fondazione Benetton, derivanti da progetti propri e/o derivanti da donazioni, di interesse generale per le caratteristiche di originalità, qualità e rarità. I criteri di selezione saranno: la specificità dei soggetti, legati all’ambito di ricerca sul paesaggio; l’unicità della documentazione rispetto a altri istituti conservatori; la rilevanza e la significatività dei luoghi rappresentati per i progetti di ricerca della Fondazione.
Fondazione Benetton ha di recente intrapreso un percorso di digitalizzazione e pubblicazione online di risorse documentarie, selezionate in base alla rilevanza, allo scopo di condividere fonti importanti per la conoscenza. Stiamo anche cercando di diversificare gli ambienti in cui pubblicare e riteniamo che questo bando sia un’ottima opportunità per iniziare un progetto Wikimedia.
Il progetto intende pubblicare da un minimo di 600 a un massimo di 800 immagini di luoghi o persone, in formato jpg. Il range tra minimo e massimo dipende dalla disponibilità di immagini digitalizzate o dalla necessità di digitalizzarle, dopo la selezione operativa di merito. In linea di massima la selezione avverrà, ad esempio, tra luoghi studiati e trattati nell’ambito del Premio internazionale Carlo Scarpa per il giardino (33 edizioni); dei Laboratori e workshop di paesaggio (25 edizioni) e di altri progetti di paesaggio; da fondi archivistici che documentano luoghi (es. foto storiche e inedite del sito sacro di Lalibelà, Etiopia) e interventi su luoghi (es, costruzione di strade, progetti urbanistici non realizzati).
Foto di cui la Fondazione possiede i diritti e, in parte, stato da indagare
Con risorse proprio o attraverso la ricerca di risorse esterne
2500 no 0 no 0 no 0 no 0 Contratto di collaborazione 2500
Polo Museale Offagna ETS
Il Polo Museale Offagna ETS è l’Ente che si occupa della gestione dei 3 musei presenti all’interno del Borgo storico di Offagna (AN). I 3 musei si differenziano sia per tematiche che per il periodo storico considerato infatti:
- Museo di scienza naturali “Luigi Paolucci: ospita una parte dei reperti tratti dalle collezioni dell’insigne studioso naturalista anconetano Luigi Paolucci (1849-1935). Le collezioni sono numerose ed importanti (paleontologiche, mineralogiche, zoologiche e botaniche) frutto di una intera vita di ricerche e di studio ed il Museo è sicuramente tra i più importanti della Regione Marche.
- Museo della Rocca: è allestito all’interno della Rocca medievale di Offagna e attualmente ospita una ricca collezione di armi antiche con due mostre: (i) la prima di armi antiche curata dal Museo di Stato della Repubblica di San Marino in collaborazione con l’Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona; la seconda denominata “Cacciatori e guerrieri dalla pietra all’acciaio” curata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per le Marche.
- Museo della Liberazione: espone una grande mostra fotografica che raccoglie il materiale documentario ed archivistico raccolto e messo a disposizione dall’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, dal Polish Institute e Sikorski Museum e dall’Imperial War Museum di Londra. Tra il 2004 ed il 2005, infatti, in occasione del 60° Anniversario della Liberazione delle Marche e dell’Italia dall’occupazione nazifascista, venne realizzata una grande mostra fotografica itinerante, esposta in varie sedi fra la Polonia e l’Italia, incentrata sul materiale documentario ed archivistico raccolto e messo a disposizione dall’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, dal Polish Institute e Sikorski Museum e dall’Imperial War Museum di Londra. La mostra itinerante ha permesso la creazione di una collezione di assoluto interesse, alla quale si è voluto dare una collocazione definitiva in un Museo di valenza regionale.
Il Polo Museale Offagna ETS ha individuato la necessità di avviare un processo di trasformazione digitale a seguito di un'analisi territoriale che evidenzia un basso livello di interesse per il patrimonio culturale locale. Questo fenomeno è stato amplificato dalla pandemia, che ha messo in luce la fragilità di un territorio fortemente dipendente da un turismo stagionale e passivo. La mancata resilienza del settore culturale ha reso evidente l’urgenza di ripensare le modalità di fruizione del patrimonio, adottando strumenti innovativi che possano renderlo più accessibile, dinamico e coinvolgente per un pubblico sempre più digitale. In risposta a queste criticità, il progetto “OpenHeritage: Condividere per Valorizzare” si propone di riorganizzare, valorizzare e rendere accessibile in chiave digitale il patrimonio culturale materiale e immateriale custodito nei musei del Borgo di Offagna, designato come uno dei Borghi più belli di Italia e che si fregia del riconoscimento della Bandiera Arancione. Attualmente, i tre musei del territorio risultano disarticolati nella loro gestione e ancorati a modalità di fruizione obsolete, con scarse possibilità di interazione e approfondimento. OBIETTIVI L'obiettivo principale è dunque favorire una maggiore diffusione e accessibilità del patrimonio culturale attraverso l’utilizzo delle piattaforme Wiki (Wikipedia, Wikimedia Commons e Wikidata), in linea con le linee guida dell’ICOM (International Council of Museums). In dettaglio il Progetto persegue i seguenti Obiettivi Specifici (O.S.)
- O.S.1 Digitalizzare e diffondere le collezioni museali attraverso un'ampia campagna di acquisizione fotografica e il caricamento delle immagini su Wikimedia Commons, garantendo un accesso libero e aperto ai contenuti.
- O.S.2- Migliorare la presenza online dei musei di Offagna mediante la creazione e l'aggiornamento delle pagine Wikipedia dedicate ai singoli musei e alla storia del Borgo di Offagna, arricchendole con contenuti multimediali e informazioni strutturate.
- O.S.3: Integrare le informazioni culturali nei database aperti utilizzando Wikidata, in modo da potenziare la visibilità del patrimonio culturale locale nei principali motori di ricerca e nei sistemi di intelligenza artificiale che elaborano dati aperti.
DESTINARARI: Il progetto si rivolge a una serie di target specifici, coinvolgendo diverse categorie di utenti e beneficiari con l’obiettivo di rendere il patrimonio culturale più accessibile e valorizzato attraverso strumenti digitali aperti.
- Comunità locale e turisti – Il progetto mira a rendere il patrimonio culturale di Offagna più accessibile, migliorando l’esperienza di visita per residenti, studenti e turisti, che potranno scoprire i musei anche online prima, durante e dopo la visita.
- Enti culturali e istituzioni – Musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici e fondazioni culturali potranno prendere spunto dal progetto per implementare strategie simili di digitalizzazione e condivisione dei propri materiali su piattaforme aperte come Wikimedia.
- Ricercatori e studiosi – L’inserimento delle collezioni museali su Wikimedia Commons e Wikidata fornirà agli esperti di storia, arte e cultura nuove risorse accessibili per studi e ricerche, favorendo l’approfondimento scientifico.
- Scuole e università – Il progetto può essere un’opportunità didattica per studenti e docenti, che potranno utilizzare i contenuti digitali nei programmi scolastici e universitari, incentivando l’uso consapevole delle risorse open source.
- Professionisti del settore digitale e creativo – Fotografi, archivisti digitali, sviluppatori web e creativi potranno beneficiare della disponibilità di contenuti multimediali liberi, utilizzabili per progetti di comunicazione e valorizzazione culturale.
- Comunità Wikimedia e open data – Il progetto contribuisce all’arricchimento delle piattaforme open source, coinvolgendo utenti, volontari e associazioni attive nel mondo della conoscenza libera e della diffusione dei dati aperti.
- Pubblica amministrazione e policy maker – Il progetto può fungere da modello per altre iniziative di digitalizzazione del patrimonio culturale, stimolando politiche locali e nazionali orientate alla condivisione e accessibilità delle risorse culturali.
PIANO DELLE ATTIVITÀ: Il progetto della durata di 7 mesi (Aprile 2025- Ottobre 2025) si articola nelle seguenti azioni:
- AZIONE 1 – Formazione specifica del gruppo di lavoro (M1-M2): Sessioni di training su Wikipedia, Wikimedia Commons e Wikidata per il personale del Polo Museale di Offagna. Definizione delle linee guida per la raccolta e gestione dei contenuti digitali.
- AZIONE 2 – Acquisizione delle immagini multimediali (M2-M5) Campagna di digitalizzazione delle collezioni con attrezzature fotografiche professionali.Organizzazione dei file secondo gli standard di catalogazione Wiki.
- AZIONE 3 – Caricamento e diffusione delle Immagini (M4- M6): Pubblicazione delle immagini su Wikimedia Commons.Aggiornamento delle pagine Wikipedia con nuovi contenuti. Strutturazione delle informazioni su Wikidata per migliorarne la reperibilità online
- AZIONE 4 – Management di progetto (M1-M7): Attività di pianificazione, monitoraggio, organizzazione e controllo del progetto: Attività di project management volte al raggiungimento dei risultati entro i tempi, secondo il budget definito e con criteri di performance che sono stati prestabiliti.
- AZIONE 5 – Comunicazione,disseminazione e Stakeholder Engagement (M1-M7) Comunicazione Interna ed esterna di progetto: L’attività prevede la realizzazione di un piano di comunicazione volto e diffondere gli obiettivi e i risultati del progetto. Tale attività è funzionale a comunicare attivamente le lezioni apprese dal progetto a stakeholder mirati che possono farne il miglior uso.
PIANO DI SPESA: Per la realizzazione dell’intervento è previsto un investimento di 7.000,00€ destinato al servizio di acquisizione delle immagini multimediali (AZIONE 2). Le restanti attività saranno svolte dal personale del Polo Museale Offagna, garantendo così un’ottimizzazione delle risorse interne e una gestione efficace del progetto.
RISULTATI ATTESI: Attraverso il progetto, il Polo Museale Offagna ETS mira a trasformare radicalmente l’esperienza di fruizione del patrimonio culturale locale, rendendolo più accessibile e coinvolgente grazie all’uso delle tecnologie digitali e degli strumenti collaborativi di Wikimedia. Uno dei principali risultati attesi riguarda la creazione e l’aggiornamento delle pagine Wikipedia dedicate ai tre musei del Borgo di Offagna e al Comune stesso. Queste pagine, attualmente carenti di contenuti multimediali e poco strutturate, saranno arricchite con immagini, descrizioni dettagliate e collegamenti a risorse esterne, migliorando la loro qualità e fruibilità per un pubblico più ampio. Attraverso il progetto sarà realizzata una una campagna di acquisizione fotografica, che consentirà di documentare le collezioni museali attraverso immagini di alta qualità. Queste immagini saranno poi caricate su Wikimedia Commons, la più grande banca dati visiva open access al mondo, garantendone la diffusione e la libera consultazione da parte di studiosi, appassionati e turisti. Parallelamente, le informazioni sui musei e sulle loro collezioni saranno strutturate e organizzate all’interno di Wikidata, un database collaborativo utilizzato da motori di ricerca e piattaforme digitali per migliorare la reperibilità e l’interconnessione dei dati culturali. Questo permetterà una maggiore visibilità online del patrimonio museale di Offagna, facilitandone l’integrazione con altre risorse culturali a livello nazionale e internazionale. Dal punto di vista gestionale, il progetto punterà a consolidare nuove competenze all’interno del Polo Museale, attraverso un percorso di formazione specifico per il personale coinvolto. L’obiettivo è garantire l’autonomia nella gestione delle piattaforme Wikimedia, rendendo il museo un attore attivo nella produzione e diffusione di contenuti digitali. Infine, un aspetto cruciale sarà la comunicazione e disseminazione dei risultati, con attività mirate a coinvolgere stakeholder strategici del settore culturale. Attraverso il racconto delle esperienze e delle metodologie adottate, il progetto intende fornire un modello replicabile per altri musei, biblioteche, archivi e istituzioni culturali italiane, promuovendo l’adozione di strumenti digitali per la valorizzazione del patrimonio. PARTNERS DELL’INIZIATIVA Il progetto sarà realizzato dal Polo Museale Offagna, in qualità di Soggetto Proponente, in collaborazione con le associazioni culturali del territorio Accademia della Crescia ODV e Associazione Rinascita delle Muse.
Il Polo Museale Offagna ETS partecipa al bando con l'obiettivo di rispondere alla crescente necessità di digitalizzare e innovare i percorsi di fruizione del patrimonio culturale locale, ponendo l'accento sull'importanza di aggiornare i metodi tradizionali di accesso alle collezioni. In un contesto in cui il territorio ha visto una scarsità di interesse turistico, accentuata dalla pandemia e da un modello di turismo prevalentemente stagionale e passivo, il progetto si propone di trasformare radicalmente l’esperienza museale. Attraverso l’implementazione dei contenuti multimediali, il progetto intende facilitare la fruizione digitale delle collezioni museali, rendendo i contenuti accessibili anche a chi non può visitare fisicamente i musei, e promuovendo un coinvolgimento attivo della comunità locale. La realizzazione di nuovi contenuti digitali Open avrà un duplice impatto: da un lato, favorirà l’accessibilità del patrimonio culturale, rendendolo fruibile a un pubblico più vasto, dall’altro stimolerà nuove opportunità economiche e occupazionali, dando vita a un circolo virtuoso che coinvolgerà diverse professionalità, dalle tecnologie digitali alla gestione culturale, aumentando la competitività del territorio. Un aspetto cruciale del progetto è l'integrazione nelle piattaforme Wiki, come Wikimedia Commons e Wikidata, che rappresentano un'opportunità fondamentale per ampliare la visibilità dei musei e favorire la diffusione della conoscenza in modo aperto e collaborativo. Condividere il patrimonio culturale digitale su queste piattaforme significa non solo rendere la cultura più accessibile a un pubblico generico, ma anche contribuire ai processi di open science, mettendo a disposizione di studenti, ricercatori e professionisti del settore dati e materiali che, altrimenti, rimarrebbero confinati in un circolo ristretto. Inoltre, questa condivisione avrà un impatto positivo sull’immagine e sulla reputazione dei musei, aumentando l'interesse e il numero di visitatori, dal momento che l'integrazione dei contenuti museali su piattaforme come Wikipedia ha dimostrato di poter incrementare notevolmente la visibilità dei musei, contribuendo ad attrarre nuove visite, anche da parte di turisti che magari non avrebbero considerato di visitare determinati luoghi. Tale visibilità non solo incrementa gli ingressi fisici, ma favorisce anche un accesso più ampio e diversificato alle collezioni da parte di esperti, accademici e ricercatori. Questo approccio, che fa leva sull’integrazione dei musei nell’ecosistema digitale globale, si inserisce in una strategia a lungo termine che mira a favorire la crescita e la sostenibilità del patrimonio culturale attraverso l'innovazione digitale.
Il Polo Museale Offagna ETS si impegna a condividere un ampio repertorio di contenuti digitali con licenze libere, selezionati per garantire una diffusione massima del patrimonio culturale. Tra questi contenuti, saranno realizzate almeno 1000 fotografie ad alta risoluzione di reperti storici, armi antiche, documenti d'archivio e mostre temporanee. Queste immagini, accompagnate da descrizioni scientifiche e testi storici relativi alle collezioni dei tre musei, saranno rese disponibili attraverso la licenza CC0 (Creative Commons Zero), che ne consentirà l’utilizzo libero e senza restrizioni.
In merito alla realizzazione delle immagini multimediali ex novo, queste saranno prodotte attraverso l’acquisizione diretta delle collezioni museali e saranno rese disponibili con licenza CC0. Per quanto riguarda il materiale già a disposizione del Polo Museale Offagna ETS e delle associazioni collaboranti, la gestione dei diritti di utilizzo è stata attentamente analizzata e organizzata in modo da garantire la massima trasparenza e accessibilità. In particolare, una parte significativa delle immagini, che riguardano collezioni storiche, reperti e altre risorse, è già in pubblico dominio, il che significa che queste risorse possono essere liberamente utilizzate, condivise e distribuite senza restrizioni. Questo rappresenta un punto di forza del progetto, poiché consente un’ampia fruizione e diffusione delle risorse culturali da parte di un pubblico globale. Per le immagini di recente acquisizione o per quelle provenienti da terzi, il Polo Museale ha avviato un’attenta verifica dello stato dei diritti d’autore e di proprietà intellettuale. L’obiettivo è garantire che, ove possibile, anche queste risorse possano essere rilasciate con licenze libere, come ad esempio le licenze Creative Commons, in modo da favorire una più facile diffusione e condivisione da parte di altre istituzioni culturali e di studiosi, nonché per la valorizzazione del patrimonio attraverso piattaforme online. Per quanto riguarda i testi storici e scientifici di proprietà dell’ente, è prevista la loro diffusione con licenze aperte, affinché possano essere liberamente consultati, utilizzati e condivisi, contribuendo alla creazione di un ambiente di apprendimento e ricerca più inclusivo e accessibile. Per altri materiali, come ad esempio documenti d’archivio o risorse con vincoli legali, sono in corso verifiche approfondite per definire la possibilità di concessione sotto licenze libere, così da rispettare al meglio i diritti dei detentori e al tempo stesso favorire la divulgazione della conoscenza. Infine, le informazioni catalogate, che sono di proprietà esclusiva del Polo Museale Offagna, saranno rilasciate con licenza aperta CC BY-SA, una delle licenze più usate per la condivisione di contenuti culturali e scientifici. Questa scelta consentirà non solo di promuovere una maggiore visibilità delle collezioni, ma anche di incentivare la collaborazione con altri enti e ricercatori, che potranno riutilizzare e arricchire i dati per scopi di ricerca e studio. In questo modo, il progetto si configura come un’opportunità per ampliare l’accesso al patrimonio culturale e promuovere la cooperazione tra istituzioni culturali, accademiche e comunità di ricercatori.
Il Polo Museale Offagna ETS ha l’intenzione di proseguire le attività di digitalizzazione e di condivisione dei contenuti sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap anche dopo la conclusione formale del progetto. il Polo Museale Offagna ETS ha avviato la creazione di un piano di digitalizzazione a lungo termine, che prevede la conversione progressiva delle collezioni museali. Questo piano si concentrerà inizialmente sui contenuti di maggiore valore storico e didattico, garantendo una digitalizzazione mirata che rispetti le priorità scientifiche e didattiche. Questo impegno a lungo termine riflette una visione strategica orientata alla sostenibilità e alla promozione continua del patrimonio culturale, affinché resti sempre accessibile e in continua evoluzione. Le principali strategie messe in atto per garantire la durabilità e l'aggiornamento costante dei contenuti digitali includono vari approcci sinergici: In primo luogo, l’istituzione prevede una forte formazione interna rivolta al personale e ai volontari, puntando sull’acquisizione di competenze necessarie per gestire e aggiornare autonomamente i contenuti digitali. Attraverso workshop periodici e corsi specifici sui temi legati alle licenze open access, il Polo Museale intende garantire che ogni membro coinvolto nel processo abbia una solida preparazione sui principi della condivisione libera e dell’utilizzo corretto dei diritti d’autore. Un altro aspetto fondamentale del piano di sostenibilità riguarda le collaborazioni e i partenariati con istituzioni culturali, università e comunità digitali. Il Polo Museale Offagna ETS è attualmente coinvolto in progetti che mirano alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale, e questi partenariati permetteranno di creare uno scambio proficuo di conoscenze, risorse e competenze. Inoltre, la collaborazione con altre realtà permetterà di mettere a fattor comune le risorse, facilitando l'accesso a bandi e finanziamenti futuri, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le attività di conservazione e diffusione del patrimonio.
7000 no 0 no 0 no 0 no 0 Servizio di acquisizione di immagini multimediali ad alta risoluzione 7000
Latte Creative
Il progetto "Il Papalagi – Podcast Rivoluzionario" ha l'obiettivo di rendere accessibile gratuitamente il libro "Il Papalagi" di Tuiavii di Tiavea, trasformandolo in un podcast con letture affidate a personalità di spicco nel panorama culturale e attivista. Il contenuto sarà distribuito attraverso Wikimedia Commons, piattaforme di podcasting (Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts) e social media, accompagnato da clip promozionali. Il libro Il Papalagi è una raccolta di discorsi attribuiti a Tuiavii di Tiavea, un capo samoano, che nel primo Novecento raccontò la sua visione critica sulla società occidentale dopo averla conosciuta da vicino. L'opera offre una prospettiva unica, che denuncia l'alienazione dell'uomo moderno e il materialismo della civiltà occidentale, in contrasto con la semplicità e l’armonia con la natura tipica delle culture indigene. Questo testo ha avuto un grande impatto culturale e filosofico nel corso del XX secolo, divenendo una lettura di riferimento per chi cerca un’alternativa al pensiero dominante. Il progetto prevede anche la pubblicazione di un eBook gratuito sulle principali piattaforme di distribuzione digitale, ampliando ulteriormente la sua accessibilità. Inoltre, verrà stampata una nuova edizione cartacea, che sarà lanciata ufficialmente con un evento a Roma presso Latte Bookstore, la prima libreria italiana dedicata all’attivismo. Questo evento sarà un'opportunità per presentare sia il libro che il podcast, coinvolgendo pubblico, attivisti e personalità culturali. Il progetto "Il Papalagi – Podcast Rivoluzionario" ha l'obiettivo di rendere accessibile gratuitamente il libro "Il Papalagi" di Tuiavii di Tiavea, trasformandolo in un podcast con letture affidate a personalità di spicco nel panorama culturale e attivista. Il contenuto sarà distribuito attraverso Wikimedia Commons, piattaforme di podcasting (Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts) e social media, accompagnato da clip promozionali. Il progetto si inserisce in un'iniziativa più ampia di diffusione di testi con un forte valore culturale, sociale e di critica allo status quo.
Latte Creative partecipa al bando per valorizzare un'opera dal forte impatto sociale e renderla accessibile a un pubblico vasto, in linea con la missione di diffusione della conoscenza libera promossa da Wikimedia. Inoltre, il progetto rafforza il legame tra letteratura, attivismo e strumenti digitali, promuovendo la conoscenza in un formato innovativo e inclusivo. L’adesione a questo bando permette di coprire i costi di produzione, distribuzione e promozione del podcast, assicurando un impatto duraturo e sostenibile. Inoltre, il progetto nasce all'interno di Latte Bookstore, una libreria situata a Testaccio, che rappresenta un punto di riferimento per l'attivismo, unendo arte, cultura, musica, idee rivoluzionarie e libri in un unico spazio di confronto. Latte Bookstore non è solo una libreria, ma un hub culturale in cui si tengono eventi, presentazioni e incontri con attivisti e intellettuali. Questo spazio è gestito dalla nuova associazione Via Lattea, che mira a creare un luogo di aggregazione per chi cerca un'alternativa culturale e sociale. Partecipando a questo bando, Latte Creative e Via Lattea vogliono rafforzare la missione di rendere accessibili contenuti di valore attraverso formati innovativi e collaborativi.
Latte Creative e i partner mettono a disposizione: La registrazione integrale in formato audio del libro Il Papalagi, suddivisa in episodi tematici con voci autorevoli. Il testo integrale in formato PDF, reso disponibile tramite Wikimedia Commons. Contenuti audiovisivi promozionali: clip di letture selezionate e brevi estratti con citazioni significative del libro, condivisi attraverso social media e Wikimedia Commons. Immagini e materiali grafici originali legati al progetto, compresa la copertina della nuova edizione e fotografie dell’evento di lancio presso Latte Bookstore.
Il libro Il Papalagi è in pubblico dominio poiché il suo autore, Tuiavii di Tiavea, è deceduto da oltre 70 anni. Questo permette la riproduzione, diffusione e adattamento del testo senza restrizioni di copyright. La nuova edizione, pubblicata da Strade Bianche Libri, ha corretto errori presenti nelle versioni precedenti, ma il contenuto rimane liberamente accessibile. I contenuti audio e visivi creati per il progetto saranno rilasciati con licenza CC BY-SA, permettendo la loro condivisione e riutilizzo nei progetti Wikimedia.
Dopo la conclusione del finanziamento, Latte Creative e Via Lattea continueranno a promuovere la conoscenza libera e l’accesso ai contenuti culturali attraverso la produzione di altri podcast basati su opere in pubblico dominio. I materiali audio e testuali resteranno disponibili su Wikimedia Commons, garantendo un impatto a lungo termine. Inoltre, verranno sviluppate collaborazioni con altre istituzioni culturali e librarie per ampliare l’archivio di contenuti liberamente accessibili. Il format creato con Il Papalagi potrà essere replicato con altre opere di interesse storico e sociale, consolidando una strategia di condivisione continua di contenuti culturali attraverso le piattaforme Wikimedia. La collaborazione tra Latte Creative, Via Lattea e Strade Bianche Libri potrà proseguire con la produzione di nuovi contenuti basati su altri libri della collana di Strade Bianche Libri, tutti testi di grande valore politico e simbolico. Questi libri, selezionati per la loro capacità di stimolare il dibattito culturale e sociale, potranno essere diffusi attraverso podcast, eBook gratuiti o altre modalità di distribuzione, in base ai risultati e alle lezioni apprese da questo primo progetto. Questa continuità garantirà una progressiva espansione dell’accessibilità a opere di forte impatto culturale e sociale, creando una rete sempre più ampia di risorse libere per il grande pubblico.
8000 Microfoni professionali per la registrazione del podcast, scheda audio, cuffie di monitoraggio, supporti antivibrazione, illuminazione per riprese video promozionali 1600 Non necessario 0 Affitto location per la presentazione del libro e del podcast, service audio/video, materiali scenografici e allestimento presso Latte Bookstore 2400 Grafica e stampa di locandine, flyer e banner digitali, gestione social media, sponsorizzazioni online, creazione di clip video promozionali 1000 Compensi per lettori/autori del podcast, tecnici del suono e montaggio, fotografo/videomaker per la documentazione del progetto, coordinamento generale 3000
Antea Scarl (capofila) - Reggia di Colorno Pronvincia di Parma
La Reggia di Colorno è entrata a far parte della Rete delle Residenze Reali Europee (Arre). Nata nel 2001, comprende cento palazzi reali in quattordici paesi dell’Unione, tra cui Versailles, il Palazzo Reale di Torino, la Reggia di Caserta e il Palazzo Reale di Napoli. Via libera all'adesione della Reggia di Colorno alla Rete delle residenze reali europee (Arre) che coordina e unisce siti ricchi di fascino e testimonianze storiche del passato, oggi importanti poli di attrazione turistica. La Reggia di Colorno, già residenza dei Sanseverino, dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luigia d'Austria,seconda moglie di Napoleone , residenza estiva dei Duchi di Parma, era soprannominata la Versailles dei Duchi di Parma, per il suo bellissimo giardino alla francese, le sue 400 sale, le corti, i cortili e la Cappella di Corte,porzione rilevante e significativa della storia artistica e architettonica del complesso monumentale, seconda per dimensioni solo all'Escorial di Madrid. Al suo interno si trova un importante Organo, costruito dopo la seconda metà del '700 per volere dell'Infante di Sapgna Don Ferdinando di Borbone, opera dei Fratelli Serassi. L' organo, costituito di circa 3000 canne, viene utilizzato per una longeva rassegna concertistica che equest'anno celebra i 30 anni. L'infante Don Ferdinando appassionato e cultore della musica, soprattutto sacra, raccolse intono alla cappella i migliori compositori e musicisti del tempo che composero appositamente per il duca inni e musiche sacre che tutt'ora si trovano nella sagrestia della chiesa. Schedato scientificamente da Paola Cirani,direttrice della Biblioteca Palatina di Parma, è composto da ms databili tra il 1775 e il 1804, molti dei quali autografi, e documenta il fasto con cui venivano solennizzate particolari festività religiose. Vi sono messe, composizioni relative alla settimana santa, inni in onore di santi e quelli destinati alle processioni. Altre solennità celebrate in musica erano le domeniche, le nascite dei principi, i matrimoni, mentre, quando la spina veniva esposta, si cantava quell'Inno alla Santa Spina, che si presenta con frequenza tra i ms del fondo. Gli autori che compaiono sono 14: per molte composizioni senza autore si può ipotizzare il mome di Giovanni Cagnoni o di Antonio Toscani. La maggior parte è scritta per 3 virili, in quanto nelle funzioni erano escluse quelle femminili, mentre l'accompagnamento è quasi sempre costituito dall'organo solo, raramente sostituito dagli archi. Attualmente il fondo non è agevolmente consultabile in quanto i tratta di materiale facilmente deperibile e collocato i un ambiente nons empre raggiungibile per la mancanz adi personale idoneo.
Lo scopo della partecipazione al bando è quella di rendere fruibile questo importatissimo materiale utile per la ricostruzione della storia musicale del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla e per dare la possibilità agi allievi dei Conservatori musicali di potersi cimentare con questi spartiti Il fondo è composto da circa 170 libretti musicali l amaggioranza dei quali autografi.
Il materiale è patrimonio del Complesso Monumentale Reggia di Colorno.
modello di servizio integrato per la ricerca, la consultazione e l'accesso ai documenti musicali con possibilità di navigazione dal record bibliografico relativo ad una partitura, alla sua immagine digitale e al documento sonoro attraverso tecnologie di distribuzione in rete di immagini e suoni.
6450 n.1 Xerox DocuMate 4700 - scanner piano - A3 - 600 dpi -La riproduzione deve avvenire con l’utilizzo di lampade a luce fredda (5400° Kelvin), prive di componente ultravioletta dpi - fino a 1000 scansioni al giorno MONITOR TOUCH SMART MX V4 (75 ”) Diagonale di 75” - Tecnologia HyPr Touch™ con IR avanzato 1150 A.Da.Mus., un software di gestione catalografico-musicale - Licenza final Cut - Universale Affinity software -software DBMS: MS Access (allo stato attuale; eventualmente altro con driver ODBC); Informix 2000 evento promozionale di presentazione dei risultati 800 attività di promozione social 500 Fotografo professionista 2000
Bilblioteca civica Montano Antilia
Il progetto previsto per la Biblioteca civica di Montano Antilia è quello della creazione di una grande banca dati e catalogazione della storia del comune di Montano Antilia e del territorio del basso Cilento e allo stesso tempo la catalogazione e la creazione di un grande archivio consultabile della flora e la fauna del Parco nazionale del cilento vallo di diano ed alburni di cui il comune è parte. Il tutto al fine di creare una maggiore ed più efficiente accessibilità e fruizione delle informazioni in nostro possesso a tutta la cittadinanza, con una particolare attenzione alla fascia giovanile.
La biblioteca civica di Montano Antilia è da sempre attenta ed attiva per rispondere alle esigenze della nostra società. In un mondo che si evolve in maniera esponenziale risulta oggi indispensabile rendere le biblioteche dei luoghi flessibili sia per possibilità di utilizzo sia per metodo di divulgazione delle informazioni. Per questo motivo noi non vorremmo più che un cittadino per accedere alla cultura detenuta nel nostro edificio debba per forza di cose recarsi fisicamente in sede, ma che abbia possibilità di accesso alla nostra cultura anche da remoto facendola diventare da spazio fisico a spazio virtuale. Questo permetterebbe alla stessa biblioteca di potersi aprire a una platea di visitatori infinita.
Tutti i contenuti che verranno caricati sono contenuti relativi al pubblico dominio e di proprietà dell'ente, che inoltre si impegnerà nella creazione delle schede informative dove non siano già presenti sulle varie piattaforme di wikimedia in modo da implementare e rafforzare la già vasta gamma di informazioni presenti sulle piattaforme
Il materiale che viene messo a disposizione è di proprietà dell'ente che lo ha acquisito nel tempo per metterlo a disposizione dei cittadini di tutti i luoghi senza distinzioni. esso sarà formato principalmente da informazioni relative alla storia, alla tradizione , alla flora e alla fauna del territorio cilentano con specifica attenzione per il comune di Montano Antilia
Una volta effettuato il grande lavoro di raccolta, selezione e di catalogazione del grande archivio del cilento, le informazioni potranno essere caricate e divulgate attraverso le piattaforme di wikimedia, dove non solo potranno essere condivise da tutti gli utenti, ma le stesse possono essere valutate verificate ed implementate nel tempo se necessario.
8000 realizzazione di postazioni per la digitalizzazione dell'archivio 6500 acquisto di software per l'esecuzione del progetto 400 Evento di presentazione finale del progetto 200 redazione di brochure 400 rimborsi spesa 500
Ufficio Diocesano per i Beni Culturali ecclesiastici-settore archivio
L’archivio storico diocesano di Castellaneta intende digitalizzare e pubblicare su Wikimedia Commons, con collegamenti a OpenStreet Maps, le 66 carte che compongono la Platea del 1787 del soppresso convento dell’Annunziata. La platea, di proprietà oggi dell’archivio, contiene 28 mappe, di cui 15 del territorio di Castellaneta e 13 del territorio di Cassano delle Murge, dove ricadevano alcune proprietà del suddetto convento. La digitalizzazione verrà effettuata mediante l’ausilio di uno scanner planetario già in possesso dell’ente. Della realizzazione del progetto verrà data ampia pubblicizzazione attraverso il canale informativo della diocesi, ovvero attraverso la pubblicazione di articoli e video sul periodico online “Adesso”.
Perché la tua istituzione sta partecipando al bando?
L’Istituzione partecipa al bando perché ha la volontà rendere, partendo dal presente progetto, il proprio patrimonio culturale accessibile ad un numero maggiore di studiosi, rispetto a quelli che possono recarsi fisicamente nella sede dell’archivio al fine di valorizzarlo, potenziandone l’uso e la distribuzione. Nell’archivio sono presenti infatti documenti che richiamano personaggi e vicende storiche che non riguardano solo il territorio di Castellaneta, ma hanno legami con tante altre realtà territoriali. Solo garantendo la massima condivisione del proprio patrimonio, si può contribuire ad un esame critico delle fonti da parte degli studiosi per permettere una conoscenza libera, partecipata e completa.
Quali contenuti l'istituzione mette a disposizione del progetto con licenze libere:
L’istituzione mette a disposizione le immagini e i documenti che riguardano i possedimenti del Convento dell’Annunziata. Nello specifico si tratta di aprire alla libera fruizione 28 mappe, 15 del territorio di Castellaneta e 13 del territorio di Cassano delle Murge, con la relativa documentazione esplicativa delle mappe. In totale la platea si compone di 66 carte interessate solo sul fronte dalla presenza di documentazione. Stato dei diritti d'uso del materiale: L’ente possiede i diritti d’uso del materiale.
In che modo il progetto può proseguire?
L’archivio avrebbe intenzione di proseguire nelle attività anche al termine del progetto, sia aggiornando costantemente le voci che riguardano l’istituzione, sia digitalizzando anche altri documenti in possesso dell’ente, quali ad esempio la Platea del Capitolo Cattedrale e le preziose pergamene dell’Archivio Capitolare che abbracciano un arco temporale dal XIII al XX secolo.
Finanziamento Richiesta di finanziamento: 2000
Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte
Il progetto ha come obiettivo la preservazione, la valorizzazione e la resa accessibile della documentazione storica delle pubblicazioni dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte (INASA). Si focalizza sulla digitalizzazione e la conservazione delle pubblicazioni storiche particolarmente significative per la storia dell'archeologia e della storia dell'arte in Italia. La digitalizzazione di queste risorse consente di preservare il patrimonio cartaceo originale, facilitando l'accesso e la fruizione da parte di ricercatori, studiosi e appassionati, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, la conservazione digitale permette di documentare la trasformazione delle pubblicazioni nel tempo e di proteggere il patrimonio da danni fisici e deperimento. Il progetto mira a digitalizzare le principali pubblicazioni storiche prodotte da INASA, come testi scientifici e monografie, utilizzando la licenza libera CC BY, per rendere il materiale accessibile a livello globale su Wikimedia Commons. Include attività di digitalizzazione ad alta risoluzione e la creazione di un archivio online facilmente consultabile da studiosi e ricercatori, supportando la ricerca interdisciplinare in ambito archeologico, storico e artistico.
Il nostro da opera da oltre 100 anni nel campo della promozione e valorizzazione del patrimonio culturale con particolare riferimento all'archeologia e storia dell'arte.
Pubblicazioni di difficile reperibilità e pregiato interesse su temi di archeologia e storia dell'arte promosse dall'istituto nel corso degli ultimi decenni .
I diritti d'uso sono detenuti dall'istituto e vengono ceduti al pubblico riuso.
Il progetto ha la possibilità di essere riproposto per incrementare l'accesso alle librerie digitali di grande importanza per gli studiosi del settore, ripresentandosi finanziamenti similari.
8000 Scanner Epson Expression 13000XL Pro 5100 euro no 0 euro Organizzazione e allestimento giornata di studi 100 euro no 0 Compenso professionista per digitalizzazione 2800 euro
Spazio Gif ETS
Michele de Napoli 2.0 Valorizzare la Pinacoteca "Michele de Napoli" attraverso la digitalizzazione delle opere custodite. La Pinacoteca "Michele de Napoli" di Terlizzi (BA) custodisce il prezioso lascito artistico e culturale del pittore Michele de Napoli (1808-1892), figura di spicco, eppure spesso tralasciata, del Neoclassicismo italiano. L'artista Nato a Terlizzi, in Terra di Bari, De Napoli si formò all'Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua opera, caratterizzata da una raffinata padronanza tecnica e da una ricerca estetica influenzata dai grandi maestri neoclassici, è stata per lungo tempo trascurata dalla critica rispetto a contemporanei più noti, pur non essendo inferiore per qualità e valore artistico ma solo a causa di quella che possiamo definire marginalità geografica. Il luogo e le opere custodite Profondamente legato alla sua città natale, Michele de Napoli lasciò in eredità al Comune di Terlizzi la sua vasta collezione di dipinti, disegni e studi, dando vita alla Pinacoteca a lui intitolata, ospitata in un elegante palazzo ottocentesco da lui stesso abitato. Questo straordinario patrimonio artistico, tuttavia, rimane ancora oggi poco conosciuto e al di fuori delle principali rotte turistiche che, in Puglia, ancora e ostinatamente, si concentrano su rotte che toccano monumenti medievali. La necessità della digitalizzazione La digitalizzazione delle opere rappresenta un'opportunità unica per colmare questa lacuna e restituire a De Napoli il riconoscimento che merita, inserendolo a pieno titolo nel panorama dell'arte neoclassica italiana offrendo le sue opere. La rivalorizzazione di un patrimonio neoclassico andrebbe anche a completare un ritratto della terra di Puglia e dell'Italia intera. Alcuni punti per perorare la causa della digitalizzazione della collezione della Pinacoteca De Napoli:
- Valorizzazione di un patrimonio culturale poco conosciuto La Pinacoteca custodisce opere di grande pregio ma è ancora poco nota al grande pubblico. La digitalizzazione permetterà di diffondere il suo patrimonio artistico a livello globale, rendendolo accessibile a studiosi, studenti e appassionati.
- Accessibilità universale e open knowledge Il progetto è perfettamente in linea con la missione di Wikipedia: democratizzare la conoscenza facilitando l’uso delle immagini in ambito accademico e divulgativo.
- Strategia per attrarre nuovi visitatori Con immagini di alta qualità disponibili online, la Pinacoteca può generare maggiore interesse e curiosità, attirando visitatori fisici che altrimenti non la considererebbero una destinazione culturale.
- Social media engagement e diffusione Contenuti visivi di qualità possono diventare utili alle istituzioni e enti, anche scolastici, stimolando interazioni con un pubblico giovane e internazionale.
- Sostegno alla ricerca e alla didattica La digitalizzazione offre un'opportunità preziosa per storici dell'arte, studenti e ricercatori, che potranno accedere facilmente a immagini dettagliate per studi, pubblicazioni e tesi di laurea.
- Conservazione digitale per la tutela del patrimonio Un archivio digitale assicura la preservazione delle opere anche in caso, non remoto, di deterioramento fisico, garantendo che la memoria storica e artistica della Pinacoteca sia protetta per le generazioni future. Una parte importante e interessantissima della collezione è rappresentata da bozzetti realizzati con materiali assai deperibili ed è quindi urgente la loro digitalizzazione.
- Miglioramento della visibilità su Wikipedia e Wikimedia Commons Il caricamento delle immagini sulle piattaforme Wikimedia arricchirebbe voci enciclopediche relative non solo alla Città di Terlizzi, della Puglia, ma alla corrente artistica del neoclassicismo italiano e internazionale, dell'Italia pre e post unitaria, del contesto storico, delle tecniche pittoriche utilizzate e molte altre.
- Un artista/tutti gli artisti: una storia intera dall'inizio alla fine Una delle tante particolarità, ma tra quelle che più ci sta a cuore, della collezione è la presenza di opere giovanili, bozzetti preparatori di grandi tele e disegni. Essi rappresentano l'evoluzione intera dagli esordi alla maturità di un grande artista. Questo genere di opere è realizzato con tecniche che non appartengono strettamente al neoclassicismo vero e proprio ma, anzi, sembrano influenzate da correnti coeve più avanguardiste come l'impressionismo. Mettere a disposizione degli studiosi e degli appassionati anche opere giovanili, bozzetti preparatori e disegni offrirà prove di una circolazione di idee moderne e contatti con l'estero assai più vivace di quanto si creda comunemente.
- Turismo culturale e sviluppo del territorio Una maggiore visibilità online può incentivare il turismo culturale, con ricadute positive su Terlizzi, una città ancora fuori dalle rotte del turismo culturale che, nella regione, ancora si concentra su rotte a tema medievale.
- Inclusione nel network internazionale dei musei digitalizzati Entrare a far parte delle istituzioni con collezioni digitalizzate favorirebbe collaborazioni con altri musei e università, creando opportunità di mostre virtuali e progetti congiunti.
- Un modello replicabile per altre realtà culturali minori Il progetto può diventare un caso di successo replicabile per altre pinacoteche e musei di piccole e medie dimensioni dimostrando come la digitalizzazione possa essere un potente strumento di valorizzazione culturale.
Oltre alla digitalizzazione delle opere di Michele de Napoli, ci sarà anche un evento pubblico, un momento di restituzione dell'intero processo di digitalizzazione delle opere del pittore Michele de Napoli, dalla selezione alla creazione dei file digitali, con l’obiettivo di valorizzare il suo patrimonio artistico e sensibilizzare sull'importanza della conservazione digitale. Durante l'evento saranno esposte alcune delle opere digitalizzate, proiettate su schermi di grandi dimensioni per una visione dettagliata che permetterà al pubblico di apprezzare ogni particolare, anche di bozzetti e disegni preparatori, altrimenti difficilmente visibili a occhio nudo.
Per valorizzare la Pinacoteca "Michele de Napoli" attraverso la digitalizzazione delle opere custodite. Il progetto mira a rendere accessibile a livello globale il prezioso patrimonio artistico di Michele de Napoli, artista di grande valore ma poco conosciuto, contribuendo così a restituirgli il riconoscimento che merita nel panorama dell'arte neoclassica italiana. La digitalizzazione delle opere consentirà di aumentare la visibilità della pinacoteca, attrarre nuovi visitatori, stimolare l'interesse della comunità internazionale e accrescere la fruibilità delle opere per la ricerca e l'educazione. Inoltre, garantirà la conservazione digitale del patrimonio, proteggendolo da eventuali deterioramenti fisici e permettendo una diffusione delle immagini su piattaforme globali come Wikipedia e Wikimedia Commons. Partecipando al bando, l'istituzione intende anche promuovere il turismo culturale nella città di Terlizzi, incrementando la visibilità del territorio e favorendo la creazione di un modello replicabile per altre realtà culturali minori. Il progetto si allinea con la missione di democratizzare la conoscenza e contribuire allo sviluppo di una rete internazionale di musei digitalizzati.
Le opere che rientrano nel progetto sono le 91 esposte nella pinacoteca che verranno corredate da scheda descrittiva con riferimenti storici e critici quando reperibili. Nel dettaglio elenchiamo materialmente le opere con tecnica e numero di esemplari. Olio su tavola N. 1; Carboncino e gessetto su carta N. 3 Olio su tela N. 47 Olio su cartone N. 15 Matite e acquerello monocromo N. 1 Acquerello monocromo su tela N. 1 Inchiostro di china su tela N. 1 Olio su cartone N. 2 Carbone e gessetto su carta N. 1 Carbone su carta N. 1 Carbone e gesso su carta sabbia N. 1 Matita e carboncino su carta preparata a tempera N. 8 Matita e acquerello a seppia su carta N. 1 Acquerello su carta N. 2 Disegni a tecnica mista N. 6 (questi ultimi potrebbero non essere esposti o accessibili se in esposizione o conservati in altri luoghi da parte dell’ente custode)
Le opere non sono più coperte dal diritto d’autore e avremo diritto a riprodurle tramite liberatoria dell’ente custode secondo le eventuali richieste di Legge.
Il progetto può proseguire con la digitalizzazione dell’intero archivio di disegni in formati piccoli, di grande interesse perché testimonianza di tutti gli studi effettuati prima di arrivare al lavoro sulla tela finita. A tal scopo abbiamo inserito nella richiesta di dotazione tecnica anche uno scanner planetario A3 per la digitalizzazione di disegni, documenti, libri antichi.
7970 Fotocamera Mirrorless Full Frame, filtro antiriflesso, diffusore per illuminazione, faro dimmerabile e regolabile in temperatura, scanner per disegni, opere di piccolo formato, documenti di pregio, libri antichi stativo treppiede: Canon EOS R8 + RF 24-50mm F/4.5-6.3 IS STM, Haida Slim PRO II MC C-POL Filtro Polarizzatore Circolare 82mm, 2 X Godox Softbox SB-BW6090 doppio diffusore baionetta attacco bowens 60x90cm, 2 x Aputure Amaran 100d S Faro led, ET 25 PRO CZUR A3 SCANNER PLANETARIO, Benro KH-25PC - Benro 3620 I software di gestione delle acquisizioni sono già in possesso dell'associazione 0 Restituzione al pubblico dell'intero processo di digitalizzazione delle opere del pittore Michele de Napoli con momenti di discussione tra esperti e curatori. 800 Manifesti/locandine e sponsorizzazione sui social media 150 operatore foto, operatore culturale - organizzazione, operatore culturale - comunicazione 3400
Biblioteca dell'Istituto Teologico Don Orione
Il progetto mira a rende fruibile con licenza libera al grande pubblico del mondo del web gli stemmi araldici contenuti nei libri antichi della Biblioteca dell'Istituto Teologico Don Orione. La biblioteca dispone di un'ampia collezione di incunaboli, cinquecentine e libri antichi, dotati di numerosi blasoni di cui spesso non si conosce l'origine o l'appartenenza. La biblioteca intende renderli fruibili al pubblico per condividere la conoscenza con il pubblico e stimolare gli studi sull'argomento
L'istituzione partecipa al bando perché lo ritiene un'opportunità per rendere fruibile una parte del suo patrimonio su una piattaforma online, accessibile a tutti, per sostenere gli studi già avviati fornendo nuovi spunti e immagini utilizzabili e per stimolare nuove ricerche nel campo della storia, dell'araldica e della bibliografia.
La biblioteca metterà a disposizione con licenze libere le foto e le scansioni dei blasoni araldici dei libri antichi in suo possesso che riuscirà a produrre durante il progetto, e anche i dati già in possesso della biblioteca relativi agli stessi blasoni (ad esempio i dati dell'opera in cui è presente, famiglia di appartenenza, bibliografia relativa...) e quelli che si riusciranno a trovare durante il progetto.
Tutti i blasoni verranno presi dai testi che la biblioteca possiede fisicamente e sono custoditi nella sede della biblioteca.
L'istituzione ha già nella propria mission la condivisione al grande pubblico del proprio sapere: infatti la biblioteca è aperta al pubblico 30 ore a settimana e l'accesso e i servizi offerti sono liberi e gratuiti. C'è pertanto l'apertura alla disponibilità ad attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia / OpenStreetMap anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano. I tempi e i modi potranno essere meglio definiti anche in collaborazione con il personale di wikimedia. Inoltre la biblioteca è inserita anche nel progetto OpenAcolit wikibase cloud.
5290 hard disk esterni 230 no 0 no 0 Saggio scritto sull'attività svolta (pubblicabile anche sul web) 200 Compenso per 5.400 scansioni/foto di blasoni e dati 4860
Museo Archeologico dell'Alto Mantovano presso Villa Mirra, Cavriana (MN)
“Il Castello e Villa Mirra di Cavriana: il sito, le architetture e i loro giardini”. Il Museo Archeologico dell'Alto Mantovano, con sede nella storica Villa Mirra di Cavriana (MN), in accordo e con il supporto dell’Amministrazione Comunale di Cavriana nella figura del sindaco Dott. Matteo Guardini e con la collaborazione di professionisti del territorio, propone un progetto per la conoscenza, documentazione e valorizzazione del patrimonio storico e ambientale del complesso formato dalle architetture e aree verdi (corti interne, giardini e parco) del Castello e di Villa Mirra di Cavriana in Provincia di Mantova (MN), Lombardia. Posti al centro dell’abitato antico di Cavriana, Il Castello e Villa Mirra, con i loro giardini e il parco, rappresentano un esempio significativo di compenetrazione tra architettura e paesaggio storico.
Il Castello di Cavriana, situato sulle colline moreniche della provincia di Mantova, ha origini medievali e rappresenta uno dei principali insediamenti fortificati dell'area. Le prime testimonianze documentate risalgono al X secolo, quando la struttura apparteneva ai vescovi di Verona. Successivamente, nel XIII secolo, il castello divenne dominio dei Gonzaga, che lo rafforzarono per difendere il territorio dai Visconti di Milano. Durante il Rinascimento, perse progressivamente la sua funzione difensiva e venne parzialmente demolito nel XVIII secolo dagli austriaci. Oggi rimangono imponenti resti, tra cui la torre principale e parte delle mura, che offrono una suggestiva vista sulla pianura circostante. Il castello è un importante sito storico e archeologico, testimonianza delle complesse vicende politiche del Mantovano. Adiacente al Castello, sorge l’insieme di edifici oggi conosciuto quale Villa Mirra. È di origine gonzaghesca e data almeno Quattrocento, con ogni probabilità ha inglobato strutture più antiche. Appartenne ai Gonzaga fino al matrimonio, celebrato nel 1475, fra Cecilia di Carlo Gonzaga ed Odorico del conte Francesco d’Arco. Per oltre tre secoli la villa fu la residenza dei discendenti della famiglia d’Arco di Cecilia ed Odorico. Nel 1755 il conte Emanuele d’Arco vendette la villa alla famiglia Amadei che vi risiede fino alla metà dell’Ottocento e a loro si deve la riforma neoclassica. Fra la fine del Settecento e il Novecento la villa ospitò i grandi nomi europei della politica, della guerra, della cultura e della fede (Dagobert Sigmund Wumser-Marschall; Herni Dunant; Carlo Alberto, re di Sardegna; Charles De Gaulles; Giovanni Gronchi; Antonio Segni; Alessandro Luzio; l’onorevole Provvido Siliprandi; Napoleone Bonaparte; Napoleone III; Vittorio Emanuele III; Pio X; Vittorio Emanuele II, Francesco Giuseppe; Giuseppe Garibaldi; Camillo Benso di Cavour, etc..) ricordati da iscrizioni nel loggiato della villa. Luigi Amadei la vendette nel 1857 a Giuseppe Ignazio Pastore, la cui figlia Mirra sposò Italo Siliprandi, e i loro discendenti possederono la villa fino al 1974. Oggi appartiene al Comune di Cavriana. In quanto complesso culturale, archeologico, architettonico e ambientale di grande valore, la sua conoscenza approfondita è fondamentale per comprenderne la natura e le peculiarità, per garantirne la tutela, la valorizzazione e diffonderne la conoscenza. Il progetto prevede: lo studio della documentazione esistente relativa al giardino e alla villa; un’indagine documentaria e sul campo per approfondire le caratteristiche architettoniche e botaniche; la valorizzazione del sito attraverso un sistema di gestione dei dati e la comunicazione dei risultati della ricerca. L’approccio interdisciplinare garantirà una visione completa, garantendo solide basi scientifiche.
DESCRIZIONE ARCHEOLOGICA DEL SITO. Il sito del complesso del Castello e Villa Mirra di Cavriana sarà oggetto di una descrizione archeologica svolta su base principalmente bibliografica e documentaria. Gli scavi svolti dal Museo Archeologico dell’Alto Mantovano negli anni 1983-1985 hanno consentito il rilievo delle fondazioni dell’edificio residenziale rinascimentale caro a Francerso I Gonzaga e ad Isabella d’Este – parzialmente demolito per odine del Governatore austrico Carlo di Firmian nel 1772- ed il recupero di una importante documentazione di ceramiche, vetri e monete in uso presso la Corte Gonzaga tra il XIV ed il XVII secolo. Il metodo prevede l’analisi e ricostruzione di un sito attraverso fonti scritte. Questo approccio prevede lo studio di testi antichi, documenti d’archivio, relazioni di scavi precedenti, mappe storiche e iconografie. Si analizzano le testimonianze storiche per identificare la cronologia del sito, le sue trasformazioni nel tempo e il contesto culturale di appartenenza. Le fonti vengono confrontate per verificare la coerenza delle informazioni e individuare eventuali lacune interpretative. La ricerca includerà trattati di architettura e urbanistica, studi su materiali e tecniche costruttive, nonché confronti con siti simili.
RICERCA STORICO-ARCHITETTONICA E AMBIENTALE. L’analisi storico-architettonica e ambientale prenderà in esame le trasformazioni del Castello e di Villa Mirra nel tempo, valutandone la configurazione originaria e le successive evoluzioni. L’obiettivo è comprendere queste architetture non solo come elementi significativi, ma anche nel loro rapporto con il territorio circostante e con le dinamiche storiche e sociali che ne hanno influenzato lo sviluppo. L’indagine documentaria si baserà principalmente su fonti bibliografiche specialistiche, documenti d’archivio e immagini storiche. Verranno analizzati trattati, resoconti storici e testimonianze iconografiche. La fase di indagine diretta “sul campo” prevede l’analisi visiva dell’area, con la compilazione di strumenti di sintesi descrittivi dello stato attuale, con il supporto dei rilievi fotografici e topografici.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA. Sarà effettuata una campagna di rilievo fotografico di villa Mirra e delle pertinenze. Particolare attenzione sarà riservata al rapporto tra i fabbricati e il contesto circostante, nella fattispecie con i giardini, gli ambienti che ospitano il Museo Archeologico e la antica Rocca. Enfasi sarà posta sulla stratificazione delle costruzioni, che nei secoli hanno subito trasformazioni che le hanno condotte allo stato attuale. La ricerca di particolari architettonici e paesaggistici che rechino traccia di questi mutamenti verrà effettuata in parallelo alla ricerca storico-architettonica in modo che le emergenze di questa possano essere correttamente ed esaustivamente documentate. Particolare attenzione verrà dedicata agli ambienti interni, in modo che la documentazione fotografica possa rendere conto nel dettaglio ed integrarsi nello specifico della documentazione topografica che verrà realizzata. Discostandosi dal mero elemento tecnico di rappresentazione degli spazi, la ricerca fotografica si pone come obbiettivo anche la restituzione di una visione percettiva del complesso, restituendo non solo la documentazione delle risultanti architettoniche ma anche l’effetto che queste hanno sulla complessiva ricezione degli ambienti. Attraverso la produzione fotografica ci si pone dunque l’obbiettivo di restituire una visione organica degli ambienti provando a coniugare accuratezza scientifica e ricerca estetica, che pure è stato certamente uno degli obiettivi di chi nel corso dei secoli ha costruito e rimaneggiato il complesso.
DOCUMENTAZIONE TOPOGRAFICA. Sarà effettuata una campagna di rilievo tramite fotogrammetria aerea ed attraverso una successiva rielaborazione si otterrà una rappresentazione 3D e una ortofoto policroma e misurabile dei volumi e degli esterni dell’intero complesso e dei principali spazi interni di Villa Mirra. Il rilievo fotogrammetrico nel caso qui trattato si baserà sull'utilizzo di un drone (UAV o APR) dotato di fotocamera e GPS di precisione per la ricostruzione della posizione degli scatti tramite elaborazione PPK (Post Process Kinematic). Con il sistema PPK, la traccia grezza GPS del volo e i tempi di scatto verranno confrontati con le osservazioni dei satelliti svolte da una base fissa con posizione nota, al fine di ottenere una precisione centimetrica nella stima dei punti di scatto. Questo permetterà di ridurre i punti di controllo a terra e garantirà un'elevata affidabilità della ricostruzione. Dalla fotogrammetria saranno estratti diversi dataset, tra cui una nuvola di punti, un modello 3D semplificato con texture e un'ortofoto. Tutti i dati ottenuti saranno referenziati. Poiché la fotogrammetria è una tecnica ottica, la ricostruzione si baserà sulle porzioni visibili da almeno due scatti con posizioni differenti. Ne conseguirà che, se sarà possibile compiere il rilievo sia durante la stagione estiva che in quella invernale delle aree verdi, oltre al rilievo dei volumi e degli esterni degli edifici, la fotogrammetria estiva (da compiere fra giugno e agosto) permetterà di ottenere informazioni principalmente sullo stato della chioma degli alberi (altezza, dimensioni, etc.) e un quadro generale delle aree verdi, mentre il volo invernale (da compiere entro aprile) consentirà di estrarre informazioni sul terreno (andamento altimetrico e vialetti).
RISULTATI ATTESI. I principali risultati attesi dal progetto riguardano: la descrizione archeologica, necessaria per una visione storica del sito, utile per studi futuri e interventi di valorizzazione; la ricostruzione della storia architettonica e ambientale del complesso del Castello e di Villa Mirra di Cavriana; la redazione di una Carta delle stratificazioni di impianto, per rendere immediatamente comprensibile l’evoluzione del complesso nel tempo; la creazione di una campagna di documentazione fotografica e topografica di base (nel tempo sempre implementabile); la creazione di strumenti di documentazione e catalogazione liberamente condivisibili sempre implementabili.
Il Museo Archeologico dell'Alto Mantovano, ospitato nella storica Villa Mirra, svolge dal 1964 una intensa attività di ricerca e studio per valorizzare non solo il ricco patrimonio storico e culturale del territorio di Cavriana ma anche dei nove Comuni dell’anfiteatro morenico benacense . In particolare, gli scavi condotti nell’abitato palafitticolo di Bande di Cavriana - sorto alla fine del III millennio e frequentato per tutta l’età del Bronzo, almeno fino al XIV sec. a.C., rappresentano le radici della comunità e sono oggi inseriti nel patrimonio mondiale UNESCO. I resti dei siti d’altura presenti alla periferia meridionale del borgo e affacciati sulla Pianura padana tra il Monte della Pieve e il Castelliere di Monte Lonato, databili tra il XIV ed il IX sec. , agli inizi della Età del Ferro potrebbero costituire il primo nucleo urbanizzato di Cavriana. Le sepolture celtiche, le ville, le necropoli e i luoghi di culto di età romana e tardoantica e la Pieve romanica di Santa Maria completano un insospettabile ricco quadro residenziale di questa ridente zona collinare. Attraverso ricerche, eventi e percorsi didattici, il Museo vuole coinvolgere cittadini, studiosi e turisti, stimolando un dialogo tra passato e presente. La divulgazione della loro storia permette non solo di conservarne la memoria, ma anche di favorire il turismo culturale e la consapevolezza dell’importanza del patrimonio locale. Unendo ricerca e partecipazione, il Museo si propone come ponte tra tradizione e innovazione, rendendo il Castello e Villa Mirra luoghi vivi e accessibili a tutti.
A completamento del progetto saranno a disposizione per la pubblica e gratuita condivisione:
- La descrizione archeologica, formata da almeno 5 testi tematici (da 10.000 battute l’uno) e da due testi rispettivamente costituenti la bibliografia di riferimento e le eventuali fonti documentarie individuate.
- La ricostruzione della storia architettonica e ambientale del complesso del Castello e di Villa Mirra di Cavriana, formata da almeno 15 testi tematici (da 10.000 battute l’uno) e da due testi rispettivamente costituenti la bibliografia di riferimento e le eventuali fonti documentarie individuate.
- La Carta delle stratificazioni di impianto, in formato digitale, GIS, consultabile, implementabile nel tempo.
- Campagna di documentazione fotografica: n. 50 scatti professionali del Complesso del Castello e della Villa (esterni) e n. 50 scatti professionali degli interni della Villa.
- Campagna di documentazione topografica: N. 2 Ortofoto dal rilievo fotogrammetrico misurabile nello stato vegetazionale estivo e nello stato vegetazionale invernale; Ricostruzione di N. 2 Modelli tridimensionali misurabili a nuvola di punti nello stato vegetazionale estivo e nello stato vegetazionale invernale; Ricostruzione di N. 2 Modelli tridimensionali misurabili a mesh poligonale nello stato vegetazionale estivo e nello stato vegetazionale invernale;
- N. 10 clip audio-video da almeno 2 minuti tratte dall’evento di incontro con la cittadinanza per la presentazione degli esiti del progetto.
Tutti i prodotti del presente progetto saranno liberamente consultabili e utilizzabili per finalità di studio e culturali senza scopo di lucro, mentre saranno considerati come privati in caso di richieste per finalità di tipo commerciale. Si verificheranno puntualmente i diritti d'uso di riproduzione di materiali, documenti e immagini provenienti da istituti culturali diversi dal proponente Museo Archeologico dell’Alto Mantovano o dall’Amministrazione Comunale di Cavriana, poiché i materiali che saranno messi a disposizione da questi due enti sono da ritenersi liberi e condivisibili per le finalità del presente progetto.
Il Museo Archeologico del Mantovano renderà disponibili i prodotti del progetto attraverso pagine dedicate del proprio sito Internet istituzionale, del sito Internet istituzionale del Comune di Cavriana e attraverso i portali disponibili di Wikimedia / OpenStreetMap. L’intenzione è di condividere tutto il materiale prodotto, e quello che verrà integrato nella eventualità di una prosecuzione del progetto, su piattaforme che permettono l’attribuzione CC-BY come ad esempio Wikimedia Commons, Flickr, Wikipedia e Internet Archive. I proponenti prevedono inoltre la creazione di uno spazio sul sito web del Museo Archeologico che dia conto del progetto e permetta di dare accesso alla consultazione ed al download di tutti i materiali, sia testuali che grafici. I proponenti immaginano inoltre di dare ulteriore pubblicità ai risultati integrando la pubblicazione dei materiali sul sito istituzionale del Comune di Cavriana. Una possibile ulteriore fase di progetto riguarderà la caratterizzazione botanica delle aree verdi e una descrizione analitica storico-artistica degli apparati decorativi del complesso.
8000 Non previsto 0 Non previsto 0 Non previsto 0 Non previsto 0 Compensi ai professionisti esterni allo staff museale: Vincenzo Bruno 2.500,00 euro (lordi); Lisa Valli 2.500,00 euro (lordi); Massimo De Marchi 3.000,00 euro (lordi) 8000
IL SOTTERRANEO PRO GASPERINA A.P.S.
Creazione di un database e relative interfacce, contenenti un censimento degli abitanti di Gasperina (CZ) dal 1800 ad oggi, compresi i loro legami di parentela. Il sistema così creato darà la possibilità agli utenti di scaricare il proprio albero genealogico in modo facile, veloce e gratuito. Contestualmente (e grazie) alla creazione del sistema stesso, l'associazione intende spendersi in un'opera di comunicazione sul territorio comunale e non. Il sistema di auto-ottimizzazione che costituisce il fulcro tecnologico dell' idea renderà possibile l'utilizzo della stessa tecnologia per altri paesi.
L'associazione si spende dal momento della sua fondazione per offrire ai cittadini modi diversi di vivere il legame con il proprio paese e le sue tradizioni, ed incoraggia gli altri paesi a fare altrettanto. Il bando in questione costituisce un aiuto prezioso e indispensabile per realizzare il sistema tecnologico che darà corpo a questa passione.
database ed interfacce risultanti saranno completamente open-source, ivi compresi i documenti che definiranno le best practice per le auspicate clonazioni future del progetto stesso.
Tutti testi sono/saranno di creazione dell'associazione, che quindi ne possiede i diritti, lo stesso vale per il set di dati, che sono stati raccolti "a mano" dagli associati, utilizzando fonti di pubblico dominio.
il progetto DEVE proseguire in 2 modi principali:
- Tramite la comunicazione attiva dell'associazione, che ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere questi "strumenti di contatto con la terra", dando la possibilità a decine di migliaia di persone di raccontare la loro storia, regalare il proprio contenuto ed ispirare il priossimo. Nella nostra visione, i contenuti che continueremo a raccogliere continueranno a popolare il database a disposizione di wikimedia.
- Tramite l'invito alle altre associazioni di sfruttare la tecnologia per portare la stessa opera nel proprio comprensorio, sfruttando lo know-how che l'associazione Il Sotterraneo mette a disposizione.
8000 server, scanner e terminali 1800 configurazione os su tutte le macchine 1200 evento promozionale 500 grafiche, sito web, brochure contenuti promozionali 3000 rimborso a 2 addetti al popolamento del DataBase 1500
Amici di Casa Jorn APS
Il progetto intende proseguire l’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio librario e fotografico del Centro Studi Casa Jorn, avviando un processo di digitalizzazione e condivisione del materiale di sua proprietà, con l’obiettivo a lungo termine di creare un archivio digitale esaustivo, utile ai ricercatori internazionali che intendano studiare la figura di Asger Jorn (1914-1973) e il contesto storico-artistico novecentesco di Albisola, anche in collaborazione con il Museum Jorn di Silkeborg (Danimarca), che possiede l’archivio dell’artista.
CENTRO STUDI CASA JORN | Il Centro Studi Casa Jorn, di proprietà di Amici di Casa Jorn APS, è costituito da una biblioteca specializzata, regolarmente inserita nel Polo Regionale Liguria del Servizio Bibliotecario Nazionale, e da un archivio fotografico conservati nella Casa Museo Asger Jorn di Albissola Marina (una delle sedi pubbliche del MuDA - Museo Diffuso Albisola). Casa Museo Jorn è co-gestita dal Comune di Albissola Marina e dalla Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus. Mentre Amici di Casa Museo Jorn APS è stata incaricata della gestione del museo tra il 2015 e il 2024 e attualmente si dedica a progetti di ricerca attraverso il Centro Studi Casa Jorn. Il Centro Studi Casa Jorn è stato costituito nel 2023 per iniziativa della Direzione del MuDA- Museo Diffuso Albisola e del Comune di Albissola Marina, grazie ai contributi dell’Associazione Amici di Casa Jorn, della Fondazione De Mari e del DIRAAS (Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo) dell’Università di Genova. Ad oggi consta di circa 400 volumi (alcuni dei quali rari, altri contenenti firme e dediche autografe dei grandi artisti del Novecento che hanno soggiornato ad Albisola) e 10 album fotografici (circa 1000 fotografie) che raccontano l’evoluzione della casa dell’artista dalla fine degli anni Cinquanta fino agli anni Novanta. Dalla sua inaugurazione il Centro Studi Casa Jorn ha continuato a incrementare il suo patrimonio librario tramite acquisizioni, comodati d’uso e donazioni e ha avviato, con un progetto pilota nell’estate del 2023, la prima edizione delle borse di ricerca assegnate a due ricercatori internazionali, grazie al supporto di Lions Club Savona Torretta e Lions Club Alba Docilia.
AMICI DI CASA JORN APS | Amici di Casa Jorn è un’associazione di promozione sociale nata nel 2015 con lo scopo di convogliare energie e risorse in un progetto di valorizzazione e sostegno della Casa Museo Asger Jorn di Albissola Marina. L’associazione nasce dall'incontro e dal desiderio di diversi professionisti nei campi della gestione, conservazione e promozione dell’arte e del patrimonio culturale. Oltre alla gestione ordinaria di Casa Museo Jorn tra il 2015 e il 2024, si è occupata di diversi progetti culturali (Museo Senior 2017-2019; Cari Albisolesi 2021; Avanguardie a Ponente 2022; Ciao Savonese come ti senti oggi? 2023; Il Sottobosco - Giovanni Poggi la vita e la ceramica, 2023. Informazioni su questi progetti sono reperibili su www.amicidicasajorn.it). Attività previste // Il progetto prevede un’attività di digitalizzazione, alla quale sarà affiancata con risorse interne la catalogazione, e la predisposizione di un portale all’interno del sito di Amici di Casa Jorn per la consultazione di parte del materiale digitalizzato, che confluirà poi anche in Wikimedia Commons con licenza CC BY-SA. Tramite il lavoro di uno/a studente/studentessa, individuato/a attraverso bando tra gli studenti dell’Università di Genova (iscritti alla laurea magistrale o neo-laureati in Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio LM-89) o un neolaureato/una neolaureata, e grazie alle strumentazioni messe a disposizione dallo stesso Ateneo, sarà avviata e completata la catalogazione e la digitalizzazione del patrimonio fotografico dell’associazione, corredandolo di notizie storiche che aiutino alla lettura della documentazione, e di una selezione del patrimonio librario. Sarà poi creata una prima versione di portale per la consultazione online del materiale, con l’obiettivo a lungo termine di far confluire in uno stesso archivio digitale i documenti conservati tra Albisola e Silkeborg, tra Casa Museo Jorn e il Museum Jorn. Quest’ultimo aspetto, già discusso nell’ambito di un accordo internazionale siglato a novembre 2024 tra il Comune di Albissola Marina, Casa Museo Jorn, il Comune di Silkerborg e il Museum Jorn, rappresenta uno dei fronti più interessanti della collaborazione tra i due musei e tra le associazioni che valorizzano l’eredità di Asger Jorn (oltre ad Amici di Casa Jorn, il suo corrispettivo danese, Associazione Jorn Legacy), a favore della comunità scientifica internazionale. La comunità sarà coinvolta nell’ambito di uno o due eventi pubblici per lavorare attorno alla condivisione di memorie legate al patrimonio fotografico di Casa Museo Jorn, secondo modalità di coinvolgimento già messe a punto dall’associazione nell’ambito del progetto Museo Senior.
Destinatari // Il progetto individua diversi destinatari:
- STUDENTI/LAUREATI dell’Università di Genova | n. 1 studente/studentessa-neolaureato/a individuato/a per la catalogazione e digitalizzazione del fondo fotografico e di una selezione di volumi.
- STAFF DEL MUSEO e SOCI di AMICI di CASA JORN | n. 14 membri dello staff di Casa Museo Jorn, di cui circa il 60% under 35, che potranno arricchire le proprie conoscenze sull’eredità di Asger Jorn accedendo in modo agevole al patrimonio documentale e che contribuiranno alla formazione e all’orientamento professionale della persona incaricata della catalogazione e digitalizzazione.
- COMUNITÀ ALBISOLESE | da anni al centro delle progettualità del museo, è la prima destinataria delle azioni di Casa Museo Jorn. Nello specifico, in questo contesto, si lavorerà con la comunità per l’interpretazione e la contestualizzazione del materiale fotografico.
- COMUNITÀ SCIENTIFICA | sul sito dell’associazione sarà creata una sezione per la consultazione del materiale digitalizzato, con lo scopo a lungo termine di creare un patrimonio online di risorse su Asger Jorn, in comunione con il Museum Jorn di Silkeborg. Anche le piattaforme di Wikimedia contribuiranno a rendere disponibile tale materiale.
Risultati // Il progetto si propone di portare avanti l’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico e librario del Centro Studi Casa Jorn. L’azione per la quale si applica al presente bando mira in prima battuta alla completa catalogazione e digitalizzazione di 10 album fotografici per un totale di circa 1000 fotografie. Questa fase, condotta grazie alla strumentazione dell’Adac - Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova, sarà affiancata da uno o due laboratoriali con la comunità di Albissola Marina. Adottando format già sperimentati nell’ambito del progetto Museo Senior, la comunità potrà lavorare attorno alle fotografie nella ricostruzione della memoria collettiva su Casa Museo Jorn. Nell’ambito del progetto sarà avviata anche la digitalizzazione di una selezione di volumi ritenuti più rari, affinché la loro consultazione sia più agevole a studiosi internazionali.
Nel 2025 Amici di Casa Jorn APS compie 10 anni dalla sua fondazione. L’associazione nasce infatti nel 2015, come start up culturale interamente votata alla sperimentazione di modelli di gestione e valorizzazione del patrimonio artistico donato da Asger Jorn al Comune di Albissola Marina e per estensione delle collezioni conservate nei musei e nelle strade del paese. Tra le sue peculiarità si segnalano il forte nesso con l’Università di Genova e il coinvolgimento attivo di under 30. Dopo 9 anni di gestione diretta di Casa Museo Jorn, di cui oggi è incaricata la Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus, l’Associazione intende impegnarsi nello sviluppo di progetti collaterali all’attività ordinaria del museo, amplificandone l’azione in diverse direzioni, traguardando sempre l’obiettivo dell’accessibilità al patrimonio, sia onsite sia online. Tra queste direzioni, oltre al coinvolgimento attivo della comunità, con particolare riguardo per la popolazione over 60 (in continuità con il progetto di audience engagement Museo Senior), grande importanza rivestono la ricerca, intesa come condivisione di conoscenze e di materiali, e l’avviamento professionale dei giovani. Il progetto risponde a queste direttive, favorendo la nascita di una comunità di ricerca internazionale attorno al museo, già inserito in network europei (dal Museum Jorn di Silkeborg, Danimarca, al Museo Cobra di Amsterdam) e nazionali (Adac - Archivio di Arte contemporanea dell’Università di Genova, Centro di ricerca Rossana Bossaglia dell’Università di Verona, Archivio del 900 del MART, Archivio Tullio di Albisola, Archivio Enrico Baj, Archivio Ezio Gribaudo, Fondazione Lucio Fontana, Fondazione Emilio Scanavino, Wifredo Lam Archives), la creazione di opportunità di lavoro per gli under 30 e la stretta collaborazione con le università. Le azioni previste nell’ambito del progetto si pongono in linea con un lavoro avviato nel 2023 e intendono proseguire a preservare e allo stesso tempo a mettere a disposizione della comunità scientifica il materiale del Centro Studi. Per questa ragione, la possibilità di entrare nel network Wikimedia, offre lo spunto e gli strumenti utili per avviare questo lavoro, che secondo un piano pluriennale, sarà portato avanti anche oltre le tempistiche previste da questo bando.
Amici di Casa Jorn APS metterà a disposizione del progetto contenuti digitali provenienti dal Centro Studi, sia dal fondo fotografico sia dal fondo librario, condividendoli anche attraverso le piattaforme Wikimedia con licenze di pubblico dominio e CC BY-SA. Materiali fotografici parte delle digitalizzazioni del fondo fotografico, svolto in collaborazione con l’Adac - Archivio d’arte contemporanea dell’Università di Genova saranno pubblicate in alta definizione su Wikimedia Commons. Immaginiamo una selezione di almeno 200 fotografie, le più significative, che documentano per immagini la storia di Casa Museo Jorn. Approfondimenti sulle fotografie: nati dal lavoro con la comunità e dalle ricerche dei curatori del museo, affinché sia possibile contestualizzare cronologicamente e tematicamente il materiale fotografico; Voce Wikipedia “Centro Studi Casa Jorn”: collegata ai portali utili alla conoscenza della realtà, dal sito di Amici di Casa Jorn al canale social del @centrostudicasajorn. Traduzione dei contenuti testuali in inglese, francese e danese (secondo le lingue più parlate dagli utenti del Centro Studi)
Amici di Casa Jorn detiene i diritti sul fondo fotografico che verrà digitalizzato e reso accessibile con licenza libera CC BY-SA, mentre è in contatto con altri soggetti detentori dei diritti per altro materiale fotografico che potrà confluire nella selezione di materiali del costituendo archivio digitale. Anche i testi a corredo delle immagini saranno prodotti originali del team dell’Associazione.
Il progetto qui presentato fa parte di un più ampio piano di azioni che comprende un intervento di conservazione degli album fotografici e la creazione di due nuove borse di ricerca internazionali che seguano la prima edizione pilota avviata nel 2023. Queste altre azioni, tematicamente non coerenti con gli obiettivi del Bando Musei Archivi Biblioteche 2025 di Wikimedia, sono già sostenute da soggetti pubblici e privati che sposano l’importanza dell’iniziativa. In futuro poi si prevede di proseguire nella digitalizzazione di un’ulteriore selezione di volumi rari e difficilmente accessibili e reperibili e nella sensibilizzazione dei giovani professionisti e dei network museali in essere verso progetti Wikimedia.
4000 no 0 no 0 200 uno o due eventi con la comunità di Albisola per la creazione di racconti e memorie condivise a partire dalle fotografie digitalizzate 1000 promozione social sui canali del Centro Studi Casa Jorn e web 3300 compenso per catalogazione e digitalizzazione fondo fotografico e selezione di patrimonio librario; redazione testi e traduzioni; caricamento materiale sul portale-gallery
I.C.S. Pascoli -Giovinazzi - F. Surico, Castellaneta (TA)
Il progetto mira a digitalizzare i primi 10 registri dell'Archivio storico della scuola Pascoli Giovinazzi ( tra gli archivi scolastici piu importanti di tutta la provincia di Taranto) risalenti all'ultimo decennio dell'Ottocento ( dal 1890) L'adesione al progetto nasce dalla volontà di rendere fruibile agli studiosi il patrimonio documentale dell'Istituto che allo stato, nonostante il pregio e il valore, resta difficilmente accessibile nonostante le svariate richieste di consultazione.
L'Istituto mette a disposizione i contenuti che riguardano la serie dei registri scolastici che offrono numerosi dati utili per approfondire la nascita e la storia della scuola nel territorio del comune
L'ente possiede i diritti d'uso del materiale.
Il progetto può proseguire con la digitalizzazione di tutti i registri della serie della sezione storica, compresi quelli della scuola serale, per un arco cronologico che si spinge fino agli anni Cinquanta ed oltre.
2500 Acquisto di scanner rotativi professionali ad alta risoluzione 1000 installazione di software 100 Evento di presentazione alla cittadinanza della attività di digitalizzazione e delle modalità di fruizione dei contenuti digitalizzati. All'evento saranno invitati illustri ex alunni 500 L'attività sarà pubblicizzata sul sito web della scuola (www.pascoligiovinazzi.edu.it) e a mezzo stampa. Si prevede una spesa per la stampa di materiale informativo (brochure) e manifesti pubblicitari 400 Compenso per l'archivista digitalizzante 500
C.I.R.C.E. Centro Internazionale di Ricerca per la Storia e la Cultura Eoliana
Nel 1869, 1871 e 1872, Luigi Salvatore d’Asburgo-Lorena, principe di Toscana e arciduca d’Austria, che fu geografo ed etnoantropologo, frequentò a lungo l’arcipelago eoliano con la sua nave Nike, la quale ospitava una troupe di studiosi di cui faceva parte anche il noto pittore/incisore grafico austriaco Bedrich Havranek. L'arciduca raccolse i materiali per poi scrivere otto volumi sulle Eolie (uno per ogni isola più un ottavo generale di carattere socio-economico sull'intero arcipelago). Pubblicati a Praga "in folio" negli anni '90 dell'800 con il titolo "Die Liparischen Inseln", sono stati tradotti dal tedesco e ristampati cinquant'anni fa dal notaio Pino Paino di Lipari con una edizione lacunosa ed assai priva di pregio, corredata da commenti spesso poco appropriati, ma soprattutto con una riproduzione delle stampe di pessima qualità. Degli originali, in tedesco, ne esistono ormai pochissime copie di cui solo due nell'arcipelago, di cui una di particolare pregio, autografata dall'autore. Riprodurre questa copia in alta definizione digitale e darla alla pubblica fruizione, è sicuramente un obiettivo di grandissimo livello culturale.
Il direttore del C.I.R.C.E., il professor Marcello Saija, si occupa di storia, ed in particolare di storia delle Isole Eolie, da svariati decenni. Ha così potuto consultare una delle due copie dell'opera completa dell'arciduca d'Austria, custodite presso l'arcipelago stesso. Si è instaurata in questo modo una collaborazione ed un rapporto di amicizia con i proprietari, che hanno autorizzato il nostro progetto.
Gli otto volumi dell'opera "Die Liparischen Inslen", nella loro stampa originale, sono così composti: Stromboli: 51 pagine, di cui 41 immagini (xilografie); Lipari: 158 pagine, di cui 65 xilografie; Vulcano: 95 pagine con 46 xilografie; Salina: 72 pagine con 38 xilografie; Panarea: 30 pagine con 22 xilografie; Filicudi: 37 pagine con 16 xilografie; Alicudi: 29 pagine con 15 xilografie; Ottavo Volume: 158 pagine con 9 xilografie
L'opera completa del "Die Liparischen Inslen" di Luigi Salvatore d'Arburgo è stata pubblicata tra il 1893 e il 1896 (i vari volumi in anni diversi). E' ad uso libero, senza copywrite o licenza. Il proprietario di una delle copie originali rimaste (stampata tra il 1893 e il 1896) ci autorizza ad eseguirne copia fotografica digitale e a caricare queste foto online, su piattaforma Wikimedia, la quale rende il materiale di pubblico dominio e ad uso libero.
Il Centro Internazionale di Ricerca per la Storia e la Cultura Eoliana è l'ente dirigente del Museo Eoliano dell'Emigrazione, il quale si trova dirimpetto alla Biblioteca Comunale di Malfa "Cavalier Giuseppe Cafarella". La collaborazione tra questi istituti è continua. Il fenomeno migratorio alle Eolie ha conosciuto il suo picco tra gli anni 90 dell'800 (proprio il momento storico documentato nel "Die Liparischen Inslen"). Il CIRCE ha iniziato a formare una collezione di opere antiche che raccontano le isole in epoche passate. Si intende pubblicare su Wikimedia l'intero catalogo dei libri fino ad ora raccolti sull'arcipelago eoliano e le nuove accessioni che andranno ad arricchire la raccolta.
7700 fotocamera, obiettivo macro, lampade, stativo, computer 3000 no 0 Presentazione 1000 flyer e campagna web 700 digitalizzazione 3000
SPAC-C - Spazio Pinacoteca Arte Contemporanea e Creativa di Bernalda e Metaponto
Il progetto mira a informatizzare le quaranta opere presenti nello spazio espositivo che riguardano artisti del primo novecento lucani e italiani che hanno lasciato attraverso dipinti, sculture e opere di grafica il segno del loro passaggio in Basilicata. Le opere non sono mai state inventariate e per questo poco conosciute nonostante l'importanza storico-artistica che esse rilevano. Tra gli autori presenti sono degni di particolare attenzione Bayus, Carlo Levi, Treccani, Spada, Leonardo Sinisgalli, Italo Squitieri, Zancanaro Tono e molti altri nomi illustri. La Pinacoteca Comunale, fu fondata nel 1999, e attualmente si trova ubicata nelle sale del Castello medioevale di Bernalda.
Nel processo di rinnovamento dello spazio museale e in contemporanea con la realizzazione del Museo del Cinema dedicato a Francis Ford Coppola, di origini bernaldesi, che è nato in sale adiacenti alla Pinacoteca, abbiamo sentito l'esigenza di rendere pubblico e noto questo immenso patrimonio ancora non del tutto conosciuto ai più, tenendo conto del configurarsi dell'arte contemporanea come arte ormai ibrida che non si riconosce in una in particolare ma vede, sempre più, la commistione di generi diversi, sempre più interattivi e dinamici. La possibilità di rendere, attraverso Wikipedia, questo importante patrimonio fruibile a tutti senza alcun vincolo di copyright ci ha portato quindi a scegliere questo bando come uno dei possibili per la fruizione pubblica su una piattafoma ormai conosciuta da tutti.
I contenuti che il museo intende mettere a disposizione sono le immagini, i documenti e le schedature delle opere esistenti. Le opere sono state schedate ma manca una infomatizzazione delle stesse. Tutto è stato prodotto in cartaceo e i file delle immagini sono su supporto in DVD Il progetto quindi potrebbe vedere la realizzazzione di una galleria virtuale delle opere in mostra oltre che un info point in loco in cui visionare tutte le informazioni relative alle opere in mostra.
8000 Macchina fotografica professionale, pc con scanner 2000 Installazione software libero 0 Allestimento mostra 2000 Catalogo 3000 Rimborsi spese 1000
Pro Loco Mons Militum APS
Il progetto si propone di raccogliere e documentare le vicende dell’assalto al Castello di Montemiletto del 1419, guidato da Algiasio Tocco, attraverso la stilaturatura di un saggio dedicato da pubblicare. Attraverso ricerche su fonti storiche e documentarie, verranno ricostruiti i fatti e contestualizzati in un quadro più ampio, con l’obiettivo di rendere queste informazioni accessibili e fruibili tramite le piattaforme Wikimedia. Per garantire un approfondimento ancora più rigoroso, il lavoro si svolgerà in simbiosi con professori universitari, il cui contributo permetterà di analizzare con maggiore precisione le dinamiche storiche dell’evento. L’iniziativa punta a valorizzare un episodio significativo della storia locale, contribuendo alla diffusione della conoscenza storica e alla preservazione della memoria collettiva.
L’assalto al Castello di Montemiletto del 1419 è un episodio storico significativo per il nostro paese, ma ancora poco documentato. La partecipazione a questo bando ci offrirebbe l’opportunità di svolgere una ricerca approfondita, per ricostruire i fatti in modo preciso e dettagliato. Successivamente, raccoglieremo, analizzeremo e organizzeremo le informazioni con l’obiettivo di redigere un testo completo da mettere a disposizione di tutti attraverso le vostre piattaforme.
L'istituzione mette a disposizione del progetto diverse risorse con licenze libere, tra cui epigrafi storiche ritrovate a Montemiletto, che sono di fondamentale importanza per la ricostruzione dell’episodio storico. Inoltre, sono disponibili fotografie di documenti relativi all'assalto, scattate dall'istituzione stessa e conservate nell'Archivio Nazionale. Questi materiali saranno essenziali per il nostro approfondimento e per la redazione di un testo accurato e documentato.
Maggiormente lo stato dei documenti è da indagare. Ci sono (nell'archivio di stato) alcuni documenti di pubblico dominio. Ovviamente puntiamo a ricercare ulterori documenti per la realizzazione dell'opera, che pertanto al netto di quanto scrittto sopra non riusciamo a definirne lo stato.
L'istituzione, dopo aver effettuato le dovute ricerche e redatto il testo, desidera condividere il risultato finale tramite la piattaforma Wikimedia. Questo permetterà di rendere il contenuto accessibile a un pubblico ampio, contribuendo alla diffusione e alla conservazione della conoscenza storica in modo libero e condiviso. Inoltre, il progetto potrebbe proseguire con lo studio e l'approfondimento di altri eventi storici legati a Montemiletto, con la successiva redazione di nuovi testi da rendere disponibili attraverso la stessa piattaforma.
7384.04 Acquisto di n° 1 pc e n° 1 tablet 2483.54 - 0 Presentazione del lavoro svolto post pubblicazione 2140.50 Campagna Marketing per l'evento e per il progetto - principalmente online 1760.00 Rimborso spese - Prof. Universitario e dottorandi 1000.00
Archivio Diocesano di Conversano
Il progetto prevede la digitalizzazione di un primo lotto di volumi manoscritti appartenenti al fondo denominato Protocolli Notarili. Si tratta di documenti relativi ad atti notarili che iniziano a essere redatti nel 1434 e si inoltrano fino ai primi del 1700. Complessivamente, il fondo conta 280 volumi, restaurati negli ultimi anni. La loro importanza è fondamentale non solo per ricerche onomastiche e sociali, ma soprattutto per quelle storiche, poiché consentono di individuare e datare manufatti edilizi, sia ecclesiastici che civili, oltre a documentare la toponomastica cittadina e rurale. Questi volumi non si limitano a descrivere la città di Conversano, ma coprono l’intero circondario della provincia di Bari. Le ricerche basate su tali documenti coinvolgono storici, ingegneri, architetti e studiosi di specifiche discipline settoriali. Le informazioni ricavabili da questi manoscritti possono costituire un'integrazione e un arricchimento per le voci esistenti su Wikipedia. Ad esempio, nella voce Cellamare (https://it.wikipedia.org/wiki/Cellamare), l'antico nome della città citato, “Cellamoris”, trova una conferma storica nel Protocollo Notarile del 1434, foglio 100v, un riferimento che potrebbe essere utilizzato per ampliare e approfondire l’apparato delle note a supporto della voce enciclopedica. Per la realizzazione del progetto, si rende necessario l’acquisto di uno scanner planetario ad alta risoluzione, che consenta di digitalizzare i volumi direttamente in sede. Il materiale digitalizzato verrà successivamente reso disponibile online per la libera consultazione, attraverso una piattaforma dedicata che permetterà anche ad altre istituzioni o a privati di scaricare interi volumi, contribuendo così alla creazione di una rete di backup. Come già avvenuto per i precedenti progetti, l’Archivio intende, al termine della digitalizzazione, organizzare una giornata di presentazione per coinvolgere il pubblico nella scoperta di questi documenti, che, pur essendo specialistici, contengono informazioni di grande interesse. L’iniziativa avrà l’obiettivo non solo di valorizzare il lavoro svolto, ma anche di avvicinare un pubblico più ampio, compresi i non addetti ai lavori, promuovendo la conoscenza e la fruizione del patrimonio archivistico.
Per rendere accessibili a tutta la comunità questi materiali scritti, inediti e affascinanti, attualmente consultabili solo in sede, con notevoli disagi per chi risiede in altre regioni o all’estero. Inoltre, questa iniziativa rappresenta un’opportunità per valorizzare e far conoscere documenti che, altrimenti, rimarrebbero sconosciuti.
L’Archivio si impegna a rendere disponibili senza alcuna restrizione tutti i volumi manoscritti del fondo Protocolli Notarili. La digitalizzazione inizierà con i primi 10 volumi (1434-1530), per un totale di circa 5000 pagine, e proseguirà nel tempo, ricercando ulteriori sovvenzioni. L'obiettivo è digitalizzare il maggior numero possibile di volumi già in questa prima fase del progetto.
L’Archivio Diocesano di Conversano detiene ab immemorabili la proprietà dei suddetti volumi e si impegna a garantirne l’accessibilità e l’utilizzo con qualsiasi mezzo e per qualsiasi scopo.
Data la cospicua mole di documentazione, si procederà prima alla digitalizzazione dell’intero fondo, composto da 280 volumi, e successivamente all’indicizzazione degli atti notarili presenti in ciascun volume, così da agevolarne la consultazione digitale.
5500 Scanner Planetario A3 2850 no 0 Presentazione del progetto 150 no 0 Digitalizzazione e archiviazione 2500
Archeoclub D'Italia APS - sede Terra D'Arneo Nardò
Lungo la costa tra Santa Caterina e Santa Maria a Nardò si snoda un tratto di territorio ricco di storia, cultura e natura: un vero e proprio museo a cielo aperto che merita di essere raccontato e reso accessibile a tutti. Il nostro progetto nasce proprio con questo obiettivo: trasformare questo percorso in un'esperienza inclusiva, valorizzando il patrimonio locale attraverso la tecnologia e l’accessibilità. L’idea è quella di installare lungo il tragitto quindici targhe informative non invasive, realizzate con materiali sostenibili e perfettamente integrate nel paesaggio. Ogni targa sarà dotata di un QR code che, inquadrato con uno smartphone, darà accesso a contenuti multimediali: audio descrizioni per chi preferisce ascoltare e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS) per garantire una fruizione completa anche alle persone sorde. La LIS sarà disponibile solo in italiano, poiché non esistono segni universali per tutte le lingue; tuttavia, i testi saranno tradotti in inglese, francese, tedesco e spagnolo, consentendo ai visitatori stranieri sordi di accedere alle informazioni leggendo nella lingua a loro più familiare. I luoghi selezionati saranno geolocalizzati su Google Maps, facilitando l’orientamento e la fruizione del percorso. Per testare l’efficacia e l’accessibilità del progetto, dopo la fase progettuale si svolgerà una visita guidata di prova con utenti sordi e non, il cui feedback sarà essenziale per eventuali miglioramenti prima della definitiva implementazione. La comunicazione del progetto avverrà sia online che offline. Sul web verranno utilizzati il sito ufficiale, i social media e collaborazioni con blog e piattaforme dedicate all’accessibilità e al turismo inclusivo. Offline, invece, il progetto sarà promosso attraverso eventi, incontri con le comunità locali, materiale informativo cartaceo e il coinvolgimento di operatori turistici e culturali del territorio. La produzione dei contenuti sarà realizzata con il contributo di Antonietta Martignano, archeologa e guida turistica e Fiorella Albano tecnico della comunicazione LIS, garantendo un’informazione chiara e di qualità. Inoltre, grazie alla collaborazione con Wikimedia Italia e la comunità Open Street Maps, le informazioni raccolte saranno condivise in modalità open access, ampliando la diffusione della conoscenza e valorizzando il territorio anche oltre i confini locali. L’intero percorso sarà pensato per essere accessibile e fruibile da tutti, senza barriere fisiche o sensoriali, in un’ottica di turismo inclusivo e sostenibile. Questo progetto non solo arricchirà l’offerta culturale del territorio, ma contribuirà anche a sensibilizzare la comunità sull’importanza dell’accessibilità nei luoghi della cultura e della memoria. Uno degli aspetti più significativi dell’iniziativa è la sua replicabilità. Il modello sviluppato per il lungomare di Nardò potrà essere applicato ad altri contesti simili, sia in Italia che all’estero. La metodologia adottata, basata sull’uso di tecnologie digitali, traduzioni multilingue e LIS, potrà essere facilmente adattata a percorsi urbani, sentieri naturalistici, siti archeologici e luoghi di interesse storico-culturale. In questo modo, il progetto non solo valorizzerà il territorio locale, ma potrà diventare un esempio di buone pratiche per la creazione di percorsi accessibili in altre comunità. Attraverso un’attenta fase di mappatura e selezione dei punti di interesse, la produzione di contenuti multimediali di qualità e una comunicazione efficace per far conoscere il progetto, il percorso sul lungomare di Nardò diventerà un modello innovativo e replicabile di valorizzazione del patrimonio locale. L’Associazione Culturale Archeoclub Terra d'Arneo partecipa al bando "Musei Archivi Biblioteche 2025" promosso da Wikimedia Italia perché condivide pienamente gli obiettivi di diffusione della conoscenza libera, accessibile e inclusiva. Il territorio, tra le marine Santa Caterina e Santa Maria a Nardò, è un vero museo a cielo aperto, ricco di storia, archeologia e bellezze naturali, e merita di essere raccontato e valorizzato attraverso strumenti innovativi e aperti a tutti. L’accessibilità alla cultura è un principio fondamentale della nostra missione: per questo, il nostro progetto prevede la creazione di un percorso culturale interattivo e inclusivo, con targhe dotate di QR code che rimandano a contenuti video in Lingua dei Segni Italiana (LIS). Questa iniziativa rientra perfettamente nelle finalità del bando, che sostiene progetti volti alla digitalizzazione, condivisione e accessibilità del patrimonio culturale. Grazie al supporto del bando, possiamo garantire la libera fruizione delle informazioni raccolte, rendendole disponibili su piattaforme aperte come Wikipedia, Wikimedia Commons e Open Street Maps, affinché il nostro patrimonio sia accessibile non solo ai visitatori in loco, ma anche a chiunque, ovunque nel mondo. Crediamo che la tecnologia e la conoscenza collaborativa siano strumenti fondamentali per promuovere la storia del nostro territorio in modo innovativo e sostenibile. Partecipare a questo bando significa per noi unire tradizione e innovazione, dare voce alla nostra storia e renderla fruibile senza barriere, costruendo un modello di turismo culturale accessibile, condiviso e replicabile.
L’istituzione intende mettere a disposizione una vasta gamma di contenuti per arricchire i progetti Wikimedia e valorizzare il patrimonio culturale del territorio di Nardò. Tra i materiali condivisi ci sarà una raccolta di circa 30 fotografie ad alta risoluzione, che documentano luoghi storici, elementi naturalistici e beni culturali lungo il percorso tra Santa Caterina e Santa Maria. Se possibile, saranno incluse anche immagini d’archivio per offrire una prospettiva storica più ampia. Oltre alle immagini, verranno selezionati alcuni documenti storici, così da poter integrare informazioni affidabili e approfondite nelle voci enciclopediche di Wikipedia e nei progetti collegati. Un altro contributo importante sarà la condivisione di set di dati geospaziali, con informazioni dettagliate e coordinate precise sui punti di interesse, da integrare in Open Street Map e Wikidata per migliorare l’accessibilità e la fruizione del territorio. Anche i testi descrittivi elaborati in italiano e in lingua per le targhe informative lungo il percorso potranno essere adattati e pubblicati su Wikipedia e Wikivoyage, rendendo i contenuti fruibili a un pubblico più ampio. Infine, l’istituzione condividerà anche materiali multimediali come audiodescrizioni e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS), con l’obiettivo di garantire un’informazione accessibile a tutti. Grazie a questa iniziativa, la conoscenza sul territorio di Nardò potrà essere diffusa su scala globale, permettendo a chiunque di esplorare e apprezzare la sua storia, la sua cultura e il suo paesaggio in un’ottica inclusiva e sostenibile. Attualmente, la situazione dei diritti d’uso del materiale a disposizione presenta alcuni aspetti già chiari e altri che necessitano di approfondimento. Sul fronte delle immagini, alcune appartengono al pubblico dominio e possono essere utilizzate senza problemi. I testi prodotti direttamente dall’istituzione, i contenuti multimediali, come le audiodescrizioni e i video in Lingua dei Segni Italiana (LIS) non presentano particolari vincoli, poiché l’ente ne possiede i diritti e può decidere liberamente come diffonderli, adottando licenze aperte per favorirne la condivisione.
Tra i materiali condivisi ci sarà una raccolta di circa 30 fotografie ad alta risoluzione, che documentano luoghi storici, elementi naturalistici e beni culturali lungo il percorso tra Santa Caterina e Santa Maria. Se possibile, saranno incluse anche immagini d’archivio per offrire una prospettiva storica più ampia. Oltre alle immagini, verranno selezionati alcuni documenti storici così da poter integrare informazioni affidabili e approfondite nelle voci enciclopediche di Wikipedia e nei progetti collegati. Un altro contributo importante sarà la condivisione di set di dati geospaziali, con informazioni dettagliate e coordinate precise sui punti di interesse, da integrare in Open Street Maps e Wikidata per migliorare l’accessibilità e la fruizione del territorio. Anche i testi descrittivi elaborati per le targhe informative lungo il percorso potranno essere adattati e pubblicati su Wikipedia e Wikivoyage, rendendo i contenuti fruibili a un pubblico più ampio. Infine, , l’istituzione condividerà anche materiali multimediali come audiodescrizioni e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS), con l’obiettivo di garantire un’informazione accessibile a tutti. Grazie a questa iniziativa, la conoscenza sul territorio di Nardò potrà essere diffusa su scala globale, permettendo a chiunque di esplorare e apprezzare la sua storia, la sua cultura e il suo paesaggio in un’ottica inclusiva e sostenibile.
6.7 no 0 costi sito, hosting, privacy policy, anticipo due anni mantenimento sito 1500 conferenza stampa, presentazione progetto, visita guidata prova 1200 stampa delle 15 targhe, materiale promozionale, locandine, sponsorizzata, comunicazione on e off line 1500 Redattore testi, Traduttore, Tecnico della comunicazione LIS, Web master, Social Media Manager 2500
Comune di Alife
Con tale progetto si vuole valorizzare il patrimonio archeologico di Alife attraverso la creazione di voci enciclopediche su Wikipedia, che documentino e promuovano le sue importanti testimonianze storiche e culturali, tra cui il Mausoleo, il Criptoportico, l'Anfiteatro, le Mura Romane, il Parco delle Pietre e le Cattedrali. La città di Alife ha storicamente ricoperto un ruolo cruciale nella parte sud-occidentale della regione storica del Sannio, dapprima come città Sannita, successivamente come oppidum romano. Pertanto, conserva ancora oggi importanti resti di origine romana come Mausoleo, il Criptoportico, l'Anfiteatro, le Mura Romane, il Parco delle Pietre. Il progetto prevede la creazione di una raccolta digitale liberamente accessibile, che documenti il patrimonio storico, artistico e culturale di Alife. Attraverso la digitalizzazione di fotografie, documenti storici, mappe, il progetto intende rendere disponibili online risorse utili alla ricerca, alla divulgazione e alla conservazione della memoria del territorio. Le attività saranno curate da uno Storico e un fotografo che si impegneranno a raccogliere i materiali e caricarli su piattaforme aperte come Wikimedia Commons e Wikisource, garantendo la fruizione gratuita e la possibilità di riutilizzo da parte di studiosi, cittadini e appassionati di storia locale. Per valorizzare e diffondere i contenuti raccolti, il progetto prevede, inoltre, l’organizzazione di un evento pubblico con una mostra fotografica dedicata al patrimonio di Alife. L’esposizione presenterà immagini storiche e contemporanee, mettendo a confronto il passato e il presente della città attraverso scatti inediti e documenti digitalizzati. L’evento sarà accompagnato da incontri divulgativi, in cui esperti e cittadini potranno raccontare la storia del territorio.
Tale iniziativa, ricade nell’ambito di una più ampia strategia di valorizzazione del territorio, con l’obiettivo di avviare un percorso strutturato di promozione del proprio patrimonio culturale. Grazie alla rilevanza storica e alla buona conservazione dei suoi beni, tra cui le mura romane e l'anfiteatro, la città di Alife intende favorire una maggiore diffusione della conoscenza del proprio territorio attraverso strumenti digitali e iniziative aperte alla partecipazione della comunità. Questo progetto rappresenta un step concreto verso la creazione di un modello di fruizione innovativo, accessibile e orientato alla tutela e alla valorizzazione della memoria storica locale.
Si mettono a disposizione del progetto una serie di contenuti tra questi rientrano: Archivio fotografico: immagini storiche e contemporanee del territorio con un focus sui principali siti archeologici Documentazione storica: testi, mappe e materiali d’archivio relativi alla storia di Alife, digitalizzati e resi accessibili su piattaforme open. Banche dati e informazioni istituzionali: descrizioni dettagliate sui beni storici, monumenti e itinerari storico-artistici Raccolta di testimonianze: interviste e racconti della comunità locale, utili a ricostruire e tramandare la memoria storica del territorio. Si fornirà materiale sul quale il comune dispone dei pieni diritti di utilizzo.
Come anticipato, il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del territorio promossa dall’amministrazione della Città di Alife. Tale strategia si fonda su tre pilastri fondamentali: la creazione di partnership con istituzioni archeologiche di Napoli e università, la valorizzazione dei siti archeologici mediante interventi mirati a migliorarne la fruizione e l’apertura del nuovo museo cittadino. In questo contesto, successivamente alla conclusione del progetto si rappresentano notevoli un’opportunità per aggiornare e ampliare costantemente i contenuti digitali, coinvolgendo attivamente le istituzioni culturali e gli atenei. La sostenibilità e lo sviluppo nel tempo saranno garantiti attraverso le seguenti azioni: Monitoraggio e aggiornamento costante: istituzione di un gruppo di lavoro dedicato alla manutenzione dei contenuti e all’integrazione di nuove informazioni. Sviluppo di itinerari digitali: creazione di percorsi tematici accessibili tramite QR code posizionati nei luoghi di interesse, collegati alle pagine Wikipedia dedicate. Collaborazioni istituzionali: rafforzamento della cooperazione con enti culturali, archivi e biblioteche per ampliare la raccolta di materiali, anche beni archeologici per promuovere nuove iniziative di divulgazione.
8000 Nessun Acquisto 0 Nessun Acquisto 0 Organizzazione di una mostra fotografica contente un confronto tra l'Alife romana e quella Contemporanea 2500 Acquisto materiale promozionale cartaceo e sul web 1500 Rimborso per Storico e Fotografo 4000
Associazione Culturale Armonia Aps Ets
Il progetto mira a valorizzare e diffondere il patrimonio culturale degli eventi svolti nella Biblioteca comunale di Pescolanciano a cura dell'Associazione Culturale Armonia Aps Ets attraverso l'uso delle piattaforme Wikimedia (Wikipedia, Wikimedia Commons, Wikidata, Wikisource) e OpenStreetMap. L'obiettivo principale è rendere accessibili online, con licenze libere, una selezione di contenuti documentali e immagini e video di rilievo culturale, migliorando la loro visibilità e fruibilità per un pubblico ampio.
Obiettivi: Digitalizzazione e pubblicazione online di una selezione di materiali (documenti, immagini, video) con licenze libere; Creazione o miglioramento delle voci Wikipedia relative alla storia degli eventi culturali fatti nella biblioteca; Inserimento di immagini e metadati in Wikimedia Commons e Wikidata; Aggiornamento e arricchimento delle informazioni geografiche su OpenStreetMap relative all'ente e al territorio circostante; Coinvolgimento della comunità locale attraverso eventi di formazione e sensibilizzazione.
Attività previste: Selezione e digitalizzazione di contenuti rilevanti; Formazione del personale interno e dei volontari sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap; Caricamento e catalogazione dei contenuti digitalizzati su Wikimedia Commons e Wikidata; Creazione e miglioramento delle voci Wikipedia relative ai temi trattati; Organizzazione di eventi aperti al pubblico per coinvolgere la comunità; Attività di comunicazione e diffusione del progetto tramite i canali istituzionali e social.
L'Associazione Culturale Armonia Aps Ets, che ha in concessione la Biblioteca Comunale di Pescolanciano, partecipa al bando per valorizzare e diffondere il patrimonio culturale locale attraverso degli eventi legati alla cultura e alla letteratura, rendendo il tutto accessibile a un pubblico più ampio attraverso le piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap. Il progetto risponde all'esigenza di digitalizzare e preservare documenti, immagini e video di eventi culturali, favorendo la conoscenza e la partecipazione attiva della comunità. Inoltre, l'iniziativa mira a incrementare la visibilità della biblioteca e delle sue attività, promuovendo un accesso libero e condiviso alla cultura.
Immagini Video Set di dati Documenti
Immagini di pubblico dominio Video di pubblico dominio Stato da indagare per i documenti Stato da indagare per set di dati
Il progetto proseguirà nell'attività di condivisione di contenuti allo stesso modo anche al termine del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano
8000 Accessori informatici e fotografici come eventuali PC, e/o fotocamera, e/o accessori per entrambi 2000 Acquisto di software per immagini, video e documenti 300 organizzazione eventi 600 Pubblicità e Stampe Locandine 1000 rimborsi spese, compensi per operatori audio-video, rimborsi per moderatori, project manager e Partecipanti agli eventi 4100
La Nova APS
All'interno di un pregevole contesto, un antico convento, oggi polo culturale, il progetto mira a digitalizzare e rendere accessibile al pubblico una selezione di volumi di opere letterarie, filosofiche e scientifiche del XIX e inizio XX secolo, nella disponibilità della nostra Associazione e in presunto pubblico dominio. L'iniziativa sarà strutturata secondo i seguenti step:
- Verifica e catalogazione: - Condurre una verifica accurata dello status del diritto d'autore dei volumi; - creazione di un catalogo digitale dettagliato dei volumi, con metadati standardizzati per facilitarne la ricerca.
- Laboratori di digitalizzazione partecipata: - Laboratori e workshop per coinvolgere volontari, studenti ed appassionati all'iniziativa; - approfondimento delle tecniche di scansione e OCR per creare copie digitali di alta qualità e testi ricercabili e sull'uso di software di digitalizzazione e sull'importanza della conservazione digitale.
- Promozione della cultura del libro e delle tecnologie digitali: - organizzazione di mostre ed eventi per presentare l'iniziativa e la cultura del libro; - creare e diffondere materiali educativi e divulgativi sulle tematiche progettuali;
- coinvolgimento delle scuole: - offrire agli studenti opportunità di apprendimento pratico sulla digitalizzazione e la ricerca storica; Organizzare visite guidate nella sede di realizzazione del progetto, dove potranno svolgersi i laboratori di digitalizzazione per le scolaresche.
L'Associazione, di recente costituzione, ritiene che l'obiettivo specifico del Bando sia conforme alle attività sociali prevalenti e alle proprie finalità statutarie. La partecipazione al progetto consentirà di rendere accessibile ad un vasto pubblico un patrimonio culturale di valore storico, scientifico, letterario e filosofico, promuovendo al contempo la cultura del libro e sviluppando competenze digitali tra i partecipanti, in particolare i giovani. La realizzazione di tale progetto sarà un'ulteriore occasione per l'associazione per implementare le proprie attività, creando una comunità di appassionati e volontari impegnati nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Si intende mettere a disposizione del progetto parte di una collezione di volumi del XIX e inizio XX secolo (opere letterarie, filosofiche, scientifiche). Dopo accurata verifica dello stato di pubblico dominio, i testi potranno essere digitalizzati in alta risoluzione e resi disponibili (in parte, anche grazie alla strumentazione di cui già si dispone). Verranno prodotte immagini digitali di copertine e pagine interne, testi OCR, Metadati dettagliati per ogni volume, facilitando la ricerca e l'integrazione nei progetti Wikimedia.
Il materiale librario di cui si dispone è costituito da opere in pubblico domino
In virtù del materiale disponibile, potrà essere sviluppato un piano per la digitalizzazione di altri volumi di pubblico dominio presenti. S'intende inoltre coinvolgere attivamente la comunità, invitando alla creazione di contenuti derivati (trascrizioni, traduzioni, annotazioni) che saranno a loro volta rilasciati con licenza libera, arricchendo ulteriormente il patrimonio culturale condiviso. Tale proposito potrà integrarsi con attività di divulgazione e promozione quali mostre, conferenze e pubblicazioni.
3.5 Supporti per la riproduzione, fotocamera DSLR, LED, tavolo luminoso 1000 no 0 cancelleria, supporti digitali, realizzazione di mostre e presentazioni 1000 creazione di materiale promozionale: locandine, brochure, social media comunicazione attraverso i canali di comunicazione tradizionali e social 800 Attività di coordinamento, monitoraggio, rendicontazione del progetto e segreteria 700
Biblioteca Achille vergari
La Biblioteca Comunale “Achille Vergari” di Nardò custodisce un patrimonio di circa 75.000 volumi, tra cui incunaboli, manoscritti e opere rare risalenti a diverse epoche. Questo progetto mira a digitalizzare una selezione significativa di tali opere, rendendole accessibili online attraverso piattaforme libere come Wikimedia Commons e integrandole in voci correlate su Wikipedia. Inoltre, si prevede di mappare e inserire dati relativi alla biblioteca e ai luoghi di interesse culturale di Nardò su OpenStreetMap, arricchendo così le informazioni geografiche disponibili.
Obiettivi Specifici:
- Digitalizzazione e Caricamento: Scansione ad alta risoluzione di almeno 500 opere di particolare rilevanza storica e culturale, con successivo caricamento su Wikimedia Commons sotto licenza libera.
- Creazione e Arricchimento di Voci Wikipedia: Redazione di nuove voci e ampliamento di quelle esistenti su Wikipedia riguardanti le opere digitalizzate, gli autori e la storia locale di Nardò.
- Mappatura su OpenStreetMap: Inserimento e aggiornamento dei dati relativi alla biblioteca e ad altri siti culturali di Nardò su OpenStreetMap, migliorando la rappresentazione geografica del patrimonio locale.
- Attività di Formazione e Coinvolgimento della Comunità: Organizzazione di workshop e seminari rivolti a studenti, ricercatori e cittadini per promuovere l’uso e la contribuzione alle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap. Periodo di Attuazione: Le attività del progetto si svolgeranno dal 1° aprile 2025 al 31 ottobre 2025, con rendicontazione finale entro il 15 novembre 2025, in conformità con i requisiti del bando.
Strategia di Diffusione: Per garantire una vasta diffusione dei risultati, il progetto prevede:
- Eventi Pubblici: Presentazioni e mostre presso la biblioteca per illustrare le opere digitalizzate e sensibilizzare la comunità sull’importanza della conoscenza libera.
- Comunicazione Online: Utilizzo dei canali social ufficiali della biblioteca, come la pagina Facebook e l’account Instagram, per condividere aggiornamenti e coinvolgere un pubblico più ampio.
- Collaborazioni con Media Locali: Pubblicazione di articoli e servizi sui media locali per informare la cittadinanza e promuovere l’accesso ai contenuti digitalizzati.
Licenze e Accesso Aperto: Tutti i materiali prodotti saranno rilasciati sotto licenze libere, come la Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo (CC BY-SA), garantendo l’accesso aperto e la possibilità di riuso da parte del pubblico. Le opere digitalizzate saranno caricate su Wikimedia Commons, mentre i dati geografici saranno inseriti su OpenStreetMap, in linea con le finalità dell’associazione e i requisiti del bando.
La Biblioteca Comunale Achille Vergari di Nardò dovrebbe partecipare a questo bando per diversi motivi strategici e culturali:
- Valorizzazione del patrimonio culturale locale La biblioteca custodisce un vasto patrimonio librario, che include opere di grande valore storico e culturale. Digitalizzare e rendere accessibili questi contenuti permetterebbe di preservarne la memoria e di diffonderli a un pubblico più ampio, oltre i confini locali.
- Accessibilità e condivisione della conoscenza Partecipando al bando, la biblioteca contribuirebbe alla creazione di un archivio digitale open access, disponibile per studiosi, studenti e cittadini di tutto il mondo. Ciò favorisce la democratizzazione della conoscenza e il riuso dei materiali in ambito accademico, didattico e divulgativo.
- Innovazione e trasformazione digitale Il progetto rappresenta un’opportunità per modernizzare i servizi della biblioteca, allineandola alle migliori pratiche internazionali in termini di digitalizzazione e open access. Inoltre, la partecipazione a piattaforme come Wikimedia Commons e OpenStreetMap permetterebbe di integrare la biblioteca in un ecosistema digitale globale.
- Maggiore visibilità e coinvolgimento della comunità Il bando offre la possibilità di rafforzare il legame tra la biblioteca e la cittadinanza attraverso eventi, workshop e iniziative di sensibilizzazione sulla cultura digitale. Coinvolgere il pubblico, in particolare giovani e studenti, può incentivare nuove forme di partecipazione e volontariato culturale.
- Networking e nuove opportunità di collaborazione Partecipare al bando può favorire il contatto con altre istituzioni culturali, università e associazioni che operano nell’ambito della conoscenza libera. Questo può aprire la strada a future collaborazioni e progetti congiunti, aumentando l’impatto delle attività della biblioteca.
- Accesso a risorse economiche per lo sviluppo del progetto Il finanziamento ottenuto attraverso il bando consentirebbe di coprire i costi di digitalizzazione, formazione del personale e organizzazione di eventi, senza gravare sul bilancio comunale. Questo permette di realizzare un progetto di grande valore culturale con un investimento sostenibile. In sintesi, la partecipazione al bando rappresenta un’opportunità concreta per la Biblioteca Achille Vergari di modernizzarsi, valorizzare il proprio patrimonio e posizionarsi come un punto di riferimento per la diffusione della conoscenza libera, sia a livello locale che nazionale.
La Biblioteca Comunale Achille Vergari di Nardò mette a disposizione un’ampia selezione di materiali storici e culturali, che saranno rilasciati con licenze libere per la condivisione sui progetti Wikimedia.
Tipologie di contenuti disponibili:
- Immagini:
- Digitalizzazione di circa 500 pagine tratte da manoscritti e libri antichi di pubblico dominio.
- Fotografie di edizioni rare e di pregio presenti nella biblioteca.
- Scansioni di mappe storiche di Nardò e del territorio circostante.
- Documenti:
- Testi di opere storiche e letterarie locali, già in pubblico dominio, da trascrivere e rendere disponibili su Wikisource.
- Estratti e approfondimenti su autori e personaggi storici legati alla biblioteca e alla città di Nardò.
- Set di dati:
- Catalogo dei libri antichi e rari con metadati (autore, anno, descrizione, ecc.), convertibile in un formato aperto e condivisibile su Wikidata.
- Elenco e descrizione di monumenti e siti culturali di Nardò, da integrare in OpenStreetMap e Wikipedia.
Tutti i contenuti saranno rilasciati con licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike (CC BY-SA) o equivalenti, per garantire un accesso libero e il riuso da parte della comunità globale.
La Biblioteca Comunale Achille Vergari dispone di materiali con diversi stati di diritti d’uso:
- Immagini:
- Le scansioni di manoscritti e libri antichi sono in pubblico dominio, in quanto opere di autori deceduti da oltre 70 anni.
- Le fotografie di edizioni rare saranno rilasciate con licenza libera (CC BY-SA), previa verifica dei diritti sulle riproduzioni.
- Le mappe storiche, se prive di restrizioni, saranno condivise con licenze compatibili con Wikimedia Commons.
- Documenti:
- I testi di opere storiche e letterarie locali sono in pubblico dominio e potranno essere trascritti su Wikisource.
- Per eventuali materiali non ancora verificati, sarà necessaria un’indagine sui diritti.
- Set di dati:
- Il catalogo dei libri antichi e i dati sui monumenti locali sono di proprietà dell’istituzione e saranno resi disponibili in formato aperto su Wikidata e OpenStreetMap.
Eventuali incertezze sui diritti d’uso verranno approfondite prima della pubblicazione.
La Biblioteca Comunale Achille Vergari intende proseguire le attività di condivisione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap anche dopo la conclusione del progetto, attraverso le seguenti azioni:
- Creazione di un archivio digitale aperto I materiali digitalizzati durante il progetto saranno integrati in un archivio online della biblioteca, garantendo un accesso continuo e aggiornato alle opere condivise su Wikimedia Commons e Wikisource.
- Formazione del personale e dei volontari Il personale della biblioteca e i volontari locali verranno formati sull’uso delle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap, così da poter continuare autonomamente l’attività di caricamento e aggiornamento dei contenuti.
- Collaborazioni con scuole e università Si prevede di coinvolgere studenti e ricercatori in progetti di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso contributi su Wikipedia e OpenStreetMap, trasformando la biblioteca in un centro attivo per la conoscenza libera.
- Eventi periodici e maratone di editing La biblioteca organizzerà edit-a-thon e incontri pubblici per continuare ad arricchire voci Wikipedia su argomenti legati alla storia locale e alla letteratura conservata nei suoi fondi.
- Mantenimento e aggiornamento dei dati geospaziali Attraverso la collaborazione con associazioni e cittadini, la biblioteca continuerà a inserire e aggiornare dati su OpenStreetMap, migliorando la mappatura del patrimonio culturale di Nardò.
Queste iniziative garantiranno la sostenibilità del progetto nel tempo, consolidando il ruolo della biblioteca come polo di diffusione della conoscenza aperta.
8000 Scanner professionale per la digitalizzazione di libri e documenti storici • Fotocamera per la documentazione visiva di opere e luoghi d’interesse 2500 Software OCR open source per la trascrizione di testi digitalizzati • Strumenti per l’editing e la gestione delle immagini in formato libero 500 Workshop formativi per personale, studenti e volontari sulle piattaforme Wikimedia e OpenStreetMap • Edit-a-thon e giornate di contribuzione aperte alla cittadinanza 1500 Creazione di locandine, brochure e contenuti digitali per promuovere il progetto • Campagne di comunicazione sui social media della biblioteca 1000 Rimborsi spese per eventuali collaboratori esterni per digitalizzazione e caricamento dati 2500
Comune di Ragusa
Il progetto consiste nella digitalizzazione e condivisione della sezione più delicata e pertanto inaccessibile del patrimonio librario della biblioteca Verga di Ragusa. Dopo uno studio accurato, conclusosi con una mostra aperta al pubblico, grazie al quale sono stati accuratamente studiati gli incunaboli della provincia di Ragusa, è tempo di rendere queste preziose gemme fruibili e disponibili a tutti gli appassionati, i curiosi e gli studiosi che vorranno approfondirne l’aspetto estetico e contenutistico, superando le rigide norme disposte dal regolamento e eludendo i pericoli di danni fisici durante la consultazione.
Dopo aver seguito con grande partecipazione e curiosità alcuni corsi sulla piattaforma Dicolab legati alla digitalizzazione delle risorse legate al mondo MAB si pensa sia giunto il momento per indirizzare le strategie dell’Ente verso una modernizzazione delle modalità di gestione e fruizione, specialmente di quelle legate al mondo degli archivi e delle biblioteche. Questo potrebbe costituire un piccolo ma importante passo per testare il metodo e consolidare le competenze del personale coinvolto.
17 sono gli incunaboli conservati alla biblioteca civica G. Verga di Ragusa per un totale di 14 volumi (uno dei volumi contiene 3 diversi incunaboli rilegati insieme; un altro ne contiene 2).
Gli incunaboli, proprio per il fatto di essere stati stampati nel quindicesimo secolo, sono liberi da diritto d'autore e la digitalizzazione verrebbe eseguita direttamente dall’Ente che ne è proprietario, su autorizzazione della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa che ne detiene la tutela e la supervisione. Tutto ciò premesso si afferma che potranno essere condivisi su Wikimedia Commons con licenza libera, in quanto i contenuti sono considerati di pubblico dominio.
Il progetto degli incunaboli, concepito come progetto pilota, servirà a consolidare competenze e modalità operative e a testare il personale su questo genere di attività che potrebbe in seguito proseguire con le cinquecentine conservate all biblioteca di Donnafugata e, successivamente, con selezioni tematiche ritenute di pubblico interesse.
6200 CZUR ET24 Pro Scanner Professionale HD 24 MP Fotocamera, Scansione A3, + Leggio per scanner A3 + CZUR Assistive Cover in Materiale PVC + Hard disk Toshiba 4TB USB 3.2 1100 DigiKam 0 giornate OPEN in biblioteca + proiezione di pagine di incunaboli su palazzi del centro 2500 cartoline con incunaboli o dettagli e QRcode 1000 personale interno all'Ente e due volontari 1600
Biblioteca comunale Giampiero Nisticò
Il progetto prevede la diffusione con licenze libere di proverbi e filastrocche dialettali. Per queste si propone la raccolta sonora tramite registrazione audio e video: un lavoro di connessione tra il sapere scritto e orale per permettere di custodire e tramandare la memoria del luogo.
La Biblioteca Giampiero Nisticò è di nuovissima costituzione, si crede necessario quindi iniziare un percorso di formazione, condivisione e partecipazione della comunità alla costituzione di una biblioteca che sia bene comune, riuscendo a connettere la storia del luogo e delle persone.
Saranno prodotti 0n. 50 audio e video pubblicati e liberati con licenza CC BY SA 4.0 con relativa trascrizione e traduzione.
Il Comune sarà proprietario e autore dei file e dei testi che saranno messi liberamente a disposizione
- Caricamento di fotografie sulla piattaforma Wikimedia Commons con licenza libera - creazione di parole in dialetto cardinalese.
6600 Attrezzatura informatica e fotocamera digitale 400 Software Audacity 3.9 0 Evento di presentazione dei prodotti realizzati 400 Costi comunicazione e promozione 400 n. 2 incarichi professionali: un Archivista audiovisivo ed una Bibliotecaria 5000
Antea SCaRL (Capofila), Museo Luigi Illica, Comune di Castell'Arquato
DIGITALIZZAZIONE DEL MUSEO LUIGI ILLICA DI CASTELL’ARQUATO Luigi Illica (Castell'Arquato, 09 maggio 1857 – Castell'Arquato, 16 dicembre 1919) è stato uno scrittore, giornalista e librettista d’opera, fra i più illustri personaggi italiani del mondo della letteratura nei decenni a cavallo fra ‘800 e ‘900. Il suo nome è noto soprattutto per la lunga e proficua collaborazione con il compositore Giacomo Puccini: grazie a questo fortunato connubio artistico presero vita alcune delle opere liriche più iconiche della storia del teatro mondiale, come Madame Butterfly, Tosca e Bohème. Il borgo natio ha dedicato al suo più celebre concittadino questo piccolo ma prezioso museo, situato proprio di fianco alla sua casa natale (attualmente proprietà privata non aperta al pubblico), dove sono raccolti spartiti, manoscritti, abiti di scena, lettere e corrispondenze private, strumenti di lavoro e altre testimonianze del suo lavoro, della sua eredità culturale e del suo legame con l’amato borgo in cui nacque. Il Museo è stato creato e aperto al pubblico, originariamente in un’altra sede, negli anni ‘80. Nel 1998 si è spostato nell’attuale sede di via Sforza Caolzio con un nuovo più moderno allestimento. Nelle teche sono esposti al pubblico manoscritti originali, libretti d’opera d’epoca, cartoline autografe di Illica e dei suoi corrispondenti e materiale fotografico. Altro materiale di questo genere è conservato in faldoni di archivio consultabili su richiesta. Il materiale posseduto è quasi interamente catalogato, anche se il lavoro è stato svolto da volontari e appassionati in maniera precisa e puntuale, ma senza seguire una vera e propria tecnica archivistica professionale. Il Museo inoltre possiede gli archivi relativi alla storia del Premio Internazionale Luigi Illica (istituito a partire dal 1961 e celebrato con cadenza biennale) e del Festival Illica (che si celebra dal 2013), che da anni portano a Castell’Arquato personalità internazionali del mondo della musica, del teatro e dello spettacolo.
Attualmente il Museo è un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati della musica lirica e del personaggio di Luigi Illica, che vengono anche dall’estero per consultare il ricco materiale qui conservato. Si tratta però di un museo “di nicchia”, poco appetibile al grande pubblico, visto che l’argomento trattato, la musica lirica, non è particolarmente gettonato dai turisti che solitamente visitano il borgo di Castell’Arquato per il suo patrimonio storico e artistico. Inoltre, anche nel mondo della lirica, spesso le figure dei librettisti vengono messe in secondo piano rispetto ai compositori, che ricevono sicuramente più fama anche presso il pubblico meno appassionato. Proprio per rendere maggiormente fruibile al grande pubblico il prezioso materiale conservato e la straordinaria figura di Illica, l’obiettivo che si vuole perseguire è quello di creare un portale internet dedicato che metta a disposizione tutto il materiale e l’archivio documentario presente nel Museo. Questo tipo di lavoro permetterà di mettere maggiormente in risalto la figura di Luigi Illica, rendendo accessibile la sua storia e il suo lavoro anche ai meno esperti, e renderà fruibile l’archivio a chiunque con un semplice click. Il supporto di Wikimedia diventa fondamentale in un’operazione di questo tipo, sia per la visibilità del materiale che verrà poi condiviso sulle sue piattaforme, sia per il supporto tecnico fornito dallo staff che supervisionerà la formazione di chi si occuperà poi materialmente della realizzazione del progetto vero e proprio.
Immagini fotografiche: foto e cartoline d’epoca anche autografe; foto di archivio del Festival Illica. Sono illustrati personaggi celebri, prevalentemente del mondo della musica lirica e del teatro, in generale della cultura e dello spettacolo. Quantità nell’ordine delle centinaia, da valutare in corso di ricatalogazione e digitalizzazione. Libretti d’opera: l’intera collezione di tutti i libretti d’opera su testo di Luigi Illica, quantità nell’ordine delle decine. Non è possibile fornire una dimensione più precisa del materiale disponibile senza prima riuscire a riordinare e verificare con precisione l’archivio.
Immagini fotografiche: materiale di proprietà del Museo, la riproduzione viene già attualmente liberamente concessa (per esempio su libri, tesi di laurea e articoli di giornale) con richiesta dell’indicazione della fonte (di fatto come CC-BY). Libretti d’opera: materiale non più coperto da copyright di proprietà del Museo.
Il materiale verrà messo a disposizione dell’archivio Wikimedia. Per alcune fotografie sarà possibile effettuare la loro geolocalizzazione per ricondurre, quando possibile, al luogo dove sono state scattate. Al termine del progetto contingente, si prospetta di proseguire con questo tipo di lavoro per continuare ad archiviare su Wikimedia il materiale documentario e fotografico relativo alle future edizioni del Festival e del Premio Illica.
6500 PC portatile e scanner 3500 No 0 Presentazione del progetto (luglio 2025) e presentazione dei risultati (luglio 2026) all'interno del Festival Illica 500 Creazione e gestione del portale dedicato 500 Compenso catalogatore 2000
ITIS Galileo Galilei
Il presente progetto si propone di preservare e valorizzare il patrimonio librario antico e storico attraverso un processo di digitalizzazione. Molti dei volumi conservati nella nostra biblioteca sono rari e di grande valore culturale, ma il loro stato di conservazione ne rende rischiosa la consultazione diretta. Inoltre, molti di questi testi non possono essere concessi in prestito a causa della loro fragilità e dell'importanza storica che rivestono. La digitalizzazione rappresenta quindi una soluzione efficace per garantire la conservazione di questi documenti e, allo stesso tempo, facilitarne la fruizione da parte del pubblico.
L'iniziativa nasce dall'esigenza di tutelare e rendere accessibili i testi storici e antichi conservati nella nostra biblioteca. La partecipazione al bando ci permetterà di ottenere i fondi necessari per l'acquisto delle attrezzature indispensabili alla digitalizzazione. Grazie a queste risorse, potremo garantire la protezione dei documenti più delicati, ridurre il rischio di deterioramento e ampliare l'accesso al nostro patrimonio culturale, permettendo a un pubblico più ampio di consultare e studiare questi materiali in modo sicuro ed efficace.
La nostra istituzione si impegna a rendere disponibili, con licenze libere, i testi digitalizzati che appartengono al dominio pubblico. Questo include manoscritti, volumi storici, documenti rari e materiali di valore culturale che non sono più coperti da diritti d'autore. Tali contenuti saranno consultabili gratuitamente attraverso i nostri portali online e sulle postazioni digitali disponibili in biblioteca. L'obiettivo è favorire la diffusione della conoscenza e promuovere la ricerca storica, rendendo questi materiali accessibili a studiosi, studenti e appassionati di tutto il mondo.
I materiali digitalizzati saranno resi disponibili nel rispetto delle normative vigenti in materia di diritti d'autore. Verrà garantito che i testi messi a disposizione siano di pubblico dominio o rilasciati con licenze che ne permettono l'uso libero. In caso di opere ancora soggette a diritti, saranno adottate misure per ottenere le necessarie autorizzazioni o per consentirne la consultazione solo in forma parziale o con restrizioni d'uso.
Per garantire la continuità del progetto, è fondamentale prevedere una strategia a lungo termine. Tra le azioni chiave da adottare ci sono:
- L'implementazione di una manutenzione costante delle attrezzature per la digitalizzazione e l'archiviazione digitale.
- L'aggiornamento periodico dei software utilizzati per garantire la massima qualità delle immagini e una fruizione ottimale dei contenuti.
- L'attivazione di collaborazioni con altre biblioteche, archivi e istituzioni culturali per ampliare la raccolta di testi digitalizzati.
- La promozione del progetto attraverso eventi, seminari e attività di sensibilizzazione per coinvolgere la comunità e attrarre ulteriori finanziamenti.
- L'esplorazione di nuove opportunità di finanziamento, inclusi bandi, sponsorizzazioni e crowdfunding, per sostenere l'espansione del progetto e migliorare le infrastrutture digitali.
Attraverso queste azioni, il progetto potrà continuare a crescere, contribuendo alla conservazione e alla diffusione della conoscenza nel tempo.
8000 2 PC e 2 scanner da tavolo per libri 3500 Già inclusi nell'acquisto dell'attrezzatura (indivisibile) 0 - 0 Sito web e manutenzione 2000 Web designer, risborso dirigenza, cancelleria varia 2500
Associazione Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso"
L’Ecomuseo “Il Codirosso” nasce nel 2002 a Borgata Grossa di Lemma, frazione di Rossana, per iniziativa di Riccardo Assom, artista, scrittore, storico e tra le voci più autorevoli e autentiche dell'Antifascismo in provincia di Cuneo. È infatti grazie a Riccardo che in Borgata viene allestito ed aperto al pubblico il primo Museo della Resistenza, costituito da centinaia di reperti storici e cimeli partigiani tra cui documenti, fotografie, abiti, divise, armi, medaglie, onorificenze e oggetti di vita quotidiana. A partire dalla fine del 2020, l'Ecomuseo ha intrapreso un percorso di rinnovamento e potenziamento organizzativo, culminato nel trasferimento delle collezioni presso il Palazzo Garro di Rossana, storico edificio facilmente accessibile, che ha reso possibile la progettazione di nuove iniziative e attività. Questi sviluppi hanno ampliato le prospettive di ricerca, didattica e divulgazione del patrimonio culturale legato alla Resistenza e hanno permesso l'inclusione dell'Ecomuseo nella Rete Ecomusei del Piemonte a partire dal 2021.
La nuova sede, oltre a ospitare l’esposizione permanente dei reperti storici, suddivisi in tre sale museali, ha accolto dal 2024 una biblioteca tematica dedicata a Riccardo Assom che conta, ad oggi, più di 900 volumi. Tra i principali futuri obiettivi che l’Associazione si propone vi è inoltre quello di costituire presso Palazzo Garro anche un archivio storico documentale, fotografico e sonoro che possa custodire le preziose testimonianze legate alla resistenza valligiana. Tra i materiali più rilevanti si trovano infatti manoscritti, centinaia di fotografie d'epoca e registrazioni audio raccolte da Assom negli anni ’80 e ’90 tramite interviste dirette ai partigiani protagonisti dei fatti di Resistenza in Valle Varaita.
Il progetto qui proposto ha quindi l’obiettivo digitalizzare parte dei documenti d’archivio e delle interviste originali in voce diretta dei partigiani registrati e ad oggi custoditi in forma di audiocassetta. Il progetto di riordino e digitalizzazione avrebbe un impatto significativo sia sul territorio che sul panorama scientifico. Digitalizzando i documenti d'archivio, le fotografie e le interviste, l'Ecomuseo non solo potrà garantire la conservazione del patrimonio ma renderà anche accessibili le testimonianze uniche della Resistenza valligiana. Questo processo permetterà ai ricercatori, agli studenti e al pubblico in generale di accedere a materiali finora inediti, arricchendo la narrazione storica con fonti primarie che diversamente potrebbero andare perdute. Inoltre, la disponibilità online delle testimonianze storiche favorirà una maggiore diffusione della conoscenza della Resistenza tra le nuove generazioni, grazie anche all’elaborazione di specifici percorsi didattici per le scuole, contribuendo a rafforzare la memoria collettiva e l'identità del territorio. Sul piano scientifico, la digitalizzazione rappresenta una risorsa fondamentale per la valorizzazione di un patrimonio che può supportare nuovi studi storici, ricerche interdisciplinari e approfondimenti sul tema della Resistenza. Le testimonianze dirette e i documenti resi consultabili offriranno nuovi spunti per studi accademici, pubblicazioni scientifiche e iniziative educative. Il progetto contribuirà quindi al rafforzamento dell'identità storica locale, al coinvolgimento delle comunità, e al rafforzamento delle politiche di valorizzazione del patrimonio culturale in ambito nazionale e Inoltre, la creazione di un archivio digitalizzato rappresenta una risorsa preziosa per il territorio rossanese, poiché favoriranno un ulteriore sviluppo del turismo culturale sul territorio, incentivando un tipo di turismo sostenibile che, attirando visitatori interessati alla storia della Resistenza, alla cultura locale e alle tradizioni storiche delle piccole realtà di montagna, pone attenzione ai dettagli e accompagna il turista alla scoperta di luoghi nascosti, culture tradizionali e prodotti locali, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura. Il progetto sarà presentato pubblicamente in occasione di un evento aperto alla cittadinanza e alle istituzioni, con l’obiettivo di promuovere il nuovo allestimento e sensibilizzare la comunità sul valore storico e culturale del patrimonio conservato. L’evento costituirà un momento di condivisione, permettendo ai partecipanti di scoprire le novità del museo, esplorare il materiale digitalizzato e approfondire le tematiche legate alla storia resistenziale locale. Tale iniziativa rafforzerà il legame tra il museo e il territorio, incentivando il coinvolgimento della comunità locale, elemento centrale del progetto Ecomuseale, e attirando l'interesse di esperti e ricercatori, nonché di visitatori provenienti da altri comuni.
L'Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso" è un custode vivente e dinamico della memoria storica, un luogo che riflette l’identità di una comunità resistente e di un territorio ricco di storia e cultura, che desidera essere preservato e tramandato. Sin dalla sua nascita, il Codirosso si è posto come obiettivo primario la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di Rossana legato alla Lotta di Liberazione. Non solo testimonia un periodo cruciale della storia italiana, ma incarna anche l’identità profonda della comunità rossanese e del suo territorio, segnato da violenze, eccidi, rappresaglie e rastrellamenti nazifascisti ma anche dalla forza di una ribellione collettiva, dalla solidarietà e dalla resilienza che la popolazione ha saputo esprimere. Le attività dell'Ecomuseo sono sempre state indirizzate alla promozione di una diffusione accurata e autentica delle informazioni storiche, mirando a diventare un punto di riferimento per la ricerca sulla Resistenza, mettendo in luce il valore storico di un periodo che ha plasmato la nazione. Con la partecipazione al bando WikiMedia, l'Ecomuseo intende proseguire su questa strada, potenziando la visibilità del patrimonio che custodisce e promuovendo l'accesso libero e aperto a immagini, documenti sonori e audiovisivi. Questo approccio rappresenta uno strumento fondamentale di sensibilizzazione e di partecipazione attiva della comunità, permettendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del patrimonio culturale, non solo a livello locale, ma anche globale, attraverso la rete.
Il progetto si propone di ordinare, trasporre digitalmente e condividere in open access parte del patrimonio materiale e immateriale conservato dall’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” e in particolare:
- n. 20 documenti audio: interviste inedite di partigiani valligiani sopravissuti
- n. 15 manoscritti (lettere, diari, documenti ufficiali)
- n. 50 reperti storici partigiani oggi conservati ed esposti all’interno del Museo della Resistenza “Il Codirosso”
- n. 50 fotografie storiche scattate tra il 1943 e il 1945
L’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” possiede tutti i diritti di riproduzione delle opere e della documentazione proposta.
L’Ecomuseo intende proseguire il progetto caricando su Wikicommons con licenza creative commons le digitalizzazioni che verranno effettuate sui reperti e i documenti storici di maggior rilievo conservati dall’ente. Verrà creata una pagina Wikipedia legata all’ecomuseo, alla storia resistenziale di Rossana e della Val Varaita che arricchiranno le voci relative all’argomento fornendo una bibliografia specifica e dettagliata e riportando fonti autorevoli e verificate sul tema. Il progetto, che permetterà di avviare un importante lavoro di riordino, indicizzazione e digitalizzazione del patrimonio dell’Ecomuseo che non solo potrà proseguire ed ampliarsi nel tempo con la produzione e il caricamento di ulteriore materiale audio-visivo ma darà l'opportunità di migliorare l’allestimento museale che integrerà i materiali digitalizzati, arricchendo l'esperienza di visita e rendendola più coinvolgente e interattiva. Grazie alla digitalizzazione, i visitatori potranno esplorare il patrimonio in modi innovativi, con un accesso facilitato a documenti storici, fotografie e testimonianze. Questo approccio renderà la fruizione del museo più dinamica e accessibile, rispondendo alle esigenze delle nuove generazioni di visitatori e rendendo la realtà ecomuseale più ingaggiante per un pubblico giovane.
4200 Scanner professionale - Scatola luminosa per fotografie 1100 nessuno 0 Organizzazione evento di presentazione del progetto 800 Grafica e stampa di materiale informativo del progetto; sponsorizzazione sui social network e integrazione sito web con consultazione archivio 1000 Compenso professionale per trasposizione digitale dei documenti audio da audiocassetta - Compenso professionale per fotografie reperti museo - Compenso professionale consulenza archivista 1300
Shibboleth Cooperativa Sociale onlus
Il progetto prevede due fasi: 1) la digitalizzazione dell’archivio vivente del progetto Hidden Islam; e 2) una conferenza sul tema dell’archiviazione e diffusione di contenuti liberi nel campo della ricerca artistica contemporanea a partire dal caso studio di Hidden Islam. La campagna di digitalizzazione prevede il trasferimento della documentazione dell’archivio vivente di Hidden Islam nel pubblico dominio. Il progetto è un’indagine sui luoghi di preghiera degli immigrati islamici nel Nord Est d’Italia. Tra il 2008 e il 2013 l’autore Nicolò Degiorgis ha fotografato piccole moschee ricavate da spazi ed edifici di ogni genere in luoghi periferici delle città o nei centri storici abbandonati, sovente in condizioni abusive in un’Italia che fatica a riconoscere a questi luoghi di culto una dignità che invece hanno altre religioni. La maggior parte delle fotografie sono state scattate in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il corpus di lavoro include fotografie originali, mappe catastali, articoli di giornale e recensioni nazionali e internazionali, foto delle mostre dedicate al progetto in diverse sedi culturali e museali e tre pubblicazioni - Hidden Islam, 479 Commenti e Lo sceriffo e la moschea itinerante. Tutti i materiali sono conservati presso l’Archivio Rorhof di Bolzano. Oltre al suo valore documentaristico, Hidden Islam è un progetto rilevante per la storia dell’editoria indipendente contemporanea. Stampato in una prima edizione di 1000 copie e poi altre tre per un totale di 5000 esemplari venduti (ora sold out), il libro ha un’introduzione di Martin Parr ed è ormai di culto nel mercato dei collezionisti del libro fotografico ed è stato il primo titolo a catalogo della casa editrice Rorhof, tra le più rilevanti del panorama editoriale contemporaneo.
Da un punto di vista fotografico, Hidden Islam rappresenta anche un caso studio rispetto al ruolo dell’immagine nella costruzione di narrazioni politiche. La sua trasposizione nel pubblico dominio pone ulteriore enfasi sulla funzione espositiva della fotografia rispetto a tematiche particolarmente stringenti tra cui l’integrazione religiosa e la libertà d’espressione.
A dimostrazione della sua rilevanza politica e artistica, si riportano di seguito dei link a recensioni del progetto da parte di testate nazionali e internazionali: https://www.doppiozero.com/nicolo-degiorgis-hidden-islam https://www.klatmagazine.com/photography/nicolo-degiorgis-hidden-islam-library-032/14405 https://quadriennalediroma.org/nicolo-degiorgis-hidden-islam-foto-2014-2/ https://www.artbook.com/9788890981708.html https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/nicolo-degiorgis-hidden-islam/ https://www.frizzifrizzi.it/2015/01/08/hidden-islam-le-moschee-invisibili-in-un-libro-di-nicolo-degiorgis/ https://lacittanuova.milano.corriere.it/2014/07/18/hidden-islam-un-viaggio-fotograficonel-mondo-sommerso-del-culto-islamico/ https://www.ilpost.it/2014/12/21/hidden-islam-nicolo-degiorgis/hidden_islam_01/ https://www.moleskinefoundationcollection.org/the-hidden-islam/ https://flash---art.it/article/nicolo-degiorgis/ https://collectordaily.com/nicolo-degiorgis-hidden-islam/ https://www.theguardian.com/artanddesign/2015/jan/09/hidden-islam-479-comments-nicolo-degiorgis-sean-o-hagan https://time.com/3598317/hidden-islam-nicolo-degiorgis-charts-the-challenges-of-being-muslim-in-italy/ https://www.theguardian.com/artanddesign/2014/jul/15/nicolo-degiorgis-rencontre-arles-book-prize-italy-islamophobia-hidden-islam
I contenuti del corpus d’inchiesta, oltre che digitalizzati, verranno linkati ai contenuti già presenti su Wikimedia e Wikipedia per enfatizzare la loro naturale appartenenza alla dimensione pubblica piuttosto che a quella privata di gallerie d’arte commerciale e agenzie fotografiche. A seguito della campagna di digitalizzazione di Hidden Islam, si prevede una conferenza dedicata al tema della conservazione e diffusione degli archivi di artisti viventi presso l’Accademia di Brera a Milano. Il contesto istituzionale si presta per accogliere l’evento in quanto attualmente capofila del progetto IartNET finanziato da NextGenEU e il Ministero per l’Università e la Ricerca finalizzato alla creazione di una rete internazionale per la ricerca artistica contemporanea con una particolare enfasi sugli archivi di artisti viventi.
L’evento sarà un’occasione per riflettere sul ruolo sociale e politico dell’immaginario nei media riprovisivi, soprattutto della fotografia rispetto alle narrazioni islamofobiche nel dibattito pubblico a partire da Hidden Islam come caso studio. Insieme, la campagna di digitalizzazione e la conferenza hanno l’obiettivo di rafforzare la missione degli istituti coinvolti diffondendo temi al centro della loro attività di ricerca e consolidando il diritto al libero accesso all'immagine come fonte di conoscenza per un ampio pubblico, al di là dei circuiti specialistici e accademici come promosso dallo statuto di Wikimedia. Il capofila Shibboleth promuove l’iniziativa di digitalizzare l’Archivio di Hidden Islam in nome dell’importanza del progetto per la storia della fotografia, dell’editoria indipendente e dell’utilizzo sociale dell’arte rafforzato dalla volontà di garantirne il libero accesso a chiunque tramite il sostegno di Wikimedia Italia.
Il capofila Shibboleth partecipa al presente bando in quanto cooperativa editoriale indipendente focalizzata sulla ricerca artistica contemporanea con particolare enfasi su questioni di linguaggio in contesti di fragilità e minoranze. Shibboleth promuove la digitalizzazione del progetto Hidden Islam del quale condivide il linguaggio e gli scopi sociali. Shibboleth desidera rinnovare la rilevanza politica e artistica del progetto dieci anni dopo la pubblicazione del volume Hidden Islam da parte di Rorhof fornendone libero accesso ai contenuti e portando un esempio di pratica artistica contemporanea ad impatto sociale al di la del mercato. Nello specifico, la presente domanda risponde alle seguenti esigenze: innescare una riflessione sui sistemi e i processi di archiviazione del contemporaneo; stimolare la diffusione di contenuti liberi e aperti da parte di artisti contemporanei tramite un’operazione di advocacy; contribuire all’arricchimento dell’enciclopedia libera in linea con i principi fondanti di Wikimedia Italia. Gli obiettivi sopra descritti rispondono a quanto dettagliato al punto 3 dell’Articolo 3 - Finalità e Attività dello Statuto di Wikimedia Italia, in particolare: interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio di cui all'articolo 5, comma 1, lettera f) del Codice del terzo settore tramite la promozione e la diffusione digitale delle opere culturali; l'organizzazione di iniziative pubbliche aventi per oggetto il patrimonio culturale e del paesaggio; e la promozione presso istituzioni culturali ed enti pubblici, come musei, archivi, biblioteche, scuole e pubbliche amministrazioni, dell'uso delle licenze libere e approcci partecipativi.
Rorhof mette a disposizione l’intero archivio del progetto Hidden Islam: 500 fotografie originali, 3 libri d’artista, 100 fotografie degli allestimenti dei lavori presso istituzioni nazionali e internazionali, 20 articoli di giornale e recensioni dei lavori.
Tutti i diritti del materiale che si intende mettere a disposizione del progetto con licenze libere sono interamente detenuti da Nicolò Degiorgis in quanto autore dello stesso e da Rorhof in quanto editore dei libri pubblicati relativamente ai singoli progetti. In qualità di direttore dell’Archivio Rorhof facente riferimento al soggetto proponente capofila della presente domanda Shibboleth che ne coordina le operazioni di valorizzazione, Degiorgis intende dare libero accesso al materiale di propria produzione tramite la piattaforma Wikimedia. Pertanto non sono necessarie verifiche per indagare lo stato attuale dei diritti né sono necessarie ulteriori procedure amministrative in questo senso.
A livello contenutistico, il progetto rappresenta il primo passo verso la digitalizzazione dell’intero Archivio Rorhof che si impegna altresì a trasferire nel pubblico dominio tutti i contenuti da esso prodotti, a partire da The Pigeon Photographer, un progetto d’archivio dedicato alla nascita della fotografia aerea e al suo utilizzo in campo militare all’inizio del Novecento. A livello istituzionale, il progetto trova una naturale prosecuzione sia online che offline tramite le relazioni istituzionali innescate dalla conferenza dettagliata sopra. Oltre ai contenuti relativi a Hidden Islam saranno rese disponibili online su Wikimedia le registrazioni audio, le trascrizioni testuali e i comunicati stampa della conferenza che si terrà presso l’Accademia di Belle Arti di Milano. Si prevede anche la pubblicazione degli atti del convegno in formato PDF. I medesimi verranno anche caricati sul portale Wikimedia nella sezione “open content” andando ad ampliare il discorso inaugurato da simposi seminali nel campo degli strumenti liberi tra cui il cruciale The Economics of Open Content Symposium tenutosi presso il MIT di Boston, USA nel 2006 che ha ufficialmente dato avvio al dialogo tra mondo accademico ed istituzionale sugli aspetti della democratizzazione (democratising innovation) e l’etica dell’apertura (opens as ethos) in ambito culturale.
6000 Acquisto di uno scanner ad alta risoluzione per la digitalizzazione dei contenuti(Eur 900) Luci per riproduzioni (Eur 700) Hard disk (Eur 200) 1800 / 0 Organizzazione di una conferenza sul tema della libera licenza e diffusione di produzioni contemporanee a partire dalla digitalizzazione del progetto Hidden Islam presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Include fee per relatori, set up della sala, affitto strumenti per registrazione audio) 2000 Creazione di newsletter per comunicazione eventi a mailing list con contatti internazionali 200 Viaggio a/r da Bolzano a Milano per l’autore Nicolò Degiorgis (Eur 500) Compenso per il direttore dell’archivio Rorhof Nicolò Degiorgis (EUR 750) Compenso per la coordinatrice di Shibboleth Allegra Baggio Corradi (EUR 750) 2000
RARECA APS
Il progetto "LibroTeca Digitale: Accesso Aperto e Condivisione" ha come obiettivo la catalogazione digitale del patrimonio librario di RARECA APS e la condivisione di contenuti su Wikimedia. Le principali attività saranno:
- Creazione di un catalogo digitale open access della LibroTeca, con descrizioni e metadati pubblicati su Wikidata.
- Digitalizzazione e pubblicazione su Wikisource e Wikimedia Commons di opere in pubblico dominio o con licenze libere.
- Attività di book sharing e prestito gratuito per valorizzare la fruizione fisica dei libri.
- Workshop e incontri pubblici per coinvolgere la comunità e diffondere la conoscenza sui progetti Wikimedia. Il progetto permetterà di valorizzare e rendere accessibile il patrimonio librario di RARECA APS, contribuendo alla conoscenza libera e al riuso culturale digitale.
RARECA APS è attiva nella promozione culturale, nella valorizzazione della memoria storica locale e nella diffusione della conoscenza. Partecipiamo a questo bando per:
- Rendere fruibile online il nostro patrimonio librario attraverso la catalogazione e la pubblicazione su piattaforme open.
- Contribuire alla conoscenza libera con la digitalizzazione di libri in pubblico dominio su Wikisource e Wikimedia Commons.
- Sensibilizzare la comunità locale all’uso e alla creazione di contenuti digitali culturali attraverso Wikipedia e Wikidata.
- Promuovere il riuso dei libri fisici con il book sharing, favorendo la lettura e la condivisione della cultura.
RARECA APS metterà a disposizione:
- Catalogo bibliografico della LibroTeca (circa 200 titoli catalogati su Wikidata).
- Libri e documenti in pubblico dominio (circa 50 titoli selezionati) per la digitalizzazione su Wikisource e Wikimedia Commons.
- Immagini di copertina, estratti e metadati per aumentare la reperibilità online dei testi.
- Schede su Wikipedia e Wikidata relative ad autori, opere e temi trattati nei libri della LibroTeca.
- Libri in pubblico dominio → digitalizzabili e pubblicabili su Wikisource/Wikimedia Commons.
- Libri con licenza libera (CC BY, CC BY-SA) → utilizzabili per il progetto.
- Libri protetti da copyright → solo catalogazione e schede informative, senza digitalizzazione integrale.
L’associazione verificherà attentamente i diritti prima di procedere alla pubblicazione.
Dopo la conclusione del finanziamento, RARECA APS continuerà a:
- Espandere il catalogo digitale, inserendo nuovi libri su Wikidata.
- Digitalizzare progressivamente altre opere in pubblico dominio.
- Organizzare eventi di formazione su Wikipedia e Wikisource.
- Consolidare la rete di scambio libri attraverso il book sharing e il prestito gratuito.
Questo garantirà continuità e sostenibilità al progetto, con l’integrazione progressiva della conoscenza nel sistema Wikimedia.
2000 Attrezzatura informatica e scanner di base 400 Acquisto e installazione di software open-source (Libib o similare) 100 Organizzazione di eventi di formazione per la comunità 700 Materiale informativo/promozionale (flyer, sito web, social media) 300 Rimborsi spese per esperti Wikimedia per formazione 500
Biblioteca Ludovico II de Torres, Seminario Arcivescovile di Monreale
Il progetto prevede l'ampliamento e la creazione delle voci enciclopediche su Wikipedia e l’inserimento di contenuti multimediali su Wikimedia Commons legati alla storia, ai luoghi e ai personaggi di Monreale, oggi sito Unesco per la presenza della Cattedrale normanna con i suoi famosi mosaici. In particolare, si approfondirà la storia della Biblioteca Torres e dei personaggi illustri che nel XVIII sec. resero Monreale nota come "Atene di Sicilia" per la sua Scuola filosofica. WIKIPEDIA (n. 12 voci enciclopediche)
- Storia della Biblioteca Ludovico II de Torres (dal XVI sec. al XXI sec.)
- Quadreria di uomini illustri del card. Ludovico II de Torres
- Alberto Greco Carlino - teologo
- Francesco Testa - arcivescovo, letterato, storico
- Vincenzo Miceli - filosofo
- Nicola Spedalieri - filosofo
- Vincenzo Fleres - letterato
- Emanuele Cangiamila - letterato
- Biagio Caruso - letterato
- Isidoro Bianchi - letterato
- Maria Trucco - mistica
- Giuseppe Vaglica - letterato, latinista
WIKIMEDIA Inserimento su Wikimedia Commons di fotografie storiche del Seminario, della Biblioteca e di Monreale. Inserimento dei 168 ritratti olio su tela di uomini illustri del card. Ludovico II de Torres del XVI sec. (papi, cardinali, letterati, filosofi, poeti, artisti, re, condottieri, imperatori, viaggiatori, ecc); inoltre, si inseriranno documenti e opere filosofiche inediti. Incontri Presentazioni del progetto alla città di Monreale. Elaborazione di un percorso di visita. Iniziative per la diffusione del mondo Wiki ed open source con incontri a tema. Tali eventi potranno avere particolare rilievo, in quanto inseribili in un percorso già attivo da alcuni anni atto a valorizzare il patrimonio culturale e artistico della cittadina normanna, nel progetto "Inchiostro e colore" tra Cattedrale, Archivio storico diocesano, Museo diocesano, Biblioteca del Seminario.
Il progetto ha lo scopo di ampliare la conoscenza del territorio monrealese, della sua storia e dei personaggi che l'hanno resa illustre, a partire dal patrimonio culturale che la biblioteca e altri enti culturali posseggono. Aprire le istituzioni culturali monrealesi al mondo open source e wikipediano, visto che la biblioteca aderisce al pensiero della conoscenza libera e in tale direzione ha già inserito delle voci sulla piattaforma Wiki, oltre ad aver avviato un lavoro di inserimento sulla piattaforma di Internet Archive, sempre legato ai fondi della biblioteca e a personalità culturali della città di Monreale. L’obiettivo della biblioteca è quello di coinvolgere le istituzioni scolastiche all’uso di tali risorse oltre che rendere fruibile materiale ancora inedito presente in istituti pubblici e privati del territorio.
Le fotografie di proprietà della Biblioteca e di altre istituzioni culturali. La redazione di voci enciclopediche su Wikipedia.
CC BY-SA 4.0
La Biblioteca ha intenzione di proseguire nell’arricchimento sulla piattaforma Wiki dei contenuti e delle voci correlate, cercando di coinvolgere enti e realtà culturali del territorio, oltre che la stessa cittadinanza, al fine di incrementare la documentazione e rendere fruibile materiale atto a documentare la ricchezza culturale di Monreale.
5000 Acquisto di uno scanner planetario 700 no 0 Presentazione e valorizzazione dei materiali a corredo delle voci e di promozione del mondo open source 1000 Materiale sulla funzione di Wikidata e presentazione del progetto 300 Attività del personale per i servizi specialistici 3000
Dipartimento Architettura Costruzione Design (ArCOD) del Politecnico di Bari
Il progetto intende predisporre una banca dati fondata sui materiali documentali relativi alle architetture delle attività commerciali realizzate nelle vie del commercio di Bari nel periodo compreso tra le due guerre. Si intende in questo modo restituire il valore culturale e storico del patrimonio delle architetture effimere e ora scomparse che hanno costituito alcuni degli spazio più importanti nel centro della città di Bari attraverso la raccolta di materiali fotografici, di documenti d'archivio e, sopratutto, di disegni delle architetture più significative tra gli spazi del commercio moderni realizzati nel capoluogo pugliese e amministrare e accrescere la banca dati riferita questo tema, mettendo in relazione informazioni e materiali di diversa natura, proprietà, origine. Ciò ci sembra indispensabile per dar conto efficacemente del patrimonio culturale rappresentato da innovative architetture realizzate "come sismografi di modernità" e per amministrare e accrescere la banca dati riferita all'architettura moderna più significativa del territorio pugliese. Per la sua natura effimera, queste architetture sono state rimosse ed obliterate durante la guerra e sostituite a partire dagli anni cinquanta da allestimenti più recenti. la conoscenza di queste architetture e la loro valorizzazione è possibile quindi solo mettendo in relazione informazioni e materiali di diversa natura, proprietà, origine conservati in archivi pubblici e privati e relativi agli architetti impegnati per duedecenni su molteplici fronti, dall’architettura al design per l'allestimento di questi spazi. il progetto intende perseguire questo fine predisponendo una piattaforma digitale, un sito web impresentabile nel tempo, che consenta di rendere disponibili liberamente on line questi materiali. un sito che nel tempo consentirebbe di esplorare il lavoro dei più significativi architetti pugliesi o attivi nella regione mettendo a disposizione una vasta gamma di informazioni, documenti e risorse con il fine di promuovere, tutelare e valorizzare l'architettura moderna in Puglia.
Il dipartimento ArCoD del politecnico di Bari in quanto istituzione universitaria ha nel suo mandato la terza missione , cioè quello atto a valorizzare i prodotti della didattica e della ricerca per restituirla ai territori di pertinenza in ragione di un auspicabile avanzamento della conoscenza. Essa viene definita dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) come la "propensione delle strutture all'apertura verso il contesto socioeconomico, esercitato mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze". Fra le attività configurabili come terza missione rientrano la divulgazione scientifica e culturale, l'ottenimento di brevetti, la creazione di spin-off, lo svolgimento di attività extra moenia collegate alla propria area di ricerca (ad es. la gestione di musei, l'organizzazione di convegni o di eventi culturali, o formativi), Tutte queste attività sono solitamente raggruppate in due categorie principali, ovvero la valorizzazione della ricerca e la produzione di beni pubblici. In questo quadro il presente progetto intende promuovere la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio dell’architettura moderna della regione Puglia a partire da una tipologia di manufatti poco conosciuti in ragione della loro rimozione e sostituzione. Nonostante, quella dei negozio, sia considerata nel panorama della storia della disciplina un’esperienza di assoluto valore culturale la natura stessa commerciale degli spazi ne ha determinato la sostituzione e, dunque, l’oblio. Ed è proprio a questa rimozione dalla memoria collettiva che questo progetto, attraverso la valorizzazione dei progetti in maniera libera, vuole rimediare. In osservanza con la specificità del progetot culturale e dell’attività di ricerca del dipartimento ( si veda a questo proposito il link https://www.dipartimentoicar.it/il-dipartimento/ ) e in particolare in riferimento all’attività di valorizzazione delle fonti archivistiche promosso dal Laboratorio universtiario “Archival Sources behind cultural heritage” diretto dal prof. Antonio Labalestra in seno allo stesso dipartimento.
La presente proposta si basa su un lavoro di ricerca pluriennale volto in generale alla valorizzazione del patrimonio architettonico della Regione e, in particolare, a quello dei documenti di archivio legati al tema presentato. Negli ultimi anni un precipuo lavoro di ricerca è stato indirizzato alla individuazione dei materiali di archivio e alla loro interpretazione in relazione alla presenza di almeno 50 architetture dedicate all’attività commerciale nel centro della città di Bari e degni di attenzione perché realizzati da architetti di particolare interesse e relativi ad aziende particolarmente significative per il sistema economico della vendita al dettaglio. In relazione a questi progetti si sono individuati e analizzati numerosi documenti che ora insieme agli esiti delle relative ricerche si intende mettere liberamente a disposizione di utenti privati, studiosi e istituzione on line.
Tutti i diritti dei materiali che si intende pubblicare sul sito sono già detenuti dall’istituzione proponente perché ceduti dagli eredi che hanno messo a disposizione i fondi archivistici o perché direttamente prodotti da ricercatori impiegati nell’istituzione stessa.
Il dipartimento ArCoD proprio attraverso il laboratorio “Archival Sources behind cultural heritage” e attraverso fondi proprio intende nel tempo implementare il progetto aggiornando il sito periodicamente in relazione allo sviluppo delle proprie attività di ricerca. L’ambizione è quella di ampliare il sito finanziato con questa misura fino a realizzare nel tempo, una piattaforma on line che attraverso l’inserimento di inventari e materiali relativi ad altri progetti e tipologie giunga a configurarsi come un “archivio degli architetti e delle architeture in Puglia. Il sito che sarà creato per promuovere e preservare il materiale relativo alla tipologia dei negozi sarà aggettivato nel tempo in modo da arrivare a rappresentare la varietà e la ricchezza dell’architettura moderna dell’intera regione. L’obiettivo è infatti quello di realizzare un sistema in grado di raccogliere nel tempo una serie di informazioni, documenti e risorse libere e consultabili senza limiti, relative all’architettura pugliese del Novecento attraverso progetti, disegni, fotografie e materiali archivistici open source.
5000 si utilizzeranno attrezzature messe a disposizione dal proponente . 0 si utilizzeranno i software già in dotazione della struttura 0 convegno di presentazione della piattaforma 1000 pubblicazione cartacea del progetto e 1000 progettazione e realizzazione della piattaforma del sito. 3500
Ecomuseo della Pietra Leccese e Parco delle Cave
Attraverso il contributo si vuole digitalizzare la collezione contemporanea dell'Ecomuseo della Pietra Leccese con l'obiettivo di creare un archivio digitale delle produzioni artistiche e connettere il territorio a un network culturale più ampio. Se da un lato si vuole accrescere la consapevolezza della comunità locale rispetto alla produzione artistica e di design degli ultimi 30 anni, dall'altro si vuole facilitare il dialogo con le comunità di studiosi internazionali. Ogni anno infatti giungono a Cursi decine di studenti dai più importanti politecnici europei e americani per conoscere le tecniche di lavorazione della pietra e i manufatti che grandi architetti e designer come Alvaro Siza, Stephen Holl, Ugo la Pietra hanno realizzato per il piccolo paese, salentino. LArchivio Digitale Interattivo si costruirebbe attraverso la Catalogazione e digitalizzazione delle opere con Fotografie in alta risoluzione, scansioni 3D delle opere e descrizioni dettagliate; Metadatazione con informazioni storiche su autore, anno, materiali e contesto della creazione; condivisione su Wikimedia e sul sito dell'istituzione per permettere di esplorare la collezione in maniera intuitiva, con tag per artisti, periodi storici e temi.
Cursi è il più importante bacino estrattivo del Salento. Lo sviluppo dell’industria estrattiva, la nascita di nuove imprese e l’ammodernamento della filiera produttiva lapidea, dai primi anni ‘90 è andato di pari passo con il fermento culturale voluto dall’Amministrazione Comunale. La riflessione sul design, il rafforzamento della rete commerciale, la realizzazione di eventi culturali ambientati all’interno delle Cave, la valorizzazione del paesaggio attraverso un Parco delle Cave, le attività dell’Associazione “Ecomuseo della Pietra Leccese”, hanno costituito in questi anni un risarcimento da parte della comunità alla terra, alla pietra e al lavoro. Un connubio tra arte, artigianato e industria estrattiva su cui si fonda la missione di Ecomuseo che grazie alla collaborazione attiva degli stakeholders locali, opera con l’obiettivo di potenziare la forte identità pietra/cultura così da definire un brand che collochi l’entroterra salentino nel dibattito culturale internazionale. Negli anni la produzione artistica ha incrementato la collezione dell’ecomuseo. Territori di Pietra (1991): gli operatori della pietra leccese hanno prodotto opere insieme a designer internazionali unendo tradizione e innovazione. Nella sede dell’Ecomuseo sono esposte in modo permanente alcune opere disegnate e progettate da diversi designer e architetti tra cui: Steven Holl e Alvaro Siza e Ugo La Pietra. .Con Visite ai Giardini di Pietra (2015) “evento-visita culturale nelle cave tra performance artistiche, canti, poesia e musica, spazi mistici, itinerari suggestivi e con Serre delle Arti-Territori di Pietra (2016) si è cercato di ripagare il debito materiale e culturale accumulato negli anni con il territorio. In Parco Senza Confini le Residenze Artistiche hanno indagato le relazioni tra natura, pietra e paesaggio, attraverso le forme dell’architettura, visual art, land art e performance. Il rapporto tra paesaggio e arte contemporanea è stato oggetto di ricerca e produzione di nuove opere. Con il Festival di Architettura, Alessandro Tricarico ha realizzato un'opera muraria di 12 mtx30 mt sullo spopolamento dei piccoli centri. Non è mai stato realizzato un archivio delle produzioni contemporanee dell'ecomuseo e questo oggi è fondamentale sia per connettersi ad altri centri di arte contemporanea e di architettura che per rendere la comunità consapevole sull'importanza della collezione
Si metteranno a disposizione circa 80 unità archivistiche suddivise tra documenti storici attestanti la presenza dei grandi artisti e architetti sul territorio; immagini e riproduzioni 3d delle sculture prodotto negli anni da Alvaro Siza, Stephen Holl, UGgo La Pietra, Antonio De Luca, Gianfranco Basso, Guendalina Salini, Caterina Morigi e Alessandro Tricarico; foto storiche delle territorio cavati.
L'Istituzione è in possesso dei diritti delle opere indicate.
L'istituzione intende proseguire nelle attività di condivisione su Wikimedia e OpenStreetMap anche dopo la conclusione del progetto e dell'accompagnamento del Wikimediano, attraverso le seguenti strategie: formalizzazione di un piano di contributo continuativo attraverso la creazione di un gruppo di lavoro interno dedicato all’aggiornamento e alla pubblicazione di contenuti sulle piattaforme Wikimedia (Wikipedia, Commons, Wikidata); Coinvolgimento della comunità locale nel recupero di nuovi materiali d'archivio; organizzazione di editathon e mapathon periodici per aggiornare le informazioni su OpenStreetMap e i progetti Wikimedia con la collaborazione con scuole, università e associazioni culturali per mantenere attiva la produzione di contenuti. Attivazione di workshop internazionali di fotografia contemporanea per la produzione di nuovi immaginari.
3500 già in possesso 0 installazione software archivista 100 Evento di presentazione del progetto e di restituzione dell'archivio al termine 500 Stampa di materiale informativo (manifesti) e sponsorizzate sui social network 300 Compensi per esperto di digitalizzazione, archivista e coordinatore del progetto 2600