Utente:Prototipo di innovazione metodologica realizzato
Educazione al sapere libero e didattica Wikimedia: un modello formativo aperto e collaborativo
I concetti chiave e le metodologie didattiche
L’esperienza ultradecennale di Wikimedia Italia nelle scuole dimostra che l’attivazione di percorsi di educazione alla conoscenza libera, finalizzati alla produzione di contenuti educativi e culturali con licenza libera e all’acquisizione di competenze informative digitali è particolarmente efficace dal punto di vista delle ricadute formative. Per conoscenza libera, si intende l’insieme dei contenuti (testuali, iconografici, multimediali) rilasciati con una licenza d’uso tale da consentirne il riuso creativo, per qualsiasi finalità, incluse quelle commerciali, una licenza libera appunto, che si applica a un’opera per garantirne la libertà di utilizzo, di modifica e di distribuzione (senza per questo intaccare i diritti morali sull’opera).
Il principio della licenza libera è il copyleft, che può tradursi in italiano “permesso d’autore”; il suo meccanismo è opposto rispetto al copyright, il diritto di copia, che non è permissivo ma esclusivo, in quanto riserva al solo autore (o al detentore del diritto d’autore) la possibilità di utilizzare quel contenuto. Al modello copyleft si ispirano le licenze Creative Commons, in particolar modo quelle che riportano la calusola dello share-alike (condividi allo stesso modo) e che quindi sono licenze "virali", che propagnao il loro effetto a ogni nuova condivisione: fra queste la licenza Creative Commons Attribution Share Alike (CC BY-SA) è la licenza dei contenuti pubblicati su Wikipedia.
Educare gli studenti (ma anche i docenti e le famiglie) alla conoscenza libera è importante in quanto stimola la condivisione dell’ideale della conoscenza aperta, favorisce lo sviluppo di un’attitudine alla collaborazione e alla coproduzione di contenuti, incoraggia la produzione di nuove risorse libere, promuove una sensibilità culturale, etica e giuridica relativa alle licenze d’uso che contrassegnano i documenti, pone le basi per un rapporto maturo e consapevole con il mondo dell’informazione.
Le attività proposte in questo prototipo formativo mirano a sviluppare le competenze digitali e informative degli studenti, ossia quella serie di abilità trasversali che consentono di condurre, mediante l’utilizzo avanzato delle piattaforme collaborative aperte e online, un efficace processo di ricerca, valutazione e utilizzo dei contenuti informativi.
Nel contesto della didattica Wikimedia, si opera su tre fronti: quello delle conoscenze e delle nozioni astratte, quello del sapere pratico ossia dell’applicabilità di queste conoscenze per lo studio e la ricerca, e quello della crescita individuale, intesa come maturazione di una consapevolezza dei meccanismi di produzione e riutilizzo della conoscenza e come sviluppo del pensiero critico e di una forma mentis incline alla collaborazione nella produzione di un sapere condiviso e alla verifica delle fonti.
Le attività basate sull’utilizzo a fini didattici delle piattaforme collaborative aperte e online impegnano gli studenti tanto sul piano dei contenuti (documentazione, riconoscimento della qualità delle fonti, rielaborazione) quanto sul piano delle abilità e delle competenze (a partire dalla capacità di produrre risorse didattiche aperte in maniera collaborativa), alcune delle quali possono essere ricondotte al modello DigComp, il quadro di riferimento per le competenze digitali dei cittadini.
Le piattaforme Wikimedia rappresentano una straordinaria palestra per lo sviluppo delle competenze informative digitali in un “terzo spazio” formativo in grado di offrire agli studenti un ventaglio ricco e diversificato di risorse per l’apprendimento e la documentazione. Inoltre tali piattaforme sono basate su una struttura completamente trasparente e modificabile, che rende riconoscibili e ricostruibili nel tempo le diverse modifiche e variazioni, permettendo di seguirne lo sviluppo.
Dal punto di vista metodologico, questo tipo di proposta didattica è caratterizzata da un approccio capace di superare la dimensione frontale e trasmissiva dei saperi, di promuovere la didattica attiva, l’apprendimento attraverso la pratica e in situazioni concrete (cooperative learning, peer teaching), di sviluppare le competenze di “cittadinanza digitale” a partire da un potenziamento delle competenze di lettura, linguistiche, informative e digitali.
È un’impostazione che intende favorire l’apertura verso approcci non formali e connessi all’attività laboratoriale, per sostenere strategie didattiche volte alla realizzazione di progetti concreti (project-based learning) e all’apprendimento attraverso la pratica (learning by doing).
La varietà di progetti e contenuti
Sulla base di questo impianto metodologico, ispirato al paradigma del costruttivismo, è possibile impostare una varietà di percorsi didattici, che presuppongono l’uso di piattaforme diverse ai fini della produzione di differenti tipologie di contenuti: voci enciclopediche, lemmi, citazioni, manuali, dispense, edizioni digitali di opere nel pubblico dominio, guide turistiche, mappe, notizie.
La scrittura di contenuti enciclopedici è probabilmente l’attività formativa più impegnativa e quindi più efficace, in virtù dei vincoli che deve sforzarsi di rispettare chiunque voglia contribuire alla redazione delle voci di Wikipedia, la più grande impresa di costruzione collaborativa della conoscenza intrapresa nella storia dell’umanità. Impegnare gli studenti nella produzione di contenuti su Wikipedia vuol dire renderli parte attiva di un processo di divulgazione, di sintesi e di rielaborazione di contenuti già pubblicati su fonti esterne validate o comunque dotate di autorevolezza. Le attività di sintesi e rielaborazione sono da sempre considerate fondamentali per la maturazione della lingua e l’arricchimento del lessico degli studenti. Praticate su Wikipedia, esse acquistano un valore maggiore perché incastonate in un ambiente nel quale una comunità molto più ampia del gruppo classe verifica che i risultati di queste attività siano efficaci strumenti di divulgazione e non argomentazioni soggettive e non verificabili.
Un esercizio molto utile è già quello di riflettere con gli studenti, fonti alla mano, sull’opportunità di scrivere (o ampliare) una voce enciclopedica: questo li porterà a ragionare sui canoni della rilevanza enciclopedica (“enciclopedicità”) e sulle caratteristiche che un soggetto deve possedere per poter avere una voce su Wikipedia.
Un’attività laboratoriale condotta su Wikipedia può essere l’occasione per imparare a orientarsi tra le diverse risorse documentarie della biblioteca scolastica. Il docente potrà focalizzare l’attenzione degli studenti sulle fonti di una particolare disciplina per esaltarne le peculiarità documentarie e metodologiche, per poi stimolare il confronto e i collegamenti tra queste ed altre fonti, nell’ottica interdisciplinare tipica di ogni enciclopedia. L’approfondimento dell’articolazione delle voci di Wikipedia consentirà di apprezzare tanto gli sforzi di condensare i contenuti attorno a nuclei tematici omogenei (i Portali e i Progetti) quanto il reticolo di nessi concettuali e ipertestuali che la comunità ha costruito negli anni tra le diverse pagine, le diverse piattaforme e le diverse fonti.
Risulterà particolarmente utile riflettere con gli studenti sul concetto di fonte a partire dalla lettura di alcune specifiche linee guida pubblicate su Wikipedia, dedicate a diversi aspetti quali l’attendibilità, la verificabilità, l’evasività, la neutralità e così via. Per quanto riguarda i meccanismi che regolano l’accuratezza e l’attendibilità dei testi, si potranno approfondire questioni specifiche quali la copertura, la disomogeneità, l’oggettività, la rilevanza. Il criterio della verificabilità sarà discusso attraverso il confronto con il concetto di verità e con il principio della correttezza. L’enucleazione dei gradi di verificabilità potrà condurre alla condivisione di procedure per la verifica dei contenuti e per il corretto inserimento delle citazioni. Gli studenti potranno altresì essere impegnati, tra gli scaffali della biblioteca scolastica e le pagine digitali di Wikipedia, nella risoluzione di fonti dubbie, nel rischiaramento di argomenti oscuri, nel riconoscimento delle “bufale”, della disinformazione e di contenuti celebrativi o autopromozionali.
L’analisi del concetto di evasività, ovvero della caratteristica di un testo che non si basa su fonti terze adeguate o utilizza locuzioni generiche, sarà propedeutica alla definizione del punto di vista neutrale, un principio chiave dell’enciclopedia libera, in virtù del quale occorre sforzarsi di non esprimere giudizi di valore (positivi o negativi che siano) su qualsivoglia argomento bensì limitarsi a descriverlo sulla base di fatti e informazioni riscontrabili.
Inoltre, Wikipedia fa del rispetto della legalità e delle norme sul diritto d'autore un principio inderogabile Gli studenti si confonteranno con la necessità di riconoscere gli autori dei diversi contributi e di citarli correttamente; inoltre imparerannpo con gli autori possono decidere di condividere le proprie opere in modo più o meno restrittivo, tramite le opzioni offerte dal copyright oppure dai diversi tipi di licenze aperte.
I docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado possono applicare i medesimi principi coinvolgendo i propri studenti su Vikidia, un’enciclopedia alla portata dei bambini e dei preadolescenti, una sorta di Wikipedia in miniatura, che ne mima le regole e il funzionamento e i cui contenuti risultano accessibili ai più giovani sia sotto il profilo linguistico sia dal punto di vista delle selezione degli argomenti. L’esperienza didattica condotta su Vikidia implica una prima, significativa percezione dell’importanza dell’organizzazione dei contenuti, del reticolo ipertestuale delle pagine web, del valore della negoziazione dei contenuti, della necessità di argomentare – fonti alla mano – le ragioni di quanto si scrive e di adottare un’etichetta comportamentale adeguata. Non è difficile scorgere il potenziale educativo di un’attività del genere sotto il profilo della corretta e sana gestione dei rapporti interpersonali sulle piattaforme sociali, cui spesso ci si avvicina già in questa fascia d’età, e della maturazione di un uso consapevole dei media digitali. Il lavoro di scrittura enciclopedica vero e proprio potrà prendere le mosse dalla scelta di un modello di voce, ossia di un format preimpostato per organizzare i contenuti standard di una certa categoria di argomenti.
Mediante semplici accorgimenti, l’insegnante potrà monitorare e valutare in qualsiasi momento il lavoro svolto da ogni singolo alunno. Wikizionario è un progetto volto a creare dizionari in ogni lingua, contenenti non solo le definizioni dei diversi termini, ma anche sinonimi e contrari, etimologie, citazioni, traduzioni, rime e pronunce audio: l’uso che viene fatto delle sue pagine dagli studenti o dagli stranieri che stanno imparando la lingua italiana è principalmente didattico. Un’attività didattica basata sull’uso di Wikizionario può prendere le mosse da una riflessione sulla differenza tra un’enciclopedia e un dizionario, dal punto di vista della profondità della trattazione e della differente copertura degli argomenti e della forma. Il lavoro su Wikizionario, prima in fase di lettura poi in fase di scrittura, implica il riconoscimento delle componenti essenziali di una voce. Un’utilissima attività propedeutica alla produzione di contenuti su Wikizionario è il confronto tra diversi dizionari relativamente ad un singolo termine e l’integrazione dei dizionari classici con i dizionari dedicati ai sinonimi e ai contrari. Un altro interessante percorso didattico può scaturire dal confronto tra le versioni linguistiche, dalla traduzione di un termine da una versione linguistica a un’altra, sfruttando il multilinguismo delle piattaforme Wikimedia.
Wikiquote ha invece l’obiettivo di comporre un’antologia libera e multilingue di citazioni degne di nota, ma anche di aforismi, incipit ed explicit di opere letterarie, proverbi e altro ancora. L’utilizzo di Wikiquote può affiancarsi a un percorso didattico tematico o all’approfondimento di un profilo biografico o di un’opera, non necessariamente testuale, ma anche filmica, teatrale, musicale. Percorsi didattici specifici possono essere condotti sui proverbi, sui modi di dire, sulle filastrocche, sugli epitaffi, sulle citazioni errate, sugli slogan pubblicitari, sugli scioglilingua, sulle mnemotecniche e così via.
Parlando di risorse educative aperte in senso stretto, occorre fare riferimento a due progetti in particolare: Wikibooks e Wikiversità. Il primo è un progetto multilingue per la raccolta di e-book dal contenuto didattico e disponibili con licenza libera, come libri di testo, manuali e libri commentati.
Un manuale è una risorsa meno granulare rispetto a una voce enciclopedica, per cui la produzione collaborativa di questo tipo di contenuti richiede una certa disponibilità di tempo e comporta lo sviluppo di una serie di competenze specifiche, legate alla delimitazione dell’argomento, alla scelta del titolo, all’articolazione dei capitoli mediante il template sommario, alla stesura di una bibliografia sull’argomento, alla creazione di una copertina, alla categorizzazione tematica, oltre al rispetto di una serie di convenzioni di nomenclatura relative alla strutturazione di un libro in sottopagine. Sono abilità che gli studenti coinvolti in questo tipo di attività didattiche potranno poi mettere a frutto nell’ambito del self-publishing e dell’editoria in generale.
Wikiversità è un progetto che ha diversi punti in comune con Wikibooks e raccoglie materiale per l’apprendimento e la ricerca. Questa piattaforma si configura come una comunità di insegnamento e (auto)apprendimento animata da uno sforzo comune per apprendere e facilitare l’apprendimento degli altri attraverso la condivisione della conoscenza di una certa materia e la produzione di materiale didattico relativo a quell’argomento. I docenti interessati possono unirsi ai dipartimenti dedicati alla propria materia di insegnamento per dialogare con colleghi della stessa disciplina, chiedere consigli e progettare insieme lo sviluppo di nuovi contenuti. I docenti possono riversare in Wikiversità appunti personali di lezioni, dispense conservate nella biblioteca scolastica ad uso e consumo dei colleghi e degli studenti, materiali didattici snelli, facilmente aggiornabili, documentazione didattica “viva”, che può migliorare la pratica dell’insegnamento mediante la condivisione di materiali ed esperienze.
Wikisource è un progetto multilingue, nato con lo scopo di creare un archivio di testi già editi, distribuibili liberamente. In questa biblioteca digitale si trovano (e si possono caricare) classici in prosa e in versi, documenti legislativi, fonti primarie, canti popolari, tesi, traduzioni libere da copyright di opere in lingua straniera. Grazie a questo progetto, gli studenti possono prendere dimestichezza con il mondo delle biblioteche digitali, alimentarle, metterle in relazione tra loro, produrre metadati necessari alla gestione delle risorse documentarie. Non solo: possono approfondire la nozione di pubblico dominio, imparare i rudimenti dell’impaginazione, manipolare file digitali di formato diverso, sperimentare la differenza tra un file immagine e un file editabile, tra una collezione di scansioni e un ebook, applicare uno specifico linguaggio di marcatura, orientarsi con disinvoltura tra gli indici e le categorie di un archivio digitale, operare in un ambiente digitale aperto e collaborativo. Con il supporto del docente e di un bibliotecario wikimediano, la classe coinvolta nel percorso didattico potrà giungere alla realizzazione di edizioni digitali di opere in pubblico dominio attraverso varie fasi che prevedono attività di formattazione, organizzazione e categorizzazione dei testi.
Wikimedia Commons è un progetto nato per l’archiviazione di fotografie, schemi, mappe, video, animazioni, musica, testi parlati ed altro materiale multimediale libero. Data la sua natura non testuale, è un progetto multilingue su cui si appoggiano tutti i progetti Wikimedia per corredare le proprie pagine con risorse iconografiche e multimediali. L’utilizzo didattico di questa piattaforma consente di sviluppare alcune competenze tipiche della media literacy, tanto sul versante del trattamento delle immagini e del loro inserimento in un contenuto più articolato, quanto sul versante della produzione multimediale. Poiché la diffusione della pratica del Bring Your Own Device (BYOD) rende sempre più facile la produzione di contenuti digitali e la loro immediata pubblicazione online, l’attività su Commons sarà l’occasione per educare a un uso responsabile di contenuti spesso diffusi senza il necessario grado di conoscenza e consapevolezza. L’utilizzo di Commons consente di delineare percorsi didattici ad hoc su tematiche relative al diritto d’autore, attinenti alla sfera dell’alfabetizzazione digitale oppure inerenti la valorizzazione del patrimonio culturale.
Wikivoyage e OpenStreetMap sono due piattaforme efficaci nello stimolare la partecipazione attiva degli studenti in azioni di valorizzazione del territorio. Wikivoyage è un progetto il cui scopo è la creazione di una guida turistica mondiale aggiornabile, affidabile e dal contenuto libero. La produzione collaborativa di una guida turistica è un esercizio di scrittura con caratteristiche precise, diverse da quelle di un’enciclopedia. Docenti e studenti hanno a disposizione un manuale di stile, che consiste in una collezione di linee guida per scrivere gli articoli in maniera uniforme dal punto di vista delle selezione dei contenuti, del layout e della formattazione.
OpenStreetMap è un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero del mondo. Il progetto punta ad una raccolta mondiale di dati geografici per la creazione e l’implementazione di mappe e cartografie e funziona in modo simile a Wikipedia ma sul fronte delle mappe: ogni volontario può registrare informazioni sul territorio con i propri dispositivi GPS, oppure da immagini satellitari autorizzate, oppure per conoscenza diretta, attribuendo ad esse dei tag. Gli studenti possono contribuire attivamente alle diverse fasi che portano alla realizzazione di una mappa: la raccolta dei dati, il caricamento dei dati, l’editing dei dati OSM, l’inserimento dei tag, la renderizzazione delle mappe.
Infine, Wikinotizie si pone l’obiettivo di creare una comunità i cui partecipanti collaborino alla divulgazione di notizie sui fatti correnti. I docenti possono costruire progetti basati sulla lettura dei quotidiani e delle riviste presenti nella biblioteca scolastica e delle notizie pubblicate in rete, che puntino allo sviluppo di competenze informative necessarie per il riconoscimento della qualità delle fonti informative e dei meccanismi di produzione delle informazioni, in particolare delle fake news. Esito di questo percorso di selezione delle notizie sulla base dell’autorevolezza delle fonti e dell’attendibilità delle informazioni sarà la loro pubblicazione su Wikinotizie, per arricchire questo archivio di notizie a contenuto aperto e promuovere l’idea del giornalismo partecipativo.
Una proposta didattica: leggere (con) i progetti Wikimedia
L’uso consapevole e maturo dei progetti collaborativi della conoscenza libera è funzionale allo sviluppo del pensiero critico, alla familiarizzazione con la complessità dell’ecosistema informativo contempora-neo e con gli strumenti della ricerca bibliografica, al passaggio degli studenti dal ruolo di fruitori passivi a quello di coproduttori consapevoli dei contenuti. Si indicano di seguito alcune modalità di lettura delle pagine di Wikipedia e degli altri progetti Wikimedia, che possono essere applicate fruttuosamente nell’ambito di specifiche attività laboratoriali condotte in classe o nella biblioteca scolastica.
- Leggere una voce di Wikipedia per valutarne la qualità e la completezza
- Leggere le pagine rivolte alla comunità per memorizzare le linee guida dell’enciclopedia
- Leggere la licenza dei contenuti per riutilizzarli in maniera corretta e responsabile
- Leggere un portale enciclopedico per apprezzare l’organizzazione logica dei contenuti
- Leggere le lacune di una voce, a partire dagli avvisi che segnalano la carenza di note o di riferi-menti bibliografici, per scoprire come colmarle
- Leggere la bibliografia per approfondire un dato argomento ma anche per valutarne l’autorevolezza e il grado di aggiornamento, confrontandola con altre bibliografie e con i catalo-ghi elettronici
- Leggere l’apparato delle note per imparare a fornire riferimenti bibliografici puntuali
- Leggere la cronologia di una voce per scoprire la successione delle modifiche
- Leggere la discussione di una voce in quanto spazio di negoziazione dei contenuti
- Leggere una voce in lingua straniera per confrontarla con la versione italiana
- Leggere la sintassi Wikimedia di una voce per imparare a formattare un testo
- Leggere una tabella per valutare i dati sulla base delle fonti e del grado di aggiornamento
- Rileggere un’opera su Wikisource per trasformare una serie di scansioni in un vero ebook
- Leggere un manuale su Wikibooks per imparare a sviluppare contenuti più strutturati
- Leggere un lemma su Wikizionario e aggiungere un’etimologia, un sinonimo, una variante
- Leggere una mappa su OpenStreetMap per imparare a orientarsi nello spazio ma anche per arric-chirla
A queste modalità di lettura di contenuti digitali, che prevedono diverse forme di integrazione e intera-zione con le risorse analogiche (pagine, note, bibliografie, immagini), si affiancano percorsi di lettura in-versi, che partono dalla carta (o dai nastri degli audiovisivi) per sfociare nelle piattaforme digitali intese come luoghi di disseminazione della conoscenza:
- Leggere le opere nel pubblico dominio conservate nella biblioteca scolastica per valorizzarle su Wikimedia Commons e Wikisource
- Leggere libri e riviste disponibili nella biblioteca scolastica per arricchire le voci di Wikipedia e di Vikidia
- Leggere le guide turistiche presenti in biblioteca e trarne spunto per creare altrettante guide su Wikivoyage
- Consultare i documentari scientifici collocati nella sezione multimediale per produrre un testo didattico su Wikibooks
Tanto la lettura dei progetti Wikimedia quanto la lettura delle fonti tradizionali è, in questo contesto, sempre una lettura “attiva”, ovvero orientata alla scrittura, alla modifica delle pagine, alla produzione di nuovi contenuti.