Wikimania 2015/Relazione Paola Liliana Buttiglione

Da Wikimedia Italia.
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Mi sono avvicinata a Wikimedia Italia perché ritengo che i progetti della Wikimedia Foundation, tra cui Wikipedia e Wikimedia Commons, rappresentano nel loro insieme il maggiore esperimento sulla cosiddetta intelligenza collettiva ed allo stesso ne dimostrano il suo potenziale, amplificato dalle possibilità del ‘digitale’ e del Web 2.0. Rispetto ai progetti fondati sull’uso dell’intelligenza collettiva esistono pregiudizi duri a morire, tutti riconducibili al processo di produzione dell’informazione: chi si fa garante delle loro qualità? James Surowiecki, autore di “The wisdom of the crowd: Why the Many Are Smarter Than the Few and How Collective Wisdom Shapes Business, Economies, Societies and Nations”, in una intervista ha provato a descrivere in quali circostanze la folla è più intelligente[1].

“There are four key qualities that make a crowd smart. It needs to be diverse, so that people are bringing different pieces of information to the table. It needs to be decentralized, so that no one at the top is dictating the crowd’s answer. It needs a way of summarizing people’s opinions into one collective verdict. And the people in the crowd need to be independent, so that they pay attention mostly to their own information, and not worrying about what everyone around them thinks.”

Dunque diversità, decentralizzazione, possibilità di convergere verso un unico risultato condiviso, capacità di auto-regolamentazione ed auto-organizzazione. I progetti della Wikimedia Foundation rispondono a queste caratteristiche. Essi sono tutti sviluppati in maniera collaborativa dai suoi utenti, chiunque voglia partecipare. Il matematico e sociologo americano Scott E. Page ha dimostrato con rigore logico, esperimenti e precisione matematica che la diversità all’interno di un gruppo di persone accomunate dall’obiettivo di risolvere un problema è più importante dell’eccellenza individuale: “diverse groups merely can perform better”[2], poichè persone con competenze specifiche facenti parte di uno stesso team costituiscono un gruppo omogeneo e tendono quindi ad applicare gli stessi schemi per trovare la soluzione ad un problema. L’obiettivo che accomuna tutti i progetti della Wikimedia Fundations e dei suoi capitoli locali/nazionali è la crescita, lo sviluppo e la distribuzione di contenuti liberi, in molte lingue, e la messa a disposizione gratuita dei progetti, basati tutti sull'uso del software MediaWiki e rilasciati nei termini della CC-BY-SA: ciò significa che le informazioni possono essere usate, modificate, copiate e redistribuite liberamente, rispettando i termini imposti dalla licenza. Ogni capitolo locale/nazionale porta avanti altri e diversi progetti nel proprio territorio: il capitolo italiano[3] ha promosso diverse iniziative nelle scuole e, un esempio fra tanti, EAGLE (cui è stato anche dedicato un intervento nel corso di Wikimania), progetto destinato alle epigrafi latine e frutto della collaborazione con la comunità GLAM.

I progetti dei capitoli nazionali

I progetti portati avanti dai capitoli locali/nazionali intervengono in ambiti diversi, ma sono “non generici”, perché si costruiscono e si indirizzano tenendo conto del contesto specifico e in cui devono essere realizzati. Così è utile analizzare cosa ha funzionato e cosa no, individuare tra essi “buone pratiche” che possano aiutare i vari capitoli locali/nazionali a crescere ed a rendere più efficace le proprie iniziative, ed in questa direzione era indirizzato il dibattito The coolest projects of Wikimedia Chapters - be inspired. Sono stati presentati alcuni tra i progetti più ‘cool’ dei capitoli locali/nazionali, che possono avere un valore esemplare rispetto ad alcune problematiche trasversali a tutti i progetti: il rapporto col capitolo locale/nazionale, come veicolare attraverso un progetto ‘cool’ finanziamenti per altri progetti, come attraverso un progetto ‘cool’ trovare nuovi soci, come coinvolgere volontari.

Monmouthpedia

Monmouth, piccola città nella parte sud orientale del Galles, patria dell’illustre storico Goffredo, è stata la prima Wiki-città del mondo. Nel 2011 nasce Monmouthpedia: viene lanciata l’idea di fare un uso diffuso di QRpedia, un sistema che tramite l’uso di codici QR e di uno smartphone mette a disposizione degli utenti collegamenti a voci di Wikipedia in inglese e - ove disponibili - in altri idiomi in base alla lingua impostata dall'utente sul proprio cellulare. Più di 1000 placche QRpedia sono distribuite nel paese, sui muri, vetrine, finestre o su alcuni oggetti, all'esterno o all'interno degli edifici. La Biblioteca di Monmouth è diventata la prima biblioteca al mondo ad aggiungere i QRpedia ai propri libri. Glyn Moody mette in evidenza quali sono le caratteristiche che fanno di questo progetto una ‘buona pratica’[4]. Esso potrebbe essere una soluzione per risolvere la controversia all’interno della comunità relativa a quali contenuti includere o no tra le voci di Wikipedia (deletionism and inclusionism), problema che in particolare riguarda i contenuti ‘locali’: possono essi avere lo stesso livello di dettaglio su Wikipedia dei contenuti ‘globali’, senza correre il rischio di ‘saturare’ l’enciclopedia stessa? Quanto realizzato a Monmouth potrebbe essere una soluzione: realizzare una mini-Wikipedia relativa ad una sola località, “un tipo frattale di Wikipedia” poichè crea potenzialmente una Wikipedia dentro una Wikipedia dentro una Wikipedia. Inoltre forte è stato il coinvolgimento della popolazione locale, tanto più grande perché le voci da compilare erano relative al loro territorio, che conoscono meglio di chiunque altro: storia, cultura, botanica, tradizioni locali, curiosità. Unico requisito: l’articolo doveva essere ritenuto importante - ‘enciclopedico’ - da tutta la cittadinanza, per limitare la ‘proliferazione’ di contenuti ritenuti irrilevanti e pubblicità di qualsiasi tipo.

Wikimania Esino Lario

Un simile forte coinvolgimento della popolazione in un progetto hyperlocal si è avuto in Italia ad Esino Lario, paese di circa 700 abitanti in provincia di Lecco che ospiterà il prossimo raduno Wikimania e permetterà a questa piccole comunità, come è accaduto a Monmouth, di aprirsi al mondo attraverso le possibilità offerte dal ‘digitale’. La scelta di Esino Lario ha sollevato molti dubbi, soprattutto a livello logistico, considerato che il raduno nelle scorse edizioni è stato ospitato in città come Londra, Taipei, Washington, Hong Kong, Harvard e - quest’anno - Città del Messico: questi dubbi sono stati affrontati in un dibattito dedicato. Un altro progetto esemplare per il coinvolgimento di comunità portatrici di un interesse particolare è stato il Western Armenian Program.

Western Armenian Program

Nato nel 2014 per introdurre l’armeno occidentale come lingua su Wikipedia, il Western Armenian Program ha provato a coinvolgere i madrelingua residenti in differenti nazioni in conseguenza della diaspora armena nell’implementazione di contenuti in questa lingua ‘in via di estinzione’, per diffonderla e conservarla allo stesso tempo. Secondo l’ultimo rapporto - maggio-giugno 2015 - ora nella Wikipedia armena ci sono 1784 voci. Una prima serie di incontri - Summer Wikipedia - ha avuto luogo nel luglio 2014 ed ha visto il coinvolgimento degli studenti armeni in Siria. A partire dal marzo 2015 hanno avuto inizio una seconda serie di incontri, inizialmente destinati ad insegnanti e giornalisti, per coinvolgere anche la forte comunità armena residente in Libano. Questo progetto affronta anche il problema della traduzione multilingua: è stato ancora una volta sperimentato uno strumento che si era rivelato utile in un simile progetto relativo però all’armeno orientale, il Translator's corner. Esso fornisce un elenco delle più importanti voci che dovrebbero essere create da subito, fornendo i link agli articoli meglio scritti sullo stesso argomento in altri linguaggi. Nel caso specifico del Western Armenian Program essi sono stati scelti dalle Wikipedia in armeno orientale, inglese, francese e arabo. Al momento sono stati aperti tre spazi di lavoro per la traduzione multilingua: armeno orientale, inglese, arabo.

Black History Month edit-a-thons

Dunque la compilazione di voci su Wikipedia può diventare veicolo di senso identitario, rafforzando i legami ‘culturali’ all’interno di una comunità. Esemplare in questo senso sono state le iniziative promosse da Wikimedia New York City in occasione del Black History Month, celebrazioni che si svolgono ogni febbraio per commemorare un’altra diaspora, quella africana.

La storia nera è piena di molti uomini e donne straordinarie ma non rappresentati adeguadatamente fra le pagine di Wikipedia. Come ricordato da Maria Liriano dello Schomburg Center for Research in Black-Culture ad Harlem[5] soprattutto i nativi digitali, nel ricercare informazioni su qualcuno o qualcosa sul web, ne associano l’importanza alla presenza o assenza su Wikipedia.

It’s kind of like ‘Oh, it’s on Wikipedia? Then it’s important.'”

Così è stato preparato un elenco di voci Wikipedia da editare o creare relative alla ‘black history’ e sono stati organizzati edit-a-thons in varie biblioteche degli Stati Uniti (Schomburg Center for Research in Black-Culture ad Harlem, Brooklyn Public Library, a Washingotn D.C. Howard University, White House, National Public Radio, Purchase College Library nella State University of New York e infine Nashville Public Library) Le librerie sono infatti un luogo ideale per un edit-a-thon, soprattutto perché offrono immediato materiale di consultazione.


Auto-regolamentazione, auto-organizzazione

I progetti portati avanti dalla fondazione e dai suoi capitoli locali/nazionali hanno spesso avuto nella loro implementazione diversi ‘incidenti di percorso’, o - prendendo spunto da una delle presentazioni ascoltate - “fallimenti che hanno reso migliore” Wikimedia Foundation e che hanno rafforzato il potere della sua comunità di monitorare se stessa e autodisciplinare le violazioni delle sue norme. Un esempio - prendendo spunto dalle buone pratiche già presentate - è il caso di Gibilterrapedia, che sul modello Monmouthpedia nel 2012 ha avviato la sperimentazione di QRpedia nel suo territorio, con la compilazione delle relative pagine su Wikipedia. Tra il settembre e l’ottobre dello stesso anno il progetto è divenuto oggetto di una controversia pubblica sul ruolo avuto nel progetto dal Comitato del Turismo di Gibilterra, accusato di conflitto di interessi - promozione dei propri interessi commerciali - anche a causa di un contratto di consulenza a pagamento stipulato con l’allora direttore di Wikimedia United Kingdom, R. Bamkin, co-fondatore di Monmouthpedia. Anche il wikipediano in residenza M. Klein è stato coinvolto nella controversia, in quanto gestiva un'azienda di consulenza SEO, UntrikiWiki, che offriva le proprie competenze nel campo dell’editing e del conflitto di interessi su Wikipedia per costruire sui suoi articoli una strategia SEO che garantisse un buon posizionamento nei motori di ricerca come Google. Inizio della controversia è stata la frequente comparsa tra giugno e settembre di ‘Gibilterra’ nella sezione “Lo sapevi che” della pagina principale di Wikipedia, episodi che non sfuggirono alla stampa. Nello stesso settembre R. Bamkin si è dimesso e subito dopo Wikimedia United Kingdom ha pubblicato un comunicato stampa in cui dichiarava di non avere legami formali con Gibilterrapedia e che le donazioni non avevano finanziato il progetto in alcun modo. La Wikimedia Foundation ha avviato un’indagine a seguito della quale Jimmy Wales suggerì una moratoria sui contenuti relativi a Gibilterra, che avrebbero dovuto essere bannati per cinque anni dalla pagine principale di Wikipedia, ma la comunità ha rifiutato la moratoria e sottoscritto linee guida per limitare la frequenza di apparizione di argomenti relativi a Gibilterra nella pagina principale di Wikipedia ed il numero di voci da compilarsi al giorno, richiedendo a due revisori di verificare la presenza di problemi di conflitto d'interesse o promozionalismo nelle voci già compilate. Le restrizioni sono state revocate a settembre 2013.

Finanziamento partecipativo

Il problema del conflitto di interessi in Gibilterrapedia era strettamente relato allo status fiscale di Wikimedia United Kingdom come ‘charity’, ovvero ente benefico che gode di diverse agevolazioni fiscali, ricevuto nel 2011. Episodi di questo tipo minano la fiducia dei donatori nei confronti della fondazione: questo è di capitale importanza considerando che nell’anno fiscale 2013 (ultimi dati disponibili, commentati in una sessione dedicata) il bilancio totale di 21.082.365 $ risulta costituito da

  • donazioni: 69%;
  • grants: 27% ;
  • altre fonti (tra cui le quote associative): 4%.

Wikicheese

Proprio ripensando al ‘peso specifico’ del finanziamento partecipativo, ho trovato molto interessante la campagna di crowdfunding di uno dei progetti ‘cool’ di Wikimedia France, ovvero Wikicheese.

Esso ha l’obiettivo di migliorare i contenuti relativi ai formaggi francesi nei progetti Wikimedia (articoli su Wikipedia, dati su Wikidata e definizioni sul Wikizionario).

“Se leggi Wikipedia, noterai che gli articoli riguardanti il formaggio hanno poche o nessuna illustrazione. Eppure tu sapresti riconoscere tutti i formaggi che puoi trovare in un negozio? Come è fatto un brie noir? Una couronne Lochoise? L'échougnac? Il tymbsoro?”

La campagna di crowdfunding lanciata alla fine del 2014 aveva come primo traguardo utile la raccolta di 5000 euro per procurarsi 200 tipi di formaggio, attrezzatura fotografica e libri: esso è stato raggiunto dopo soli otto giorni dal lancio. Il progetto ha avuto inizio a partire dai tipi di formaggi che avevano una qualche misura di protezione (DOC o DOP).

La campagna ha avuto successo: sono stati raccolti 7345 €. Essa ha seguito in effetti tutte le ‘regole d’oro’ del crowdfunding: far leva su un fattore emozionale o interesse condiviso da un target specifico, nel caso specifico l’orgoglio dei francesi per i propri formaggi e l’interesse a diffornderne la conoscenza, per veicolare la campagna verso una comunità facile da ingaggiare; avere obiettivi specifici e settoriali, il cui impatto sia facilmente verificabile (nel caso specifico, banalmente il confronto ‘prima’ e ‘dopo’ della voce corrispondente ad un certo formaggio su Wikipedia); il reward previsto come chiaro beneficio per il donatore: nel caso specifico una ricevuta detraibile dalle tasse. Inoltre sono state organizzate per tutta la durata del progetto (18 mesi) sessioni mensili nella sede parigina di Wikimedia France durante le quali venivano fotografati 10 formaggi ed i finanziatori erano invitati per imparare ad editare le voci su Wikipedia (ed assaggiare anche i formaggi!).

Coding Da Vinci

Anche la vittoria di grant può essere una modalità attraverso cui finanziare progetti. I grant possono sia venire direttamente dalla fondazione che da altre fonti, enti di ricerca, istituzioni pubbliche, etc. Una delle modalità di assegnazioni per i grant potrebbe essere la partecipazione ad hackathon nell’ambito dei quali una giuria selezioni i progetti ritenuti ‘cool’. Wikimedia Deutschland ha realizzato, insieme ad Open Knowledge Foundation Deutschland, Servicestelle Digitalisierung e Deutsche Digitale Bibliothek Coding Da vinci, primo hackathon tedesco sui dati aperti relativi al patrimonio culturale e che nel 2015 è giunto alla sua seconda edizione, finalizzato all’approfondimento di quali sono le possibilità offerte dal mondo GLAM per la promozione e la conoscenza del patrimonio.

Mentre un classico hackathon offre ai suoi partecipanti un tempo limitato - tipicamente un weekend - per sviluppare un’applicazione software, Coding da Vinci dura per un totale di 10 settimane con l’intento di fornire il maggior tempo necessario per interagire ed imparare gli uni dagli altri. In apertura due giornate sono dedicate alla presentazione da parte degli istituti culturali coinvolti dei dataset che hanno reso disponibili per l’hackathon. I team possono usare le successive 10 settimane per sviluppare prototipi, che sono presentati e valutati in una cerimonia pubblica in Giugno. Nel 2015 sono stati presentati 20 progetti. I partecipanti hanno lavorato su immagini, suoni, mappe, video e metadati resi disponibili da 32 istituzioni culturali, tra cui l’Archivio Municipale di Speyer con fotografie della Prima e Seconda Guerra Mondiale, Haus Geschichte con foto della rivolta degli studenti del 1967/68 e il Deutsches Filminstitut con i primi film amatoriali tedeschi di Julius Neubronner (1904). La libreria statale della Bavaria ha provveduto a fornire il catalogo unico delle librerie in Bavaria, Berlino e Brandeburgo e i suoi metadati, e la Berlinische Galerie ha contribuito con due collezioni di materiali, uno sulla secessioni di Berlino e l’altra sul movimento Dada.